COMUNICATO
Titolo III - Decisione relativa alla procedura di VIA concernente il progetto di riprofilatura, normalizzazione morfologica e saturazione dei valli discarica Crispa - V lotto, in localita' Crispa, comune di Jolanda di Savoia
L'Autorita' competente: Provincia di Ferrara comunica la deliberazione
relativa alla procedura di VIA concernente il
- progetto: riprofilatura, normalizzazione morfologica e saturazione
dei valli discarica Crispa - V lotto;
- presentato da: Societa' Area SpA;
- localizzato: localita' Crispa - Jolanda di Savoia.
Il progetto interessa il territorio del comune di Jolanda di Savoia e
della provincia di Ferrara.
Ai sensi del Titolo III della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 come
modificata dalla L.R. 16 novembre 2000, n. 35, l'Autorita' competente
Provincia di Ferrara - Ufficio VIA con atto DGP n. 477/104172 del
19/12/2006 ha assunto la seguente decisione:
delibera:
1) di prendere atto delle valutazioni conclusive della Conferenza dei
Servizi del 18 settembre 2006, contenute nel "Rapporto sull'impatto
ambientale per il progetto di riprofilatura, normalizzazione
morfologica e saturazione dei valli discarica V lotto" in localita'
Crispa nel territorio comunale di Jolanda di Savoia presentato dalla
ditta Area SpA che costituisce l'Allegato A, quale sua parte
integrante e sostanziale, della presente deliberazione;
2) di considerare tale progetto ambientalmente compatibile alla luce
delle valutazioni suddette;
3) di approvare pertanto il progetto, presentato dalla ditta Area SpA,
finalizzato alla realizzazione della riprofilatura, normalizzazione
morfologica e saturazione valli discarica Crispa V lotto in comune di
Jolanda di Savoia;
4) di approvare la realizzazione dell'impianto condizionatamente al
rispetto delle prescrizioni di cui al "Rapporto" Allegato A) quale
parte sostanziale del presente atto, punti 2.C e 3.C che di seguito
per maggiore chiarezza si riportano.
Prescrizioni in merito al quadro di riferimento progettuale
Prescrizioni generali di gestione del periodo transitorio di
realizzazione impianto
Si riportano le prescrizioni da seguire nel periodo transitorio di
realizzazione dell'impianto.
Cantiere
a) l'area destinata al cantiere deve essere contenuta entro la
superficie totale occupata dall'opera;
b) le fasi di cantiere devono essere eseguite nel seguente ordine e
soggette al regime di comunicazione specificato nel capitolo 5
dell'atto di AIA:
- allestimento cantiere;
- movimentazioni terra, mediante rimozione opere edili esistenti,
scavo di sbancamento, posa barriera di base in argilla e realizzazione
opere viarie, nonche' la rete dei fossati per la raccolta delle acque
piovane;
- realizzazione arginature perimetrali;
- impermeabilizzazione artificiale del fondo della discarica;
- realizzazione rampa di accesso;
- realizzazione della rete di drenaggio e raccolta del percolato;
- realizzazione del sistema di captazione del biogas;
- realizzazione dell'impianto elettrico;
- smobilizzo del cantiere portando a completamento la rete dei fossati
di raccolta acque bianche, nonche' il ripristino delle opere
eventualmente danneggiate durante l'esecuzione dei lavori.
Scarichi idrici
Le acque di pioggia, interne all'area cantiere, possono essere
scaricate nei fossi di scolo.
Emissioni in atmosfera
Al fine di ridurre i fenomeni di emissione di polveri in sede di
sbancamento e soprattutto di collocamento dei materiali inerti, si
dovra' provvedere a bagnare adeguatamente l'inerte, per limitare la
diffusione delle polveri in atmosfera.
Gestione delle operazioni di recupero e dei rifiuti prodotti
Le operazioni di smaltimento dei rifiuti prodotti durante la fase
cantiere devono essere svolte nel rispetto della normativa vigente in
ambito di gestione e smaltimento rifiuti.
Prescrizioni generali di realizzazione dell'impianto
Il progetto dovra' essere realizzato cosi' come descritto negli
elaborati progettuali e grafici in data (gennaio-settembre e ottobre
2006). In particolare:
a) gli argini del IV lotto I stralcio lato est e III lotto lati ovest
e sud non potranno essere smantellati per realizzare un aumento della
volumetria del lotto di discarica; potra' altresi' essere attuato, in
analogia con la tecnologia adottata per la realizzazione del progetto
del lotto denominato "vallo tra il II e III lotto", la rimozione di
quella parte di base degli argini sopra richiamati, necessaria al fine
di intercettare il telo di impermeabilizzazione e di realizzare cosi'
una continuita';
b) l'area complessiva del piano di base della discarica comprensiva
del piano di appoggio degli argini di 27.700 mq. circa, dovra' essere
suddivisa, mediante arginelli interni con larghezza in sommita' di
1,00 e pendenza delle scarpate 1/1, in tre vasche aventi le seguenti
dimensioni:
- I vasca 107,0 x 96 pari a 10.272,00 mq;
- II vasca 105,5 x 97 pari a 10.233,50 mq;
- III vasca 18,5 x 105,5 pari a 1.951,75 mq;
c) gli arginelli interni dovranno essere immorsati allo strato di
argilla del fondo della discarica tramite una sagomatura a "maschio",
posati sullo strato di argilla realizzato con le armature in TNT,
ricoperti dal I e II telo in HDPE che risulta passante fra le vasche
contigue;
d) gli argini perimetrali della discarica dovranno avere le seguenti
dimensioni: altezza di 3,50 m. dal p.c. con larghezza sommitale di
3,00 m., pendenza esterna 1/1, interna 2/1, realizzati in materiale
argilloso di permeabilita' minore o pari a 10-7 cm/sec, in strati
successivi di spessore non superiore ai 20 cm, adeguatamente
compattati e armati con TNT di 250 g/mq;
e) gli argini di cui alla lettera precedente dovranno essere altresi'
rivestiti con un materasso bentonitico, aggiunto per semplice
sormonto, interposto tra il I e II manto in HDPE, dello spessore di 6
mm, costituito da un primo strato di geotessile da 150 g/mq. e da uno
strato di bentonite da 5 Kg/mq. con 10-9 cm/sec di permeabilita' e da
un secondo geotessile da 150 g/mq;
f) sul fondo della discarica dovra' essere posato uno strato di 40 cm.
