DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 9 dicembre 2008, n. 2131
Valutazione di impatto ambientale (VIA) sul progetto di adeguamento dell'idrovia ferrarese al traffico di Classe V europea - Presa d'atto delle determinazioni della Conferenza di Servizi (Titolo III, L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni)
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis) delibera:
a) la valutazione di impatto ambientale positiva, ai sensi dell'art.
16 della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed
integrazioni, sul progetto di adeguamento dell'idrovia ferrarese al
traffico idroviario di classe V europea, presentato dalla Provincia di
Ferrara - Settore Tecnico, Infrastrutture, Edilizia scolastica,
Protezione Civile, poiche' l'intervento previsto e', secondo gli esiti
dell'apposita Conferenza di Servizi conclusasi il giorno 21 novembre
2008, nel complesso ambientalmente compatibile;
b) di ritenere, quindi, possibile realizzare il progetto di cui al
punto a) a condizione siano rispettate le prescrizioni indicate ai
punti 1.C., 2.C. e 3.C. del Rapporto conclusivo della Conferenza di
Servizi, che costituisce l'Allegato A, parte integrante e sostanziale
della presente deliberazione, di seguito riportate:
1) con riferimento agli interventi riguardanti le aree oggetto di
tutela ai sensi dell'art. 142 del DLgs 22 gennaio 2004, n. 42 previsti
nel territorio del comune di Ferrara, il progetto esecutivo delle
opere dovra' essere nuovamente sottoposto al giudizio della
Commissione per la qualita' architettonica ed il paesaggio al fine
dell'espressione del parere di dettaglio;
2) con riferimento agli interventi riguardanti le aree oggetto di
tutela ai sensi dell'art. 142 del DLgs 22 gennaio 2004, n. 42 previsti
nel territorio del comune di Formignana, dovranno essere adottate
soluzioni atte ad evitare il traffico pesante su Via Argine Volano e,
nell'ipotesi che il ponte Ca' Dondi diventi opera definitiva, dovranno
essere previste adeguate opere infrastrutturali di collegamento con la
viabilita' provinciale;
3) con riferimento agli interventi riguardanti le aree oggetto di
tutela ai sensi dell'art. 142 del DLgs 22 gennaio 2004, n. 42 previsti
nel territorio del comune di Copparo:
- per entrambe le passerelle Fossalta e Sabbioncello, dovra' essere
adottata la medesima soluzione in "cassone" di schermatura delle
rampe;
- in sede esecutiva, si dovra' avere particolare cura nella scelta dei
materiali, che dovranno corrispondere ad elevate caratteristiche
qualitative;
4) con riferimento agli interventi riguardanti le aree oggetto di
tutela ai sensi dell'art. 142 del DLgs 22 gennaio 2004, n. 42 previsti
nel territorio del comune di Migliarino, in fase di progettazione
esecutiva dovra' essere posta la massima cura nell'utilizzazione di
materiali e finiture, anche per la soluzione di aspetti di dettaglio,
che si integrino al meglio con il carattere naturalistico dell'asta
fluviale, evitando quanto piu' possibile il calcestruzzo a vista per
muretti, pavimentazioni, presidi di sponda, ecc.;
5) tutte le attivita' di scavo e/o di movimentazione del terreno
dovranno essere sottoposte al controllo in corso d'opera da parte di
archeologi professionisti;
6) in considerazione della valenza archeologica diffusa su gran parte
delle aree interessate dall'adeguamento dell'Idrovia Ferrarese - con
particolare concentrazione nel tratto Ostellato/Comacchio -
l'esecuzione di tutti i manufatti (vasche di contenimento della terra
di risulta dalle attivita' di scavo incluse) e tutti gli interventi
(comprese le risagomature delle sponde) da intraprendere in
concomitanza con le aree ritenute a rischio archeologico, dovranno
essere preceduti da saggi di scavo di accertamento preventivo, anche
di tipo subacqueo;
7) con riferimento alle lavorazioni interferenti con aree di
interesse archeologico, ed al fine dell'espressione del parere
definitivo da parte della Soprintendenza per i Beni archeologici
dell'Emilia-Romagna, gli elaborati grafici e descrittivi dei progetti
esecutivi dovranno essere sottoposti alla stessa Soprintendenza:
qualora fossero accertate situazioni archeologiche di particolare
interesse, potra' verificarsi la necessita' di predisporre varianti al
progetto o prevedere diverse ubicazioni degli interventi proposti;
8) qualsiasi evidenza archeologica, strutturale e/o stratigrafica,
dovra' esser indagata estensivamente, secondo le piu' raffinate
tecniche di scavo stratigrafico, al quale dovranno seguire la
documentazione grafica e fotografica dei rinvenimenti, le operazioni
di post scavo, la rielaborazione e la pubblicazione scientifica, senza
alcun onere per l'Amministrazione dello Stato;
9) affinche' le attivita' finalizzate alla tutela archeologica
preventiva non interferiscano con la tempistica di cantiere, gli
accertamenti archeologici preventivi dovranno essere avviati con ampio
anticipo rispetto all'inizio dei lavori di realizzazione del
progetto;
10) contestualmente alla realizzazione del progetto in esame, ed in
sintonia con le finalita' dichiarate nella documentazione depositata,
dovra' essere elaborato un progetto di valorizzazione dei siti
archeologici gia' noti distribuiti lungo il tracciato idroviario (ad
esempio abitato della citta' etrusca di Spina), e, se del caso, delle
evidenze riportate in luce dai lavori;
11) i ponti di San Giorgio e di Final di Rero dovranno essere
conservati; in particolare, il ponte che collega il nucleo di Ferrara
con l'antico borgo di San Giorgio, pur non presentando particolari
valenze artistiche, e' caratterizzato dalla presenza delle
settecentesche statue di santi opera del Cignaroli, collocate dopo la
ricostruzione del manufatto effettuata negli anni Cinquanta; si
prescrive quindi, oltre alla conservazione in loco delle statue, il
mantenimento delle attuali prospettive visuali senza innalzamenti
delle quote di impalcato del ponte; il ponte di Final di Rero presenta
caratteri morfologici e strutturali tipici dell'epoca di costruzione
assumendo un valore testimoniale e pertanto se ne prescrive la
conservazione; per entrambi i ponti, la proprieta' dovra' procedere
alla verifica di interesse ai sensi dell'art. 12 del DLgs 42/04 e
s.m.i.;
12) dovranno essere oggetto di restauro paesaggistico tutte le aree
degradate prospicienti l'asta navigabile; pertanto le opere frutto di
interventi puntuali e localizzati quali nuovi ponti, opere connesse
quali spalle, rampe, rimodellamento della sezione stradale dovuto
all'innalzamento dell'imposta dei ponti, eventuali svincoli, raccordi,
rotatorie, piste ciclabili, percorsi, darsene, passerelle, parcheggi,
aree di sosta ecc. dovranno essere oggetto di valutazione da
effettuarsi caso per caso, in sede di progettazione esecutiva;
13) riguardo ai ponti, considerata la natura del paesaggio ferrarese,
ed all'impatto che nuovi elementi comporteranno, soprattutto se di
elevate dimensioni, le soluzioni proposte dovranno essere oggetto di
approfondimenti e verifiche. Le singole opere previste pertanto,
dovranno essere oggetto di una accurata progettazione di dettaglio da
concordare con la Soprintendenza per i Beni architettonici e
paesaggistici competente, al fine di verificare l'intervento piu'
compatibile per tipologia, morfologia e materiali; in particolare, tra
l'altro, dovranno essere approfonditi e verificati in sede di
progettazione esecutiva:
- l'intero tratto che interessa la citta' di Ferrara anche per la
presenza delle pregevoli mura e di eventuali possibili impatti sulle
visuali della citta' dovra' essere accuratamente definito e concordato
preventivamente con elaborati e soluzioni di dettaglio approfondite;
- l'asse visivo diretto da Via Bologna su Porta Paola, dovra' essere
mantenuto con un collegamento anche non carrabile, tutelando le
visuali sul monumento;
- il sito di Villa Mensa;
- la Curva di Cavallari;
14) la modifica delle sponde dovra' essere contenuta in termini di
pendenza evitando, ove possibile, rialzamenti o pendenze eccessive,
anche al fine di favorire la vegetazione e le visuali; in merito al
contenimento e rivestimento delle sponde non appare compatibile l'uso
di un materiale quale le Geocelle: andra' pertanto verificata la
