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Approvazione VIA e presa d'atto AIA

L’Autorità competente: Comune di Ostellato (FE) comunica la decisione assunta con delibera relativa alla procedura di VIA concernente il progetto di “Ristrutturazione di un centro zootecnico per riconversione in allevamento di galline ovaiole e presa d’atto dell’A.I.A.”. Il progetto è stato presentato dalla Ditta EUROVO s.r.l e localizzato in Comune di Ostellato (FE) Via Mezzano Nord Ovest n. 1.

Il progetto interessa il territorio del Comune di Ostellato (FE) e la Provincia di Ferrara.

Ai sensi del Titolo III della L.R. 18/5/1999 n. 9 come modificata dalla L.R. 16 novembre 2000, n. 35, l’Autorità competente - Comune di Ostellato - Sportello Unico Attività Produttive, con atto D.G.C. n. 170/2010 del 23/9/2010 ha:

- preso atto dell’Atto P.G. n. 51215 esecutivo dal 14/6/2010, di Autorizzazione Integrata Ambientale, della Ditta Eurovo srl per l’allevamento di galline ovaiole, sito in Ostellato, firmato digitalmente dal Dirigente del Settore Risorse Idriche e Tutela Ambiente della Provincia di Ferrara in data 14/6/2010, trasmesso allo Sportello Unico Attività Produttive in data 23/6/2010 allegato B) alla delibera G.C. n. 170/2010 come parte integrante e sostanziale ed assunto le seguenti decisioni:

delibera:

  • di prendere atto delle valutazioni conclusive della Conferenza dei Servizi del 22/6/2010, contenute nel “Rapporto sull’impatto ambientale dell’impianto di ristrutturazione di un centro zootecnico per riconversione in allevamento di galline ovaiole in comune di Ostellato (FE) - presentato dalla ditta Eurovo s.r.l. che costituisce l’Allegato A, quale sua parte integrante e sostanziale, della presente deliberazione;
  • di considerare tale progetto ambientalmente compatibile alla luce delle valutazioni suddette;
  • di approvare pertanto il progetto, presentato dalla Ditta EUROVO s.r.l., finalizzato alla “ristrutturazione di un centro zootecnico per riconversione in allevamento di galline ovaiole” in Ostellato Via Mezzano Nord Ovest n. 1;
  • di approvare la realizzazione dell’impianto condizionatamente al rispetto delle prescrizioni di cui al “Rapporto” allegato A) quale parte sostanziale del presente atto, punti 2.C e 3.C che di seguito per maggiore chiarezza si riportano:

Prescrizioni in merito al quadro di riferimento progettuale:

  1. Il pavimento della concimaia dovrà essere totalmente impermeabilizzato, realizzato in cls e dotato di cordolo perimetrale, come previsto dal progetto;
  2. Lo scarico delle acque reflue civili, denominato S, dovrà essere dotato di pozzetto di ispezione a monte del punto di scarico nel “Canale del Sole”;
  3. Lo scarico delle acque meteoriche, denominato S1, dovrà essere dotato di pozzetto di ispezione a monte del punto di scarico nel “Canale del Sole”;
  4. Per i capannoni n. 1 e n. 8 le operazioni di carico/scarico della pollina dovranno avvenire al coperto;
  5. L’approvvigionamento idrico per l’abbeverata dovrà avvenire in una fase iniziale della rete acquedottistica; la Ditta, entro 30 gg dalla acquisizione della VIA e AIA, dovrà richiedere alla Regione Emilia-Romagna Servizio Tecnico di Bacino Po di Volano e della Costa l’autorizzazione per il prelievo idrico da corpo idrico superficiale (Canale Circondariale) previa verifica di fattibilità tecnica con il Consorzio di Bonifica, al fine di sostituire l’approvvigionamento da rete acquedottistica; al Servizio Tecnico Bacino Po di Volano e della Costa dovrà altresì essere richiesta l’autorizzazione ad utilizzare il pozzo presente nel sito per prelievi in condizioni di emergenza aggiornando quindi la documentazione già presentata con i nuovi quantitativi presunti;
  6. Il Gestore dovrà provvedere a fare nuova richiesta, al Consorzio di Bonifica, di autorizzazione idraulica, allegando relazione specifica rispetto ai quantitativi della portata di punta in caso di precipitazione meteorica, schema planimetrico con particolari delle linee di raccolta delle acque meteoriche, richiesta di concessione per le opere presenti nella scarpata del canale e di quelle eventualmente da realizzarsi previste in AIA, comprese all’interno di 10 m dal canale (es. alberatura,recinzione, pozzetti di campionamento ecc.);
  7. La ditta dovrà inviare alla Provincia Settore Risorse Idriche e Tutela Ambientale i contenuti della formazione al personale sul benessere animale;
  8. La ditta dovrà concordare con ARPA il monitoraggio ed eseguire l’analisi del Canale del Sole, come indicato nell’atto di AIA;
  9. Prima di iniziare i lavori di demolizione della vecchia vasca di lagunaggio, il Gestore dovrà eseguire una caratterizzazione aggiornata, concordando i parametri da ricercare con ARPA, al periodo immediatamente precedente a tali lavori ed inviarne gli esiti a Provincia, Comune, ARPA e ASL per le conseguenti valutazioni. Il Direttore dei Lavori dovrà comunicare ai medesimi Enti la data di inizio lavori, che potrà avvenire solamente in caso di esiti favorevoli del campionamento, nonché quella di fine degli stessi;
  10. Il Gestore, all’atto della presentazione della dichiarazione di inizio attività, dovrà fornire un aggiornamento del contratto di cessione della pollina contenente le seguenti informazioni:
  1. generalità dei legali rappresentanti delle ditte contraenti;
  2. indicazione della sede legale e dell’unità produttiva di destinazione dei reflui, se diversa;
  3. indicazioni delle quantità (in volume) di refluo che si intende cedere/utilizzare ed il relativo carico unitario di Azoto (in peso) calcolato in base alle tabelle previste nella DAL RER 96/2007 e ss.mm.ii;
  4. la sede dell’unità locale aziendale sui cui terreni avviene lo spandimento e la superficie utile, in base ai regolamenti locali, che la ditta BENFENATI mette a disposizione;
  5. autodichiarazione del legale rappresentante dell’azienda detentrice che l’utilizzo dei reflui avviene su colture e nelle quantità previste nel pieno rispetto dei regolamenti ambientali, sanitari e di buona pratica agronomica vigente localmente;
  6. la durata del contratto e le forme di rinnovo/rescissione previste nonché eventuali cause compromissorie vigenti nel paese di origine/destinazione.
  1. Il trattamento dei reflui civili dovrà essere effettuato con il sistema descritto nelle integrazioni presentate (mediante vasca Imhoff e filtro batterico anaerobico; de grassatore in corrispondenza della cucina), mentre non potrà essere utilizzata la subirrigazione;
  2. La gestione e lo smaltimento dei sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano, è effettuata dal Gestore nel rispetto delle disposizioni previste dal Regolamento (CE) N. 1774/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio e successive modifiche;
  3. Il trasporto della pollina dai capannoni n. 1 e n. 8, non connessi al tunnel di essicazione, verso la concimaia, dovrà essere effettuato con mezzo a tenuta; il mezzo inoltre dovrà essere provvisto di copertura da utilizzare nei trasferimenti di pollina che avvenissero durante gli eventi piovosi;
  4. Il trattamento dell’acqua da destinare all’abbeveraggio dovrà prevedere la fase di clorazione come ultima fase del processo di trattamento.

Prescrizioni in merito al quadro di riferimento ambientale:

15. La manutenzione del verde, ed in particolare delle piantumazioni previste dal progetto da realizzarsi lungo il perimetro dell’impianto, dovrà essere operata per almeno tre anni dalla messa a dimora; la Ditta dovrà inoltre provvedere al reimpianto delle eventuali fallanze dei primi tre anni di manutenzione.

  • di trasmettere ai sensi dell’art. 16, comma 3, della L.R. 9/99 e successive modifiche ed integrazioni, la presente deliberazione alla Porvincia di Ferrara, all’AUSL – Dipartimento di Sanità Pubblica, all’ARPA – Sezione Provinciale di Ferrara, alla regione Emilia-Romagna – Servizio Tecnico di Bacino Po di Volano e al Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara;
  • di pubblicare, per estratto, ai sensi dell’art. 10, comma 3 della L.R. 18 maggio 1999 n. 9 e successive modificazioni ed integrazioni, il presente partito di deliberazione, nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna;
  • di comunicare che, ai sensi dell’articolo 3 comma 4 della Legge n. 241 del 1990, avverso il provvedimento conclusivo testé indicato potrà essere esperito ricorso in sede giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale dell’Emilia Romagna, entro 60 (sessanta) giorni dalla data di ricevimento del provvedimento stesso; ovvero potrà essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, entro 120 (centoventi) giorni dalla data di ricevimento del provvedimento stesso.

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