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Oggetto n. 7563 - Ordine del giorno n. 9 collegato all'oggetto 7122 Proposta d'iniziativa Giunta recante: "Documento di economia e finanza regionale - DEFR 2024-2026". A firma dei Consiglieri: Amico, Costi, Bulbi

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che

l’economia sociale ha dimostrato di avere un ruolo fondamentale nell’attraversare le grandi crisi e oggi si propone come una soluzione naturale agli impatti delle transizioni digitale e demografica, le quali stanno ponendo ulteriori sfide ai nostri sistemi economici e sociale. Grazie alla sua accezione di Terzo settore e no profit ha un forte radicamento territoriale, poiché nasce per dare risposta a bisogni ed aspirazioni di una comunità e non è quindi soggetta a processi di delocalizzazione. Per questo può aumentare la resilienza dei nostri sistemi economici e alimentare i processi democratici favorendo la partecipazione delle lavoratrici, dei lavoratori.

L'economia sociale è fondamentale per realizzare i principi sanciti dal Pilastro europeo dei diritti sociali, come le pari opportunità, i posti di lavoro dignitosi e l'inclusione di tutte le persone.

Secondo gli ultimi dati i soggetti impiegati nell’economia sociale a livello europeo sono 13,6 milioni.

Premesso inoltre che

l’economia sociale non è riducibile al solo welfare ma di fatto una vera e propria politica industriale, tanto da essere inserita tra i 14 ecosistemi per la rinascita industriale europea, in quanto cluster di economia sociale e di prossimità. Rappresenta la punta più avanzata di un’economia che non solo mira a generare valore, ma anche a redistribuirlo secondo logiche più eque. Agisce sullo sviluppo in maniera redistributiva, generando quindi valore aggiunto e PIL promuovendo al contempo reciprocità.

L’economia sociale dimostra un forte impatto economico sulla qualità del lavoro sociale con particolare attenzione al tema del genere, in quanto alcuni suoi ambiti occupazionali vedono una fortissima presenza di occupazione femminile.

A livello di transizione digitale l’economia sociale, oltre ad esserne positivamente influenzata, fornisce la possibilità di supportare ai soggetti che rimangono esclusi dal digital divide mitigando gli effetti di quest’ultimo.

Considerato che

il “Piano d’azione europeo per l’economia sociale” di cui alla COM (2021) 778 del 9 dicembre 2021, è un piano estremamente ambizioso che indica misure volte a definire quadri giuridici e politici favorevoli allo sviluppo dell’economia sociale in tutti i Paesi europei.

Lo scorso 13 giugno il Consiglio dell’Unione Europea ha depositato una proposta all’attenzione della Commissione in cui sottolinea cerca di migliorare l'accesso al mercato del lavoro e l'inclusione sociale aiutando gli Stati membri a integrare l'economia sociale nelle proprie politiche socioeconomiche e a stabilire misure di sostegno e un ambiente favorevole per il settore. Al fine di stimolare lo sviluppo economico e industriale sostenibile, contribuire alla coesione territoriale negli Stati membri e sostenere l'innovazione sociale e in definitiva a sfruttare al suo meglio l’economia sociale.

Esiste un piano locale italiano dedicato all’economia sociale è un percorso avviato dalla Città metropolitana di Bologna in collaborazione con AICCON. Il quale nasce e si sviluppa orientandosi verso la massima condivisione e interazione non solo con i soggetti del terzo settore ma anche con il sistema economico. Prevede l’interazione con il profit verso un obiettivo generale che è quello di far sì che l’economia sociale contribuisca a modificare il sistema economico a beneficio sia dell’economia sociale, sia del sistema economico in generale, che del territorio.

Il comune di Reggio Emilia ha promosso insieme a Fondazione E35 e Laboratorio Aperto ha promosso un percorso laboratoriale volto a costruire un’idea comune di economia a impatto sociale insieme ad associazioni di categoria, imprese, cooperative, start-up, enti di formazione, attori della società civile di Reggio Emilia e provincia. Lo stesso percorso laboratoriale fa parte del progetto “Beyond Crysis” che prevede un percorso di co-progettazione rivolto a rappresentanti del privato sociale e del mondo economico per favorire una migliore integrazione tra economia sociale e mainstream, promuovendo una nuova idea di crescita e di sviluppo, che si colloca all’interno del Patto di Contrasto alle nuove povertà.

Valutato che

sia il Documento Strategico Regionale (DSR) che i Piani Regionali FESR e FSE+ richiamano a più riprese la necessità di sostenere l’Innovazione sociale del Terzo settore e delle imprese, in particolare nell’OP1, Priorità 1, OB 1.2 per il FESR e la priorità 4 per il FSE+.

È stato avviato, come da programma di mandato, il confronto fattivo sul Lavoro Sociale, quale ambito distintivo del tessuto di benessere per la Regione Emilia-Romagna.

Nel corso del 2023, in ragione di quanto sopra, sono state promosse azioni in questo senso con i bandi “Pr Fesr 2021-2027, azione 1.3.5 - Contributi per i soggetti, enti, organizzazioni privati” e “Pr Fesr 2021-2027, Priorità 1, azione 1.2.3 - Contributi per i soggetti iscritti al repertorio economico amministrativo – REA”.

L’Economia sociale, come sopra illustrato, rappresenta un modo nuovo di fare ed essere impresa che arricchisce, facendoli crescere insieme, territori e persone.

Tutto ciò premesso e considerato,

impegna la Giunta regionale

a inserire, nella prossima nota d’aggiornamento del Documento di economia e finanza regionale, tra gli obiettivi strategici un punto che affronti il tema dell’economia sociale sul territorio dell’Emilia-Romagna.

A proseguire nell’implementazione del confronto sul Lavoro sociale e nella promozione di supporti, a valere sui fondi FESR e FSE+, per l’innovazione sociale.

A proseguire nell’interlocuzione con il Governo perché gli strumenti attuativi derivanti dal Piano d’Azione per l’Economia Sociale in Italia siano concertati e programmati in accordo con le Regioni, al pari della programmazione dei Fondi Strutturali, in considerazione della specifica portata territoriale, in quanto offre uno degli ecosistemi più fecondi, variegati e innovativi che, se valorizzato, contribuirebbe allo sviluppo del paese intero.

Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 25 ottobre 2023

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