di argilla con coefficiente di permeabilita' K < 10-9 m/sec; l'argilla
dovra' essere posata per strati di 20 cm. e adeguatamente compattata;
g) sopra allo strato di argilla dovra' essere posato uno strato da 0
cm. (sul lato sud della discarica stessa) a partire dall'unghia
dell'argine a 50 cm (sul lato al confine con il III lotto) di terreno,
al fine di fornire al fondo delle singole vasche le opportune pendenze
per favorire lo scolo del percolato verso i pozzi di raccolta; tale
strato di terreno dovra' essere posato con particolari tecniche in
grado di garantire adeguata costipazione;
h) il fondo della discarica dovra' essere realizzato, cosi' come
descritto nell'elaborato "E - inquadramento progettuale/analisi
impianto" in data agosto 2006, ed in particolare:
- dovra' essere riportato uno strato di argilla di 60 cm di spessore,
in modo da realizzare una distanza tra la massima escursione della
falda ed il fondo della discarica di almeno 2,00 metri;
- l'argilla dovra' avere una permeabilita' di 10-9 m/sec. e dovra'
essere posata per strati di 20 cm e adeguatamente compattata. Il piano
di argilla dovra' entrare nell'argine perimetrale andando a realizzare
un immorsamento sul quale dovra' essere costruito l'argine stesso;
- sopra all'argilla sara' posato un manto bentonitico di 5 mm di
spessore ed il I manto in HDPE;
- tra il I e II telo in HDPE dovra' essere collocato un sistema di
monitoraggio geoelettrico annegato in uno strato di sabbia di 30 cm.;
- sopra al II telo in HDPE dovra' essere posizionato un tessuto non
tessuto di protezione 250 g./mq. ed uno strato di ghiaia tonda lavata
dello spessore di 50 cm., all'interno del quale dovra' essere
collocata la rete di drenaggio del percolato ed un ulteriore tessuto
non tessuto 250 g./mq;
i) la rete di drenaggio del percolato dovra' essere realizzata cosi'
come indicato in allegato AIA F2 "Schema della rete esterna di
raccolta e recapito del percolato" ed in allegato F3 "Particolare
spostamento pozzi percolato esistenti III lotto" ed in particolare:
- il percolato prodotto dovra' essere drenato sul fondo della
discarica da collettori centrali costituiti da tubazioni in HDPE
fessurato aventi diametro di 200 mm e da rami secondari costituiti da
tubazioni in HDPE fessurato aventi diametro di 140 mm, la cui funzione
e' quella di consentire un piu' rapido movimento del percolato verso
le linee di compluvio;
j) i pozzetti esterni delle vasche nn. 1 e 2 del nuovo lotto dovranno
essere connessi alla rete di raccolta del percolato prodotto dal I, II
e III lotto e collegata ai silos verticali ubicati all'interno
dell'area dell'impianto di trasferenza, mentre i pozzetti della vasca
n. 3 del nuovo lotto dovranno essere connessi alla rete di raccolta
del percolato del vallo tra il II e III lotto e del IV lotto I e II
stralcio e collegato ai silos orizzontali ubicati nell'area tra il I
lotto di discarica e la Gran Linea, cosi' come riportato in allegato
AIA F2 "Schema della rete esterna di raccolta e recapito del
percolato";
k) dovra' essere predisposto un sistema di telecontrollo e
telerilevamento, in ottemperanza a quanto previsto dalla tabella 2 del
DLgs 36/03, in grado di effettuare un monitoraggio volumetrico e
qualitativo sul percolato prodotto su tutto l'impianto "Crispa" e
rilevare i dati meteoclimatici del sito medesimo, cosi' come riportato
in relazione tecnica e nella nota integrativa;
l) la rete di captazione del biogas, in fase di costruzione della
discarica dovra' essere realizzata cosi' come descritto nell'elaborato
"E - Inquadramento progettuale/analisi impianto" in data agosto 2006
e nell'allegato AIA G1 "Sezione e particolare impianto di captazione
biogas" ed allegato G2 "Planimetria impianto captazione biogas";
m) la rete di raccolta della acque meteoriche del corpo discarica
durante la realizzazione del progetto e dalle vasche non utilizzate
dovra' essere realizzata cosi' come descritto nell'elaborato "E -
Inquadramento progettuale/analisi impianto" in data agosto 2006 e
nell'allegato AIA E "Pianta rete di scolo acque superficiali";
n) i fossi perimetrali dovranno essere dotati di adeguata pendenza
tale da consentire il recapito delle acque meteoriche non contaminate
dai rifiuti, ricadenti all'esterno del corpo discarica;
o) dovra' essere nominata da parte della Societa' Area SpA una
Commissione di collaudo in corso d'opera costituta almeno da 3
componenti di cui un esperto geologo ed un igienista;
p) i lavori di realizzazione del progetto dovranno iniziare entro un
anno dalla data di approvazione ed essere ultimati entro tre anni
dalla stessa data;
q) il sistema di captazione e recupero energetico del biogas dovra'
essere esteso a tutti i lotti di discarica esauriti.
