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RISOLUZIONE - Oggetto n. 8143 - Risoluzione per chiedere al Governo nazionale di avviare in tempi rapidi un'azione più incisiva ed efficace nel contenimento della Peste Suina Africana. A firma dei Consiglieri: Daffadà, Rainieri, Bulbi, Gerace, Molinari, Pompignoli, Rontini

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che

la Peste Suina Africana (PSA) continua a diffondersi sul territorio nazionale, in quanto sono stati accertati di recente, dopo il primo ritrovamento di una carcassa di cinghiale contagiato nel Comune di Ovada (AL) occorso nel gennaio 2022, focolai in allevamenti suinicoli in Lombardia e il ritrovamento di una carcassa di cinghiale infetto in provincia di Parma.

Posto che

la situazione desta notevole preoccupazione per le ripercussioni in termini economici e sociali sulla filiera produttiva suinicola, particolarmente importante in Emilia-Romagna per la qualità dei prodotti riconosciuta a livello mondiale e la sua forte vocazione all'export, in quanto la riduzione degli spazi commerciali già in essere verso Paesi terzi importatori come Cina e Giappone rischia di prolungarsi per parecchio tempo e di estendersi ad altri Paesi.

Osservato che

fin dal primo allarme per la presenza sul territorio nazionale della malattia le istituzioni interessate avevano concordato che la si sarebbe potuta contenere attraverso più azioni svolte simultaneamente: la realizzazione di reti di contenimento del virus, il depopolamento della specie cinghiale in particolare nelle aree maggiormente vocate alla produzione, la ricerca attiva delle carcasse e in ultimo le misure di biosicurezza per gli allevamenti di suini.

Rilevato che

nonostante la nomina risalente al 23 febbraio 2023 di un commissario governativo con l'incarico di coordinare e monitorare le misure per prevenire e contenere la diffusione della malattia sul territorio nazionale, quelle fino ad oggi attuate non sono state sufficientemente efficaci.

Considerato che

occorre attuare un'azione più incisiva a carattere nazionale caratterizzata da un maggior coordinamento tra le attività poste in essere nei territori più interessati, dall'impiego di una significativa dotazione finanziaria e da misure straordinarie indirizzate sia alla riduzione della specie cinghiale, sia nel mettere in sicurezza le aziende e garantire ristori a quelle che già oggi si trovano in una fase critica per le restrizioni imposte dal commercio.

Valutato che

per raggiungere l'obiettivo di un depopolamento efficace ai fini del contenimento della diffusione del virus occorrerebbe:

  • ampliare le possibilità di prelievo oltre a quello consentito con la caccia di selezione già aperta per tutto l'anno in Emilia-Romagna e in altre Regioni fortemente interessate dall'epidemia, consentendo il prolungamento della caccia in forma collettiva (braccata e girata) al cinghiale al di fuori della stagione trimestrale invernale di cui all'articolo 18 comma 1 lettera d) della Legge 157/1992 attraverso una procedura di emergenza che superi le limitazioni contenute nei calendari venatori vigenti;
  • aumentare il più possibile il personale abilitato all'attività di prelievo dei cinghiali favorendo prioritariamente i corsi di bioregolatori con il rilascio tempestivo dell'attestato così da poter essere inseriti nell'elenco nazionale.
Ritenuto che

ai fini di attuare un'azione incisiva e rapida sui territori maggiormente interessati potrebbe essere utile la nomina di subcommissari regionali con poteri speciali che collaborino con il commissario governativo e possano adottare, in ragione del carattere d'urgenza, procedure amministrative straordinarie che consentano di agire in deroga alle norme sugli appalti per acquisti di servizi e di mezzi mirati al contenimento dei cinghiali.

Considerata

come percorribile anche l'ipotesi di dichiarare lo stato di calamità naturale, per consentire ad allevamenti e aziende della trasformazione che già stanno subendo i primi effetti della diffusione del virus, di accedere a benefici fiscali previsti dalla legge in casi di calamità, quali ad esempio agevolazioni e sospensioni dei mutui in essere o misure rivolte ai lavoratori.

Tutto ciò premesso e considerato,

impegna la Giunta regionale

ad attivarsi nei confronti del Governo nazionale per avviare in tempi rapidi un'azione più incisiva ed efficace nel contenimento della Peste Suina Africana che preveda un forte incremento dell'attività di riduzione della popolazione dei cinghiali, maggiori misure di tutela per le attività interessate alla filiera produttiva suinicola e valuti allo scopo modifiche normative e regolamentari, la nomina di subcommissari regionali che coadiuvino sui territori maggiormente interessati dall'epidemia il commissario governativo e la dichiarazione dello stato di calamità.

Approvata all'unanimità dei votanti nella seduta pomeridiana del 29 febbraio 2024

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