n.325 del 11.10.2019 (Parte Seconda)

Approvazione dei Programmi annuali operativi di gestione del cervo 2019-2020 per i comprensori A.C.A.T.E.R. Occidentale, Centrale e Orientale. Contestuale approvazione dei Piani di prelievo del cervo riferiti alle porzioni dei territori della Città Metropolitana di Bologna, di Modena, Forlì-Cesena, Parma e Reggio Emilia

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Richiamate:

- la Legge 11 febbraio 1992, n. 157 "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio" e successive modifiche;

- la Legge Regionale 15 febbraio 1994 n. 8 recante “Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria” e successive modifiche e integrazioni;

- la Legge Regionale 30 luglio 2015, n. 13 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro unioni” e ss.mm.ii., che disciplina e ripartisce le funzioni amministrative tra Regione, Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro unioni nel quadro delle disposizioni della Legge 7 aprile 2014 n. 56 ed in particolare l'art. 40, che individua le funzioni della Regione, delle Province e della Città metropolitana di Bologna in materia di protezione della fauna selvatica ed esercizio dell'attività venatoria, stabilendo, fra l'altro, che la Regione esercita le funzioni di programmazione e pianificazione nonché tutte le funzioni amministrative in applicazione della normativa comunitaria, statale e regionale, con esclusione delle attività di vigilanza, di applicazione delle sanzioni amministrative e l'introito dei relativi proventi e le attività collegate all'attuazione dei piani di controllo della fauna selvatica, che restano confermati alle Province e alla Città metropolitana di Bologna;

Viste le seguenti proprie deliberazioni:

- n. 2185 del 21 dicembre 2015 con la quale si è provveduto, tra l'altro, ad istituire dal 1° gennaio 2016, presso la Direzione Generale Agricoltura, economia ittica, attività faunistico-venatorie, i Servizi Territoriali Agricoltura, caccia e pesca per ciascun ambito provinciale a fronte delle nuove funzioni di competenza regionale definite dagli artt. 36-43 della citata L.R. n. 13/2015;

- n. 2230 del 28 dicembre 2015 con la quale, tra l'altro, è stata fissata al 1° gennaio 2016 la decorrenza delle funzioni amministrative oggetto di riordino ai sensi dell'art. 68 della predetta L.R. n. 13/2015 tra le quali quelle relative al settore “Agricoltura, protezione della fauna selvatica, esercizio dell'attività venatoria, tutela della fauna ittica ed esercizio della pesca nelle acque interne, pesca marittima e maricoltura”;

Considerato che la modifica dell'assetto dell'esercizio delle funzioni in materia di protezione della fauna selvatica ed attività faunistico-venatorie di cui alla citata Legge Regionale n. 13/2015 ha imposto una revisione dell'intero articolato della citata Legge Regionale n. 8/1994;

Vista la Legge Regionale n. 1 del 26 febbraio 2016, “Modifiche alla Legge Regionale 15 febbraio 1994, n. 8 “Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria” in attuazione della Legge Regionale 30 luglio 2015, n. 13 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città Metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro unioni” e della Legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio””, con la quale si è proceduto ad una razionalizzazione della materia in relazione all’accentramento a livello regionale dell'esercizio di tali funzioni sopra esplicitato;

Richiamati in particolare della sopracitata Legge Regionale n. 8/1994, come modificata dalla predetta Legge Regionale n. 1/2016:

- l’art. 3 che attribuisce alla Regione la competenza all'esercizio di funzioni di programmazione e pianificazione ed individua, quali strumenti delle medesime, la Carta regionale delle vocazioni faunistiche del territorio, il Piano faunistico-venatorio regionale ed i piani, i programmi ed i regolamenti di gestione faunistica delle aree protette di cui alla L.R. n. 6/2005;

- l’art. 56 relativo alla gestione venatoria degli ungulati, il quale, pur demandando la disciplina della materia ad apposito regolamento, al comma 2 dispone, tra l’altro, quanto segue:

- il prelievo venatorio degli ungulati, con eccezione del cinghiale, è consentito esclusivamente in forma selettiva secondo le indicazioni e previo parere dell’ISPRA;

- i limiti quantitativi, la scelta dei capi ed eventuali prescrizioni sul prelievo vengono approvati annualmente dalla Regione;

- i tempi e le modalità del prelievo sono stabiliti dal calendario venatorio regionale;