possibilita' di utilizzare un'alternativa meno impattante che comunque
permetta l'inerbimento (ad esempio terra armata); le sponde ricoperte
in pietrame destano preoccupazione per il considerevole impatto, al
contrario appare preferibile adottare una soluzione di sponda
vegetale;
15) le spalle dei ponti, soprattutto in considerazione del previsto
rialzo di quota, nel dettaglio devono prevedere opere di rivestimento
preferibilmente vegetale oppure con materiali da verificare in sede di
esecutivo. Si sottolinea a questo proposito che il calcestruzzo va
evitato o limitato ai casi in cui sia indispensabile l'utilizzo per
motivi strutturali e comunque in ogni caso dovra' essere rivestito con
materiali idonei e modalita' da concordare. Lo stesso dicasi per pali
e micropali che non dovranno rimanere a vista;
16) l'area ecologica di Baura dovra' essere oggetto all'inizio dei
lavori di un intervento di mitigazione e/o schermatura mediante
diaframmi arborei ed arginature da progettare nel dettaglio, che
dovranno essere mantenuti per tutta la durata dei lavori; alla fine
dei lavori l'area dovra' essere oggetto di un accurato restauro
paesaggistico, da concordare, i cui fondi necessari dovranno essere
accantonati sin da ora;
17) laddove siano previste consistenti modifiche di tracciato, i rami
del corso d'acqua che non verranno utilizzati per l'idrovia, dovranno
essere mantenuti attivi;
18) in riferimento agli interventi la cui soluzione progettuale di
dettaglio viene demandata, nella documentazione depositata, alla fase
di redazione del progetto esecutivo, l'Amministrazione provinciale di
Ferrara dovra' istituire un tavolo tecnico con i singoli Comuni
interessati, il Parco Regionale del Delta del Po e le Soprintendenze
competenti, al fine di approvare in modo coordinato i relativi
progetti esecutivi;
19) l'Amministrazione provinciale di Ferrara dovra' sviluppare la
progettazione esecutiva in stretto rapporto con i Comuni interessati
dagli interventi, con il Parco Regionale del Delta del Po e con le
Soprintendenze competenti: potranno essere definite eventuali varianti
di scarso rilievo e che non prevedano l'interessamento di aree
precedentemente non coinvolte dal progetto, senza che cio' comporti
l'effettuazione di un'ulteriore procedura di VIA;
20) con riferimento all'intervento di rifacimento del ponte del Betto
in comune di Ferrara, in conformita' a quanto affermato
dall'Amministrazione proponente nella documentazione integrativa
presentata, in fase esecutiva dovra' essere elaborata una soluzione
progettuale che garantisca la continuita' di accesso e uscita dei
mezzi dalla portineria Nord del Petrolchimico, sia in fase di cantiere
sia in fase di esercizio; in particolare, in sede di progetto
esecutivo dovra' essere valutato se l'innalzamento della quota
dell'impalcato del ponte non determini interferenze con la fruibilita'
della portineria Nord del Petrolchimico, considerando con particolare
attenzione le pendenze delle rampe;
21) con riferimento all'intervento previsto sul ponte di Final di Rero
in comune di Tresigallo, la Provincia di Ferrara dovra' verificare la
fattibilita', anche in corso d'opera, del recupero del ponte esistente
sulla Strada Provinciale al fine del mantenimento della memoria
storica del manufatto;
22) per quanto attiene la fase di cantiere dell'opera,
l'Amministrazione provinciale di Ferrara, con congruo anticipo
rispetto all'inizio dei lavori, dovra' presentare ai singoli Comuni
interessati le planimetrie di ogni cantiere base, nelle quali dovranno
essere messe in evidenza le disposizioni dei vari locali al servizio
dei cantieri e delle reti fognarie per lo smaltimento delle acque
reflue, bianche e di dilavamento con l'indicazione degli eventuali
dispositivi di trattamento/depurazione e dei relativi punti di
scarico, al fine del rilascio delle eventuali autorizzazioni di
competenza comunale;
23) per la realizzazione dell'area ecologica di Baura, dovra' essere
richiesta, da parte del soggetto che ne curera' la costruzione e
l'esercizio, l'autorizzazione ai sensi dell'art. 208 del DLgs 152/06
al competente Servizio della Provincia di Ferrara, presentando la
documentazione, la modulistica e le tavole cartografiche indicate
dallo stesso Servizio; al fine dell'ottenimento della suddetta
autorizzazione:
a) il progetto esecutivo dell'area ecologica di Baura dovra' essere
corredato da uno studio aggiornato sulla falda freatica dell'area di
interesse (massima escursione e direzione di flusso), ferma restando
la prescrizione che il fondo delle vasche sia posizionato ad almeno m.
1 dalla quota di massima escursione della falda stessa;
b) al fine di meglio quantificare la quantita' di sedimenti da
classificare come rifiuti recuperabili, prima della richiesta di
autorizzazione dovra' essere eseguita la caratterizzazione dei
sedimenti secondo le metodiche prescritte dalla Provincia, Servizio
Risorse idriche e Tutela ambientale, definite in occasione della
risposta alla richiesta di integrazioni nell'ambito della procedura di
VIA;
c) per il controllo della falda freatica dovra' essere realizzata una
rete di piezometri (in numero di 6 cosi' come indicato nel progetto),
dei quali uno a monte dell'area rispetto alla direzione della falda,
con le caratteristiche di "bianco", e almeno altri due a valle, nella
direzione di scorrimento della falda; il progetto dovra' essere
presentato contestualmente alla richiesta di autorizzazione ai sensi
dell'art. 208 del DLgs 152/06, e dovra' tener conto di quanto di
seguito precisato:
- per l'esecuzione dei monitoraggi della falda superficiale dai
piezometri circostanti la vasca T1 si dovranno adottare le seguenti
modalita' per lo spurgo e campionamento:
• lo spurgo dovra' essere eseguito con la tecnica "Low-flow" con
portate comprese tra 0.1 e 1 l/min, fino alla stabilizzazione dei
parametri pH, Pot. Redox, conducibilita' elettrica, temperatura,
Ossigeno disciolto; misura periodica, con intervallo temporale di
circa 10 minuti, del valore di torbidita' espresso in NTU, effettuata
in campo con nefelometro opportunamente calibrato;
• il campionamento sara' effettuato al raggiungimento delle seguenti
condizioni:
- stabilizzazione dei parametri chimico-fisici e del livello di
falda;
- spurgo minimo di un volume di colonna d'acqua contenuta nel
piezometro;
- torbidita' del campione inferiore a 70 NTU;
tali condizioni, raggiunte gradualmente, garantiranno il prelievo di
un campione rappresentativo del corpo dell'acquifero ed idoneo per le
analisi chimiche;
• qualora il valore limite di torbidita' di 70 NTU, non possa essere
raggiunto durante lo spurgo del piezometro in tempi ragionevoli, si
suggerisce di prolungare lo spurgo in modalita' "Low Flow" (per un
tempo non inferiore al ricambio di n. 3-5 volumi d'acqua all'interno
del piezometro); se queste attivita' non saranno sufficienti ad
abbassare il livello di torbidita' al valore guida, si procedera' alla
pulizia del piezometro mediante lavaggio o air-lift per ridurre il
livello di torbidita' dovuto alla presenza di particolato all'interno
del dreno e/o di sedimenti eventualmente presenti sul fondo del
piezometro stesso; il nuovo campionamento potra' essere effettuato
dopo circa 24 ore dal completamento delle attivita' di pulizia;
- durante ogni monitoraggio, oltre ai parametri di campo si dovranno
misurare i livelli di falda e ricostruirne le rispettive piezometrie,
(se possibile con valori rispetto al livello del mare);
- dovranno essere indicate le caratteristiche costruttive e la
posizione (georeferenziazione) dei piezometri installati;
- dovranno essere definiti i contaminanti da ricercare, che
indicativamente dovranno essere i medesimi di quelli ricercati nei
fanghi e terreni (individuati dalla Provincia di Ferrara, definiti
come standard + idrocarburi + clorurati cancerogeni); per la scelta
dei contaminanti si dovra' far riferimento alla Tabella 2, Allegato 5,
Titolo V, Parte IV del DLgs 152/06;
- dovra' essere definita la frequenza di monitoraggio;
d) il progetto dovra' rispettare le seguenti prescrizioni:
- le vasche dell'area T1 dovranno essere impermeabilizzate e dovra'
essere garantita la raccolta del percolato, che sara' smaltito come