Prescrizioni generali relative alla gestione operativa in condizioni
di normale esercizio
La Ditta dovra' adottare gli opportuni accorgimenti tecnici in modo da
ottemperare alle seguenti prescrizioni:
a) l'attivita' autorizzata dovra' essere svolta nell'area individuata
all'allegato AIA A2 "Planimetria generale stato di progetto" avente
una superficie di circa 48.000 mq;
b) il quantitativo massimo di rifiuti che potra' essere abbancato
definitivamente nel lotto di discarica non dovra' superare
complessivamente (rifiuti urbani e speciali) i 254.937 mc. pari a
203.950 tonn.;
c) l'avvio dell'esercizio e' subordinato all'esito favorevole del
collaudo finale e alla verifica di quanto disposto al successivo
punto;
d) deve essere garantito e dimostrato lo smaltimento di almeno 40.789
tonnellate di rifiuti abbandonati, essendo garantito lo smaltimento di
restanti 163.161 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi
(potenzialita' complessiva 203.950 tonnellate). Lo smaltimento delle
sopracitate 40.789 tonnellate, all'interno del Polo discariche Crispa
(compreso i flussi gia' smaltiti), deve essere dimostrato tramite una
relazione opportunamente documentata e/o tramite la presentazione di
contratti specifici siglati con i Comuni sede degli stoccaggi di
rifiuti abbandonati. Tale condizione deve essere verificata al fine di
avviare la gestione della discarica;
e) il ricevimento di rifiuti speciali ed il quantitativo massimo degli
stessi che potra' essere abbancato annualmente in discarica dovra'
essere preventivamente comunicato e concordato con la Provincia nel
rispetto del punto 1.12 della NTT del PPGR;
f) potranno essere smaltiti in discarica esclusivamente i rifiuti non
pericolosi specificati in allegato AIA I "Elenco dei codici CER
ammessi nel V lotto di discarica", nel rispetto del DM 3 agosto 2005 e
secondo le specifiche di cui ai successivi punti;
g) i rifiuti potranno essere collocati in discarica solo dopo
trattamento, cosi' come dispone l'art. 7 comma 1 del DLgs 36/03;
h) i rifiuti contenenti frazioni organiche, dovranno essere soggetti,
secondo le procedure indicate nel Piano di gestione operativa, ad un
pretrattamento di triturazione e vagliatura al fine di abbancare in
discarica il solo sopravaglio costituito dalla frazione a prevalente
componente secca, mentre il sottovaglio, costituito dalla frazione a
prevalente componente organica dovra' essere avviato ad impianti
regolarmente autorizzati per il trattamento di biostabilizzazione;
i) le disposizioni di cui ai due punti precedenti non si applicano ai
rifiuti inerti ed ai rifiuti per i quali viene fornita idonea
certificazione ai sensi della lettera b), comma 1 dell'art. 7 del DLgs
36/03 - il trattamento previsto al comma 1 dell'art. 7 del DLgs 36/03
non si applica per quei rifiuti speciali per i quali, a seguito di
certificazione, venga dimostrato che il trattamento stesso non
contribuirebbe al raggiungimento delle finalita' di cui all'articolo 1
del medesimo decreto, riducendo la quantita' dei rifiuti o i rischi
per la salute umana e l'ambiente, e non risulta indispensabile ai fini
del rispetto dei limiti fissati dalla normativa vigente;
j) il bacino di utenza per quanto concerne lo smaltimento dei rifiuti
urbani, sara' costituito esclusivamente dai Comuni della Provincia di
Ferrara con conferimento da parte del Servizio pubblico o da terzi
autorizzati;
k) e' fatto divieto di ricevere rifiuti urbani prodotti nel territorio
di altri ambiti ottimali se non sulla base di specifico accordo
intervenuto tra le Province interessate ai sensi del punto 1 della
delibera di Giunta regionale del 22/2/2000;
l) la discarica dovra' essere coltivata per strati di circa 2,5 metri
ciascuno di altezza;
m) le modalita' di gestione operativa dell'abbancamento dei rifiuti in
discarica, dovranno essere tali da garantire una densita' media di 0,8
ton/mc, cosi' come riportata dall'elaborato "Relazione geologica e
geotecnica", in data agosto 2006;
n) a far data dalla entrata in esercizio dell'impianto, dovra' essere
valutata, con cadenza semestrale, la densita' media del rifiuto
abbancato, tramite un rilievo topografico dello stato di coltivazione
e una valutazione del totale di rifiuto abbancato, al fine del
rispetto di quanto indicato nella lettera m) precedente. Gli esiti del
rilievo debbono essere inviati alla Provincia e ad ARPA;
o) la copertura dei rifiuti dovra' avvenire giornalmente con uno
strato di terreno di 15 cm., disposto ed opportunamente sagomato per
permettere il deflusso delle acque meteoriche;
p) per la copertura intermedia potra' essere utilizzato in miscela con
