DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 17 gennaio 2005, n. 56
Legge 499/99 e DM S/25279/03. Programma interregionale "Sviluppo rurale" - Sottoprogramma "Innovazione Ricerca". Approvazione bando per la concessione di contributo per progetto "Sviluppo di metodi innovativi di gestione dei frutti nella fase post-raccolta"
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Richiamate:
- la Legge 23 dicembre 1999, n. 499 recante "Razionalizzazione degli
interventi nei settori agricolo, agroalimentare, agroindustriale e
forestale" ed in particolare l'art. 2, comma 7, lett. c) - che
prevede, tra l'altro, - nell' ambito del Documento Programmatico
Agricolo, Agroalimentare, Agroindustriale e Forestale nazionale
(D.P.A.A.A.F.) di cui al comma 5 del medesimo art. 2 - l'attuazione
di programmi interregionali;
- la deliberazione CIPE 3 maggio 2001, n. 71 che ha approvato il
predetto Documento Programmatico di durata triennale;
dato atto:
- che a partire dal 2002 e' stata avviata, tra il Ministero delle
Politiche agricole e forestali e le Regioni interessate, una nuova
fase di programmazione strutturata - convenzionalmente denominata III
fase di attuazione - cui e' conseguita l'elaborazione dei Programmi
interregionali "Sementiero", "Proteine vegetali", "Agricoltura e
Qualita'", "Sviluppo rurale - Sottoprogramma 'Servizi di Sviluppo'" e
"Sviluppo Rurale - Sottoprogramma 'Innovazione e Ricerca'";
- che, sotto il profilo finanziario, tale nuova fase si e'
concretizzata con l'assegnazione e l'impegno a favore delle Regioni e
Province autonome della somma complessiva di Euro 44.636.320,00 per
la realizzazione di interventi compresi nei sopracitati Programmi
disposta con il Decreto Direttoriale del Ministero delle Politiche
agricole e forestali - Direzione generale per le Politiche
strutturali e lo Sviluppo rurale - n. S/25279 in data 23 dicembre
2003;
- che l'assegnazione a favore della Regione Emilia-Romagna pari ad
Euro 5.166.164,00 e' stata acquisita al bilancio regionale con
deliberazione n. 734 del 26 aprile 2004;
vista la Relazione della Direzione generale per le Politiche
strutturali e lo Sviluppo rurale del Ministero delle Politiche
agricole e forestali, acquisita agli atti della Direzione generale
Agricoltura al n. AAG/DAG/03/33460 di protocollo in data 18 novembre
2003;
considerato che dalla suddetta Relazione, per quanto concerne il
Sottoprogramma "Innovazione e Ricerca" si evince:
- che sono state approvate 11 schede di ricerca, corrispondenti ad
altrettanti progetti interregionali di ricerca e innovazione;
- che la realizzazione di tali progetti e' coordinata da una Regione
capofila cui compete, in nome e per conto delle altre Regioni
aderenti, l'attivita' di programmazione e di gestione;
- che le Regioni capofila sono destinatarie dirette delle risorse
previste a livello nazionale per le diverse tematiche di ricerca;
- che la realizzazione dei singoli progetti interregionali deve
essere condotta secondo le modalita' organizzative e operative della
Regione capofila, affiancata da un Comitato di progetto di cui fanno
parte i rappresentanti delle Regioni aderenti al progetto medesimo;
preso atto:
- che l'Emilia-Romagna e' stata individuata quale Regione capofila
per la realizzazione delle azioni comprese nelle seguenti schede
progettuali:
a) azioni di innovazione e ricerca a supporto del Piano "Proteine
Vegetali";
b) sviluppo di metodi innovativi di gestione dei frutti nella fase di
post-raccolta: definizione degli indici di raccolta in funzione della
qualita' di consumo e delle modalita' di conservazione e
commercializzazione;
- che per le finalita' suddette sono riservati, nell'ambito delle
risorse complessivamente attribuite con il citato DM n. S/25279 del
23 dicembre 2003, Euro 2.350.000,00;
- che tale somma e' tuttora iscritta sul Capitolo 18328 "Interventi
per l'attuazione dei Programmi interregionali previsti nell'ambito
del Documento Programmatico Agroalimentare, Agroindustriale e
Forestale 2001-2003 - Programma "Innovazione e Ricerca" (art. 2,
comma 2, Legge 23 dicembre 1999, n. 499) - Mezzi statali", di cui
all'UPB 1.3.1.2.5561 "Attuazione programmi interregionali - Risorse
statali" del bilancio per il corrente esercizio finanziario approvato
con L.R. 23 dicembre 2004, n. 28;
viste le "Linee Guida" per la definizione delle procedure per la
realizzazione dei progetti di ricerca finanziati nell'ambito dei
Programmi interregionali - III fase - approvate dai referenti
regionali della Rete interregionale per la Ricerca agraria,
forestale, acquacoltura e pesca della Conferenza dei Presidenti delle
Regioni e delle Province autonome, nella seduta del 2 marzo 2004;
rilevato, sotto il profilo normativo, che la realizzazione delle
predette azioni e' disciplinata dalla L.R. 11 agosto 1998, n. 28
"Promozione dei servizi di sviluppo al sistema agro-alimentare" e
dalla conseguente deliberazione attuativa n. 1750 in data 6 settembre
2004;
