Donato Bergamini, conosciuto come Denis Bergamini, calciatore del Cosenza, il 18 novembre 1989 morì a soli 27 anni a Roseto Capo Spulico, nella zona dell’alto Jonio Cosentino, investito da un autotreno lungo la statale 106 ionica;
Donato Bergamini, argentano di Boccaleone, è stato atleta ferrarese di valore nazionale;
la sentenza di suicidio venne confermata dalla Corte d’Appello di Catanzaro: la tesi dei giudici, sia in primo grado che in appello, fu che Bergamini si fosse suicidato;
da pochi mesi è nata l’associazione “Verità per Denis Bergamini” con il compito di far luce sulla sua morte.
Considerato che
le indagini hanno lasciato aperte una serie di interrogativi ed evidenze di cui non si può assolutamente non tener conto;
la Magistratura dapprima ha dato credito alla tesi del suicidio, poi a quella di omicidio colposo, ma alla fine del processo l’imputato, ovvero il camionista, è stato assolto;
la versione del suicidio presenta molte contraddizioni e incongruenze;
secondo la perizia eseguita grazie alle reiterate richieste della famiglia di Bergamini, il calciatore presentava uno sfondamento toracico e uno schiacciamento dell’addome e l’autopsia esclude la tesi che Bergamini fosse stato travolto dal camion ma piuttosto sormontato da un mezzo;
ancora oggi, quindi, a venti anni di distanza, la morte di Bergamini deve trovare la sua verità;
il libro di Petrini “Il calciatore suicidato” insieme ad altre inchieste giornalistiche e alla trasmissione “Chi l’ha visto” hanno dato un grande impulso alla riapertura del caso, almeno sotto il profilo mediatico;
grazie all’impegno degli organi di informazione, soprattutto locale, la vicenda continua ad essere all’attenzione della comunità;
nel mese di dicembre 2009, a Cosenza, si è svolta una manifestazione che aveva come obiettivo quello di chiedere la verità sulla vicenda Bergamini.
L’Assemblea legislativa e la Giunta
della Regione Emilia-Romagna
si impegnano
a dare pieno sostegno alla famiglia Bergamini ed alla associazione “Verità per Denis Bergamini”, al fine che venga fatta piena luce su un fatto drammatico di valenza nazionale che vede la grande attenzione dell’opinione pubblica.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 7 ottobre 2010