REGIONE EMILIA-ROMAGNA - ASSEMBLEA LEGISLATIVA

ATTO DI INDIRIZZO

RISOLUZIONE - Oggetto n. 4249 - Risoluzione, proposta dai consiglieri Mazza, Monari, Muzzarelli, Guerra, Bortolazzi e Masella per impegnare la Giunta regionale ad attivarsi, anche presso la Conferenza Stato-Regioni, contro la costruzione di una centrale nucleare in Emilia-Romagna, e per sollecitare l'adozione di un piano energetico nazionale basato su una discussione democratica tramite il coinvolgimento delle Regioni, e per continuare a monitorare il completo smantellamento della centrale di Caorso (PC)

L'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
nel 1987 il popolo italiano si e' pronunciato per via referendaria
sulla fine della produzione di energia nucleare nel nostro Paese.
Ancora oggi l'Italia non si e' dotata di un coerente e organico Piano
energetico nazionale con cui definire il reale fabbisogno energetico
nazionale tenendo conto delle grandi potenzialita' del risparmio e
dell'efficienza energetica nei settori edilizio, produttivo e dei
trasporti e della crescita annuale delle fonti rinnovabili su cui
investire per sostituire via via l'energia fossile nella produzione di
energia elettrica.
Considerato che
la Regione Emilia-Romagna si e' dotata del Piano energetico Regionale
che fa leva sul risparmio e sull'efficienza energetica per contenere
il fabbisogno e punta all'autosufficienza regionale con l'uso delle
fonti rinnovabili e il metano senza il bisogno di centrali nucleari
sul proprio territorio.
A fondamento del Piano energetico regionale si sono posti: la
sicurezza, l'affidabilita', la continuita' e la economicita' degli
approvvigionamenti in quantita' commisurata al fabbisogno interno,
l'uso efficiente delle risorse, compatibilita' ambientale e
territoriale e la riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti
dei sistemi energetici territoriali.
La Regione Emilia-Romagna opera per raggiungere tali obiettivi
mettendo in campo una pluralita' di azioni per promuovere il risparmio
energetico, per migliorare il rendimento energetico degli edifici e
dei processi produttivi, per favorire la valorizzazione delle fonti
rinnovabili, per diffondere l'innovazione tecnologica nella
realizzazione di prodotti, manufatti e sistemi ad alta efficienza
energetica e ridotto impatto ambientale, per sostenere gli interventi
ecosostenibili dei cittadini, delle imprese e degli Enti locali.
Le iniziative sviluppate in questi anni indicano chiaramente che
l'Emilia-Romagna e' una Regione virtuosa, che ha messo in campo azioni
chiare per la sostenibilita' ed il risparmio, impegnando risorse
importanti (il Piano energetico regionale prevede 30 milioni di Euro
all'anno per 3 anni - complessivi 90 milioni di Euro - ai quali si
aggiungono risorse dei Programmi europei per ulteriori 80 milioni di
Euro in cinque anni), adottando provvedimenti che segnano un netto
miglioramento della qualita' ambientale e della vita dei cittadini.
Preso atto
che il Governo di centrodestra sta adottando misure contraddittorie,
che contrastano con gli indirizzi comunitari di risparmio energetico,
valorizzazione delle fonti rinnovabili, limitazione delle emissioni di
gas serra, ad esempio con il DL 112/08 si e' eliminato l'obbligo di
allegare il certificato energetico negli atti di compravendita e di
locazione degli edifici, con il DL 185/08 si e' fortemente colpita la
manovra a favore della riqualificazione energetica degli edifici
disposta dal Governo Prodi (Legge 296/06);
che si rafforza una politica governativa degli "annunci", senza che a
tutt'oggi siano state avanzate proposte concrete per ridurre il
fabbisogno energetico, ipotizzando da parte dell'esecutivo e della
maggioranza parlamentare un imprecisato "ritorno al nucleare" quale
soluzione di tutti i problemi energetici del Paese.
Valutato che
la nostra Regione non e' pregiudizialmente a favore o contro alcun
tipo di fonte energetica sicura e affidabile.
Per quanto riguarda il nucleare, restano ad oggi irrisolti i problemi
di impatto ambientale, in particolare per il forte fabbisogno di acqua
e il suo alto spreco; cosi' come permangono, pur essendo migliorata la
tecnologia, i rischi per la sicurezza della popolazione e per lo
smaltimento delle scorie la cui pericolosita' radioattiva durera' per
centinaia e centinaia di anni.
Ci sono timori che il Governo, ragionando non in termini responsabili
ma di opportunismo, pensi di assegnare alle Regioni "meno amiche" il
peso delle future centrali nucleari.
L'Emilia-Romagna, con grande senso di responsabilita', ha dimostrato
piu' volte solidarieta' verso gli altri territori, contribuendo in
modo importante al benessere ambientale di tutto il Paese.
Dichiara
Il disaccordo e la contrarieta' alla installazione di centrali
nucleari e alla riattivazione della centrale nucleare di Caorso.
Impegna la Giunta regionale
ad attivarsi, presso la Conferenza Stato-Regioni ed in ogni altra sede
opportuna, per affermare la indisponibilita' dell'Emilia-Romagna ad
ospitare una centrale nucleare all'interno del territorio;
a sollecitare l'adozione di un piano energetico nazionale che sia
basato, prima di tutto, su una discussione democratica assicurando il
coinvolgimento delle Regioni per la definizione del reale fabbisogno
energetico e della reale possibilita' di risparmio energetico da
svilupparsi utilizzando le fonti rinnovabili e naturali, ed in
particolare di quella solare su cui l'Italia potrebbe candidarsi ad
essere il primo Paese produttore e consumatore, dando cosi' una
risposta dai temi energetici ed occupazionali per ricercatori e
lavoratori in settori fortemente innovativi;
a proseguire il lavoro positivo fin qui svolto per monitorare la
completa fase di smantellamento della centrale di Caorso (PC).
Approvata a maggioranza nella seduta pomeridiana del 16 dicembre
2008.

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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