DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 gennaio 2005, n. 60
Legge 499/99 e DM n. S/25279/2003. Programma interregionale "Sviluppo rurale" - Sottoprogramma "Innovazione e Ricerca". Approvazione bando per la concessione di un contributo per il progetto "Azioni di innovazione e ricerca a supporto del Piano 'Proteine vegetali'"
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Richiamate:
- la Legge 23 dicembre 1999, n. 499, recante "Razionalizzazione degli
interventi nei settori agricolo, agroalimentare, agroindustriale e
forestale" ed in particolare l'art. 2, comma 7, lett. c) - che
prevede, tra l'altro, - nell' ambito del Documento Programmatico
Agricolo, Agroalimentare, Agroindustriale e Forestale nazionale
(D.P.A.A.A.F.) di cui al comma 5 del medesimo art. 2 - l'attuazione
di programmi interregionali;
- la deliberazione CIPE 3 maggio 2001, n. 71 che ha approvato il
predetto Documento Programmatico di durata triennale;
dato atto:
- che a partire dal 2002 e' stata avviata, tra il Ministero delle
Politiche agricole e forestali e le Regioni interessate, una nuova
fase di programmazione strutturata - convenzionalmente denominata III
fase di attuazione - cui e' conseguita l'elaborazione dei Programmi
interregionali "Sementiero", "Proteine vegetali", "Agricoltura e
Qualita'", "Sviluppo rurale - Sottoprogramma 'Servizi di Sviluppo'" e
"Sviluppo rurale - Sottoprogramma 'Innovazione e Ricerca'";
- che, sotto il profilo finanziario, tale nuova fase si e'
concretizzata con l'assegnazione e l'impegno a favore delle Regioni e
Province autonome della somma complessiva di Euro 44.636.320,00 per
la realizzazione di interventi compresi nei sopracitati Programmi
disposta con il Decreto Direttoriale del Ministero delle Politiche
agricole e forestali - Direzione generale per le Politiche
strutturali e lo Sviluppo rurale - n. S/25279 in data 23 dicembre
2003;
- che l'assegnazione a favore della Regione Emilia-Romagna pari ad
Euro 5.166.164,00 e' stata acquisita al bilancio regionale con
deliberazione n. 734 del 26 aprile 2004;
vista la Relazione della Direzione generale per le Politiche
strutturali e lo Sviluppo rurale del Ministero delle Politiche
agricole e forestali, acquisita agli atti della Direzione generale
Agricoltura al n. AAG/DAG/03/33460 di protocollo in data 18 novembre
2003;
considerato che dalla suddetta Relazione, per quanto concerne il
Sottoprogramma "Innovazione e Ricerca" si evince:
- che sono state approvate 11 schede di ricerca, corrispondenti ad
altrettanti progetti interregionali di ricerca e innovazione;
- che la realizzazione di tali progetti e' coordinata da una Regione
capofila cui compete, in nome e per conto delle altre Regioni
aderenti, l'attivita' di programmazione e di gestione;
- che le Regioni capofila sono destinatarie dirette delle risorse
previste a livello nazionale per le diverse tematiche di ricerca;
- che la realizzazione dei singoli progetti interregionali deve
essere condotta secondo le modalita' organizzative e operative della
Regione capofila, affiancata da un Comitato di progetto di cui fanno
parte i rappresentanti delle Regioni aderenti al progetto medesimo;
preso atto:
- che l'Emilia-Romagna e' stata individuata quale Regione capofila
per la realizzazione delle azioni comprese nelle seguenti schede
progettuali:
a) Azioni di innovazione e ricerca a supporto del Piano "Proteine
vegetali";
b) Sviluppo di metodi innovativi di gestione dei frutti nella fase di
post-raccolta: definizione degli indici di raccolta in funzione della
qualita' di consumo e delle modalita' di conservazione e
commercializzazione;
- che per le finalita' suddette sono riservati, nell'ambito delle
risorse complessivamente attribuite con il citato DM n. S/25279 del
23 dicembre 2003, Euro 2.350.000,00;
- che tale somma e' tuttora iscritta sul Capitolo 18328 "Interventi
per l'attuazione dei Programmi Interregionali previsti nell'ambito
del Documento Programmatico Agroalimentare, Agroindustriale e
Forestale 2001-2003 - Programma "Innovazione e Ricerca" (art. 2,
comma 2, Legge 23 dicembre 1999, n. 499) - Mezzi statali", di cui
all'UPB 1.3.1.2.5561 "Attuazione programmi interregionali - Risorse
statali" del bilancio per il corrente esercizio finanziario approvato
con L.R. 23 dicembre 2004, n. 28;
viste le "Linee guida" per la definizione delle procedure per la
realizzazione dei progetti di ricerca finanziati nell'ambito dei
Programmi interregionali - III fase - approvate dai referenti
regionali della Rete interregionale per la Ricerca agraria,
forestale, acquacoltura e pesca della Conferenza dei Presidenti delle
Regioni e delle Province autonome, nella seduta del 2 marzo 2004;
rilevato, sotto il profilo normativo, che la realizzazione delle
predette azioni e' disciplinata dalla L.R. 11 agosto 1998, n. 28
"Promozione dei servizi di sviluppo al sistema agro-alimentare" e
dalla conseguente deliberazione attuativa n. 1750 in data 6 settembre
2004;
atteso che la predetta somma di Euro 2.350.000,00 e' finalizzata alla
realizzazione delle azioni contenute nelle due richiamate schede
secondo la seguente articolazione:
- Euro 1.400.000,00 per la tematica di cui alla precedente lettera
a), di cui:
- Euro 1.216.000,00 quale contributo per la realizzazione di progetti
concernenti azioni di innovazione e ricerca a supporto del Piano
"Proteine vegetali";
- Euro 100.000,00 per acquisizione di beni e servizi per le attivita'
di gestione del progetto, di predisposizione operativa e di
trasferimento dei risultati da parte della Regione Emilia-Romagna;
- Euro 84.000,00 per acquisizione di beni e servizi relativi ad
attivita' di costituzione di nuove cultivar di pisello proteico;
- Euro 950.000,00 per la tematica di cui alla precedente lettera b),
di cui:
- Euro 900.000,00 quale contributo per la realizzazione di progetti
concernenti attivita' di sviluppo di metodi innovativi di gestione
dei frutti nella fase di post-raccolta;
- Euro 50.000,00 per acquisizione di beni e servizi per le attivita'
di gestione del progetto, di predisposizione operativa e di
trasferimento dei risultati da parte della Regione Emilia-Romagna;
dato atto che - per quanto concerne l'utilizzazione delle quote di
risorse destinate all'acquisizione di beni e servizi - si provvedera'
con separato atto alla individuazione delle diverse iniziative di
spesa nel rispetto delle normative vigenti in materia;
ritenuto di attivare con il presente atto la realizzazione operativa
delle "Azioni di innovazione e ricerca a supporto del Piano 'Proteine
vegetali'", di cui alla sopracitata lettera a);
preso atto:
- che alla tematica in questione hanno formalmente aderito, oltre
alla Regione Emilia-Romagna, le seguenti Regioni: Piemonte,
Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Umbria,
Marche, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia,
Sardegna;
- che le predette Regioni hanno altresi' segnalato alla Direzione
generale Agricoltura i nominativi dei propri rappresentanti quali
componenti del Comitato di progetto, successivamente costituito con
deliberazione n. 1578 in data 30 luglio 2004;
- che di tale Comitato la Regione Emilia-Romagna dovra' avvalersi in
tutte le fasi di gestione dell'intervento in oggetto anche al fine di
garantirne l'interregionalita' nella fase di predisposizione, di
valutazione delle proposte operative, di realizzazione delle
attivita' e di diffusione dei risultati ottenuti;
considerato che - in relazione alla esigenza di integrazione,
cooperazione e sinergia, fortemente evidenziata nei piu' recenti
orientamenti di politica della ricerca a livello nazionale e
comunitario - le Linee guida sopra richiamate prevedono espressamente
l'individuazione di un unico soggetto attuatore per la realizzazione
delle azioni in questione;
attesa la competenza di questa Amministrazione in qualita' di
soggetto capofila, in ordine alla assunzione di tutti gli atti
finalizzati alla definizione delle modalita' e dei criteri per la
presentazione, valutazione e realizzazione delle azioni di che
trattasi;
ritenuto di provvedere in merito, approvando uno specifico bando, il
cui testo e' allegato alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale;
vista la L.R. 23 dicembre 2004, n. 28 di approvazione del Bilancio
di previsione per l'esercizio finanziario 2005 ed in particolare la
tabella H);
vista la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 "Testo unico in materia di
organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna"
ed in particolare l'art. 37, comma 4;
vista, altresi', la propria deliberazione n. 447 del 24 marzo 2003,
recante "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e
funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni
dirigenziali";
dato atto del parere di regolarita' amministrativa espresso dal
Direttore generale Agricoltura, dott. Dario Manghi, ai sensi
dell'art. 37, quarto comma, della L.R. 43/01 e della predetta
deliberazione 447/03;
su proposta dell'Assessore Agricoltura, Ambiente e Sviluppo
sostenibile;
a voti unanimi e palesi, delibera:
1) di richiamare le considerazioni formulate in premessa che
costituiscono pertanto parte integrante del presente dispositivo;
2) di approvare il bando finalizzato alla concessione di un
contributo di Euro 1.216.000,00 per la realizzazione - nell'ambito
del Programma Interregionale "Sviluppo rurale", Sottoprogramma
"Innovazione e Ricerca" - delle "Azioni di innovazione e ricerca a
supporto del Piano 'Proteine vegetali'", nel testo allegato al
presente atto del quale costituisce parte integrante e sostanziale;
3) di disporre che il presente atto venga pubblicato in forma
integrale nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna;