atteso che la predetta somma di Euro 2.350.000,00 e' finalizzata alla
realizzazione delle azioni contenute nelle due richiamate schede
secondo la seguente articolazione:
- Euro 1.400.000,00 per la tematica di cui alla precedente lettera
a), di cui:
- Euro 1.216.000,00 quale contributo per la realizzazione di progetti
concernenti azioni di innovazione e ricerca a supporto del Piano
"Proteine Vegetali";
- Euro 100.000,00 per acquisizione di beni e servizi per le attivita'
di gestione del progetto, di predisposizione operativa e di
trasferimento dei risultati da parte della Regione Emilia-Romagna;
- Euro 84.000,00 per acquisizione di beni e servizi relativi ad
attivita' di costituzione di nuove cultivar di pisello proteico;
- Euro 950.000,00 per la tematica di cui alla precedente lettera b),
di cui:
- Euro 900.000,00 quale contributo per la realizzazione di progetti
concernenti attivita' di sviluppo di metodi innovativi di gestione
dei frutti nella fase di post-raccolta;
- Euro 50.000,00 per acquisizione di beni e servizi per le attivita'
di gestione del progetto, di predisposizione operativa e di
trasferimento dei risultati da parte della Regione Emilia-Romagna;
dato atto che - per quanto concerne l'utilizzazione delle quote di
risorse destinate all'acquisizione di beni e servizi - si provvedera'
con separato atto alla individuazione delle diverse iniziative di
spesa nel rispetto delle normative vigenti in materia;
ritenuto di attivare con il presente atto la realizzazione operativa
della scheda progettuale "Sviluppo di metodi innovativi di gestione
dei frutti nella fase di post-raccolta: definizione degli indici di
raccolta in funzione della qualita' di consumo e delle modalita' di
conservazione e commercializzazione ", di cui alla sopracitata
lettera b);
preso atto:
- che alla tematica in questione hanno formalmente aderito, oltre
alla Regione Emilia-Romagna, le seguenti Regioni: Basilicata,
Calabria, Campania, Lazio, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana,
Veneto;
- che le predette Regioni hanno altresi' segnalato alla Direzione
generale Agricoltura i nominativi dei propri rappresentanti quali
componenti del Comitato di progetto, successivamente costituito con
deliberazione n. 2146 in data 2 novembre 2004;
- che di tale Comitato la Regione Emilia-Romagna dovra' avvalersi in
tutte le fasi di gestione dell'intervento in oggetto anche al fine di
garantirne l'interregionalita' nella fase di predisposizione, di
valutazione delle proposte operative, di realizzazione delle
attivita' e di diffusione dei risultati ottenuti;
considerato che - in relazione alla esigenza di integrazione,
cooperazione e sinergia, fortemente evidenziata nei piu' recenti
orientamenti di politica della ricerca a livello nazionale e
comunitario - le Linee Guida sopra richiamate prevedono espressamente
l'individuazione di un unico soggetto attuatore per la realizzazione
delle azioni in questione;
attesa la competenza di questa Amministrazione in qualita' di
soggetto capofila, in ordine alla assunzione di tutti gli atti
finalizzati alla definizione delle modalita' e dei criteri per la
presentazione, valutazione e realizzazione delle azioni di che
trattasi;
ritenuto di provvedere in merito, approvando uno specifico bando, il
cui testo e' allegato alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale;
vista la L.R. 23 dicembre 2004, n. 28 di approvazione del Bilancio
di previsione per l'esercizio finanziario 2005 ed in particolare la
tabella H);
vista la L.R. 26 novembre 2001, n. 43 "Testo unico in materia di
organizzazione e di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna"
ed in particolare l'art. 37, comma 4;
vista, altresi', la propria deliberazione n. 447 del 24 marzo 2003,
recante "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e
funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni
dirigenziali";
dato atto del parere di regolarita' amministrativa espresso dal
Direttore generale Agricoltura, dott. Dario Manghi, ai sensi
dell'art. 37, quarto comma, della L.R. 43/01 e della predetta
deliberazione 447/03;
su proposta dell'Assessore Agricoltura, Ambiente e Sviluppo
sostenibile;
a voti unanimi e palesi, delibera:
1) di richiamare le considerazioni formulate in premessa che
costituiscono pertanto parte integrante del presente dispositivo;
2) di approvare il bando finalizzato alla concessione di un
contributo di Euro 900.000,00 per la realizzazione - nell'ambito del
Programma Interregionale "Sviluppo rurale", Sottoprogramma
"Innovazione e Ricerca" - della scheda progettuale "Sviluppo di
metodi innovativi di gestione dei frutti nella fase di post-raccolta:
definizione degli indici di raccolta in funzione della qualita' di
consumo e delle modalita' di conservazione e commercializzazione ",
nel testo allegato al presente atto del quale costituisce parte
integrante e sostanziale;
3) di disporre che il presente atto venga pubblicato in forma
integrale nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna;
