Testo
Visti:
- il Regolamento (UE) 2020/741 del 25 maggio 2020 del Parlamento europeo e del Consiglio che contiene prescrizioni minime per il riutilizzo dell’acqua;
- la Direttiva (UE) 2024/3019 del Consiglio relativa al trattamento delle acque reflue urbane;
- la Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio che costituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque, con l’obiettivo di prevenire il deterioramento qualitativo e quantitativo, migliorarne lo stato e assicurare un utilizzo sostenibile, basato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili;
- il D.Lgs. 152/2006 “Norme in materia ambientale” ed in particolare la Parte Terza contenente le disposizioni in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche;
- il D.M. 185/2003, “Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue in attuazione dell’articolo 26, comma 2, del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152”;
- il Decreto-Legge del 14 aprile 2023, n.39 recante “Disposizioni urgenti per il contrasto della scarsità idrica e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche”;
- il Decreto-Legge 17 ottobre 2024, n. 153, come convertito dalla L. 13 dicembre 2024, n. 191, recante “Disposizioni urgenti per la tutela ambientale del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell'economia circolare, l'attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto idrogeologico”, ed in particolare l’Art. 3 “Misure urgenti per la gestione della crisi idrica”;
- la Deliberazione ARERA 28 dicembre 2023 639/2023/R/IDR “Approvazione del metodo tariffario idrico per il quarto periodo regolatorio (MTI-4)” che estende l’approccio, già adottato da ARERA nel MTI-3, di valorizzazione degli interventi per la sostenibilità energetica e ambientale e la resilienza, al fine di potenziarne l’efficacia, incentivando il riutilizzo delle acque reflue depurate;
- il Piano di Tutela delle Acque della Regione Emilia-Romagna vigente, approvato dall’Assemblea Legislativa con Deliberazione n. 40 del 21 dicembre 2005 che individua nel riutilizzo delle acque reflue recuperate una delle misure prioritarie da adottare per la tutela quantitativa delle acque dolci interne;
- il Documento Strategico (DS) del PTA 2030, approvato con Delibera di Giunta n. 1557 del 19 settembre 2023 e successivamente esaminato in Assemblea Legislativa in data 10 ottobre 2023, con espressione di parere favorevole;
- il Piano di Gestione delle acque vigente (PdG 2021-2027) del distretto idrografico del fiume Po, elaborato ai sensi della Direttiva 2000/60/CE e approvato dal Consiglio dei Ministri il 7 giugno 2023, che prevede la misura “Riutilizzo di acque reflue depurate in aree a rischio di depauperamento delle risorse idriche” applicata ad alcuni dei corpi idrici regionali e la misura “Incremento efficienza di depurazione dei reflui urbani funzionale al raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici, oltre le disposizioni della direttiva 271/91/CEE”, entrambe valide a scala regionale;
Rilevato che:
- nell’elaborazione delle misure di contrasto alla scarsità idrica, la pratica del riutilizzo delle acque reflue rappresenta un’opzione virtuosa, al fine di conseguire il risparmio della risorsa e il miglioramento dell’efficienza del sistema idrico, in un’ottica di economia circolare e nel rispetto delle prescrizioni ambientali di cui alla Direttiva 2000/60/CE;
- la citata Direttiva 2000/60/CE prevede, attraverso norme e misure da adottare, la protezione e il miglioramento delle acque e degli ecosistemi connessi, agevolando un utilizzo idrico sostenibile fondato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili;
- la vigente pianificazione regionale settoriale in materia di tutela della risorsa idrica, rappresentata dal Piano di Tutela delle Acque, prevede già specifiche azioni finalizzate al risparmio e alla razionalizzazione dell’uso della risorsa, con particolare riferimento agli areali irrigui approvvigionati con acque superficiali appenniniche, valutando la possibilità di riuso dei reflui depurati;
