Approvazione delle attività della Regione Emilia-Romagna riguardanti l'implementazione della Direttiva 2000/60/CE ai fini della redazione ed adozione dei Piani di Gestione dei Distretti Idrografici Padano, Appennino Settentrionale e Appennino Centrale
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Visti:
- la Direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque e, in particolare l’art. 5 e l’Allegato II punto 1 relativamente alle acque superficiali ed alla loro caratterizzazione;
- la Direttiva 2006/118/CE che integra la Direttiva quadro 2000/60/CE relativamente alla protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento;
- le linee guida emanate dalla Commissione europea “Criteri tecnici sulle modalità di svolgimento dei programmi di monitoraggio e per la definizione delle condizioni di riferimento dei corpi idrici superficiali”;
- la parte III del D.Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006, recante “Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche” e relativi Allegati 1 e 3;
- il D.M. n. 131 del 16 giungo 2008 recante disposizioni relative a “Regolamento recante i criteri tecnici per la caratterizzazione dei corpi idrici (tipizzazione, individuazione dei corpi idrici, analisi delle pressioni) per la modifica delle norme tecniche del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante “Norme in materia ambientale”, predisposto ai sensi dell’art. 75 comma 4, dello stesso decreto”, che all’art. 1 apporta alcune modifiche agli Allegati 1 e 3 della parte III del D.Lgs. n. 152/2006;
- il D.Lgs. n. 30 del 16 marzo 2009 “Attuazione della Direttiva 2006/118/CE, relativa alla protezione elle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento” che apporta modifiche alle lettere i), aa) e dd) del comma 2 dell’art. 74, al punto 1.2 e alla lettera B del punto 2 dell’Allegato 1 nonché ai punti 2.1 e 2.3 del punto 2 dell’Allegato 3 della parte del D.Lgs. n. 152/2006;
- il D.M. n. 56 del 14 aprile 2009 “Regolamento recante criteri tecnici per il monitoraggio dei corpi idrici e l’identificazione delle condizioni di riferimento per la modifica delle norme tecniche del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, recante Norme in materia ambientale, predisposto ai sensi dell’articolo 75, comma 3 del decreto legislativo medesimo”, che, tra l’altro, ha sostituito l’Allegato 1 e il punto 1.1.1 dell’Allegato 3 della parte del D.Lgs. n. 152/2006;
Visti altresì:
- il D. Lgs. 152/2006, art. 64, nel quale il territorio della Regione Emilia-Romagna afferisce al Distretto idrografico Padano per la parte ricadente nel Bacino del Po, al Distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale per i bacini idrografici del Conca-Marecchia, Reno, fiumi Uniti, Montone, Ronco, Savio, Rubicone e Uso e al Distretto idrografico dell’Appennino Centrale per la parte ricadente nel Bacino del Tevere;
- il D.L. 30 dicembre 2008 n. 208, recante “Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell’ambiente”, convertito con Legge 27 Febbraio 2009, n.13, il quale prevede all’art. 1 comma 3bis che, l’adozione dei piani di gestione di cui all’art.13 della Direttiva 2000/60/CE, sia effettuata entro il 22 dicembre 2009 sulla base degli atti e dei pareri disponibili, dai Comitati Istituzionali delle Autorità di Bacino di rilievo nazionale, integrati da componenti designati dalle Regioni il cui territorio ricade nel distretto idrografico al quale si riferisce il piano non già rappresentate nei medesimi Comitati Istituzionali, e che a tal fine, le Autorità di Bacino di rilievo nazionale svolgano compiti di coordinamento all’interno del distretto di appartenenza;
- il D.L. 30 dicembre 2009, n. 194 recante “Proroga di termini previsti da disposizioni legislative”, che ha differito il suddetto termine di adozione dei piani di gestione di cui all’art. 13 della Direttiva 2000/60/CE dal 22 dicembre 2009 al 28 febbraio 2010, al fine di consentire il completamento del previsto periodo di 6 mesi di consultazione pubblica, la valutazione delle osservazioni ricevute e l’eventuale modifica dei Piani prima della definitiva adozione da parte dei Comitati Istituzionali.
