COMUNICATO
Titolo II - Decisione relativa alla procedura di verifica (screening) concernente il progetto "Area ex ASAM - Progetto per il nuovo insediamento commerciale-logistico-direzionale" in Via Santa Caterina di Quarto (Bologna)
L'Autorita' competente: Comune di Bologna comunica la decisione
relativa alla procedura di verifica (screening) concernente
- il progetto: "Area ex ASAM - Progetto per il nuovo insediamento
commerciale-logistico-direzionale" in Via Santa Caterina di Quarto
(Bologna);
- il progetto e' presentato da: COGEI Costruzioni SpA;
- il progetto e' localizzato: in Via Santa Caterina di Quarto
(Bologna).
Il progetto interessa il territorio del comune di Bologna e della
provincia di Bologna.
Ai sensi del Titolo II della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 come modificata
dalla L.R. 16 novembre 2000, n. 35, l'Autorita' competente: Comune di
Bologna con determina p.g. n. 51360/2008 del 29/2/2008 ha assunto la
seguente decisione:
verifica positiva ed esclusione del progetto dalla ulteriore procedura
di VIA, con le seguenti prescrizioni per la mitigazione degli impatti
e approfondimenti da sviluppare nelle successive fasi autorizzative e
realizzative dell'intervento in oggetto.
Gli elaborati da presentarsi per l'approvazione del planivolumetrico
dovranno dimostrare il recepimento delle seguenti prescrizioni:
1) dovra' essere migliorato lo schema delle reti di raccolta delle
acque bianche e nere al fine di evitare sui lotti privati del comparto
in esame il passaggio dei collettori fognari pubblici e limitare le
interferenze di questi ultimi sulle aree esterne limitrofe al
comparto: si chiede in particolare di verificare la possibilita' di
scaricare le acque nere del lotto 2 (centro logistica) nel collettore
fognario esistente su Via Fantoni e quelle del lotto 3 (centro
direzionale) su quello di Via S. Caterina di Quarto; a tale scopo
andranno ovviamente ricalcolati i diametri dei condotti lungo i vari
tratti. Dovranno infine essere differenziati graficamente i collettori
fognari pubblici dalle reti private e dalle immissioni di queste
ultime nei primi. Si veda in proposito anche quanto rappresentato
nello schema di cui all'Allegato 1;
2) dovra' essere indicato l'esatto punto di immissione dello scarico
del bacino di laminazione nello Scolo Zenetta;
3) dovra' essere modificato lo schema proposto per l'impianto di
illuminazione pubblica secondo lo schema di cui all'Allegato 2; in
particolare:
a) lungo i due percorsi pedonali alberati all'interno del parcheggio
P1 dovra' essere aumentata l'interdistanza dei punti luce (portandola
a 20 m), posizionando il primo e l'ultimo in corrispondenza degli
attraversamenti posti alle estremita' di detti percorsi;
b) i punti luce, della stessa tipologia di cui al punto precedente,
previsti lungo i tratti dei percorsi pedonali compresi all'interno del
parcheggio P3, dovranno essere allacciati all'impianto del centro
commerciale anziche' all'impianto di illuminazione pubblica, secondo
quanto gia' previsto per i punti luce stradali;
c) nei punti luce previsti all'interno del parcheggio pubblico il
doppio sbraccio non dovra' risultare inferiore a m 2,50 (per lato), al
fine di consentire al corpo illuminante di sporgere rispetto il centro
delle alberature limitrofe;
d) lungo il corsello di separazione tra il P1 e il P3 dovranno essere
introdotti punti luce di h = m 9,00, testa palo;
e) l'altezza, lo sbraccio e la potenza della lampada dei punti luce
contrassegnati con il punto interrogativo andranno determinati nel
corso della progettazione esecutiva mediante specifici calcoli
illuminotecnici (come riportato nella prescrizione n. 21);
f) lungo la viabilita' di accesso al P1 e al P3 dalla rotonda dovra'
essere modificata la posizione e il numero dei punti luce: per quanto
ne concerne la tipologia si veda quanto indicato al punto precedente;
g) andra' modificata la posizione dei punti luce lungo la nuova strada
di collegamento tra il comparto e Via Fantoni (si concorda sulla
tipologia prevista, identica a quella di cui alla precedente lett.