- è in fase di predisposizione il nuovo Piano di Tutela delle Acque, con orizzonte temporale al 2030, che, in linea con i percorsi previsti dai documenti programmatici e strategici della Regione Emilia-Romagna, è volto a garantire un approvvigionamento idrico sostenibile nel lungo periodo e per le generazioni future. Come previsto dal Documento Strategico del nuovo PTA, una delle azioni afferenti alla prima linea strategica (LS1 – Aumentare-diversificare l’offerta) del futuro strumento di pianificazione è “Aumentare il riuso delle acque depurate”;
Richiamate:
- la propria deliberazione n. 329 del 12 marzo 2018 recante “Approvazione dello schema di accordo di programma tra Regione, Atersir, Arpae, Hera e Consorzio della Bonifica Renana per l'avvio di una sperimentazione volta a definire le condizioni ideali atte a garantire, attraverso la gestione modulata delle acque reflue recuperate dell'impianto di depurazione IDAR, il mantenimento di una portata di base in tutte le condizioni idrologiche nel “canale Navile” e nel “Savena abbandonato””;
- la propria deliberazione n. 534 del 11 aprile 2022 recante “Rinnovo dell’accordo tra Regione, Atersir, Arpae, Hera e Consorzio della Bonifica Renana per l'avvio di una sperimentazione volta a definire le condizioni ideali atte a garantire, attraverso la gestione modulata delle acque reflue recuperate dell'impianto di depurazione IDAR, il mantenimento di una portata di base in tutte le condizioni idrologiche nel “canale Navile” e nel “Savena abbandonato””;
Dato atto che:
- il citato Accordo individua le modalità operative affinché le acque reflue trattate dall’impianto di depurazione IDAR possano essere utilizzate per garantire il riequilibrio idrologico delle portate transitanti nei corpi idrici “Canale Navile” e “Savena Abbandonato” finalizzato anche al raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici interessati ai sensi di quanto disposto dalla Direttiva 2000/60/CE così come recepita dal D.Lgs. 152/06;
- HERA S.p.A., in qualità di Gestore dell’impianto di depurazione IDAR, ha quindi provveduto a conferire parte delle acque depurate prodotte dall’impianto nel canale “Savena Abbandonato”, così da contribuire a raggiungere le finalità ambientali previste;
- al momento del rinnovo dell’Accordo è stato avviato in via sperimentale anche il riutilizzo a fini irrigui delle acque depurate, che ha contribuito a garantire un’adeguata disponibilità idrica nell’area della pianura bolognese anche al verificarsi di anomalie negative del bilancio idroclimatico;
- l’art. 5 del Regolamento europeo 2020/741 introduce lo strumento dell’Analisi di Rischio quale strumento di supporto alle decisioni al fine di valutare, in via quantitativa, i rischi per l’ambiente e per la salute umana connessi al riutilizzo delle acque reflue;
- l’Analisi di Rischio risulta più cautelativa rispetto alla semplice applicazione del principio del limite allo scarico (effluent standard), e maggiormente coerente con il modello di tutela dell’ambiente, e delle risorse idriche in particolare, introdotto dalla Direttiva 2000/60/CE;
- contestualmente all’avvio della sperimentazione del riuso a fini irrigui (in aggiunta a quelli ambientali), si è ritenuto opportuno, in sede di rinnovo dell’Accordo, avviare una ulteriore sperimentazione avente come finalità quella di affinare le modalità operative sin qui utilizzate in un’ottica di Analisi di Rischio ex art. 5 del Regolamento (UE) 2020/741;
- la durata delle attività di cui all’Accordo era fissata, in prima attuazione, in tre anni rinnovabili, ed è stata successivamente prorogata fino a tutta la stagione irrigua 2024;
- la sperimentazione condotta nell’ultimo triennio in relazione all’analisi di rischio non risulta, ad oggi, ancora sufficientemente robusta e sviluppata, pertanto, anche in ragione della complessità della materia, risulta opportuno proseguire tali attività al fine di completare gli ultimi approfondimenti necessari;
Considerato che:
- le attività svolte nell’ambito dell’Accordo di Programma per il riutilizzo delle acque reflue recuperate provenienti dall'impianto di depurazione delle acque reflue urbane IDAR di Bologna, in gestione ad Hera S.p.A., sono coerenti con i principi introdotti dal Regolamento europeo 2020/741 recante “Prescrizioni minime per il riutilizzo dell’acqua” e che, pertanto, è possibile consentire la prosecuzione del riutilizzo delle acque anche ai fini irrigui;
- la Deliberazione ARERA 28 dicembre 2023 639/2023/R/IDR “Approvazione del metodo tariffario idrico per il quarto periodo regolatorio (MTI-4)” introduce un nuovo fattore premiale (PremioRIU) destinato ai gestori del Servizio Idrico Integrato che prevede l’incentivazione dei volumi depurati destinabili al riutilizzo attraverso le risorse del “Fondo per la promozione dell’innovazione nel servizio idrico integrato”;
- nelle more dell’approvazione di una disciplina regionale in materia di riuso delle acque reflue depurate risulta opportuno procedere con la definizione di specifici accordi di programma sui singoli progetti di riutilizzo;
Richiamati, inoltre:
- l’art. 76 del D.Lgs. n. 152/06, con il quale le Regioni adottano le misure atte a conseguire l’obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato buono per i corpi idrici superficiali;
- l’art. 95, comma 1, del D.Lgs. 152/06, attraverso cui la tutela quantitativa delle risorse idriche “concorre al raggiungimento degli obiettivi di qualità attraverso una pianificazione delle utilizzazioni delle acque volta a evitare ripercussioni sulla qualità delle stesse e a consentire un consumo idrico sostenibile”;
- l’art. 101, comma 10, del D.Lgs. 152/06 che prevede che “le Autorità competenti possono promuovere e stipulare accordi e contratti di programma con i soggetti economici interessati, al fine di favorire il risparmio idrico, il riutilizzo delle acque di scarico e il recupero come materia prima dei fanghi di depurazione, con la possibilità di ricorrere a strumenti economici, di stabilire agevolazioni in materia di adempimenti amministrativi e di fissare, per le sostanze ritenute utili, limiti agli scarichi in deroga alla disciplina generale, nel rispetto comunque delle norme comunitarie e delle misure necessarie al conseguimento degli obiettivi di qualità”;
- l’art. 71 delle Norme del Piano di Tutela delle Acque che prevede la possibilità di definire Accordi di Programma da parte della Regione, dei titolari degli impianti di recupero delle acque reflue e dei titolari delle reti di distribuzione al fine di prevedere agevolazioni e incentivazioni al riutilizzo del refluo depurato;
Ravvisata l’utilità di procedere in via tecnica al proseguimento delle attività sin qui condotte nell’ambito dell’Accordo di Programma per il riutilizzo delle acque reflue recuperate provenienti dall'impianto di depurazione di IDAR al fine di migliorare le conoscenze nell’ambito di applicazione della metodologia dell’Analisi di Rischio applicata al riutilizzo delle acque reflue depurate;
Ritenuto necessario prevedere che venga predisposta una Relazione Tecnica Annuale, nell’ambito del Comitato di attuazione e monitoraggio di cui all’art. 9 dell’Accordo, per il monitoraggio quali-quantitativo dell’acqua prodotta e sullo sviluppo dell’Analisi di Rischio;
Ritenuto, inoltre, necessario realizzare, nell’ambito del suddetto Comitato, un protocollo operativo al fine di definire le modalità di gestione e monitoraggio delle attività regolate dall’Accordo e di semplificarne l’attuazione definendo le responsabilità in capo a ciascun soggetto coinvolto;
Acquisiti per le vie brevi i pareri favorevoli al rinnovo dell’Accordo in essere da parte di Hera, Consorzio di Bonifica della Renana, ATERSIR e ARPAE;
Visti:
- la L.R. del 26 novembre 2011 n. 43 “Testo unico in materia di organizzazione e di rapporto di lavoro nella Regione Emilia-Romagna” e ss.mm.ii.;
- la propria deliberazione n. 2416 del 29 dicembre 2008 “Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e funzionali tra le strutture e sull’esercizio delle funzioni dirigenziali. Adempimenti conseguenti alla delibera 999/2008. Adeguamento e aggiornamento della delibera n. 450/2007” e ss. mm. ii, per quanto applicabile;