Richiamati:
- l’art. 118 del D.Lgs. 152/2006, relativo al rilevamento delle caratteristiche del bacino idrografico ed all’analisi dell’impatto esercitato dall’attività antropica ed alla attuazione di appositi programmi di rilevamento dei dati utili a descrivere le caratteristiche del bacino idrografico e a valutare l’impatto antropico esercitato sul medesimo;
- l’art. 120, comma 1, del D.Lgs. 152/2006, relativo al rilevamento dello stato di qualità dei corpi idrici, il quale dispone che le Regioni elaborano ed attuano programmi per la conoscenza e la verifica dello stato qualitativo e quantitativo delle acque superficiali e sotterranee all’interno di ciascun bacino idrografico relativamente ai corpi idrici sottoposti al processo di tipizzazione;
- la Delibera di Giunta n. 1420/2002 “Elenco dei corpi idrici superficiali significativi e revisione della rete di monitoraggio delle acque superficiali ai sensi del D.Lgs. n.152/99”;
- la Delibera di Giunta n. 2135/2004 “Rete di monitoraggio delle acque sotterranee della Regione Emilia-Romagna ed integrazioni riguardanti le reti di controllo delle acque superficiali”.
Considerato, rispetto alle modalità di rilevamento dei dati, che:
- i programmi di rilevamento di cui all’art 118 del D.Lgs. 152/2006 devono essere effettuati sui corpi idrici identificati e caratterizzati in conformità alle indicazioni di cui all’allegato 3 “Rilevamento delle caratteristiche dei bacini idrografici ed analisi dell’impatto esercitato dall’attività antropica” alla parte III del D.Lgs. 152/2006, come modificato:
a) per i corpi idrici superficiali, dalle disposizioni del D.M. 16 giugno 2008, n. 131, sez. A, B e C;
b) per i corpi idrici sotterranei dalle disposizioni di cui all’allegato 1 parte B del D.Lgs., 16 marzo 2009 n. 30 relativo all’“Attuazione della Direttiva 2006/118/CE, relativa alla protezione delle acque sotterranee all’inquinamento e dal deterioramento”;
- le analisi condotte dalle Regioni, ai sensi dell’articolo 118 del D.Lgs. 152/06 devono verificare le pressioni e gli impatti sui corpi idrici al fine di mettere in atto adeguate misure di ripristino e di tutela dei corpi idrici, e definire una previsione circa la capacità di un corpo idrico di raggiungere o meno, nei tempi previsti dalla direttiva, gli obiettivi di qualità di cui all’articolo 76;
- ai sensi di quanto disposto dalla normativa citata le Regioni, sentite le Autorità di Bacino, sulla base dell’analisi e delle previsioni di cui al punto precedente integrate con le informazioni acquisite ai sensi della normativa pregressa (compresi i dati esistenti sul monitoraggio ambientale e sulle pressioni) devono pervenire:
a) alla tipizzazione ed individuazione dei corpi idrici per le diverse categorie di acque superficiali;
b) all’identificazione dei corpi idrici superficiali artificiali e dei corpi idrici superficiali naturali, evidenziando tra questi ultimi quelli fortemente modificati;
c) all’identificazione e caratterizzazione dei corpi idrici sotterranei;
d) all’attribuzione di ogni corpo idrico individuato ad una delle seguenti categorie di rischio “a rischio”, “non a rischio” e “probabilmente a rischio” di non raggiungere gli obiettivi di qualità previsti dalla normativa;
Rilevato altresì che:
- sono stati acquisiti nuovi elementi di conoscenza sia per le acque superficiali che per le acque sotterranee a seguito dei monitoraggi svolti nel periodo 2003-2008 nonché delle attività intraprese a seguito del mutato quadro normativo, con riferimento al D.Lgs. 152/06, al D.M. n. 131/2008, al D.Lgs. n. 30/2009 ed al D.M. n. 56/2009;
- la tipizzazione, individuazione e caratterizzazione dei corpi idrici superficiali e sotterranei risultano passaggi necessari all’adeguamento delle reti di monitoraggio della qualità delle acque al fine di renderle conformi alle disposizioni di cui all’allegato 1 al D. Lgs 152/2006 e conseguentemente ottemperare alla Direttiva 2000/60/CE;
- risulta conseguentemente necessario sostituire le reti di monitoraggio ed i programmi di monitoraggio previsti dalle Delibere di Giunta n. 1420/2002 “Elenco dei corpi idrici superficiali significativi e revisione della rete di monitoraggio delle acque superficiali ai sensi del D.Lgs. n.152/99” e n. 2135/2004 “Rete di monitoraggio delle acque sotterranee della regione Emilia-Romagna ed integrazioni riguardanti le reti di controllo delle acque superficiali”;
- le reti di prima individuazione sono riportate nell’allegato 2 “Tipizzazione, individuazione e caratterizzazione dei corpi idrici superficiali e sotterranei, prima individuazione delle reti di monitoraggio” mentre i programmi di monitoraggio per tutte le tipologie di acque sono riportati nell’allegato 3 “Programma di monitoraggio del Distretto idrografico Padano” e nell’allegato 4 “Programma di monitoraggio del Distretto idrografico Appennino Settentrionale”;