d);
h) nel tratto di Via Fantoni prospiciente l'area di intervento andra'
prevista la sostituzione (palo e apparecchio illuminante) e il
riposizionamento (in base a specifici calcoli illuminotecnici che
tengano conto anche di quanto richiesto nel seguito del presente
punto) dei punti luce esistenti sul lato opposto a quello
dell'intervento e l'interramento dell'attuale linea di alimentazione
aerea (mantenendone invariata la tipologia "in serie"); in fregio al
parcheggio pubblico di progetto andranno invece previsti punti luce di
tipologia uguale a quelli delle aree verdi, collegati al nuovo
impianto del comparto;
i) su Via S. Caterina di Quarto dovra' essere prevista la modifica del
percorso dell'esistente polifora dell'impianto di pubblica
illuminazione affinche' venga realizzata al di sotto del nuovo
tracciato del marciapiede laterale; andra' inoltre espressamente
previsto lo spostamento (con sostituzione) e/o la soppressione degli
attuali punti luce interferenti con le opere della nuova rotonda;
infine e' da prevedere la sostituzione almeno dell'apparecchio
illuminante in tutti i punti luce esistenti lungo il tratto di strada
prospiciente il comparto anche se non interferenti con le opere di cui
sopra;
4) dovra' essere ristudiata la collocazione delle alberature previste
per l'ombreggiamento del parcheggio per eliminare le interferenze con
la posizione dei punti luce risultante dall'Allegato 2: in particolare
dovra' essere osservata una distanza minima di m 5,00 tra la posizione
dell'apparecchio illuminante e il centro dell'alberatura piu'
prossima;
5) dovra' essere realizzato a carico dell'attuatore il potenziamento,
a due corsie, della parte di strada di Via Santa Caterina di Quarto
compresa tra la fine dello spartitraffico e la rotatoria di progetto,
in direzione della nuova rotatoria, indispensabile per garantire
l'adeguato livello di servizio per l'accessibilita' al subcomparto.
Nell'elaborato grafico dovra' essere chiaramente individuata la
porzione di strada di Via Santa Caterina di Quarto che l'attuatore e'
tenuto ad adeguare a due corsie di marcia;
6) si dovra' prevedere la realizzazione di una pista ciclabile a
servizio dell'insediamento commerciale e di collegamento con Via
Fantoni che si colleghi alla pista esistente/di progetto presente
nella zona sud-ovest (Zona Pilastro), adiacente all'area interessata
dall'intervento. L'attraversamento ciclabile di Via Santa Caterina di
Quarto dovra' essere studiato in maniera appropriata, valutando anche
la possibilita' di realizzarlo a livelli sfalsati;
7) dovranno essere indicati tutti i percorsi pedonali di collegamento
interni ed esterni all'area d'intervento;
8) la viabilita' di progetto dovra' essere conforme a quanto previsto
dalle norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade
(DM 5/11/2001 e s.m.i.) e delle intersezioni (DM 19/4/2006). Ove
possibile si dovranno ripristinare le continuita' pedonali tra i
tratti di marciapiede nuovi e quelli esistenti. Nell'elaborato grafico
potra' essere individuato il canale stradale complessivo (con
l'indicazione della larghezza totale), senza la necessita' di
differenziare la carreggiata dalle aree di pertinenza;
9) dovranno essere attrezzate, come da regolamento edilizio, aree di
sosta per i veicoli motorizzati a due ruote e previsto il
posizionamento di alcune rastrelliere per biciclette in corrispondenza
dei poli attrattori interessati dall'itinerario ciclabile;
nell'elaborato grafico dovranno essere indicate le aree che si
intendono utilizzare a tale scopo;
10) dovra' essere presentato un computo metrico estimativo con un
livello di definizione analogo a quello di un progetto definitivo:
detto computo andra' redatto sulla base degli elenchi prezzi unitari
in uso all'Amministrazione per le varie tipologie di opere;
11) dovra' essere presentato uno studio di soleggiamento (eliotermica
solare), volto a definire al meglio le modalita' di maggior
sfruttamento degli apporti gratuiti solari passivi (minimizzare le
esigenze di carichi termici di raffrescamento e riscaldamento e i
consumi elettrici legati all'illuminazione artificiale) e nel contempo
la possibilita' di sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili
(solare termico e fotovoltaico);
12) dovra' essere definita la collocazione degli impianti solari
termici per la produzione del 50% del fabbisogno energetico termico
per acqua calda sanitaria di tutti gli edifici, come previsti dallo
studio;
13) dovra' essere indicata la collocazione di eventuali impianti
fotovoltaici;
14) dovranno essere indicate le linee e le sotto-centrali di
allacciamento e distribuzione all'adiacente rete di teleriscaldamento
CAAB-Pilastro-Frullo e verificata col gestore la possibilita' di
fornire almeno parte del fabbisogno di condizionamento estivo con
sistemi ad assorbimento alimentati dal fluido termovettore fornito
dall'adiacente rete di teleriscaldamento, in considerazione degli alti
consumi elettrici stimati.
