Approvazione del Piano di controllo del colombaccio in Emilia-Romagna
Richiamati:
- la Legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” e successive modifiche e integrazioni ed in particolare gli articoli 19 e 19 ter come modificati dalla Legge 29 dicembre 2022, n. 197 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”;
- il Decreto 13 giugno 2023 del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica “Adozione del piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica”,
- la Legge Regionale 15 febbraio 1994, n. 8 “Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria”, così come modificata a seguito dell’entrata in vigore della Legge Regionale 30 luglio 2015, n. 13 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro unioni”, ed in particolare l’art. 16, commi 1 e 2, a norma del quale la Regione, ai sensi dell’art. 19 della legge statale, provvede al controllo della fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia, eccettuati i Parchi e le Riserve naturali nei quali i prelievi e gli abbattimenti devono avvenire in conformità al regolamento del Parco e sotto la diretta sorveglianza dell’ente parco, secondo le modalità e le prescrizioni definite agli articoli 35, 36, 37 e 38 della L.R. n. 6/2005;
Richiamata la normativa vigente in materia di tutela dei Siti della Rete Natura 2000 ed in particolare:
- la Direttiva n. 2009/147/CE “Conservazione degli uccelli selvatici” che ha abrogato e sostituito la Direttiva n. 79/409/CEE “Uccelli - Conservazione degli uccelli selvatici” e la Direttiva n. 92/43/CEE “Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche” secondo le quali, al fine di tutelare le specie animali e vegetali, nonché gli habitat, indicati nei propri Allegati I e II, gli Stati membri classificano in particolare come SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e come ZPS (Zone di Protezione Speciale) i territori più idonei al fine di costituire una rete ecologica europea, definita "Rete Natura 2000";
- il D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357 "Regolamento recante attuazione della Direttiva n. 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche", successivamente modificato dal D.P.R. 12 marzo 2003, n. 120, con i quali, unitamente alla legge n. 157/1992, si dà applicazione in Italia alle suddette direttive comunitarie;
- il Decreto Ministeriale del 17 ottobre 2007 “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciale (ZPS)” che demandava alle Regioni il suo recepimento, attraverso l’approvazione di idonee Misure di conservazione nelle predette aree;
- la Legge Regionale n. 7/2004 “Disposizioni in materia ambientale. Modifiche ed integrazioni a leggi regionali.” che al Titolo I, agli artt. 1-9, definisce le finalità, l’ambito di applicazione e le funzioni della Regione, nonché gli strumenti e le procedure per l'adozione delle misure previste dalla direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992;
- la Legge Regionale n. 6/2005 “Disciplina della formazione e della gestione del sistema regionale delle Aree naturali protette e dei siti della Rete Natura 2000”;
- la Legge Regionale n. 24/2011 “Riorganizzazione del sistema regionale delle aree protette e dei siti della rete Natura 2000 e istituzione del parco regionale dello Stirone e del Piacenziano”;
- la Legge Regionale n. 22/2015 “Disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità per il 2016”;
- la Legge Regionale n. 4/2021 “Legge Europea per il 2021” che, al Capo III, ha introdotto nuove disposizioni in materia di Rete Natura 2000;
- le seguenti deliberazioni della Giunta Regionale:
- n. 112/17 “Ripristino delle misure regolamentari inerenti il settore agricolo previste dalle misure specifiche di conservazione e dai piani di gestione dei siti Natura 2000 dell’Emilia-Romagna e approvazione della relativa cartografia”;
- n. 145/19, n. 2028/19 e n. 245/20, con le quali sono state approvate le intese con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per la designazione dei 139 Siti di Importanza Comunitaria (SIC) in Zone Speciali di Conservazione (ZSC), recepite successivamente dal Decreto Ministeriale del 3 aprile 2019, dal Decreto Ministeriale del 16 dicembre 2019 e dal Decreto Ministeriale del 16 giugno 2020;
- n. 1336/22 “Approvazione delle misure specifiche di conservazione dei siti interessati dal progetto Life Eremita”;
- n. 1174/23 “Approvazione della Direttiva regionale Vinca”, che stabilisce le procedure da seguire per la Valutazione di incidenza ambientale (Vinca);
- n. 1227/24 “Misure generali e specifiche di conservazione dei Siti Natura 2000”;
- n. 1562/24 “Ampliamento della Rete dei Siti Natura 2000”;
Vista la Carta delle Vocazioni Faunistiche della Regione Emilia-Romagna, approvata con delibera del Consiglio regionale n. 1036 del 23 novembre 1998 e successivamente aggiornata con deliberazioni dell’Assemblea Legislativa n. 122 del 25 luglio 2007 e n. 103 del 16 gennaio 2013;
Richiamato il “Piano Faunistico-Venatorio regionale dell’Emilia-Romagna 2018-2023”, approvato dall’Assemblea Legislativa con deliberazione n. 179 del 6 novembre 2018 e prorogato con deliberazione n. 149 del 21 dicembre 2023, fino a definizione di un nuovo strumento di pianificazione e, comunque, fino al termine della stagione venatoria 2025-2026;
Richiamata altresì la propria deliberazione n. 1763 del 13 novembre 2017 “Approvazione del Piano di sorveglianza e di monitoraggio sanitario nella fauna selvatica”;
Vista la deliberazione n. 164 del 06/02/2023 “Legge n. 157/92 art. 19 modificato dalla legge n. 197/2022. Percorso formativo dei proprietari o conduttori dei terreni che intendono effettuare sui propri fondi piani di controllo della fauna selvatica”;