Visto il Protocollo d'Intesa tra le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna, approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 1265 del 13 ottobre 1999, per la gestione condivisa della popolazione del cervo appenninico detta dell’“Acquerino” attraverso programmi e metodi che considerano in modo unitario le popolazioni a prescindere dalle suddivisioni amministrative del territorio dalle stesse occupato;

Atteso che il sopra richiamato Protocollo d'Intesa tra le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna, al fine di consentire una corretta, organica ed unitaria forma di gestione della popolazione di cervo dell'“Acquerino”, prevede, tra l'altro, l'istituzione di una Commissione di Coordinamento assistita da una Commissione Tecnica per la predisposizione dei necessari strumenti di gestione, tra i quali, un apposito Regolamento per la gestione faunistico-venatoria della popolazione di Cervo dell'Appennino Tosco-
Emiliano;

Visto il Regolamento Regionale 27 maggio 2008, n. 1 "Regolamento per la gestione degli ungulati in Emilia-Romagna";

Richiamato il Titolo III - “Gestione del cervo” (artt. da 7 a 10) del citato Regolamento Regionale n. 1/2008 e in particolare:

- l’art. 7 che prevede, per ciascuna popolazione di cervo presente sul territorio regionale, l’individuazione di un comprensorio, geografico e amministrativo, di gestione corrispondente all’areale distributivo complessivo della popolazione stessa, da aggiornare annualmente;

- l’art. 8 che prevede, tra l’altro, che per ciascun Comprensorio vengano individuate:

- una Commissione di Coordinamento, nominata dalla Regione e composta dai rappresentanti delle Regioni interessate, da tutti i soggetti a vario titolo deputati alla gestione della specie (ATC, Parchi, Aziende faunistiche) e da un rappresentante dell’ISPRA;

- una Commissione Tecnica composta da un tecnico di comprovata esperienza nella gestione del cervo valutata dell’ISPRA, nominato da ciascuna delle Province (ora Regione) ricadenti nel Comprensorio di gestione e da un rappresentante dell’ISPRA;

- l’art. 9 che individua, quali strumenti di gestione faunistico-venatoria della popolazione di cervo nell'ambito di ciascun comprensorio:

- un Piano poliennale di gestione, parte integrante dei Piani faunistici provinciali, proposto dalle Commissioni tecniche alle Commissioni di Coordinamento e approvato dalle Province (ora Regione), che definisce:

a) gli obiettivi della gestione a breve, medio e lungo termine finalizzati alla conservazione della specie in un rapporto di compatibilità con le attività agro-silvo-pastorali;

b) gli interventi diretti ed indiretti da realizzarsi sulla popolazione in rapporto con il territorio ospite;

c) l'organizzazione della gestione faunistico-venatoria del cervo nel comprensorio;

- un Programma annuale operativo proposto dalle Commissioni tecniche alle Commissioni di Coordinamento, che costituisce lo strumento di attuazione delle attività gestionali necessarie per il raggiungimento degli obiettivi previsti nel Piano Poliennale di gestione e che deve contenere:

a) l'individuazione cartografica e l'aggiornamento degli areali riproduttivo e annuale della popolazione;

b) l'individuazione dei distretti di gestione, delle zone e sub-zone di prelievo, suddivisi per singola Provincia (dimensione sub-provinciale);

c) le attività necessarie alla valutazione della consistenza e della struttura della popolazione;

d) il programma delle analisi previste per valutare le condizioni sanitarie e le caratteristiche biometriche della popolazione;

e) i tempi e i metodi di raccolta dei dati inerenti all’impatto della specie sulle attività antropiche;

f) l'organizzazione della gestione faunistico-venatoria dei distretti di gestione;

g

) la definizione cartografica e progettuale degli interventi previsti di miglioramento ambientale e di prevenzione dei danni alle produzioni agricole;

h) l'eventuale piano di prelievo venatorio;

i) gli eventuali interventi di cattura;

Nel Programma annuale devono inoltre essere definiti i soggetti responsabili delle attività di cui sopra nonché le modalità e i tempi per la realizzazione delle stesse;

- l'art. 10 il quale dispone che il prelievo venatorio del cervo e le operazioni ad esso collegate sono organizzate in modo unitario nell'ambito di ciascun comprensorio. Il prelievo viene ripartito nei distretti e nelle zone di caccia in funzione delle esigenze gestionali;

Dato atto che a tal fine l'areale appenninico è stato suddiviso in tre comprensori ACATER (Areale Cervo dell'Appennino Toscano, Emiliano-Romagnolo):

- Occidentale: province di Modena, Parma, Reggio-Emilia e Lucca;