terreno, in percentuale non superiore al 30% biostabilizzato e lo
spessore di tale copertura dovra' essere pari a 50 cm.;
q) non e' ammesso il ricircolo del percolato;
r) le acque di lavaggio degli automezzi di raccolta e trasporto dei
rifiuti dovranno essere convogliate in una vasca a perfetta tenuta
stagna ed essere avviate a trattamento nello stesso modo del
percolato;
s) per le operazioni di asportazione del percolato e delle acque di
lavaggio degli automezzi di cui ai precedenti due punti dovra' essere
tenuto e disponibile presso la discarica un registro di carico e
scarico con indicato la data di trasporto, il volume di ciascun
trasporto, il mezzo autorizzato, la destinazione finale;
t) la captazione del percolato dovra' proseguire a discarica esaurita,
secondo quanto indicato dal piano di gestione post operativa e
comunque finche' sia dimostrabile che la produzione sia finita;
u) dovranno essere mantenuti in perfetta efficienza i fossi
perimetrali per l'allontanamento delle acque meteoriche non
contaminate dai rifiuti e dovra' essere adottata ogni misura atta ad
evitare la contaminazione delle acque meteoriche;
v) le acque meteoriche dovranno essere allontanate in parte mediante
la rete idrica superficiale Canale Malpiglio ed in parte mediante la
rete idrica superficiale Canale Le Venezie;
w) dovranno essere rispettate le procedure di ammissione di rifiuti in
discarica indicate nel Piano di gestione operativa ai sensi del DM 3
agosto 2005;
x) la Societa' AREA SpA dovra' provvedere alla verifica di conformita'
dei rifiuti giudicati ammissibili in discarica nel rispetto di quanto
disposto dall'art. 3 del DM 3/8/2005, commi 1, 2, 3, 4;
y) la Societa' Area SpA dovra' provvedere alla verifica in loco ai
sensi del DM 3/8/2005 nel rispetto di quanto disposto dall'art. 4 del
DM 3 agosto 2005, commi 1, 2, 3, 4;
z) la Societa' Area SpA ha la responsabilita' di garantire che le
informazioni sulla caratterizzazione dei rifiuti fornite dal
produttore o dal detentore dei rifiuti stesso siano corrette;
aa) copia dei referti relativi alle analisi di cui all'art. 3 del DM 3
agosto 2005 devono essere conservate presso l'impianto a disposizione
degli organi di controllo per un periodo di cinque anni;
bb) nell'esercizio del lotto dovranno essere rispettate le operazioni
di gestione contenute nel Piano di gestione operativa presentato;
cc) qualora le modalita' di gestione della discarica si rilevassero
insufficienti ai fini di impedire l'abnorme sviluppo di insetti,
larve, roditori ed altri animali, e' fatto obbligo di effettuare, nei
tempi e nei modi prescritti dal Dipartimento di Sanita' pubblica
dell'Azienda Unita' sanitaria locale di Ferrara, interventi di
disinfestazione e di derattizzazione tali da non inibire o ritardare
il ciclo di mineralizzazione della sostanza organica contenuta nei
rifiuti;
dd) l'accesso alla discarica dovra' essere controllato onde impedire
l'ingresso a persone e mezzi non autorizzati e la viabilita' interna
di servizio dovra' essere mantenuta in buono stato di conservazione;
ee) dovranno essere mantenuti efficienti idonei mezzi antincendio;
ff) e' vietata la cernita manuale e la combustione dei rifiuti in
discarica;
gg) dovranno essere tenuti presso l'impianto in oggetto i registri di
carico e scarico previsti all'art. 190 del DLgs 152/06 e successive
modifiche ed integrazioni;
hh) dovra' essere conservata, presso l'impianto in oggetto, copia dei
formulari di identificazione dei rifiuti di cui all'art. 193 del DLgs
152/06 e successive modifiche ed integrazioni.
Prescrizioni generali relative alla gestione operativa in condizioni
diverse dal normale esercizio
Qualsiasi evento che dovesse verificarsi e che possa provocare
conseguenze dirette od indirette sull'ambiente (acqua, aria, suolo,
sottosuolo, rumore), che non sia contemplato nel presente paragrafo,
deve essere tempestivamente (entro 1 ora) comunicato via fax alla
Provincia di Ferrara - Servizio Risorse idriche e Tutela ambientale
(d'ora in poi Provincia), al Comune di Jolanda di Savoia e ad ARPA
Sezione Ferrara I Distretto. Successivamente, se non riportate nella
prima comunicazione, dovranno essere comunicate le cause del
malfunzionamento; l'eventuale tipo di attivita' in essere; le azioni
correttive intraprese; data ed ora presunta di riattivazione e di
ripristino delle condizioni di normale funzionamento.
I malfunzionamenti individuati e la coerente gestione per riportare
l'impianto in stato di normale esercizio, sono stati classificati
secondo il criterio flusso/impianto e la loro criticita'.