Considerato che la crescente presenza della specie colombaccio sul territorio regionale condiziona diversi aspetti concernenti le attività antropiche e sta provocando un grave pregiudizio alle produzioni zoo-agro-forestali e alla gestione del patrimonio zootecnico per motivi sanitari;
Considerato inoltre che il colombaccio spesso si associa al piccione di città aggravando ulteriormente la situazione di cui sopra, tanto da rendere necessaria la previsione di azioni di controllo congiunte;
Atteso che gli uffici regionali hanno predisposto una proposta di Piano quinquennale di controllo del colombaccio, trasmessa con relativa richiesta di parere ad ISPRA con nota Prot. n. 1023323 del 19 settembre 2024, al fine di acquisire il parere di competenza per l’avvio dell’attività di controllo della specie sul territorio regionale;
Richiamato integralmente il parere di ISPRA, acquisito e registrato agli atti del Settore Attività faunistico-venatorie, pesca e acquacoltura con Prot. n. 1164557.E del 15 ottobre 2024, nel quale viene espresso parere favorevole benché subordinato al recepimento delle indicazioni fornite, le quali sono state integrate nel testo del Piano in oggetto;
Dato atto che, con nota prot. n. 1023377 del 29 settembre 2024, è stata inviata al Settore Aree protette, foreste e sviluppo zone montane - Area biodiversità - la richiesta di “Valutazione di screening” per il relativo parere di competenza;
Atteso che il Settore Aree protette, foreste e sviluppo zone montane - Area biodiversità, con nota Prot. n. 01.02.2024.0102094.I, ha comunicato l’esito positivo della “Valutazione di Incidenza” del Piano di controllo del colombaccio, subordinando tale esito al rispetto di specifiche disposizioni interamente recepite al capitolo 12 del Piano in oggetto;
Ritenuto pertanto di procedere all’approvazione del “Piano quinquennale di controllo del colombaccio in Emilia-Romagna”, valido per l’intero territorio regionale, ivi compresi i territori urbanizzati, dal quale rimangono escluse le Aree Protette Nazionali e Regionali, nella formulazione di cui all’Allegato 1, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
Considerato che la sopracitata deliberazione di Giunta regionale n. 164/2023 ha approvato i percorsi formativi per i proprietari o conduttori di fondi che intendono attuare nei propri terreni i piani di controllo di cui al novellato art. 19 della Legge n. 157/1992 per le specie piccione, storno, corvidi, cormorano, volpe e nutria;
Ritenuto pertanto necessario integrare l’Allegato 1, parte integrante e sostanziale della deliberazione n. 164/2023, inserendo il colombaccio tra le specie per cui è prevista la frequenza ad un percorso formativo al fine di attuare il piano di controllo di cui sopra;
Ritenuto infine che il presente atto presenti il carattere dell’ordinaria amministrazione in quanto trattasi dell’approvazione di un piano di controllo finalizzato alla diminuzione degli impatti in agricoltura, assunto nel rispetto delle previsioni normative nazionali e regionali nonché in attuazione della pianificazione faunistico-venatoria regionale, in tempi utili per consentire l’attivazione di tutte le fasi attuative conseguenti;
Richiamati in ordine agli obblighi di trasparenza:
- il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e successive modifiche e integrazioni;
- la propria deliberazione n. 157 del 29 gennaio 2024 “Piano integrato delle attività e dell’organizzazione 2024-2026. Approvazione” e successive modifiche e integrazioni;
- la determinazione dirigenziale n. 2335 del 9 febbraio 2022 del Servizio Affari Legislativi e Aiuti di Stato "Direttiva di Indirizzi Interpretativi degli Obblighi di Pubblicazione previsti dal Decreto Legislativo n. 33 del 2013. Anno 2022";
Vista la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna” e successive modifiche ed integrazioni ed in particolare l’art. 37, comma 4;
Richiamate infine le proprie deliberazioni:
- n. 468 del 10 aprile 2017 “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna”;
- n. 426 del 21 marzo 2022 "Riorganizzazione dell’Ente a seguito del nuovo modello di organizzazione e gestione del personale. Conferimento degli incarichi ai Direttori generali e ai Direttori di Agenzia";
- n. 2319 del 22 dicembre 2023 “Modifica degli assetti organizzativi della Giunta regionale. Provvedimenti di potenziamento per far fronte alla ricostruzione post alluvione e indirizzi operativi”;
- n. 1276 del 24 giugno 2024 “Disciplina organica in materia di organizzazione dell'ente e gestione del personale. Consolidamento in vigore dal 1° luglio 2024”;
Viste le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG/2017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni predisposte in attuazione della propria deliberazione n. 468/2017;
Dato atto che il Responsabile del procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;
Dato atto inoltre dei pareri allegati;
Su proposta dell'Assessore all’Agricoltura e Agroalimentare, Caccia e Pesca Alessio Mammi;
A voti unanimi e palesi
1. di approvare il “Piano quinquennale di controllo del colombaccio in Emilia-Romagna”, valido per l’intero territorio regionale, ivi compresi i territori urbanizzati, dal quale rimangono escluse le Aree Protette Nazionali e Regionali, nella formulazione di cui all'Allegato 1 al presente atto, quale sua parte integrante e sostanziale;
2. di integrare l’Allegato 1, parte integrante e sostanziale della deliberazione di Giunta regionale n. 164/2023, inserendo il colombaccio tra le specie per cui è prevista la frequenza ad un percorso formativo da parte di proprietari o conduttori di fondi che intendono attuare, sui propri terreni, i piani di controllo, di cui al novellato art. 19 della legge n. 157/1992;
3. di dare atto che, per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative e amministrative richiamate in parte narrativa;