n.375 del 15.12.2016 (Parte Seconda)
Parere in merito al "Progetto di variante al Piano stralcio per l'assetto idrogeologico del bacino del Fiume Po (PAI) - Integrazioni all'Elaborato 7 (Norme di attuazione) ed al Piano stralcio per l'assetto idrogeologico del delta del Fiume Po (PAI DELTA) - Integrazioni all'Elaborato 5 (Norme di attuazione), adottato dal Comitato istituzionale dell'Autorità di Bacino del Fiume Po, con deliberazione n. 5 del 17/12/2015
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Visti:
- la Direttiva 2007/60/CE del 23 ottobre 2007 “Relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni”;
- il Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, "Norme in materia ambientale";
- la Legge 28 dicembre 2015, n. 221 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali” ed in particolare l’art. 51 “Norme in materia di Autorità di bacino”;
- il Decreto Legislativo 23 febbraio 2010, n. 49, “Attuazione della Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni”;
- il Decreto Legislativo 10 dicembre 2010, n. 219, recante “Attuazione della direttiva 2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 82/176/CEE, 83/513/CEE, 84/156/CEE, 84/491/CEE, 86/280/CEE, nonché modifica della direttiva 2000/60/CE e recepimento della direttiva 2009/90/CE che stabilisce, conformemente alla direttiva 2000/60/CE, specifiche tecniche per l'analisi chimica e il monitoraggio dello stato delle acque”;
- il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del fiume Po (in seguito PAI), adottato dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino con deliberazione n. 18 del 26 aprile 2001, approvato con DPCM 4 maggio 2001;
- il Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico del Delta del fiume Po (in seguito PAI Delta), adottato dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino con deliberazione n. 5 del 19 luglio 2007, approvato con DPCM 13 novembre 2008;
- l'Intesa per la definizione delle disposizioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di Reggio Emilia relative all’attuazione del “Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del fiume Po” (PAI), stipulata ai sensi dell’art. 57, comma 1, del decreto legislativo n. 112 del 31 marzo 1998, dell’art. 21 della L. R. Emilia-Romagna n. 20 del 24 marzo 2000 e dell’art. 1, comma 11, delle norme di attuazione del PAI, sottoscritta il 15 giugno 2010 dall'Autorità di Bacino del fiume Po, dalla Regione e dalla Provincia di Reggio Emilia a far data dalla quale il PTCP assume il valore e gli effetti di piano settoriale di tutela e uso del territorio di propria competenza e trova applicazione in luogo del PAI vigente;
- l'Intesa per la definizione delle disposizioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di Modena relative all’attuazione del “Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del fiume Po” (PAI), stipulata ai sensi dell’art. 57, comma 1, del decreto legislativo n. 112 del 31 marzo 1998, dell’art. 21 della L. R. Emilia-Romagna n. 20 del 24 marzo 2000 e dell’art. 1, comma 11, delle norme di attuazione del PAI, sottoscritta il 14 ottobre 2010 dall'Autorità di Bacino del fiume Po, dalla Regione e dalla Provincia di Modena a far data dalla quale il PTCP assume il valore e gli effetti di piano settoriale di tutela e uso del territorio di propria competenza e trova applicazione in luogo del PAI vigente;
- l'Intesa per la definizione delle disposizioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di Parma relative all’attuazione del “Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del fiume Po” (PAI), stipulata ai sensi dell’art. 57, comma 1, del decreto legislativo n. 112 del 31 marzo 1998, dell’art. 21 della L. R. Emilia-Romagna n. 20 del 24 marzo 2000 e dell’art. 1, comma 11, delle norme di attuazione del PAI, sottoscritta il 14 giugno 2011 dall'Autorità di Bacino del fiume Po, dalla Regione e dalla Provincia di Parma a far data dalla quale il PTCP assume il valore e gli effetti di piano settoriale di tutela e uso del territorio di propria competenza e trova applicazione in luogo del PAI vigente;