4) di disporre, altresi', che il bando di cui al presente atto venga
pubblicato per estratto sui quotidiani di tiratura nazionale "Il Sole
24 Ore" ed "Il Corriere della Sera".
ALLEGATO
Programma interregionale "Sviluppo rurale" Sottoprogramma -
"Innovazione e Ricerca". Bando finalizzato alla concessione di un
contributo per la realizzazione del progetto "Azioni di innovazione e
ricerca a supporto del Piano 'Proteine vegetali'"
Art. 1
Finalita' e descrizione dell'iniziativa
La Regione Emilia-Romagna - in esecuzione del decreto direttoriale
del Ministero delle Politiche agricole e forestali, Direzione
generale per le Politiche strutturali e lo Sviluppo rurale n. 25279
del 23/12/2003 di attuazione della Legge 23 dicembre 1999, n. 499,
recante "Razionalizzazione degli interventi nei settori agricolo,
agroalimentare, agroindustriale e forestale" - approva, in qualita'
di soggetto capofila, in nome e per conto delle Regioni Piemonte,
Lombardia, Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Toscana, Umbria,
Marche, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e
Sardegna che hanno dichiarato interesse alla tematica, il presente
bando finalizzato al finanziamento del progetto interregionale di
ricerca denominato "Azioni di innovazione e ricerca a supporto del
Piano 'Proteine vegetali'".
Tale progetto e' inserito nell'ambito degli interventi individuati
per il perseguimento degli obiettivi del programma interregionale
"Proteine vegetali" di cui alla Legge 499/99 ed e' stato elaborato al
fine di definire tecniche innovative per l'incremento della
produzione di proteine vegetali per soddisfare, almeno in parte, la
domanda globale interna, nonche' offrire al consumatore la scelta di
prodotti alimentari ottenuti attraverso un percorso tracciato e
certificato, per i quali si sta consolidando una crescente domanda di
mercato, che garantisca l'assenza di OGM.
Ulteriore scopo e' quello di incrementare il livello di
competitivita' dell'intera filiera foraggero-zootecnica,
qualificandola in tutte le diverse fasi della produzione e della
trasformazione.
Il progetto "Azioni di innovazione e ricerca a supporto del Piano
'Proteine vegetali'" e' stato definito nei suoi contenuti dal
Comitato di progetto costituito tra i rappresentanti designati dalle
Regioni interessate alla specifica attivita' e formalmente istituito
con deliberazione della Giunta della Regione Emilia-Romagna n. 1578
del 30 luglio 2004.
Le modalita' ed i criteri per la presentazione, valutazione e
realizzazione del progetto, fanno riferimento:
- alla normativa in vigore nella Regione Emilia-Romagna ed in
particolare alla L.R. 11 agosto 1998, n. 28 "Promozione dei servizi
di sviluppo al sistema agro-alimentare" - cosi' come modificata dalla
L.R. 28 dicembre 1998, n. 43 - ed alla nuova delibera dei criteri
applicativi n. 1750 del 6 settembre 2004 recante "Nuovi criteri e
modalita' per l'attuazione dell'intervento regionale nel settore
della ricerca e sperimentazione in campo agricolo e linee guida per
gli interventi di assistenza tecnica di livello provinciale ai sensi
della L.R. 28/98";
- alle Linee guida di carattere generale per la definizione delle
procedure per l'assegnazione di progetti di ricerca finanziati
nell'ambito dei Programmi interregionali - III fase - approvate nella
seduta del 2 marzo 2004 dai referenti regionali della Rete
interregionale per la Ricerca agraria, forestale, acquacoltura e
pesca della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province
autonome.
Le predette Linee guida prevedono, tra l'altro, che i progetti,
eventualmente articolati anche in sottoprogetti, siano
preferibilmente affidati, per la loro realizzazione, secondo la
procedura del bando pubblico e che l'oggetto di ciascun bando venga
affidato al primo progetto in graduatoria, per l'intero importo messo
a bando.
La realizzazione del progetto da parte di un unico soggetto
(organismo e/o associazione temporanea d'impresa) risponde peraltro
all'esigenza di integrazione, cooperazione e sinergia, fortemente
evidenziata nei piu' recenti orientamenti di politica della ricerca
a livello nazionale e comunitario.
Art. 2
Obiettivi del progetto
La supplementazione proteica degli animali in allevamento costituisce
un elemento cardine della zootecnia moderna.
Le preoccupazioni per i problemi ed i rischi connessi all'utilizzo
delle farine animali in zootecnia hanno focalizzato l'attenzione
sulle fonti proteiche di origine vegetale.
Nello stesso tempo, la concentrazione dell'interesse economico su
relativamente poche specie vegetali ha avuto come conseguenza:
- l'abbandono della coltivazione delle leguminose foraggere e da seme
in vaste aree del pianeta;
- la dipendenza, di cui l'Italia e l'Europa sono un esempio
eclatante, dal rifornimento da aree geografiche esterne dove tanto la
scelta delle varieta', quanto l'agrotecnica e le modalita' di
conservazione rispondono a criteri non aderenti alle linee di
politica agricola dell'Unione Europea;
- l'accentuarsi della competizione fra destinazione all'alimentazione
umana o a quella animale delle medesime materie prime.
La presente iniziativa interregionale, in linea con le indicazioni
comunitarie di politica agricola, tenuto conto delle specificita'
italiane, si pone i seguenti obiettivi:
- aumento della autosufficienza di sostanze proteiche di origine
vegetale sia attraverso l'incremento della produzione di base, sia
attraverso l'incentivazione di sistemi foraggero-zootecnici che
riducano la necessita' di integrazione;
- garanzia della possibilita' di attivazione di sistemi produttivi
esenti da OGM;
- miglioramento o mantenimento della competitivita' economica delle
filiere produttive dei prodotti tutelati o comunque tipici;
- sostenibilita' delle filiere produttive imperniate sulle normative
dell'agricoltura biologica.