rifiuto speciale; come previsto nel progetto depositato, inoltre, al
termine delle normali operazioni di gestione dei fanghi, le vasche di
accumulo dovranno essere ricoperte con un telo impermeabile
rimovibile;
- le acque derivanti dal funzionamento delle filtropresse dovranno
essere convogliate alla vasca del percolato;
- le cisterne di raccolta del percolato dovranno essere situate
all'interno di un bacino di contenimento della capacita' di almeno 1/3
del volume delle cisterne stesse;
- nell'area T2 dovranno essere posizionati esclusivamente materiali
non contaminati;
- dovranno essere realizzate reti separate per le acque di
dilavamento, le acque meteoriche e le acque reflue civili (derivanti
dall'area di cantiere) con caratteristiche tali da rispettare le
delibere di Giunta regionale 286/05 e 1860/06; le acque di dilavamento
dovranno essere convogliate ad una vasca di prima pioggia; le acque di
prima pioggia dovranno essere convogliate alle cisterne di raccolta
del percolato;
- le acque piovane ricadenti all'interno delle celle presenti nella
zona T1 (zona di deposito temporaneo), non dovranno confluire nei
pozzetti assieme al percolato proveniente dai fanghi in essiccazione,
in quanto trattasi di acque conformi ad uno scarico superficiale,
cosi' come previsto per le acque provenienti dalle coperture;
- non si dovranno assolutamente mescolare le acque provenienti dalla
filtropressatura e dalle percolazioni, con le altre acque provenienti
da altri settori o servizi del cantiere;
- si dovra' porre particolare attenzione nel far confluire le acque di
prima pioggia o di dilavamento del bacino di contenimento delle
cisterne di stoccaggio alle apposite condotte, verificando
periodicamente la tenuta delle cisterne di raccolta del percolato e
delle acque da filtropressatura, in modo che nel bacino non si possano
accumulare reflui provenienti dalle stesse;
- nell'area di deposito temporaneo T1, costituita dalle 10 celle di
essiccazione, si dovranno individuare alcune di esse per un uso
esclusivo dei fanghi o terreni contaminati che successivamente
confluiranno a discarica; tali celle non dovranno essere adibite a
deposito temporaneo dei fanghi o terreni risultati conformi dalla
caratterizzazione in sito;
- durante l'attivita' di deposito dei fanghi nella vasca T1, prima del
trattamento di filtropressatura, si dovra' porre attenzione nel
mantenere separati i fanghi provenienti dalle tratte contaminate da
quelle non contaminate; dovranno essere adottati accorgimenti
gestionali sull'impianto di filtropressatura in modo da non avere
fenomeni di cross- contamination nel passaggio del trattamento di
terreni contaminati a terreni non contaminati;
- dovra' essere realizzato un impianto di lavaggio ruote degli
automezzi in transito all'interno dell'area; le acque di lavaggio
dovranno essere convogliate alle cisterne di raccolta del percolato;
- l'area dovra' essere recintata e l'accesso dovra' essere
controllato;
- per il contenimento della dispersione delle polveri, la recinzione
dovra' essere provvista di adeguate schermature e le strade di accesso
al cantiere, cosi' come i cumuli di materiale inerte, dovranno essere
costantemente mantenuti umidi;
- dovra' essere definito il codice CER dei rifiuti sia in ingresso
all'area che prodotti dalla gestione dell'area stessa;
- i fanghi con caratteristiche tali da essere considerati rifiuti
dovranno essere destinati agli utilizzi previsti dal DLgs 152/06, dal
DM 5/02/98 e dal DM 186/06, ovvero dovranno essere destinati a
smaltimento;
- i materiali di escavo, classificati non come rifiuti ma come terreno
vegetale, dovranno essere destinati agli usi conformi a quanto
previsto dall'art. 186 del DLgs 152/06;
- l'area ecologica dovra' essere gestita in maniera tale da evitare il
ristagno di acqua all'interno delle vasche di accumulo al fine di
evitare il proliferarsi di insetti in particolare della zanzara tigre,
in alternativa dovranno essere utilizzati prodotti che inibiscono la
proliferazione di tali insetti;
- nel caso di emanazioni maleodoranti dovranno essere adottate idonee
soluzioni gestionali, come ad esempio: riduzione dei tempi di
permanenza dei fanghi in sito, movimentazione del fango, utilizzo di
additivi inibitori; e) dovra' essere adottata una specifica procedura
di tracciabilita' dei materiali estratti riportando in appositi report
periodici quanto di seguito descritto: - l'area di provenienza;
- i quantitativi movimentati;
- l'area di stoccaggio;
- il destino finale;
l'impresa trasmettera' il report al Comune di Ferrara dei lavori
eseguiti con frequenza periodica da definire; il report conterra' le
informazioni concernenti gli spostamenti di materiale riguardanti:
• Aree o tratte di prelievo;
• Analisi rappresentative della singola tratta;
• Volumi estratti;
• Zone di destinazione, temporanee e finali;
Controllo degli spostamenti:
- la continuita' nella filiera di controllo del materiale durante le
fasi del suo progressivo spostamento sara' garantita dalla
compilazione sistematica ed archiviazione di appositi moduli di
tracciabilita' relativi ad ogni singolo spostamento:
- Modulo di formazione dei materiali e destinazione finale:
• data di escavazione;
• la provenienza, ossia sito di escavazione (progressiva):
• tipo di materiale, (contaminato o non contaminato);
• volume (mc.) o peso del carico o materiale trasportato;
• sito di destinazione provvisorio;
• data di deposito temporaneo;
• sito di destinazione finale;
• data di deposito finale;
tali moduli potranno avere forma tabellare, utilizzando i normali
software per la creazione di un data-base atto alla gestione e
contabilizzazione dei fanghi o terre scavate, riutilizzate od inviate
a discarica o trattamento;
24) con riferimento ai lavori di allargamento del porto canale di
Porto Garibaldi:
a) i lavori di movimentazione dei fondali dovranno essere preceduti da
preliminari indagini eseguite da ditte autorizzate volte alla ricerca
di eventuali masse magnetiche (possibili ordigni) eccetto nel caso in
cui non si certifichi/attesti che le medesime aree sono state oggetto
di precedenti analoghi lavori e/o azioni di bonifica;
b) dovranno essere posizionati ed attivati tutti i fanali e
segnalamenti di ausilio alla navigazione ed a tale scopo dovra' essere
interpellato, per il tramite dell'Autorita' Marittima, il competente
Comando Zona e Segnalamenti della Marina Militare;
c) in fase di progetto esecutivo dovra' essere contattata la
Corporazione dei piloti del porto di Ravenna per acquisire un parere
in merito agli aspetti legati alle manovre di entrata ed uscita delle
navi previste arrivare ed attraversare il porto di Porto Garibaldi,
anche ai fini dell'eventuale disciplina della movimentazione delle
navi in entrata ed uscita da parte dell'Autorita' Marittima;
d) si dovra' tener conto degli aspetti normativi introdotti in materia
di security ossia la normativa tesa a prevenire le minacce di tipo
terroristico (Regolamento CE n. 725/2004): pertanto in caso di sosta
le navi potranno ormeggiare in tratti di banchina ricadenti
nell'ambito portuale previamente individuati ed oggetto di particolari
misure di sicurezza (sorveglianza, recinzioni, controllo degli
accessi, ecc) prescritti in speciali piani di security approvati
dall'Autorita' Marittima;
e) dovranno essere previsti anche i seguenti dragaggi:
- darsena presente sul lato Nord del porto, in prossimita' del faro,
per realizzare punti di ormeggio attrezzati per le unita' della
Guardia Costiera allo scopo di consentirne un pronto e veloce impiego
alla luce del previsto intensificarsi del traffico navale;
- porzione del porto canale in prossimita' del ponte della Romea, in
particolare i tratti sotto banchina lato Nord, per consentire un
ormeggio in sicurezza delle unita';
f) prioritariamente dovranno essere eseguiti i lavori di
riqualificazione dell'area dello scalo di alaggio esistente (se pur
mai utilizzato) sul lato Sud del porto canale, attualmente in
precario stato anche per la presenza di alcune unita' semiaffondate;
g) in fase di cantiere dovra' essere garantita la continuita' del
servizio di traghetto esistente per il collegamento delle sponde del
porto canale, prevedendo un attracco temporaneo banchina lato Nord per
