Testo
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Visto il Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42” e successive modificazioni e integrazioni;
Considerato in particolare l’art. 3, comma 4, del decreto sopra citato che prevede che “Al fine di dare attuazione al principio contabile generale della competenza finanziaria enunciato nell’allegato 1, gli enti di cui al comma 1 provvedono, annualmente, al riaccertamento dei residui attivi e passivi, verificando, ai fini del rendiconto, le ragioni del loro mantenimento. Le regioni escludono dal riaccertamento ordinario dei residui quelli derivanti dal perimetro sanitario cui si applica il titolo II e, fino al 31 dicembre 2015, i residui passivi finanziati da debito autorizzato e non contratto. Possono essere conservati tra i residui attivi le entrate accertate esigibili nell’esercizio di riferimento, ma non incassate. Possono essere conservate tra i residui passivi le spese impegnate, liquidate o liquidabili nel corso dell’esercizio, ma non pagate. Le entrate e le spese accertate e impegnate non esigibili nell’esercizio considerato, sono immediatamente reimputate all’esercizio in cui sono esigibili. La reimputazione degli impegni è effettuata incrementando, di pari importo, il fondo pluriennale di spesa, al fine di consentire, nell’entrata degli esercizi successivi, l’iscrizione del fondo pluriennale vincolato a copertura delle spese reimputate. La costituzione del fondo pluriennale vincolato non è effettuata in caso di reimputazione contestuale di entrate e di spese. Le variazioni agli stanziamenti del fondo pluriennale vincolato e agli stanziamenti correlati, dell’esercizio in corso e dell’esercizio precedente, necessarie alla reimputazione delle entrate e delle spese riaccertate, sono effettuate con provvedimento amministrativo della giunta entro i termini previsti per l’approvazione del rendiconto dell’esercizio precedente. Il riaccertamento ordinario dei residui è effettuato anche nel corso dell’esercizio provvisorio o della gestione provvisoria. Al termine delle procedure di riaccertamento non sono conservati residui cui non corrispondono obbligazioni giuridicamente perfezionate”;
Richiamato l’allegato 4/2 al decreto sopracitato e, in particolare, i punti 9.1 “La gestione dei residui” e 5.4 “Il fondo pluriennale vincolato”;
Vista la nota del Direttore Generale Politiche finanziarie, prot. 0105949.I del 02/02/2024, con la quale si richiede al Capo del Gabinetto del Presidente della Giunta, ai Direttori Generali e ai Responsabili dei Settori Bilancio e finanze, Ragioneria e Tributi, di effettuare una verifica sui residui attivi e passivi di propria competenza finalizzata al riaccertamento ordinario dei residui;
Preso atto che il Capo del Gabinetto del Presidente della Giunta, i Direttori generali e i Responsabili dei predetti Settori hanno proceduto al riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi, in base alla puntuale verifica sulla consistenza e l’esigibilità dei residui secondo i principi contabili applicati, ed hanno rilevato sia residui da eliminare definitivamente, in quanto non corrispondenti ad obbligazioni giuridiche perfezionate, sia residui da eliminare e reimputare agli esercizi successivi rispetto al 2023 nei quali l’esigibilità avrà scadenza, così come risulta dalle comunicazioni acquisite agli atti;
Dato atto che l’operazione di riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi così come evidenziato nel paragrafo 9.1 dell’allegato 4/2 del D.Lgs. 118/2011 comporta l’eliminazione definitiva dei residui attivi e passivi a cui non corrispondono obbligazioni perfezionate, nonché l’eliminazione dei residui attivi e passivi cui non corrispondono obbligazioni esigibili alla data del 31 dicembre 2023 destinati ad essere re-imputati agli esercizi successivi con l’individuazione delle relative scadenze;
Visto l’elenco di cui all’allegato E, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto, relativo alle spese prenotate non ancora impegnate per appalti pubblici di lavori per le quali costituire o conservare il fondo pluriennale vincolato nel rispetto dell’allegato 4/2 del D.Lgs. 118/2011 e delle sue modifiche apportate indirettamente da quanto previsto dal nuovo codice dei contratti pubblici di cui al D.Lgs. 31 marzo 2003, n. 36 (entrato in vigore il 1° luglio 2023) con particolare riferimento all’art. 50, comma 1, lettera a), che, sostituendo l'art. 36, comma 2, lettera a), del D.Lgs. 50/2016, innalza il limite per l'affidamento diretto da 40.000 euro a 150.000 euro e all'art. 37, comma 2, che innalza il valore minimo per l'inserimento dei lavori nel programma triennale a 150.000 euro;