4) di disporre, altresi', che il bando di cui al presente atto venga
pubblicato per estratto sui quotidiani di tiratura nazionale "Il Sole
24 Ore" ed "Il Corriere della Sera".
ALLEGATO
Programma interregionale "Sviluppo rurale" Sottoprogramma
"Innovazione e Ricerca". Bando finalizzato alla concessione di un
contributo per la realizzazione del progetto "Sviluppo di metodi
innovativi di gestione dei frutti nella fase di post-raccolta:
definizione degli indici di raccolta in funzione della qualita' di
consumo e delle modalita' di conservazione e commercializzazione"
Art. 1
Finalita' e descrizione dell'iniziativa
La Regione Emilia-Romagna - in esecuzione del Decreto Direttoriale
del Ministero delle Politiche agricole e forestali - Direzione
generale per le Politiche strutturali e lo Sviluppo rurale - n. 25279
del 23/12/2003 di attuazione della Legge 23 dicembre 1999, n. 499,
recante "Razionalizzazione degli interventi nei settori agricolo,
agroalimentare e forestale" approva, in qualita' di soggetto
capofila, in nome e per conto delle Regioni Piemonte, Veneto,
Toscana, Marche, Molise, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata,
Calabria e Sicilia e delle Provincie autonome di Trento e Bolzano che
hanno dichiarato interesse alla tematica, il presente bando
finalizzato al finanziamento del progetto interregionale di ricerca
denominato "Sviluppo di metodi innovativi di gestione dei frutti
nella fase di post-raccolta: definizione degli indici di raccolta in
funzione della qualita' di consumo e delle modalita' di conservazione
e commercializzazione" di seguito rinominato per brevita'
"Frutticoltura post-raccolta".
Tale progetto e' inserito nell'ambito delle iniziative della Legge
499/99 Programmi interregionali Sviluppo rurale - Sottoprogramma
Innovazione e Ricerca, ed ha per oggetto l'attuazione di iniziative
di ricerca e sviluppo nel campo della innovazione tecnica e
tecnologica in agricoltura relativamente allo "Sviluppo di metodi
innovativi di gestione dei frutti nella fase di post-raccolta:
definizione degli indici di raccolta in funzione della qualita' di
consumo e delle modalita' di conservazione e commercializzazione".
Il Programma interregionale individua interventi che portano ad
incrementare la qualita' della produzione frutticola nazionale con
particolare riferimento ad aspetti quali:
- la protezione, nella fase finale della filiera, da avversita' di
diversa origine fisiologica o patologica con strategie di protezione
integrata in post-raccolta collegate con quelle di campo
salvaguardando le caratteristiche qualitative dei prodotti, in
particolare quelle igienico-sanitarie;
- la messa a punto e la verifica applicativa di tecniche e strumenti
non invasivi per la definizione di indici ottimali di raccolta;
- lo studio di sistemi di conservazione innovativi funzionali allo
sviluppo della tracciabilita';
- l'ottimizzazione delle tecniche di gestione del prodotto iniziando
dalle fasi di campo fino alla raccolta e nelle successive fasi di
conservazione, lavorazione e confezionamento, fino alla
predisposizione dei prodotti per la distribuzione;
- l'ottimizzazione degli aspetti legati al trasporto, alla gestione
degli imballaggi ed alla logistica.
Il progetto "Frutticoltura post-raccolta" e' stato definito nei suoi
contenuti dal Comitato di progetto costituito tra i rappresentanti
designati dalle Regioni interessate alla specifica attivita' e
formalmente istituito con deliberazione della Giunta della Regione
Emilia-Romagna n. 2146 in data 2 novembre 2004.
Le modalita' ed i criteri per la presentazione, valutazione e
realizzazione del progetto fanno riferimento:
- alla normativa in vigore nella Regione Emilia-Romagna ed in
particolare alla L.R. 11 agosto 1998, n. 28 "Promozione dei servizi
di sviluppo al sistema agro-alimentare", cosi' come modificata dalla
L.R. 28 dicembre 1998, n. 43 ed alla nuova delibera dei criteri
applicativi n. 1750 del 6 settembre 2004 recante "Nuovi criteri e
modalita' per l'attuazione dell'intervento regionale nel settore
della ricerca e sperimentazione in campo agricolo e linee guida per
gli interventi di assistenza tecnica di livello provinciale ai sensi
della L.R. 28/98";
- alle Linee Guida di carattere generale per la definizione delle
procedure per l'assegnazione di progetti di ricerca finanziati
nell'ambito dei Programmi Interregionali - III fase - approvate nella
seduta del 2 marzo 2004 dai referenti regionali della Rete
Interregionale per la Ricerca agraria, forestale, acquacoltura e
pesca della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province
autonome.
Le predette Linee Guida prevedono, tra l'altro, che i progetti,
eventualmente articolati anche in sottoprogetti, siano
preferibilmente affidati, per la loro realizzazione, secondo la
procedura del bando pubblico e che l'oggetto di ciascun bando venga
affidato al primo progetto in graduatoria, per l'intero importo messo
a bando.
La realizzazione del progetto da parte di un unico soggetto
(organismo e/o associazione temporanea d'impresa) risponde peraltro
all'esigenza di integrazione, cooperazione e sinergia, fortemente
evidenziata nei piu' recenti orientamenti di politica della ricerca
a livello nazionale e comunitario.
Art. 2
Obiettivi del progetto
Le specie oggetto di studio nel progetto sono quelle di maggior
interesse economico dei territori delle regioni coinvolte ed in
particolare:
- Pesco
- Melo
- Uva da tavola
- Actinidia
- Clementine.