Il recuperato interesse economico per le specie vegetali ad elevato
tenore proteico, il miglioramento delle conoscenze scientifiche
specifiche e l'aumento della consapevolezza delle ricadute a medio e
lungo termine degli avvicendamenti e delle tecniche colturali in
genere, avranno come effetto non secondario il miglioramento della
sostenibilita' ambientale dell'attivita' agricola e un maggiore
equilibrio degli ecosistemi agrari.Il conseguimento degli obiettivi
del progetto interregionale "Azioni di innovazione e ricerca a
supporto del Piano 'Proteine vegetali'" e' affidato ad un insieme
coordinato di attivita' di ricerca a ricaduta immediata, di
sperimentazione e di sviluppo estese ai principali ambiti produttivi
del Paese.
Tali azioni riguarderanno prevalentemente i sistemi
foraggero-zootecnici, con attenzione:
- al reperimento e alla verifica della adattabilita' e della
produttivita' di specie e varieta' nelle varie condizioni
pedoclimatiche;
- al loro inserimento negli avvicendamenti consolidati o nella
sostituzione degli avvicendamenti attuali con altri capaci di
migliorare il grado di autosufficienza proteica e piu' compatibili
con le esigenze di tutela ambientale: contrasto della erosione, della
desertificazione, dell'impoverimento biologico dei suoli;
- al miglioramento delle modalita' di raccolta, conservazione e
utilizzazione, a garanzia della preservazione del valore alimentare,
della igienicita' e della assenza di fattori antinutrizionali o
tossici, anche per l'alimentazione umana;
- a valutazioni di tipo economico sulle possibilita' di sviluppo dei
sistemi produttivi presi in considerazione.
Art. 3
Tematiche di progetto
Il progetto dovra' affrontare, per le diverse aree del Paese, le
tematiche di seguito delineate.
Per le regioni dell'area settentrionale, a forte vocazione
zootecnica, vi e' l'esigenza di elevare e migliorare la produzione di
alimenti e materie prime aumentando le possibilita' di garantire
percorsi produttivi non OGM, ottimizzando l'intensita' colturale per
unita' di superficie in relazione alle potenzialita' del sistema
clima-acqua-suolo, anche attraverso l'innovazione dei cantieri di
meccanizzazione, con verifiche della sostenibilita' tecnica ed
economica delle soluzioni innovative proposte.
Specie di maggiore interesse sono la Soia, il Pisello proteico e la
Medica.
Indirizzo produttivo di prioritario interesse: bovino da latte e da
carne.
Per le regioni dell'area centrale si conferma l'esigenza di elevare i
livelli produttivi degli ordinamenti cerealicolo-zootecnici
attraverso il miglioramento delle tecniche agronomiche e di scelta
varietale, garantire un elevato livello qualitativo delle materie
prime e dei prodotti nelle filiere zootecniche, salvaguardare e
valorizzare il materiale di origine autoctona in filiere certificate
(Biologiche, Prodotti Tipici e no-OGM); si aggiunge inoltre
l'esigenza di valutare tecniche di conservazione a basso impatto
ambientale delle granelle di leguminose anche ad uso alimentare
umano.
Specie di maggiore interesse sono il Pisello proteico, il Favino, la
Medica e la Lenticchia.
Indirizzo produttivo di prioritario interesse: bovino da carne e da
latte, ovino.
Nelle regioni dell'area meridionale ed insulare occorre studiare
soluzioni che consentano di incrementare le superfici investite con
leguminose da granella sia per l'alimentazione zootecnica sia negli
avvicendamenti colturali agricoli, con produzioni destinate al
consumo alimentare umano e sviluppare sistemi colturali sostenibili,
compreso il recupero di aree marginali, finalizzati alla produzione
di proteine vegetali di elevato valore nutritivo per usi alimentari e
zootecnici.
Specie di maggiore interesse: il Pisello proteico, il Favino, la
Medica, il Cece.
Indirizzo produttivo di prioritario interesse: bovino da carne e da
latte, ovino.
Obiettivi generali per le Regioni del Nord
Marcata priorita' alle linee di ricerca a supporto di filiere
zootecniche, in particolare del settore lattiero-caseario, sia
operando sui fattori genetici che sulla tecnica colturale che
sull'ottimizzazione delle filiere.
Settori di intervento
1. Leguminose da granella per l'alimentazione zootecnica.
Specie
Soia e Pisello proteico
Obiettivi specifici
Soia: creazione di una nuova filiera produttiva attraverso la
coltivazione di varieta' e lotti di riproduzione nazionale di
qualita' esenti da contaminazioni da OGM ed a basso tenore di fattori
antinutrizionali, supportata da un sistema di coltivazione e gestione
del prodotto, di tracciabilita', anche attaverso la messa a punto di
specifici disciplinari di produzione, di campionamento e di controllo
adeguato agli obiettivi previsti.
Sviluppo di metodi analitici, di metodi molecolari e protocolli per
la certificazione genetica (OGM-free) e varietale delle sementi e
delle materie prime grezze e trasformate.
Pisello proteico: verifica della sostenibilita' tecnico economica
dell'introduzione del pisello negli avvicendamenti colturali e nelle
filiere di alimentazione zootecnica.
Soia e Pisello proteico: verifica della sostenibilita' agronomica e
tecnico economica dell'introduzione di soia e pisello proteico in
avvicendamento annuale stretto in successione a cereali (mais e
frumento) al fine di incrementare l'auto-approvvigionamento di
proteine vegetali dell'azienda zootecnica mantenendo una elevata
produzione di energia netta per ettaro.
Azioni
- Effettuazione a livello interregionale di prove sperimentali di
coltivazione, confronti varietali e di alimentazione zootecnica per
la definizione delle varieta' piu' idonee per gli obiettivi
prefissati anche attraverso la valutazione qualitativa (amido e
proteine);
- sviluppo di metodi rapidi ed economici di controllo applicabili
presso i soggetti della filiera (essiccatoi, mangimifici);
- studio dei marcatori molecolari per la caratterizzazione genetica
delle varieta' oggetto del disciplinare (rintracciabilita') e
sviluppo di nuovi metodi rapidi ed economici di certificazione
analitica applicabili presso i soggetti della filiera (essiccatoi,
mangimifici);
- verifica sostenibilita' tecnica ed economica della sostituzione
della soia in azienda;
- verifica tecnica della sostituzione della soia con fonti proteiche
alternative nelle razioni per bovine da latte (latte alimentare e
Grana Padano).
2. Leguminose foraggere - Erba medica
L'obiettivo specifico e' l'ottimizzazione della produzione e
dell'impiego dell'erba medica nell'alimentazione zootecnica.
Azioni
- Effettuazione a livello interregionale di prove sperimentali di
coltivazione, confronti varietali e di alimentazione zootecnica per
la definizione delle varieta' piu' idonee per gli obiettivi
prefissati anche attraverso la valutazione qualitativa (amido e
proteine) e lo studio di avvicendamenti colturali con il mais.
Obiettivi generali per le Regioni del Centro
Elevare i livelli produttivi degli ordinamenti cerealicolo-zootecnici
attraverso il miglioramento delle tecniche agronomiche e di scelta
varietale. Garantire un elevato livello qualitativo delle materie
prime e dei prodotti nelle filiere e salvaguardare e valorizzare il
materiale di origine autoctona in filiere certificate (Biologiche,
Prodotti Tipici, no-OGM).
Settori di intervento
1. Leguminose da granella per l'alimentazione zootecnica
Specie
Pisello proteico e Favino
Azioni
- prove di confronto varietale e valutazione della adattabilita'
ambientale, delle caratteristiche agronomiche e qualitative di specie
e varieta' di leguminose da granella ad uso zootecnico mediante la
realizzazione di una rete a livello nazionale o a livello di
macroregione;
- prove di consociazione atte ad incrementare la produzione di
granella per unita' di superficie e per risolvere il problema
dell'allettamento;
- realizzazione di prove di alimentazione in seguito all'inserimento
nella dieta di sostituti della soia, in funzione del variato
contenuto proteico;
- formulazione di razioni per l'impiego delle proteine vegetali a
livello aziendale: aspetti legati alla trasformazione (fioccatura,
macinazione, ecc.) ed alla conservazione, mediante l'utilizzo di
tecniche a basso impatto ambientale che potrebbero trovare
applicazione anche nella conservazione della granella ad uso
alimentazione umana.
