DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 15 marzo 2004, n. 439
Valutazione impatto ambientale (VIA) sul progetto per realizzazione alla "S.P. 19 'San Carlo'". Variante di collegamento S.P. 3 "Trasversale di Pianura" nei comuni Medicina, Castelguelfo, Castel S. Pietro Terme (BO). Presa d'atto det. CDS (Tit. 9/99 e successive modificazioni ed integrazioni)
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis) delibera:
a) la valutazione di impatto ambientale positiva, ai sensi dell'art.
16 della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed
integrazioni, sul progetto denominato "S.P. 19 'San Carlo". Variante
di collegamento alla S.P. 3 "Trasversale di Pianura", nei comuni di
Medicina, Castelguelfo e Castel S. Pietro Terme presentato dalla
Provincia di Bologna - Settore Viabilita', e' nel complesso
ambientalmente compatibile e realizzabile con le prescrizioni, di cui
ai punti 1.C, 2.C, 3.C del Rapporto di Conferenza di Servizi che
costituisce l'Allegato A, parte integrante e sostanziale alla
presente deliberazione, che qui si ripetono:
1) si prescrive il rispetto delle richieste, contenute nel parere
rilasciato dal Ministero per i Beni e le Attivita' culturali,
Soprintendenza Archeologica dell'Emilia-Romagna (prot. n. 2193 po.
B/2 del 19 febbraio 2004 acquisito dalla Regione Emilia-Romagna al
prot. 10519/VIM del 19 febbraio 2004), che prevedono un controllo
continuativo dei cantieri da parte di archeologi, che tale controllo
debba essere preventivo nelle aree dove si prevedano scavi ad una
profondita' superiore ai - 0.50 m. dal piano campagna, mediante
l'effettuazione anche di sondaggi di scavo preliminari e che l'onere
dei suddetti interventi sia a carico del proponente dell'opera, ma
che la direzione scientifica sia della Soprintendenza medesima;
2) per una maggiore coerenza del progetto dal punto di vista
ambientale per quanto disposto dal PTCP di Bologna, si ritiene
opportuno prevedere le seguenti opere di mitigazione: - mitigazione
degli impatti, di tipo paesaggistico-ambientale, che la strada
produce nei confronti dei centri abitati o delle case sparse che si
trovano in prossimita' del nuovo asse stradale, attraverso la
realizzazione di ulteriori tratti di fascia boscata, mirati a tale
specifica finalita', come indicato nella Tavola 1 P allegata, come da
Allegato 2 al rapporto sull'impatto ambientale parte integrante e
sostanziale alla presente deliberazione. Tale fascia boscata potra'
essere realizzata prioritariamente attraverso forme di
coinvolgimento delle realta' agricole interessate e delle relative
Associazioni di categoria; - mitigazione, in accordo con le distanze
di piantumazione previste dal Codice della strada (art. 26), dei
rilevati stradali previsti presso i sovrappassi, attraverso la
piantumazione di arbusti in un numero di file tale da coprirne
l'intera superficie e non attraverso la piantagione di una singola
fila di arbusti, come previsto dal progetto di inserimento
paesaggistico presentato. Al fine di assicurare un adeguato livello
di garanzia degli attecchimenti, dovra' inoltre essere prevista
l'irrigazione di soccorso;
3) in sede di progettazione esecutiva si ritiene opportuno prevedere
interventi di riorganizzazione funzionale e fisica di tutta la sede
stradale che viene declassata, tali da privilegiarne l'utilizzo per
la mobilita' locale, il trasporto pubblico, la circolazione pedonale
e in bicicletta, la sosta, etc.;
4) il progetto dovra' essere conforme al PRG di Castel S. Pietro per
quanto riguarda i seguenti punti: - lo svincolo ubicato sulla S.P.
