Oggetto n. 1434 - Risoluzione proposta dal Presidente della I Commissione, su mandato della Commissione stessa. Indirizzi relativi alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla fase ascendente e discendente del diritto dell’Unione Europea. Sessione comunitaria 2011 (a firma dei consiglieri Marco Lombardi, Luciano Vecchi e Fabio Filippi)
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
visto l’articolo 38, comma 2, del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa, nonché l’art. 5 della Legge regionale n. 16 del 2008;
visti la Relazione approvata dalla I Commissione assembleare ai sensi dell’articolo 38, comma 2, del Regolamento interno ed i pareri e gli indirizzi delle Commissioni competenti per materia approvati ai sensi dello stesso articolo 38, comma 1, allegati alla Relazione;
visto il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2011 - COM (2010) 623 def./2 del 9 novembre 2010;
vista la Relazione della Giunta regionale sullo stato di conformità dell’ordinamento regionale all’ordinamento comunitario per il 2010;
visto il Rapporto conoscitivo della Giunta per la sessione comunitaria dell’Assemblea legislativa (delibera di Giunta n. 530 del 18 aprile 2011);
viste le Risoluzioni n. 512 del 7 ottobre 2010, contenente “Indirizzi relativi alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla fase ascendente e discendente del diritto dell’Unione Europea - Sessione comunitaria 2010” e n. 726 del 23 novembre 2010, recante “Indirizzi sulle modifiche alla legge n. 11 del 2005 per gli aspetti di interesse regionale, con particolare riferimento al ruolo delle Assemblee legislative”;
considerato che la Legge regionale n. 16 del 2008 al suo articolo 5 disciplina la sessione comunitaria dell’Assemblea legislativa quale occasione annuale per la riflessione generale sulla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla fase ascendente e alla fase discendente del diritto UE nelle materie di competenza regionale, e per l’espressione di indirizzi generali alla Giunta relativamente all’attività della Regione in questo ambito, nell’anno di riferimento;
considerato l’interesse della Regione Emilia-Romagna in riferimento a determinati atti e proposte preannunciati per il 2011 e oltre dalla Commissione europea, ed individuati a seguito dell’esame del Programma di lavoro della Commissione europea per il 2011 da parte delle Commissioni assembleari per le parti di rispettiva competenza;
considerato l’esito dell’esame della Relazione della Giunta sullo stato di conformità dell’ordinamento regionale per il 2010, anche ai fini dell’opportunità di adottare la legge comunitaria regionale;
considerato il processo di riforma della Legge n. 11 del 2005 attualmente in corso presso le Camere del Parlamento;
considerata l’importanza del ruolo delle Assemblee legislative regionali nella fase di formazione delle decisioni europee, come confermato, da ultimo, anche dal Trattato di Lisbona con il Protocollo n. 2 ad esso allegato;
considerata l’importanza della collaborazione tra le Assemblee a partire dal livello regionale, fino a quello nazionale ed europeo, sia nel controllo della sussidiarietà che nel controllo di merito degli atti e delle proposte dell’Unione europea;
considerata altresì l’opportunità di contribuire a favorire la massima circolazione orizzontale e verticale delle informazioni circa le attività svolte in fase ascendente, già a partire dagli esiti dell’esame del Programma di lavoro annuale della Commissione europea.
Riprendendo alcune considerazioni generali emerse nel corso del dibattito politico sulle tematiche di rilevanza europea
a) ribadisce come la crisi che sta investendo i sistemi sociali ed economici in Europa e nel mondo e la stessa evoluzione delle dinamiche internazionali richiede un rafforzamento delle istituzioni, delle politiche e degli strumenti finanziari dell’Unione Europea;
b) sottolinea come dalla crisi sarà possibile uscire con maggiore forza se si affermerà una capacità dell’Unione di garantire un reale governo economico europeo che rafforzi la stabilità finanziaria e promuova politiche di innovazione, sviluppo e coesione sociale all’altezza delle sfide del mondo contemporaneo;
c) chiede che, anche attraverso l’adozione dello strumento degli eurobonds e di un’agenzia europea per il debito, si promuova un piano europeo di investimenti per l’occupazione, l’ambiente e l’innovazione e si promuovano politiche fiscali coordinate che garantiscano stabilità e sviluppo;