2. Leguminose foraggere - Erba medica
Azioni
- Prove di confronto varietale, valutazione della adattabilita'
ambientale, delle caratteristiche agronomiche e qualitative di specie
e varieta' di erba medica, mediante la realizzazione di una rete a
livello nazionale o a livello di macroregione;
- prove di sfalcio precoce ed insilamento dell'erba medica
nell'ambito di sistemi di agricoltura biologica.
3. Leguminose da granella ad uso alimentare umano
Azioni
- Valutazione di tecniche di conservazione a basso impatto ambientale
per la granella destinata ad usi alimentari (Lenticchia).
Obiettivi generali per le Regioni del Sud
- Incrementare le superfici investite con leguminose da granella sia
per l'alimentazione zootecnica sia negli avvicendamenti colturali
agricoli, con produzioni destinate al consumo alimentare umano;
- sviluppare sistemi colturali sostenibili, compreso il recupero di
aree marginali, finalizzati alla produzione di proteine vegetali di
elevato valore nutritivo per usi alimentari e zootecnici;
- valorizzare le risorse locali nell'ambito di filiere garantite e
certificate.
Settori di intervento
1. Leguminose da granella per l'alimentazione zootecnica
Obiettivi specifici
Elevare i livelli produttivi degli ordinamenti cerealicolo-zootecnici
attraverso l'ottimizzazione delle tecniche agronomiche
(avvicendamento, irrigazione, concimazione azotata, diserbo, ecc.) e
della scelta varietale; facilitare, attraverso la produzione in loco,
la tracciabilita' e l'introduzione di sistemi di certificazione di
processo e di qualita' nelle filiere zootecniche; valorizzare il
materiale di origine autoctona in filiere certificate (Biologiche,
Prodotti Tipici).
Specie
Favino, Cece e Pisello proteico
Azioni
- Prove di confronto varietale al fine di ricercare le varieta' di
ampia adattabilita' e plasticita' da proporre nei diversi ambienti
meridionali ed insulari da testare con i migliori ecotipi locali;
- valutazione di tecniche di coltivazione a basso impatto ambientale
(produzione integrata o biologica) con particolare approfondimento
delle modalita' per il controllo delle infestanti;
- valutazione tecnico economica di razioni che impiegano leguminose
prodotte localmente in parziale e/o totale sostituzione della soia
nell'alimentazione di animali allevati nell'ambito di circuiti
certificati e tutelati (DOP, IGP e BIO);
- studio di nuove formulazioni mangimistiche, di nuove tecniche di
conservazione e stoccaggio delle leguminose per uso zootecnico;
- miglioramento genetico del patrimonio varietale con particolare
riferimento alla resistenza alle condizioni caldo-aride, alle
fitopatie e ad una stabilizzazione delle rese produttive
(privilegiando le linee di ricerca allo stadio piu' avanzato).
2. Leguminose da granella per l'alimentazione umana
Obiettivi specifici
Migliorare la fertilita' del terreno negli avvicendamenti colturali;
favorire l'incremento di proteine vegetali nei consumi alimentari
umani.
Specie
Lenticchia, Cece
Azioni
- Perfezionamento delle tecniche colturali, confronti varietali e
valutazione qualitativa alla luce delle nuove esigenze di consumo
(digeribilita', riduzione dei tempi di cottura, etc.) di varieta' con
ampia adattabilita' e plasticita' da proporre nei diversi ambienti
meridionali ed insulari da testare in riferimento ai migliori ecotipi
locali;
- prove di coltivazione biologica e adattamento ai diversi ambienti
pedoclimatici.
3. Leguminose autoriseminanti (Sicilia e Sardegna)
Obiettivi specifici
Integrazione del fabbisogno proteico di animali al pascolo; idonea e
stabile copertura dei versanti; recupero di terreni eccessivamente
sfruttati e degradati.
Specie
- Mediche annuali
- Trifogli sotterranei
Azioni
- Prove di valutazione delle varieta', linee o ecotipi interessanti e
maggiormente promettenti per un utilizzo foraggero-pascolivo.
Per le diverse tipologie di ricerca e innovazione proposte il
progetto dovra' contenere le azioni per il primo trasferimento dei
risultati alle strutture che si occupano di servizi di sviluppo nelle
singole Regioni aderenti. A tali azioni, che rappresentano una fase
fondamentale di tutta l'attivita', dovra' essere destinato non meno
del 5% del valore del progetto. Nella progettazione di tali azioni si
dovra' inoltre considerare che la Regione Emilia-Romagna, quale
Regione capofila, provvedera', unitamente al Comitato di progetto,
all'organizzazione ed al finanziamento del convegno finale e della
edizione e stampa dei risultati finali del progetto.
Art. 4
Costo complessivo ed intervento contributivo
L'importo che la Regione Emilia-Romagna - in nome e per conto delle
Regioni aderenti - concede a titolo di contributo per la
realizzazione delle azioni descritte al precedente articolo 3 e' pari
ad Euro 1.216.000,00.
Tale somma concorrera' nella misura massima del 90% a sostenere i
costi di realizzazione delle attivita' previste nel progetto
presentato e ammesso a finanziamento.
Non saranno pertanto in nessun caso ritenuti ammissibili progetti il
cui costo complessivo sia inferiore ad Euro 1.351.111,11.
Nell'ipotesi in cui il progetto preveda un costo superiore a
quest'ultimo importo, i proponenti e/o eventuali partners dovranno
provvedere alla copertura della restante somma.
Art. 5
Durata
Il progetto di ricerca deve prevedere una articolazione triennale ed
una durata massima complessiva di mesi 36. La data di inizio deve
essere comunque successiva a quella di presentazione del progetto.
Art. 6
Soggetti richiedenti
Possono presentare progetti per l'accesso al contributo di cui
all'art. 4 i seguenti soggetti:
a) universita';
b) istituti sperimentali a finalita' agricola, agro-industriale e
rurale;
c) istituti e centri del Consiglio per la Ricerca e la
Sperimentazione in Agricoltura (CRA) e del Consiglio Nazionale delle
Ricerche (CNR);
d) tutti gli altri soggetti pubblici e privati nazionali ed esteri di
"comprovata qualificazione nel settore della ricerca agroalimentare".
A tal fine tutti i soggetti, persone fisiche o giuridiche, dovranno
dichiarare e successivamente documentare di possedere comprovata
qualificazione nel settore della ricerca agroalimentare. Il possesso
di tale requisito sara' accertato dall'Amministrazione regionale
sulla base: - delle finalita' istituzionali e dell'organizzazione
aziendale, per le sole persone giuridiche; - delle precedenti
esperienze di studio, ricerca e sperimentazione; - della
disponibilita' di strutture, attrezzature, risorse umane e
professionalita' adeguate;
e) gli Enti organizzatori della ricerca inseriti nell'elenco
istituito dalla Regione Emilia-Romagna con deliberazione 286/00;
f) piccole e medie imprese operanti nel settore agro-alimentare. Per
piccole e medie imprese s'intendono quelle definite tali ai sensi
dell'allegato 1 del Regolamento (CE) n. 364/2004 della Commissione
del 25 febbraio 2004 recante modifica del Regolamento (CE) n. 70/2001
della Commissione del 12 gennaio 2001 per quanto concerne
l'estensione del suo campo di applicazione agli aiuti alla ricerca e
sviluppo;
g) cooperative di lavorazione, trasformazione e commercializzazione
dei prodotti agricoli;
h) consorzi, con personalita' giuridica, costituiti tra i soggetti di
cui ai precedenti punti f) e g);
i) aziende sperimentali e laboratori assimilati inseriti nell'elenco
istituito dalla Regione Emilia-Romagna con deliberazione 281/00.
