REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 27 luglio 2009, n. 1226

Decisione in merito alla procedura di verifica (screening) relativa al progetto della variante all'abitato di Calerno (SP 38-SP 67) in comune di S. Ilario d'Enza (RE) (Titolo II, L.R. 9/99 e successive modifiche e integrazioni)

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis)	delibera:
a) di escludere ai sensi dell'art. 10, comma 1 della L.R. 18 maggio
1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, in considerazione
del limitato rilievo degli impatti attesi, il progetto della "Variante
all'abitato di Calerno (SP 38-SP 67)", nel comune di Sant'Ilario
d'Enza (RE) dalla ulteriore procedura di VIA con le seguenti
prescrizioni:
 1) in sede di progetto definitivo dovra' essere prodotta la
documentazione previsionale di impatto acustico secondo i criteri
previsti dalla apposita direttiva regionale approvata con delibera di
G.R. 673/04; gli esiti dello studio di impatto acustico dovranno
costituire la base per la progettazione delle eventuali opere di
mitigazione da realizzarsi per il rispetto dei limiti acustici di
zona;
 2) dovra' essere rispettata la normativa vigente in materia di
inquinamento acustico sia durante la fase di realizzazione dell'opera
sia durante l'esercizio; in particolare, il riferimento normativo per
le  immissioni acustiche durante la fase di esercizio e' il DPR n. 142
del 30/3/2004  "Regolamento recante disposizioni per il contenimento e
la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico
veicolare, a norma dell'articolo 11 della Legge 26 ottobre 1995, n.
447";
 3) una eventuale previsione di superamento dei limiti acustici
durante la fase di realizzazione dovra' comportare la richiesta di
autorizzazione alla deroga di tali limiti da presentare al Comune
competente e da sottoporre al parere dell'ARPA, come previsto dalla
L.R. 15/01 "Disposizioni in materia di inquinamento acustico";
 4) gli interventi finalizzati alla mitigazione dell'impatto acustico
si devono raccordare con il progetto d'inserimento paesaggistico e di
compensazione, la cui realizzazione viene prevista in sede di
progettazione definitiva dell'opera e per il quale, nella relazione di
screening, si individuano gia' i seguenti interventi:
- fasce vegetali a fianco della infrastruttura, costituite da elementi
arborei ed arbustivi con funzione anche di corridoi ecologici atti a
mantenere in comunicazione unita' naturali differenti;
- aree intercluse rinaturate: e' prevista la valorizzazione, dal punto
di vista vegetazionale, ecologico e paesaggistico, delle superfici
potenzialmente incolte (svincoli, piazzole, incroci . . .);
- fasce verdi in prossimita' di aree urbane, quali filari alberati, o
pannelli fonoassorbenti ove necessari e previsti dallo studio acustico
di dettaglio;
- siepi campestri e passaggi per piccoli animali, realizzabili a
ridosso di fossi e/o confini i primi, e costituiti ad esempio da
sottopassi dell'infrastruttura stradale i secondi;
 5) per limitare in fase di cantiere gli impatti legati alle emissioni
diffuse e puntuali di polveri derivanti dalla movimentazione dei
materiali da costruzione e dai mezzi di cantiere, si ritiene
necessario adottare i seguenti accorgimenti:
- prevedere l'umidificazione dei depositi temporanei di inerti;
- per l'eventuale impianto di betonaggio e altri impianti fissi,
prevedere sistemi di abbattimento per le polveri in corrispondenza
degli sfiati da serbatoi e miscelatori durante il carico, lo scarico e
la lavorazione;
- per il trasporto degli inerti prevedere un sistema di ricopertura
dei cassoni con teloni;
- acquisire le autorizzazioni necessarie per le emissioni di
inquinanti in atmosfera ai sensi delle vigenti normative;
- prevedere l'installazione di adeguate barriere mobili a protezione
delle abitazioni piu' prossime al tracciato;
 6) al fine del riutilizzo dei materiali derivanti dalle operazioni di
scavo realizzate, andranno preventivamente verificate le
caratteristiche qualitative di detti materiali e la loro
compatibilita' con l'utilizzo previsto (rinterro, rilevato,
stendimento su terreno agricolo, ecc.) ai sensi dell'art. 186 del DLgs
152/06;
 7) per quanto concerne il sistema di drenaggio delle acque reflue di
origine meteorica e di origine accidentale (sversamenti, acque di
spegnimento di eventuali incendi, acque di lavaggio della piattaforma,
ecc.) dell'infrastruttura occorre prevedere presidi a tutela dei corsi
d'acqua ed in specifico prevedere, in fase di progettazione esecutiva,
un sistema di raccolta e trattamento delle acque di origine meteorica
che preveda la realizzazione di vasche di raccolta di prima pioggia
per un tempo almeno di 10 minuti, dotate di saracinesche idrauliche in
grado di bloccare l'immissione dei reflui nel reticolo idrografico
superficiale;
 8) il progetto esecutivo dovra' contenere il "piano di gestione,
manutenzione e verifica di funzionalita' del sistema di drenaggio,
invaso e trattamento delle acque di origine meteorica e degli
eventuali sversamenti accidentali";
 9) per il ripristino delle eventuali aree di cantiere si
riutilizzera' il terreno vegetale proveniente dallo scotico, che si
avra' cura di accumulare in spessori adeguati separatamente dalle
altre tipologie di materiale e del quale si provvedera' alla
manutenzione per evitarne la morte biologica;
10) l'approvvigionamento dei materiali da costruzione e l'eventuale
smaltimento dei materiali di risulta derivanti dagli scavi dovra'
essere effettuato utilizzando siti autorizzati, privilegiando a
parita' di idoneita' quelli piu' prossimi all'area di realizzazione al
fine di minimizzare gli impatti derivanti dal trasporto;
11) il tracciato stradale non prevede scavi o splateamenti
significativi, a parte nel tratto iniziale di innesto alla rotatoria
in trincea sulla SP 38 in fase di costruzione, ma in fase di
progettazione definitiva e durante la fase di cantiere, occorrera'
prevedere, in accordo con la Soprintendenza Archeologica
dell'Emilia-Romagna, ulteriori indagini ed approfondimenti;
12) le prescrizioni sopra elencate, dovranno essere verificate
attraverso una campagna di monitoraggio da attuarsi durante la
realizzazione dell'opera, successivamente alla realizzazione
dell'opera e delle mitigazioni e, sulla base dei risultati ottenuti,
dovranno essere assunte le necessarie determinazioni conseguenti;
13) resta fermo che la realizzazione del progetto in esame e'
subordinata al rilascio da parte delle Autorita' competenti di tutte
le autorizzazioni ed i pareri necessari ai sensi delle vigenti
disposizioni di legge;
b) di trasmettere la presente delibera alla proponente Provincia di
Reggio Emilia - Servizio Infrastrutture ed Edilizia, al Comune di S.
Ilario d'Enza, al Consorzio di Bonifica Bentivoglio, all'Autorita' di
Bacino del fiume Po, all'ARPA - Sezione provinciale di Reggio Emilia,
all'Autorita' dei Bacini Affluenti del Po;
c) di pubblicare per estratto, ai sensi dell'art. 10, comma 3, della
L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, la
presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione
Emilia-Romagna;
d) di pubblicare la presente delibera sul sito web della Regione
Emilia-Romagna ai sensi del DLgs 152/06, art. 20, comma 7, lett. b).

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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