Testo

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che

nel 2020 le Regioni del Bacino Padano - Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte - hanno congiuntamente e all'unanimità presentato una serie di richieste al Governo nazionale per far fronte alla necessità di migliorare la qualità dell'aria nell'intero bacino;

la missiva sottoscritta dagli assessori Irene Priolo, Raffaele Cattaneo, Matteo Marnati, Gianpaolo Bottacin evidenziava che fosse "necessario formulare la proposta di un intervento congiunto per il miglioramento della qualità dell'aria nelle nostre Regioni, sottolineando l'assoluto rilievo per la programmazione nazionale e per far fronte alle procedure d'infrazione già in fase avanzata dinnanzi alla Corte di Giustizia Europea".

Considerato che

le Regioni del Bacino Padano ritengono "di fondamentale importanza l'immediata attuazione delle misure nazionali previste dal Protocollo d' Intesa, sottoscritto il 4 giugno 2019, che istituisce il Piano d'azione per il miglioramento della qualità dell'aria": misure non ancora concretizzate se non per la parte di competenza regionale;

contestualmente a quella richiesta Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte hanno redatto un progetto di intervento straordinario che avrebbe dovuto essere accolto nell'ambito delle risorse dedicate al PNRR e che avrebbe richiesto investimenti sul Bacino Padano per 2miliardi di euro entro il 2027;

quel progetto non ha ricevuto accoglimento nemmeno nella successiva fase di revisione del PNRR, lasciando alle Regioni l'onere di contrastare la presenza di sostanze inquinanti in atmosfera attraverso i propri Piani della Qualità dell'Aria e con gli strumenti ordinari.

Valutato che

il 'Decreto Salva Infrazioni' varato nel luglio del 2023 fissa nuovi adempimenti ai quali Regioni, istituzioni pubbliche, cittadini ed imprese devono sottostare per evitare gli sforamenti ai limiti di agenti inquinanti presenti in atmosfera, e che nello stesso decreto di stabilisce che "dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica";

le quattro Regioni del Bacino Padano stanno provvedendo ad aggiornare i propri Piani aria alla luce dei nuovi adempimenti, omogeneizzando le norme di riferimento al fine di agire in maniera coordinata e maggiormente efficace nel contrasto all'inquinamento atmosferico: in questo dando seguito agli impegni assunti con l'Accordo di Bacino Padano sottoscritto nel 2017 dalle stesse quattro Regioni insieme al Ministero dell'Ambiente;

l'Emilia-Romagna ha per la prima volta accompagnato la pianificazione in materia della qualità dell'aria con una dote finanziaria propria superiore a 150milioni di euro, risorse che si aggiungono alle risorse proprie degli altri piani e programmi che con corrono al conseguimento degli obiettivi del PAIR quali: Piano energetico, PRIT, Programma di sviluppo rurale, PR FESR, Piano gestione rifiuti.

Aggiunto che

iI PAIR ribadisce come sia necessario l'intervento nazionale su quegli ambiti di inquinamento che non sono di pertinenza regionale, come ad esempio le grandi arterie viabilistiche per le quali non è corretto lasciare a Regioni ed enti locali l'onere di intervenire con limitazioni del traffico in caso di necessità come invece stabilito dal 'Decreto Salva Infrazioni': elemento rispetto al quale le Regioni del Bacino Padano hanno chiesto espressamente un nuovo intervento nazionale.

Impegna la Giunta regionale

ad attivarsi per riprendere immediatamente il confronto con il Governo nazionale affinché sia data risposta positiva alle richieste delle quattro regioni del Bacino Padano in ordine a:

  • ulteriori finanziamenti dedicati per l'attuazione delle azioni previste dai Piani dell'Aria;
  • strumenti di sostegno ad aziende agricole, imprese produttive, famiglie ed enti locali impegnati nelle azioni di contrasto degli inquinanti in atmosfera;
  • aggiornamento del Protocollo nazionale d'Intesa sottoscritto il 4 giugno 2019 con il coinvolgimento dei diversi Ministeri, al fine di dare attuazione a misure, anche a carattere normativo, volte a omogeneizzare a livello nazionale il quadro giuridico necessario a supportare le misure implementate a livello regionale;
  • l'immediata attuazione dell'articolo 9 del decreto legislativo 155/2010 in ordine all'adozione di misure di carattere nazionale, a contenimento delle sorgenti emissive di propria competenza.

Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 30 gennaio 2024

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ultima modifica 2024-02-05T17:16:37+02:00

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