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Relazione

RelazionePercorsi di fede, di storia, di cultura, sono i cosiddetti itinerari romei, le strade percorse dall’alto Medioevo sino al XV secolo da pellegrini, religiosi, commercianti, soldati diretti dai paesi del centro-nord Europa verso Roma e verso Gerusalemme.

Vie di fede intorno alle quali si costituì il primo nucleo identitario dell’Europa post-classica, riconosciuto e valorizzato dalle attuali Istituzioni europee, impegnate in un’importante azione culturale tendente a riscoprire le radici comuni del Continente.

L’Emilia-Romagna, regione-cerniera tra l’Italia centrale e l’Europa transalpina, era attraversata da diverse strade che, nel tempo, ebbero alterne fortune, per ragioni naturali, di sicurezza e percorribilità.

Senza dubbio il più noto percorso è la “Via Francigena”, un fascio di strade che, entrando nel territorio piacentino attraverso la via Postumia o il guado sul fiume Po nei pressi della Cascina di Sant’Andrea, lo attraversava secondo quattro direttrici, due nella parte occidentale della provincia (Val Tidone e Val Trebbia), una nella parte orientale (Val d’Arda) ed una lungo la via Emilia sino a Fidenza, salvo poi congiungersi alle altre nei pressi dell’odierno Passo della Cisa (PR).

La “Via Francigena” cosiddetta ufficiale segue l’itinerario documentato nel diario dell’Arcivescovo Sigerico che, nel 990 d.C., venne da Canterbury a Roma per ottenere da Papa Giovanni XV il pallio vescovile. Riconosciuta dal Consiglio d’Europa quale “Itinerario Culturale Europeo, essa ha ottenuto nel 2004 la dignità di “Grande Itinerario Culturale”. Esistono tuttavia numerose varianti rispetto al tragitto di Sigerico, anch’esse storicamente percorse dai pellegrini e di pari dignità rispetto al precedente: ciò fa si che non si possa parlare di “Via Francigena” ma piuttosto di “Vie Francigene”.

Il presente progetto di legge mira a riconoscere il valore storico, culturale ed artistico alla “Via Francigena”, intesa come itinerario di Sigerico e relative varianti consentendo di prevedere azioni volte alla corretta identificazione, mappatura e promozione degli itinerari, nonché la realizzazione di interventi strutturali per il ripristino delle strade, la dotazione di cartellonistica ed arredi, la creazione di strutture turistiche e la ristrutturazione dei beni monumentali.

Attraverso quest’iniziativa anche l’Emilia-Romagna, come già la Toscana ed il Lazio, si dota di un’apposita legge tesa a tutelare i cammini spirituali quali elementi di valorizzazione artistica, naturalistica e turistica del territorio.

La struttura dell’articolato:

L’Art. 1 definisce quali siano i fasci viari definibili “Via Francigena”, stabilendo le finalità che si pone la Regione nel volerli promuovere e valorizzare.

L’Art. 2 circostanzia gli interventi turistici, promozionali, naturalistici, infrastrutturali, architettonici, ecc. finanziabili da parte della Regione.

L’Art. 3 stabilisce quali siano i soggetti beneficiari dei contributi ed istituisce un Programma annuale di azioni da sostenere a livello regionale.

L’Art. 4 istituisce un apposito capitolo di Bilancio per finanziare il Programma ci cui all’art. 3, dando la possibilità di utilizzare risorse statali ed europee.

L’Art. 5 dispone che le Province interessate utilizzino le risorse regionali previste da Leggi inerenti per finanziare interventi a carattere locale contenuti in un Programma provinciale annuale.

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