Colunga, in prossimita' del fondo Poggio Grande, deve rientrare
all'interno della fascia di rispetto stradale cosi' come definita nel
PRG vigente e conseguentemente assicurare la conformita' urbanistica
dell'intervento; - la localizzazione della viabilita' in progetto e
la definizione delle conseguenti fasce di rispetto stradale non
pregiudichino l'intervento previsto nella zona Pie produttiva gia'
concesso e parzialmente realizzato (come da planimetria allegata alla
concessione edilizia che costituisce l'Allegato 1 al presente
rapporto);
5) nella fase di cantiere dovranno essere previsti opportuni
accorgimenti ed eventualmente ottimizzazioni del tracciato in
riferimento agli elementi vegetali di pregio individuati dal progetto
come descritti al punto 1.A.9 del Rapporto; in particolare per quanto
riguarda gli elementi vegetali dovranno essere messe in atto tutti
gli accorgimenti tecnici per la protezione degli apparati radicali ed
aerei evitando impermeabilizzazioni, scavi o movimento mezzi prossimi
agli esemplari individuati;
6) nella progettazione dei cavalcavia, le barriere di protezione
laterali dovranno essere previste e conformate in modo tale da
impedire cadute involontarie nel vuoto;
7) i sottopassi carrabili dovranno essere progettati con il maggior
angolo di visibilita' possibile prevedendo percorsi protetti per i
ciclisti ed i pedoni;
8) nella fase di cantierizzazione: - i cantieri dovranno rispettare
quanto previsto al punto 3 della DGR 45/02, in fase di appalto
andranno specificate dettagliatamente le lavorazioni che andranno ad
eseguirsi, con i relativi tempi e macchinari utilizzati; - dovranno
essere previsti sistemi di abbattimento e contenimento delle polveri
derivanti dalle lavorazioni eseguite sul fronte di avanzamento della
strada e nelle zone di cantiere fisse; - i cumuli di terra,
specialmente se collocati vicino ad abitazioni, dovranno essere
protetti dall'azione del vento; - il trasporto degli inerti dovra'
avvenire con mezzi dotati di cassoni telonati e all'uscita dalle zone
di cantiere non asfaltate dovra' essere eseguita una pulizia dei
mezzi di trasporto per impedire l'insudiciamento delle strade di
transito; - dovra' essere prevista la pulizia periodica e
all'occorrenza straordinaria ( con sistemi che non generino ulteriore
emissione di polveri) delle strade di accesso ai cantieri; - qualora
nella composizione del calcestruzzo rientri come materia prima il
polistirolo, il ciclo delle acque usate, provenienti anche dal
lavaggio delle autobetoniere, non dovra' essere svolta a cielo aperto
e comunque, prima dello scarico delle acque usate nel contenitore
preparato allo scopo, dovranno essere interposte griglie di
trattenimento del materiale plastico; - prevedere, anche mediante il
riutilizzo delle acque del ciclo di lavorazione, dopo il loro
trattamento depurativo, la umidificazione dei depositi temporanei di
terre, dei depositi di materie prime ed inerti e delle vie di
transito da e per i cantieri soprattutto quando queste si trovino
nelle vicinanze dell'aggregato urbano;
9) la Conferenza di Servizi fa proprie le prescrizioni dell'ENEL
Distribuzione di seguito riportate: - progressiva da m. 5300.000 a m.
5400.000 (interferenza n. 07). Linea aerea a 0,4 kV interferente. La
Provincia dovra' predisporre a propria cura un'idonea canalizzazione
su specifica ENEL al di sotto della strada in progetto. Le specifiche
saranno comunicate direttamente dall'ENEL alla Provincia di Bologna;
- progressiva da m. 5900.000 a m. 6100.000 (interferenza n. 08 -
ponte S.P. 253). Linea in cavo aereo a 0,4 kV interferente con il
ponte in progetto sulla S.P. 253. La Provincia di Bologna dovra'
predisporre a propria cura un'idonea canalizzazione su specifica ENEL
lungo la rotatoria in progetto per l'interramento della linea
interferente. Le specifiche saranno comunicate direttamente alla
richiedente in sede di offerta;
10) inoltre la Conferenza di Servizi fa proprie le osservazioni
dell'ENEL Distribuzione di seguito riportate: - in riferimento alle
interferenze individuate ed elencate nella Sezione Valutazioni in
merito al Quadro di riferimento progettuale si richiede l'adozione
negli strumenti urbanistici del Comune di Medicina, coerentemente con