Tutti i soggetti delle categorie di cui ai predetti punti f), g) ed
h) devono:
- documentare il possesso di comprovata qualificazione nel settore
della ricerca agro-alimentare, che sara' accertato
dall'Amministrazione regionale sulla base:
- delle finalita' e dell'organizzazione aziendale;
- delle precedenti esperienze di studio, ricerca e sperimentazione;
- della disponibilita' di strutture, attrezzature, risorse umane e
professionalita' adeguate
ovvero
sulla base dell'affidamento della responsabilita' scientifica ad
equipes esterne in possesso del suddetto requisito di comprovata
qualificazione nel settore della ricerca agro-alimentare;
- dimostrare - essendo in ogni caso escluso, in base a quanto
previsto nella "Disciplina comunitaria per gli aiuti di Stato alla
ricerca e allo sviluppo" (Comunicazioni 93/C 45/06, 98/C 48/02 e
2002/C 111/03), che i contributi concessi rappresentino aiuto al
funzionamento - l'entita' delle risorse destinate ad attivita' di
ricerca nell'esercizio finanziario precedente a quello di
presentazione dell'istanza, ai fini dell'accertamento dell'effetto
incentivante del contributo richiesto, in conformita' a quanto
disposto dall'art. 6 della sopracitata Comunicazione 96/C 45/06.
Per le piccole e medie imprese l'effetto incentivante puo' essere
considerato presumibile ai sensi del punto 6.4 della medesima
Comunicazione.
I soggetti interessati possono attivare contratti di partenariato
secondo quanto disposto dalla normativa in vigore ovvero costituire
consorzi e societa' consortili.
Sono considerate forme di partenariato:
- riunioni o associazioni temporanee di impresa;
- gruppi europei di interesse economico (GEIE).
In particolare devono essere rispettate le seguenti condizioni:
- individuazione di un capoprogetto che svolge funzioni di referente
unico nei rapporti con l'Amministrazione regionale;
- tutti i partner sono soggetti alle medesime condizioni stabilite
per i beneficiari singoli.
Art. 7
Attivita' ammesse
Le attivita' ammesse a contributo sono le seguenti:
- attivazione e gestione complessiva dell'intervento;
- coordinamento e organizzazione tecnico-amministrativi;
- attivita' di studio, di ricerca e di sperimentazione;
- realizzazione di attivita' e di strumenti divulgativi per un
efficace primo trasferimento dei risultati.
Per la realizzazione delle attivita' di cui sopra i soggetti
richiedenti sono tenuti a garantire:
- il rispetto delle norme in materia di affidamento di servizi,
forniture e lavori recate dalla legislazione nazionale e comunitaria
vigente;
- il rispetto delle norme sulla sicurezza dei cantieri;
- il rispetto delle norme in materia di contratti di lavoro.
Art. 8
Spese ammissibili
I progetti presentati devono indicare le spese, stimate in via
presuntiva, calcolate sulla base delle voci di spesa definite
ammissibili e dei parametri stabiliti nel presente bando.
Nel caso di progetti realizzati tramite partenariato, devono essere
indicate le spese distintamente per ciascuno dei partner.
Il preventivo delle spese deve essere rappresentato per ciascuna
delle tre annualita' di sviluppo del progetto.
Nel progetto il richiedente deve dichiarare la data prevista di
inizio delle attivita'.
Saranno ammesse esclusivamente le spese sostenute a decorrere dalla
data di effettivo inizio delle attivita' e non saranno considerate
ammissibili spese supportate da documentazione recante data
posteriore di oltre 60 giorni rispetto al termine di ciascuna
annualita'.
Le spese eventualmente sostenute da richiedenti che hanno presentato
un progetto non finanziato, non costituiscono in alcun caso impegno
di finanziamento per la Regione Emilia-Romagna.
Spese per il personale
Per spese di personale si intende il costo totale e reale del
personale scientifico e tecnico in carico ai partecipanti al progetto
ed utilizzato, totalmente o parzialmente, per l'esecuzione dei lavori
previsti nel progetto stesso. In tale ambito sono ricomprese:
- le spese dirette ed indirette del personale dipendente impegnato
nel progetto;
- l'importo lordo dei compensi di liberi professionisti, di
incaricati e di borsisti;
- le spese vive di missione, sostenute dal personale a qualsiasi
titolo impegnato nel progetto.Il progetto deve contenere un idoneo
preventivo che espliciti le spese relative a:
a) personale con rapporto di lavoro subordinato;
b) personale con rapporto di lavoro diverso da quello subordinato.
Per quanto riguarda il personale di cui alla lettera a), devono
essere fornite le seguenti informazioni:
- nome e cognome;
- organismo di appartenenza, qualifica, tipo di contratto (tempo
indeterminato, a termine), costo a giornata (calcolato dividendo il
costo annuo complessivo per 210 giorni), giornate dedicate al
progetto distinte per attivita', costo delle spese di missione a
carico del progetto divise per attivita'.
Il costo annuo complessivo deve essere desunto dall'apposita
contabilita' e comprende la retribuzione complessiva lorda, piu' la
parte degli oneri previdenziali a carico del datore di lavoro
(contributi pensionistici, assicurazione malattie, contributi per la
sicurezza sociale, ecc.).
Relativamente al costo del personale dipendente sono ammesse le
tariffe previste dalla relativa normativa contrattuale vigente.
Non sono ammesse le spese relative al personale dipendente da
Universita' e altre Istituzioni scientifiche (Centri di ricerca dei
Ministeri, CNR, ENEA, etc.), impegnato nella realizzazione del
progetto quando l'attivita' di detto personale e' resa nell'ambito
delle funzioni istituzionali. Tali spese sono ammissibili qualora il
relativo onere sia assunto a carico del soggetto proponente.
Non sono ammissibili spese di personale riferite alla partecipazione
a corsi di formazione e aggiornamento di base.
Per quanto riguarda il personale di cui alla lettera b), devono
essere fornite le seguenti informazioni:
- nome e cognome o, in mancanza, la qualifica;
- eventuale organismo di appartenenza, qualifica, tipo di rapporto
contrattuale (borsa di studio o contratto libero-professionale),
oggetto della prestazione nell'attivita', costo a carico
dell'attivita'.
Ai fini della definizione della spesa ammissibile, per il personale
con contratto (rapporto contrattuale) libero professionale si fa
riferimento alle tariffe adottate dai relativi Ordini professionali.
Sia per il personale di cui alla lettera a) che per quello di cui
alla lettera b), eventuali maggiorazioni rispetto ai parametri
tariffari sopra indicati devono essere adeguatamente motivate.
Spese per la realizzazione
Si intendono le spese necessarie per la realizzazione delle attivita'
previste dal progetto diverse da quelle relative al personale.
Le spese relative a beni e servizi che non esauriscono la loro
funzione nell'ambito del progetto sono ammissibili solo per la parte
in cui sono strettamente ed esclusivamente funzionali al progetto
stesso.
Le voci di spesa ammissibili sono suddivise nelle seguenti
categorie:
- beni durevoli;
- beni non durevoli;
- servizi esterni;
- servizi svolti direttamente dal beneficiario.
Per la categoria beni durevoli sono ammissibili le quote di
ammortamento di immobilizzazioni materiali ed immateriali
strettamente funzionali al progetto.
Sono immobilizzazioni materiali: gli impianti, i macchinari, le
attrezzature, i fabbricati.
Sono immobilizzazioni immateriali: i brevetti, i marchi, le
concessioni di licenze d'uso ed altre assimilabili o equivalenti
comprese le licenze non annuali dei programmi per elaboratori
elettronici.Per ogni bene durevole da utilizzare nel progetto,
nell'istanza devono essere indicate le seguenti informazioni:
- descrizione dettagliata del bene;
- valore a nuovo del bene;
- anno di acquisizione;
- quota annuale di ammortamento;
- percentuale di uso nel progetto;
- costo a carico del progetto.
Per i soli organismi privati, le quote di ammortamento annuali
dovranno essere riportate nel registro dei cespiti dei beni
ammortizzabili.
Non sono ammissibili le quote di ammortamento di attrezzature gia'
oggetto di intervento finanziario comunitario, nazionale o
regionale.