- l'Intesa per la definizione delle disposizioni del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di Piacenza relative all’attuazione del “Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del fiume Po” (PAI), stipulata ai sensi dell’art. 57, comma 1, del decreto legislativo n. 112 del 31 marzo 1998, dell’art. 21 della L. R. Emilia-Romagna n. 20 del 24 marzo 2000 e dell’art. 1, comma 11, delle norme di attuazione del PAI, sottoscritta il 12 aprile 2012 dall'Autorità di Bacino del fiume Po, dalla Regione e dalla Provincia di Piacenza a far data dalla quale il PTCP assume il valore e gli effetti di piano settoriale di tutela e uso del territorio di propria competenza e trova applicazione in luogo del PAI vigente;
Preso atto che il Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino del Fiume Po:
- con deliberazione n. 4 del 17 dicembre 2015, ha adottato il Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni del Distretto Idrografico Padano (PGRA), come previsto dall’art. 7, comma 8, del D.lgs. n. 49/2010, operante sul territorio del Distretto Idrografico Padano così come definito dall’art. 64 del D.lgs. 152/2006 vigente al momento dell’adozione della suddetta deliberazione;
- con Deliberazione n. 2 del 3 marzo 2016, ha approvato il Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni del Distretto Idrografico Padano (PGRA), ai sensi della Direttiva 2007/60/CE, art. 7, del D.lgs. n. 152/2006, art.63, comma 10 e del D.lgs. n. 49/2010, art. 7, comma 8;
Rilevato che:
- l’art. 51 della L. 221/2015 dispone che dalla data di adozione del decreto previsto dall’art. 63 del D.Lgs. n. 152/2006 le Autorità di bacino di cui alla L. n. 183/1989 sono soppresse e in fase di prima attuazione, dalla data di entrata in vigore della medesima legge n. 221/2015, le funzioni di Autorità di bacino distrettuale di cui al D.Lgs. n. 152/2006 sono esercitate dalle Autorità di bacino di rilievo nazionale di cui all’art. 4 del D.lgs. n. 219/2010, che a tale fine si avvalgono delle strutture, del personale, dei beni e delle risorse strumentali delle Autorità di bacino regionali e interregionali comprese nel proprio distretto;
- il comma 5 dell’art. 51 della L. 221/2015, che sostituisce l’art. 64 del D.lgs. 152/2006, modifica i distretti idrografici e ne ridefinisce il territorio, attribuendo al Distretto del Fiume Po il territorio dell’Autorità di bacino del Reno, dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli e dell’Autorità di Bacino Interregionale Marecchia-Conca, che in precedenza erano ricomprese nel Distretto dell’Appennino Settentrionale;
- il comma 3 dell’art. 68 del D.Lgs. 152/2006 dispone che le Regioni convochino una Conferenza programmatica articolata per sezioni provinciali o per altro ambito territoriale deliberato dalle Regioni stesse, cui partecipano province e comuni interessati al fine di esprimere un parere sulla coerenza tra pianificazione di distretto e pianificazione territoriale dei Progetti di variante ai PAI;
Premesso che l'Autorità di Bacino del Fiume Po:
- con deliberazione n. 5 del 17 dicembre 2015 del Comitato Istituzionale ha adottato il “Progetto di Variante al Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino del fiume Po (PAI) - Integrazioni all'Elaborato 7 (Norme di Attuazione) e al Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del Delta del fiume Po (PAI Delta) - Integrazioni all'Elaborato 5 (Norme di Attuazione)”, ai sensi dell’art. 7, comma 3 lett. a del D. lgs. 23 febbraio 2010, n. 49, successivamente indicato come Progetto di Variante;
- ha trasmesso il Progetto di variante per gli adempimenti di competenza alla Regione Emilia-Romagna, con lettera prot. n. 923/2.1 del 17/02/2016;
