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RISOLUZIONE - Oggetto n. 134 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sostenere a livello nazionale il superamento del meccanismo del payback sanitario e a individuare soluzioni condivise con le associazioni di categoria e le imprese del biomedicale per la sostenibilità del settore e la qualità delle cure. A firma dei Consiglieri: Costi, Castellari, Petitti, Sabattini, Bosi, Ferrari, Calvano, Daffadà, Zappaterra, Fornili, Arduini, Albasi, Parma, Ancarani, Quintavalla, Massari, Lori, Proni, Gordini, Muzzarelli, Casadei, Paldino, Lembi

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna

 

Premesso che

il meccanismo del payback sanitario, introdotto con il decreto-legge n. 78 del 2015 e successivamente modificato dal decreto-legge n. 115 del 2022, prevede che le aziende fornitrici di dispositivi medici contribuiscano al ripianamento del superamento del tetto di spesa sanitaria regionale.

Tale meccanismo ha avuto un forte impatto negativo sul settore biomedicale, limitando gli investimenti in ricerca e sviluppo e mettendo a rischio la sostenibilità economica delle imprese, in particolare quelle del distretto di Mirandola, tra i più importanti a livello europeo.

Le aziende del settore hanno presentato numerosi ricorsi, evidenziando come il payback comprometta non solo la loro capacità innovativa, ma anche la qualità delle cure erogate dal Servizio Sanitario Nazionale.

Rilevato che

la Regione Emilia-Romagna, consapevole delle criticità generate dal payback e seguito di un incontro con le associazioni di categoria, ha recentemente prorogato la scadenza degli avvisi di pagamento sui dispositivi medici fino al 31 dicembre 2025, prevedendo anche la possibilità di rateizzazione.

La Regione ha istituito un tavolo tecnico regionale permanente con le rappresentanze del settore biomedicale per monitorare gli sviluppi della situazione e individuare soluzioni concrete a tutela delle imprese.

Il Vicepresidente della Regione con delega allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, e l'Assessore regionale alle Politiche per la Salute, Massimo Fabi, porteranno la discussione nelle Commissioni nazionali di competenza, affinché siano traferite alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, al fine di continuare a sollecitare il Governo per giungere all’abrogazione del meccanismo del payback.

Considerato che

la proposta di legge presentata dai parlamentari Andrea De Maria e Stefano Vaccari, finalizzata all'abolizione del payback, e volta a tutelare il settore biomedicale e per promuovere l’innovazione tecnologica, è stata accolta con favore dalla Regione Emilia–Romagna, sottolineando la necessità di un intervento strutturale che garantisca la sostenibilità economica delle aziende e l'accesso a dispositivi medici di qualità.

L'incremento del fabbisogno sanitario nazionale standard, previsto nella proposta di legge, potrebbe rappresentare una soluzione per ridurre il carico economico sulle imprese, garantendo al contempo il finanziamento del sistema sanitario.

L'approccio adottato dalla Regione dimostra una chiara volontà di tutelare il tessuto produttivo locale e salvaguardare i posti di lavoro, con particolare attenzione al distretto biomedicale di Mirandola.

Evidenziato che

il provvedimento di sospensione dei pagamenti consente di attendere la pronuncia del Tar del Lazio, prevista per l'11 febbraio, evitando un inutile aggravio per le imprese.

Le associazioni di categoria hanno espresso apprezzamento per la decisione della Regione di prorogare il termine di pagamento e avviare un dialogo costruttivo con le aziende del settore.

La Regione Emilia-Romagna continua a promuovere un confronto costruttivo con il Governo e le parti sociali per garantire una soluzione equa e sostenibile.

Il Vicepresidente Colla e l’Assessore Fabi hanno inviato una lettera, indirizzata ai Ministri competenti, nella quale si evidenzia come, nonostante i tentativi del Governo di attenuare gli effetti del payback, le misure adottate non siano state sufficienti a scongiurare il rischio di fallimenti aziendali e la conseguente carenza di dispositivi medici essenziali. Nella medesima lettera, si sottolinea inoltre il pericolo che le grandi aziende del settore biomedicale valutino l'uscita dal mercato italiano, con un impatto devastante sulla qualità delle cure offerte dal Servizio Sanitario Nazionale e sulla sostenibilità economica del settore.

Preso atto che

la sentenza della Corte Costituzionale, pur riconoscendo la legittimità del payback, non esclude la necessità di un intervento legislativo per correggere un meccanismo che rischia di compromettere un settore strategico per l'economia del Paese.

La proposta di legge presentata dai parlamentari De Maria e Vaccari (Atto Camera: 2033 "Abrogazione dei commi 9 e 9-bis dell’articolo 9-ter del decreto-legge 19 giugno 2015, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2015, n. 125, concernenti la partecipazione delle aziende fornitrici di dispositivi medici al ripiano del superamento del tetto di spesa regionale"), sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna, rappresenta un'opportunità per ristabilire un equilibrio tra le esigenze di finanza pubblica e la tutela delle imprese innovative.

La Regione, attraverso il suo impegno politico e istituzionale, ha dimostrato di voler giocare un ruolo attivo nella risoluzione della questione, promuovendo un confronto costruttivo con il Governo e le parti sociali.

Tutto ciò premesso,

impegna la Giunta regionale

a mantenere un dialogo costante con le associazioni di categoria e le imprese, al fine di individuare soluzioni condivise che possano alleviare il carico economico derivante dal payback, salvaguardando il bilancio regionale.

A rafforzare la collaborazione con il Governo nazionale e il Parlamento, affinché venga approvata al più presto una riforma del sistema che garantisca la sostenibilità del settore biomedicale e la qualità delle cure sanitarie.

A sostenere la proposta di legge presentata dai parlamentari De Maria e Vaccari, sollecitando i Parlamentari eletti nel territorio regionale a favorire l'approvazione tempestiva da parte del Parlamento.

A promuovere iniziative di sensibilizzazione a livello nazionale per evidenziare l'importanza strategica del settore biomedicale e la necessità di interventi urgenti per la sua tutela.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 15 aprile 2025

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