l'imbarco e lo sbarco in sicurezza dei passeggeri; ad ausilio del
predetto servizio dovra' essere valutata l'installazione di idonee
illuminazioni (es. fascio di luce gialla che dall'alto investe il
sottostante specchio acqueo) in banchina da attivare in caso di nebbia
per indicare il tratto di canale oggetto dell'attraversamento del
traghetto;
h) presso i moli pedonali del porto canale (lato Nord e lato Sud
attualmente in direzione dei fanali verde e rosso dell'imboccatura) e
non interessati da operazioni di ormeggio o carico e scarico di merci,
dovranno essere installati parapetti sul ciglio banchina per
scongiurare possibili cadute in mare, prevedendo in ogni caso idonee
scale di risalita;
i) dovra' essere prevista l'installazione di adeguate bitte di idonea
portata lungo le banchine oggetto dell'allargamento anche per
eventuali ormeggi di emergenza da parte delle unita' mercantili in
transito;
j) per i lavori di dragaggio dovranno essere predisposti piani di
monitoraggio delle profondita' e delle quantita' di materiali dragati
quotidianamente per consentirne i controlli da parte dell'Autorita'
Marittima;
k) dovranno essere comunicati con congruo anticipo all'Autorita'
Marittima le ditte, i mezzi nautici, i tempi e le modalita' di
esecuzione dei lavori allo scopo di emanare le discendenti ordinanze
inerenti la sicurezza della navigazione;
25) al fine di non arrecare danni alle costruzioni limitrofe, per la
realizzazione delle opere di consolidamento delle sponde, in
particolare per la realizzazione dei palancolati, in sede di progetto
esecutivo dovranno essere adottate le tecnologie e la tipologie di
materiali piu' idonee in funzione del sito di impiego; in sede di
progettazione esecutiva, inoltre, le verifiche di stabilita' delle
arginature e delle sponde cosi' come la determinazione dei cedimenti
in fondazione, dovranno essere estese a tutte le sezioni interessate
da interventi;
26) in sede di progettazione esecutiva degli interventi che possono
dare origine a fenomeni di filtrazione, dovranno essere previste le
verifiche al sifonamento, soprattutto nei tratti in prossimita' di
centri abitati, edifici e infrastrutture;
27) tutte le lavorazioni previste dovranno escludere qualsiasi
alterazione del livello di falda che possa determinare fenomeni di
instabilita' delle sponde e di eventuali manufatti;
28) al fine del rilascio da parte del competente Servizio Turismo e
Qualita' aree turistiche della Regione Emilia-Romagna della
concessione per l'utilizzo di aree del demanio marittimo, rilascio che
sara' perfezionato successivamente alla chiusura della presente
procedura di VIA, dovranno essere comunicati, con congruo anticipo,
allo stesso Servizio regionale:
- i metri quadri d'interesse delle zone ricadenti in ambito demaniale
marittimo;
- l'esecutore degli interventi che ricadono in ambito demaniale
marittimo;
- gli estremi dei mezzi che opereranno in ambito demaniale marittimo
ai fini di derogare alla disposizioni della Vigente ordinanza
balneare;
29) la realizzazione degli interventi nelle zone che ricadono in
ambito o in prossimita' del demanio marittimo, non dovra' coincidere
con la stagione balneare, inoltre, non dovra' essere in alcun modo
compromessa la balneabilita' e la fruizione turistico ricreativa degli
ambiti demaniali marittimi concessi e/o di libera fruizione delle zone
costiere in prossimita' alle aree d'intervento;
30) in merito all'interferenza tra le nuove infrastrutture viarie
connesse al ponte Sabbioncello in comune di Copparo ed il metanodotto
"Porto Viro - Cavarzere - Minerbio", dovranno essere rispettate le
seguenti prescrizioni:
- qualsiasi scavo sulle condotte di Edison Stoccaggio SpA, o entro la
fascia di rispetto, dovra' essere eseguito in presenza costante di
personale di Edison, che impartira' di volta in volta, le prescrizioni
necessarie;
- durante le attivita' di cantiere dovranno essere utilizzati
ripartitori di carico per l'eventuale sovrappasso del metanodotto da
parte di mezzi operativi pesanti, in particolare dove le coperture
tendono a ridursi sino a portarsi alla copertura normale di linea (m
1,8);
- l'attuale quota del metanodotto non potra' essere variata;
- Edison Stoccaggio S.p.A. non e' responsabile dei danni che possono
derivare al metanodotto, persone e/o cose a causa di eventi dipendenti
dai lavori per la realizzazione del progetto di adeguamento
dell'idrovia ferrarese;
- tutto il personale operante in cantiere, soprattutto gli addetti ai
mezzi di sollevamento e movimento terra in vicinanza del metanodotto,
dovranno essere informati in materia di sicurezza;
- dovra' essere garantito, sempre ed in ogni momento, il libero
accesso di Edison alla fascia asservita per manutenzione, riparazioni
ed emergenza;
- considerato che il metanodotto e' esercito ad alta pressione,
qualsiasi lavoro in prossimita' della condotta (rilievi,
picchettamenti, saggi, sondaggi, ecc.) dovra' essere preventivamente
autorizzato da Edison ed eseguito alla presenza di tecnici della
stessa societa';
31) la realizzazione degli interventi di adeguamento dell'idrovia, nei
tratti interferenti le condotte di competenza Snam Rete Gas -
Distretto Centro Orientale, e' subordinata all'ultimazione da parte
della stessa societa' delle opere necessarie alla normalizzazione e
messa in sicurezza delle condotte, in conformita' al progetto
presentato da Snam nelle precedenti sedute di Conferenza di Servizi e
previo rilascio delle autorizzazioni di legge da parte degli Enti
competenti. Considerato che i metanodotti di competenza sono eserciti
ad alta pressione, qualsiasi lavoro in prossimita' delle condotte
(rilievi, picchettamenti, saggi, sondaggi, ecc.) dovra' essere
preventivamente autorizzato da Snam Rete Gas SpA ed eseguito alla
presenza di tecnici della stessa societa'. Snam Rete Gas SpA declina
ogni responsabilita' in ordine ad eventuali danni a persone e/o cose,
nonche' al gasdotto di proprieta' in conseguenza dei lavori di
adeguamento dell'idrovia;
32) in merito all'interferenza del progetto con il metanodotto
Tresigallo - Sabbioncello DN 200 (8") di competenza di Snam Rete Gas -
Distretto Nord Orientale, dovranno essere rispettate le seguenti
prescrizioni:
- nel corso dei lavori, eseguiti dalla Provincia di Ferrara, nessun
transito con mezzi pesanti, deposito di materiali e/o interventi di
qualsiasi genere potranno essere effettuati entro la fascia asservita
larga m. 11,50 per parte rispetto all'asse della condotta in
esercizio; a tale proposito dovranno essere definite e verbalizzate le
"procedure di esecuzione dei lavori tra il Centro Snam Rete Gas di
Donada e la Provincia di Ferrara, competenti e responsabili in
materia";
- la Provincia di Ferrara riconosce che i lavori e gli interventi sul
metanodotto interferito si rendono necessari per la realizzazione
delle proprie opere e, pertanto, non si dara' luogo a richiesta di
pagamento a qualsiasi titolo (cauzioni, fideiussioni, canoni, una
tantum, etc.);
- qualora - successivamente alla realizzazione dell'idrovia - Snam
Rete Gas ritenga di dover modificare o sostituire alcuni tratti della
condotta interferita, e' autorizzata ad effettuare a propria cura e
spese le modifiche e/o varianti, previo accordo con la Provincia di
Ferrara e senza dover versare alcuna cauzione e/o canone;
- ai fini della sicurezza, la Provincia di Ferrara dovra' realizzare,
se necessario, e mantenere agibili a personale e mezzi, le strade e/o
gli accessi agli impianti Snam Rete Gas ricollocati a seguito dei
lavori di adeguamento dell'idrovia;
- le opere di scavo in prossimita' della condotta potranno avvenire
previa la messa a vista del metanodotto ed in presenza di personale
Snam; e' consentito lo scavo con mezzi meccanici fino ad una distanza
di ml. 1,00 dal metanodotto, la restante parte a mano; dovranno essere
rispettate tutte le modalita' operative eventualmente richieste dal
personale Snam, atte a garantire la sicurezza del metanodotto;
- dovra' essere preventivamente concordato, con i tecnici Snam del
centro di Donada, l'eventuale messa in opera di palificate lungo le
sponde arginali;
- nella fascia asservita dal metanodotto non potra' essere eseguito
alcun lavoro senza preventiva autorizzazione di Snam nonche' accordi
