Testo

L’Autorità competente: Provincia di Forlì - Cesena comunica la decisione in merito alla procedura di verifica (screening) relativa al progetto definitivo della strada di collegamento San Varano/Via Emilia/Asse di Arroccamento, presentato dal Comune di Forlì, procedura i cui termini hanno iniziato a decorrere dal 01/07/2009, giorno in cui è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione n. 115 l’avviso dell’avvenuto deposito degli elaborati prescritti per l’effettuazione della procedura stessa.

Il progetto interessa il territorio del Comune di Forlì e della Provincia di Forlì – Cesena.

Il progetto rientra nella seguente categoria: B.2.40) “Strade extraurbane secondarie” dell’Allegato B.2 della L.R. n. 9/99 e s.m.i., come integrata dal D.lgs. 152/06 e s.m.i..

Ai sensi del Titolo II della Legge Regionale 18 maggio 1999, n. 9 e s.m.i., l’autorità competente: Provincia di Forlì – Cesena, con atto di Giunta Provinciale prot. n. 52266/229 del 25/05/2010, ha assunto la seguente decisione:

«LA GIUNTA DELLA PROVINCIA DI FORLI’ – CESENA

(omissis)

delibera: 

a) richiamati gli elementi progettuali e le proposte tecniche descritti in parte narrativa, di escludere, ai sensi dell’art. 10, comma 1 della Legge Regionale 18 maggio 1999, n. 9 e s.m.i. come integrata dal D.lgs. 152/06 e s.m.i., il progetto definitivo della strada di collegamento San Varano/Via Emilia/Asse di Arroccamento, nel Comune di Forlì, dall’ulteriore procedura di V.I.A. con le seguenti prescrizioni:

1. al fine di compensare l’eliminazione di parte dei filari presenti in prossimità del topo nimo Case Borghino è n ecessario indi viduare un’area di ampiezza pari a 1600 mq (corrispondente all’estensione dell’are a occupata complessivamente dai filari abbattuti), all’interno degli ambiti di riconnessione delle reti ecologiche di cui alla Tav. 5 del P.T.C.P. con riferimento al bacino del Fiume Montone. In alternativa, la medesima area deve essere reperita all’interno delle fasce di rispetto della viabilità di progetto ad integrazione dei filari arborati mitigativi;

2. in fase di redazione di progetto definitivo dell’opera è necessario identificare:

  • la profondità della falda freatica e delle falde superficiali che sembrano essere presenti basandosi sulle precedenti prove in situ;
  • gli eventuali collegamenti fra le diverse falde;
  • l’andamento della tavola d’acqua relativa al normale deflusso delle acque superficiali e l’interazione tra il deflusso e la struttura del corpo stradale prevedendo, nel caso di situazioni critiche, adeguati accorgimenti per la regimazione delle acque;

3. valutare la possibilità, in sede di progettazione definitiva:

  • di realizzare, in alternativa dello svincolo a raso in prossimità di casa “Strucchi”, un prolungamento di via Cavallina dal punto di interruzione a ovest della strada di progetto, per un tratto di 125 m circa lungo un tratto parallelo al tracciato di progetto e successivamente per un tratto di 250 m circa lungo un tratto perpendicolare a via Cavallina in direzione sud-ovest fino all’intersezione del prolungamento con la strada sterrata ubicata a sud-ovest di via Cavallina stessa. Dal punto di intersezione con la suddetta strada sterrata si propone di allargare e asfaltare la strada sterrata medesima fino alla intersezione con Via Cava all’altezza dell’area artigianale del Quattro. Per i riferimento cartografici si faccia riferimento alla Figura A del paragrafo “Valutazioni sul quadro di riferimento progettuale” del presente documento;
  • di prevedere la realizzazione del tratto trasversale di progetto dalla rotonda di intersezione con via Celletta dei Passeri alla rotonda di accesso al carcere direttamente sul tracciato di via Celletta dei Passeri, prevedendo un adeguamento di quest’ultima e non la realizzazione di un tracciato alternativo ad essa parallelo come da progetto;

4. in caso di mantenimento della scelta progettuale dello svincolo a raso posto in adiacenza al toponimo denominato “casa Strucchi”, dovrà essere vietata la svolta a sinistra e dovrà essere prevista una corsia di accelerazione per l’immissione degli autoveicoli sull’asse principale di progetto;

