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Dichiarazione dello stato di crisi regionale ai fini idropotabili fino al 31 maggio 2012 nel territorio delle province di Forli'-Cesena, Ravenna e Rimini

IL PRESIDENTE

Premesso che:

- il territorio della regione Emilia-Romagna in anni recenti è stato colpito frequentemente da fenomeni di siccità, in particolare le province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini a causa di una marcata riduzione delle precipitazioni nevose e piovose nei periodi dell’anno normalmente interessati dalle stesse;

- per l’anno in corso le precipitazioni sul territorio individuato dalla Macroarea A sono state inferiori al 50% della media climatologica;

Dato atto che:

- a partire già dalla metà di settembre 2011 si è riunito periodicamente il Tavolo di coordinamento regionale per la crisi idrica, composto dal Direttore dell’Agenzia regionale di Protezione Civile, con funzione di coordinatore, da rappresentanti della Direzione generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa e delle competenti strutture organizzative della Regione Emilia-Romagna, di ARPA, delle Province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini e di altri soggetti ed organismi pubblici e privati operanti nel territorio regionale in settori interessati dal contesto di cui trattasi, per valutare le azioni più opportune da mettere in atto per affrontare la situazione in atto;

- in data 26 settembre 2011 è stata emessa l’allerta di protezione civile per attivazione dello stato di attenzione per crisi idrica nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini;

- a partire dall’emanazione della citata allerta è stato attuato un piano di azioni ed interventi concordati nell’ambito del Tavolo di coordinamento regionale per la crisi idrica per il graduale risparmio delle risorse idropotabili e per la graduale diminuzione dei prelievi dall’invaso di Ridracoli:

- riduzione graduale da parte dei gestori della rete di distribuzione della risorsa idrica (Hera SpA) della pressione nella rete idrica che serve i territori delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini;

- attivazione graduale da parte di Romagna Acque-Società delle Fonti S.p.A. dei prelievi dalle fonti di approvvigionamento idrico integrative delle disponibilità idriche dell’invaso di Ridracoli;

- implementazione da parte di Hera SpA e Romagna Acque-Società delle Fonti SpA dell’interconnessione tra le reti di distribuzione della risorsa idrica;

- attivazione dell’impianto di sollevamento sul fiume Bidente non appena le condizioni del corso d’acqua (portata e qualità delle acque) lo consentono;

- attivazione della procedura di messa in funzione dei potabilizzatori mobili in località Granarolo Faentino (RA) e Macerone (FC) ai sensi della determinazione del Direttore generale Ambiente e Difesa del suolo e della costa n. 12430 del 2011;

- trasmissione ai Sindaci della circolare regionale per l’adozione di apposite Ordinanze finalizzate a limitare i consumi ed evitare sprechi dell’acqua potabile;

- utilizzo al massimo della capacità di impiego dell’impianto di potabilizzazione di Ravenna.

Preso atto che

- nonostante i risultati conseguiti con gli interventi già attuati permane lo stato di crisi idrica dovuto al perdurare dell’assenza di precipitazioni significative sul territorio delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini con progressiva diminuzione del volume dell’invaso di Ridracoli, attualmente inferiore ai 6.000.000 mc, valore corrispondente alla soglia del preallarme;

- il fabbisogno minimo delle utenze interconnesse con l’invaso di Ridracoli è stimato in circa 3000 l/s, di cui circa 660 l/s (57.000 mc/giorno) ad uso di utenze connesse in maniera esclusiva all’invaso di Ridracoli;

- i consumi sopra riportati comportano, in assenza di precipitazioni significative, il raggiungimento del volume di 5.000.000 mc nell’invaso di Ridracoli, corrispondente alla soglia di allarme, al di sotto della quale ulteriori prelievi potranno essere valutati solo a seguito di una puntuale verifica di fattibilità, entro il giorno 7 dicembre 2011;

- le previsioni meteo a medio termine (dati ARPA SIMC) indicano uno scenario di assenza di precipitazioni significative per il territorio di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini;

Dato atto che il Tavolo di coordinamento regionale, riunito in data 18 novembre 2011, stante le condizioni sopra rappresentate:

- ha approvato all’unanimità ulteriori proposte tecniche, immediatamente attivabili, per fronteggiare lo stato di crisi idrica, tenuto conto del raggiungimento della fase di preallarme per l’invaso di Ridracoli e finalizzate a posticiparne quanto più possibile il raggiungimento della fase di allarme;

- ha rappresentato, altresì, la necessità di intervenire con ulteriori misure straordinarie per fronteggiare la crisi in atto nei territori delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini;

Ritenuto di procedere all’adozione di disposizioni urgenti, che possano prevedere:

- l’individuazione, entro e non oltre 7 giorni dalla data di approvazione del presente decreto, da parte delle AATO dei territori interessati alla crisi di possibili nuovi fonti e modalità di approvvigionamento ad uso idropotabile;

- la possibilità di valutare l’erogazione di acqua potabile contenente parametri aventi concentrazioni superiori a quanto indicato dalla normativa vigente in materia di acque destinate al consumo umano, purché il consumo di tale acqua non costituisca rischio, neppure potenziale per la salute umana e che siano seguite le procedure indicate nei documenti regionali della Direzione Sanità e Politiche sociali dell’Assessorato Politiche per la salute “Linee guida per le Aziende Unità Sanitarie Locali della Regione Emilia-Romagna: analisi e gestione del rischio sulla potabilità dell’acqua in periodo di siccità” predisposte nel’ambito dell’emergenza idrica del 2007 ed il “Piano di emergenza in caso di crisi idrica dovuta a eventi siccitosi” emanato nell’anno successivo;