Gli elaborati da presentarsi per la richiesta dei permessi di
costruire degli edifici e delle opere di urbanizzazione dovranno
dimostrare il recepimento delle seguenti prescrizioni:
15) prima del rilascio dei permessi di costruire dovranno essere state
rimosse le cisterne interrate presenti nel sito, secondo le modalita'
indicate nel DLgs 152/06;
16) tutti i materiali che deriveranno dagli scavi che si eseguiranno
per la realizzazione delle strutture in progetto (parcheggi interrati,
fondazioni, vasche di raccolta delle acque di prima pioggia, ecc.)
dovranno essere gestiti in conformita' a quanto indicato dal DLgs
152/06 e s.m.i.; in particolare, per quanto riguarda la gestione di
tali materiali come "terre e rocce da scavo", si deve fare riferimento
all'art. 23 del DLgs 4/08 e allegare alla richiesta del permesso di
costruire quanto richiesto e previsto dal citato articolo. Nei
progetti che verranno presentati, dovranno essere indicati i siti di
destinazione finale dei materiali provenienti dagli scavi per i quali
non e' previsto il riutilizzo in sito; a tale proposito, per quanto
riguarda i materiali derivanti dagli scavi, si ricorda che nel
territorio comunale bolognese ci sono cave attive autorizzate a
ricevere le "terre e rocce da scavo" per le attivita' di ripristino
morfologico degli invasi;
17) si concorda con quanto proposto nelle integrazioni allo studio, in
merito alla necessita' di eseguire ulteriori indagini sul sistema
idrico sotterraneo; dovranno pertanto essere eseguite le campagne di
indagine proposte. Nei progetti che verranno presentati dovranno
essere specificati gli accorgimenti tecnici da adottare in fase di
scavo, derivanti dalle indagini che il proponente intende effettuare
sul sistema idrico sotterraneo;
18) per quanto riguarda eventuali prescrizioni sulla gestione del
materiale da demolizione stoccato nell'area, si rimanda agli esiti di
un apposito sopralluogo che verra' effettuato al fine di valutare la
compatibilita' di tale materiale con il riutilizzo in sito e la
necessita' di procedere ad ulteriori verifiche qualitative. Il
riutilizzo in sito degli inerti da demolizione per opere di servizio
ai futuri cantieri o per opere previste come definitive (sottofondi
per piazzali, parcheggi, ecc.) dovra' essere chiaramente previsto e
definito nei volumi e nelle modalita' all'interno dei progetti da
presentare per la richiesta dei permessi di costruire e ad essi
sicuramente riconducibile. Qualora non tutto il materiale venga
riutilizzato in sito, dovra' essere comunicato l'impianto di
destinazione finale;
19) si dovra' dare atto, per l'impianto di illuminazione esterna
pubblica e privata, della corretta applicazione di quanto previsto
dalla L.R. n. 19 del 29/9/2003 e dalla circolare esplicativa delle
norme in materia di riduzione dell'inquinamento luminoso e di
risparmio energetico (determinazione del Direttore generale Ambiente e
Difesa del suolo e della costa R.E.R. n. 14096 del 12/10/2006).
