REGIONE EMILIA-ROMAGNA - ASSEMBLEA LEGISLATIVA

ATTO DI INDIRIZZO

RISOLUZIONE - Oggetto n. 5128 - Risoluzione approvata dalla Commissione assembleare Bilancio Affari generali ed istituzionali "Partecipazione dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna alla Consultazione del Comitato delle Regioni sul 'Libro Bianco sulla Governance Multilivello'"

LA I COMMISSIONE ASSEMBLEARE
"BILANCIO AFFARI GENERALI ED ISTITUZIONALI"
Visto l'articolo 38, comma 4, del Regolamento interno dell'Assemblea
legislativa, nonche' l'articolo 3 della Legge regionale 28 luglio
2008, n. 16 "Norme sulla partecipazione della Regione Emilia-Romagna
alla formazione e attuazione del diritto comunitario, sulle attivita'
di rilievo internazionale della Regione e sui suoi rapporti
interregionali. Attuazione degli articoli 12, 13, 25 dello Statuto
regionale";
visto il Libro Bianco del Comitato delle Regioni sulla Governance
Multilivello adottato nella sessione plenaria del 17 e 18 giugno
2009;
valutata l'opportunita' di prendere parte alla consultazione generale
avviata dal Comitato delle Regioni al fine di esprimere allo stesso
Comitato le osservazioni sul modo migliore per mettere in atto la
Governance Multilivello in Europa;
valutata altresi' l'opportunita', in questo contesto, di segnalare e
di mettere a disposizione gli strumenti fin qui sviluppati
dall'Assemblea legislativa, che si ritiene possano concorrere agli
obiettivi della Governance Multilivello;
considerata a tal fine la piu' recente attivita' avviata
dall'Assemblea legislativa in applicazione della Legge regionale n. 16
del 2008, in particolare la prima sessione comunitaria e l'esame del
programma legislativo 2009 della Commissione Europea; l'applicazione
della procedura prevista dalla Legge regionale n. 16 del 2008 per il
controllo della sussidiarieta' e per l'esame delle proposte
comunitarie, a cui si e' accompagnato, di fatto, il primo caso
italiano di cooperazione di un'Assemblea legislativa regionale con il
Parlamento nazionale (Camera dei Deputati) in fase ascendente - esame
della Proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio
concernente l'applicazione dei diritti dei pazienti relativi
all'assistenza sanitaria transfrontaliera - COM (2008) 414;
considerata altresi' la piu' recente attivita' e gli strumenti
sviluppati dall'Assemblea e dalla Giunta regionale sui temi della
Qualita' della legislazione (il rapporto annuale sulla legislazione,
l'analisi di fattibilita' delle leggi, il controllo sull'attuazione,
l'azione volta alla riduzione degli oneri amministrativi, le
consultazioni, le udienze conoscitive, le audizioni e, non ultimo, il
controllo della sussidiarieta' e l'esame degli atti e delle proposte
comunitarie); sui diritti umani (Portale Pace e diritti Umani, Bando
R. Cassin, kit didattico Diritti si nasce); sulla promozione della
democrazia partecipativa (in particolare i progetti Partecipa.net AL e
Partecipa.rete); oltre al ruolo attivo della stessa Regione per la
costituzione e la partecipazione a reti locali (Europass, per il
dialogo degli enti locali dell'Emilia-Romagna e dell'insieme del
territorio regionale con EFSA) e a reti europee (tra cui Lisbon
Regions, Erlai, Wateregio, Errin, Ery), e la partecipazione alla rete
Europe Direct;
considerata, con riferimento specifico alle Regioni europee a potesta'
legislativa, l'importanza del ruolo che queste rivestono nell'ambito
del processo decisionale comunitario, sul presupposto che la
Governance Multilivello, come modello di buon governo, si fonda sulla
responsabilita', sulla partecipazione e sulla cooperazione
interistituzionale;
considerato che le Regioni e le Province autonome in Italia, sulla
base dell'articolo 117 della Costituzione e delle Leggi statali n. 131
del 2003 e n. 11 del 2005, possono concorrere al processo decisionale
europeo, fin dal suo avvio, concorrendo alla formazione della
posizione italiana sulle proposte di atti comunitari nelle materie di
loro competenza, ricevendo gli atti, le proposte e le informazioni
relative all'attivita' dell'Unione Europea, partecipando ai comitati e
ai gruppi di lavoro del Consiglio e della Commissione Europea
nell'ambito delle delegazioni del governo, dando attuazione alle norme
UE e recependo direttamente le direttive;
dato atto, che la Giunta regionale dell'Emilia-Romagna (DG
Programmazione territoriale e negoziata, Intese. Relazioni europee e
internazionali) presentera' un proprio contributo al Libro Bianco
