Revisione dei distretti per la gestione del daino e capriolo in provincia di Forlì-Cesena, nell'ATC FO5
Richiamate:
- la Legge 11 febbraio 1992, n. 157 "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio" e successive modifiche ed integrazioni, ed in particolare l’art. 18 nel quale vengono indicate le specie cacciabili, i periodi di attività venatoria e si demanda alle Regioni l’approvazione del calendario venatorio per i territori di competenza;
- la Legge Regionale 15 febbraio 1994, n. 8 “Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l'esercizio dell'attività venatoria” e successive modifiche ed integrazioni;
- la Legge Regionale 30 luglio 2015, n. 13 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro unioni” e successive modifiche ed integrazioni, che disciplina e ripartisce le funzioni amministrative tra Regione, Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro unioni nel quadro delle disposizioni della Legge 7 aprile 2014 n. 56 ed in particolare l'art. 40, il quale individua le funzioni della Regione, delle Province e della Città metropolitana di Bologna in materia di protezione della fauna selvatica ed esercizio dell'attività venatoria, stabilendo, fra l'altro, che la Regione esercita le funzioni di programmazione e pianificazione nonché tutte le funzioni amministrative in applicazione della normativa comunitaria, statale e regionale, con esclusione delle attività di vigilanza, di applicazione delle sanzioni amministrative e l'introito dei relativi proventi e le attività collegate all'attuazione dei piani di controllo della fauna selvatica, che restano confermati alle Province e alla Città metropolitana di Bologna;
Considerato che la modifica dell'assetto dell'esercizio delle funzioni in materia di protezione della fauna selvatica ed attività faunistico-venatorie di cui alla citata Legge Regionale n. 13/2015 ha imposto una revisione dell'intero articolato della sopra richiamata Legge Regionale n. 8/1994;
Vista la Legge Regionale 26 febbraio 2016, n. 1 “Modifiche alla Legge regionale 15 febbraio 1994, n. 8 “Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria” in attuazione della Legge Regionale 30 luglio 2015, n. 13 “Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su Città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro unioni” e della Legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”. Abrogazione della Legge Regionale 6 marzo 2007, n. 3 “Disciplina dell’esercizio delle deroghe prevista dalla Direttiva 2009/147/CE””;
Richiamata la sopracitata Legge Regionale n. 8/1994, come modificata dalla predetta Legge Regionale n. 1/2016, ed in particolare:
- l’art. 3, che attribuisce alla Regione la competenza all'esercizio di funzioni di programmazione e pianificazione ed individua, quali strumenti delle medesime, la Carta regionale delle vocazioni faunistiche del territorio, il Piano faunistico-venatorio regionale ed i piani, i programmi ed i regolamenti di gestione faunistica delle aree protette di cui alla Legge Regionale n. 6/2005;
- l’art. 30, comma 5, il quale prevede che gli ATC, al fine di consentire un prelievo programmato e qualora le presenze faunistiche lo rendano tecnicamente opportuno, possano individuare distretti di gestione della fauna selvatica stanziale da proporre alla Regione per l'approvazione;
Visto il Regolamento Regionale del 21 giugno 2024, n. 3 "Regolamento Regionale in materia di gestione degli Ungulati in Emilia-Romagna", ed in particolare:
- l’art. 3, il quale dispone, tra l’altro, che i distretti di gestione degli ungulati rappresentano la base minima territoriale di intervento per una razionale organizzazione e localizzazione delle attività gestionali, compresi i prelievi. Per la razionalizzazione dei censimenti e dei prelievi, i distretti vengono suddivisi in aree di gestione che tengono conto anche dei diversi istituti faunistici ricadenti all'interno del distretto stesso. Per meglio orientare i prelievi, possono essere individuate ulteriori sub-aree di caccia;
- l’art. 11, comma 4, secondo cui l'Amministrazione competente approva i piani di prelievo degli ungulati, articolati per distretti ed istituti, verificandone la conformità alle indicazioni contenute nei propri strumenti di pianificazione;
Vista, inoltre, la Carta delle Vocazioni Faunistiche della Regione Emilia-Romagna, approvata con delibera del Consiglio regionale n. 1036 del 23 novembre 1998 e successivamente aggiornata con deliberazioni dell’Assemblea Legislativa n. 122 del 25 luglio 2007 e n. 103 del 16 gennaio 2013;
Visto, altresì, il “Piano faunistico-venatorio regionale dell’Emilia-Romagna 2018-2023”, approvato con deliberazione dell’Assemblea Legislativa n. 179 del 6 novembre 2018 e prorogato con deliberazione n. 149 del 21 dicembre 2023, fino a definizione di un nuovo strumento di pianificazione e, comunque, fino al termine della stagione venatoria 2025-2026;