- Centrale: Città metropolitane di Bologna e Firenze, province di Prato e Pistoia;

- Orientale: province di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze;

Vista inoltre la Carta delle Vocazioni Faunistiche della Regione Emilia-Romagna, approvata con delibera del Consiglio regionale n. 1036 del 23 novembre 1998 e successivamente aggiornata con deliberazioni dell’Assemblea Legislativa n. 122 del 25 luglio 2007 e n. 103 del 16 gennaio 2013;

Visto altresì il “Piano faunistico-venatorio regionale dell’Emilia-Romagna 2018-2023” (PFVRER 2018-2023) approvato con deliberazione dell’Assemblea Legislativa n. 179 del 6 novembre 2018, comprensivo del Piano poliennale di Gestione del cervo ai sensi dell’art. 9 del citato Regolamento Regionale n. 1/2008, ed in particolare la Parte 2 “OBIETTIVI GESTIONALI E AZIONI DI PIANIFICAZIONE” dove si prevede che nei confronti del cervo, alla dovuta attenzione al tema del contenimento degli impatti ai comparti agro-forestale e viario, si aggiunge la necessità di produrre un adeguamento gestionale, che consenta di snellire le pratiche annuali ed adeguare la superficie oggetto di gestione all’areale regionale di presenza dell’ungulato. La conservazione del cervo nell’Appennino Emiliano-Romagnolo, si conferma una priorità a cui si intende dare attuazione diversificando l’approccio gestionale sulla base dei differenti scenari evidenziati. Nello specifico, la pianificazione delle azioni gestionali per il cervo (§ 2.8.2), definisce:

- nel comprensorio omogeneo 1, in ragione dei potenziali impatti alle attività imprenditoriali, un obiettivo non conservativo nei confronti del cervo. Il prelievo venatorio deve quindi tendere alla totale rimozione degli individui presenti. Ai distretti di gestione individuati entro tale comprensorio si applica questo obiettivo gestionale. L’areale del cervo si estende sino al limite tra i comprensori omogenei 1 e 2 su un ampio fronte, oltrepassandolo localmente verso nord. I dati geo-referenziati relativi ai sinistri che vedono coinvolto il mammifero e quelli inerenti agli impatti alle produzioni agricole, mostrano come incursioni sporadiche dell’ungulato nel comprensorio omogeneo 1 siano già ripetutamente occorse;

- nei comprensori omogenei 2 e 3, è consentito programmare densità comprese nella forbice 1-4 capi/kmq. Il prelievo venatorio dovrà essere concentrato nei distretti, e all’interno di questi nelle sub-unità gestionali, in cui si addensano gli impatti a carico delle attività agro-forestali. Il riferimento in questo senso è rappresentato all’area critica per i danni da cervo. Alle Aziende Venatorie attive nella gestione del cervo si applicano i criteri e gli obiettivi stabiliti per il distretto in cui ricadono;

Atteso che i Programmi annuali di gestione 2019-2020 relativi alla popolazione di cervo dell’ACATER Centrale, Occidentale e Orientale predisposti dalle Commissioni tecniche dei predetti comprensori, ai sensi di quanto previsto dal sopra richiamato art. 9 del Regolamento Regionale n. 1/2008, sono stati inviati alle Commissioni di Coordinamento competenti per Comprensorio rispettivamente in data 15 luglio 2019, 29 luglio 2019 e 8 agosto 2019;

Preso atto che in esito a tale invio non sono pervenute osservazioni e proposte di modifica ai Programmi annuali;

Viste:

- le note Protocollo PG/2019/0619747 e PG/2019/0619751 del 29 luglio 2019, nonché PG/2019/0671773 del 3 settembre 2019 con le quali sono stati chiesti, in merito ai Programmi annuali di gestione di che trattasi, i previsti pareri all’ISPRA;

- la nota Protocollo PG/2019/0642095 del 9 agosto 2019, così come rettificata dalla nota PG/2019/0708178 del 17 settembre 2019, con la quale ISPRA esprime parere favorevole all’adozione del piano di abbattimento proposto nel Programma annuale operativo per il Comprensorio ACATER Centrale ritenendolo coerente con le indicazioni gestionali inserite nel piano poliennale di gestione del comprensorio di cui trattasi, purché vengano recepite le seguenti indicazioni:

- effettuare una revisione critica, nell’ambito della Commissione tecnica del comprensorio ACATER Centrale, dei metodi di monitoraggio della popolazione finalizzata a meglio chiarire le modalità con cui viene definita la struttura della popolazione stessa e la percentuale dei maschi adulti presenti soprattutto per quanto riguarda il periodo in cui vengono effettuate le osservazioni;

