Oggetto n. 1251 - Risoluzione proposta dai consiglieri Corradi, Donini, Villani, Monari, Manfredini, Ferrari e Meo per impegnare la Giunta a segnalare alla Commissione europea la propria contrarietà alla commercializzazione di carne proveniente da animali clonati e a sostenere la richiesta del Parlamento europeo di indicare la clonazione nell'etichettatura della carne
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
Nei giorni scorsi è fallito il tentativo di accordo tra la Commissione UE (il Governo europeo), ed il Parlamento Europeo, relativamente alla riforma delle regole sui “nuovi cibi”, ossia sui nuovi prodotti destinati ad essere commercializzati per il consumo umano.
Il mancato accordo raggiunto tra le istituzioni europee, fa sì che per i prossimi tre anni resteranno in vigore le regole precedenti (stabilite nel 1997), con la conseguenza che gli operatori economici agiranno in mancanza di una normativa chiara, ma cosa peggiore, non si possono escludere pericoli per i consumatori.
Il tema del contendere, che ha impedito il raggiungimento dell’accordo, è stata l’indisponibilità della Commissione UE ad accettare la richiesta del Parlamento Europeo per l’etichettatura dei cibi “clonati”.
Il Parlamento Europeo aveva richiesto che i prodotti alimentari provenienti da animali, riportassero in etichetta la specifica della provenienza, al fine di consentire ai consumatori di procedere a scelte consapevoli.
La Commissione UE si è dichiarata contraria all’indicazione nell’etichettatura della carne (o dei prodotti a base di carne), della provenienza da animali clonati di detti prodotti destinati al consumo umano.
La Commissione UE ha giustificato la sua posizione contraria all’etichettatura, affermando che si tratterebbe di: “... un’inutile complicazione burocratica”.
Rilevato che
Ad oggi l’Unione Europea importa circa 300 mila tonnellate di carne “clonata”, quantitativo pari al 5% della produzione “tradizionale” di carne realizzata in Europa.
Con riferimento alla carne proveniente da ovini, non esiste attualmente alcun parere scientifico ufficiale degli organi europei relativamente al fatto che il consumo di tale carne non abbia controindicazione per l’uomo.
Considerato che
Un sondaggio realizzato a livello europeo, ha evidenziato che il 63% dei cittadini dei vari Stati europei non sono disponibili a consumare carne proveniente da animali clonati; mentre l’83% vorrebbe avere la massima chiarezza nelle etichette dei prodotti alimentari, al fine di poter procedere ad acquisti consapevoli.
Impegna la Giunta
A segnalare alla Commissione Europea la propria contrarietà alla commercializzazione di carne proveniente da animali clonati, ed altresì ad attivarsi presso il Governo e l’Assemblea delle Regioni d’Europa (AER) al fine di ottenere analoga pronuncia formale di contrarietà nei confronti della Commissione UE, ed a sostegno della richiesta del Parlamento Europeo per l’indicazione nell’etichettatura della carne dell’eventuale provenienza della stessa da animali di origine “clonata”.
Impegna l’Assemblea legislativa
A segnalare alla Commissione Europea la propria contrarietà alla commercializzazione di carne proveniente da animali clonati, ed altresì ad attivarsi presso il Parlamento, il Governo italiano e la Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti Europei con poteri legislativi (CALRE), al fine di ottenere una pronuncia formale di contrarietà nei confronti della Commissione UE, ed a sostegno della richiesta del Parlamento Europeo per l’indicazione nell’etichettatura della carne dell’eventuale provenienza della stessa da animali di origine “clonata”.
Approvata all’unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 30 marzo 2011