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RISOLUZIONE - Oggetto n. 7161 - Risoluzione per impegnare la Giunta regionale ad aderire alla Campagna "Italia, ripensaci" e a farsi portavoce presso il Governo italiano al fine di invitarlo a sostenere il percorso iniziato con l'adozione del Trattato sulla Proibizione della Armi Nucleari. A firma della Consigliera: Zamboni

L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che

le armi nucleari continuano a rappresentare una delle più gravi minacce non solo alla pace e alla sicurezza internazionale, ma anche alla sopravvivenza della specie umana e del pianeta;

recentemente il Comitato Scientifico del Bollettino degli Scienziati Atomici, che annualmente tiene il polso dei pericoli di un olocausto nucleare, ha aggiornato l’Orologio dell’Apocalisse (Doomsday Clock) a soli 90 secondi dalla mezzanotte, ovvero dalla catastrofe. Con lo spostamento in avanti delle lancette gli esperti segnalano che mai, nei 75 anni della storia dell’Orologio, eravamo stati così vicini alla catastrofe globale per l’Umanità.

Considerato che

nell’ottobre 2017 è stato assegnato il Nobel per la Pace a ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons), organizzazione non-profit fondata nel 2007 e composta da circa 500 organizzazioni in 101 Paesi, per “il suo ruolo nel fare luce sulle catastrofiche conseguenze di qualsiasi utilizzo di armi nucleari e per gli sforzi innovativi per arrivare a un trattato per la proibizione di queste armi”;

la Campagna “Italia, ripensaci”, promossa dalla Rete Italiana per il Disarmo e da Senzatomica, si è inquadrata nelle attività internazionali promosse da ICAN e si coordina con le altre campagne nazionali a sostegno dell’entrata in vigore del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari, in primo luogo con quelle promosse nei paesi la cui situazione è più simile a quella italiana, ovvero paesi europei membri della Nato e che ospitano armi nucleari statunitensi sul proprio territorio (Belgio, Germania, Paesi Bassi, oltre all’Italia).

Rilevato che

il 7 luglio 2017, con il voto favorevole di 122 paesi, le Nazioni Unite hanno adottato il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW). Prima di questo trattato, le armi nucleari erano di fatto escluse dalla lista delle armi di distruzione di massa proibite dal diritto internazionale;

il 24 ottobre 2020 è stata raggiunta la cinquantesima ratifica (Honduras) del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari necessaria a farlo entrare in vigore dopo novanta giorni. Così, il 22 gennaio 2021 il TPNW è entrato in vigore riempiendo un rilevante vuoto nella normativa internazionale. Finora il TPNW è stato firmato da 92 Stati e ratificato da 68 (in Europa da Austria, Irlanda, Malta, San Marino);

il Trattato è legalmente vincolante per le nazioni che vi aderiscono e proibisce di sviluppare, testare, produrre, realizzare, trasferire, possedere, immagazzinare, usare o minacciare di usare gli armamenti nucleari, o anche permettere alle testate di stazionare sul proprio territorio.

Sottolineato che

l’Italia, nonostante le ripetute richieste da parte della società civile (da una rivelazione statistica del novembre 2020 risultava che l’87% degli italiani era favorevole all’adesione dell’Italia al TPNW), non ha ratificato il Trattato e non ha partecipato alle conferenze in cui gli Stati hanno dibattuto sul disarmo globale per raggiungere, alla fine, una posizione comune e condivisa;

tra il 21 e il 23 giugno 2022 si è tenuto a Vienna il primo incontro delle Parti del Trattato per la Proibizione della Armi Nucleari. Al termine della Conferenza è stato approvato il Vienna Action Plan con contiene 50 azioni per l’effettiva implementazione del Trattato;

l’Italia ha scelto di non partecipare alla Conferenza di Vienna nemmeno in qualità di Paese osservatore, come invece hanno fatto i membri Nato Germania e Paesi Bassi. Un’assenza in contrasto con la risoluzione votata il 18 maggio 2022 in Commissione Esteri che impegnava il Governo Draghi a valutare la partecipazione dell’Italia come Paese osservatore alla Prima Riunione delle Parti del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari.

Sottolineato inoltre che

lo scorso 10 gennaio il consiglio regionale del Piemonte ha approvato all’unanimità un ordine del giorno della Lega che impegna il Presidente della Giunta e il Presidente del Consiglio regionale a farsi portavoce con il Governo italiano al fine di invitarlo a cercare le modalità per aderire al percorso iniziato con l’adozione del Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari e a condividere con le Commissioni Esteri della Camera dei Deputati e del Senato l’impegno a promuovere azioni per portare l’Italia nel consesso degli Stati che si impegnano per la realizzazione di un mondo libero da armi nucleari;

lo scorso 27 marzo l’Assemblea legislativa della Regione Marche ha approvato una mozione (primo firmatario il capogruppo del Partito Democratico

Ricordato che

l’articolo 11 della Costituzione Italiana recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”;

lo scorso 6 agosto, in occasione del 75° anniversario del bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki da parte degli Stati Uniti, il presidente Mattarella ha dichiarato: “L’Italia sostiene con forza l’obiettivo di un mondo libero da armi nucleari, attraverso un approccio progressivo al disarmo che preveda il responsabile coinvolgimento di ogni Stato. L’agenda internazionale non può prescindere da questo traguardo.”.

Ricordato inoltre che

lo Statuto della Regione Emilia-Romagna, nel preambolo, afferma che la nostra Regione si basa sui principi e i diritti sanciti dalla Costituzione italiana e dall'Unione europea e “opera per affermare la pace e il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”;

il 15 giugno 2022 l’Assemblea legislativa ha approvato una risoluzione a sostegno del Dividendo per la Pace, un appello lanciato ai governi di tutto il mondo da 50 scienziati e premi Nobel a favore della creazione di un fondo globale attraverso la riduzione della spesa militare del 2% ogni anno per cinque anni, fondo da utilizzare per combattere cambiamento climatico, povertà e pandemie.

Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta regionale

a farsi portavoce con il Governo italiano al fine di invitarlo a cercare le modalità per aderire al percorso iniziato con l’adozione del Trattato sulla Proibizione della Armi Nucleari;

a condividere con le Commissioni Esteri della Camera dei Deputati e del Senato l’impegno a promuovere azioni per portare l’Italia nel consesso degli Stati che si impegnano per la realizzazione di un mondo libero da armi nucleari.

Inoltre, si impegna e impegna la Giunta

ad aderire alla Campagna “Italia, ripensaci” e a sensibilizzare i Comuni dell’Emilia-Romagna e i parlamentari eletti nella nostra regione a sostenere la Campagna;

a trasmettere la presente risoluzione al Presidente della Repubblica, al Presidente del Senato e della Camera della Deputati, ai presidenti dei gruppi parlamentari e al coordinamento nazionale di “Italia, ripensaci” per un’opportuna diffusione della decisione assunta.

Approvata a maggioranza dei presenti nella seduta antimeridiana del 31 gennaio 2024

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