il PTCP della Provincia di Bologna del corridoio di fattibilita'
(L.R. 30/00 recante: "Norme per la tutela e la salvaguardia
dall'inquinamento elettromagnetico") relativo al nuovo tracciato
dell'elettrodotto a 15000 Volt denominato "Medicina" limitatamente al
tratto da spostare per interferenza con la S.P. in progetto
(interferenza nn. 09 e 10);
11) la Conferenza di Servizi fa proprie le prescrizioni
dell'Aeronautica Militare Comando Rete POL per la realizzazione delle
opere, in sede di progetto esecutivo di seguito riportate: -
all'inizio dei lavori dovra' essere picchettata in campo, alla
presenza di personale tecnico della societa' di gestione I.G.,
l'esatta ubicazione della futura strada per consentire di progettare
con precisione, le varianti e/o le protezioni da apportare alla
condotta POL nell'attraversamento dell'oleodotto POL NATO DN 4"; -
eventuali fossi di sgrondo in corrispondenza degli attraversamenti
non dovranno avere una profondita' superiore a 50 cm. dall'attuale
piano campagna; - l'eventuale posa di pali di illuminazione pubblica
dovra' avvenire a non meno di 2,00 m. dall'asse della condotta
militare mentre i pozzetti e le masse a terra a non meno di 6 metri;
- gli incroci con eventuali servizi (luce, gas, acqua, telefono,
fognature, ecc.) devono essere autorizzati secondo gli standard in
uso sul sistema POL e i parallelismi dovranno essere ad una distanza
di almeno 3,00 m.; - in qualsiasi momento dovra' essere garantito il
libero intervento sulla fascia asservita per manutenzione,
riparazione, ed emergenza; - all'atto del progetto esecutivo e/o
realizzazione dell'opera devono essere evidenziate eventuali piste di
cantiere per transito di mezzi pesanti, in modo che l'eventuale
condotta interessata sia protetta meccanicamente (lastre
riparatrici); - dovra' essere reso edotto, ai fini della sicurezza,
tutto il personale operante in cantiere soprattutto quello che lavora
sui mezzi di sollevamento e movimento terra, in vicinanza delle
condotte POL; - eventuali cave devono distare 50 m. dall'asse della
condotta militare in base alla Legge 4 marzo 1958, n. 198;
12) per motivi di sicurezza, si prescrive che i principali svincoli
vengano opportunamente illuminati, verificando che le opere
accessorie non interferiscano con il POL NATO;
13) nell'ambito della realizzazione dei sistemi fondali profondi si
richiede l'utilizzo di metodologie di perforazione sostenibili sia
per i terreni che per le acque, evitando l'uso di additivi chimici;
14) durante la fase di cantiere, si prescrive di adottare lungo
l'intero intervento, tutti gli accorgimenti necessari atti ad evitare
dispersione di liquidi inquinanti nelle acque superficiali e
sotterranee; inoltre, le aree di cantiere di tipo fisso dovranno
essere impermeabilizzate e dotate di canalette per la raccolta delle
acque meteoriche di dilavamento;
15) gli eventuali serbatoi per lo stoccaggio degli oli o dei
carburanti dovranno essere realizzati all'interno di idonee vasche
impermeabilizzate atte a contenere eventuali sversamenti accidentali;
tali depositi dovranno inoltre essere dotati di copertura per evitare
il dilavamento da parte delle acque meteoriche;
16) per le acque sotterranee e/o superficiali eventualmente
intercettate in fase di cantiere dovra' essere richiesta
l'autorizzazione allo scarico all'Amministrazione provinciale come
disposto dalla L.R. 3/99, art. 111;
17) prevedere tutte le misure e le soluzioni tecniche (ottimizzazione
del tracciato) per la tutela e salvaguardia degli esemplari arborei
individuati dalla Tav. E.6.2 - 1 del SIA;
18) le piantate interessate dal tracciato dovranno essere
salvaguardate il piu' possibile, eliminando solamente gli esemplari
direttamente interessati dal tracciato stesso;
19) come gia' descritto nel SIA e nel progetto definitivo gli
interventi volti alla ricostituzione della copertura vegetale, si
dovranno sviluppare attraverso le seguenti fasi: - scotico ed
accantonamento del terreno vegetale - il materiale risultante da
questa operazione verra' accantonato a bordo pista e protetto
opportunamente per evitare l'erosione, il dilavamento e fenomeni di
fermentazione; - inerbimento - verra' effettuato, mediante
idrosemina, su tutte le aree siano esse boschi, arbusteti o praterie.