d) afferma che solo un’Unione Europea pienamente democratica, politica e federale, con una più forte cittadinanza europea, e con un ruolo attivo sulla scena internazionale può rispondere alle aspettative e alle necessità dei cittadini e delle comunità del nostro Continente;
e) sottolinea l’importanza e la complessità del tema Immigrazione, anche alla luce dei recenti avvenimenti che hanno interessato l’Italia ed altri Paesi europei, e la necessità di un ruolo più incisivo dell’Unione europea sia in termini di definizione di una politica comune sia in termini di sostegno anche finanziario agli Stati membri nelle situazioni di emergenza. Ribadisce che una politica comune sulle migrazioni deve prevedere un’efficace normativa comune ed una piena collaborazione tra gli Stati membri dell’Unione per quanto riguarda la cooperazione allo sviluppo, le politiche di gestione dei flussi e le politiche di integrazione dei migranti nei Paesi europei. In questo quadro la politica comune sull’asilo deve essere rafforzata ed adeguata alla nuova realtà;
f) rileva l’esigenza generale di un migliore bilanciamento tra gli obiettivi di tutela della concorrenza e altri obiettivi ugualmente degni di attenzione sulla base del Trattato, tra cui la tutela dei destinatari dei servizi, dei consumatori, dell’ambiente e del patrimonio culturale, alla luce soprattutto dell’obiettivo di coesione territoriale introdotto dal Trattato di Lisbona a fianco della coesione economica e sociale; ciò vale anche con riferimento alle prospettive di riforma della normativa sugli appalti e all’iniziativa sulle concessioni, attualmente allo studio della Commissione europea;
g) invita la Giunta a segnalare al Governo l’opportunità di valutare all’interno delle iniziative europee in tema di concessioni, un intervento specifico per il conferimento delle concessioni demaniali per servizi turistico ricreativi che, ferme restando le disposizioni del Trattato in materia di libertà di stabilimento e libera prestazione dei servizi, verifichi la possibilità di introdurre limitazioni e deroghe in base a motivi imperativi di interesse generale, ai servizi di interesse economico generale (SIEG) ed alle specificità che caratterizzano il nostro sistema turistico;
h) sottolinea l’importanza del dibattito attualmente in corso sul futuro della politica di coesione e chiede alla Giunta regionale di essere informata costantemente degli avanzamenti, anche in funzione dell’eventuale espressione di osservazioni al Governo in fase ascendente sulle singole iniziative legislative, ai sensi della Legge 11/2005;
i) rileva con riferimento alla Proposta legislativa sul Fondo sociale europeo, ai fini del successivo esame in fase ascendente, l’interesse al tema dell’inclusione sociale anche in un’ottica di tutela delle pari opportunità e delle politiche di conciliazione; in particolare, rileva l’importanza di azioni orientate a sostenere l’accesso delle donne al mondo del lavoro ed il mantenimento del posto di lavoro, al fine di evitare che la maternità costituisca, di per sé, un fattore di discriminazione.
Con riferimento al metodo di lavoro della Regione Emilia-Romagna in merito alla partecipazione al processo decisionale dell’Unione europea
j) sottolinea l’opportunità, in applicazione della delibera UP n. 56/2010, di introdurre modalità di informazione ai Consiglieri regionali, sugli atti e le iniziative dell’Unione europea che, senza andare a discapito della completezza, sia più mirata sulle iniziative segnalate come di interesse nell’ambito della sessione comunitaria annuale;
k) chiede alla Giunta che, nel corso dell’anno, l’esame dei provvedimenti regionali, che intervengono in settori interessati da atti e iniziative dell’Unione europea, sia facilitato attraverso apposita documentazione allegata, contenente i riferimenti agli atti legislativi vincolanti dell’Unione europea e anche alle strategie e indicazioni generali contenute nelle Comunicazioni della Commissione europea, così da garantire maggiore continuità tra i lavori delle Commissioni assembleari durante la sessione comunitaria e la successiva fase di esame anche delle singole iniziative regionali;
l) sottolinea l’importanza, per la prossima sessione comunitaria nell’anno 2012, dell’adozione di tutte le iniziative considerate opportune a garantire la partecipazione e il coinvolgimento di stakeholder e altri soggetti interessati alle procedure per la formazione e attuazione del diritto dell’Unione europea, in conformità con quanto previsto dalla legge regionale 16 del 2008, attraverso le procedure previste dal Regolamento interno dell’Assemblea legislativa.