- modificare la struttura del piano di prelievo proposto per il territorio di Bologna come indicato nella seguente tabella:

Maschi adulti (classe III e IV)

40

Maschi subadulti (classe II)

62

Maschi fusoni (classe I)

39

Femmine adulte (classe II)

150

Femmine giovani (classe I)

62

Piccoli (classe 0)

189

- inserire all’interno del piano di prelievo dei distretti di gestione territorialmente competenti l’abbattimento dei cervi nelle Aziende faunistico-venatorie;

- attuare misure in grado di garantire il corretto completamento del piano stesso, evitando la destrutturazione nelle classi in caso di mancato completamento;

- la nota protocollo PG/2019/0708093 del 17 settembre 2019 con la quale ISPRA esprime parere favorevole all’adozione del piano di abbattimento proposto per il Comprensorio ACATER Orientale ritenendolo coerente con i valori di densità stimati per le popolazioni e con gli obiettivi individuati dal Programma di gestione per il Comprensorio in oggetto, subordinandolo tuttavia al recepimento delle indicazioni fornite ed in particolare:

- modificare la struttura del piano di prelievo proposto per il territorio di Forlì-Cesena come indicato nella seguente tabella:

Maschi adulti (classe III e IV)

22

Maschi subadulti (classe II)

28

Maschi fusoni (classe I)

26

Femmine adulte (classe II)

71

Femmine giovani (classe I)

27

Piccoli (classe 0)

72

- attenersi ai periodi di caccia individuati dall’Istituto stesso nelle apposite “Linee guida per la gestione degli ungulati Cervidi e Bovidi” per le popolazioni di cervo in area appenninica;

- la nota protocollo PG/2019/0708178 del 17 settembre 2019 con la quale ISPRA esprime parere favorevole all’adozione del piano di abbattimento proposto per il Comprensorio ACATER Orientale ritenendolo coerente con le indicazioni gestionali inserite nel piano poliennale di gestione del comprensorio di cui trattasi e con i principi del prelievo sostenibile, ancorché condizionato al recepimento delle seguenti prescrizioni:

- modificare la struttura del piano di prelievo proposto per i distretti del territorio di Parma come indicato nella seguente tabella:

Maschi adulti (classe III e IV)

6

Maschi subadulti (classe II)

8

Maschi fusoni (classe I)

13

Femmine adulte (classe II)

12

Femmine giovani (classe I)

18

Piccoli (classe 0)

23

- adottare tutte le misure normative e di controllo in grado di assicurare un prelievo bilanciato anche in caso di non completamento del piano;

- attenersi ai periodi di prelievo individuati dall’Istituto stesso nelle apposite “Linee guida per la gestione degli ungulati Cervidi e Bovidi” per le popolazioni di cervo in area appenninica;

Dato atto che le sopracitate richieste di ISPRA sono state integralmente recepite nei Programmi Annuali Operativi allegati alla presente deliberazione, conformandosi così ai pareri
resi;

Richiamato il Calendario venatorio regionale per la stagione 2019 - 2020 approvato con deliberazione di Giunta regionale n. 542 dell’8 aprile 2019, che tra l'altro, all’Allegato B “Tempi di prelievo per gli ungulati in selezione” disciplina la caccia in selezione al cervo stabilendo i tempi di prelievo ed in particolare, fermo restando i giorni di silenzio venatorio:

- nei comprensori omogenei 2 e 3:

- dal 5 ottobre 2019 al 15 febbraio 2020 per i maschi di III classe;

- dal 5 ottobre 2019 al 15 marzo 2020 per i maschi di I e II classe;

- dal 1 gennaio 2020 al 15 marzo 2020 per le femmine di I e II classe e per i maschi e le femmine di classe 0;

- nel comprensorio omogeneo 1 (area a gestione non conservativa), coerentemente con i contenuti del parere sulla proposta di calendario venatorio regionale per la stagione 2019 - 2020, espresso dall’Ispra con nota Prot. 17666/T-A11 del 27 marzo 2019, registrata in atti in pari data al n. PG/2019/0297886, nel quale si ritiene accettabile l’estensione di prelievo delle specie daino e cervo nelle aree a gestione non conservativa:

- dal 5 ottobre 2019 al 15 febbraio 2020 per i maschi di III classe;

- dal 5 ottobre 2019 al 15 marzo 2020 per i maschi di I e II classe;

