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Oggetto n. 7819 - Ordine del giorno n. 9 collegato all'oggetto 7656 Progetto di legge d'iniziativa Giunta recante: "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2024-2026". A firma dei Consiglieri: Rontini, Caliandro, Sabattini, Dalfiume, Rossi, Pillati, Molinari, Zappaterra, Marchetti Francesca, Bulbi, Montalti

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
 
Premesso che

 

gli eventi meteorologici del 1-4 e del 16-18 maggio 2023 hanno colpito una vasta porzione della Regione Emilia-Romagna, generando intensi ed estesi effetti al suolo; nella zona valliva, si è verificata l'esondazione di numerosi corsi  d'acqua romagnoli e di alcuni affluenti di destra del fiume Reno in ben 23 punti distinti, producendo un volume complessivo di esondazione stimato in circa 350 milioni di m3 che ha provocato l'allagamento di una vastissima area di pianura, estesa per circa 540 km2; nelle aree collinari e appenniniche del bolognese, del ravennate e del forlivese, si sono verificate un totale di 65.598 frane che coprono complessivamente un'area di 72,21 km2;

 

detti eventi hanno provocato l'isolamento di alcune località, evacuazione di numerose famiglie dalle loro abitazioni, gravi danni alle infrastrutture viarie, ad aziende (agricole e non), a edifici pubblici e privati, alle opere di difesa idraulica e alla rete dei servizi essenziali.

 

Premesso inoltre che

 

il risultato delle analisi condotte dalla Commissione tecnico-scientifica, istituita con deliberazione della Giunta regionale n. 984/2023 e successiva determinazione dirigenziale n. 14641/2023, presentato in Commissione Territorio lo scorso 15 dicembre, ha evidenziato come l'evento meteorico combinato occorso in Romagna nel maggio 2023 sia stato "singolare, rispetto al suo carattere intenso, esteso e persistente" e si sia trattato di "un evento senza precedenti nella storia osservata”.

 

Sottolineato che

 

ai sensi dell'articolo 20-ter del decreto-legge 1 giugno 2023, n. 61, recante "Interventi urgenti per fronteggiare l'emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023", convertito, con modificazioni, in legge 31 luglio 2023, n. 100, con decreto del Presidente della Repubblica del 10 luglio 2023, ammesso alla registrazione alla Corte dei Conti in data 14 luglio 2023, foglio n. 2026, il Generale di Corpo d'Armata Francesco Paolo Figliuolo è stato nominato Commissario straordinario alla ricostruzione sul territorio delle regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche;

 

tra le altre cose, ai sensi dell'articolo 2, comma 8 del decreto-legge 5 luglio 2023, n. 88 recante "Disposizioni urgenti per la ricostruzione nei territori colpiti dall'alluvione verificatasi a far data dal 1° maggio 2023”: “Il Commissario straordinario provvede a predisporre e approvare: a) un piano speciale delle opere pubbliche danneggiate dagli eventi calamitosi, comprensivo degli interventi sulle opere di urbanizzazione; b) un piano speciale dei beni culturali danneggiati dagli eventi calamitosi; c) un piano speciale di interventi sui dissesti idrogeologici in relazione alle aree colpite dagli eventi calamitosi, con priorità per dissesti che costituiscono pericolo per centri abitati ed infrastrutture; d) un piano speciale delle infrastrutture ambientali danneggiate dagli eventi calamitosi, con particolare attenzione agli impianti di depurazione e di collettamento fognario da ripristinare. Rientrano tra le infrastrutture ambientali oggetto del piano di cui alla presente lettera anche le dotazioni per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani nonché gli impianti dedicati alla gestione dei rifiuti urbani, anche differenziati; e) un piano speciale per le infrastrutture stradali, con la individuazione, altresì, dei meccanismi di rendicontazione e di richiesta di reintegro del fondo unico ANAS sulle risorse della contabilità speciale".

 

Rilevato che

 

fin dall'insediamento del Commissario straordinario, la Regione Emilia-Romagna e gli Enti locali hanno assicurato massima collaborazione alla Struttura Commissariale, che si è tradotta in un comune lavoro con l'unico obiettivo, condiviso da tutte la parti, di far ripartire i territori alluvionati e supportare le popolazioni colpite, anche al fine del rimborso al cento per cento dei danni subiti.

 

Rilevato inoltre che

 

il 14 novembre è stata pubblicata la tanto attesa ordinanza (n. 14/2023) del Commissario Figliuolo che riguarda i contributi per i privati cittadini per le abitazioni private danneggiate dagli eventi alluvionali di maggio;

 

L'ordinanza prevede contributi pari al 100% dell'importo del danno, al netto di eventuali indennizzi assicurativi o altri contributi; per richiedere i contributi è necessaria una perizia asseverata che quantifichi il danno; la perizia deve essere giurata solo nel caso degli immobili per i quali è necessaria la demolizione e ricostruzione;

 

gli importi fino a 20mila euro saranno erogati per il 50% a titolo di anticipazione e per il restante 50% a saldo, a conclusione della rendicontazione finale e dei relativi controlli. Per gli importi superiori a 20mila euro, invece, verrà erogata una prima parte di almeno 20mila euro, gli altri contributi saranno erogati sulla base dei decreti successivamente emanati dal Commissario: a titolo di anticipazione verrà erogato il 50% della prima misura di contributo concesso, a saldo invece il restante importo. Nel caso in cui le risorse non fossero disponibili nella loro interezza, resta salva la possibilità di emettere ulteriori decreti di concessione per l'erogazione della quota parte rimanente.