con i tecnici del centro Snam di Donada per definire le fasi dei
lavori, presenziare al picchettamento della condotta e sottoscrivere
il relativo "verbale" in cui dovra' comparire il nominativo
dell'impresa esecutrice e della compagnia assicuratrice;
resta fermo che Snam Rete Gas non e' responsabile per i danni che
possono derivare al metanodotto, persone o cose a causa di eventi
dipendenti dai lavori eseguiti dalla Provincia di Ferrara;
33) con riferimento alle interferenze del progetto con le
infrastrutture di competenza, la Provincia di Ferrara dovra'
presentare a Telecom Italia SpA gli elaborati esecutivi di progetto
per ogni area d'intervento ove vi fossero interferenze o attivita' di
lavorazione su impianti Telecom Italia, al fine di definire la
necessita' di uno spostamento della rete esistente o lo sviluppo della
stessa. Qualora fosse individuata la necessita' di spostamenti dovra'
essere formalizzata la richiesta a Telecom Italia SpA ufficio Focal
Point spostamenti Via Miglioli, 11 - 60131 Ancona;
34) con riferimento alle interferenze del progetto con le
infrastrutture di competenza del Consorzio di Bonifica II Circondario
Polesine di S. Giorgio:
- con riferimento alle integrazioni acquisite al protocollo regionale
con n. 167101 dell'8 luglio 2008, la Tavola n. 26REV1 dovra' essere
adeguata al contenuto della relazione integrativa;
- dovranno essere adottate modalita' esecutive tali da evitare la
necessita' di ridurre i normali livelli di esercizio e le portate
idrauliche dell'asta Po di Volano - Canale Navigabile Migliarino
Portogaribaldi, condizione indispensabile per la sicurezza idraulica e
per l'esercizio irriguo dell'area sottesa;
- nel punto di confluenza del vecchio ramo del Po di Volano, a valle
dell'abitato di Medelana, con il tracciato interessato dai lavori di
adeguamento dell'idrovia, dovra' essere sempre garantita una
possibilita' di deflusso in grado di smaltire le acque del San Nicolo
- Medelana che, in situazioni di emergenza, funge da scaricatore di
piena per il Po di Primaro;
- dovra' essere sempre garantito il libero e sicuro accesso alle opere
di presa situate sul Po di Volano e sul Canale navigabile Migliarino -
Portogaribaldi, sia per il personale consorziale addetto al servizio
che per i mezzi d'opera necessari agli interventi manutentori;
- preliminarmente alla fase esecutiva dei lavori dovranno essere
richieste le necessarie concessioni al Consorzio;
35) la realizzazione degli interventi dovra' rispettare le priorita'
individuate, anche sulla base delle indicazioni fornite dal Servizio
Infrastrutture viarie ed Intermodalita' della Regione Emilia-Romagna,
nel cronoprogramma variato con le integrazioni contenute nella nota
prot. n. 61535/2008 della Provincia di Ferrara. Le priorita' operative
nella realizzazione degli interventi saranno in ogni caso definite
dalla Provincia di Ferrara in accordo con il Servizio Infrastrutture
viarie ed Intermodalita' della Regione Emilia-Romagna;
36) nell'ambito dello studio sull'influenza dei lavori in progetto
sulla interazione fra idrologia superficiale e sotterranea, previsto
dalla Provincia di Ferrara in fase di progettazione esecutiva,
dovranno essere eseguiti monitoraggi pre e post intervento attraverso
il posizionamento di piezometri in corrispondenza di Porto Garibaldi,
dell'abitato di Comacchio e di Valle Lepri, lungo il percorso
dell'idrovia e su entrambi i lati della stessa;
37) in sede di progetto esecutivo dovra' essere applicata idonea
modellistica inerente gli interscambi tra acqua dolce e marina per
effetto dei movimenti di marea nell'area del Porto Canale e nelle
retrostanti valli Fattibello, Spavola e Capre ecc.;
38) con riferimento a modalita', frequenza dei dragaggi e destinazione
dei materiali scavati:
- la Provincia di Ferrara dovra' svolgere attivita' di coordinamento
presso gli Enti preposti (Parco, Regione, Consorzi di Bonifica, ARPA,
ARNI, Comuni) per definire un documento condiviso riguardante il piano
di gestione per il mantenimento dell'efficienza idraulica e di
navigazione del porto-canale e del canale;
- in fase esecutiva, dovra' essere concordata con il Parco Regionale
del Delta del Po, anche tenendo conto delle implicazioni
paesaggistiche, la eventuale collocazione dei materiali scavati sul
lato destro del canale nell'area tra Comacchio e Porto Garibaldi;
39) la Provincia di Ferrara, in sede esecutiva, dovra' valutare
l'opportunita' di utilizzare il materiale dragato per opere di difesa
della costa, provvedendo, in accordo con il Servizio Tecnico di Bacino
Po di Volano, agli adempimenti di cui al DM 24 gennaio 1996 ed
all'art. 109 del DLgs 3 aprile 2006, n. 152;
40) dovra' essere rispettato il programma di campionamento delle terre
da scavo e dei fanghi di dragaggio presentato ed aggiornato dalla
documentazione integrativa datata giugno 2008, comunicando con congruo
anticipo il calendario degli interventi e dei campionamenti agli Enti
titolari in materia e/o preposti al controllo (Provincia di Ferrara -
Servizio Risorse idriche e Tutela ambientale, Comune territorialmente
competente, Arpa Sezione Provinciale di Ferrara);
41) per limitare gli impatti attesi in fase di cantiere dovranno
essere attuate tutte le misure precauzionali previste nella
documentazione integrativa al SIA e di seguito sintetizzate:
- posizionamento delle infrastrutture cantieristiche in aree di minore
accessibilita' visiva;
- movimentazione dei mezzi di trasporto delle terre con utilizzo di
accorgimenti idonei ad evitare la dispersione di pulviscolo (bagnatura
dei cumuli e delle vie di accesso ai cantieri, telonatura e lavaggio
dei mezzi di trasporto);
- canalizzazione e raccolta delle acque dei servizi igienici;
- accorgimenti e dispositivi antinquinamento per i mezzi di cantiere
(sistemi insonorizzati, serbatoi a tenuta, etc.); regolamenti di
sicurezza volti a prevenire i rischi di incidente;
- utilizzo, per quanto possibile, per il ripristino del cantiere, del
terreno proveniente dallo scotico;
- adozione di tutte le precauzioni e accorgimenti possibili
finalizzati ad evitare sversamenti o gocciolamenti; in assenza di
superfici pavimentate, i materiali dovranno essere depositati su
teloni impermeabili, in modo da scongiurare percolamenti nel suolo;
- impiego, per quanto possibile, di mezzi e macchinari di nuova
generazione, in ogni caso a norma; rispetto degli orari di cantiere,
in particolare nelle adiacenze delle aree abitate o in prossimita'
delle aree naturalistiche protette;
la Provincia di Ferrara ha l'obbligo di inserire le suddette misure
nel capitolato d'appalto;
42) prima dell'installazione dei cantieri, dovra' essere presentato,
al Comune territorialmente competente ed agli organi di controllo, un
piano di emergenza relativo a eventuali sversamenti accidentali e
rischi di incidenti;
43) il piano di monitoraggio presentato a corredo del SIA, dovra'
essere attuato tenendo conto delle integrazioni e/o modifiche di
seguito indicate:
- Suolo - l'elenco dei parametri da ricercare, relativamente ai
metalli, dovra' essere integrato con la ricerca di Rame (Cu), Zinco
(Zn), Stagno (Sn), per tutti gli undici siti individuati (S1-S11)
nelle situazioni ante-operam e post-operam;
- Acque sotterranee - per ogni piezometro andra' specificata la
finestratura, in modo da definire gli acquiferi intercettati; il
periodo di monitoraggio post-operam (MPO) dovra' protrarsi per almeno
due anni dal ripristino delle aree di cantiere e dall'inizio della
fase di esercizio, mantenendo la frequenza del rilevamento;
- Acque superficiali - il monitoraggio per le acque superficiali
dovra' attenersi a quanto previsto dal piano presentato a corredo del
SIA in ante-operam, corso d'opera, post-operam; sono da ritenersi non
necessari da ricercare i parametri colore, TOC, durezza totale, mentre
risulta opportuna la ricerca integrativa di microinquinanti organici e
dei metalli Arsenico e Mercurio;
- Rumore/vibrazioni - al termine di ogni "campagna di misure", cosi'
come previsto nel SIA, dovra' essere redatta una relazione tecnica ed
inviata alle Amministrazioni comunali per le valutazioni di
competenza, se necessario sentita ARPA in qualita' di organo tecnico
competente;