Flusso
- causa: foratura mezzi ingresso impianto - effetto: interruzione del
flusso veicolare all'interno dell'impianto; possibili ingorghi su
strada statale; interruzione conferimento rifiuti - azioni da
adottare: rimozione e la conduzione del mezzo attraverso l'uso di pala
meccanica in area apposita con maggiore spazio per la sostituzione;
- causa: rottura pesa - effetto: interruzione del flusso veicolare
all'interno dell'impianto; possibili ingorghi su strada statale;
interruzione conferimento rifiuti - azioni da adottare: si ritiene
attendibile la pesata in origine. Nel caso la rottura dovesse
protrarsi nel tempo si dovra' individuare temporaneamente un sito ove
eseguire le pesate di riscontro;
- causa: guasto impianto di selezione - effetto: interruzione del
flusso di raccolta differenziata; possibili ingorghi veicolari
all'interno dell'impianto - azioni da adottare: l'automezzo viene
avviato in discarica per essere scaricato e contemporaneamente si
interrompe il conferimento del flusso di RD fino alla riparazione del
guasto;
- causa: rottura compattatore - effetto: breve interruzione
conferimento rifiuti - azioni da adottare: intervento della ruspa per
svolgere le compattazioni facendo piu' passate;
- causa: interruzioni accidentali strada - effetto: breve interruzione
del flusso veicolare - azioni da adottare: inversione del percorso
degli automezzi;
- causa: lavaggio ruote - effetto: breve interruzione del flusso
veicolare - azioni da adottare: lavaggio manuale con lancia normale.
Impianto
- causa: rottura pompe circuito percolato - effetto: fuoruscita di
percolato dai pozzetti di raccolta; nessun problema al flusso
veicolare - azioni da adottare: nel caso di malfunzionamenti delle
pompe elettriche, saranno azionate delle motopompe che provvederanno
alla continua estrazione del percolato;
- causa: rottura pompe circuito percolato - effetto: interruzione del
normale funzionamento del rimpianto di conferimento; interruzione del
normale funzionamento dei servizi vari - azioni da adottare: nel caso
di malfunzionamento all'impianto elettrico, sara' previsto il noleggio
di un gruppo elettrogeno che garantira' il funzionamento
dell'impianto;
- causa: impianto Biogas - effetto: interruzione del gruppo di
cogenerazione - azioni da adottare: in caso di bassa portata o rottura
impianto, il gruppo di cogenerazione viene sostituito dalla torcia di
emergenza;
- causa: impianto acque meteoriche - effetto: possibili allagamenti -
azioni da adottare: vedi percolato.
In merito al ripristino ambientale: le operazioni di chiusura dovranno
essere condotte in conformita' a quanto indicato nel "Piano di
ripristino ambientale" contenuto nell'elaborato "All. 1 - Piani di
gestione", in data agosto 2006, allegato alla documentazione
presentata.
Si fa in ogni caso riserva di valutare il progetto definitivo che
l'Azienda e' tenuta a presentare 6 mesi prima della data di chiusura.
In merito alla gestione post-operativa: nell'esercizio del lotto
dovranno essere rispettate le operazioni e le procedure di gestione
post operativa contenute del Piano di gestione post-operativa
presentato. L'Azienda e' tenuta a sviluppare il documento presentato
nei dettagli operativi presentando una versione aggiornata al momento
dell'attivazione della procedura di chiusura di cui all'art.12 del
DLgs 36/03.
Raccolta dati ed informazione
Di seguito sono inoltre riportate le specifiche a cui la Ditta deve
attenersi relativamente alla redazione della "relazione annuale" di
cui al capitolo "Piano di sorveglianza e controllo dell'impianto"
contenuto nell'atto di AIA:
- la relazione annuale deve essere trasmessa alla Provincia, all'ARPA
e al Comune con allegate tre copie dei supporti informatici previsti;
- il gestore della discarica deve individuare, all'interno della
propria struttura organizzativa un responsabile tecnicamente
competente che sottoscrive la relazione e garantisce sulla correttezza
e veridicita' dei dati e delle informazioni fornite. Restano salve le
altre responsabilita' pertinenti alla Direzione e alla proprieta'
dell'Azienda. Qualora il gestore si avvalga parzialmente o interamente
di tecnici indipendenti, questi ultimi sottoscrivono il proprio
prodotto assumendone la responsabilita', ed il responsabile di cui
sopra sottoscrive assumendo la responsabilita' complessiva della
relazione;
- il gestore deve inoltre indicare un tecnico competente referente con
funzione di interfaccia tecnica verso Provincia e ARPA;
- nella relazione annuale dovranno essere compresi i risultati dei
controlli periodici;
- con la relazione deve essere trasmessa anche la seguente
documentazione:
- cartografia con indicazione dei pozzi di monitoraggio della falda, i
pozzetti di misura, gli altri punti di misura, i percorsi delle
rispettive reti afferenti, viabilita' e servizi;
- specifiche tecniche dei pozzi di monitoraggio della falda:
profondita', posizione dei filtri, livellazione topografica del punto
zero della misura piezometrica, stratigrafia;
- la relazione deve contenere almeno i seguenti dati e informazioni:
- quantita' e caratteristiche (CER) dei rifiuti smaltiti e prodotti
con indicazione del comune di origine;
- volumi dei materiali eventualmente utilizzati per la copertura
giornaliera e finale delle celle;
- volume occupato e volume residuo disponibile;
- percolato: quantita' prodotta e estratta - modalita' di trattamento
e smaltimento;
- stima bilancio idrologico della percolazione (volumi di percolato
rispetto volumi di precipitazioni);
- per i pozzi e piezometri di controllo, pozzetti di misura, altri
punti di misura: risultati analisi, livelli piezometrici rispetto ad
uno zero comune, livelli idrometrici dei canali (ove limitrofi)
rispetto allo stesso zero dei piezometri;
- tabella di riepilogo contenente tutti i dati analitici rilevati con
il PSC relativamente al monitoraggio delle matrici ambientali e delle
immissioni - indicazioni di eventuali superamenti dei diversi livelli
di attenzione e di allarme. Per i dati analitici deve essere indicato
il laboratorio che ha effettuato le determinazioni e i risultati
devono essere sottoscritti da tecnico qualificato e abilitato;
- tabella informatizzata (preferibilmente in Excel) contenente i dati
analitici rilevati nei piezometri di controllo della falda in forma di
serie storica (ad esempio: pozzi e date in righe, parametri analitici
in colonne);
- quantita' di gas prodotto e estratto e recupero di energia;
- relazione sulle principali attivita' di manutenzione effettuate;
- risultati dei controlli effettuati sui rifiuti conferiti ai fini
dell'ammissibilita' in discarica;
- indicazione dettagliata di eventuali variazioni e indicazioni di
eventuali anomalie, disfunzioni, incidenti, casi di non accettazione
rifiuti;
- relazione di rendiconto e valutazione dei dati rilevati rispetto
agli andamenti storici e ai livelli di attenzione e allarme fissati,
valutazioni di eventuali superamenti dei livelli e indicazione dei
provvedimenti assunti;
- descrizione dei metodi analitici impiegati, nonche' l'indicazione
del limite di rilevabilita' e quantificazione dell'incertezza
associata alle misure.