 

Sottolineato tuttavia che

 

l'articolo 2 dell'ordinanza commissariale n. 14/2023 specifica che - ai sensi dell'articolo 20-sexies del decreto-legge 1 giugno 2023, n. 61, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2023, n. 100 - il contributo in favore dei soggetti privati interessati verrà riconosciuto esclusivamente per le spese riconducibili ad interventi di riparazione, ripristino o ricostruzione delle unità immobiliari, mentre sono esclusi i beni mobili: arredi, elettrodomestici, stoviglie, utensili potranno essere elencati come beni danneggiati nella perizia asseverata, ma servirà solo nel caso in cui vi fosse in futuro apposita previsione normativa;

 

il comma 3 dell'articolo 3 della sopracitata ordinanza specifica infatti che: "3. I seguenti beni mobili, non registrati, presenti nell'abitazione/pertinenza alla data degli eventi calamitosi: - arredi; - elettrodomestici; - stoviglie; utensili di uso comune; ove gli stessi abbiano subito danni a seguito degli eventi in parola, potranno essere elencati come beni danneggiati nella perizia asseverata. Tale elenco varrà ai fini peritali laddove la norma dovesse prevedere in futuro la possibilità di contributo per tali beni":

 

con una irragionevole disparità di trattamento, dunque, mentre per le imprese i beni mobili strumentali rientrano tra i beni indennizzabili, per gli immobili di edilizia abitativa e le relative pertinenze, i beni mobili distrutti o danneggiati dagli eventi alluvionali, quali cucine, lavastoviglie, lavatrici ed altri elettrodomestici, non rientrano tra quelli indennizzabili;

 

Il risarcimento per i beni mobili non è stato previsto nemmeno nel decreto n. 104, nonostante la Regione abbia presentato diversi emendamenti al fine di superare la sperequazione tra imprese e cittadini.

 

Evidenziato che

 

anche alla luce delle "Conclusioni e raccomandazioni" contenute nel 'Rapporto della Commissione tecnico-scientifica istituita al fine di analizzare gli eventi meteorologici estremi del mese di maggio 2023"che mettono nero su bianco che: "l'evento che ha colpito la Regione Emilia-Romagna nel maggio 2023 ha avuto caratteristiche di intensità e vastità territoriale tali da potere essere considerato uno spartiacque tra passato e futuro nel settore della difesa idraulica e idrogeologica del territorio. L 'evento ha chiaramente mostrato come non sia oggi proponibile una ricostruzione che preveda la semplice riproposizione di modelli di intervento per la difesa idraulica e idrogeologica del territorio tipici del passato. L'urgenza di intervenire nella ricostruzione non deve quindi pregiudicare lo sviluppo dei percorsi di approfondimento tecnico-scientifico necessari all’implementazione di modelli di intervento adeguati all'altezza delle sfide che debbono essere affrontate" è necessario proseguire in un quotidiano lavoro volto alla messa in sicurezza del territorio, con la massima operatività e la piena collaborazione tra tutti i diversi livelli Istituzionali, come del resto è stato fin qui fatto.

 

Considerato che

 

per le popolazioni alluvionate il pieno rimborso del mobilio è funzionale alla ripresa delle proprie vite: il mancato riconoscimento è un'anomalia, mai verificatasi nelle precedenti emergenze, che potrebbe creare ulteriore tensione sociale;

 

nell'ordinanza n. 14 è prevista per ora solo la possibilità di effettuare la ricognizione dei beni mobili distrutti o danneggiati attraverso perizia asseverata, nell'attesa che nella Legge finanziaria nazionale il Governo preveda le necessarie risorse e attui le modifiche normative funzionali a dare concretezza al rimborso al 100% più volte promesso dalla stessa Presidente del Consiglio dei Ministri.

 

Dato infine atto che

 

nei giorni scorsi, dopo che era già stato indicato ai privati di far periziare le perdite dei beni mobili distrutti, in attesa dei fondi e di una necessaria modifica normativa, è circolata la notizia secondo cui, vista la difficoltà nel poter accertare così tante richieste e valutare questioni peritali su beni di fatto andati distrutti, il Governo sarebbe pronto a procedere con la Struttura commissariale al fine di riconoscere rimborsi forfettari per i beni mobili persi nel fango e nell'acqua dell'alluvione, quali cucine, mobili ed elettrodomestici.

 

Tutto ciò premesso e considerato,

 

impegna la Giunta regionale

 

a continuare a sollecitare il Governo nazionale, intervenendo in tutte le opportune sedi istituzionali affinché, anche dialogando con i Comitati delle persone alluvionate spontaneamente costituitisi nei diversi territori, venga trovata idonea modalità per riconoscere ai privati i necessari rimborsi per i beni mobili (quali cucine, lavastoviglie, lavatrici ed altri elettrodomestici) distrutti o danneggiati dagli eventi calamitosi dello scorso maggio. Beni mobili presenti negli immobili di edilizia abitativa, e nelle relative pertinenze, che sono indiscutibilmente indispensabili per un pieno ritorno alla 'normalità';

 

a continuare ad operare affinché, alle popolazioni colpite da eventi tanto eccezionali, come descritto anche dalla Commissione tecnico-scientifica istituita dalla Giunta regionale, sia riconosciuto il cento per cento dei rimborsi, come del resto promesso dalla Presidente del Consiglio dei Ministri.

 

 Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 19 dicembre 2023

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