Per la categoria beni non durevoli sono ammissibili:
- spese per materiali di consumo;
- spese per materiali non inventariabili;
- spese per beni e materiali ammortizzabili nell'arco di un solo
anno, comprese le licenze d'uso dei programmi per elaboratori
elettronici ammortizzabili in un solo anno.
Per ogni bene non durevole da utilizzare nel progetto, nell'istanza
devono essere indicate le seguenti informazioni:
- descrizione dettagliata del bene;
- prezzo o costo a carico del progetto.
Per la categoria servizi esterni sono ammissibili:
- spese per canoni d'affitto, di noleggio, di manutenzione, di
leasing (esclusi gli interessi) o d'uso di strutture - fabbricati -
attrezzature - impianti - macchinari o altri beni equivalenti
comprese le licenze (o canoni) d'uso annuali di programmi per
elaboratori elettronici;
- spese per prestazioni d'opera e servizi resi da soggetti pubblici e
privati diversi dai partner di progetto, anche nell'ambito di uno
specifico contratto;
- spese per rimborsi a terzi per danni o mancati redditi causati da
specifiche attivita' previste nel progetto;
- spese per assicurazioni e manutenzioni di attrezzature e software
utilizzati esclusivamente per la realizzazione del progetto;
- spese legali e notarili direttamente legate al progetto e
necessarie per una sua corretta preparazione e/o esecuzione.
Le spese relative ai servizi esterni devono essere adeguatamente
motivate e dettagliate nel preventivo del progetto.
Le spese relative alle tipologie indicate fra le spese generali di
cui al successivo punto sono ammesse fra le spese di realizzazione
del progetto nel solo caso in cui le caratteristiche specifiche del
progetto siano tali da qualificare dette spese come strettamente
attinenti ai fini della realizzazione dell'attivita'.
Le spese per le attivita' di servizio svolte direttamente dal
beneficiario (es. analisi chimiche) sono ammesse per un importo pari
al costo effettivo e comunque non superiore al costo di mercato.
Non sono comunque ammissibili spese di rappresentanza (es.: pranzi,
viaggi promozionali, ecc.).
Spese generali
Per spese generali si intendono i costi di carattere generale
ascrivibili al progetto in modo indiretto e pertanto ammissibili in
misura percentuale.
Per i soggetti che dispongono di contabilita' analitica, i criteri di
ammissibilita' delle spese generali sono cosi' definiti:
a) tipologie di spese ammissibili: - spese di amministrazione,
direzione e segreteria; - spese di ammortamento e leasing di
immobili, apparecchiature e software ad eccezione della quota
interessi; - spese di manutenzione (immobili, apparecchiature,
software); - affitto dei locali; - spese per il funzionamento degli
Organi di amministrazione e di controllo; - spese bancarie
limitatamente ai costi vivi per operazioni su bonifici e per
istruttorie di fideiussioni; - spese postali, telefoniche,
telematiche, di elettricita', riscaldamento, pulizia e custodia dei
locali, assicurazioni e cancelleria; - spese per l'acquisizione e il
mantenimento della certificazione di qualita'; - abbonamenti a
riviste amministrative e tributarie; - spese legali e notarili per
adempimenti statutari di legge. Le spese generali devono comunque
essere: - verificabili nella contabilita'; - non incluse nei costi
diretti; - non finanziate specificatamente da terzi;
b) percentuale di ammissibilita' Sono ammissibili spese generali, sul
totale della spesa ammissibile del progetto, in percentuale massima
del 25%. In ogni caso, la percentuale delle spese generali non potra'
superare l'effettiva incidenza percentuale delle spese generali -
calcolate secondo i presenti criteri - complessivamente sostenute dal
beneficiario sul valore della produzione o, in assenza, del totale
delle entrate risultanti dal bilancio relativo all'anno in cui si
sono prevalentemente svolte le attivita'. A tal fine, nel progetto la
previsione delle spese generali deve essere formulata tenendo conto
dei dati risultanti dall'ultimo bilancio disponibile ovvero, per i
soggetti di nuova costituzione, sulla base di idoneo preventivo di
spesa. Qualora il periodo di realizzazione delle attivita' previste
in una singola annualita' non coincida con un unico esercizio
finanziario, in sede di rendiconto devono essere utilizzati i dati
risultanti dal bilancio dell'esercizio in cui si sono svolte, in
prevalenza, le attivita'. In sede di rendiconto le spese generali
possono essere compensate con le spese di realizzazione e/o con le
spese di personale, ferme restando comunque la spesa massima ammessa
a contributo e la percentuale massima per le spese generali sopra
fissata.
Nei casi in cui il beneficiario non disponga di contabilita'
analitica la percentuale massima delle spese generali ammissibili si
riduce al 5%.
Costi aggiuntivi o marginali
Le Universita' e le altre Istituzioni scientifiche (Centri di ricerca
dei Ministeri, CNR, ENEA, etc.) possono richiedere il contributo sui
soli costi aggiuntivi connessi alla realizzazione del progetto che
non siano coperti da altre entrate.
In detti costi aggiuntivi si ricomprendono esclusivamente costi per
personale non dipendente e costi aggiuntivi per la realizzazione del
progetto ammissibili secondo i criteri stabiliti al precedente punto
"Spese per la realizzazione". Sono ammissibili spese generali per un
ammontare massimo del 5% forfetario.
Definizione della spesa ammessa
L'entita' della spesa ammessa a contributo viene definita
attraverso:
- il parere e le valutazioni degli esperti individuati con le
modalita' riportate al successivo articolo 11 del presente bando;
- l'istruttoria e le valutazioni del Comitato di progetto.
Definizione del regime IVA
In sede di presentazione del progetto il richiedente deve indicare
l'eventuale indetraibilita' degli oneri IVA connessi alla
realizzazione del progetto.
Esclusione del doppio finanziamento
Al fine di determinare il contributo pubblico concedibile, il
richiedente, in sede di presentazione dell'istanza, deve dichiarare
che la quota di contributo richiesta non e' coperta da altri
contributi pubblici.
Il beneficiario e' tenuto ad informare tempestivamente il
responsabile del procedimento, durante tutto il periodo di
svolgimento delle attivita' di progetto, dell'eventuale concessione
di altri contributi da Enti o pubbliche Amministrazioni pena
l'applicazione delle sanzioni di legge, salvo che il fatto non
costituisca piu' grave reato.
Art. 9
Responsabile del procedimento amministrativo
Responsabile del procedimento amministrativo e' il Responsabile del
Servizio Sviluppo del sistema agroalimentare della Direzione generale
Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Viale Silvani n. 6 - 40122
Bologna.
Art. 10
Modalita' di presentazione dei progetti
Le istanze, in carta semplice ed in lingua italiana, devono essere
presentate al Servizio Sviluppo sistema agroalimentare - Direzione
generale Agricoltura - Viale Silvani n. 6 - 40122 Bologna
esclusivamente a mano entro e non oltre i 90 giorni successivi a
quello di pubblicazione del presente bando presso l'apposito
sportello costituito presso la segreteria del sopracitato Servizio
tassativamente entro le ore 12 della data di scadenza.
Le istanze che perverranno successivamente saranno considerate
irricevibili.
Le istanze dovranno essere compilate in ogni parte e sottoscritte:
- dal legale rappresentante del soggetto richiedente;
- dal legale rappresentante del capogruppo nel caso di partenariato;
- da altro soggetto a cio' delegato.
La sottoscrizione, ai fini dell'autenticazione, secondo le
disposizioni di cui al DPR 445/00, dovra' essere apposta alla
presenza del dipendente regionale addetto al ricevimento dell'istanza
oppure, qualora l'istanza sia presentata gia' sottoscritta,
quest'ultima dovra' essere presentata unitamente a copia fotostatica
di un documento di identita' del sottoscrittore, da trattenere agli
atti.
Le istanze dovranno inoltre essere accompagnate da un file
elettronico predisposto con le modalita' tecniche fissate
nell'apposito software (CD-ROM o mail certificata) contenente il
progetto e le informazioni accessorie, escludendo con cio' la
presentazione del progetto in forma cartacea.