Gli elaborati da presentarsi per la richiesta del permesso di
costruire delle opere di urbanizzazione dovranno dimostrare il
recepimento delle seguenti prescrizioni:
20) per quanto concerne le caratteristiche qualitative e quantitative
dei materiali da impiegare per le opere stradali (sottofondazioni,
fondazioni, pavimentazioni, cordolature) il progetto esecutivo delle
opere di urbanizzazione dovra' tener conto delle specifiche contenute
nell'Allegato 3;
21) relativamente all'impianto di illuminazione pubblica, l'altezza,
lo sbraccio e la potenza della lampada dei punti luce contrassegnati
con il punto interrogativo nella planimetria riportata nell'Allegato 2
andranno determinati mediante specifici calcoli illuminotecnici;
22) dovra' essere presentato il piano di segnalamento stradale
(segnaletica orizzontale e verticale);
23) in merito al parcheggio pubblico posto su Via Fantoni dovra'
essere previsto un marciapiede, in continuita' con quelli esistenti,
in modo che chi parcheggia non impegni a piedi il corsello;
24) si dovranno valutare attentamente oltre che i raggi di curvatura
delle varie arterie stradali, in modo da renderli compatibili con le
categorie di veicoli accedenti, anche i particolari costruttivi dei
marciapiedi in corrispondenza degli attraversamenti ciclo-pedonali
(scivoli e relative pendenze), oltre che porre attenzione alle
conflittualita' che si verranno a creare in corrispondenza delle varie
intersezioni stradali interne ed esterne al comparto. Si dovra' porre
particolare attenzione alla progettazione dell'intersezione tra Via
Fantoni e il nuovo asse stradale interessato soprattutto dai mezzi
pesanti in accesso al centro logistico. Bisognera' tener conto anche
dell'eventuale posizionamento dei cassonetti per la raccolta rifiuti.
Resta inteso che tutte le strade di progetto dovranno rispondere alla
normativa vigente (larghezza carreggiata, marciapiedi, etc), come gia'
specificato (DM 5/11/2001 e s.m.i. e DM 19/4/2006);
25) occorrera' valutare e rappresentare il corretto posizionamento dei
due manufatti separatori delle acque di prima pioggia collocati sotto
il parcheggio pubblico;
26) nell'ambito degli interventi di risparmio idrico, occorrera'
predisporre almeno l'edificio del centro direzionale all'allaccio ad
eventuali reti duali di adduzione di acque meno pregiate per gli usi
compatibili;
27) al fine di evitare l'insorgenza di inconvenienti
igienico-sanitari, le caratteristiche costruttive del bacino di
laminazione e dell'area che lo ospita dovranno garantire facili e
rapidi interventi di sfalcio del verde di contorno, pulizia e
manutenzione del bordo e del fondo di bacino; le caratteristiche del
fondo di bacino dovranno garantire che lo svuotamento sia totale e non
si originino fenomeni anche minimi di ristagno d'acqua. I tempi
massimi di stazionamento acque nel bacino di laminazione, in
condizioni di massima criticita', non potranno superare i 5 giorni,
con la massima attenzione e sorveglianza nel periodo annuale di vita
di Aedes Albopictus (da Aprile a tutto Ottobre compreso);
28) dovra' essere definita la scelta tipologica degli arredi per le
aree verdi;
29) dovra' essere definito il tipo di materiale per la pavimentazione
dei due percorsi pedonali al centro delle due aiuole che attraversano
i parcheggi pubblici;
30) dovra' essere presentato un computo metrico estimativo che per le
opere stradali sia ulteriormente dettagliato rispetto a quello
presentato per l'approvazione del planivolumetrico, e che contenga
elementi di dettaglio del verde pubblico e della segnaletica
stradale.
Gli elaborati da presentarsi per la richiesta del permesso di
costruire degli edifici dovranno dimostrare il recepimento delle
seguenti prescrizioni:
31) dovra' essere presentato uno studio acustico che contenga la
verifica sul rispetto dei limiti differenziali di immissione sonora.