Prescrizioni contenute nel piano di sorveglianza e controllo AIA
a) Nell'esercizio del lotto dovranno essere rispettate le operazioni e
le procedure di sorveglianza e di controllo contenute nel Piano di
sorveglianza e controllo (PSC) presentato e lo stesso nei minimi
dovra' rispettare quanto previsto dal DLgs 36/03;
b) l'esecuzione del PSC deve essere garantita tramite strutture e
dotazioni qualificate e competenti e utilizzando le metodiche
ufficiali di prelievo e analisi;
c) i risultati degli autocontrolli devono essere riportati
nell'apposito "Registro degli autocontrolli" a disposizione degli enti
di controllo;
d) da parte della Societa' Area SpA dovra' essere mantenuto il
programma di autocontrolli di qualita' delle acque di falda nei pozzi
piezometrici presenti nell'area della discarica. A tal fine, dovranno
essere mantenuti agibili e facilmente raggiungibili i pozzi
piezometrici per il controllo della falda;
e) dovra' essere mantenuta efficiente l'intera rete dei pozzi
piezometrici di cui alla "Planimetria monitoraggio falda, pozzi
piezometrici" in Allegato B dell'atto di AIA. Tale rete dovra'
comprendere 17 pozzi e precisamente i pozzi: 1 - 2 - A - H - M - P -
14 - 16 - 8 - 10 - 11 - 13 - 17 - 19 - 20 - 21 - 22;
f) da parte della Societa' dovra' essere effettuata la misurazione
mensile del livello delle acque di falda cosi' come prescritto dal
DLgs 36/03;
g) da parte della Societa' dovra' essere effettuata, oltre all'
analisi trimestrale delle acque di falda un'analisi, con frequenza
almeno annuale, comprensiva di tutti i parametri riportati nella
tabella 1 del DLgs 36/03;
h) in caso di raggiungimento del livello di guardia di ogni singolo
parametro (cosi' come previsto dal DLgs 36/03) la Societa' dovra'
informare gli Enti preposti ed effettuare una nuova serie di
campionamenti in modo da verificare l'esistenza di una eventuale
correlazione fra l'inquinamento di fondo ed una possibile
contaminazione proveniente dalla discarica;
i) da parte della societa' dovranno essere inviate relazioni
periodiche interne asseverate da tecnico abilitato, con cadenza
semestrale, attestanti la corretta esecuzione del piano di
sorveglianza e controllo, per ogni adempimento;
j) nel periodo irriguo dovra' essere eseguito mensilmente (nel periodo
non irriguo, trimestralmente per la gestione operativa e
semestralmente per la gestione post operativa) il monitoraggio delle
acque superficiali, secondo i punti di prelievo dell' allegato AIA E
"Planimetrie rete di scolo acque superficiali";
k) per i seguenti parametri dovranno essere utilizzati i relativi
valori come livello di controllo e livello di guardia:
- parametro Ferro (i'g/l), livello di controllo 15.000, livello di
guardia 30.000;
- parametro Manganese (i'g/l), livello di controllo 1.500, livello di
guardia 3.000;
- parametro Conducibilita' (i'S/cm), livello di controllo 5.000,
livello di guardia 10.000;
l) le campagne di misurazione delle emissioni gassose dovranno essere
realizzate in condizioni atmosferiche di alta pressione e con
velocita' del vento inferiore a 3 m/s;
m) le campagne di misurazione delle emissioni gassose dovranno
comprendere in aggiunta ai parametri proposti dalla ditta i seguenti
parametri:
- aldeidi;
- alcoli;
n) i risultati analitici del monitoraggio dovranno essere trasmessi
non appena eseguiti alla Provincia, al Comune ed ARPA per le
valutazioni ambientali, nonche' all'Azienda sanitaria locale per le
valutazioni igienico sanitarie;
o) la Societa' Area SpA dovra' presentare alla Provincia, Comune ed
ARPA, entro il 28 febbraio di ciascun anno e fino allo scadere della
durata della gestione post operativa, una "relazione annuale" in
merito ai tipi ed ai quantitativi di rifiuti smaltiti, ai risultati
del programma di sorveglianza ed ai controlli effettuati nell'anno
precedente relativi sia alla fase operativa che post-operativa;
p) ARPA verifichera' annualmente, mediante sopralluogo, il rispetto
delle prescrizioni contenute nell'atto di AIA.