Gli areali da coinvolgere per le singole specie saranno:
- Pesco: areale Campano, areale Piemontese, areale Siciliano, areale
Veneto Romagnolo, areale Calabro-Lucano;
- Melo: areale Trentino Alto Adige, areale Piemontese, areale Veneto
Emiliano, areale Campano e Centro Italia;
- Uva da tavola: areale Pugliese e areale Siciliano;
- Actinidia: areale Laziale, areale Emiliano-Romagnolo, areale
Piemontese;
- Clementine: areale Calabrese, areale "Arco Ionico" (Basilicata e
Puglia), areale Siciliano.
Per ogni areale si dovra' operare sulle varieta' piu'
rappresentative.
Gli obiettivi specifici del progetto possono essere riassunti come
segue:
- definizione degli indici di raccolta dei frutti in funzione della
qualita' di consumo e delle modalita' di conservazione e
commercializzazione, utilizzando parametri uniformi per aree
territoriali (macro aree omogenee). Definizione di aspetti relativi
alla calibratura e selezione dei frutti. Messa a punto e verifica
applicativa di tecniche e di strumenti per la definizione dei tempi e
dei modi ottimali di raccolta e per la valutazione della qualita' dei
frutti su tutta la filiera;
- approfondimento delle conoscenze sui principali patogeni e
fisiopatie per mettere a punto metodi di diagnosi e previsione delle
infezioni latenti su frutta ed uva da tavola al momento della
raccolta. Ricerca, sperimentazione e messa a punto di strategie di
controllo delle avversita' di diversa origine fisiologica o
patologica con tecniche di protezione integrata che non influiscano
sulle caratteristiche qualitative ed igienico-sanitarie dei
prodotti;
- definizione di un protocollo per la valutazione simulata della
shelf-life per le diverse specie per prevedere il decorso della
qualita' durante l'intero periodo della distribuzione commerciale.
Studio sulle tecniche di conservazione piu' appropriate per
rallentare i processi biochimici di invecchiamento e degradazione del
frutto;
- confezionamento e packaging: attraverso verifiche applicative di
nuove tecniche di confezionamento per la grande distribuzione con
materiali speciali ed atmosfere modificate;
- tracciabilita' e logistica: per l'ottimizzazione degli aspetti
legati al trasporto, alla gestione degli imballaggi ed alla logistica
fino alla gestione del prodotto sul punto vendita. Studio e messa a
punto di sistemi di conservazione innovativi funzionali allo
sviluppo della tracciabilita';
- trasporto: verifiche della temperatura e dell'umidita' durante il
trasporto attraverso micro rilevatori su tutta la filiera ed
ottimizzazione, attraverso la messa a punto di specifici sistemi
informatici, della fruibilita' dei dati in "tempo reale";
- trasferimento, durante tutto lo sviluppo del progetto, dei
risultati delle attivita' alle strutture che si occupano di Servizi
di sviluppo nelle singole Regioni aderenti o a persone da esse
individuate attraverso interventi informativi e formativi;
- divulgazione dei risultati acquisiti mediante la realizzazione di
pubblicazioni destinate ai diversi operatori della filiera
(cooperative, addetti alla lavorazione ed alla distribuzione dei
prodotti, tecnici, ecc...) ed incontri tecnici.
Art. 3
Azioni del Progetto
Si tratta di attivita' di ricerca e sperimentazione e trasferimento
dell'innovazione da affidare ad Enti e Strutture con competenza in
materia di tecnologia alimentare e gestione dei prodotti frutticoli,
che dovranno operare alla messa a punto di strategie volte
all'ottimizzazione dei processi di gestione dei prodotti frutticoli
nelle fasi successive alla raccolta. L'attivita' e' volta al
perfezionamento delle tecniche convenzionali ed alla loro
integrazione con interventi innovativi. In relazione agli obiettivi,
le principali azioni possono cosi' essere riassunte:
1. Individuazione di parametri di tipo chimico-fisico e biochimico
per la valutazione della qualita' dei frutti e studio sull'equilibrio
tra i vari componenti del frutto, attraverso sistemi opto-informatici
e strumenti chimici e fisici (NIR, laser, ecc...) anche portatili,
sviluppando le possibili correlazioni tra parametri strumentali e
analisi sensoriali, per migliorare la qualita' "complessiva" dei
frutti percepita dal consumatore;
2. Sviluppo di metodi di "difesa" post-raccolta con mezzi a basso
impatto principalmente contro: - moniliosi del pesco - mosca della
frutta per tutte le specie considerate (ricerca di metodi alternativi
al dimetoato) - marciumi dell'uva da tavola con particolare interesse
per il marciume acido - botrite su Actinidia con particolare
riferimento ai sistemi fisici che bloccano l'ossigenazione del frutto
- water spot su clementino - Gleosporium e penicillium della mela -
marciumi sia su specie che vengono conservate a lungo (es. Actinidia)
sia per le conservazioni di breve (pesche, clementine) e media durata
(uva da tavola). Definizione delle tecniche anche in funzione della
durata di conservazione. Queste tecniche dovrebbero permettere di
mantenere elevati standard qualitativi tutelando la salute del
consumatore e l'ambiente e ridurre le alterazioni (come ad esempio i
marciumi) e quindi l'entita' dello scarto sia durante la
conservazione che durante il trasporto del prodotto;
3. Verifica dell'applicazione di nuove tecniche di confezionamento
per la GDO con materiali speciali (es. membrane a lenta cessione) ed
atmosfere controllate;
4. Verifica delle tecniche di trasferimento fino al punto vendita e
applicazione di apparecchiature per la rilevazione di temperatura ed
umidita';
5. Definizione di un protocollo per la valutazione simulata della
shelflife in modo da poter prevedere il decorso della qualita'
durante l'intero periodo della distribuzione commerciale;
6. Messa a punto di sistemi di gestione della logistica e
tracciabilita' dei prodotti frutticoli sia in magazzino che durante
tutte le fasi successive fino alla commercializzazione;
7. Trasferimento e divulgazione dei risultati. Per le diverse
tipologie di ricerca e innovazione proposte il progetto dovra'
contenere le azioni per il primo trasferimento dei risultati alle
strutture che si occupano di servizi di sviluppo nelle singole
Regioni aderenti. A tali azioni, che rappresentano una fase
fondamentale di tutta l'attivita', dovra' essere destinato non meno
del 5% del valore del progetto. Nella progettazione di tali azioni
si dovra' altresi' tenere conto che la Regione Emilia-Romagna, quale
Regione capofila, provvedera', unitamente al Comitato di progetto,
all'organizzazione ed al finanziamento del convegno finale e della
edizione e stampa dei risultati finali del progetto.