- ha dato notizia dell'avvenuta adozione del Progetto di variante nella Gazzetta Ufficiale, serie generale, n. 38 del 16 febbraio 2016 e nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna (Parte Seconda) n. 45 del 24 febbraio 2016, nonché sui siti istituzionali dell’Autorità di Bacino e delle Regioni facenti parte del distretto;
Constatato che il Progetto di variante è costituito dai seguenti elaborati:
- PARTE PRIMA: Elaborato n. 7 (Norme di Attuazione) del “Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino del fiume Po” (PAI) - Inserimento del Titolo V, contenente “Norme in materia di coordinamento tra il PAI e il Piano di Gestione dei Rischi di Alluvione (PGRA)”
- PARTE SECONDA: Elaborato n. 5 (Norme di Attuazione) del “Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del Delta del fiume Po” (PAI Delta) - Inserimento della Parte Terza, contenente “Norme in materia di coordinamento tra il PAI Delta e il Piano di Gestione dei Rischi di Alluvione (PGRA)”
Dato atto che:
- il Progetto di variante è stato sottoposto a consultazione e ad eventuali osservazioni nel periodo 16 febbraio – 16 maggio 2016;
- sono pervenute alla Regione Emilia-Romagna le seguenti 17 osservazioni, come di seguito specificato, con indicazione dei soggetti firmatari, del protocollo e della data assegnati:
Osservazione n. 1:
Comune di Castelfranco Emilia (MO), a firma del ViceSindaco, Maurizia Cocchi Bonora, in data 16/5/2016
Prot. n. PG.2016.0358282 del 17/5/2016
Osservazione n. 2:
Unione Comuni Modenesi Area Nord, a firma del Presidente, Alberto Silvestri, in data 19/7/2016
Prot. n. PG.2016.0537453 del 19/7/2016
Osservazione n. 3:
Comune di Novi di Modena (MO), a firma del Sindaco, Luisa Turci, in data 19/7/2016
Prot. n. PG.2016.0538566 del 20/7/2016
Osservazione n. 4:
Comune di Camposanto (MO), a firma del Sindaco, Antonella Baldini inviata in data 20/7/2016
Prot. n. PG.2016.0538642 del 20/7/2016
Osservazione n. 5:
Comune di Carpi (MO), inviata in data 20/7/2016, a firma del Sindaco Alberto Bellelli
Prot. n. PG.2016.0539978 del 20/7/2016
Osservazione n. 6:
Comune di Bomporto (MO), a firma del Sindaco Alberto Borghi, in data 20/7/2016
Prot. n. PG.2016.0540737 del 20/7/2016
Osservazione n. 7:
Comune di Ravarino (MO), inviata in data 20/7/2016, a firma del Vicesindaco Moreno Gesti
Prot. n. PG.2016.0541427 del 21/7/2016
Osservazione n. 8:
Comune di Nonantola (MO), inviata in data 20/7/2016, a firma del Sindaco Federica Nannetti
Prot. n. PG.2016.0541535 del 21/7/2016
Osservazione n. 9:
Comune di Crevalcore (BO), inviata in data 28/7/2016, a firma dell’Assessore Marco Martelli
Prot. n. PG.2016.0556618 del 28/7/2016
Osservazione n. 10:
Comune di Sant’Agata Bolognese (BO), inviata in data 27/7/2016, a firma del Sindaco Giuseppe Vicinelli
Prot. n. PG.2016.056639 del 28/7/2016
Osservazione n. 11:
Comune di Modena, a firma dell’Assessora Anna Maria Vandelli, consegnata in occasione della Conferenza Programmatica del 29/07/2016
Prot. n. PG.2016.0566326 del 3/8/2016
Osservazione n. 12:
Comune di Borgo Val di Taro (PR), a firma del Sindaco Dott. Diego Rossi, illustrata in occasione della Conferenza Programmatica del 22/7/2016 e inviata successivamente con mail del 22/7/2016
Prot. n. PG.2016.0562421 del 2/8/2016 e Prot. PG.2016. 0569852 del 5/8/2016
Osservazione n. 13:
Provincia di Piacenza, illustrata e consegnata in occasione della Conferenza Programmatica del 22/7/2016
Prot. n. PG.2016.0602310 del 7/9/2016
Osservazione n. 14:
Provincia di Piacenza, illustrata e consegnata in occasione della Conferenza Programmatica del 29/7/2016
Prot. n. PG.2016.0602308 del 7/9/2016
Osservazione n. 15:
Comuni di Villanova sull’Arda(PC), San Pietro in Cerro (PC), Besenzone (PC), Cortemaggiore (PC) e Monticelli d’Ongina (PC), a firma dei Sindaci, consegnata in occasione della Conferenza Programmatica del 29/7/2016.