- Atmosfera - le aree oggetto di monitoraggio saranno quelle indicate
dal piano di monitoraggio presentato dal proponente, ma limitato ai
soli punti "AV 01-07" (aree residenziali); i piani di monitoraggio
dovranno essere concordati con ARPA in sede di progetto esecutivo;
detti piani dovranno prevedere l'analisi di inquinanti indicatori di
traffico per periodi comunque non inferiori alle due settimane per
ciascuna delle fasi (ante-operam, post-operam, corso d'opera);
considerato che dalle analisi effettuate risulta che vi sara' un
incremento significativo di traffico sull'asse stradale SS16 in
localita' Pontelagoscuro (comune di Ferrara), dovra' essere realizzato
un monitoraggio continuativo dei flussi di traffico su tale asse in
localita' Pontelagoscuro a partire dalla situazione presente;
44) considerati gli impatti particolarmente significativi determinati
dalla realizzazione dell'opera sul traffico in ambito urbano della
citta' di Ferrara, dovranno essere rispettate le seguenti
prescrizioni:
fase di cantiere
- prima della fase di accantieramento di ogni singolo cantiere dovra'
essere presentato, con congruo anticipo al competente Servizio del
Comune di Ferrara, un dettagliato piano del traffico che metta in
evidenza i flussi di traffico aggiornati in funzione delle reali
condizioni della circolazione presente nel sito di intervento; in tale
piano dovranno essere riportate le soluzioni progettuali applicabili
per limitare gli impatti, nonche' la disposizione della segnaletica
orizzontale e verticale e di eventuale segnaletica luminosa di
preavviso (pannelli a messaggio variabile);
- dovra' essere condotto un monitoraggio del traffico in
corrispondenza delle vie maggiormente impattate dall'attivita' di
cantiere, in grado di controllare i flussi di traffico sulle strade
individuate; detto monitoraggio dovra' essere redatto in accordo con
il competente Servizio del Comune che rilascera' nulla osta; qualora
si dovessero verificare situazioni di congestioni del traffico
dovranno essere adottate le misure di mitigazione necessarie;
prima dell'apertura di qualsiasi cantiere inerente la ricostruzione o
l'adeguamento di ponti o passerelle dovranno essere realizzate tutte
le opere di mitigazione del traffico previste in progetto;
fase di esercizio
la Provincia di Ferrara dovra' predisporre, in accordo con il
competente Servizio del Comune di Ferrara, un piano di monitoraggio
del traffico indotto dall'esercizio dell'infrastruttura;
dovra' essere concordata, con il competente Servizio del Comune di
Ferrara, la disposizione della segnaletica orizzontale, verticale e
luminosa di preavviso (pannelli a messaggio variabile), e degli
eventuali dispositivi di segnalazione acustica;
45) con riferimento all'inquinamento acustico atteso in fase di
cantiere, dovra' essere prodotta ai Comuni interessati la
documentazione di valutazione di impatto acustico, redatta ai sensi
della Legge 447/95, della L.R. 15/01, delle delibere di Giunta
regionale 673/04 e 45/02, per ogni cantiere base e operativo, al fine
dell'eventuale rilascio delle autorizzazioni in deroga ai limiti di
rumore da parte dei competenti Servizi comunali;
46) con riferimento al territorio del comune di Ferrara ed
all'inquinamento acustico correlato alla realizzazione degli
interventi, in particolare in ambito urbano:
fase di cantiere
- la Provincia di Ferrara, in accordo con il Comune e con congruo
anticipo rispetto alla fase di accantieramento, dovra' definire le
modalita' per informare la cittadinanza dei possibili disagi indotti
dalle attivita' di cantiere, organizzando, inoltre, specifici incontri
con la cittadinanza prima dell'inizio dei lavori;
fase di esercizio
- la Provincia di Ferrara dovra' concordare con il Comune, un piano di
monitoraggio del rumore determinato dall'esercizio dell'infrastruttura
idroviaria, sia per quanto riguarda il transito dei natanti, merci e
da diporto, sia determinato dal traffico indotto; in detto piano
dovranno essere definite le modalita' di misura, i tempi di misura e i
ricettori in corrispondenza dei quali operare i rilievi; i risultati
del monitoraggio potranno mettere in evidenza la necessita' di
realizzare delle opere di mitigazione del rumore in corrispondenza dei
ricettori maggiormente impattati;
47) per assicurare la congruenza del progetto con le tutele poste in
essere nei siti di Rete Natura 2000 interferiti, dovranno essere
rispettate le seguenti prescrizioni:
- ridurre al minimo il disturbo per la fauna e, compatibilmente con i
tempi tecnici, realizzare i lavori di scavo e di ripristino in periodi
stagionali di minor disturbo per le specie faunistiche e,
principalmente, al di fuori del periodo riproduttivo dell'avifauna;
- provvedere, nel caso di eliminazione di vegetazione arbustiva ed
arborea, alla piantumazione lungo le pertinenze del canale di
altrettanti esemplari appartenenti a specie autoctone;
- prevedere lo spostamento in siti idonei degli esemplari di specie
vegetali acquatiche di interesse comunitario o rare a livello
regionale, prima di procedere con l'inizio dei lavori;
- provvedere alla piantumazione di esemplari appartenenti a specie
arboree ed arbustive autoctone nelle aree perimetrali delle darsene
interessate dai lavori, sia quelle esistenti che quelle di nuova
realizzazione, al fine di migliorare l'inserimento ambientale delle
medesime;
- provvedere al ripristino alle condizioni iniziali delle aree
interessate dai cantieri;
- adottare tutte le precauzioni necessarie a non produrre inquinamento
delle acque superficiali e del suolo durante le operazioni di scavo al
fine di prevenire anche i versamenti accidentali (da macchinari di
scavo e dagli automezzi) di sostanze inquinanti;
- definire i percorsi, le piazzole e le carraie di accesso all'area
d'intervento in modo da ridurre il piu' possibile le interferenze
sugli habitat naturali e le specie presenti in loco;
- riutilizzare in loco il materiale idoneo asportato previo
accantonamento degli strati superficiali fertili eventualmente
presenti;
- depositare eventuali materiali inquinanti, quali i fanghi di fondo,
in zone di stoccaggio temporaneo impermeabili per evitare il
percolamento di sostanze inquinanti in suolo e falda;
- dotare le eventuali aree di sosta e di rifornimento di carburante e
lubrificanti di tutti gli appositi sistemi di raccolta dei liquidi
provenienti da sversamento accidentale e dalle acque di prima
pioggia;
- utilizzare accorgimenti idonei ad evitare la dispersione delle
polveri durante la movimentazione dei mezzi di trasporto, tramite
umidificazione dei piazzali ed adeguata copertura con teloni dei
cassoni adibiti al trasporto inerti;
- smaltire in apposita discarica autorizzata, al termine dei lavori,
tutti i materiali di risulta, nonche' gli imballaggi dei materiali e i
vari contenitori;
- per il Lotto 3, in corrispondenza di Valle Fattibello che assicura
il ricambio idrico di tutto il sistema vallivo di Comacchio,
predisporre apposite barriere galleggianti per la trattenuta di
sostanze inquinanti che potrebbero essere accidentalmente disperse dal
passaggio delle navi;
- la Provincia di Ferrara dovra' svolgere un'attivita' di
coordinamento presso gli Enti preposti per definire un documento
condiviso riguardante il piano di gestione per la navigazione del
porto-canale e del canale;
c) di dare atto che il parere della Provincia di Ferrara - Servizio
Politiche della Sostenibilita' e Cooperazione internazionale, del
Consorzio di gestione del Parco Regionale del Delta del Po e dei
Comuni di Ferrara, Formignana, Tresigallo, Copparo, Migliarino,
Migliaro, Ostellato, Comacchio, espresso ai sensi dell'art. 18, comma
6, della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed
integrazioni, e' contenuto all'interno del Rapporto conclusivo dei
lavori della Conferenza di Servizi;
d) di dare atto che il parere di conformita' al Piano stralcio per
l'assetto idrogeologico (PAI) del fiume Po, espresso dalla competente
Autorita' di Bacino, e' contenuto all'interno del Rapporto conclusivo
dei lavori della Conferenza di Servizi;
e) di dare atto che il nulla-osta del Consorzio di gestione del Parco
Regionale del Delta del Po, espresso ai sensi dell'art. 40 della L.R.