Art. 4
Costo complessivo del progetto e intervento contributivo
L'importo che la Regione Emilia-Romagna - in nome e per conto delle
Regioni aderenti - concede a titolo di contributo per la
realizzazione delle azioni descritte al precedente articolo 3 e' pari
ad Euro 900.000,00.
Tale somma concorrera' nella misura massima del 90% a sostenere i
costi di realizzazione delle attivita' previste nel progetto
presentato e ammesso a finanziamento.
Non saranno pertanto in nessun caso ritenuti ammissibili progetti il
cui costo complessivo sia inferiore ad Euro 1.000.000,00.
Nell'ipotesi in cui il progetto preveda un costo superiore a
quest'ultimo importo, i proponenti e/o eventuali partners dovranno
provvedere alla copertura della restante somma.
Art. 5
Durata
Il progetto di ricerca deve prevedere una articolazione quadriennale
ed una durata massima complessiva di mesi 48. La data di inizio deve
essere comunque successiva a quella di presentazione del progetto.
Art. 6
Soggetti richiedenti
Possono presentare progetti per l'accesso al contributo di cui
all'art. 4 i seguenti soggetti:
a) universita';
b) istituti sperimentali a finalita' agricola, agro-industriale e
rurale;
c) istituti e centri del Consiglio per la Ricerca e la
Sperimentazione in Agricoltura (C.R.A.) e del Consiglio Nazionale
delle Ricerche (CNR);
d) tutti gli altri soggetti pubblici e privati nazionali ed esteri di
"comprovata qualificazione nel settore della ricerca agroalimentare".
A tal fine tutti i soggetti, persone fisiche o giuridiche, dovranno
dichiarare e successivamente documentare di possedere comprovata
qualificazione nel settore della ricerca agroalimentare. Il possesso
di tale requisito sara' accertato dall'Amministrazione regionale
sulla base: - delle finalita' istituzionali e dell'organizzazione
aziendale, per le sole persone giuridiche; - delle precedenti
esperienze di studio, ricerca e sperimentazione; - della
disponibilita' di strutture, attrezzature, risorse umane e
professionalita' adeguate;
e) gli enti organizzatori della ricerca inseriti nell'elenco
istituito dalla Regione Emilia-Romagna con deliberazione 286/00;
f) piccole e medie imprese operanti nel settore agro-alimentare. Per
piccole e medie imprese s'intendono quelle definite tali ai sensi
dell'Allegato 1 del Regolamento (CE) 364/2004 della Commissione del
25 febbraio 2004 recante modifica del Regolamento (CE) 70/2001 della
Commissione del 12 gennaio 2001 per quanto concerne l'estensione del
suo campo di applicazione agli aiuti alla ricerca e sviluppo;
g) cooperative di lavorazione, trasformazione e commercializzazione
dei prodotti agricoli;
h) consorzi, con personalita' giuridica, costituiti tra i soggetti di
cui ai precedenti punti f) e g);
i) aziende sperimentali e laboratori assimilati inseriti nell'elenco
istituito dalla Regione Emilia-Romagna con deliberazione 281/00.
Tutti i soggetti delle categorie di cui ai predetti punti f), g) ed
h) devono:
- documentare di possedere comprovata qualificazione nel settore
della ricerca agro-alimentare. Il possesso di tale requisito sara'
accertato dall'Amministrazione regionale sulla base:
- delle finalita' e dell'organizzazione aziendale;
- delle precedenti esperienze di studio, ricerca e sperimentazione;
- della disponibilita' di strutture, attrezzature, risorse umane e
professionalita' adeguate
ovvero
sulla base dell'affidamento della responsabilita' scientifica ad
equipes esterne in possesso del suddetto requisito di comprovata
qualificazione nel settore della ricerca agro-alimentare;
- dimostrare - essendo in ogni caso escluso, in base a quanto
previsto nella "Disciplina comunitaria per gli aiuti di Stato alla
ricerca e allo sviluppo" (Comunicazioni 96/C 45/06, 98/C 48/02 e
2002/C 111/03), che i contributi concessi ai sensi della L.R. 28/98
rappresentino aiuto al funzionamento - l'entita' delle risorse
destinate ad attivita' di ricerca nell'esercizio finanziario
precedente a quello di presentazione dell'istanza, ai fini
dell'accertamento dell'effetto incentivante del contributo richiesto,
in conformita' a quanto disposto dall'art. 6 della sopracitata
Comunicazione 96/C 45/06.
