DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 11 aprile 2005, n. 665
Adeguamento tecnologico e riattivazione dell'impianto idroelettrico Rio Grosso in localita' Sassostorno, comune di Lama Mocogno, provincia di Modena
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis) delibera:
a) di assoggettare alla ulteriore procedura di VIA, ai sensi
dell'art. 10, comma 1 della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive
modificazioni ed integrazioni, il progetto di adeguamento tecnologico
e riattivazione dell'impianto idroelettrico Rio Grosso Sassostorno,
comune di Lama Mocogno, provincia di Modena, in considerazione
dell'incongruenza con le norme degli strumenti di pianificazione
vigenti e delle carenze documentali che, in relazione alla tipologia
d'intervento ed alle caratteristiche ambientali del sito di
localizzazione, richiedono approfondimenti consoni ad una definizione
progettuale piu' avanzata, come gia' evidenziati al punto 7 e di
seguito riportati:
1) il PTCP della Provincia di Modena individua l'area interessata dal
progetto in esame, come "Sistema forestale e boschivo", (art.10) sia
per quanto riguarda le condotte sia per la centralina; in tali aree
per le opere di attraversamento (anche da parte di impianti per
l'approvvigionamento idrico) puo' essere consentito esclusivamente
l'intervento se al servizio di attivita' preesistenti e confermate
dallo strumento comunale urbanistico vigente; e' richiesto
provvedimento abilitativo comunale che verifichi la compatibilita'
dell'intervento in progetto con gli obiettivi di tutela del sistema
boschivo, corredato dalla esauriente dimostrazione della
insussistenza di alternative; la procedura di screening in corso
soddisfa la condizione di valutazione di impatto ambientale cui e'
sottoposto l'intervento (art. 10, comma 7). Gli elaborati progettuali
devono documentare che la realizzazione dell'intervento non alteri
negativamente l'assetto idrogeologico, paesaggistico, naturalistico e
geomorfologico dei terreni interessati (art. 10, comma 8);
2) la Direttiva approvata con delibera di Giunta regionale n. 2131
del 2 novembre 2004, interpretativa delle norme del PTPR per le opere
di carattere meramente locale (come l'impianto in esame) da
realizzare in zone tutelate, conferma che l'art. 10 del PTPR non
ammette la realizzazione di opere quali gli impianti di derivazione
idrica per la produzione di energia elettrica nei terreni coperti da
vegetazione forestale e boschiva, ma soltanto il loro attraversamento
da parte delle relative infrastrutture lineari;
3) il PTCP della Provincia di Modena individua l'area interessata dal
progetto in esame, come "Zone ed elementi caratterizzati da fenomeni
di dissesto ed instabilita'" (art. 26); l'intervento ricade con
l'opera di presa, le condotte di nuova realizzazione e la centralina,
all'interno di una frana attiva e puo' essere consentito solo per
documentate esigenze di pubblica utilita': in tal caso deve comunque
essere prevista la realizzazione di opere di sistemazione e bonifica
delle aree interessate che garantiscano condizioni di sicurezza
dell'intervento e la non influenza dello stesso nei confronti della
stabilita' del versante interessato;
4) rispetto alla Tavola 2 "Atlante dei rischi idraulici e
idrogeologici" del Piano Stralcio per l'Assetto idrogeologico del
bacino del fiume Po, l'intervento in esame ricade in aree di frana
attiva; tali aree sono individuate dall'art. 8 delle Norme di Piano e
disciplinate dall'art. 9 il quale riporta che in aree di frana attiva
sono esclusivamente consentiti gli interventi di demolizione senza
ricostruzione, gli interventi di manutenzione ordinaria degli
edifici, gli interventi volti a mitigare la vulnerabilita' degli
edifici e degli impianti esistenti e a migliorare la tutela della
pubblica incolumita' senza aumenti di superficie e volume, gli
interventi per la manutenzione ordinaria e straordinaria di opere
pubbliche o di interesse pubblico, gli interventi conservativi di
beni culturali, le opere di bonifica, la sistemazione e monitoraggio
dei movimenti franosi, le opere di regimazione delle acque
superficiali e sotterranee, la ristrutturazione e realizzazione di
infrastrutture lineari e a rete riferite a servizi pubblici non
altrimenti localizzabili, gli interventi necessari per la
manutenzione ordinaria e straordinaria di opere pubbliche o di
interesse pubblico;
5) la relazione di screening e la relazione integrativa non riportano
una esauriente descrizione e localizzazione dei ricettori sensibili,
in fase di cantiere ed in fase di esercizio;
6) per il calcolo del DMV si fa riferimento, nella documentazione
integrativa, al Piano di Tutela delle Acque della Regione
Emilia-Romagna, ma non si e' preso in considerazione che il Piano
stesso fissa, per i sottobacini imbriferi montani con estensione
inferiore a 50 kmq. di superficie e quota media superiore a 600 m
s.l.m., un valore pari al 50% della portata media;
7) nella documentazione presentata non vi sono gli opportuni
approfondimenti relativamente all'invaso di carico da realizzare
presso la nuova opera di presa e nemmeno rispetto all'invaso
esistente; gli approfondimenti costruttivi e/o di mantenimento di
tali opere si rendono necessari in considerazione del fatto che
entrambi gli invasi, pur di ridotte dimensioni, insistono in un'area
classificata come fenomeno franoso attivo;b) di trasmettere la
presente delibera al proponente Venturelli Gino, al Comune di Lama
Mocogno, al Servizio Tecnico Bacini Panaro e Destra Secchia, alla
Amministrazione provinciale di Modena - Servizio Valutazione impatti
ambientali, all'ARPA - Sezione provinciale di Modena;
c) di pubblicare per estratto, ai sensi dell'art. 10, comma 3 della
L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modificazioni ed integrazioni
il presente partito di deliberazione, nel Bollettino Ufficiale della
Regione.