Prot. n. PG.2016.0566318 del 3/8/2016
Osservazione n. 16:
Comune di San Pietro in Cerro (PC), a firma del Sindaco Manuela Sogni, consegnata in occasione della Conferenza Programmatica del 29/7/2016
Prot. n. PG.2016.0566312 del 3/8/2016
Osservazione n. 17
Comune di Bondeno (FE), inviata in data 13/10/2016, a firma del Dirigente del settore Tecnico Fabrizio Magnani, - Prot. n. PG.2016.0665323 del 14/10/2016
- tali osservazioni sono state oggetto di istruttoria al fine dell’espressione regionale in merito, come riportato nell’Allegato A;
- il Direttore Generale Cura del Territorio e dell'Ambiente ha convocato, con nota prot. PG.2016.0466676 del 21/6/2016, le Direzioni generali Agricoltura, caccia e pesca e Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa, l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, nonché i propri Servizi direttamente interessati, per illustrare il Progetto di variante ed acquisire le valutazioni di rispettiva competenza necessarie alla formazione del parere regionale da proporre alla Conferenza programmatica, di cui al comma 3 dell’art. 68 del D.Lgs. 152/2006;
- il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica ha effettuato l’istruttoria del Progetto di variante ed ha predisposto il parere istruttorio regionale presentato nella prima e seconda seduta della suddetta Conferenza programmatica e ulteriormente integrato per la seduta conclusiva; tale parere, denominato “Parere in merito al Progetto di Variante al Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino del fiume Po (PAI) - Integrazioni all'Elaborato 7 (Norme di Attuazione) ed al Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del Delta del fiume Po (PAI Delta) - Integrazioni all'Elaborato 5 (Norme di Attuazione), adottato dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di bacino del fiume Po, con deliberazione n. 5 del 17/12/2015”, in seguito denominato parere istruttorio regionale, è riportato nell’Allegato B alla presente deliberazione;
- l'Assessore alla Difesa del suolo e della Costa, Protezione Civile, Politiche ambientali e della montagna, ha convocato la suddetta Conferenza programmatica articolata in tre sedute, il 14 luglio 2016 a Bologna, per le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara ed i comuni territorialmente interessati (nota prot. PG.2016.0512375 del 5/7/2016), il 22 luglio a Parma, per le province di Parma e Piacenza ed i rispettivi comuni (nota prot. PG.2016.0526051 del 5/7/2016), come già previsto dalla deliberazione di Giunta regionale n. 1078 del 11/7/2016, e un’ulteriore seduta conclusiva il 29 luglio a Bologna, per tutti i comuni e le Province suddette (nota prot. PG.2016.0549199 del 26/7/2016); tutti gli interventi dei presenti alle tre sedute di Conferenza sono stati verbalizzati e i verbali sono depositati agli atti presso il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica;
Rilevato che il Progetto di variante:
- ha lo scopo precipuo di garantire il pieno coordinamento tra i contenuti conoscitivi risultanti dall’elaborazione del PGRA e quelli dei vigenti strumenti della pianificazione di bacino per l’assetto idrogeologico e, in particolare, di associare le specifiche disposizioni di PAI e PAI Delta alle aree individuate nell’ambito degli elaborati del PGRA e a tal fine introduce il Titolo V nelle Norme del PAI e la Parte III nelle Norme del PAI Delta;
- nel Titolo V e nella Parte III, integra il quadro conoscitivo del PAI e del PAI Delta con gli elaborati cartografici rappresentati dalle Mappe della pericolosità e del rischio di alluvione, predisposte ai sensi dell’art. 6 della Direttiva 2007/60/CE e del D.Lgs. 49/2010, articolate, per la Regione Emilia-Romagna, per i seguenti ambiti territoriali:
- Reticolo principale di pianura e di fondovalle (RP);
- Reticolo secondario collinare e montano (RSCM);
- Reticolo secondario di pianura (RSP);
- Aree costiere marine (ACM);
per i quali ambiti sono stati individuati i seguenti scenari di pericolosità:
- aree interessata da alluvione rara (P1);
- aree interessate da alluvione poco frequente (P2);
- aree interessate da alluvione frequente (P3);
- introduce, quindi, due nuovi ambiti, il Reticolo secondario di pianura (RSP) e le Aree costiere marine (ACM) non contenuti nel PAI e nel PAI Delta vigenti;
- fornisce indicazioni alle Regioni in merito all’aggiornamento agli indirizzi alla pianificazione urbanistica concernenti l’attuazione del PGRA, da attuarsi con l’emanazione di disposizioni specifiche, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del Titolo V e della Parte III;
- all’articolo 58 del Titolo V e all’art. 22 della Parte III, prevede che le suddette disposizioni, per la parte relativa agli ambiti Reticolo Principale e Reticolo secondario collinare-montano, associno alle diverse tipologie di aree potenzialmente inondabili norme coerenti rispetto ai riferimenti normativi propri delle fasce fluviali del PAI e del PAI Delta e delle aree soggette ad esondazioni e dissesti morfologici di carattere torrentizio, mentre viene demandato alle Regioni e agli Enti locali del distretto di regolamentare, attraverso gli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica, le attività consentite, i limiti e i divieti per gli ambiti Reticolo secondario di pianura (RSP) e Aree costiere marine (ACM);
- da quanto si evince dalla deliberazione di adozione n. 5/2015, non ha associate specifiche misure di salvaguardia, essendo richiamate le misure previste dall'“Atto di indirizzo e coordinamento per l’individuazione dei criteri relativi agli adempimenti di cui all’art. 1, commi 1 e 2, D.L. 11 giugno 1998, n. 180” adottato con DPCM 29 settembre 1998 per le aree di cui all'art. 1, comma 1, lett. b del D. L. n. 279/2000, convertito, con modificazioni, nella legge n. 365/2000, valide fino all’adozione definitiva della Variante al PAI e PAI Delta in oggetto;
Dato inoltre atto che:
- nella seduta della Conferenza programmatica del 14 luglio alcuni comuni della provincia di Modena hanno manifestato la difficoltà di operare nell’ambito del reticolo secondario di pianura, per il quale il Progetto di variante fornisce un quadro conoscitivo ma non anche un apparato normativo, e pertanto la necessità di avere indicazioni operative a tale riguardo, anche con riferimento all’applicazione delle misure di salvaguardia alle aree individuate nell’ambito delle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni del PGRA;
- nella seduta della Conferenza programmatica del 22 luglio la Provincia di Piacenza e alcuni comuni rivieraschi del torrente Arda, della medesima provincia, hanno richiesto di modificare la normativa del progetto di variante al fine di attenuare l'equivalenza tra le aree a pericolosità idraulica P3, P2 e P1 e le fasce fluviali del PAI indicata nel Progetto di variante e di demandare agli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica la costituzione di un sistema di tutela aggiornato e adeguato al PGRA e condiviso tramite Intesa;
- la Regione in collaborazione e condivisione con l’Autorità di bacino e con le Province di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza ha elaborato il documento tecnico ”Prime disposizioni regionali concernenti l’attuazione del Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni nel settore urbanistico, ai sensi dell’art. 58 Elaborato n. 7 (Norme di Attuazione) e dell’art. 22 Elaborato n. 5 (Norme di Attuazione) del Progetto di Variante al Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino del fiume Po (PAI) - Integrazioni all'Elaborato 7 (Norme di Attuazione) e al Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del Delta del fiume Po (PAI Delta) - Integrazioni all'Elaborato 5 (Norme di Attuazione) adottato dal Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino del Fiume Po con deliberazione n. 5 del 17/12/2015” al fine di dare prima risposta alle suddette richieste, idonea per l’attuazione del PGRA nel settore urbanistico e valevole nel periodo intercorrente tra la sua approvazione e i novanta giorni successivi alla data di entrata in vigore del Titolo V e della Parte Terza, momento in cui verranno emanate dalla Regione le disposizioni complete e definitive, come richiesto dai rispettivi artt. 58 e 22;
