REGIONE EMILIA-ROMAGNA - ASSEMBLEA LEGISLATIVA

ATTO DI INDIRIZZO

RISOLUZIONE - Oggetto n. 4152 - Risoluzione, proposta dai consiglieri Leoni, Francesconi, Filippi, Salomoni, Villani, Nervegna, Renzi, Monaco, Parma, Bartolini, Vecchi e Aimi, per impegnare la Giunta regionale a porre in essere azioni a favore del rispetto della liberta' religiosa e contro le violenze subite dai cristiani in India

L'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
la Dichiarazione universale dei diritti umani dell'ONU, firmata ed
approvata anche dall'Italia, all'art. 18 afferma che: "Ogni individuo
ha diritto alla liberta' di pensiero, di coscienza e di religione;
tale diritto include la liberta' di cambiare di religione o di credo,
e la liberta' di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in
pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo
nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei
riti";
nonostante si professi l'inviolabilita' e la non negoziabilita' dei
diritti umani, la liberta' di professare liberamente la religione
cristiana, purtroppo, viene sempre piu' spesso minacciata in molti
Paesi e i cristiani sono vittime di violenze e persecuzioni;
in India, nel distretto di Kandhamal, l'omicidio della guida
spirituale dei fondamentalisti indu', Swami Laxamananda Saraswati e di
cinque suoi collaboratori, avvenuto lo scorso 23 agosto, ha scatenato
una violenta campagna di odio interreligioso;
la comunita' cristiana, del tutto estranea a tale delitto, e' stata
accusata ingiustamente della morte del religioso induista ed e' ora
perseguitata con violenza;
solo dal 24 agosto alla fine di settembre sono stati uccisi 60
cristiani, distrutte e danneggiate 177 chiese, incendiate 4300 case di
cristiani, distrutte 13 scuole cattoliche e vari centri sociali, le
persone in fuga sono oltre 50.000 e piu' di 18.000 sono i feriti;
gli estremisti del Barjang Dal hanno addirittura ucciso alcune
missionarie di carita' di Madre Teresa di Calcutta;
gli episodi di brutale persecuzione, iniziati nella provincia di
Orissa, si sono estesi anche ad altre regioni dell'India, Madhya
Pradesh, Kerala, Karnataka, Tamil Nadu, Uttar Pradesh e persino nella
capitale New Delhi, causando numerose vittime e feriti e inducendo
migliaia di fedeli cristiani ad abbandonare case e villaggi per
sfuggire alle violenze;
le famiglie che scelgono di rimanere nelle loro case sono spesso
costrette a convertirsi all'induismo per proteggere la loro vita e gli
uomini sono obbligati a rasarsi completamente i capelli e a bruciare
chiese o case di cristiani, come rito di iniziazione;
le violenze e gli attacchi non si sono fermati e vengono colpiti anche
i campi profughi, dove molti cristiani sono stati costretti a cercare
rifugio, per evitare di essere minacciati e giustiziati all'interno
delle proprie abitazioni, come testimonia Amnesty International;
le forze dell'ordine ed il Governo indiano non sono intervenuti in
modo efficace per punire i responsabili di queste terribili violenze e
hanno cercato di porre sotto silenzio la gravita' e l'estensione del
fenomeno;
la Conferenza episcopale indiana, attraverso il suo presidente
Cardinale Vithayathil, sostiene che il Paese, famoso per essere la
piu' grande democrazia asiatica e patria di Mahatma Gandhi, non puo'
rimanere insensibile davanti all'odio interreligioso scaturito da
false accuse nei confronti della Chiesa;
i Vescovi richiedono al Governo locale un'azione piu' severa, che
sappia riportare la tolleranza e sia in grado di garantire
l'incolumita' dei cristiani e la difesa delle loro attivita' in favore
dei poveri e dei "fuori casta";
anche l'organizzazione umanitaria Amnesty International, comprendendo
la gravita' della situazione, ha sentito la necessita' di intervenire,
sollecitando il Governo indiano a mantenere la promessa di porre fine
alle violenze, perpetrate da parte delle organizzazioni nazionaliste
indu' come Vishwa Hindu Parishad e Bajrang Dal.
Atteso che
i Vescovi europei hanno rivolto un forte appello ai Governi e alle
istituzioni del vecchio continente affinche' si intervenga rapidamente
per fermare le violenze contro i cristiani in India ed in altre parti
del mondo;
il fenomeno delle persecuzioni contro i cristiani, infatti, negli
ultimi anni si sta diffondendo in Asia e Africa: atti di
cristianofobia si sono verificati in Corea del Nord, in Arabia
Saudita, in Sudan, in Darfur, in Nigeria, in Somalia, in Yemen, in
Afghanistan, in Iraq e in paesi dell'America Latina;
nei cosiddetti Paesi in via di sviluppo dell'Asia e dell'Africa, i
cristiani molto spesso sono impegnati in attivita' che perseguono
scopi umanitari a favore delle popolazioni locali, le quali versano in
condizioni sociali ed economiche drammatiche;
le violenze contro i cristiani non sono casi isolati, ma sono spesso
il frutto di atteggiamenti sistematici di sospetto, discriminazione,
intolleranza, spesso giustificati, se non addirittura incoraggiati o
alimentati dagli stessi Governi;
il mondo occidentale fino ad oggi non ha reagito in modo adeguato: i
Governi nazionali, l'Unione Europea, l'ONU, le organizzazioni
internazionali devono rompere questo silenzio assordante ed esprimere
unanime e durissima formale condanna per quanto sta avvenendo in India
e nel mondo ai danni dei fedeli cristiani e dei loro diritti;
non tutti gli organi di informazione hanno dato il giusto risalto ai
gravissimi fatti accaduti in India, non informando in modo adeguato
l'opinione pubblica;
impegna la Giunta regionale a chiedere al Governo
un impegno esplicito della Farnesina per tutelare la vita dei
missionari che, in terre martoriate da guerre e poverta', offrono una
via d'uscita alla sofferenza umana, promuovendo il rispetto dei
diritti individuali e della dignita' dei bambini, delle donne e degli
uomini che le abitano;
di attivarsi presso l'Unione Europea perche' non si limiti a
condannare il massacro dei cristiani in India, ma ponga in essere
azioni adeguate nei confronti dei Paesi nei quali la liberta'
religiosa non e' rispettata;
di attivarsi presso le Autorita' nazionali indiane, affinche'
garantiscano alla comunita' cristiana il diritto alla liberta', alla
sicurezza, alla vita ed intervengano per fare adottare, nei confronti
dei responsabili di queste violenze, le opportune misure sanzionatorie
da parte delle forze dell'ordine;
di promuovere, sostenere ed agevolare l'approvazione di un documento
ufficiale dell'Assemblea generale dell'ONU, nel quale si chieda il
rispetto dei diritti individuali e la garanzia della dignita' umana
per i fedeli cristiani in tutti i Paesi del mondo.
Approvata a maggioranza nella seduta pomeridiana del 16 dicembre
2008.

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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