5. in fase esecutiva dovrà essere predisposto un piano relativo alle emergenze legate a possibili sversamenti accidentali per ribaltamenti o incidenti sia in fase di cantiere che di esercizio, ed alle operatività ad essi connesse;

6. in fase di esercizio dovranno essere previsti interventi periodici di manutenzione dei fossi di scolo in progetto, al fine di garantirne l’efficienza idraulica;

7. dovranno essere inserite vasche di affinamento anche in prossimità dei punti di confluenza con la Via Firenze, la Via Emilia e Via della Macina, progettate con i medesimi criteri utilizzati per gli altri punti di scarico;

8. il dimensionamento e la pendenza dei fossi di scolo devono essere tali da considerare non solo lo scolo delle acque provenienti dal manto stradale, ma anche le acque provenienti dallo scolo del bacino a monte della strada e intercettate dalla struttura della strada stessa;

9. in fase di cantiere dovranno essere messe in atto tutte le misure di mitigazione e gestione necessarie ad evitare un peggioramento della qualità dell’aria nella zona legato alla dispersione di polveri sospese e inquinanti atmosferici prodotti al fine di garantire sia il rispetto dei limiti di qualità dell’aria stabiliti dalla normativa vigente che la salute pubblica. In particolare, al fine di limitare le emissioni diffuse e puntuali in particolare di polveri si deve prevedere;

  •  la bagnatura delle superfici di scavo durante le attività;
  • la copertura e/o periodica bagnatura dei depositi temporanei di terre, di materie prime ed inerti;
  • la periodica umidificazione delle vie di transito e delle aree non asfaltate;
  • la ricopertura con teloni dei cassoni dei camion;
  • la bagnatura delle ruote dei camion in uscita dal cantiere;
  • l’utilizzo di mezzi dotati di marmitte catalitiche e/o ad acqua e filtri antiparticolato;
  • i camion dovranno mantenere il motore spento durante le fasi di sosta all’interno del cantiere e durante le fasi di carico.

10. Suddividendo le attività di cantiere per stralci funzionali che territorialmente vanno da rotonda a rotonda, e denominando stralcio funzionale 1 quello che ricomprende il tratto tra via Firenze e la rotonda con via Mazzacavallo e consecutivamente i tre successivi per un totale di 4 stralci, si prescrive che vengano realizzate barriere o rilevati in terra nelle medesime posizioni previste dallo studio di impatto acustico per le barriere fisse post operam e delle medesime dimensioni; in particolare:

a. prima dell’inizio delle attività di cantiere nel suddetto tratto 1, dovranno essere realizzati rilevati in terra o in alternativa installate barriere acustiche temporanee in prossimità dei ricettori R1, R2, R4 e R5. Tali misure di mitigazione acustica temporanee potranno essere smantellate al termine dei lavori lungo il tratto 1;

b. prima dell’inizio delle attività di cantiere nel tratto 2 (dalla rotonda di intersezione con via Mazzacavallo alla rotonda di intersezione con via Celletta dei Passeri), dovranno essere realizzati rilevati in terra o in alternativa installate barriere acustiche temporanee in prossimità dei ricettori R6, R7, R11 e R12. Tali misure di mitigazione acustica temporanee potranno essere smantellate al termine dei lavori lungo il tratto 2;

c. prima dell’inizio delle attività di cantiere nel tratto 3 (dalla rotonda di intersezione con via Celletta dei Passeri alla rotonda di intersezione con via Cavallina), dovranno essere realizzati rilevati in terra o in alternativa installate barriere acustiche temporanee in prossimità dei ricettori R13, R14. Tali misure di mitigazione acustica temporanee potranno essere smantellate al termine dei lavori lungo il tratto 3;

d. prima dell’inizio delle attività di cantiere nel tratto 4 (dalla rotonda di intersezione con via Cavallina alla rotonda di intersezione con via Emilia), dovranno essere realizzati rilevati in terra o in alternativa installate barriere acustiche temporanee in prossimità dei ricettori R15, R20, R21, R25, R26. Tali misure di mitigazione acustica temporanee potranno essere smantellate al termine dei lavori lungo il tratto 4;

