REGIONE EMILIA-ROMAGNA - ASSEMBLEA LEGISLATIVA

ATTO DI INDIRIZZO

RISOLUZIONE - Oggetto n. 4380 - Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Masella, Guerra, Zanca, Mazza, Nanni, Bortolazzi, Delchiappo, Montanari, Muzzarelli, Ercolini, Garbi, Mazzotti, Zoffoli, Salsi e Fiammenghi per impegnare la Giunta a proseguire nel contrasto alla crisi estendendo il rapporto con la societa' regionale, le associazioni economiche sociali e ambientali, le Universita', il Tavolo per lo sviluppo sostenibile, la Conferenza Stato-Regioni, anche al fine di accelerare il passaggio ad un federalismo fiscale equo ed equilibrato

L'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Premesso che
- la drammatica crisi finanziaria e ambientale globale evidenzia la
necessita' di nuove strategie nel governo dei Paesi piu' sviluppati,
per costruire una nuova qualita' dello sviluppo in grado di assicurare
un nuovo equilibrio tra le attivita' umane e l'ambiente, e per una
piu' equa e giusta distribuzione a livello globale delle opportunita'
di sviluppo e del reddito prodotto per debellare drammatiche crescenti
poverta' e ricchezze esasperate e non equilibrate;
- l'adozione di misure straordinarie da parte di tutti i Governi e'
necessaria per scongiurare l'innescarsi di una prolungata spirale
recessiva ma in pari tempo e' necessario assicurare risorse per
migliorare la competitivita' del nostro sistema produttivo ed
occupazionale, in particolare per governare processi complessi per la
riconversione ecologica di questo sistema di sviluppo, per la crescita
del potere di acquisto dei salari e delle pensioni e per ridurre lo
spreco delle risorse energetiche e la valorizzazione di quelle umane,
assicurando consumi equilibrati;
- le analisi economiche ed i sistemi di valutazione dello sviluppo e
del calcolo del PIL non sono stati in grado di prevedere la grave
crisi finanziaria e climatica che sta travolgendo sicurezze e risparmi
di milioni di persone, ed il futuro delle prossime generazioni;
- all'interno di questo scenario mondiale spicca in negativo la
posizione italiana, gia' provata da un deficit pubblico altissimo, per
l'assoluta sottovalutazione da parte del Governo e del Presidente del
Consiglio della gravita' della crisi che coinvolge l'Italia e il mondo
intero;
- e' fondamentale una forte rinnovata unita' sindacale in Italia per
assicurare maggiore equita' sociale, piu' occupazione, piu' tutela dei
servizi sociali e dei redditi da lavoro e da pensione, per ridurre
poverta' ed indigenza;
evidenziato che
- tra i provvedimenti presi dal nostro Governo, pochi e poco efficaci
se confrontati con quelli adottati dagli altri Paesi UE, alcuni sono
inspiegabili, come gli stanziamenti straordinari concessi ai Comuni di
Catania e di Roma o la deroga per quest'ultimo dal Patto di Stabilita'
per gli investimenti, che evidenziano una logica di parte e violano le
elementari regole di sobrieta', etica, coerenza necessarie in questi
momenti;
- le misure del Governo non sembrano in grado di incidere sulla
gravita' della crisi ne' in grado di sostenere i consumi delle
famiglie e nemmeno di orientare la domanda in modo da difendere i
prodotti di qualita' e la sostenibilita' anche verso prodotti di
qualita' e innovativi sul piano ambientale ed energetico;
- il sostegno alle imprese, come il sostegno alla domanda, deve essere
indirizzato oltre il mantenimento della situazione attuale per
favorire l'innovazione dei sistemi produttivi, dei prodotti e dei
processi tali da assicurare qualita' attraverso ricerca, conoscenza,
trasferimento tecnologico, aumentando l'internazionalizzazione del
sistema produttivo. In questo modo sara' piu' facile anche ridurre il
consumo energetico e il recupero di materia, ed essere in grado - con
prodotti di qualita' - di essere piu' competitivi nella sfida dei
mercati mondiali;
sottolineato che
- le scelte del Governo, invece di favorire la capacita' di reazione