Vista la FAQ 53 della Commissione Arconet, che nelle more dell’adeguamento dei principi applicati al D.Lgs. n. 36 del 2023, per le opere avviate applicando le norme del nuovo codice dei contratti, prevede che gli enti conservano il fondo pluriennale vincolato secondo le modalità previste dal paragrafo 5.4.9 dell’allegato 4/2 al D.Lgs. n. 118 del 2011, adeguandolo alle novità del D.Lgs. n. 36 del 2023 che, con riferimento alla progettazione, richiedono la prosecuzione, senza soluzione di continuità, delle attività riguardanti la realizzazione dell’opera;
Dato atto che, ai sensi dell’art. 3, comma 4, del D.Lgs. 118/2011, la costituzione del fondo pluriennale vincolato non è effettuata in caso di reimputazione contestuale di entrate e di spese, come evidenziato nell’allegato F che costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto;
Considerato che, in relazione agli impegni da reimputare e alle spese prenotate non ancora impegnate per appalti pubblici di lavori, ad esclusione degli impegni che trovano copertura finanziaria nella contestuale reimputazione delle entrate, è necessario incrementare o costituire il Fondo Pluriennale Vincolato iscritto nella spesa dell’esercizio 2023 per un importo complessivo di euro 485.731.879,31 (euro 130.948.407,63 per la parte corrente e euro 354.783.471,68 per la parte in conto capitale), come risulta dall’Allegato G, parte integrante e sostanziale al presente atto, e, conseguentemente, aggiornare il Fondo Pluriennale Vincolato al 1° gennaio 2024 da iscrivere nell’entrata del bilancio di previsione 2024-2026, distintamente per euro 130.948.407,63 per la parte corrente e euro 354.783.471,68 per la parte in conto capitale; per l’esercizio 2025, euro 749.870,23 per la parte corrente e euro 131.558.462,70 per la parte in conto capitale; per l’esercizio 2026, euro 6.498,47 per la parte corrente ed euro 125.790.000,00 per la parte in conto capitale;
Dato atto del parere dell’Organo di revisione economico-finanziario espresso in data 21/03/2024;
Ritenuto di procedere, in ragione di quanto sopra espresso ed in esecuzione dell’art. 3, comma 4, del D.Lgs. 118/2011 e s.m.i, all’approvazione delle risultanze del riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi;
Dato atto che, con successivo proprio provvedimento, saranno apportate le variazioni di bilancio conseguenti al riaccertamento dei residui attivi e passivi;
Viste:
- la legge regionale 15 novembre 2001, n. 40 “Ordinamento contabile della Regione Emilia-Romagna”, per quanto applicabile;
- la legge regionale 28 dicembre 2023, n. 18 “Disposizioni per la formazione del Bilancio di previsione 2024-2026 (Legge di Stabilità regionale 2024)”;
- la legge regionale 28 dicembre 2023, n. 19 “Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna 2024-2026”;
- le proprie deliberazioni n. 2291/2023 “Approvazione del Documento tecnico di accompagnamento e del Bilancio finanziario gestionale di previsione della Regione Emilia-Romagna 2024–2026” e n. 2710 del 20/02/2024 “Risultato di amministrazione presunto dell'esercizio 2023 - aggiornamento e integrazione dell'allegato 7 del bilancio di previsione 2024-2026 (legge regionale 28 dicembre 2023, n. 19) e approvazione dell'elenco analitico delle quote vincolate”;
Vista, inoltre, la legge regionale 26 novembre 2011, n. 43 "Testo unico in materia di organizzazione e di rapporto di lavoro nella Regione Emilia-Romagna" e ss.mm.ii.;
Richiamate le proprie deliberazioni:
- n. 2416 del 29 dicembre 2008 ad oggetto “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007” e successive modificazioni;
- n. 468 del 10 aprile 2017 “Il Sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna” e le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG/2017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni predisposte in attuazione della propria deliberazione n. 468/2017;
- n. 771 del 24 maggio 2021 “Rafforzamento delle capacità amministrative dell’Ente. Secondo Adeguamento degli assetti organizzativi e linee di Indirizzo 2021” ed in particolare la lettera b. del punto 10. che dispone in merito alle variazioni di bilancio attribuite al Responsabile del Servizio Bilancio e finanze, ora Settore Bilancio e finanze;
- n. 325 del 7 marzo 2022 recante “Consolidamento e rafforzamento delle capacità amministrative: riorganizzazione dell'Ente a seguito del nuovo modello di organizzazione e gestione del personale”;
- n. 426 del 21 marzo 2022 avente come oggetto “Riorganizzazione dell’Ente a seguito del nuovo modello di organizzazione e gestione del personale. Conferimento degli incarichi ai Direttori Generali e ai Direttori di Agenzia”;
- n. 1615 del 28 settembre 2022 “Modifica e assestamento degli assetti organizzativi di alcune Direzioni Generali/Agenzie della Giunta Regionale”;
- n. 2317 del 22 dicembre 2023 “Disciplina organica in materia di organizzazione dell'ente e gestione del personale. Aggiornamenti in vigore dal 1°gennaio 2024”.
Richiamata, inoltre, la determinazione dirigenziale del Direttore generale Politiche finanziarie:
- n. 6599 del 28/03/2023 “Modifica micro assetti organizzativi e conferimento incarico dirigenziale di settore nell’ambito della Direzione Generale Politiche Finanziarie”.