11. durante le attività di cantiere dovranno essere messi in atto tutti gli accorgimenti utili al contenimento delle emissioni sonore sia mediante l’impiego delle più idonee attrezzature operanti in conformità alle direttive CE in materia di emissione acustica ambientale, mediante una adeguata organizzazione delle singole attività e ubicazione delle aree di cantiere fisse, al fine di garantire il rispetto dei valori limite vigenti in prossimità dei ricettori presenti durante le fasi previste e nei i periodi di loro attività;

12. contemporaneamente alla realizzazione della strada di progetto e prima della sua apertura al pubblico, dovranno essere realizzate le seguenti barriere acustiche:

a. in corrispondenza del ricettore R1 presso la rotonda di intersezione tra la via Firenze e la strada si progetto (come da figura a pag. 70 dell’elaborato Valutazione di impatto acustico) dovrà essere realizzata una barriera fonoassorbente (coefficiente di assorbimento pari a 1) di 130 m di lunghezza e 3 m di altezza e dotata di diffrattore sommitale pari a 1 m alla sommità. La barriera interessa sia la rotonda, sia in parte via Firenze, sia la strada di progetto;

b. in corrispondenza dei ricettori R2 e R4 dovranno essere realizzate due barriere (una su ogni lato stradale) fonoassorbenti (coefficiente di assorbimento pari a 1) di altezza pari a 3 m e di lunghezza pari a rispettivamente 230 m quella in corrispondenza del ricettore R2 e 70 m quella in corrispondenza del ricettore R4 (come da figura a pag. 71 dell’elaborato Valutazione di impatto acustico). Le due barriere dovranno essere dotate di diffrattore sommitale pari a 1 m alla sommità;

c. in corrispondenza dei ricettori R6 e R7 presso la rotonda di intersezione tra via Mazzacavallo, via Ossi e la strada di progetto dovranno essere realizzate due barriere (una su ogni lato stradale) fonoassorbenti (coefficiente di assorbimento pari a 1) di altezza pari a 3 m e di lunghezza pari a rispettivamente 100 m quella in corrispondenza del ricettore R6 e 150 m quella in corrispondenza del ricettore R7 (come da figura a pag. 72 dell’elaborato Valutazione di impatto acustico). Le due barriere dovranno essere dotate di diffrattore sommitale pari a 1 m alla sommità e interessano sia in parte la rotonda sia la strada di progetto;

d. in corrispondenza dei ricettori R11 e R12 presso la rotonda di intersezione tra via Celletta dei Passeri e la strada di progetto - due barriere (una su ogni lato stradale) fonoassorbenti (coefficiente di assorbimento pari a 1) di altezza pari a 3 m e di lunghezza pari a rispettivamente 130 m quella in corrispondenza del ricettore R11 e 150 m quella in corrispondenza del ricettore R12 (come da figura a pag. 73 dell’elaborato Valutazione di impatto acustico). Le due barriere dovranno essere dotate di diffrattore sommitale pari a 1 m alla sommità. La prima barriera citata interessa in parte la rotonda e la strada di progetto. La seconda barriera interessa sia la rotonda sia via Celletta dei Passeri;

e. in corrispondenza dei ricettori R13, R14, R15 presso la rotonda di intersezione tra la strada di progetto e via Cava dovranno essere realizzate tre barriere fonoassorbenti (coefficiente di assorbimento pari a 1) di altezza pari a 3 m e di lunghezza pari a rispettivamente 130 m quella in corrispondenza del ricettore R13, 150 m quella in corrispondenza del ricettore R14 e 130 m quella in corrispondenza del ricettore R15 (come da figura a pag. 74 dell’elaborato Valutazione di impatto acustico). Le barriere dovranno essere dotate di diffrattore sommitale pari a 1 m alla sommità. La prima barriera citata interessa in parte la rotonda e la strada di progetto. La seconda barriera interessa sia la rotonda sia la strada di progetto. La terza barriera interessa sia la rotonda, sia la strada di progetto, sia via Cava;

f. in corrispondenza dei ricettori R20, R21, R25 e R26 dovranno essere realizzate due barriere (una su ogni lato stradale) fonoassorbenti (coefficiente di assorbimento pari a 1) di altezza pari a 3 m e di lunghezza pari a rispettivamente 160 m quella in corrispondenza dei ricettori R20 e R21 e 150 m quella in corrispondenza dei ricettori R25 e R26 (come da figura a pag. 75 dell’elaborato Valutazione di impatto acustico). Le due barriere dovranno essere dotate di diffrattore sommitale pari a 1 m alla sommità;

