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Oggetto n. 7462 - Ordine del giorno n. 1 collegato all'oggetto 3568 Progetto di legge d'iniziativa Consiglieri recante: "Disposizioni per la disciplina, la promozione e la valorizzazione dei biodistretti". A firma del Consigliere: Mastacchi

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che

il "distretto biologico" rappresenta un'innovativa forma di governance territoriale in cui cittadini, istituzioni, agricoltori e altri attori della filiera agricola stringono un patto per la gestione sostenibile del territorio, secondo i principi dell'agricoltura biologica;

i biodistretti offrono oggi una grande opportunità di sviluppo sostenibile ove la collettività rurale può divenire protagonista di un'economia di territorio basata sul rispetto degli ecosistemi e dei paesaggi, della biodiversità e della salute, così da attrarre anche il turismo sempre più in cerca di verde autentico, non contaminato da pesticidi ed erbicidi e gli investimenti.

Considerato che

i biodistretti rappresentano certamente una scelta strategica per contribuire a valorizzare l'economia e le tradizioni locali attraverso la ricerca di mercati locali per i produttori, il riconoscimento del valore dell'agricoltura biologica, l'attivazione di servizi territoriali, la valorizzazione della sicurezza alimentare attraverso la conoscenza dei luoghi di produzione del cibo e dei processi di produzione;

nel favorire la crescita dell'agricoltura biologica i comuni del nostro Appennino partono da una buona condizione, se pur il passaggio non è stato banale, perché gli investimenti necessari a produrre secondo i canoni dell'agricoltura biologica non sono irrisori e prevedono di introdurre innovazioni nei cicli produttivi, nelle infrastrutture e persino nelle abitudini di agricoltori e allevatori.

Tenuto conto che

l'obiettivo è la promozione e la messa in rete di nuovi operatori biologici, favorire la coltivazione di nuove superfici bio, sollecitare gli enti locali e le unioni di comuni in sintonia operativa con gli operatori locali, rafforzando la vocazione territoriale al naturale e al biologico;

è necessario non dimenticare le difficoltà che comunque permangono in montagna in merito alla rotazione delle colture biologiche, potendo fare per lo più solo foraggere e cereali, a differenza della pianura che ha una vasta gamma di colture da realizzare e che la difficoltà del produrre biologico risiede anche nelle rese produttive che sono nettamente inferiori rispetto alla pianura.

Impegna la Giunta regionale

a intraprendere azioni per favorire la rigenerazione economica e la trasformazione dell'Appennino da luogo di marginalità a luogo d'elezione del vivere la natura, dell'outdoor turistico, dell'agroalimentare della salute, sostenendo le produzioni locali, con altissimo valore nutrizionale e salutistico, definendo idonei criteri di priorità e/o premialità per i biodistretti della nostra montagna per migliorare il reddito agricolo e territoriale e l'accesso organizzato alle certificazioni biologiche collettive al fine di radicare le filiere agroalimentari sul territorio appenninico, qualificando così l'intera filiera insediata nel territorio.

Approvato a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 27 settembre 2023

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