Lo specifico software e' disponibile all'indirizzo Internet:
http://www.ermesagricoltura.it/ alla voce "Ricerca e Sviluppo".
Tale file sara' utilizzato dall'Amministrazione regionale per
l'attivazione del procedimento e costituisce parte integrante della
domanda indispensabile ai fini dell'ammissibilita' al contributo.
Lo sportello e' aperto nei giorni feriali (escluso il sabato) nei
seguenti orari:
- dal quarto al penultimo giorno lavorativo antecedente la data di
scadenza: dalle ore 9 alle ore 13 e dalle 14,30 alle 17;
- il giorno di scadenza: dalle ore 9 alle ore 12.
Presso lo sportello, alla presenza del richiedente o di un suo
incaricato, e' effettuata seduta stante la verifica di ammissibilita'
formale dell'istanza.
Tale verifica accerta che l'istanza presentata soddisfi i seguenti
requisiti di ammissibilita' formale:
- l'istanza deve essere compilata in tutte le sue parti e
sottoscritta con le modalita' piu' sopra previste;
- l'istanza non deve contenere dati difformi con quanto contenuto nel
file elettronico allegato;
- il file elettronico deve essere nominato col titolo breve del
progetto e deve essere tecnicamente leggibile.
Se la verifica da' esito positivo, l'istanza e' considerata
ricevibile e l'addetto allo sportello rilascia apposita ricevuta. In
caso contrario, l'istanza non e' ricevuta e l'addetto allo sportello
segnala le carenze rilevate al fine di consentire al richiedente la
regolarizzazione dell'istanza che dovra' comunque essere ripresentata
allo sportello entro la data di scadenza.
Tutti i progetti ricevibili sono valutati secondo i criteri di
seguito stabiliti al fine di stilare una graduatoria di merito.
L'Amministrazione regionale si riserva di chiedere, qualora non siano
gia' depositati presso gli uffici e per i quali non sia possibile
l'accertamento d'ufficio, tutti i documenti ritenuti necessari, in
funzione della natura del beneficiario, atti a comprovare fatti,
stati e qualita' dichiarati sul modulo di presentazione dell'istanza
quali: statuto, atto costitutivo, libro dei soci, certificato di
affidabilita' modello MURST (solo per piccole e medie imprese,
cooperative e loro consorzi), documentazione idonea a comprovare la
facolta' a presentare istanze, pubblicazioni, copia dei contratti che
regolano i rapporti di partenariato, dichiarazione di eventuale
assoggettamento a IRES.
Ogni Ente, Istituzione di ricerca o organismo tecnico puo' far parte
di un solo progetto a valere sul presente bando.
Art. 11
Valutazione e selezione dei progetti
La valutazione dei progetti e' effettuata dal Comitato di progetto e
da una Commissione di tre esperti, appositamente incaricati, secondo
le seguenti modalita':
- il Direttore generale Agricoltura individua sulla base di
comprovate competenze, anche attingendo da specifici elenchi
predisposti da Enti pubblici o privati di livello regionale,
nazionale e comunitario, tre esperti esterni cui affidare la
valutazione tecnico-scientifica dei progetti;
- il responsabile del procedimento amministrativo affida
l'istruttoria dei progetti presentati al Comitato di progetto al
quale e' richiesta la definizione di proposte in merito alla
valutazione complessiva, alla congruita' tecnico-economica dei
progetti stessi ed alla ammissibilita' delle singole voci di spesa.
I punteggi attribuibili a ciascun progetto sono articolati per le
seguenti caratteristiche:
A - validita' tecnico-scientifica
B - integrazioni e sinergie con il sistema produttivo
C - corrispondenza agli obiettivi e priorita' definiti nel presente
bando
D - efficienza e impatto socio-economico del progetto
E - gestione del progetto, congruita' e grado di cofinanziamento.
Ad ogni caratteristica vengono attribuiti i seguenti punteggi
massimi:
Caratteristiche Totale
A B C D E
400 100 150 100 250 1000
La caratteristica A e' valutata dalla Commissione di esperti; le
restanti caratteristiche B, C, D ed E sono valutate dal Comitato di
progetto.
La somma dei punteggi assegnati costituisce la valutazione di merito
di ogni progetto e determina l'ordine di inserimento nella
graduatoria.
Sono inseriti in graduatoria i progetti che raggiungono almeno il 60%
del punteggio massimo assegnabile ed almeno il 40% del punteggio
relativo a ciascuna delle caratteristiche.
I progetti che non raggiungono entrambe le suddette soglie sono
ritenuti privi del livello minimo di qualita' e pertanto giudicati
non ammissibili.
Al fine di consentire la valutazione della caratteristica A dei
progetti il responsabile del procedimento invia copia integrale dei
progetti stessi alla Commissione degli esperti che di detta
valutazione dara' conto in apposito verbale sottoscritto.
Della valutazione complessiva e delle prescrizioni proposte per
ciascun progetto sara' dato conto in apposito verbale sottoscritto
dal Comitato di progetto.La Regione Emilia-Romagna con determinazione
dirigenziale, che verra' pubblicata nel Bollettino Ufficiale della
Regione stessa anche a valere come notifica dell'esito della
valutazione, approva, recependo integralmente le prescrizioni e le
eventuali condizioni poste dal Comitato di progetto, la graduatoria
di merito ed individua il beneficiario del contributo.
La sopracitata determinazione dirigenziale verra' inviata al
beneficiario del contributo, titolare o soggetto capofila del
progetto, unitamente al verbale del Comitato di progetto.
Art. 12
Concessione ed erogazione contributo
La concessione del contributo complessivo relativo al progetto
risultato primo in graduatoria e' disposta dal dirigente competente,
previa acquisizione di apposita comunicazione da parte del
beneficiario dell'accettazione del contributo stesso e della data di
effettivo inizio delle attivita'.
Contestualmente alla concessione del contributo complessivo sara'
corrisposto un acconto pari al 50% del contributo relativo alla prima
annualita' del progetto.
Al termine della prima e della seconda annualita', a presentazione
della documentazione prevista al successivo articolo 14 e previa
verifica da parte del Comitato di progetto del regolare svolgimento
dell'attivita', sara' corrisposto un ulteriore acconto costituito
dall'importo residuo dell'annualita' rendicontata e dal 50% del
contributo previsto per l'annualita' successiva.
Al termine della terza annualita', a presentazione della
documentazione prevista al successivo articolo 14 e previa verifica
da parte del Comitato di progetto del regolare svolgimento
dell'attivita', sara' corrisposto il saldo del contributo.
Art. 13
Proroga e varianti del progetto
Il progetto di ricerca deve essere realizzato nel suo complesso
nell'arco temporale massimo di mesi 36 a decorrere dalla data
dichiarata di effettivo avvio delle attivita'.
Potranno essere richieste una proroga della durata delle attivita' e
varianti di progetto con le seguenti modalita':
Proroga
Il termine per il completamento dell'attivita' fissato nella
determinazione dirigenziale di concessione del contributo complessivo
potra' essere prorogato, per una sola volta, per giustificato motivo,
esclusivamente nel caso in cui non vengano alterati gli obiettivi, i
contenuti, i risultati attesi e l'attivita' complessiva prevista nel
progetto. La proroga potra' essere richiesta e concessa solo
relativamente all'ultima annualita' del progetto.
Il beneficiario che riscontri l'impossibilita' di completare
l'attivita' nel termine previsto dovra' far pervenire al Servizio
competente, entro i 30 giorni antecedenti la scadenza del predetto
termine, una motivata richiesta di proroga indicandone la durata.
Decorsi 30 giorni dalla data di ricevimento della richiesta di
proroga senza che sia stato comunicato il diniego o siano stati
richiesti chiarimenti con lettera del responsabile del procedimento,
previo parere espresso dal Comitato di progetto, la proroga si
intende autorizzata.
Varianti
Variazioni che modifichino in modo rilevante le azioni, gli obiettivi
e le ricadute del progetto dovranno essere approvate dal responsabile
del procedimento, sentito il parere del Comitato di progetto. Decorsi
30 giorni dalla data di ricevimento della richiesta di variazione
senza che sia stato comunicato con lettera del responsabile del
procedimento il diniego o siano stati richiesti chiarimenti, la
variazione si intende autorizzata.