Tale verifica dovra' essere effettuata tenendo conto del contributo
indotto dall'esercizio dei soli impianti tecnici di progetto interni
al comparto e dovra' essere valutato nelle condizioni di massimo
disturbo, ossia considerando il funzionamento a regime degli impianti
(per i quali si prevede l'utilizzo all'interno del periodo di
riferimento considerato) in occasione dell'ora di morbida del traffico
veicolare ed in assenza di eventi ferroviari o, in alternativa,
utilizzando il parametro acustico L90 misurato in occasione della
campagna fonometrica quale livello di rumore residuo.
Lo studio dovra' essere corredato dei dati di input utilizzati per le
simulazioni acustiche e dovra' fornire adeguate informazioni circa
l'esatta ubicazione degli impianti tecnici di progetto, nonche' le
schede tecniche degli impianti in cui sono specificati i livelli di
potenza sonora inseriti nel modello previsionale;
32) nell'ambito degli interventi di risparmio idrico, occorrera'
prevedere interventi relativi all'involucro edilizio (riduttori di
flusso, sciacquoni a doppia cacciata ... );
33) nella relazione da consegnare all'inizio dei lavori prevista dalla
L. 10/91, dovranno essere inseriti correttamente i calcoli e le
verifiche previste dall'allegato I del DLgs 311/06 attestanti la
rispondenza alle prescrizioni per il contenimento del consumo di
energia degli edifici e dei relativi impianti termici. Si precisa che
alla dichiarazione di fine lavori dovra' essere allegato l'attestato
di qualificazione energetica;
34) dovranno essere previsti gli impianti di produzione del 50% del
fabbisogno energetico termico per acqua calda sanitaria di tutti gli
edifici;
35) dovranno essere adottate le soluzioni per l'involucro edilizio
descritte nello studio, finalizzate al conseguimento dei valori limite
al 2010 di energia primaria e di trasmittanza termica (in conformita'
al DLgs 192/05 come modificato dal DLgs 311/06);
36) qualora si renda necessario utilizzare compressori elettrici per
il condizionamento, si ricorda che nel Programma energetico comunale
sono prescritti sistemi di condizionamento ad alta efficienza con COP
almeno pari o superiore a 3,5.
Per la fase di cantiere dovranno essere recepite le seguenti
prescrizioni:
37) al fine di contenere il piu' possibile le immissioni sonore in
corrispondenza degli edifici limitrofi, dovra' essere realizzata,
cosi' come proposto dal proponente, la recinzione dell'area di
cantiere mediante l'utilizzo di pannelli in legno, ponendo particolare
attenzione ai tratti di confine piu' prossimi ai ricettori esistenti.
L'esecuzione delle lavorazioni piu' disturbanti e l'impiego di
macchinari rumorosi dovranno essere svolte all'interno delle fasce
orarie prescritte dai vigenti regolamenti in materia (dalle ore 8 alle
ore 13; dalle ore 15 alle ore 19). Le eventuali richieste di deroga
dovranno essere presentate, corredate da un'apposita documentazione
tecnica redatta da un tecnico competente in acustica ambientale,
presso il Quartiere San Donato e, per conoscenza, presso l'Ufficio VIA
del Comune di Bologna. Si precisa, inoltre, che tali deroghe potranno
essere richieste per un periodo di tempo limitato e temporalmente ben
individuato;
38) per limitare la diffusione di polveri inquinanti dovranno essere
attuate tutte le misure di mitigazione indicate nello studio
ambientale e di seguito riportate:
a) in uscita dai cantieri dovra' essere effettuato, tramite apposita
postazione, il lavaggio delle ruote e della carrozzeria dei mezzi per
evitare dispersioni polverose lungo i percorsi stradali e la velocita'
sulle piste di cantiere dovra' essere limitata a 30 km/h;
b) i mezzi destinati al trasporto di materiale di approvvigionamento e
di risulta dovranno essere coperti con appositi teli resistenti e
impermeabili;
c) dovra' essere prevista periodicamente la bagnatura delle aree di
scavo e delle piste di cantiere;