13. tutte le barriere sopra descritte dovranno prevedere alla loro sommità, una pannellatura mediante pannelli fotovoltaici adeguatamente inclinati e collegati alla rete elettrica nazionale;

14. Devono essere eseguiti 12 rilievi fonometrici del livello di rumore ambientale in esterno in periodo diurno e in periodo notturno, post operam, in prossimità dei ricettori presi in esame nello studio dove sono state individuate criticità (Ricettori R1, R2, R4, R6, R7, R11, R12, R13, R14, R15, R21, R25), secondo le modalità stabilite dalla normativa vigente (DM 16 marzo 1998 – allegato C, punto 2); tale monitoraggio dovrà essere eseguito, con oneri a carico del proponente, entro e non oltre 90 giorni dalla data di apertura al pubblico dell’intera opera in oggetto. Nel caso di realizzazione per stralci, il monitoraggio dovrà essere eseguito presso i ricettori interessati da ogni singolo stralcio comunque entro 90 giorni dalla apertura al pubblico dello stesso. Tutti i risultati e le relative elaborazioni e conclusioni dovranno essere trasmessi all’Ufficio V.I.A. della Provincia di Forlì – Cesena entro un mese dalla fine della campagna di rilievi;

15. in caso di verifica del mancato rispetto dei limiti vigenti dovuto all’opera oggetto di valutazione, dovranno essere progettati e realizzati entro 6 mesi dalla data di trasmissione dei risultati del monitoraggio all’Ufficio V.I.A. della Provincia di Forlì – Cesena, ulteriori interventi di mitigazione e bonifica acustica oltre a quelli realizzati, necessari per garantire il rispetto dei limiti vigenti presso tutti i ricettori presenti;

16. le comunicazioni della data di inizio lavori e di apertura al pubblico dell’intera opera in oggetto dovranno essere tempestivamente trasmesse a cura del proponente all’Amministrazione Provinciale di Forlì - Cesena, Servizio Pianificazione Territoriale;

17. in merito all’alberatura stradale prevista (piantata), si specifica che la stessa deve essere costituita, per tutta la lunghezza del tracciato stradale di progetto e da entrambi i lati dello stesso (ad esclusione del tratto tra la rotatoria sulla S.S. 67 e la prima rotatoria procedendo verso Nord, dal lato del cimitero), almeno da una doppia fila sfalsata nella quale devono essere collocati elementi arborei ed arbustivi utilizzando i sesti di impianto proposti. In merito alle essenze si specifica che andranno utilizzati Celtis australis, Tilia europaea e Carpinus betulus, limitando l’utilizzo del cipresso in prossimità del cimitero di San Varano per quanto riguarda gli alberi e Laurus nobilis, Ligustrum lucidum, Rosa canina Prunus spinosa e Corylus avellana per quanto riguarda gli arbusti;

18. relativamente alla siepe arbustiva di separazione tra il tracciato stradale e la pista ciclabile, si ritiene che sia necessario utilizzare le essenze scelte tra Laurus nobilis, Ligustrum lucidum, Rosa canina, Prunus spinosa e Corylus avellana. Si ritiene inoltre che la suddetta siepe debba affiancare l’intero tracciato ciclo pedonale e si richiede, pertanto, che in fase di elaborazione del progetto definitivo vangano aggiornati in tal senso gli elaborati progettuali;

19. si richiede di predisporre un progetto di dettaglio per l’allestimento delle rotatorie in progetto ad esclusione di quella posta sulla Via Emilia e di quella posta sulla S.S. 67, coerente rispetto alle disposizioni dettate dal Regolamento Comunale e tenendo a riferimento il “Progetto di fattibilità di un sistema del verde di mitigazione da inquinamento” commissionato dal Comune di Forlì, nel quale sia previsto l’utilizzo di elementi arbustivi quali Corylus avellana, Laurus nobilis, Ligustrum lucidum, Prunus spinosa e di arbusti anche maggiormente decorativi quali Viburnum lantana, Viburnum opulus Prunus cerasifera, Rhododendron Spp, ecc. da predisporre in fase di elaborazione del progetto definitivo;