Comunicazioni e requisiti di notifica generali
Come riportato nell'atto della Ditta Area SpA, relativamente
all'impianto di discarica per rifiuti non pericolosi - V lotto, oltre
alle comunicazioni conseguenti alle operazioni definite nei paragrafi
precedenti, deve ottemperare alle seguenti comunicazioni:
a) ogni variazione tecnica costruttiva del progetto di realizzazione
del V lotto, secondo quanto stabilito nel capitolo 3, paragrafo 3.2.3
dell'atto di AIA, deve essere preventivamente comunicato alla
Provincia e ad ARPA (mediante fax o raccomandata A/R). Entro 30 giorni
dal ricevimento della comunicazione, la Provincia si esprime su tale
variante e sulle relative procedure amministrative;
b) nel caso in cui intervengano variazioni nella titolarita' della
gestione dell'impianto, il vecchio gestore e il nuovo gestore ne danno
comunicazione entro trenta giorni alla Provincia, anche nelle forme
dell'autocertificazione;
c) il gestore, prima della realizzazione dell'impianto dovra'
comunicare alla Provincia ed all'ARPA la nomina della Commissione di
collaudo, ed inviare successivamente agli Enti indicati i risultati
delle prove di collaudo, subordinanti l'entrata in esercizio
dell'impianto. Il gestore dovra' comunicare, inoltre, alla Provincia e
ad ARPA, la data di inizio e di fine lavori di realizzazione
dell'impianto, comprese le unita' tecniche accessorie;
d) il gestore, dovra' trasmettere una relazione opportunamente
documentata con cui si garantisce lo smaltimento di almeno 40.789
tonnellate di rifiuti abbandonati, tale condizione deve essere
verificata al fine di avviare la gestione della discarica;
e) il gestore deve trasmettere i risultati della Relazione finale di
collaudo, alla Provincia, Comune ed ARPA e contestualmente comunicare
(mediante fax o raccomandata A/R) la data di entrata in esercizio del
V lotto di discarica;
f) qualora il gestore intenda cessare l'attivita', deve
"tempestivamente" comunicarlo alla Provincia, al Comune ed all'ARPA.
La Provincia, a seguito della citata comunicazione, stabilira' una
scadenza entro la quale il gestore dovra' presentare, alla Provincia
stessa, nonche' al Comune ed all'ARPA, un adeguato piano di
dismissione e ripristino del sito;
g) il gestore dovra' sempre comunicare preventivamente le eventuali
modifiche progettuali dell'impianto (come definite dall'articolo 2,
comma 1, lettera m) del DLgs 59/05) alla Provincia, all'ARPA ed al
Comune. Tali modifiche saranno valutate dalla Provincia (autorita'
competente), ai sensi dell'art. 10 del DLgs 59/05;
h) il regime di comunicazione di cui alla lettera precedente vale
anche per le variazioni delle modalita' gestionali dell'impianto in
fase operativa, post operativa e di ripristino ambientale (secondo
quanto stabilito nel capitolo 3, paragrafi 3.2.4 - 3.2.6 e 3.2.7);
i) il gestore deve comunicare alla Provincia, Comune e ad ARPA la data
di chiusura della discarica per raggiungimento quantita', al fine di
potere attivare le procedure di chiusura di cui all'art. 12 del DLgs
36/03;
j) relativamente al Piano di gestione post-operativa presentato
(elaborato "All. 1 - Piano di gestione operativa", in data agosto
2006), l'Azienda e' tenuta a sviluppare il documento presentato nei
dettagli operativi, presentando alla Provincia, Comune, ed ARPA, una
versione aggiornata al momento dell'attivazione della procedura di
chiusura di cui all'art. 12 del DLgs 36/03;
k) relativamente al "Piano di ripristino ambientale", la ditta e'
tenuta a sviluppare il progetto nella versione definitiva ed a
presentarlo alla Provincia, Comune ed ARPA, 6 mesi prima della data di
chiusura;
l) il gestore dell'impianto e' tenuto a presentare annualmente alla
Provincia, ARPA e Comune, entro il 28/2 di ciascun anno una "relazione
annuale" relativa all'anno solare precedente, che contenga gli
elementi definiti nel paragrafo 3.2.8 dell'atto di AIA;
m) inoltre, ai sensi dell'art. 12, comma 1 del DLgs 59/05, la Ditta
deve trasmettere, entro il 30 aprile di ogni anno, al Ministero
dell'Ambiente e della Tutela del territorio (per il tramite
dell'Agenzia per la Protezione dell'ambiente e per i Servizi Tecnici -
APAT), i dati caratteristici relativi alle emissioni in aria, acqua e
suolo, dell'anno precedente.
