RISOLUZIONE - Oggetto n. 1620 - Risoluzione proposta dai consiglieri Mazzotti, Monari, Pariani, Fiammenghi, Casadei, Alessandrini, Costi, Ferrari, Zoffoli e Piva circa le azioni da porre in essere, sia in ambito nazionale che europeo, a tutela delle aziende agricole operanti nel settore orto-frutticolo, con particolare riferimento alla produzione ed alla commercializzazione di pesche, nettarine e susine
L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
il settore peschicolo da diversi anni sta attraversando una crisi senza precedenti, drammaticamente accentuatasi nelle ultime settimane;
la crisi è determinata principalmente da tre fattori: la sovrapposizione dei calendari di maturazione fra Nord e Sud nelle aree italiane e anche di altre aree produttive dell’Europa, che hanno creato un’eccedenza dell’offerta; la riduzione della domanda, determinata in parte dal caso del Escherichia coli, che ha colpito principalmente la Germania; la riduzione dei consumi dovuta alla crisi economica in Italia e alle basse temperature stagionali europee;
i prezzi nelle transazioni dei prodotti ortofrutticoli estivi non consentono di coprire i costi di produzione sostenuti dalle aziende agricole;
l’Italia, fin dalla prima metà del ‘900, è il primo paese produttore al mondo di pesche e nettarine, in cui opera un sistema economico di rilievo nazionale, caratterizzato da decine di migliaia di occupati e un indotto industriale di rilevanza europea.
Considerato che
il ripetersi di queste situazioni di mercato negativo per i produttori, già verificatosi 5 volte negli ultimi 8 anni, possono pregiudicare per il futuro la continuità delle aziende agricole produttrici, la tenuta del sistema organizzato cooperativo, il futuro di innumerevoli realtà produttive che operano nell’indotto del comparto ortofrutticolo, oltre a compromettere importanti livelli occupazionali impegnati nello stesso comparto;
urge da parte delle istituzioni regionali, nazionali ed europee, un impegno straordinario per trovare nel breve periodo soluzioni che possano aiutare i produttori.
Valutato che
gli attuali strumenti di intervento, si fondano sui ritiri da parte delle OP (Organizzazioni dei Produttori), ma non sono in grado di incidere sul mercato in modo rilevante a causa, soprattutto, dei prezzi troppo bassi riconosciuti ai produttori;
queste misure, per essere effettivamente efficaci, dovrebbero interessare l’intera produzione e non solo quella organizzata in OP e quindi il sistema di regolazione del mercato ortofrutticolo previsto dall’OCM ortofrutta europeo va rivisto nel lungo periodo e richiede immediate misure per far fronte alla crisi 2011;
i prezzi dei prodotti ortofrutticoli sono determinati da un mercato dei distributori fortemente concentrato, a fronte di una grande frammentazione dei produttori, determinando uno squilibrio strutturale nella determinazione dei prezzi.
Sottolineato che
la Regione Emilia-Romagna ha proposto al Governo, col consenso della Conferenza delle Regioni, un Codice etico per la GDO, con misure per la definizione di prezzi minimi e la promozione dei prodotti locali;
l’Assessorato regionale all’Agricoltura ha scritto al Governo ed alla Commissione europea, proponendo una serie di misure per tamponare la crisi ma, soprattutto, per intervenire sulle cause strutturali della riduzione di reddito per i peschicoltori;
nel 2011 non è stato siglato dalla GDO l’accordo nazionale interprofessionale, che consentiva alcuni meccanismi di regolazione del prezzo e delle promozioni;
le pesche e le susine sono prodotti altamente deperibili, a differenza di altri prodotti ortofrutticoli, quindi necessitano di forme specifiche di regolazione del mercato europeo.
Tutto ciò premesso e considerato
chiede alla Giunta regionale
di proseguire la propria azione di sostegno al comparto, con un tavolo di confronto di tutto il mondo agricolo con la GDO e con l’azione presso la Conferenza delle Regioni, affinché il Governo promuova azioni immediate presso l’Unione Europea.
Chiede al Governo italiano
di sostenere la ricerca di un accordo interprofessionale, riaprendo il tavolo, tra la grande distribuzione organizzata e le imprese di produzione ortofrutticole e le loro organizzazioni, perché adotti tutte le misure necessarie a garantire massima trasparenza e correttezza nel meccanismo di formazione dei prezzi lungo tutta la filiera, anche accogliendo il Codice etico proposto dalle Regioni;
di attivarsi presso l’Unione Europea affinché vengano destinate risorse specifiche ad un intervento straordinario per pesche e nettarine valido per tutti i produttori dell’Unione Europea e di adeguare i prezzi di intervento con le medesime modalità adottate in occasione dell’intervento per la crisi Escherichia coli;
di attivarsi, in previsione della revisione dell’OCM, per riformare le attuali misure di prevenzione e gestione delle crisi che si sono dimostrate inadeguate, in particolare proponendo di:
- prevedere, per i pochi prodotti frutticoli fortemente deperibili come pesche, nettarine e susine, meccanismi collettivi, applicabili a livello europeo, per la gestione dei ritiri;
- aumentare al 10% la percentuale massima dei prodotti ritirabili per singola specie, incentivando la destinazione del prodotto ritirato ad uso energetico;
- adeguare i massimali di aiuto previsti dalla normativa comunitaria per i ritiri dal mercato lasciando agli Stati membri, per i prodotti altamente deperibili, la definizione dei valori da applicare;
- incentivare la destinazione dei prodotti alla distribuzione gratuita a favore di indigenti creando un capitolo di spesa al di fuori dell’aiuto previsto per la prevenzione e gestione delle crisi;
- istituire un fondo destinato ad assicurare crediti derivanti da esportazioni verso Paesi terzi in quanto, ad oggi, le imprese non dispongono di alcun strumento a salvaguardia dei mancati pagamenti derivanti dall’insolvenza di aziende importatrici;
- favorire la costituzione di fondi mutualistici, cofinanziati dalla UE e gestibili direttamente dalle OP o dalle AOP, utilizzabili per integrare i produttori nel caso di crisi dei prezzi di mercato;
- valutare nuove forme assicurative in grado di garantire una salvaguardia del reddito ai produttori che continuano a rappresentare l’anello debole di tutta la filiera.
Approvata all’unanimità dei presenti nella seduta pomeridiana del 27 luglio 2011