Con riferimento alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla formazione del diritto dell’Unione europea (cd. fase ascendente)
m) rileva l’interesse prioritario della Regione Emilia-Romagna in riferimento ai seguenti atti ed iniziative preannunciate dalla Commissione europea nel proprio Programma di lavoro per il 2011: Tabella di marcia 2020 per un’Europa efficiente sotto il profilo delle risorse ; Proposta di Direttiva sull’efficienza energetica e sul risparmio energetico; Tabella di marcia per l’energia entro il 2050; Proposte legislative quale seguito dato alla Comunicazione della Commissione sulla politica agricola comune dopo il 2013; Proposte sulla riforma della politica comune della pesca; Modernizzazione del quadro normativo in materia di appalti pubblici; Iniziativa sulle concessioni; Proposte sul rinnovo del meccanismo della protezione civile e dello strumento finanziario per la protezione civile; Raccomandazione sulla promozione e la convalida dell’apprendimento informale e non formale; Comunicazione della Commissione in merito ad una nuova iniziativa sulle competenze; Comunicazione su “partenariato nella ricerca e nell’innovazione”; Revisione della normativa sulle qualifiche professionali; Legislazione fitosanitaria dell’UE; Codice dell’immigrazione; Proposta di legge sulla sanità animale; Piano di azione e-health; Comunicazione sulla lotta al razzismo e alla xenofobia; Proposta legislativa sul Fondo Sociale Europeo; Proposte legislative sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e sul Fondo di coesione e inoltre le iniziative che daranno seguito alle indicazioni contenute nel Libro bianco “Tabella di marcia verso uno spazio unico europeo dei trasporti - Per una politica dei trasporti competitiva e sostenibile”;
n) impegna l’Assemblea e la Giunta regionale a valutare, al momento della effettiva presentazione degli atti, l’opportunità di inviare osservazioni al Governo ai sensi della Legge n. 11 del 2005, articolo 5, comma 3, per gli aspetti di competenza regionale, oltre all’eventuale esame della sussidiarietà delle proposte legislative da parte dell’Assemblea;
o) impegna la Giunta e l’Assemblea ad assicurare il massimo raccordo in fase ascendente, informandosi tempestivamente e reciprocamente all’avvio dell’esame degli atti, in occasione del controllo di merito e del controllo di sussidiarietà, sia degli atti indicati in sessione comunitaria che di ulteriori atti eventualmente presi in esame, avvalendosi innanzitutto dello strumento informatico di cui alla delibera UP n. 56/2010 e delibera G.R. 535/10, secondo le indicazioni di metodo di cui alla lett. j;
p) sottolinea l’importanza di assicurare, da parte della Giunta regionale, l’informazione circa il seguito dato alle iniziative dell’Unione europea sulle quali sono state formulate osservazioni;
q) chiede alla Giunta, sempre al fine di assicurare il massimo raccordo, di essere informata ogni qualvolta essa partecipi a procedure di consultazione o elaborazione di documenti contenenti la posizione della Regione, o la posizione italiana, su questioni poste dalle Istituzioni europee.
Con riferimento alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla attuazione del diritto dell’Unione europea (cd. fase discendente)
r) invita la Giunta regionale, anche ai fini dell’individuazione dei possibili contenuti della legge comunitaria regionale per il 2012, ad adoperarsi affinché sia avviata l’applicazione dei contenuti dell’Accordo siglato in Conferenza Unificata il 24 gennaio 2008, relativamente al suo articolo 1, comma 2, laddove si prevede che il Governo, nell’ambito della predisposizione della legge comunitaria annuale, promuova il coordinamento con le Regioni e le Province Autonome, per individuare le direttive o altri atti comunitari incidenti su materie di competenza statale e regionale e che tale coordinamento può essere richiesto anche dalle Regioni stesse;
s) invita la Giunta regionale, ai fini dell’eventuale presentazione del progetto di legge comunitaria regionale per il 2012 ai sensi della Legge regionale n. 16 del 2008, ad individuare il possibile contenuto minimo nelle disposizioni volte al recepimento: I) della Direttiva 2006/123/CE, cd. direttiva “Servizi”, ai fini dell’ulteriore avanzamento del percorso di adeguamento dell’ordinamento regionale alla direttiva e II) della Direttiva 2011/24/UE del 9 marzo 2011 concernente l’applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera, relativamente alle parti di competenza regionale.
Sul processo di riforma della legge 11/2005 e sulle possibili esigenze di aggiornamento della legge regionale 16/2008
t) sottolinea l’attualità di alcuni dei rilievi formulati con la Risoluzione n. 726 del 23 novembre 2010, in relazione alle modifiche alla legge 11/2005 di interesse regionale e, in particolare, sottolinea l’importanza che la legge statale:
mantenga chiaramente la possibilità di esprimersi con osservazioni al Governo sia sugli atti che sui progetti di atti dell’Unione uropea, tanto per le Giunte che per le Assemblee;
- introduca un termine più ampio per l’invio di osservazioni al Governo in fase ascendente, estendendolo almeno a trenta giorni e favorendo in questo modo, presso le Assemblee regionali, il coordinamento tra i tempi dell’esame della sussidiarietà e quelli dell’esame di merito di una stessa proposta legislativa;
u) ribadisce il proprio impegno a seguire da vicino gli sviluppi della riforma della Legge n. 11 del 2005 a livello statale e, di conseguenza, a presentare tempestivamente la proposta di modifica della Legge regionale n. 16 del 2008 impegnandosi, in particolare, ad anticipare l’attuale termine entro il quale è fissata la conclusione della sessione comunitaria dell’Assemblea legislativa.
Al fine di favorire la massima circolazione orizzontale e verticale delle informazioni
v) si impegna a mantenere un rapporto costante con il Parlamento europeo, il Comitato delle Regioni, anche tramite il Network Sussidiarietà, e le altre Assemblee legislative regionali, italiane ed europee, favorendo lo scambio di informazioni sulle rispettive attività, la collaborazione, il confronto e lo scambio di buone pratiche al fine di intervenire precocemente nel processo decisionale europeo;
w) si impegna ad inviare la presente Risoluzione al Senato, alla Camera, al Governo – Dipartimento per le Politiche comunitarie, al Parlamento europeo, al Comitato delle Regioni, alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome italiane, alla Conferenza delle Assemblee legislative regionali europee.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana dell’8 giugno 2011