Inoltre, come riportato nell'atto di AIA, si elencano di seguito i
codici CER ammessi nel V lotto di discarica:
CER Descrizione
- 01 04 13 -
rifiuti prodotti dalla lavorazione della pietra, diversi da quelli di
cui alla voce 01 04 07
- 02 01 03 -
scarti di tessuti vegetali
- 02 01 04 -
rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi)
- 02 01 07 -
rifiuti della silvicoltura
- 02 02 03 -
scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione
- 02 03 04 -
scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione
- 02 05 01 -
scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione
- 02 06 01 -
scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione
- 02 07 01 -
rifiuti prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione
della materia prima
- 02 07 02 -
rifiuti prodotti dalla distillazione di bevande alcoliche
- 02 07 04 -
scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione
- 03 01 01 -
scarti di corteccia e sughero
- 03 03 01 -
scarti di corteccia e legno
- 03 03 02 -
fanghi di recupero dei bagni di macerazione (green liquor)
- 03 03 05 -
fanghi prodotti dai processi di disinchiostrazione nel riciclaggio
della carta
- 03 03 07 -
scarti della separazione meccanica nella produzione di polpa da
rifiuti di carta e cartone
- 03 03 08 -
scarti della selezione di carta e cartone destinati ad essere
riciclati
- 03 03 09 -
fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio
- 03 03 10 -
scarti di fibre e fanghi contenenti fibre, riempitivi e prodotti di
rivestimento generati dai processi di separazione meccanica
- 04 01 09 -
rifiuti delle operazioni di confezionamento e finitura
- 04 02 21 -
rifiuti da fibre tessili grezze
- 04 02 22 -
rifiuti da fibre tessili lavorate
- 09 01 07 -
carta e pellicole per fotografia, contenenti argento o composti
dell'argento
- 09 01 08 -
carta e pellicole per fotografia, non contenenti argento o composti
dell'argento
- 15 01 06 -
imballaggi in materiali misti
- 15 02 03 -
assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi,
diversi da quelli di cui alla voce 15 02 02
- 16 02 16 -
componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di
cui alla voce 16 02 15
- 17 06 04 -
materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci 17 06 01 e 17 06
03
- 17 09 04 -
rifiuti misti dell'attivita' di costruzione e demolizione, diversi da
quelli di cui alle voci 17 09 01, 17 09 02 e 17 09 03
- 18 01 04 -
rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando
precauzioni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature,
lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici)
- 19 01 12 -
ceneri pesanti e scorie, diverse da quelle di cui alla voce 19 01 11
- 19 01 19 -
sabbie dei reattori a letto fluidizzato
- 19 05 01 -
parte di rifiuti urbani e simili non compostata
- 19 09 02 -
fanghi prodotti dai processi di chiarificazione dell'acqua
- 19 10 02 -
rifiuti di metalli non ferrosi
- 19 12 01 -
carta e cartone
- 19 12 03 -
metalli non ferrosi
- 19 12 04 -
plastica e gomma
- 19 12 05 -
vetro
- 19 12 07 -
legno diverso da quello di cui alla voce 19 12 06
- 19 12 08 -
prodotti tessili
- 19 12 09 -
minerali (ad esempio sabbia, rocce)
- 19 12 12 -
altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento
meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 19 12 11
- 20 01 30 -
detergenti diversi da quelli di cui alla voce 20 01 29
- 20 02 01 -
rifiuti biodegradabili
- 20 02 02 -
terra e roccia
- 20 02 03 -
altri rifiuti non biodegradabili
- 20 03 01 -
rifiuti urbani non differenziati
- 20 03 02 -
rifiuti dei mercati
- 20 03 03 -
residui della pulizia stradale
- 20 03 07 -
rifiuti ingombranti.
Prescrizioni in merito al quadro di riferimento ambientale
La realizzazione del progetto dovra' prevedere la progettazione di un
adeguato sistema di mascheratura verde dell'area tramite l'impianto di
essenze idonee; tale progetto, da concordare preventivamente con la
Provincia di Ferrara (Servizio Protezione flora e fauna) e con il
Comune di Jolanda di Savoia dovra' essere completato al massimo entro
1 anno a partire dalla data di esecutivita' della presente
deliberazione.
Revisione della valutazione al rumore in fase di esercizio dei lotti
d'intervento, con verifica dei livelli strumentali presso i ricettori
sensibili individuati, relativamente alle sorgenti sonore intrinseche
dell'attivita' della discarica e del traffico indotto.
Si dovra' prevedere la realizzazione di una rete di rilevamento dei
cedimenti del suolo dell'area interessata dall'opera in esame,
agganciata ad un caposaldo di riferimento; le misurazioni andranno
effettuate con cadenza almeno triennale.
5) Di quantificare le spese istruttorie della procedura di VIA a
carico della Societa' Area SpA in misura pari allo 0,04 % del costo di
realizzazione del progetto, da versare sul Cap. di entrata 0351371
"Rimborso per il rilascio di atti amministrativi e spese di
istruttoria" az. 647 "Introiti per diritti di istruttoria relativi
alle procedure VIA" del Bilancio 2006;
6) di trasmettere ai sensi dell'art. 16, comma 3 della L.R. 9/99 e
successive modifiche ed integrazioni, la presente deliberazione al
Comune di Jolanda di Savoia, all'Azienda Unita' sanitaria locale -
Dipartimento di Sanita' pubblica, all'ARPA - Sezione provinciale di
Ferrara, ad ATO 6 ed al proponente Area SpA;
7) di pubblicare, per estratto, ai sensi dell'art. 10, comma 3 della
L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modificazioni ed integrazioni,
il presente partito di deliberazione, nel Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna;
8) di comunicare che, ai sensi dell'articolo 3, comma 4 della Legge n.
241 del 1990, avverso il provvedimento conclusivo teste' indicato
potra' essere esperito ricorso in sede giurisdizionale al Tribunale
Amministrativo Regionale dell'Emilia-Romagna, entro 60 giorni dalla
data di ricevimento del provvedimento stesso; ovvero potra' essere
proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, entro
120 giorni dalla data di ricevimento del provvedimento stesso.