- tale documento tecnico è stato presentato nella seduta conclusiva della Conferenza programmatica, tenutasi il 29 luglio 2016 a Bologna, che si è espressa positivamente su di esso, con richiesta da parte di alcuni comuni e province di ulteriori specifiche e miglioramenti, che saranno valutate approfonditamente in fase di redazione delle disposizioni definitive, che la Regione deve emanare secondo quanto disposto all’articolo 58 del Titolo V e all’art. 22 della Parte III delle norme del Progetto di variante, ed è stato infine approvato con propria deliberazione n. 1300 del 1 agosto 2016;
Considerato che il Progetto di variante:
- si inserisce nel percorso tracciato dall’art. 7 del D.Lgs. 49/2010 in attuazione della Direttiva 2007/60/CE e nel quadro del D.Lgs. 152/2006, aggiornando e integrando il quadro conoscitivo e i contenuti dei due PAI vigenti e garantendo coordinamento e coerenza tra PGRA e PAI;
- si configura esso stesso come misura specifica di attuazione del PGRA, quindi, come passo necessario e dovuto già facente parte dell’insieme di azioni prioritarie individuate nel PGRA per la riduzione delle conseguenze negative derivanti dalle alluvioni per la vita umana, l’ambiente, il patrimonio culturale, i beni e le attività socio-economiche nel distretto padano;
Ritenuto di formulare all’Autorità di Bacino, sulla base di quanto evidenziato nel parere istruttorio regionale (Allegato B) a cui si rimanda, le seguenti considerazioni e proposte in merito al Progetto di variante, qui espresse sinteticamente ma dettagliate nel suddetto parere:
- in merito a quanto disposto dall’art. 58 del Titolo V relativo al PAI e dall’articolo 22 della Parte Terza relativo al PAI Delta, si chiede di svolgere il necessario coordinamento tra le Regioni del distretto per quanto riguarda la parte delle disposizioni regionali relative ai nuovi ambiti territoriali Reticolo Secondario di Pianura (RSP) e Aree costiere marine (ACM), tramite:
- l’emanazione di specifiche linee guida che, pur nella specificità di ogni singola Regione, individuino i principi fondamentali a cui attenersi nella costruzione delle disposizioni stesse;
- la costituzione di appositi tavoli di lavoro, in modo da favorire il confronto e l’adozione di provvedimenti coerenti tra loro e il più possibile omogenei;
- in riferimento all'articolo 57, comma 4, del Titolo V relativo al PAI e all’articolo 21, comma 4, della Parte Terza relativo al PAI Delta, che prevedono la delega al Segretario generale ad approvare le varianti delle perimetrazioni delle Fasce fluviali e delle aree a rischio idraulico molto elevato, si propone di estendere tale procedura anche alle perimetrazioni delle aree a rischio idrogeologico previste dal PAI, per una analoga necessità di semplificazione delle procedure e per mantenere un equo trattamento per le diverse tipologie di rischio; si propone, inoltre, di valutare di indicare che l’approvazione delle suddette varianti sia condivisa dalla Regione e dagli Enti territoriali interessati in riferimento anche alle Intese di cui all’articolo 1, comma 11 delle Norme di Attuazione del PAI vigente, richiamate peraltro anche all’art. 59 c.1;
- si chiede di modificare l’art. 58 del Titolo V del Progetto di variante conseguentemente ai contenuti del paragrafo 3.2 del documento tecnico ”Prime disposizioni regionali concernenti l’attuazione del Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni nel settore urbanistico, ai sensi dell’art. 58 Elaborato n. 7 (Norme di Attuazione) e dell’art. 22 Elaborato n. 5 (Norme di Attuazione) del Progetto di Variante al Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino del fiume Po (PAI) – Integrazioni all'Elaborato 7 (Norme di Attuazione) e al Piano stralcio per l’assetto idrogeologico del Delta del fiume Po (PAI Delta) – Integrazioni all'Elaborato 5 (Norme di Attuazione) adottato dal Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino del Fiume Po con deliberazione n. 5 del 17/12/2015”, approvato con propria deliberazione n. 1300/2016;
