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Relazione

Il rilancio dell’economia regionale, soprattutto in questa fase di crisi economica, non può essere svincolato da forme di tutela che gli organi istituzionali devono obbligatoriamente garantire alle piccole imprese distrettuali ed alle attività locali.

Il settore imprenditoriale regionale, volano per la nostra economia, frutto della professionalità dei tanti attori economici, non può essere più lasciato solo, esso rappresenta un importante strumento di innovazione, sviluppo e know how.

Con la crisi economica si sono acuite alcune problematiche: frequenti sono le anomalie e gli inadempimenti in ambito contrattuale, nella fase del procedimento e nelle relazioni commerciali tra produttori, clienti e fornitori. Numerose sono le cause pendenti ed i contenziosi irrisolti. Inoltre, la Direzione investigativa antimafia (Dia) ha denunciato il rischio di penetrazioni e infiltrazioni mafiose nel tessuto economico regionale.

Risulta quindi più che mai necessario ricercare strumenti per tutelare la parte sana e competitiva della nostra economia. Chiediamo di programmare la “CREAZIONE DI UNA BANCA DATI TELEMATICA PER LA TUTELA E LA SICUREZZA DELLE AZIENDE”. Database gestito e redatto direttamente dalla Regione Emilia-Romagna.

Le imprese avranno la facoltà di intervenire e denunciare le situazioni di insolvenza o di truffa, comunicando i propri dati, nome, cognome e ragione sociale dell’azienda inadempiente. Un servizio utile a risanare il sistema economico regionale, una classifica dell’affidabilità delle aziende. In questo modo si ridurrebbero i contenziosi e le anomalie. Si alleggerirebbe il sistema giudiziario italiano, riducendo in modo consistente le cause civile e penali.

Questo tipo di sistema è già attivo, ma, per ora, solo a disposizione delle banche (la Centrale dei Rischi CR).

Perché non mettere quindi al servizio delle imprese dati già in possesso delle banche. E’ possibile offrire a costo zero un nuovo strumento utile alla tutela, alla protezione e alla sicurezza delle imprese regionali.

Un progetto che deve prevedere anche il coinvolgimento delle regioni limitrofe, delle istituzioni statali e dell’UE.

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