Oggetto n. 1227 - Risoluzione proposta dai consiglieri Naldi, Sconciaforni e Barbati per impegnare la Giunta a porre in essere azioni a tutela dei lavoratori e della continuità produttiva dell’azienda Verlicchi SpA di Zola Predosa.
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
l’Azienda Verlicchi SpA di Zola Predosa, specializzata nella costruzione di telai meccanici, ha alle spalle una storia industriale particolarmente importante, essendo stata fornitrice fino a poco tempo fa delle principali case motociclistiche quali BMW, Ducati, Honda ed impiegando circa 300 lavoratori nei suoi stabilimenti;
l’Azienda proviene da un lungo periodo di crisi, una crisi legata in parte alle problematiche del comparto del motociclo e accentuata, in particolar modo, da difficoltà manageriali.
Appreso che
l’Azienda Verlicchi SpA aveva, all’inizio del 2011, circa 11 milioni di euro di debito fra fornitori, dipendenti e INPS, due anni di contributi non pagati ai dipendenti, mancanza di liquidità e circa 120 lettere di ingiunzione di pagamento, da varie direzioni;
le recenti modifiche dell’assetto azionario della Verlicchi SpA hanno consegnato l’azienda, leader nella costruzione di telai per moto, nelle mani della JBF Pontedera Srl che, invece, si occupa di attività sportive dilettantistiche e insegnamento della pallacanestro;
la JBF Pontedera Srl è un’azienda senza capitale sociale che ha, tra gli Amministratori delegati, un indagato per associazione a delinquere in materia di reati tributari e truffa aggravata ai danni dello Stato e un imprenditore finito nei guai tempo fa per bancarotta.
Considerato che
l’8 marzo 2011 i dipendenti della Verlicchi SpA hanno dato mandato ai legali di Fiom e Fim di presentare l’istanza di fallimento e tale istanza è al vaglio del Tribunale di Bologna;
in questo caso l’ingiunzione di fallimento, oltre ad essere più favorevole sul piano degli ammortizzatori, consentirebbe la continuazione di un’eventuale capacità produttiva;
in data 22 marzo 2011 la Fiom ha presentato un esposto alla procura di Bologna in cui si ipotizzano, nella vicenda del passaggio di proprietà, i reati di sostituzione di persona e truffa aggravata a danno dei lavoratori. Nell’esposto del sindacato si parla anche di un intermediario che in una riunione avrebbe parlato dell’idea di spostare la sede della Verlicchi SpA in un altro circondario perché lì sarebbe stato possibile ‘controllare’ la procedura fallimentare;
nella mattinata di lunedì 14 marzo i lavoratori hanno scoperto che, nella notte tra sabato e domenica, i macchinari erano stati smontati e preparati per essere caricati sui camion e portati altrove. Da allora i dipendenti della Verlicchi presidiano permanentemente l’Azienda per evitare lo smantellamento della loro fabbrica e il trasferimento delle attrezzature.
Evidenziato che
la Giunta della Regione Emilia-Romagna sta seguendo con attenzione l’evoluzione del comparto del motociclo presente sul territorio, ed in particolar modo la situazione di aziende leader del settore come la Ducati (che era fino a pochissimi giorni fa uno dei principali clienti della Verlicchi SpA) e la Malaguti ma, logicamente, anche il loro indotto, particolarmente significativo in termini di occupazione e per il tessuto economico territoriale;
è auspicabile un ruolo attivo da parte di Unindustria per salvaguardare il patrimonio industriale e occupazionale regionale;
è fondamentale cercare di mantenere sul territorio aziende che, come Verlicchi SpA, rappresentano punti di snodo della filiera.
Impegna la Giunta regionale
a monitorare con attenzione l’evolversi della situazione dell’azienda Verlicchi, anche attraverso un continuo confronto con l’autorità giudiziaria;
a garantire la messa in sicurezza dei lavoratori sul fronte degli ammortizzatori sociali;
a promuovere le azioni di sua competenza al fine di determinare la massima trasparenza della situazione proprietaria della Verlicchi SpA;
a promuovere, insieme alle parti sociali, tutte le azioni atte a garantire la continuità produttiva della Verlicchi SpA e la difesa del patrimonio di competenze industriali e professionali dei dipendenti, verificando nuove ipotesi di impegni imprenditoriali, compreso quello in forma cooperativa;
a identificare, a fronte di una soluzione imprenditoriale credibile che possa garantire il mantenimento dell’attività produttiva e del lavoro sul territorio, strumenti di supporto anche attraverso il sistema dei Consorzi Fidi;
a delineare, anche attraverso i lavori del Tavolo regionale recentemente costituito, soluzioni a favore della valorizzazione della componentistica connessa al motociclo.
Approvata all’unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 29 marzo 2011