- si chiede di assicurare il necessario coordinamento con la “Variante ai Piani Stralcio del bacino idrografico del fiume Reno finalizzata al coordinamento tra tali Piani e il PGRA”, per garantire un adeguato governo dei territori soggetti a esondazioni dei corsi d’acqua Reno e Samoggia nelle aree di pianura esterne ai corpi arginali, ricadenti nel bacino del fiume Po;
- si chiede di adeguare le Mappe di pericolosità e rischio di alluvioni del torrente Arda (aggiornate al 22 dicembre 2013) sulla base degli approfondimenti di dettaglio effettuati nel corso dei primi mesi del 2014 nell’ambito di uno specifico studio idraulico dell’asta di tale corso d’acqua, commissionato dalla Regione; si invita, pertanto, l’Autorità di bacino a provvedere allo stralcio delle fasce fluviali del torrente Arda al momento dell’adozione della Variante in oggetto e di adottare uno specifico Progetto di variante, con apposite misure di salvaguardia che prevedano l’applicazione delle norme alle nuove perimetrazioni;
Preso atto che la Conferenza programmatica, come risulta dal verbale della seduta conclusiva del 29 luglio (depositato agli atti presso il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica della Regione), si è espressa favorevolmente sul Progetto di variante ed ha condiviso il parere istruttorio regionale, integrato sulla base di quanto emerso nelle due sedute precedenti (Allegato B);
Ritenuto opportuno esprimere le proprie valutazioni sulle osservazioni pervenute e trasmetterle all’Autorità di bacino, proponendo le modifiche conseguenti, come riportato nell’Allegato A;
Vista la L.R. 26 novembre 2001, n. 43, “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporti di lavoro nella regione Emilia-Romagna”;
Richiamate le proprie deliberazioni:
- n. 2416 del 29 dicembre 2008, "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera n. 450/2007";
- n. 2189 del 21 dicembre 2015, “Linee di indirizzo per la riorganizzazione della macchina amministrativa regionale”;
- n. 56 del 25 gennaio 2016, “Affidamento degli incarichi di Direttore Generale della Giunta regionale, ai sensi della L.R. n. 43/2001”;
- n. 270 del 29 febbraio 2016, "Attuazione prima fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015";
- n. 622 del 28 aprile 2016, "Attuazione seconda fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015";
- n. 1107 del 11 luglio 2016, "Integrazione delle declaratorie delle strutture organizzative della Giunta Regionale a seguito dell'implementazione della seconda fase della riorganizzazione avviata con delibera 2189/2015";
Dato atto del parere allegato;
Su proposta dell'Assessore alla Difesa del suolo e della Costa, Protezione Civile, Politiche ambientali e della montagna, Paola Gazzolo,
A voti unanimi e palesi
delibera:
1. di prendere atto delle risultanze della Conferenza programmatica, tenutasi in tre sedute il 14, 22 e 29 luglio 2016 (i cui verbali sono depositati agli atti presso il Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica della Regione), che nella seduta conclusiva ha condiviso il parere istruttorio regionale, riportato nell’Allegato B, ed ha espresso parere favorevole sul Progetto di variante, con alcune proposte di modifica sintetizzate in narrativa e contenute nell’Allegato B, a cui si rimanda;
2. di esprimersi sulle osservazioni pervenute nei termini di cui all’Allegato A e di proporre all’Autorità di bacino di effettuare le modifiche che ne conseguono;
3. di precisare che i citati Allegati A e B sono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
4. di inviare copia del presente atto deliberativo, completo di tutti gli allegati, all’Autorità di Bacino del fiume Po, per gli adempimenti di competenza;
5. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.