Testo

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

(omissis)

delibera

per le ragioni in premessa e con riferimento anche alle valutazioni contenute nel Verbale Conclusivo della Conferenza di Servizi sottoscritto in data 3 maggio 2023 che costituisce l’Allegato 1 ed è parte integrante e sostanziale della presente delibera che qui si intendono sinteticamente richiamate:

a) di adottare, ai sensi dell’art. 20, comma 2, della l.r. 4/2018, il Provvedimento Autorizzatorio Unico recante la determinazione motivata di conclusione della conferenza di servizi che comprende il provvedimento di VIA e i titoli abilitativi necessari per la realizzazione e l’esercizio del “Progetto per il proseguimento della coltivazione della cava di Monte Tondo” proposto da Saint-Gobain Italia S.p.A. localizzato nei comuni di Casola Valsenio e Riolo Terme (RA);

b) di dare atto che il progetto esaminato risulta ambientalmente compatibile e realizzabile nel rispetto delle condizioni ambientali riportate nel verbale conclusivo della Conferenza di servizi che costituisce l’Allegato 1, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, di seguito riportate:

1. l’attività di cava non potrà in nessun caso:

i.   comportare la modifica o l'alterazione di grotte, doline, risorgenti o altri fenomeni carsici superficiali o sotterranei ed annesso sistema idraulico. Nel caso in cui l’attività estrattiva dovesse, accidentalmente, interessare ipogei naturali, dovrà essere data immediata comunicazione all’Ente Parco, al fine di ispezionare, analizzare e mappare l’ipogeo prima di procedere con ’attività estrattiva, eventualmente valutando l’opportunità di variare il piano delle attività, in base alla rilevanza della cavità scoperta, nel rispetto dell’art. 6, comma 7, lett. c) della legge regionale 21 febbraio 2005, n. 10. Particolare attenzione dovrà essere posta le gallerie del livello 220, alla base dell'area di coltivazione della cava;

ii.   interessare aree tutelate definite come “zone di tutela naturalistiche” ai sensi dell’art. 25 del PTPR, come ridefinite nei perimetri dal PTCP della Provincia di Ravenna.

2. Dovrà essere redatto, entro un anno dall’approvazione del PAUR, il progetto esecutivo di recupero ambientale per la rinaturalizzazione e ricostruzione di habitat di interesse comunitario e di habitat di specie con l’obiettivo di incrementare la Diversità biologica del Sito tenendo conto delle prescrizioni del PIAE e degli indirizzi del Piano Territoriale del Parco e in particolare:

i.   il ripristino ambientale del prossimo quinquennio dovrà porre fine all’attuale ripiantumazione delle gradonate che non hanno dato risultati apprezzabili; gli interventi di sistemazione dovranno essere avviati contestualmente alla ripresa dell’attività estrattiva, in particolare nell’ambito denominato “Cava Nord”;

ii.   il ripristino morfologico e paesaggistico dovrà essere orientato alla ricomposizione del fronte di cava secondo l’assetto naturale che si riscontra nelle zone non intaccate dall’attività estrattiva; i fronti di scavo dovranno essere rimodellati per creare superfici acclivi più simili alla morfologia originaria per favorire il recupero degli habitat originariamente presenti e avviare l’evoluzione spontanea della vegetazione naturale;

iii.   il piano di ripristino dovrà essere finalizzato all’ottimale reinserimento ecosistemico in relazione alla destinazione naturalistico-forestale del sito, con precedenza per l’Ambito di Cava Nord;

iv.   dovranno essere svolti, nelle pareti di Cava Nord non più oggetto di attività, sperimentazioni e studi per individuare le configurazioni di restituzione che possano garantire le condizioni di maggior successo per una rinaturalizzazione coerente con la vocazione dei luoghi e durevole nel tempo. La sperimentazione dovrà essere indirizzata alla raccolta di seme in loco delle specie degli habitat 6210*, 5130 e 6110* da propagare, ove possibile, con semina, laddove è presente un sottile strato di suolo. Il progetto sperimentale dovrà valutare la creazione di aree arbustive, anche per mezzo di riporti di terreno, da prelevare dal cumulo principale, per ricreare l’ambiente tipico dell’habitat 91AA* privilegiando le specie arbustive meno esigenti di nutrienti e quantità d'acqua come Coronilla emerus, Crategus monogyna, Ligustrum vulgare, Colutea arborescens, Cotinus coggygria, Cytisophyllum sessilifolium, Pistacia terebinthus, Rhamnus alaternus, Sorbus domestica, Spartium junceum, Viburnum lantana.

Il progetto esecutivo dovrà essere inviato all’Ente di Gestione Parchi e Biodiversità – Romagna per approvazione.