sulla Governance Multilivello, con particolare attenzione al tema del
nuovo ruolo della Regione quale facilitatore e promotore di nuovi
modelli di governance e di integrazione della programmazione, nonche'
ai percorsi di sperimentazione di strumenti giuridici di negoziazione
quali i patti territoriali ed i gruppi europei di cooperazione
territoriale (GECT);
Invita il Comitato delle Regioni:
1) a rivolgere le proprie raccomandazioni, oltre che agli Stati,
direttamente alle Regioni europee a potesta' legislativa, affinche'
queste:
a) utilizzino pienamente le sedi e gli strumenti messi a disposizione
dai rispettivi ordinamenti, per concorrere ad una elaborazione delle
politiche che tenga conto il piu' possibile delle esigenze
territoriali e, successivamente, ad una loro attuazione coerente ed
efficace,
b) curino in modo costante un rapporto sempre piu' stretto con i
membri del CdR provenienti dai rispettivi territori regionali e con i
parlamentari europei;
2) a rivolgersi alla Commissione Europea, facendosi sostenitore
dell'invio diretto delle proposte legislative, oltre che ai Parlamenti
Nazionali, anche alle Assemblee legislative regionali, al fine di
sollecitare l'esame degli atti a livello regionale, sia sotto il
profilo del rispetto della sussidiarieta' che per gli aspetti di
merito;
3) a sollecitare l'esame del Programma legislativo e di lavoro annuale
della Commissione Europea a livello regionale e a tener conto degli
esiti anche ai fini dell'individuazione delle proprie priorita'
politiche, raccomandando la tempestivita' dell'esame a livello
regionale e sollecitando l'invio dell'atto politico finale anche al
Parlamento Nazionale;
4) a promuovere le relazioni tra gli enti regionali e gli organismi
dell'Unione Europea che agiscono per il rispetto dei diritti
fondamentali dell'uomo - in particolare l'Agenzia dell'Unione europea
per i diritti fondamentali - al fine di instaurare un meccanismo
virtuoso e stabile di scambio di buone prassi e per evidenziare le
peculiarita' territoriali nella tutela dei diritti fondamentali;
5) a promuovere assieme agli altri organi e istituzioni dell'Unione
Europea e con il supporto delle Assemblee regionali, una campagna di
comunicazione e informazione sull'iniziativa europea dei cittadini,
introdotta dal Trattato di Lisbona, per la richiesta che i cittadini
potranno avanzare alla Commissione Europea di presentare una proposta
legislativa europea; a farsi promotore e sostenitore dello scambio di
conoscenze sugli strumenti gia' esistenti a livello regionale per la
partecipazione dei cittadini e a sostenere assieme agli altri organi e
istituzioni dell'Unione Europea l'avvio di sperimentazioni, in
particolare tra le Assemblee legislative, finalizzate a contribuire
alla riflessione sulle modalita' di sviluppo dello strumento
dell'iniziativa europea dei cittadini, e sulle potenzialita' di
utilizzo e di condivisione, a tal fine, degli strumenti per la
partecipazione attualmente disponibili;
6) a promuovere, attraverso i propri membri, incontri pubblici nelle
Regioni europee con l'obiettivo di coinvolgere i cittadini nelle
attivita' sia del CdR sia delle diverse reti e associazioni europee
che con esso collaborano;
7) a proseguire nel sollecitare la Commissione e gli Stati membri
affinche' le Regioni e gli Enti locali siano associati in modo
adeguato ai principali dibattiti attivi a livello europeo sul futuro
dell'Unione e delle sue principali politiche.
In particolare:
- ad operare affinche' le Regioni e gli Enti locali siano
opportunamente informati e coinvolti sia nella fase di revisione e
programmazione che di successiva implementazione della Strategia di
Lisbona post-2010;
- ad operare affinche' le Regioni e gli Enti locali possano
partecipare in modo adeguato agli attuali dibattiti e alle attivita'
dei gruppi di lavoro della Commissione Europea e del Consiglio in
materia di revisione di bilancio e riforma della politica di coesione
post-2013;
8) a favorire la diffusione delle buone pratiche e la circolazione
dell'informazione circa gli strumenti predisposti a livello regionale
per la qualita' della legislazione, in raccordo con il livello
nazionale ed europeo o per facilitare e sostenere tale coordinamento
multilivello.
Approvata dalla I Commissione assembleare "Bilancio Affari generali ed
istituzionali" nella seduta del 17 novembre 2009.

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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