L'inerbimento delle superfici prative e dei prati-pascolo verra'
effettuato in accordo con i proprietari; - messa a dimora di alberi
ed arbusti - ultimata la semina, nelle are boscate, si procedera'
alla ricostituzione della copertura arbustiva ed arborea. La
disposizione spaziale sara' a gruppi per facilitare la riuscita
dell'impianto. Sara' utilizzata anche la tecnica del trapianto di
piante autoctone nei casi in cui si renda necessaria un'integrazione
del rimboschimento; - cure colturali - saranno eseguite sul
rimboschimento fino al suo completo affrancamento e in ogni caso per
un periodo non inferiore a 3 anni; - per eventuali inerbimenti,
rimboschimenti e/o opere di difesa idraulica o di ingegneria
naturalistica dovranno essere utilizzate esclusivamente essenze
autoctone; - tutte le opere accessorie agli interventi (realizzazione
di viabilita' di accesso, adeguamento di strade esistenti, ecc.)
dovranno essere ripristinate e riportate allo stato antecedente
l'intervento;
20) e' opportuno individuare, in particolare per le eventuali
barriere acustiche, tipologie architettonicamente ed esteticamente
idonee a non aumentare ulteriormente l'impatto percettivo;
21) i cantieri dovranno essere adeguatamente progettati sia come
lay-out sia come modalita' gestionale e operativa, al fine di
limitare i disagi per la popolazione. Dovranno essere utilizzati
macchinari rispondenti alla normativa, dotati di dispositivi per la
riduzione delle emissioni acustiche;
22) le lavorazioni inerenti la cantierizzazione dovranno essere
svolte nel rispetto degli orari indicati dai Regolamenti vigenti al
momento di inizio attivita' e dalla deliberazione della Giunta
regionale 21 gennaio 2002, n. 45 "Criteri per il rilascio delle
autorizzazioni per particolari attivita' ai sensi dell'articolo 11,
comma 1 della L.R. 9 maggio 2001, n. 15 recante 'Disposizioni in
materia di inquinamento acustico'", pubblicata nel Bollettino
Ufficiale regionale n. 30 del 20/2/2002;
23) qualora si ritenesse necessario richiedere specifiche deroghe, in
riferimento a quanto previsto dalla Legge 447/95, art. 6, comma 1,
lettera h, esse dovranno essere riferite a periodi temporali ben
definiti. Le richieste, da presentarsi ai Comuni ed ad ARPA, dovranno
essere accompagnate da una relazione acustica firmata da tecnico
competente;
24) il rumore generato dai cantieri fissi sara' oggetto di
monitoraggio, secondo un piano che sara' presentato ai Comuni, ad
ARPA e alla Regione Emilia-Romagna nell'ambito del progetto
esecutivo;
25) per i ricettori P 13, P 14, P 15, P 16, P 17, P 18 individuati
nel SIA, si dovranno progettare, con apposito studio acustico
integrativo, le misure di mitigazione necessarie per diminuire i
valori di clima acustico presenti nella zona di interesse. Nello
specifico lo studio, eseguito in sede di progettazione esecutiva da
presentare ad ARPA - Sezione provinciale di Bologna e al Comune di
Medicina prima dell'apertura del cantiere, dovra' verificare
l'efficacia di abbattimento dell'uso di asfalto fonoassorbente da
mettere in opera per un tratto significativo e delle barriere
acustiche (verificando vari possibili dimensionamenti) lungo la San
Carlo nei tratti in oggetto. In particolare per la barriera
denominata C nella tavola di progetto "Barriere acustiche e di
sicurezza" si dovra' verificare con apposito studio se un aumento di
dimensione in altezza e lunghezza determini un abbattimento efficace
sui ricettori. Qualora la messa in opera di tutte le misure di
mitigazione che dallo studio di approfondimento risultino avere una
buona efficacia di abbattimento, non sia sufficiente a far rientrare
tali ricettori entro i limiti derivanti dalla classificazione
acustica e dalla normativa, si dovra' prevedere la possibilita' di
installare, con il permesso accordato dai legittimi proprietari delle