- n. 14040 del 26 giugno 2023 “Conferimento incarico di dirigente di settore nell'ambito della Direzione Generale Politiche Finanziarie”;
Visto il D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e ss.mm.ii.;
Richiamate, infine:
- la determinazione nr. 2335 del 09/02/2022 “Direttiva di indirizzi interpretativi degli obblighi di pubblicazione previsti dal decreto legislativo n.33 del 2013. anno 2022”, che si assume a riferimento;
- la deliberazione n. 157 del 29 Gennaio 2024 “Piano integrato delle attività e dell’organizzazione 2024-2026. Approvazione”;
Dato atto che il responsabile del procedimento, nel sottoscrivere il parere di legittimità, attesta di non trovarsi in situazione di conflitto, anche potenziale, di interessi;
Dato atto dei pareri e del visto di regolarità contabile allegati;
Su proposta dell’Assessore al Bilancio, Personale, Patrimonio, Riordino Istituzionale, Rapporti con UE;
A voti unanimi e palesi
di approvare, sulla base di quanto indicato in premessa che si intende integralmente riportato, le risultanze del riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi ed in particolare:
1) ai sensi dell’art. 3, comma 4, del D.Lgs. 118/2011 e successive modificazioni ed integrazioni:
- euro 25.239.218,69 corrispondono a crediti riconosciuti assolutamente inesigibili o insussistenti da eliminare dalle scritture contabili, ed euro 15.665.929,39 corrispondono a crediti riprodotti per maggiore riscossione come dettagliati nell’allegato A, parte integrante e sostanziale del presente atto;
- euro 334.755.692,32 corrispondono a crediti non esigibili al 31 dicembre 2023, destinati ad essere reimputati agli esercizi in cui risultano esigibili, come dettagliati nell’allegato B, parte integrante e sostanziale del presente atto;
2) di definire l’ammontare dei residui attivi al 31 dicembre 2023 in euro 4.689.343.652,71, di cui:
- euro 2.260.742.952,72 quali residui attivi derivanti da esercizi pregressi;
- euro 2.428.600.699,99 a titolo di residui attivi derivanti dalla competenza 2023;
3) ai sensi dell’art. 3, comma 4, del D.Lgs. 118/2011 e successive modificazioni ed integrazioni:
- euro 51.007.489,35 corrispondono a debiti insussistenti o prescritti da eliminare dalle scritture contabili e dettagliati nell’allegato C, parte integrante e sostanziale del presente atto;
- euro 810.678.854,11 corrispondono a obbligazioni non esigibili al 31 dicembre 2023, destinate ad essere reimputate agli esercizi in cui risultano esigibili, come dettagliate nell’allegato D, parte integrante e sostanziale del presente atto;
4) di definire l’ammontare dei residui passivi al 31 dicembre 2023 in euro 4.417.720.220,72, di cui:
- euro 1.856.770.924,04 quali residui passivi derivanti da esercizi pregressi;
- euro 2.560.949.296,68 a titolo di residui passivi derivanti dalla competenza 2023;
5) di approvare, per l’importo complessivo di euro 9.808.717,52, l'elenco delle spese prenotate non ancora impegnate per appalti pubblici di lavori per le quali costituire o conservare il fondo pluriennale vincolato nel rispetto dell’allegato 4/2 del D.Lgs. 118/2011 e di quanto previsto dal nuovo codice dei contratti pubblici di cui al D.Lgs. 31 marzo 2003, n. 36, così come chiarito dalla FAQ 53 della Commissione Arconet (Allegato E);
6) di approvare il prospetto delle contestuali reimputazioni di entrate e spese di cui all’allegato F che costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto;
7) di variare, in relazione agli impegni da reimputare e alle spese prenotate non ancora impegnate per appalti pubblici di lavori, ad esclusione degli impegni che trovano copertura finanziaria nella contestuale reimputazione delle entrate, il Fondo Pluriennale Vincolato iscritto nella spesa dell’esercizio 2023 per un importo complessivo di euro 485.731.879,31, euro 130.948.407,63 per la parte corrente e euro 354.783.471,68 per la parte in conto capitale, come risulta dall’Allegato G, parte integrante e sostanziale del presente atto e, conseguentemente, aggiornare il Fondo Pluriennale Vincolato al 1° gennaio 2024 da iscrivere nell’entrata del bilancio di previsione 2024-2026, nei seguenti importi:
- per l’esercizio 2024, euro 130.948.407,63 per la parte corrente ed euro 354.783.471,68 per la parte in conto capitale;
- per l’esercizio 2025, euro 749.870,23 per la parte corrente ed euro 131.558.462,70 per la parte in conto capitale;
- per l’esercizio 2026, euro 6.498,47 per la parte corrente ed euro 125.790.000,00 per la parte in conto capitale;
8) di rinviare ad un proprio successivo atto le variazioni di bilancio conseguenti al riaccertamento dei residui attivi e passivi;
9) che si provvederà alle ulteriori pubblicazioni previste dal PIAO nonché dalla Direttiva di Indirizzi interpretativi degli obblighi di pubblicazione, ai sensi dell’art. 7 bis, del D.Lgs. n.33 del 2013.
10) di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico.