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RISOLUZIONE - Oggetto n. 591 - Risoluzione sul potenziamento del Fondo Nazionale Trasporti e sul rafforzamento della mobilità pubblica integrata, sostenibile, socialmente equa e competitiva, nella provincia di Modena. A firma dei Consiglieri: Paldino, Casadei, Sabattini, Muzzarelli, Calvano, Costi

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che

la mobilità pubblica costituisce un fattore strategico essenziale per lo sviluppo equilibrato e sostenibile del territorio provinciale, incidendo direttamente sulla qualità della vita dei cittadini, sull’accessibilità ai servizi, sulle opportunità di crescita socio-economica il benessere e l’attrattività;

una gestione efficace e condivisa del trasporto pubblico locale è condizione essenziale per garantire equità sociale e territoriale, con particolare riferimento alle zone periferiche, montane o rurali, che rischiano altrimenti fenomeni di isolamento e marginalità socio-economica;

rendere competitivo il trasporto pubblico rappresenta una leva fondamentale per ridurre significativamente i livelli di inquinamento atmosferico nella pianura padana, una delle zone più critiche d’Europa in termini di qualità dell’aria, aggravata da fattori orografici e dalla presenza sul nostro territorio provinciale di importanti poli industriali, arterie autostradali strategiche e un’alta concentrazione di allevamenti zootecnici.

Considerato che

la provincia di Modena, con la sua peculiare conformazione geografica e urbana, si presta particolarmente a uno sviluppo efficiente della mobilità collettiva intermodale, in grado di integrare trasporto su gomma e su ferro, facilitando così gli spostamenti dei cittadini e garantendo maggiore coesione territoriale;

i principali comuni della Provincia presentano forte tensione abitativa e necessità di mobilità quotidiana, sia per motivi di lavoro che di studio. Un sistema di trasporto pubblico integrato tra scala provinciale e locale può favorire gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola, rispondendo alle esigenze di cittadini, lavoratori e studenti.

Considerato inoltre che

alcuni comuni della Provincia, tra cui Modena, Carpi e quelli del Distretto Ceramico, hanno già approvato Piani Urbani di Mobilità Sostenibile (PUMS) con obiettivi coerenti con quelli del Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT 2025), che mira ad aumentare la quota di utilizzo del trasporto pubblico del 20% rispetto ai livelli pre-pandemici entro il 2025;

l'Agenzia per la Mobilità di Modena (aMo)ha avviato, nel 2021, due studi di fattibilità finalizzati al riassetto del TPL nel bacino modenese, con particolare attenzione alla linea ferroviaria Modena-Sassuolo e Modena-Carpi, oltre ad altri studi effettuati da altri soggetti del territorio inerenti all’ottimizzazione di tale sistema del ferro;

il Comune di Castelfranco Emilia/Unione del Sorbara ha richiesto all’Agenzia per la Mobilità di Modena la valutazione della sostenibilità di un nuovo assetto delle fermate e della mobilità gomma-ferro nel territorio dell’Unione del Sorbara e sulla tratta ferroviaria Bologna-Modena.

Evidenziato che

il bacino territoriale della Provincia di Modena soffre storicamente di un sottofinanziamento del Trasporto Pubblico Locale (TPL), derivante dalla modalità di distribuzione delle risorse basata sulla cosiddetta “spesa storica”;

questa situazione si è ulteriormente aggravata negli anni 2010-2011, quando il Governo impose significativi tagli pari a circa il 17% dei trasferimenti destinati al TPL, generando difficoltà strutturali ancora oggi non risolte, acuite ulteriormente dalla drastica riduzione delle entrate tariffarie legata alla pandemia da Covid-19 e ai costi dell’inflazione;

la carenza cronica di risorse economiche ha costretto negli anni i gestori locali ad organizzare il servizio di trasporto pubblico prevalentemente sulle esigenze degli studenti, penalizzando fortemente altri segmenti della popolazione, come lavoratori e famiglie, e limitando così la possibilità di sviluppare una mobilità più inclusiva e integrata a livello provinciale;

l’Autorità nazionale di Regolazione dei Trasporti (ART) ha elaborato un nuovo modello tecnico-amministrativo volto a superare il criterio della "spesa storica", comportando aumenti medi dei corrispettivi contrattuali stimabili intorno al 30%, rendendo indispensabile un parallelo adeguamento del Fondo Nazionale Trasporti, senza il quale i territori rischierebbero il collasso della mobilità urbana ed extraurbana o un inaccettabile aumento delle tariffe;

il Fondo Nazionale Trasporti (FNT) è stato finanziato dal Governo con uno stanziamento pari a 5,35 miliardi di euro per il 2025, somma che rappresenta appena il 2,56% del totale degli stanziamenti previsti dalla Legge di Bilancio per lo stesso anno, a fronte di una crescente domanda di mobilità pubblica e di un evidente bisogno di investimenti più consistenti per garantire una mobilità sostenibile, efficiente e competitiva.

Evidenziato inoltre che

le linee ferroviarie Modena-Carpi e Modena-Sassuolo (in sinergia con la linea Sassuolo-Reggio Emilia/stazione AV Mediopadana) costituiscono assi strategici per la mobilità provinciale (essendo anche sedi di poli scolastici e sanitari di livello sovraprovinciale), attualmente basato su infrastrutture ferroviarie che presentano criticità, ovvero un binario unico sulla Modena-Carpi che impedisce una adeguata frequenza di servizio e l’attraversamento della città sulla Modena-Sassuolo, ripensate e ottimizzate potrebbero consentire di progettare un servizio efficiente e ad alta tecnologia applicata al trasporto pubblico di massa, competitivo con la mobilità privata;

il servizio Ferroviario Metropolitano di Bologna - Modena, che costituisce un asse fondamentale della mobilità regionale, necessita di ulteriori connessioni intermodali gomma/ferro in corrispondenza degli hub principali fra i quali la stazione FS di Castelfranco Emilia;

risulta fondamentale potenziale il confronto fra i Comuni e Enti sovraordinati, a partire da Regione Emilia-Romagna e Provincia di Modena, per affrontare le principali problematiche della viabilità e di mobilità di area vasta anche con riferimento a TPL su gomma. Ne sono esempi notevoli le criticità relative: via Emilia (con la necessità di adeguamento/potenziamento di vari tratti della via Emilia e la realizzazione di tratti di via Emilia bis); al collegamento dell’area produttiva della Graziosa nel comune di San Cesario S.P. con Modena Sud; alla Via Nonantolana in direzione Modena; alla tangenziale Rabin - tratto raccordo SP 255- SP2; alla variante SP1 Sorbarese.

Dato atto che

la Legge n. 56/2014 (Legge Delrio) ha attribuito alle Regioni competenze fondamentali nella programmazione e gestione del trasporto pubblico locale e che la Legge Regionale 30/1998 disciplina il settore, attribuendo la gestione diretta del servizio ferroviario alla Regione e demandando agli enti locali la gestione del trasporto pubblico su gomma;

il PRIT 2025, approvato con Delibera di Assemblea Regionale n. 59 del 23/12/2021, individua obiettivi di riequilibrio verso la mobilità collettiva e di innovazione del trasporto pubblico, promuovendo il potenziamento dei servizi e l'integrazione tra diversi mezzi di trasporto; inoltre auspica interventi di raddoppio selettivo delle linee per incrementare la frequenza dei treni e migliorare l'affidabilità del servizio;

nel corso di questa legislatura regionale sarà avviato il processo di redazione del nuovo Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT), che costituirà il riferimento strategico per la mobilità della nostra regione nel medio-lungo periodo;

il programma di mandato della Giunta regionale introduce anche l’obiettivo di “realizzazione di uno studio di fattibilità tecnico-economica per la creazione di una "Ferrovia Cispadana". Questa linea ferroviaria avrebbe il compito di collegare diverse città, tra cui Sassuolo, Reggio Emilia, Carpi, San Felice sul Panaro, Ferrara e Ravenna/Faenza fino a Rimini, supportando anche le esigenze della Zona Logistica Semplificata (ZLS)”.

Sottolineato che

le politiche europee sulla mobilità sostenibile, esplicitate anche nel Green Deal Europeo, invitano le amministrazioni locali e regionali ad assumere un ruolo più attivo nella programmazione di sistemi integrati di trasporto pubblico per raggiungere una sostanziale riduzione delle emissioni inquinanti e favorire la transizione ecologica;

l’obiettivo principale è valutare scenari evolutivi per le attuali linee ferroviarie, che possono rendere più moderno, efficiente e competitivo il trasporto pubblico, anche con il ricorso ad innovative soluzioni inerenti alla mobilità su ferro;

questi scenari se messi a sistema con strategie intermodali e di trasporto locale possono rendere più moderno, efficiente e competitivo il trasporto pubblico;

le risorse economiche attualmente destinate al trasporto pubblico locale risultano insufficienti per garantire il necessario potenziamento del servizio. È pertanto indispensabile un aumento degli stanziamenti per investire in politiche di mobilità sostenibile e nella transizione ecologica del settore;

è urgente che il Governo nazionale incrementi sensibilmente le risorse destinate al trasporto pubblico locale, assicurando agli enti locali e regionali le condizioni economiche necessarie per realizzare concretamente strategie di mobilità sostenibile coerenti con gli obiettivi europei.

Tutto ciò premesso e considerato,

impegna la Giunta regionale

a raggiungere l’obiettivo indicato nel programma di mandato circa la “realizzazione di uno studio di fattibilità tecnico-economica per la creazione di una "Ferrovia Cispadana", linea ferroviaria che avrebbe il compito di collegare diverse città, tra cui Sassuolo, Reggio Emilia, Carpi, San Felice sul Panaro, Ferrara e Ravenna/Faenza fino a Rimini, supportando anche le esigenze della Zona Logistica Semplificata (ZLS);

a sollecitare il Governo al fine di favorire un sostanziale incremento delle risorse destinate al Fondo Nazionale Trasporti, indispensabile per attuare politiche strategiche di mobilità sostenibile, competitiva e integrata nel territorio provinciale così come definito nel percorso di definizione delle strategie e costruzione di un modello di gara per l’affidamento del nuovo servizio;

in fase di elaborazione del nuovo PRIT, a valutare un rafforzamento del sistema modenese intermodale (ferro-gomma), evidenziando la necessità del raddoppio delle linee ferroviarie esistenti e lo sviluppo di un sistema metropolitano di superficie a servizio della mobilità casa-lavoro e casa-scuola, a seguito anche delle risultanze dei progetti e studi sopra previsti nonché prevedere risorse adeguate dei finanziamenti destinati sia al bacino modenese che agli altri bacini regionali per risolvere le criticità storiche e costruire un sistema di trasporto pubblico competitivo, sostenibile e socialmente equo;

a sollecitare il Governo e Trenitalia per aumentare il numero di treni AV ad alta velocità con fermate nella Stazione di Modena, città con elevato e crescente afflusso di turisti italiani ed internazionali, grande presenza di imprese e quindi anche riferimento economico e produttivo, terra dei motori, cuore dell’agroalimentare, ceramica, moda e biomedicale, come anche in altre importanti città quali Parma e Piacenza, e di avviare un confronto con il Governo per potenziare i collegamenti ferroviari tra la Stazione Mediopadana AV di Reggio Emilia e le stazioni di Modena e Parma.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta pomeridiana dell’11 giugno 2025

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