dell'intero sistema di governo ai suoi vari livelli, hanno determinato
una tensione e un conflitto con Regioni, Province e Comuni per una
logica che tende a sottrarre risorse in modo confuso determinando
disparita' di trattamento e colpendo in particolare gli Enti locali
che nel corso degli anni hanno realizzato una rete di servizi pubblici
e sociali che rappresentano un contributo indiretto ai salari e alle
pensioni dei cittadini piu' colpiti dalla crisi;
- la richiesta unanime e ripetuta degli Enti locali di escludere le
spese per investimento dal Patto di Stabilita' trova nella crisi una
sua ulteriore ragione poiche' l'investimento pubblico sul territorio,
oltre a rispondere ad immediate esigenze della cittadinanza, funge da
traino all'economia locale, favorendo investimenti e consumi pubblici
e privati, creando posti di lavoro;
- l'attuale strutturazione del Patto di Stabilita' interno, basata sui
saldi di cassa invece che sui flussi, crea la contraddizione per cui i
3,2 mldR di avanzo di amministrazione accantonati dagli enti virtuosi
non possono essere utilizzati per lo sviluppo del territorio, mentre
il sistema di incentivi e penalita' si mostra inefficace e distorto;
rimarcato inoltre che
- una recente ricerca di Legautonomia - SDA Bocconi ha confermato
quanto piu' volte ribadito dagli amministratori locali, ovvero che il
Patto di Stabilita', cosi' come e' concepito oggi, non solo non frena
il debito degli Enti locali - passato dai 41 mldp del 2001 ai 111 mldp
del 2007 - ma alimenta ulteriori distorsioni sul sistema di
finanziamenti dei servizi e delle attivita' comunali costringendo i
Comuni a ricorrere a forme di finanziamento che inquinano i bilanci
come i "fondi derivati", le eccessive e distorte esternalizzazioni, la
crescita smisurata del consumo di territorio per alimentare le entrate
da ICI e oneri di urbanizzazione.
Tutto cio' premesso, impegna la Giunta
- a proseguire nell'azione positiva di contrasto alla crisi portata
avanti dalla Regione Emilia-Romagna estendendo e consolidando il
rapporto con la societa' regionale e le sue Associazioni economiche,
sociali e ambientali;
- a utilizzare anche il "Tavolo per lo sviluppo sostenibile" per
favorire il confronto e l'intesa tra i diversi punti di vista, e in
particolare per favorire il positivo rapporto tra le associazioni e in
particolare dei sindacati regionali;
- a discutere con tutte queste associazioni e con i settori della
ricerca, a partire dalle Universita' della nostra regione, nuove
strategie e scelte prioritarie al fine di introdurre cambiamenti nel
sistema economico e sociale a sostegno dell'occupazione e della
produzione regionale per una profonda innovazione dei sistemi
produttivi e dei prodotti nei settori edilizio, industriale e agricolo
finalizzati alla riduzione degli sprechi energetici e per la
produzione di energie rinnovabili per uscire dalla crisi anche
riducendo la dipendenza dall'energia fossile;
- ad adoperarsi in sede di Conferenza Stato-Regioni affinche' il
Governo assuma posizioni avanzate nel sostegno delle innovazioni in
tali settori, anche con incentivi ai consumatori finali per prodotti
fortemente innovativi e perche' muti la sua posizione al fine di
utilizzare le potenzialita' degli Enti locali piu' responsabili nella
lotta a sostegno del lavoro escludendo le spese di investimento dal
Patto di Stabilita', lavorando nel contempo ad una revisione
strutturale e condivisa dello stesso;
- ad accelerare il passaggio verso un regime di federalismo fiscale
equo ed equilibrato tra le diverse parti del Paese, che sembra ancora
lontano da venire e con contenuti tuttora nebulosi, come continuamente
dimostrano le decisioni unilaterali prese dal Governo centrale senza
la ricerca di dialogo, ne' di confronto con gli Enti locali.
Approvata a maggioranza nella seduta antimeridiana del  5 febbraio
2009.

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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