abitazioni impattate, finestre silenti ove necessario a spese della
Provincia di Bologna;
26) nelle zone dove sono previste le barriere denominate A e B e sul
calvacavia della S.P. 31 "Colunga" nella zona Poggio Piccolo (in
corrispondenza dei ricettori P 29 e P 30 come denominati dal SIA) si
prescrive, almeno in quelle zone, l'utilizzo di asfalto
fonoassorbente in tratti significativi per l'effettivo abbattimento
del rumore sui ricettori sensibili;
27) entro i primi 6 mesi dalla messa in esercizio della strada di
progetto dovra' essere effettuato un monitoraggio significativo al
fine di verificare il rispetto dei limiti in corrispondenza dei
ricettori P 13, P 14, P 15, P 16, P 17, P 18, P 29, P 30 18
individuati nel SIA e nelle zone dove erano state previste le
barriere A e B; i risultati di tale monitoraggio dovranno essere
inviati al Comune competente e all'ARPA - Sezione Provinciale di
Bologna al fine di valutare l'eventuale necessita' di ulteriori
misure di mitigazione a spese della Provincia di Bologna;
28) con riferimento all'interferenza con la linea elettrica A.T.
Terna di cui al parere prot. n. TEAOTFI/P2003004364 del 4 febbraio
2004, acquisito al protocollo della Regione con n. 7139/VIM del 10
febbraio 2004, si prescrive durante le attivita' di cantiere siano
rispettate le disposizioni del DPR 7/1/1956, n. 164 "Norme per la
prevenzione infortuni sul lavoro nelle costruzioni" che all'art. 11
recita "non possono essere eseguiti lavori in prossimita' di linee
elettriche a distanza minore di cinque metri dalla costruzione o dai
ponteggi, a meno che, previa segnalazione all'esercente di linee
elettriche, non si provveda da chi dirige detti lavori per
un'adeguata protezione atta ad evitare accidentali contatti o
pericolosi avvicinamenti ai conduttori delle linee stesse";
b) di dare atto che il parere espresso dalla Provincia di Bologna,
previsto dall'art. 18, comma 6 della L.R. 9/99 in merito alla
valutazione del progetto in oggetto e' espresso all'interno del
Rapporto di cui alla lettera a);
c) di dare atto che il parere espresso dai Comuni interessati (Comuni
di Medicina, Castel S. Pietro, Castelguelfo), previsto dall'art. 18,
comma 6 della L.R. 9/99 in merito alla valutazione del progetto in
oggetto e' espresso all'interno del Rapporto di cui alla lettera a);
d) di dare atto che la Soprintendenza per i Beni archeologici
dell'Emilia-Romagna con nota prot. n. 2193 pos. B/2 del 19 febbraio
2004 acquisito dalla Regione Emilia-Romagna al prot. n. 10519/VIM del
19 febbraio 2004, che costituisce l'Allegato B, parte integrante e
sostanziale della presente delibera, rilascia il proprio nulla osta
alle condizioni contenute nel Rapporto di cui alla lettera a) al
punto 1) del presente partito di deliberazione;
e) di dare atto che il parere di competenza dell'Autorita' di Bacino
del Reno, e' espresso all'interno del Rapporto di cui al punto 3.7;
f) di dare atto che TERNA Area Operativa Trasmissione di Firenze non
ha partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza dei Servizi,
ma con nota prot. n. TEAOTFI/P2003004364 del 4 febbraio 2004,
acquisito al protocollo della Regione con n. 7139/VIM del 10 febbraio
2004, che costituisce l'Allegato C parte integrante e sostanziale
della presente delibera, rilascia il proprio parere di competenza
favorevole alle condizioni contenute nel Rapporto di cui alla lettera
a) del punto 28) del presente partito di deliberazione, trova quindi
applicazione il disposto dell'art. 14-ter, comma 7 della Legge 7
agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni;
g) di dare atto che l'Aeronautica Militare Comando Rete POL con sede
a Parma, non ha partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza
dei Servizi, ma con nota prot. n. TDD/10-213/1358 del 6 febbraio
2004, acquisita da questa Regione al prot. n. 13101/VIM del 27