Atteso che:
- il Settore Agricoltura, caccia e pesca - Ambiti Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, con nota registrata agli atti con Prot n. 0494191 del 15 maggio 2024, ha trasmesso, tra le altre, la proposta pervenuta dall’ATC FC05 con la quale si richiede la modifica dei distretti DAA5 e DAB5 del capriolo/daino, consistente nell’ampliamento del distretto DAA5, motivando la richiesta con la necessità di “consentire un’idonea gestione della specie in tali territori che risultano di difficile gestione dal punto di vista della distribuzione spaziale ma soprattutto tale riperimetrazione si pone in coerenza con le storiche differenti densità di daini presenti nelle varie località dell’ATC FC5”;
- il Settore Attività Faunistico-Venatorie, Pesca e Acquacoltura con nota Prot. n. 0707102 del 28 giugno 2024 richiedeva un’integrazione istruttoria al fine di poter valutare correttamente la proposta di cui al precedente alinea;
- il Settore Agricoltura, caccia e pesca - Ambiti Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini con ulteriore nota Prot. n. 1385024 del 20 dicembre 2024 ha trasmesso le integrazioni richieste, accogliendo favorevolmente la necessità espressa dall’ATC FC5 di procedere a tale modifica e recependo le motivazioni fornite dallo stesso;
Dato atto che dalla documentazione istruttoria integrativa emerge come la modifica proposta consenta una più adeguata e razionale gestione della specie daino in relazione agli obiettivi di pianificazione regionale, con riferimento sia alla realizzazione e implementazione di tutti gli aspetti operativi della gestione venatoria degli ungulati quali i censimenti, l’elaborazione dei dati, i piani di prelievo, la distribuzione e gestione dei cacciatori di selezione all'interno dei Distretti stessi, e che tale modifica debba riguardare anche i distretti per la gestione del capriolo;
Ritenuto pertanto di approvare la modifica dei distretti di gestione del capriolo (CAA5 e CAB5) e del daino (DAA5 e DAB5) come da cartografia riportata nell’Allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente atto;
Richiamati in ordine agli obblighi di trasparenza:
- il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e successive modifiche e integrazioni;
- la determinazione dirigenziale n. 2335 del 9 febbraio 2022 del Servizio Affari Legislativi e Aiuti di Stato "Direttiva di Indirizzi Interpretativi degli Obblighi di Pubblicazione previsti dal Decreto Legislativo n. 33 del 2013. Anno 2022";
- la propria deliberazione n. 110 del 27 gennaio 2025 “Piano integrato delle attività e dell’organizzazione 2024-2026. Approvazione” e successive modifiche e integrazioni;
Vista la Legge Regionale 26 novembre 2001, n. 43 "Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna" e successive modifiche e integrazioni, ed in particolare l'art. 37, comma 4;
Richiamate le proprie deliberazioni:
- n. 426 del 21 marzo 2022 “Riorganizzazione dell’Ente a seguito del nuovo modello di organizzazione e gestione del personale. Conferimento degli incarichi ai Direttori generali e ai Direttori di Agenzia”;
- n. 2319 del 22 dicembre 2023 “Modifica degli assetti organizzativi della Giunta regionale. Provvedimenti di potenziamento per far fronte alla ricostruzione post alluvione e indirizzi operativi”;
- n. 2376 del 23 dicembre 2024 "Disciplina organica in materia di organizzazione dell'ente e gestione del personale. Aggiornamenti in vigore dal 1° gennaio 2025";
Richiamate, infine, le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG/2017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni, predisposte in attuazione della propria deliberazione n. 468 del 10 aprile 2017, ora sostituita dalla deliberazione n. 2376/2024;
Dato atto che il Responsabile del procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;
Dato atto dei pareri allegati;
Su proposta dell'Assessore all’Agricoltura e Agroalimentare, Caccia e Pesca, Rapporti con la Ue, Alessio Mammi;
A voti unanimi e palesi
1. di approvare la modifica dei distretti di gestione del capriolo (CAA5 e CAB5) e del daino (DAA5 e DAB5) come da cartografia riportata nell’Allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente atto;
2. di dare atto che, per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative ed amministrative richiamate in parte in narrativa;
3. di disporre infine la pubblicazione in forma integrale della presente deliberazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico, dando atto che il Settore Attività faunistico-venatorie e sviluppo della pesca provvederà a darne la più ampia diffusione anche sul Portale E-R Agricoltura, Caccia e Pesca.