20. in merito alle due rotatorie escluse dalla progettazione unitaria, si precisa che devono comunque essere garantiti criteri omogenei rispetto alle altre in progetto quali presenza di elementi arbustivi con alta capacità di assorbimento degli inquinanti atmosferici e di arbusti anche maggiormente decorativi quali Viburnum lantana, Viburnum opulus Prunus cerasifera, Rhododendro Spp, ecc.;

21. al fine di aumentare le aree a maggior naturalità a seguito dell’inserimento nel territorio del progetto in esame, si individua l’area posta tra la viabilità di nuova realizzazione e lo scolo Cerchia nel tratto in cui questo corre parallelo alla viabilità stessa e per tutta la sua lunghezza all’interno della quale effettuare interventi di piantumazione di elementi arboreo-arbustivi con i medesimi criteri utilizzati per le altre aree di progetto;

22. nel caso la strada di progetto venga realizzata per stralci funzionali, è necessario che la piantumazione delle aree verdi complessivamente intese (siepe di separazione tra pista ciclabile e asse stradale, piantata, aree di compensazione), e la realizzazione della viabilità procedano parallelamente;

23. la manutenzione di tutti gli impianti erbacei ed arboreo-arbustivi previsti, compresi quelli di cui al punto 1. deve prevedere il risarcimento delle fallanze, il controllo delle infestanti, l’irrigazione di soccorso e deve essere prolungata almeno fino a cinque anni dall’impianto e, se necessario, fino al completo e definitivo attecchimento;

24. relativamente alle opere a verde il computo metrico deve essere aggiornato in base alle modifiche progettuali introdotte e alle indicazioni contrastanti presenti negli elaborati presentati;

25. vengano realizzati i sottopassi faunistici in corrispondenza dello Scolo Fossone e dei due attraversamenti dello Scolo Cerchia adattando gli scatolari e avendo cura di mantenere una parte asciutta per il passaggio della fauna e di progettare idonee macchie arbustive di invito;

26. lungo lo Scolo Fossone, il Rio Cava e il Rio Cavo Cerchia di Villanova, previo parere positivo del Consorzio di Bonifica, deve essere realizzata, su almeno un lato, una fila alberata utilizzando essenze quali, ad esempio, Celtis australis, Tilia europaea e Carpinus betulus. Tale piantumazione si deve estendere per circa 150-200 m sia in direzione Nord-Est che in direzione Sud-Ovest;

27.il tracciato di progetto deve essere adeguatamente illuminato nei punti che presentano le maggiori problematiche relative alla sicurezza quali rotatorie e svincoli ed in corrispondenza di tutta la lunghezza della pista ciclabile. Tale illuminazione deve essere realizzata utilizzando sistemi ad alto risparmio energetico quali lampade al LED per la pista ciclabile, pannelli fotovoltaici da cui ricavare l’energia necessaria per l’illuminazione dei punti critici e regolazione del flusso illuminometrico al fine di ridurre complessivamente i consumi;

28. l’area interclusa tra la viabilità di progetto e il Rio Cavo Cerchia di Villanova, deve essere configurata come area di compensazione e conseguentemente devono essere in essa previsti interventi di piantumazione da realizzarsi con i medesimi criteri utilizzati per le altre aree previste dal progetto;

b) di subordinare l’efficacia del presente atto all’approvazione della variante agli strumenti urbanistici comunali che ne conformi pienamente il disegno;

c) di quantificare in € 2.400,0, pari allo 0,02% del valore dell’intervento, come determinato in parte narrativa, le spese istruttorie che, ai sensi dell’art. 28 della L.R. 9/99 e s.m.i., sono a carico del proponente;

d) di trasmettere il presente atto al Servizio Pianificazione Territoriale per il seguito di competenza.»

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ultima modifica 2010-06-07T12:29:14+01:00

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