Per le piccole e medie imprese l'effetto incentivante puo' essere
considerato presumibile ai sensi del punto 6.4 della medesima
Comunicazione.
I soggetti partecipanti possono attivare contratti di partenariato
secondo quanto disposto dalla normativa in vigore ovvero costituire
consorzi e societa' consortili.
Sono considerate forme di partenariato:
- riunioni o associazioni temporanee di impresa;
- gruppi europei di interesse economico (GEIE).
In particolare devono essere rispettate le seguenti condizioni:
- individuazione di un capoprogetto che svolge funzioni di referente
unico nei rapporti con l'Amministrazione regionale;
- tutti i partner sono soggetti alle medesime condizioni stabilite
per i beneficiari singoli.
Art. 7
Attivita' ammesse
Le attivita' ammesse a contributo sono le seguenti:
- attivazione e gestione complessiva dell'intervento;
- coordinamento e organizzazione tecnico-amministrativi;
- attivita' di studio, di ricerca e di sperimentazione;
- realizzazione di attivita' e di strumenti divulgativi per un
efficace primo trasferimento dei risultati.
Per la realizzazione delle attivita' di cui sopra i beneficiari sono
tenuti a garantire:
- il rispetto delle norme in materia di affidamento di servizi,
forniture e lavori recate dalla legislazione nazionale e comunitaria
vigente;
- il rispetto delle norme sulla sicurezza dei cantieri;
- il rispetto delle norme in materia di contratti di lavoro.
Art. 8
Spese ammissibili
I progetti presentati devono indicare le spese, stimate in via
presuntiva, calcolate sulla base delle voci di spesa definite
ammissibili e dei parametri stabiliti nel presente bando.
Nel caso di progetti realizzati tramite partenariato, devono essere
indicate le spese distintamente per ciascuno dei partner.
Il preventivo delle spese deve essere rappresentato per ciascuna
delle quattro annualita' di sviluppo del progetto.
Nel progetto il richiedente deve dichiarare la data prevista di
inizio delle attivita'.
Saranno ammesse esclusivamente le spese sostenute dal beneficiario
del contributo a decorrere dalla data di effettivo inizio delle
attivita' e non saranno considerate ammissibili spese supportate da
documentazione recante data posteriore di oltre 60 giorni rispetto al
termine di ciascuna annualita'.
Le spese eventualmente sostenute da richiedenti che hanno presentato
un progetto non finanziato, non costituiscono in alcun caso impegno
di finanziamento per la Regione Emilia-Romagna.
Spese per il personale
Per spese di personale si intende il costo totale e reale del
personale scientifico e tecnico in carico ai partecipanti al progetto
ed utilizzato, totalmente o parzialmente, per l'esecuzione dei lavori
previsti nel progetto stesso. In tale ambito sono ricomprese:
- le spese dirette ed indirette del personale dipendente impegnato
nel progetto;
- l'importo lordo dei compensi di liberi professionisti, di
incaricati e di borsisti;
- le spese vive di missione, sostenute dal personale a qualsiasi
titolo impegnato nel progetto.
Il progetto deve contenere un idoneo preventivo che espliciti le
spese relative a:
a) personale con rapporto di lavoro subordinato;
b) personale con rapporto di lavoro diverso da quello subordinato.
Per quanto riguarda il personale di cui alla lettera a), devono
essere fornite le seguenti informazioni:
- nome e cognome;
- organismo di appartenenza, qualifica, tipo di contratto (tempo
indeterminato, a termine), costo a giornata (calcolato dividendo il
costo annuo complessivo per 210 giorni), giornate dedicate al
progetto distinte per attivita', costo delle spese di missione a
carico del progetto divise per attivita'.
Il costo annuo complessivo deve essere desunto dall'apposita
contabilita' e comprende la retribuzione complessiva lorda, piu' la
parte degli oneri previdenziali a carico del datore di lavoro
(contributi pensionistici, assicurazione malattie, contributi per la
sicurezza sociale, ecc.).
Relativamente al costo del personale dipendente sono ammesse le
tariffe previste dalla relativa normativa contrattuale vigente.
Non sono ammesse le spese relative al personale dipendente da
pubbliche Amministrazioni, Universita' e altre Istituzioni
scientifiche (centri di ricerca dei Ministeri, CNR, ENEA, etc.),
impegnato nella realizzazione del progetto quando l'attivita' di
detto personale e' resa nell'ambito delle funzioni istituzionali.
Non sono ammissibili spese di personale riferite alla partecipazione
a corsi di formazione e aggiornamento di base.
Per quanto riguarda il personale di cui alla lettera b), devono
essere fornite le seguenti informazioni:
- nome e cognome o, in mancanza, la qualifica;
- eventuale organismo di appartenenza, qualifica, tipo di rapporto
contrattuale (borsa di studio o contratto libero professionale),
oggetto della prestazione nell'attivita', costo a carico
dell'attivita'.