17 febbraio 2005, n. 6, e' contenuto all'interno del Rapporto
conclusivo dei lavori della Conferenza di Servizi;
f) di dare atto che, ai sensi dell'art. 17, comma 3, della L.R. 18
maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, la presente
valutazione di impatto ambientale positiva costituisce variante ai
vigenti strumenti urbanistici dei Comuni di Ferrara, Formignana,
Tresigallo, Copparo, Migliarino, Migliaro, Ostellato, Comacchio, con
contestuale imposizione del vincolo preordinato all'esproprio ai sensi
dell'art. 8 della L.R. 19 dicembre 2002, n. 37, qualora i rispettivi
Consigli comunali ratifichino la variante derivante dall'atto
conclusivo della procedura di VIA entro 30 giorni dalla data di
ricevimento della comunicazione;
g) di dare atto che il parere favorevole sulle suddette varianti,
espresso ai sensi di legge dalla Provincia di Ferrara, da ARPA - Sez.
prov.le di Ferrara e da AUSL di Ferrara, e' contenuto all'interno del
Rapporto conclusivo dei lavori della Conferenza di Servizi;
h) di dare atto che nell'ambito della procedura di VIA, sono stati
valutati in modo adeguato gli effetti ambientali e paesaggistici
inerenti la localizzazione del progetto, nonche' le sue ragionevoli
alternative sotto il profilo della pianificazione territoriale ed
urbanistica, pertanto non risulta necessario procedere alla
valutazione ambientale strategica (VAS) delle varianti urbanistiche ai
sensi del DLgs 152/06 e della L.R. 9/08;
i) di dare atto che l'autorizzazione ambientale ex art. 159 del DLgs
22 gennaio 2004, n 42, rilasciata dal Comune di Ferrara con atto prot.
n. 105653 del 3 dicembre 2008, costituisce l'Allegato B, parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione;
j) di dare atto che l'autorizzazione ambientale ex art. 159 del DLgs
22 gennaio 2004, n 42, rilasciata dal Comune di Formignana con atto
prot. n. 7125 del 3 dicembre 2008, costituisce l'Allegato C, parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione;
k) di dare atto che l'autorizzazione ambientale ex art. 159 del DLgs
22 gennaio 2004, n 42, rilasciata dal Comune di Tresigallo con atto
prot. n. 6671 del 29 novembre 2008, costituisce l'Allegato D, parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione;
l) di dare atto che l'autorizzazione ambientale ex art. 159 del DLgs
22 gennaio 2004, n 42, rilasciata dal Comune di Copparo con atto prot.
n. 29792 del 28 novembre 2008, costituisce l'Allegato E, parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione;
m) di dare atto che l'autorizzazione ambientale ex art. 159 del DLgs
22 gennaio 2004, n 42, rilasciata dal Comune di Migliarino con atto
prot. n. 12471 del 4 dicembre 2008, costituisce l'Allegato F, parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione;
n) di dare atto che l'autorizzazione ambientale ex art. 159 del DLgs
22 gennaio 2004, n 42, rilasciata dal Comune di Migliaro con atto
prot. n. 6207 del 27 novembre 2008, costituisce l'Allegato G, parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione;
o) di dare atto che l'autorizzazione ambientale ex art. 159 del DLgs
22 gennaio 2004, n 42, rilasciata dal Comune di Ostellato con atto
prot. n. 16435 del 28 novembre 2008, costituisce l'Allegato H, parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione;
p) di dare atto che l'autorizzazione ambientale ex art. 159 del DLgs
22 gennaio 2004, n 42, rilasciata dal Comune di Comacchio con atto
prot. n. 58570 del 3 dicembre 2008, costituisce l'Allegato I, parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione;
q) di dare atto che il nulla-osta ai sensi dell'art. 159 del DLgs 22
gennaio 2004, n. 42, di competenza del Ministero per i Beni e le
Attivita' culturali - Direzione Regionale per i Beni culturali e
paesaggistici dell'Emilia-Romagna (DLgs 8 gennaio 2004, n. 3; DPR 26
novembre 2007, n. 233), e' contenuto all'interno del Rapporto
conclusivo dei lavori della Conferenza di Servizi;
r) di dare atto che il nulla-osta per gli interventi su beni culturali
di cui all'art. 21 del DLgs 22 gennaio 2004, n. 42, di competenza del
Ministero per i Beni e le Attivita' culturali - Direzione Regionale
per i Beni culturali e paesaggistici dell'Emilia-Romagna (DLgs 8
gennaio 2004, n. 3; DPR 26 novembre 2007, n. 233), e' contenuto
all'interno del Rapporto conclusivo dei lavori della Conferenza di
Servizi;
s) di dare atto che la valutazione d'incidenza ai sensi dell'art. 5
del DPR 8 settembre 1997, n. 357 e successive modifiche ed
integrazioni e della L.R. 14 aprile 2004, n. 7, sui siti di Rete
Natura 2000 esterni al perimetro del Parco Regionale del Delta del Po,
approvata con determina del Direttore generale Ambiente e Difesa del
suolo e della costa n. 15318 del 27 novembre 2008, costituisce
l'Allegato J, parte integrante e sostanziale della presente delibera;
t) di dare atto che la valutazione d'incidenza ai sensi dell'art. 5
del DPR 8 settembre 1997, n. 357 e successive modifiche ed
integrazioni e della L.R. 14 aprile 2004, n. 7, sui siti di Rete
Natura 2000 interni al perimetro del Parco Regionale del Delta del Po,
e' contenuta all'interno del Rapporto conclusivo dei lavori della
Conferenza di Servizi;
u) di dare atto che il nulla-osta ai fini idraulici ai sensi del RD 25
luglio 1904, n. 523, di competenza del Servizio Tecnico Bacino Po di
Volano, e' contenuto all'interno del Rapporto conclusivo dei lavori
della Conferenza di Servizi;
v) di dare atto che il nulla-osta ai fini della navigazione fluviale,
espresso da ARNI ai sensi della L.R. 14 gennaio 1989, n. 1, e'
contenuto all'interno del Rapporto conclusivo dei lavori della
Conferenza di Servizi;
w) di dare atto che il nulla-osta ai fini della navigazione marittima,
espresso dalla Capitaneria di Porto di Ravenna ai sensi del Codice
della Navigazione parte marittima con relativo Regolamento di
esecuzione, dell'art. 14 della Legge 84/94 e dell'art. 104, DLgs
112/98, e' contenuto all'interno del Rapporto conclusivo dei lavori
della Conferenza di Servizi;
x) di dare atto che il parere sulle opere interferenti l'ambito
marittimo, espresso dal competente Ufficio Tecnico per le opere
marittime di Ravenna, e' contenuto all'interno del Rapporto conclusivo
dei lavori della Conferenza di Servizi;
y) di dare atto che la concessione per l'utilizzo di aree del demanio
idrico ai sensi della L.R. 14 aprile 2004, n. 7, sara' rilasciata,
sulla base degli elaborati di progetto esecutivi, dal competente
Servizio Tecnico Bacino Po di Volano successivamente all'assunzione
del presente atto;
z) di dare atto che la concessione per l'utilizzo di aree del demanio
marittimo sara' rilasciata, ai sensi Codice della Navigazione e della
L.R. 31 maggio 2002, n. 9, dal competente Servizio Turismo e Qualita'
aree turistiche della Regione Emilia-Romagna, successivamente
all'assunzione del presente atto;
aa) di dare atto che l'accertamento di conformita' alle norme edilizie
dei Comuni di Ferrara, Formignana, Tresigallo, Copparo, Migliarino,
Migliaro, Ostellato, Comacchio, nonche' alle norme di sicurezza,
sanitarie e di tutela ambientale e paesaggistica, previsto dall'art.