- la Deliberazione della Giunta Regionale n. 468 del 10 aprile 2017 “Il sistema dei controlli interni nella Regione Emilia-Romagna”, per quanto applicabile;
- la Deliberazione della Giunta Regionale n. 325 del 07 marzo 2022 “Consolidamento e rafforzamento delle capacità amministrative: riorganizzazione dell'ente a seguito del nuovo modello di organizzazione e gestione del personale”;
- la Deliberazione della Giunta Regionale n. 426 del 21 marzo 2022 “Riorganizzazione dell’ente a seguito del nuovo modello di organizzazione e gestione del personale. Conferimento degli incarichi ai Direttori Generali e di Agenzia;
- la propria deliberazione n. 1276 del 24 giugno 2024 “Disciplina organica in materia di organizzazione dell’Ente e gestione del personale. Consolidamento in vigore dal 1° luglio 2024”;
- la determinazione del Direttore Cura del Territorio e dell’Ambiente n. 24339 del 17 novembre 2023 “Conferimento incarico responsabile del Settore Tutela dell'ambiente ed economia circolare, della Direzione Generale Cura del Territorio e Ambiente”;
- il D. Lgs. 14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” e ss.mm.ii.;
- la Determinazione Dirigenziale n. 2335 del 09 febbraio 2022 “Direttiva di indirizzi interpretativi degli obblighi di pubblicazione previsti dal decreto legislativo n. 33 del 2013. Anno 2022”;
- la deliberazione della Giunta regionale n. 157 del 29 gennaio 2024 “Piano integrato delle attività e dell’organizzazione 2024 – 2026. Approvazione”;
Viste altresì le circolari del Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale PG/2017/0660476 del 13 ottobre 2017 e PG/2017/0779385 del 21 dicembre 2017 relative ad indicazioni procedurali per rendere operativo il sistema dei controlli interni predisposte in attuazione della DGR n. 468/2017;
Dato atto che il responsabile del procedimento ha dichiarato di non trovarsi in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi;
Dato atto dei pareri allegati;
Su proposta dell’Assessora all'Ambiente, Programmazione territoriale, Mobilità e Trasporti, Infrastrutture;
per le ragioni espresse in premessa che qui si intendono integralmente richiamate:
1) di approvare il proseguimento per un altro triennio, quindi fino alla stagione irrigua 2027 compresa, delle attività di cui all’Accordo di programma tra Regione, Atersir, Arpae, Hera e Consorzio della Bonifica Renana per l'avvio di una sperimentazione volta a definire le condizioni ideali atte a garantire, attraverso la gestione modulata delle acque reflue recuperate dell'impianto di depurazione IDAR, il mantenimento di una portata di base in tutte le condizioni idrologiche nel “canale Navile” e nel “Savena abbandonato”;
2) di stabilire che venga predisposta una Relazione Tecnica Annuale, nell’ambito del Comitato di attuazione e monitoraggio di cui all’art. 9 dell’Accordo, per il monitoraggio quali-quantitativo dell’acqua prodotta e sullo sviluppo dell’Analisi di Rischio;
3) di realizzare, nell’ambito del suddetto Comitato, un protocollo operativo al fine di definire le modalità di gestione e monitoraggio delle attività regolate dall’Accordo e di semplificarne l’attuazione definendo le responsabilità in capo a ciascun soggetto coinvolto
4) di stabilire che eventuali modifiche al protocollo di gestione e di controllo delle acque reflue recuperate di cui all’art. 7 dell’Accordo dovranno essere valutate dal Comitato di attuazione e monitoraggio di cui all’art. 9 del medesimo;
5) di dare atto che il proseguimento delle attività di cui dell’Accordo di Programma non comporta oneri a carico del Bilancio della Regione Emilia-Romagna;
6) di notificare il presente provvedimento ai soggetti interessati;
7) di dare atto che, per quanto previsto in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, si provvederà ai sensi delle disposizioni normative ed amministrative richiamate in parte narrativa;
8) di pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino ufficiale della Regione Emilia-Romagna Telematico.