- nel Distretto idrografico dell’Appennino Centrale, visto il ridotto territorio interessato e la mancata rilevanza di pressioni significative, non è stata individuata alcuna stazione della rete di monitoraggio;
Dato atto che:
- sono stati affidati ad ARPA incarichi relativi alle attività di implementazione della Direttiva 2000/60/CE e che ARPA ha consegnato le risultanze di dette attività nel corso del 2009;
- la tipizzazione, l’individuazione, la caratterizzazione dei corpi idrici, la definizione delle reti di monitoraggio di prima individuazione ed i relativi programmi di monitoraggio sono stati eseguiti secondo le procedure ed i criteri metodologici descritti negli allegati alla presente delibera;
- nel corso dell’espletamento delle attività, ai sensi dell’art. 2, comma 1, del D.M. 131/2008 e dell’art. 3, comma 1, del D.M. 56/2009, si sono tenuti numerosi incontri per presentare i criteri e le risultanze delle attività di tipizzazione, individuazione, caratterizzazione dei corpi idrici e prima individuazione delle reti di monitoraggio, e raccogliere contributi ed osservazioni in linea tecnica, ed in particolare:
a) presso l’Autorità di Bacino del fiume Po, per il territorio ricadente nel Distretto padano;
b) presso la Regione Emilia-Romagna, nell’ambito del gruppo di lavoro, costituito con Determinazione n. 3349, del 23 aprile 2009, del Direttore Generale Ambiente e Difesa del Suolo, per l’Attuazione della Direttiva 2000/60/CE - Piani di Gestione dei Distretti idrografici, comprendente tra l’altro rappresentanti dell’Autorità di Bacino del fiume Reno, dell’Autorità di Bacino Interregionale Marecchia e Conca e dell’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli;
- sono state messe a disposizione delle Autorità di bacino di rilievo nazionale Po, Arno e Tevere, ai sensi dell’art. 1 comma 3bis del D.L. n. 208/2008, le risultanze delle attività inerenti l’implementazione della Direttiva 2000/60/CE, per i relativi distretti di competenza, ai fini della redazione dei Piani di gestione del distretto Padano, del distretto Appennino Settentrionale e del distretto Appennino Centrale.
Dato altresì atto che:
- le Autorità di bacino del fiume Po, Arno e Tevere, ai sensi dell’art. 14 della Direttiva 2000/60/CE, hanno organizzato numerose iniziative di informazione e consultazione pubblica, alle quali la Regione Emilia-Romagna ha partecipato attivamente;
- il Progetto di Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po, a cura dell’Autorità di Bacino del fiume Po, è stato pubblicato in data 23 luglio 2009 sul sito web istituzionale dell’Autorità di Bacino del fiume Po;
- la Proposta di Piano di Gestione dell’Appennino Settentrionale, a cura dell’Autorità di Bacino del fiume Arno, è stato pubblicato in data 16 luglio 2009 sul sito web istituzionale dell’Autorità di Bacino del fiume Arno;
- il Piano di Gestione del distretto idrografico dell’Appennino Centrale - Edizione del 30 giugno 2009, a cura dell’Autorità di Bacino del fiume Tevere, è stato pubblicato in data 30 giugno 2009 sul sito web istituzionale dell’Autorità di Bacino del fiume Tevere;
- le Autorità di bacino del fiume Po, Arno e Tevere, ai sensi dell’art. 66 comma 7 del D.Lgs. 152/06, hanno promosso la partecipazione attiva di tutte le parti interessate all’elaborazione, al riesame e all’aggiornamento dei Piani di Gestione, provvedendo, per ciascun Distretto idrografico, alla pubblicazione delle Proposte di Piano per eventuali osservazioni del pubblico e concedendo un periodo minimo di sei mesi per la presentazione di osservazioni scritte;
- le suddette Autorità di bacino hanno provveduto conseguentemente a svolgere le attività tecnico-istruttorie di acquisizione e valutazione della documentazione presentata, nonché delle osservazioni inoltrate, rielaborando le Proposte di Piano di Gestione pubblicate sui siti web istituzionali;
- contestualmente al procedimento sopra delineato, ai sensi della parte II del D.Lgs. 152/06, è stata attivata la procedura di valutazione ambientale strategica (VAS) in sede statale, che prevede l’espressione del giudizio di compatibilità ambientale dell’autorità competente;
- all’interno della procedura di valutazione ambientale strategica (VAS) la Regione Emilia-Romagna si è espressa con pareri PG.2009.0287165 del 15/12/2009 e PG.2009.0253973 del 9/11/2009, rispettivamente per quanto attiene il Distretto Padano e il Distretto Appennino Settentrionale.