- dal 1 gennaio 2020 al 30 marzo 2020 per i maschi e le femmine di tutte le classi;

Ritenuto, anche alla luce della L.R. n. 13/2015 e dei provvedimenti di riordino sopra richiamati, di provvedere, per la porzione di territorio della Città metropolitana di Bologna e delle Province di Forlì-Cesena, Modena, Reggio Emilia e Parma, all’approvazione:

- dei Programmi annuali operativi relativi alla gestione del cervo dell’ACATER Occidentale, Centrale e Orientale per la stagione venatoria 2019-2020 nella formulazione di cui agli Allegati 1, 2 e 3 del presente atto quali parti integranti e sostanziali del medesimo;

- dei piani di prelievo delle medesime popolazioni di cervo contenuti nei sopra richiamati Programmi annuali operativi, ai sensi di quanto previsto dagli artt. 9, comma 4, e 10 del citato Regolamento Regionale n. 1/2008, dando atto che relativamente ai tempi di prelievo si rimanda a quanto previsto nel calendario venatorio regionale per la stagione venatoria 2019-2020, approvato con la sopracitata deliberazione n. 542/2019;

Visto altresì il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e successive modifiche;

Richiamata la propria deliberazione n. 122 del 28 gennaio 2019 concernente “Approvazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione 2019-2021” ed in particolare l’allegato D “Direttiva di indirizzi interpretativi per l'applicazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal D.lgs. n. 33 del 2013. Attuazione del piano triennale di prevenzione della corruzione 2019 - 2021”;

Vista la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna” e successive modifiche ed in particolare l’art. 37, comma 4;

Richiamate infine le proprie deliberazioni:

- n. 2416 del 29 dicembre 2008 recante “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007" e successive modifiche ed integrazioni, per quanto applicabile;

- n. 56 del 25 gennaio 2016 recante “Affidamento degli incarichi di direttore generale della Giunta regionale, ai sensi dell'art. 43 della L.R. 43/2001”;

- n. 270 del 29 febbraio 2016 recante “Attuazione prima fase della riorganizzazione avviate con Delibera 2189/2015”;

- n. 622 del 28 aprile 2016 recante "Attuazione seconda fase della riorganizzazione avviata con Delibera 2189/2015";

- n. 1107 del 11 luglio 2016 recante "Integrazione delle declaratorie delle strutture organizzative della Giunta regionale a seguito dell'implementazione della seconda fase della riorganizzazione avviata con Delibera 2189/2015";

- n. 468 del 10 aprile 2017 recante “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna”;

- n. 1059 del 3 luglio 2018 recante “Approvazione degli incarichi dirigenziali rinnovati e conferiti nell'ambito delle Direzioni Generali, Agenzie e Istituti e nomina del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT), del Responsabile dell'Anagrafe per la stazione appaltante (RASA) e del Responsabile della protezione dei dati (DPO)”;

Viste altresì le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG/2017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni predisposte in attuazione della propria deliberazione n. 468/2017;

Dato atto che il Responsabile del procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;

Dato atto inoltre dei pareri allegati;

Su proposta dell'Assessore all'Agricoltura, Caccia e Pesca, Simona Caselli;

A voti unanimi e palesi

delibera

  1. di richiamare integralmente le considerazioni formulate in premessa, le quali costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto;
  2. di provvedere all’approvazione dei Programmi annuali operativi di gestione del cervo, nei Comprensori dell’ACATER (Areale del Cervo dell’Appennino Tosco-Emiliano-Romagnolo) Occidentale, Centrale e Orientale, nella formulazione di cui rispettivamente agli Allegati 1, 2, 3, parti integranti e sostanziali del presente atto, per la stagione venatoria 2019-2020;
  3. di provvedere, altresì, all'approvazione, ai sensi di quanto previsto dagli artt. 9, comma 4, e 10 del citato R.R. n. 1/2008, dei Piani di prelievo della medesima popolazione di cervo contenuti nei soprarichiamati Programmi annuali operativi, dando atto che relativamente ai tempi di prelievo si rimanda a quanto previsto nel calendario venatorio regionale per la stagione venatoria 2019-2020, approvato con propria deliberazione n. 542/2019;
  4. di dare atto che, per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative ed amministrative richiamate in parte in narrativa;
  5. di disporre infine la pubblicazione in forma integrale della presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico, dando atto che il Servizio Attività faunistico-venatorie e pesca provvederà a darne la più ampia diffusione anche sul sito internet E-R Agricoltura e Pesca.

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