- l’applicazione di misure straordinarie omogenee nei territori di tutti i comuni delle province di Forli-Cesena, Ravenna e Rimini concernenti la regolazione, con divieti e limitazioni, dei consumi d’acqua potabile per usi diversi, al fine di assicurare il necessario ed improcrastinabile risparmio idrico ed un’equa distribuzione, tra tutti i suddetti territori, dei conseguenti disagi alla popolazione nonché di prevenire un aggravamento degli effetti della crisi idrica sui rispettivi sistemi socio-economici;

Ritenuto pertanto di procedere alla dichiarazione dello stato di crisi regionale ai fini idropotabili per i territori delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini fino al 31 maggio 2012, ai sensi dell’art. 8, comma 1, della L.R. n. 1/2005.

Visti:

- la Legge 24 febbraio 1992, n. 225 “Istituzione del Servizio nazionale di protezione civile”;

- il Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del Capo I della Legge 15 marzo 1997, n. 59”, ed in particolare gli articoli 107 e 108, concernenti, rispettivamente, le funzioni riservate allo Stato e quelle conferite a Regioni ed Enti locali territoriali in materia di protezione civile;

- il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401 “Disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo delle strutture preposte alle attività di protezione civile e per migliorare le strutture logistiche nel settore della difesa civile”;

- la Legge regionale 7 febbraio 2005, n. 1 “Norme in materia di protezione civile e volontariato. Istituzione dell’Agenzia regionale di protezione civile”;

Dato atto dei pareri allegati;

decreta:

1. di dichiarare ai sensi dell’art. 8, comma 1, della L.R. 1/05 lo stato di crisi regionale ai fini idropotabili fino al 31 maggio 2012 nel territorio delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini;

2. che le AATO di Ravenna, Forlì-Cesena e di Rimini, nonché la società Romagna Acque-Società delle Fonti S.p.A., provvedano entro e non oltre 7 giorni dalla data di approvazione del presente decreto all’individuazione di nuove fonti d’approvvigionamento idropotabile e ad attivarsi per la richiesta delle opportune autorizzazioni;

3. che la Regione in deroga al Regolamento regionale n. 41 del 2001 possa autorizzare per motivi di emergenza prelievi superiori ai 5 l/s dalle fonti sopra individuate;

4. che in deroga all’art. 4 del citato R.R. 41/01 l’eventuale autorizzazione sia rilasciata con determinazione del dirigente responsabile del Servizio regionale Tutela e Risanamento Risorsa Acqua;

5. che per il rilascio di dette autorizzazioni possa essere convocata apposita conferenza di servizi ai sensi della L. n. 241 del 1990;

6. di stabilire che per i prelievi ad uso idropotabile, attualmente in essere da acque superficiali, possa trovare applicazione l’istituto della deroga di cui al comma 1, art. 58 delle Norme del Piano di Tutela delle acque approvato dall’Assemblea legislativa con deliberazione n. 40 del 21 dicembre 2005;.

7. di stabilire che le AATO sopra individuate provvedano al monitoraggio dei costi aggiuntivi conseguenti all’attuazione delle misure di emergenza che saranno oggetto di riconoscimento in sede di revisione tariffaria periodica;

8. di dare atto che Hera SpA, gestore della rete di distribuzione della risorsa idrica:

  • prosegue con le azioni di regolazione delle pressioni nella rete idrica che serve i territori delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, escludendo da tali interventi le utenze che gestiscono servizi pubblici essenziali e le prese antincendio;
  • definisce con le utenze che attingono dalla suddetta rete idrica significativi volumi d’acqua (indicativamente prelievi maggiori di 8 l/s) azioni tese al risparmio della risorsa idrica assicurando comunque la continuità delle attività produttive e gestionali;

9. di dare atto che i Comuni, le Province, le Autorità e gli altri soggetti a vario titolo competenti al rilascio di assensi, comunque denominati, per la gestione della risorsa idrica, provvedono, nel rispetto generale dell’ordinamento, a tal fine con la massima tempestività;

10. di dare atto che i Sindaci di tutti i comuni ricadenti negli ambiti territoriali delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, avvalendosi dei poteri di cui al DLgs 267/00 adottano, qualora non abbiano già provveduto, ordinanze contingibili ed urgenti con effetto dalla data di relativa pubblicazione nell’albo pretorio comunale, contenenti misure minime atte ad evitare sprechi nonché ad assicurare il necessario risparmio ed un uso razionale dell’acqua potabile;

11. il presente decreto è comunicato:

  • ai Sindaci dei Comuni ricadenti negli ambiti territoriali delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini per l’espletamento degli adempimenti di loro competenza;
  • ai Presidenti delle Province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini per opportuna conoscenza;
  • ai Presidenti delle AATO di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini;
  • ai Prefetti delle Province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini in riferimento all’esercizio dei rispettivi compiti istituzionali;
  •  alla Società Romagna Acque-Società delle Fonti SpA per l’espletamento degli adempimenti di loro competenza;
  •  alla Società Hera SpA per opportuna conoscenza.

12. il presente atto è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.

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