7, comma 2, della L.R. 25 novembre 2002, n. 31 e successive modifiche
ed integrazioni, e' stato effettuato all'interno del Rapporto
conclusivo dei lavori della Conferenza di Servizi;
bb) di dare atto che il nulla-osta alle interferenze con le
infrastrutture di competenza di:
- SNAM Rete Gas - Centro di Bondeno;
- SNAM Rete Gas - Centro di Donada;
- Hera SpA;
- Consorzio di Bonifica I Circondario Polesine di Ferrara;
- Consorzio di Bonifica II Circondario Polesine di S. Giorgio;
- Consorzio di Bonifica Valli di Vecchio Reno;
- ACANTHO SpA;
e' contenuto all'interno del Rapporto conclusivo dei lavori della
Conferenza di Servizi;
cc) di dare atto che il nulla-osta alle interferenze con le
infrastrutture di competenza di:
- Rete Ferroviaria Italiana;
- Edison Stoccaggio SpA;
- Telecom Italia SpA;
non intervenuti in sede di Conferenza di Servizi conclusiva, e' stato
acquisito agli atti della Regione Emilia-Romagna ed e' contenuto
all'interno del Rapporto conclusivo dei lavori della Conferenza di
Servizi;
dd) di dare atto che, ai sensi dell' art. 14-ter, comma 9 della Legge
7 agosto 1990 n. 241 e dell'art. 17, comma 2 della L.R. 18 maggio
1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il presente atto
sostituisce il nulla-osta per le interferenze con le infrastrutture di
competenza di:
- ANAS - Compartimento di Bologna;
- Ferrovie Emilia Romagna;
- Enel SpA;
- CADF SpA;
- Consorzio Generale di Bonifica;
- E.ON Rete Mediterranea Srl;
non intervenuti in sede di Conferenza di Servizi conclusiva;
ee) di dare atto che l'approvazione del progetto di riutilizzo delle
terre e rocce da scavo, da effettuarsi, ai sensi dell' art. 186 del
DLgs 3 aprile 2006, n. 152 e successive modifiche ed integrazioni, da
parte del Servizio Valutazione impatto e Promozione sostenibilita'
ambientale della Regione Emilia-Romagna, Autorita' competente allo
svolgimento della procedura di VIA, e' contenuta all'interno del
Rapporto conclusivo dei lavori della Conferenza di Servizi;
ff) di dare atto che l'approvazione dei progetti definitivi dei
diversi lotti di cui si compone il progetto complessivo di adeguamento
dell'idrovia ferrarese al traffico idroviario di classe V europea in
esame, sara' effettuata dall'Amministrazione provinciale di Ferrara,
in qualita' di stazione appaltante come definito nella delibera di
Giunta regionale n. 433 del 16 febbraio 2005, successivamente alla
conclusione della presente procedura di VIA ed in coerenza con le
prescrizioni impartite nell'ambito del presente procedimento;
gg) di dare atto che la suddetta approvazione comportera'
dichiarazione di pubblica utilita' dell'opera, con apposizione dei
vincoli espropriativi sulle aree interessate dal progetto ai sensi
della L.R. 19 dicembre 2002, n. 37 per la durata di anni 15 ai sensi
dell'art. 13 del DPR 327/01;
hh) di dare atto che considerati il cronoprogramma e la complessita'
degli interventi, ai sensi dell'art. 13 del DPR 327/01, il decreto di
esproprio dovra' essere emanato entro 15 anni dal provvedimento di
approvazione del progetto;
ii) di dare atto che ARNI in qualita' di ente gestore dell'idrovia
ferrarese, si impegna a predisporre, di concerto con la Regione
Emilia-Romagna - Servizio Infrastrutture viarie ed Intermodalita', un
piano di gestione dell'infrastruttura idroviaria nel quale dovranno
essere definiti, in accordo con le Amministrazioni territoriali
interessate:
- gli orari dei passaggi dei natanti sotto i ponti dove si prevede una
manovra di innalzamento, in modo da contenere gli impatti sulle aree
circostanti;
- la cadenza temporale e l'entita': a) delle operazioni di
manutenzione ordinaria e straordinaria da effettuare sui principali
manufatti (ponti, passerelle, ecc.) presenti; b) delle operazioni di
dragaggio e sfangamento dei fondali, con la relativa gestione dei
materiali di risulta;
- il piano di emergenza per la gestione di eventuali incidenti
derivanti dalla collisione tra natanti o dalla collisione dei natanti
con le sponde, che possono determinare rotture arginali e conseguenti
allagamenti o sversamenti di sostanze pericolose e inquinanti nelle
acque superficiali;
jj) di trasmettere, ai sensi dell'art. 16, comma 3, della L.R. 18
maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, copia della
presente deliberazione alla proponente Provincia di Ferrara - Settore
Tecnico, Infrastrutture, Edilizia scolastica, Protezione Civile;
kk) di trasmettere, ai sensi dell'art. 16, comma 3, della L.R. 18
maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, per
opportuna conoscenza e per gli adempimenti di rispettiva competenza,
copia della presente deliberazione alla Provincia di Ferrara -
Servizio Politiche della sostenibilita' e Cooperazione internazionale;
al Comune di Comacchio; al Comune di Copparo; al Comune di Ferrara; al
Comune di Formignana; al Comune di Migliarino; al Comune di Migliaro;
al Comune di Ostellato; al Comune di Tresigallo; al Consorzio di
gestione del Parco Regionale del Delta del Po; alla Direzione
Regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell'Emilia-Romagna;
alla Regione Emilia-Romagna - Servizio Parchi e Risorse forestali;
all'Autorita' di Bacino del Po; ad ARNI; alla Regione Emilia-Romagna -
Servizio Tecnico Bacino Po di Volano; alla Regione Emilia-Romagna -
Servizio Turismo e Qualita' aree turistiche; alla Capitaneria di Porto
di Ravenna; all'Ufficio Tecnico per le Opere marittime di Ravenna; ad
ARPA Sezione Provinciale di Ferrara; ad AUSL - Dipartimento di Sanita'
pubblica di Ferrara; ad ANAS - Compartimento di Bologna; alle Ferrovie
Emilia Romagna; a Rete Ferroviaria Italiana; a Enel SpA; ad Edison
Stoccaggio SpA; a SNAM Rete Gas - Centro di Bondeno; a SNAM Rete Gas -
Centro di Donada; a Telecom Italia SpA; a Hera SpA; a CADF SpA; a
Consorzio generale di Bonifica; a Consorzio di Bonifica I Circondario
Polesine di Ferrara; a Consorzio di Bonifica II Circondario Polesine
di S. Giorgio; a Consorzio di Bonifica Valli di Vecchio Reno; a E.ON
Rete Mediterranea S.r.l.; a ACANTHO SpA; alla Soprintendenza per i
Beni architettonici e paesaggistici per le Province di Ravenna,
Ferrara, Forli'-Cesena e Rimini; alla Soprintendenza per i Beni
archeologici dell'Emilia-Romagna; alla Regione Emilia-Romagna -
Servizio Infrastrutture viarie ed Intermodalita'; al Comando
provinciale Vigili del Fuoco di Ferrara;
ll) di fissare, ai sensi dell'art. 17, comma 7, della L.R. 18 maggio
1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, l'efficacia
temporale della presente valutazione di impatto ambientale in anni 20
(venti);
mm) di pubblicare, per estratto, nel Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell'art. 16, comma 3, della L.R. 18
maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il presente
partito di deliberazione.