Ritenuto:
- di approvare le procedure, i criteri metodologici e le risultanze delle attività di tipizzazione, di individuazione e caratterizzazione dei corpi idrici superficiali e sotterranei dell’Emilia-Romagna, di definizione delle reti di monitoraggio di prima individuazione e i relativi programmi di monitoraggio di cui ai seguenti allegati, parte integrante del presente atto, che rappresentano i documenti di riferimento rispetto agli strumenti di pianificazione e regolazione di settore, per la tutela della risorsa idrica:
- Allegato 1: Analisi delle pressioni e degli impatti;
- Allegato 2: Tipizzazione/caratterizzazione e individuazione dei corpi idrici superficiali e sotterranei, prima individuazione delle reti di monitoraggio;
- Allegato 3: Programma di monitoraggio del Distretto idrografico Padano;
- Allegato 4: Programma di monitoraggio del Distretto idrografico Appennino Settentrionale;
Rilevato che il contributo fornito dalla Regione Emilia-Romagna nelle fasi di elaborazione ed adozione dei Piani di Gestione del Distretto Padano, del Distretto Appennino Settentrionale e del Distretto Appennino Centrale, è da ritenersi mero adempimento di quanto normativamente richiesto, tenuto conto delle scadenze temporali estremamente ravvicinate e del fatto che le linee guida e gli atti di indirizzo previsti dalla normativa medesima per l’elaborazione del Piano sono stati pubblicati solo a procedimento quasi ultimato.
Ritenuto pertanto:
- di designare l’Assessore all’Ambiente e Sviluppo sostenibile quale rappresentante della Regione Emilia-Romagna nel Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del fiume Arno, ai sensi dell’art.1 comma 3bis del D.L. 30 dicembre 2008, n. 208;
- di approvare i contenuti delle Proposte di Piano, agli atti della competente struttura regionale, relativamente al Distretto Padano, al Distretto Appennino Settentrionale ed al Distretto Appennino Centrale, delegando l’Assessore all’Ambiente e Sviluppo sostenibile all’adozione in sede di Comitato Istituzionale, con ogni e più ampio potere rispetto ad eventuali modifiche si rendessero necessarie.
Richiamate le proprie seguenti deliberazioni:
- n. 1057/2006 “Prima fase di riordino delle strutture organizzative della Giunta regionale. Indirizzi in merito alle modalità di integrazione interdirezionale e di gestione delle funzioni trasversali”;
- n. 1150/2006 “Approvazione degli atti di conferimento degli incarichi di livello dirigenziale (decorrenza 1.8.2006)”;
- n. 1663/2006 “Modifiche all’assetto delle Direzioni Generali della Giunta e del Gabinetto del Presidente”;
- n. 2416/2008 del 29 dicembre 2008, esecutiva ai sensi di legge, recante “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera 450/2007” e s.m.;
Dato atto del parere allegato;
Su proposta dell’Assessore all’Ambiente e allo Sviluppo Sostenibile;
A voti unanimi e palesi
delibera:
per le ragioni espresse in premessa che qui si intendono integralmente richiamate:
1. di approvare le procedure, i criteri metodologici e le risultanze delle attività di tipizzazione, di individuazione e caratterizzazione dei corpi idrici superficiali e sotterranei dell’Emilia-Romagna, di definizione delle reti di monitoraggio di prima individuazione e i relativi programmi di monitoraggio di cui ai seguenti allegati, parte integrante del presente atto, che rappresentano i documenti di riferimento rispetto agli strumenti di pianificazione e regolazione di settore, per la tutela della risorsa idrica:
- Allegato 1: Analisi delle pressioni e degli impatti;
- Allegato 2: Tipizzazione/caratterizzazione e individuazione dei corpi idrici superficiali e sotterranei, prima individuazione delle reti di monitoraggio;
- Allegato 3: Programma di monitoraggio del Distretto idrografico Padano;
- Allegato 4: Programma di monitoraggio del Distretto idrografico Appennino Settentrionale;
2. di designare l’Assessore all’Ambiente e Sviluppo sostenibile quale rappresentante della Regione Emilia-Romagna nel Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del fiume Arno, ai sensi dell’art. 1 comma 3bis del D.L. 30 dicembre 2008, n. 208;
3. di approvare i contenuti delle Proposte di Piano, agli atti della competente struttura regionale, relativamente al Distretto Padano, al Distretto Appennino Settentrionale ed al Distretto Appennino Centrale, delegando l’Assessore all’Ambiente e Sviluppo sostenibile all’adozione in sede di Comitato Istituzionale, con ogni e più ampio potere rispetto ad eventuali modifiche si rendessero necessarie;
4. di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.