d) cemento e altri materiali di cantiere allo stato solido
polverulento dovranno essere stoccati in sili e movimentati con le
cautele previste;
e) il materiale sciolto, depositato in cumuli, e caratterizzato da
frequente movimentazione, dovra' essere protetto da barriere e
umidificato in caso di vento; i lavori dovranno essere sospesi in
condizioni climatiche sfavorevoli. I depositi di materiale sciolto con
scarsa movimentazione dovranno essere protetti dal vento con misure
come la copertura con stuoie/teli;
f) dovranno essere impiegati, ove possibile, apparecchi di lavoro a
basse emissioni, con motore elettrico; le macchine con motore diesel
andranno possibilmente alimentate con carburanti a basso tenore di
zolfo (<50 ppm);
g) per lavori ad alta produzione di polveri con macchine per la
lavorazione meccanica dei materiali (mole, smerigliatrici) andranno
adottate misure di riduzione delle emissioni (bagnatura, captazione,
ecc);
h) i lavori meccanici dovranno prevedere l'agglomerazione della
polvere mediante umidificazione del materiale e movimentazione con
scarse altezze di getto, basse velocita' di uscita e contenitori di
raccolta chiusi;
i) gli impianti di betonaggio dovranno essere provvisti di schermature
e accorgimenti per contenere le emissioni diffuse di polveri. Le fasi
di produzione di calcestruzzo ed il carico delle autobetoniere saranno
svolti tramite dispositivi chiusi e gli effluenti provenienti da tali
dispositivi saranno captati e convogliati a un sistema di abbattimento
delle polveri con filtro a tessuto;
j) per il contenimento delle polveri, a delimitazione delle aree dei
cantieri, dovranno essere usati pannelli o schermi mobili;
39) si ricorda che, al verificarsi di un evento che sia potenzialmente
in grado di contaminare il sito oppure all'atto di individuazione di
contaminazioni storiche, il responsabile dovra' attivarsi secondo le
modalita' previste dall'art. 242 comma 1 del DLgs 152/06.
Per la fase di esercizio dovranno essere recepite le seguenti
prescrizioni:
40) dovranno essere installati opportuni dispositivi che rendano
percepibili le aree ad uso pubblico da quelle ad uso privato;
41) per la fase di esercizio dell'intervento dovranno essere messe in
campo dal proponente, in conformita' con i contenuti dell'Accordo
territoriale del Polo funzionale "CAAB", le azioni necessarie alla
efficace riduzione del traffico degli autoveicoli privati per gli
spostamenti verso l'area di intervento;
42) il consorzio dei proprietari degli immobili compresi
nell'intervento dovra' garantire, attraverso l'individuazione di
persona fisica responsabile, i precisi obblighi di manutenzione
ordinaria e straordinaria del bacino di laminazione e opere idrauliche
connesse, nonche' il rispetto di tutte le misure di lotta ad Aedes
Albopictus previste dalle ordinanze comunali in materia.
Spese istruttorie:
43) il proponente dovra' corrispondere all'Autorita' competente,
Comune di Bologna - Unita' Qualita' ambientale, l'importo delle spese
istruttorie, pari a Euro 11.000. Tale somma dovra' essere pagata come
segue: riferimenti conto di tesoreria per le operazioni agli sportelli
di Unicredit Banca: n. filiale 3182 - n. conto Ente 8240000
Coordinate bancarie (IBAN) per i bonifici:
PAESE: IT
CINEUR: 18
CIN: S
ABI: 02008
CAB: 02450
C/C: 000020067156
a tale scopo si allega copia della reversale di incasso n. 208001888
da consegnare alla banca per il pagamento (Allegato n. 4).
Il pagamento dovra' avvenire entto 60 giorni dal ricevimento della
presente, precisando nella causale l'oggetto e gli estremi della
presente determinazione, e copia della ricevuta di pagamento dovra'
essere inviata alla scrivente Unita'.
Si ricorda che l'espressione del parete AUSL relativo agli aspetti
igienico-edilizi e' rimandato alla presentazione dei progetti relativi
al permesso di costruire degli edifici e al permesso di costruire
delle opere di urbanizzazione.