3. Entro un anno dall’approvazione del PAUR dovrà essere predisposto il progetto esecutivo del percorso panoramico storico e didattico, di circa 2 km, con musealizzazione all’aperto dei banchi gessosi significativi messi in luce dalle attività di scavo che dovrà essere realizzato entro il quinto anno di attività. Il progetto esecutivo dovrà essere inviato all’Ente di Gestione Parchi e Biodiversità – Romagna, alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e all’Unione della Romagna Faentina per approvazione.

4. Al fine di monitorare efficacemente i possibili impatti diretti e indiretti e monitorare il recupero naturalistico, anche con l’obiettivo di riorientare, qualora necessario, la sperimentazione naturalistica che verrà effettuata nel prossimo quinquennio, il Piano di Monitoraggio Ambientale (PMA) dovrà essere integrato nei seguenti aspetti, indicando, per ogni comparto ambientale monitorato, la tipologia di monitoraggio, la frequenza, le modalità di campionamento e gli eventuali recettori sensibili:

i.   dovrà essere prevista la verifica annuale, dell’avanzamento delle opere di rinaturalizzazione dei fronti di cava, indicando la superficie del polo estrattivo interessata da interventi di ripristino ambientale e lo stato delle attività di ripristino. Tale verifica dovrà essere inviata annualmente all’Ente di Gestione Parchi e Biodiversità – Romagna, alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e all’Unione della Romagna Faentina;

ii.   dovrà essere previsto un monitoraggio annuale dello stato di conservazione delle diverse specie di Chirotteri (di importanza comunitaria e di importanza naturalistica e gestionale) in collaborazione con l’Ente di Gestione Parchi e Biodiversità – Romagna al quale dovranno essere inviti annualmente gli esiti del monitoraggio;

iii.   dovrà essere prevista la verifica annuale del volume del materiale estratto da inviare alla provincia di Ravenna e all’Unione della Romagna Faentina;

iv.   dovrà essere prevista la trasmissione annuale di una relazione sullo stato di avanzamento dell’attività estrattiva, nella quale siano chiaramente evidenziate le aree interessate dalle lavorazioni e le rispettive profondità di scavo, da inviare alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e all’Unione della Romagna Faentina;

v.    per misurare l’impatto delle vibrazioni e l’impatto acustico verso l’esterno prevedere il monitoraggio triennale su recettori sensibili da individuare nel PMA stesso; gli esiti dovranno essere inviati ad Arpae Ravenna;

vi.   per valutare l’impatto delle emissioni di polveri diffuse prevedere il monitoraggio triennale delle emissioni diffuse su recettori sensibili da individuare nel PMA stesso; gli esiti dovranno essere inviati ad Arpae Ravenna;

vii.   Per quanto riguarda il cumulo di materiali inerti, non potendo escludere che possano crearsi situazioni sfavorevoli imprevedibili, si ritiene necessario mantenere attivo l’inclinometro ed effettuare campagne di monitoraggio annuali della stabilità del cumulo e dei fronti di cava. Gli esiti dovranno essere inviati all’Unione della Romagna Faentina e, per conoscenza, all’ Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile;

Il PMA dovrà essere trasmesso alla Regione Emilia-Romagna, per approvazione e pubblicazione, entro 6 mesi dall’approvazione del PAUR.

5. Coerentemente con il monitoraggio continuo dello stato di conservazione dei fenomeni carsici e della tutela della vegetazione e habitat esistenti, previsto all’art. 9 delle NTA della Variante generale al Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (PIAE) della Provincia di Ravenna con valore di Piano Comunale (PAE) relativa al Polo estrattivo “Cava di Monte Tondo, dovrà essere consentito l’accesso all’area di Cava al fine di monitorare il sistema carsico epigeo e ipogeo da parte della Federazione Speleologica regionale (FSRER) secondo le modalità concordate con la ditta, dall’Ente Parco e dalla Provincia di Ravenna, anche mediante droni o altri strumenti di monitoraggio remoto, fatto salvo il rispetto delle condizioni di sicurezza nell’area di cava. L’esito dei monitoraggi dovrà essere inviato all’Ente di Gestione Parchi e Biodiversità – Romagna.

6. Dovranno essere previsti azioni, in accordo tra la Società e i Comuni al fine di migliorare l’accessibilità alla cava e facilitare l’attraversamento in sicurezza della strada provinciale n. 306 Casolana, particolarmente critico. Le azioni concordate dovranno essere comunicate all’Unione della Romagna Faentina.

c) di dare atto che la verifica di ottemperanza delle condizioni ambientali di cui alla lettera b) spetta per quanto di competenza a:

1. Provincia di Ravenna,

2. Ente di Gestione Parchi e Biodiversità – Romagna,

3. Ente di Gestione Parchi e Biodiversità – Romagna,

4. Regione Emilia-Romagna Area VIAeA,

5. Ente di Gestione Parchi e Biodiversità – Romagna,

6. Unione della Romagna Faentina;

d) di dare atto che dovrà essere trasmessa la documentazione contenente gli elementi necessari alla verifica dell’ottemperanza delle condizioni ambientali contenute nel provvedimento di VIA all’Ente individuato al precedente punto c) per la relativa verifica ai sensi dell’art. 28, comma 3, del d. lgs. 152/2006. Si specifica che è disponibile apposita modulistica per agevolare l’invio della documentazione reperibile al seguente link: https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/sviluppo-sostenibile/approfondimenti/documentazione/verifica-di-ottemperanza. L’Ente preposto alla verifica dovrà trasmetterne l’esito alla Regione Emilia-Romagna - Area Valutazione Impatto Ambientale e Autorizzazioni, ai fini della pubblicazione nella banca dati delle valutazioni ambientali;

e) di dare atto che la non ottemperanza delle condizioni ambientali contenute nel provvedimento di VIA sarà soggetta a diffida e ad eventuale sanzione, ai sensi dell’art. 29 del d.lgs. 152/2006;

f) di dare, inoltre, atto che il Provvedimento Autorizzatorio Unico, come precedentemente dettagliato nella parte narrativa del presente atto, comprende i seguenti titoli abilitativi necessari alla realizzazione e all’esercizio del progetto, che sono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione:

1. Provvedimento di Valutazione di Impatto Ambientale compreso nel Verbale del Provvedimento Autorizzatorio unico, sottoscritto dalla Conferenza di Servizi nella seduta conclusiva del 3 maggio 2024 e che costituisce l’Allegato 1;

2. Valutazione di Incidenza e Nulla Osta per la realizzazione del progetto all’interno del Sito Natura 2000 ZSC/ZPS IT4070011 “Vena del Gesso Romagnola, rilasciata dall’Ente Di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Romagna e che costituisce Allegato 2;

3. Autorizzazione rilasciata dall’Unione della Romagna Faentina con determina n. 132/2024, ad operare in zona sottoposta a vincolo idrogeologico (R.D.L. 30/12/1923 n. 3267) e che costituisce Allegato 3;

4. Autorizzazione Paesaggistica rilasciata dall’Unione della Romagna Faentina, con determina n.188/2024, che costituisce Allegato 4;

5. Autorizzazione convenzionata all’attività estrattiva ai sensi dell’art. 11 della l.r. 17/1991 rilasciata dall’Unione della Romagna Faentina che costituisce Allegato 5;

6. Copia dell’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) vigente, volturata alla ditta Saint-Gobain Italia con DET-AMB-2020-4994 del 21/10/2020, in quanto non è stato reputato necessario un aggiornamento dell’atto e che costituisce Allegato 6;

g) di dare atto che i titoli abilitativi compresi nel Provvedimento autorizzatorio unico regionale sono assunti in conformità delle disposizioni del provvedimento di VIA e delle relative condizioni ambientali e che le valutazioni e le prescrizioni degli atti compresi nel Provvedimento Autorizzatorio Unico sono state condivise in sede di Conferenza di Servizi; tali prescrizioni sono vincolanti al fine della realizzazione all’esercizio del progetto e dovranno quindi essere obbligatoriamente ottemperate da parte del proponente; la verifica di ottemperanza di tali prescrizioni deve essere effettuata dai singoli enti secondo quanto previsto dalla normativa di settore vigente;

h) di dare atto che i termini di efficacia del Provvedimento Autorizzatorio Unico comprendente il provvedimento di VIA e i titoli abilitativi necessari per la realizzazione e l’esercizio del progetto decorrono dalla data di approvazione della presente deliberazione;

i) di stabilire l’efficacia temporale per la realizzazione del progetto in 7 anni; decorso tale periodo senza che il progetto sia stato realizzato, il provvedimento di VIA deve essere reiterato, fatta salva la concessione, su istanza del proponente, di specifica proroga da parte dell’autorità competente;

j) di trasmettere la presente deliberazione alla proponente Società Saint-Gobain Italia S.p.A;

k) di trasmettere la presente deliberazione per opportuna conoscenza e per gli adempimenti di rispettiva competenza ai partecipanti alla Conferenza di Servizi: Ente di Gestione per i parchi e la biodiversità Romagna; Provincia Di Ravenna; Comune di Casola Valsenio; Comune di Riolo Terme; Unione della Romagna Faentina; Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile; Arpae Ravenna; Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini; Ausl della Romagna - Servizio Igiene Pubblica;

l) di pubblicare la presente deliberazione integralmente sul sito web delle valutazioni ambientali della Regione Emilia-Romagna e di pubblicare per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna;

m) di rendere noto che contro il presente provvedimento è proponibile il ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 (sessanta) giorni, nonché ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 (centoventi) giorni; entrambi i termini decorrono dalla data di pubblicazione sul BURERT;

n) di dare atto, infine, per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvede ai sensi delle disposizioni normative e amministrative richiamate in parte narrativa.

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ultima modifica 2024-05-15T15:36:07+01:00

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