Ai fini della definizione della spesa ammissibile, per il personale
con contratto (rapporto contrattuale) libero professionale si fa
riferimento alle tariffe adottate dai relativi Ordini professionali.
Sia per il personale di cui alla lettera a) che per quello di cui
alla lettera b), eventuali maggiorazioni rispetto ai parametri
tariffari sopra indicati devono essere adeguatamente motivate.
Spese per la realizzazione
Si intendono le spese necessarie per la realizzazione delle attivita'
previste dal progetto diverse da quelle relative al personale.
Le spese relative a beni e servizi che non esauriscono la loro
funzione nell'ambito del progetto sono ammissibili solo per la parte
in cui sono strettamente ed esclusivamente funzionali al progetto
stesso. Le voci di spesa ammissibili sono suddivise nelle seguenti
categorie:
- beni durevoli;
- beni non durevoli;
- servizi esterni;
- servizi svolti direttamente dal beneficiario.
Per la categoria beni durevoli sono ammissibili le quote di
ammortamento di immobilizzazioni materiali ed immateriali
strettamente funzionali al progetto.
Sono immobilizzazioni materiali: gli impianti, i macchinari, le
attrezzature, i fabbricati.
Sono immobilizzazioni immateriali: i brevetti, i marchi, le
concessioni di licenze d'uso ed altre assimilabili o equivalenti
comprese le licenze non annuali dei programmi per elaboratori
elettronici.
Per ogni bene durevole da utilizzare nel progetto, nell'istanza
devono essere indicate le seguenti informazioni:
- descrizione dettagliata del bene;
- valore a nuovo del bene;
- anno di acquisizione;
- quota annuale di ammortamento;
- percentuale di uso nel progetto;
- costo a carico del progetto.
Per i soli organismi privati, le quote di ammortamento annuali
dovranno essere riportate nel registro dei cespiti dei beni
ammortizzabili.
Non sono ammissibili le quote di ammortamento di attrezzature gia'
oggetto di intervento finanziario comunitario, nazionale o
regionale.
Per la categoria beni non durevoli sono ammissibili:
- spese per materiali di consumo;
- spese per materiali non inventariabili;
- spese per beni e materiali ammortizzabili nell'arco di un solo
anno, comprese le licenze d'uso dei programmi per elaboratori
elettronici ammortizzabili in un solo anno.
Per ogni bene non durevole da utilizzare nel progetto, nell'istanza
devono essere indicate le seguenti informazioni:
- descrizione dettagliata del bene;
- prezzo o costo a carico del progetto.
Per la categoria servizi esterni sono ammissibili:
- spese per canoni d'affitto, di noleggio, di manutenzione, di
leasing (esclusi gli interessi) o d'uso di strutture - fabbricati -
attrezzature - impianti - macchinari o altri beni equivalenti
comprese le licenze (o canoni) d'uso annuali di programmi per
elaboratori elettronici;
- spese per prestazioni d'opera e servizi resi da soggetti pubblici e
privati diversi dai partner di progetto, anche nell'ambito di uno
specifico contratto;
- spese per rimborsi a terzi per danni o mancati redditi causati da
specifiche attivita' previste nel progetto;
- spese per assicurazioni e manutenzioni di attrezzature e software
utilizzati esclusivamente per la realizzazione del progetto;
- spese legali e notarili direttamente legate al progetto e
necessarie per una sua corretta preparazione e/o esecuzione.
Le spese relative ai servizi esterni devono essere adeguatamente
motivate e dettagliate nel preventivo del progetto.
Le spese relative alle tipologie indicate fra le spese generali di
cui al successivo punto sono ammesse fra le spese di realizzazione
del progetto nel solo caso in cui le caratteristiche specifiche del
progetto siano tali da qualificare dette spese come strettamente
attinenti ai fini della realizzazione dell'attivita'.
Le spese per le attivita' di servizio svolte direttamente dal
beneficiario (es. analisi chimiche) sono ammesse per un importo pari
al costo effettivo e comunque non superiore al costo di mercato.
Non sono comunque ammissibili spese di rappresentanza (es.: pranzi,
viaggi promozionali, ecc.).
Spese generali
Per spese generali si intendono i costi di carattere generale
ascrivibili al progetto in modo indiretto e pertanto ammissibili in
misura percentuale.
Per i soggetti che dispongono di contabilita' analitica, i criteri di
ammissibilita' delle spese generali sono cosi' definiti:
a) tipologie di spese ammissibili: - spese di amministrazione,
direzione e segreteria; - spese di ammortamento e leasing di
immobili, apparecchiature e software ad eccezione della quota
interessi; - spese di manutenzione (immobili, apparecchiature,
software); - affitto dei locali; - spese per il funzionamento degli
Organi di amministrazione e di controllo; - spese bancarie
limitatamente ai costi vivi per operazioni su bonifici e per
istruttorie di fideiussioni; - spese postali, telefoniche,
telematiche, di elettricita', riscaldamento, pulizia e custodia dei
locali, assicurazioni e cancelleria; - spese per l'acquisizione e il
mantenimento della certificazione di qualita'; - abbonamenti a
riviste amministrative e tributarie; - spese legali e notarili per
adempimenti statutari di legge.