Il beneficiario che, per giustificato motivo, non realizzi tutte le
attivita' previste nella singola annualita' di progetto ha la
facolta' di presentare, come previsto al comma precedente, una
variante tecnico-economica che ridefinisca l'intero progetto.
Modalita' di presentazione
Sia la richiesta di proroga che di variante devono essere
sottoscritte dal legale rappresentante del soggetto attuatore o da
altro soggetto a cio' delegato.
Alle richieste deve essere allegato un file elettronico contenente la
nuova stesura integrale del progetto e le informazioni accessorie,
escludendo con cio' la presentazione della nuova stesura del progetto
in forma cartacea.
Il file elettronico deve essere prodotto con lo specifico software
disponibile all'indirizzo Internet: http://www.ermesagricoltura.it/
alla voce "Ricerca e Sviluppo".
Art. 14
Modalita' di rendicontazione
Al termine di ciascuna annualita' il legale rappresentante trasmette
il rendiconto finanziario e la relazione tecnica dell'attivita',
redatti attraverso l'uso dello specifico software.
Tale documentazione deve essere presentata entro quattro mesi dal
termine di ciascuna annualita' di progetto
ovvero
entro 30 giorni dall'approvazione del bilancio dell'esercizio in cui
si sono svolte in prevalenza le attivita', qualora alle scadenze
sopra indicate detto bilancio non sia ancora stato approvato.
La scelta della modalita' di rendicontazione avviene in sede di
presentazione dell'istanza; eventuali variazioni devono essere
comunicate prima del termine di ciascuna annualita'.
Rendiconto finanziario
Il rendiconto finanziario deve essere sottoscritto, ai sensi della
normativa vigente, dal legale rappresentante del soggetto
beneficiario - e nel caso di Ente pubblico o di Ente di diritto
pubblico anche dal Responsabile di Ragioneria dell'Ente - in ordine
alle spese effettivamente sostenute per la realizzazione delle
attivita'.
Nel caso che l'attivita' sia stata svolta nell'ambito di un contratto
di partenariato il rendiconto finanziario deve essere presentato da
tutti i partner.
Il rendiconto finanziario, redatto nella forma di dichiarazione
sostitutiva di atto notorio, deve contenere:
a) l'indicazione dell'ammontare complessivo delle spese sostenute per
l'attuazione dell'annualita' del progetto, articolato nei seguenti
aggregati di spesa: - ammontare complessivo delle spese sostenute per
il personale; - ammontare complessivo delle spese sostenute per la
realizzazione del progetto; - ammontare delle spese generali imputate
al progetto secondo quanto definito nel presente bando;
b) la dichiarazione che tutte le spese indicate sono state
effettivamente sostenute per l'attuazione delle attivita' relative al
progetto ammesso a contributo e che rientrano nella categoria delle
spese ammissibili;
c) la dichiarazione che tutte le spese indicate sono supportate da
titoli giustificativi, che sono regolarmente registrate nella
contabilita' e chiaramente identificabili per centro di costo o
all'interno della nota integrativa, e che i titoli giustificativi
sono ordinatamente conservati e disponibili presso la sede legale per
consentire l'effettuazione delle eventuali verifiche
tecnico-amministrative da parte della Regione;
d) la dichiarazione che la quota di contributo richiesta non e'
coperta da altri contributi pubblici;
e) l'indicazione dell'ammontare delle spese effettivamente pagate
supportata dalla dichiarazione che tale ammontare non e' inferiore
all'acconto percepito;
f) la dichiarazione che l'incidenza percentuale delle spese generali
e' conforme a quanto stabilito dal presente bando.
Ai fini della corretta indicazione delle spese sostenute si richiama
quanto previsto al precedente art. 8 "Spese ammissibili".
Relazione tecnica finale
La relazione tecnica finale corredata dai dati, dalla documentazione
e dai materiali prodotti nella realizzazione del progetto dovra'
essere presentata in formato elettronico utilizzando lo specifico
software.
Tutta la documentazione tecnica di supporto e gli allegati devono
essere presentati sotto forma di file elettronici utilizzando lo
specifico software ad eccezione dei prodotti che per la loro natura
tecnica non possono essere ivi contenuti (pubblicazioni,
videocassette, prototipi, ecc.) che dovranno essere invece consegnati
direttamente.
Tale documentazione sara' esaminata dal Comitato di progetto che
redigera' specifico verbale da trasmettere al responsabile del
procedimento per i successivi adempimenti.
Eventuali ulteriori modalita' di controllo saranno definite dal
responsabile del procedimento, d'intesa con il Comitato di progetto.
Art. 15
Risultati della ricerca
La proprieta' dei risultati resta dei soggetti che hanno realizzato
le attivita'.
Detti risultati - costituiti da dati, elaborazioni, documentazioni e
materiali in qualunque forma ottenuti - devono essere resi
disponibili, senza ulteriori oneri, per la Regione Emilia-Romagna e
per tutte le Regioni aderenti all'iniziativa; l'utilizzo di tali
risultati sara' definito in seno al Comitato di progetto.
Per tutte le attivita' si applicano le norme di cui all'art. 7 della
L.R. 28/98 ed in particolare all'obbligo, per il beneficiario, di
rendere disponibili i risultati conseguiti alle imprese comunitarie
secondo criteri non discriminatori, conformemente alla disciplina
comunitaria.
In sede di utilizzazione, in qualsiasi forma, dei risultati delle
attivita' realizzate con il contributo di cui al presente bando il
soggetto beneficiario e' tenuto ad indicare che l'attivita' stessa e'
stata realizzata con il contributo di cui alla Legge 499/99 -
Progetto interregionale di ricerca a supporto del Piano "Proteine
vegetali".
Art. 16
Disposizioni finali
Il presente bando verra' pubblicato sul Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna e, per estratto, sui quotidiani "Il Sole 24
Ore" e "Il Corriere della Sera"; sara' inoltre consultabile,
all'indirizzo Internet: http://www.ermesagricoltura.it/ alla voce
"Ricerca e Sviluppo", unitamente ad ulteriore documentazione di
dettaglio.
Per ogni aspetto non espressamente contemplato nel presente bando si
rinvia alle disposizioni contenute nella deliberazione della Giunta
regionale n. 1750 del 6 settembre 2004 recante "Nuovi criteri e
modalita' per l'attuazione dell'intervento regionale nel settore
della ricerca e sperimentazione in campo agricolo e linee guida per
gli interventi di assistenza tecnica di livello provinciale ai sensi
della L.R. 28/98" e alla vigente normativa di settore della Regione
Emilia-Romagna.
Per informazioni e chiarimenti sul presente bando e' possibile
rivolgersi al Servizio Sviluppo del sistema agroalimentare della
Direzione generale Agricoltura:
per gli aspetti tecnici e procedurali:
dott.ssa Maria Cristina Landi
Servizio Sviluppo del sistema agroalimentare
Viale Silvani n. 6
40122 Bologna - Italy
Tel. 051 28.46.65 - 28.42.67 - fax 051 28.45.24
E-mail: clandi@regione.emilia-romagna.it
Per gli aspetti informatici:
dott. Marcello Cannellini
Servizio Sviluppo del sistema agroalimentare
Viale Silvani n. 6
40122 Bologna - Italy
Tel..051 28.46.56 - 28.42.67 - fax 051 28.45.24
E-mail: mcannellini@regione.emilia-romagna.it
Per tutti gli aspetti di competenza del responsabile del procedimento
amministrativo e di coordinamento del progetto interregionale
dr. Giancarlo Cargioli,
Regione Emilia-Romagna
Responsabile del Servizio Sviluppo del sistema agroalimentare
Viale Silvani n. 6
40122 Bologna - Italy
Tel. +39.051.28.48.43 - fax +39.051.28.45.24
E-mail: agrissa@regione.emilia-romagna.it