febbraio 2004, che costituisce l'Allegato D parte integrante e
sostanziale della presente delibera ha fatto pervenire il nulla osta
definitivo, alle condizioni contenute nel Rapporto di cui alla
lettera a), punto 11) del presente partito di deliberazione, trova
quindi applicazione il disposto dell'art. 14-ter, comma 7 della Legge
7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni;
h) di dare atto che ENEL Divisione Infrastrutture e Reti con nota
prot. n. TEAOTFI/P2003004364 del 4 febbraio 2004, acquisita al
protocollo della Regione con n. 7139/VIM del 10 febbraio 2004, che
costituisce l'Allegato E parte integrante e sostanziale della
presente delibera, rilascia il proprio nulla osta alle condizioni
contenute nel Rapporto di cui alla lettera a) punti 9) e 10) del
presente partito di deliberazione;
i) di dare atto che il Consorzio della Bonifica Renana, con nota
prot. n. 6574 del 23 settembre 2004, acquisito da questa Regione al
prot. n. 10622/VIM del 20/2/2004, che costituisce l'Allegato F parte
integrante e sostanziale della presente delibera, rilascia il parere
idraulico favorevole alle condizioni contenute nel Rapporto di cui
alla lettera a) del presente partito di deliberazione;
j) di dare atto che l'Azienda Unita' sanitaria locale di Imola, ha
presentato nella seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, per
mezzo del dott. Stefano Giuntini, con nota prot. n. 8822 del 3 marzo
2004, che costituisce l'Allegato G parte integrante e sostanziale
della presente delibera, il proprio parere igienico sanitario
favorevole;
k) di dare atto che ARPA - Sezione provinciale di Bologna - Distretto
di Imola con nota prot. n. 650/3 del 20 febbraio 2004 acquisita agli
atti al prot. n. 11314/VIM del 23 febbraio 2004, e come
successivamente integrata dalla nota prot. n. 762 dell'1 marzo 2004
acquisita al prot. n. 14516/VIM del 3 marzo 2004, che costituiscono
rispettivamente l'Allegato H e l'Allegato I, parte integrante e
sostanziale della presente delibera, rilascia il proprio parere
favorevole alle condizioni contenute nel Rapporto di cui alla lettera
a) del presente partito di deliberazione;
l) di dare atto che la TELECOM non ha partecipato alla Conferenza di
Servizi, per esprimersi in merito al proprio nulla osta di competenza
per eventuali interferenze, trova quindi applicazione il disposto
dell'art. 14-ter, comma 7 della Legge 7 agosto 1990, n. 241 e
successive modificazioni;
m) di stabilire che la presente valutazione di impatto ambientale, ai
sensi dell'art. 17, comma 7 della LR. 9/99, abbia efficacia per un
periodo di anni quattro;
n) di trasmettere, ai sensi dell'art. 16, comma 3 della L.R. 9/99,
copia del presente atto deliberativo alla proponente Provincia di
Bologna, Settore Viabilita', Servizio Progettazione e Costruzioni
stradali;
o) di trasmettere ai sensi dell'art. 16, comma 3 della L.R. 9/99
copia del presente atto deliberativo TELECOM, TERNA, Aeronautica
Militare, alla Soprintendenza archeologica, anche ai fini
dell'esercizio delle funzioni previste dall'art. 14-ter comma 7 della
Legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni;
p) di trasmettere, ai sensi dell'art. 16, comma 3 della L.R. 9/99,
per opportuna conoscenza e per gli adempimenti di rispettiva
competenza, copia del presente atto deliberativo alla Provincia di
Bologna - Servizio Valutazione impatto ambientale, Comune di
Medicina, Comune di Castelguelfo, Comune di Castel S. Pietro Terme,
Consorzio della Bonifica Renana, ARPA - Sezione provinciale di
Bologna, Azienda Unita' sanitaria locale Distretto di Imola,
Autorita' di Bacino Reno, ENEL, Soprintendenza per i Beni
archiettonici e del paesaggio dell'Emilia;
q) di pubblicare, per estratto, nel Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell'art. 16, comma 3 della L.R. 18
maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il presente
partito di deliberazione.