REGIONE EMILIA-ROMAGNA

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 20 marzo 2006, n. 387

Procedura di verifica (screening) relativa al progetto per la rifunzionalizzazione del nodo viario del Ponte Rana, nel comune di Bondeno in provincia di Ferrara (Titolo II, L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni)

LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis)	delibera:
a) di escludere, ai sensi dell'art. 10, comma 1 della L.R. 21 maggio
1999, n. 9, e successive modifiche e integrazioni, in considerazione
del limitato rilievo degli interventi previsti, e dei conseguenti
impatti ambientali, il progetto per la rifunzionalizzazione del nodo
viario del Ponte Rana, nel comune di Bondeno, in provincia di Ferrara,
dalla ulteriore procedura di VIA, con le prescrizioni di cui al punto
7 e di seguito riportate:
1) non saranno in ogni caso utilizzate ulteriori aree a ridosso del
canale, in modo da non aumentare il rischio dovuto a sversamenti
accidentali, evitando aree di cantiere a ridosso del Canale Burana;
2) il traffico legato alle attivita' di cantiere sara' studiato allo
scopo di evitare disturbi ai residenti e limitare i disagi al traffico
locale;
3) al fine di ridurre al minimo le interferenze con la viabilita'
esistente, si provvedera' a deviazioni temporanee o restringimenti
della carreggiata, evitando interruzioni di traffico;
4) verranno temporaneamente impermeabilizzati i sedimi delle aree di
cantiere e utilizzati macchinari rispondenti alle normative, dotati di
tutti gli accorgimenti utili per limitare il rumore e le emissioni in
atmosfera;
5) particolare cura verra' posta al fine di evitare il rischio di
sversamenti accidentali nel terreno e nel Canale Burana;
6) durante i processi di cantierizzazione verranno raccolte le acque
reflue prodotte direttamente o indirettamente dai lavori di
costruzione stradale per evitare ogni possibile apporto di inquinanti
nei corpi acquiferi superficiali e sotterranei;
7) per limitare il diffondersi delle polveri, saranno eseguite
periodiche bagnature delle piste di cantiere e di eventuali cumuli di
materiale, come gia' previsto nel progetto;
8) al termine dei lavori si provvedera' al ripristino delle eventuali
aree di cantiere esterne al sedime della futura infrastruttura,
riutilizzando l'eventuale terreno vegetale di scotico opportunamente
stoccato e trattato in modo da evitarne la morte biologica;
9) tali accorgimenti prescrizionali verranno inseriti nel capitolato
lavori;
10) per limitare, in fase di cantierizzazione, le emissioni diffuse e
puntuali di polveri derivanti dalla movimentazione dei materiali di
costruzione, dall'esercizio di impianti fissi e dalla movimentazione
dei mezzi si ritiene necessario:
- prevedere la umidificazione dei depositi temporanei di terre, dei
depositi di materie prime ed inerti e delle vie di transito da e per i
cantieri, soprattutto quando queste si trovino nelle vicinanze
dell'aggregato urbano;
- per il trasporto degli inerti prevedere un sistema di ricopertura
dei cassoni con teloni;
- prevedere un piano del traffico legato alle attivita' di cantiere
allo scopo di evitare disturbi ai residenti e limitare i disagi al
traffico esistente;
11) il progetto preliminare presentato individua, i seguenti
interventi di mitigazione e compensazione nei confronti del
paesaggio:
- schermature e piantagioni antirumore;
- piantumazioni per la riduzione delle immissioni in atmosfera;
- sistemazione finale delle scarpate;
- inerbimento;
12) le formazioni vegetali di nuovo impianto saranno sempre legate a
vegetazione esistente in modo da creare una vera e propria ricucitura
del paesaggio;
13) in sede di progetto definitivo, dovra' essere valutata la
fattibilita' economica dell'utilizzo di asfalti fonoassorbenti che
consentono una riduzione del rumore fino a 3 dB(A);
14) in sede di progetto definitivo dovra' essere redatta una verifica
dell'impatto acustico che evidenzi, sulla base di rilievi fonometrici,
la necessita' della messa in opera di mitigazioni acustiche, queste
saranno, per quanto possibile, di tipo vegetazionale, o in alternativa
pannelli fonoassorbenti, ecc.;
15) il progetto esecutivo dovra' comprendere le operazioni di
manutenzione degli impianti per almeno tre anni dalla messa a dimora;
a questa si aggiunge la necessita' di prevedere un reimpianto delle
fallanze nel primo anno di manutenzione;
16) tale verifica dovra' essere condotta anche sui ricettori
interessati dall'incremento di traffico di Via V.Veneto e di Via
Pironi;
17) il rispetto dei limiti di pressione sonora dovra' essere
verificato attraverso una campagna di monitoraggio strumentale da
realizzarsi, ad opera del proponente, durante la realizzazione
dell'opera, ad opera e mitigazioni realizzate e, sulla base dei
risultati ottenuti, dovranno essere assunte le necessarie
determinazioni conseguenti;
18) nel caso in cui siano previste mitigazioni, direttamente sugli
edifici residenziali, mediante finestre silenti, si prescrive che,
analogamente a quanto gia' introdotto con il DPR 18/11/1998, n. 459,
siano comunque introdotti tutti gli eventuali ulteriori interventi
necessari a garantire il livello notturno massimo, misurato al centro
della stanza, a finestre chiuse, con il microfono posto a 1,5 metri
dal pavimento;
19) si dovra', inoltre, valutare la necessita' di introdurre eventuali
mitigazioni acustiche nell'area di cantiere e/o sui ricettori per
consentire il rispetto dei limiti sonori previsti dalle normative
vigenti;
20) per quanto concerne il sistema di drenaggio delle acque reflue di
origine meteorica e di origine accidentale (sversamenti, acque di
spegnimento di eventuali incendi, acque di lavaggio della piattaforma,
ecc.) dell'infrastruttura occorre prevedere presidi a tutela del corso
d'acqua ed in specifico prevedere, in fase di progettazione esecutiva,
un sistema di raccolta e trattamento delle acque di origine meteorica
che preveda la realizzazione di vasche di raccolta di prima pioggia
per un tempo almeno di 10 minuti, dotate di saracinesche idrauliche in
grado di bloccare l'immissione dei reflui nel reticolo idrografico
superficiale; nell'ipotesi in cui tale sistema di tutela non sia
realizzabile, sara' necessario concordare con la Amministrazione
provinciale di Ferrara soluzioni alternative di pari efficacia;
21) il progetto esecutivo dovra' contenere un "piano di gestione,
manutenzione e verifica di funzionalita' del sistema di drenaggio,
invaso e trattamento delle acque di origine meteorica e degli
eventuali sversamenti accidentali" che dovra' essere approvato dalla
Amministrazione provinciale di Ferrara;
22) resta fermo che tutte le autorizzazioni, necessarie per la
realizzazione delle opere in oggetto della presente valutazione,
dovranno essere rilasciate dalle Autorita' competenti ai sensi delle
vigenti disposizioni;
23) resta fermo che tutte le autorizzazioni, necessarie per la
realizzazione delle opere in oggetto della presente valutazione,
dovranno essere rilasciate dalle Autorita' competenti ai sensi delle
vigenti disposizioni;
b) di trasmettere la presente delibera al proponente Comune di
Bondeno, alla Provincia di Ferrara, e all'ARPA - Sezione provinciale
di Ferrara;
c) di pubblicare, per estratto, ai sensi dell'art. 10, comma 3, della
L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il
presente partito di deliberazione nel Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna.

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ultima modifica 2023-05-19T22:22:53+02:00

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