RISOLUZIONE - Oggetto n. 8141 - Risoluzione per impegnare la Giunta ad implementare le disposizioni volte a garantire un migliore accesso e una maggiore equità nei servizi sociosanitari residenziali per anziani e persone con disabilità non autosufficienti. A firma dei Consiglieri: Maletti, Soncini, Amico, Zamboni, Costi, Paruolo, Bondavalli, Bulbi
recentemente sono state apportate modifiche significative ai servizi sociosanitari accreditati "Casa Residenza Anziani" e "Centro Socio-Riabilitativo per Persone con Disabilità", tra cui un adeguamento della quota di compartecipazione dell'utente/Comune e un aggiornamento della remunerazione per i servizi, mirando a mantenere la proporzionalità tra le quote di copertura del costo complessivo dei servizi residenziali per anziani e persone con disabilità non autosufficienti, in linea con la disciplina nazionale inerente ai Livelli Essenziali di Assistenza;
tale incremento è stato necessario a causa:
- dell'incremento dovuto al permanere di condizioni di contesto economico negative influenzate dalle dinamiche inflattive, che hanno determinato un aumento dei costi di forniture, beni e servizi, nonché dei costi edilizi nei servizi sociosanitari e dal rinnovo del contratto con gli operatori;
- dal fatto che l'esperienza della pandemia da Covid19 ha portato alla messa in campo di alcune modalità organizzative dei servizi sociosanitari, nello specifico volte a rafforzare la prevenzione delle infezioni correlate all'assistenza, con un conseguente incremento dei costi gestionali;
- dalle conseguenti difficoltà in cui si trovano a causa dell'incidenza di tali costi generali di gestione in particolare i servizi residenziali quali le Case Residenza Anziani-CRA ed i Centri socioriabilitativi residenziali per persone con disabilità;
- dal fatto che i rappresentanti dei gestori pubblici e privati hanno evidenziato come tale situazione stava mettendo molte strutture in crisi di sostenibilità fino al rischio di chiusura, per alcune.
il costo totale sia del servizio "Casa Residenza Anziani" (CRA) che del '(Centro Socio-Riabilitativo Residenziale" (CSRR) è diviso tra i fondi pubblici (quota FRNA e quota FSR per le prestazioni sanitarie) e una quota a carico dell'utente o del Comune, secondo i regolamenti comunali sulla compartecipazione ai costi dei servizi;
il costo del sistema omogeneo di tariffa per i servizi sociosanitari accreditati non era stato adeguato per 14 anni, ad eccezione di un minimo adeguamento effettuato nel 2015. Da allora, tutti gli adeguamenti tariffari sono stati posti a carico del Fondo regionale per la non autosufficienza (FRNA), mantenendo il livello di compartecipazione dell'utente o del Comune sostanzialmente invariato;
gli incrementi tariffari per il servizio CRA e CSRR non sono stati posti a carico del FRNA ai fini di tendere al mantenimento della proporzionalità tra le quote di copertura (quote FRNA/FSR e retta a carico dell'utente/Comune) del costo complessivo, in linea con la disciplina nazionale inerente ai LEA di cui al DPCM 12 gennaio 2017.
dopo un dialogo intenso e un confronto proficuo tra la Regione con le parti sociali, la disciplina suddetta riguardante l'adeguamento della remunerazione dei servizi sociosanitari è stata riveduta e aggiornata, evidenziando la necessità comune di sostenere le persone e le famiglie in difficoltà, in particolare quelle con redditi medio bassi, garantendo assistenza e cura a persone anziane o con disabilità;
l'accordo, risultato del suddetto confronto, stabilisce che a partire dal 1° gennaio 2025 sarà introdotto l'ISEE su tutto il territorio regionale. Questo sarà applicato in maniera lineare nel calcolo delle rette a carico degli utenti dei servizi sociosanitari residenziali. Inoltre, verranno stanziati ulteriori 10 milioni di euro sul Fondo Sociale Regionale. Queste risorse aggiuntive saranno trasferite dalla Regione ai Comuni per sostenere le famiglie con redditi medio bassi e bassi nel pagamento delle rette per tutto l'anno;
l'applicazione delle nuove regole sul sistema di accreditamento dei servizi sociosanitari sarà finalizzata anche al miglioramento della qualità dei servizi e del lavoro;
l'aumento di 10 milioni di euro nel Fondo Sociale Regionale si aggiunge agli oltre 30 milioni di euro supplementari che la Regione ha destinato al Fondo Regionale per la Non Autosufficienza nell'ultimo anno e mezzo;
per arrivare alla più equa applicazione delle due misure, è stato istituito un tavolo ad apposito composto da Regione, Comuni e Organizzazioni sindacali, anche per determinare i criteri e le modalità per la destinazione delle risorse previste.
è fondamentale garantire un equo accesso ai servizi sociosanitari residenziali per anziani e persone con disabilità non autosufficienti, al fine di assicurare loro la migliore qualità di vita possibile;
gli adeguamenti tariffari e le modifiche alla compartecipazione dei costi dei servizi sono necessari per far fronte alle sfide economiche e organizzative causate dalla pandemia da Covid-19 e dall'aumento dei costi gestionali;
il dialogo e il confronto con le parti sociali hanno portato a un accordo volto a introdurre I’lndicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) nel calcolo delle rette a carico degli utenti, garantendo così un approccio più equo e basato sulle effettive capacità economiche delle famiglie;
l'incremento di 10 milioni di euro nel Fondo Sociale Regionale rappresenta un ulteriore impegno della Regione Emilia-Romagna nel sostenere le famiglie con redditi medio bassi e bassi nel pagamento delle rette per i servizi sociosanitari residenziali.
i servizi socio-sanitari dell'Emilia-Romagna si distinguono per l'ampia rete di servizi accessibili a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro situazione economica o di residenza, per l'integrazione tra servizi sanitari e sociali che garantisce una presa in carico completa della persona, per la qualità dei servizi garantita da sistemi di monitoraggio rigorosi, per l'innovazione promossa attraverso l'adozione di nuovi modelli e tecnologie, per la partecipazione attiva dei cittadini nella gestione dei servizi che promuove la coesione sociale, per l'ampia copertura dei servizi di assistenza domiciliare e l'investimento nei servizi di prossimità come i centri diurni per anziani e disabili, per la presenza di centri di eccellenza specializzati e l'attenzione alla prevenzione delle malattie che sono ulteriori elementi distintivi. Tuttavia, esistono alcune criticità, principalmente dovute alla difficoltà di reperimento di personale specializzato e all'incremento dei costi dovuti alla situazione internazionale e ai mutamenti organizzativi apportati a seguito della pandemia, nonostante ciò il sistema socio-sanitario emiliano-romagnolo è considerato un modello di riferimento per efficienza, equità e innovazione a livello nazionale e internazionale;
per integrare il Fondo nazionale per la non autosufficienza, la Regione Emilia-Romagna ha avviato dal 2007 il proprio Fondo regionale per la non autosufficienza (Frna) per finanziare i servizi sociosanitari rivolti alle persone in condizioni di non autosufficienza e a coloro che se ne prendono cura, costituendo un caso unico in Italia per la mole di risorse impiegate, nel 2023, grazie all'aumento di 28 milioni stabilito durante l'assestamento di bilancio, il Fondo ammontava a 543 milioni, di cui 71 milioni da fondi nazionali, in rapporto al PIL regionale, l'Emilia-Romagna destina al Fondo una percentuale nettamente superiore alla media nazionale, posizionandosi a livelli di vertice in termini di spesa pro capite per la non autosufficienza grazie all'impegno storico, alla una lunga tradizione di attenzione alle politiche sociali e alla tutela delle persone fragili, e al forte sistema di welfare consolidato, con una rete di servizi sociosanitari ben sviluppata e capillare;
il coinvolgimento attivo delle parti sociali e la collaborazione tra Regione, Comuni e parti sociali nell'elaborazione delle misure volte a migliorare l'accesso ai servizi sociosanitari e garantire un equo sostegno alle famiglie in difficoltà.
Tutto ciò premesso e considerato,
a implementare nei tempi previsti le disposizioni oggetto dell'accordo suddetto, risultato del positivo confronto, al fine di garantire un migliore accesso e una maggiore equità nei servizi sociosanitari residenziali per anziani e persone con disabilità non autosufficienti;
a monitorare costantemente l'attuazione delle misure concordate e ad adottare eventuali ulteriori interventi necessari per migliorare la qualità dei servizi e assicurare un'efficace assistenza alle persone più vulnerabili della nostra comunità.
Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana del 29 febbraio 2024