RISOLUZIONE - Oggetto n. 7936 - Risoluzione per impegnare la Giunta a sollecitare il Parlamento e il Governo ad approvare in tempi congrui la legge delega ed il conseguente decreto legislativo in materia di esercizio del diritto di voto, al fine di introdurre modalità per l'esercizio del diritto di voto da parte degli elettori che per motivi di studio, lavoro e cura si trovano in un comune diverso da quello di iscrizione nelle liste elettorali. A firma dei Consiglieri: Rossi, Caliandro, Costa, Zappaterra, Daffadà, Pillati, Mumolo, Sabattini, Marchetti Francesca, Amico, Dalfiume, Fabbri, Bondavalli, Zamboni, Pigoni, Gerace, Mori, Bulbi, Montalti, Costi, Rontini
- In Italia, gli elettori che, per motivi di studio, lavoro, cure mediche o prestazioni di assistenza come caregiver familiari, nella data delle elezioni si trovano in un Comune diverso da quello in cui sono iscritti nelle liste elettorali, risultano impossibilitati ad esercitare validamente il proprio diritto di voto;
- La legislazione elettorale italiana presenta, infatti, una lacuna normativa che obbliga lavoratori e giovani studenti fuori sede, per poter esercitare il proprio suffragio a far rientro nel luogo di residenza, facendosi carico degli ingenti costi di trasporto e affrontando varie difficoltà organizzative;
- Le legislazioni elettorali di molti Paesi europei prevedono modalità per l’esercizio del diritto di voto a distanza, ad esempio attraverso il voto postale o il voto anticipato, tanto per le elezioni a livello nazionale, quanto per le elezioni regionali o amministrative;
- Il diritto di voto è previsto dall’articolo 48 della Costituzione, che definisce il voto come un “dovere civico”, che deve pertanto essere garantito senza distinzioni;
- è necessario, pertanto, che l’esercizio di tale diritto sia reso concretamente accessibile a tutti, in qualsiasi condizione, soprattutto a fronte degli elevati tassi di astensionismo nella popolazione;
- Ad oggi i cittadini italiani fuori sede si trovano costretti ad affrontare viaggi lunghi e insostenibili a livello economico per arrivare nella città di residenza in cui esercitare il diritto di voto, e spesso l’unica alternativa è la rinuncia al voto;
- Già dal 2008, con la nascita del Comitato “Iovotofuorisede”, sono partite le prime petizioni nazionali per chiedere l’introduzione per via legislativa del diritto di voto a distanza;
- Con la Legge 6 maggio 2015, n. 52 (Disposizioni in materia di elezione della Camera dei deputati) è stato introdotto nella Legge 27 dicembre 2001, n. 459 (Norme per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini italiani residenti all’estero), l’art. 4 bis che ha esteso l’esercizio del voto per corrispondenza, dapprima riservato solo agli italiani residenti all’estero, anche ai cittadini italiani che si trovino temporaneamente in un Paese straniero per “motivi di lavoro, di studio, di cure mediche”;
- Nessuna risposta, tuttavia, è arrivata dal Parlamento rispetto alla possibilità di esercitare il diritto di voto per i cittadini in mobilità sul territorio italiano, e quindi in un Comune diverso da quello di residenza;
- L’attività del Comitato “Iovotofuorisede” ha portato negli anni all’elaborazione di diverse proposte di legge che non sono però mai giunte ad approvazione, nonché ad un percorso parallelo per via giudiziaria tuttora pendente;
- Nel contempo, la richiesta da parte di tanti cittadini, soprattutto giovani, di poter accedere al voto in un altro Comune ha mobilitato le piazze di tutta Italia e permesso di instaurare numerose interlocuzioni istituzionali a livello regionale e di Governo centrale, anche attraverso la valutazione di una sperimentazione del voto elettronico;
- Nell’autunno 2022 è stata depositata una proposta di legge alla Camera dei deputati contenente “Disposizioni per l’esercizio del diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza, in caso di impedimenti per motivi di studio, lavoro o cura”;
- Tale proposta, approvata dalla Camera dei deputati nel luglio 2023 e divenuta “Delega al Governo in materia di esercizio del diritto di voto in un comune situato in una regione diversa da quella del comune di residenza, in caso di impedimenti per motivi di studio, lavoro, cure mediche o prestazione di assistenza familiare”, è stata trasmessa al Senato, dove si trova da mesi in attesa di discussione;
- In caso di mancata approvazione entro il mese di febbraio 2024 di questa legge che delega il Governo sul tema, per gli elettori che per motivi di studio, lavoro, cure mediche o prestazioni di assistenza come caregiver familiari si trovano in un Comune diverso da quello in cui sono iscritti nelle liste elettorali, risulterà difficile e a volte impossibile esercitare il proprio diritto di voto per gli appuntamenti elettorali di giugno 2024, con le prossime elezioni europee e quelle amministrative;
Tutto ciò premesso ed evidenziato,
A sollecitare il Parlamento e il Governo, in tutte le sedi istituzionali opportune, anche per il tramite dei parlamentari eletti in Emilia-Romagna, ad approvare in tempi congrui la legge delega, ed il conseguente decreto legislativo, in materia di esercizio del diritto di voto, al fine di introdurre, nel rispetto dell’art. 48, comma 2 della Costituzione, modalità per l’esercizio del diritto di voto da parte degli elettori che, per motivi di studio, lavoro e cura, si trovano in un Comune diverso da quello di iscrizione nelle liste elettorali, in occasione delle elezioni politiche, delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, dei referendum ex art. 75 e 138 Cost. e delle elezioni regionali.
Approvata all’unanimità dalla Commissione I Bilancio Affari generali ed istituzionali nella seduta del 7 febbraio 2024.