Le spese generali devono comunque essere:
- verificabili nella contabilita';
- non incluse nei costi diretti;
- non finanziate specificatamente da terzi;
b) percentuale di ammissibilita'
Sono ammissibili spese generali, sul totale della spesa ammissibile
del progetto, in percentuale massima del 25%.
In ogni caso, la percentuale delle spese generali non potra' superare
l'effettiva incidenza percentuale delle spese generali - calcolate
secondo i presenti criteri - complessivamente sostenute dal
beneficiario sul valore della produzione o, in assenza, del totale
delle entrate risultanti dal bilancio relativo all'anno in cui si
sono prevalentemente svolte le attivita'.
A tal fine, nel progetto la previsione delle spese generali deve
essere formulata tenendo conto dei dati risultanti dall'ultimo
bilancio disponibile ovvero, per i soggetti di nuova costituzione,
sulla base di idoneo preventivo di spesa.
Qualora il periodo di realizzazione dell'attivita' non coincida con
un unico esercizio finanziario, in sede di rendiconto devono essere
utilizzati i dati risultanti dal bilancio dell'esercizio in cui si
sono svolte, in prevalenza, le attivita'.
In sede di rendiconto le spese generali possono essere compensate con
le spese di realizzazione e/o con le spese di personale, ferme
restando comunque la spesa massima ammessa per il progetto e la
percentuale massima per le spese generali sopra fissata.
Nei casi in cui il beneficiario non disponga di contabilita'
analitica la percentuale massima delle spese generali ammissibili si
riduce al 5%.
Costi aggiuntivi o marginali
Le Universita' e le altre Istituzioni scientifiche (centri di ricerca
dei Ministeri, CNR, ENEA, etc.) possono richiedere il contributo sui
soli costi aggiuntivi connessi alla realizzazione del progetto che
non siano coperti da altre entrate.
In detti costi aggiuntivi si ricomprendono esclusivamente costi per
personale non dipendente e costi aggiuntivi per la realizzazione del
progetto ammissibili secondo i criteri stabiliti al precedente punto
"Spese per la realizzazione". Sono ammissibili spese generali per un
ammontare massimo del 5% forfetario.
Definizione della spesa ammessa
L'entita' della spesa ammessa a contributo viene definita
attraverso:
- il parere e le valutazioni degli esperti individuati con le
modalita' riportate al successivo articolo 11 del presente bando;
- l'istruttoria e le valutazioni del Comitato di progetto.
Definizione del regime IVA
In sede di presentazione del progetto il richiedente deve indicare
l'eventuale indetraibilita' degli oneri IVA connessi alla
realizzazione del progetto.
Esclusione del doppio finanziamento
Al fine di determinare il contributo pubblico concedibile, il
richiedente, in sede di presentazione dell'istanza, deve dichiarare
che la quota di contributo richiesta non e' coperta da altri
contributi pubblici.
Il beneficiario e' tenuto ad informare tempestivamente il
responsabile del procedimento, durante tutto il periodo di
svolgimento delle attivita' di progetto, dell'eventuale concessione
di altri contributi da Enti o pubbliche Amministrazioni pena
l'applicazione delle sanzioni di legge, salvo che il fatto non
costituisca piu' grave reato.
Art. 9
Responsabile del procedimento amministrativo
Responsabile del procedimento amministrativo e' il Responsabile del
Servizio Sviluppo del sistema agroalimentare, Direzione generale
Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Viale Silvani n. 6 - 40122
Bologna.
Art. 10
Modalita' di presentazione dei progetti
Le istanze, in carta semplice ed in lingua italiana, devono essere
presentate al Servizio Sviluppo sistema agroalimentare - Direzione
generale Agricoltura - Viale Silvani n. 6 - 40122 Bologna
esclusivamente a mano entro e non oltre i 90 giorni successivi a
quello di pubblicazione del presente bando presso l'apposito
sportello costituito presso la Segreteria del sopracitato Servizio
tassativamente entro le ore 12 della data di scadenza.
Le istanze che perverranno successivamente saranno considerate
irricevibili.
Le istanze dovranno essere compilate in ogni parte e sottoscritte:
- dal legale rappresentante del soggetto richiedente;
- dal legale rappresentante del capogruppo nel caso di partenariato;
- da altro soggetto a cio' delegato.
La sottoscrizione, ai fini dell'autenticazione, secondo le
disposizioni di cui al DPR 445/00, dovra' essere apposta alla
presenza del dipendente regionale addetto al ricevimento dell'istanza
oppure, qualora l'istanza sia presentata gia' sottoscritta,
quest'ultima dovra' essere presentata unitamente a copia fotostatica
di un documento di identita' del sottoscrittore, da trattenere agli
atti.
Le istanze dovranno inoltre essere accompagnate da un file
elettronico predisposto con le modalita' tecniche fissate
nell'apposito software (CD-ROM o mail certificata) contenente il
progetto e le informazioni accessorie, escludendo con cio' la
presentazione del progetto in forma cartacea.
Lo specifico software e' disponibile all'indirizzo Internet:
http://www.ermesagricoltura.it/ alla voce "Ricerca e Sviluppo" (per
l'assistenza all'uso del software contattare la sig.ra Stefania
Ferriani - tel 051/282679 oppure 051/284267).
Tale file sara' utilizzato dall'Amministrazione regionale per
l'attivazione del procedimento e costituisce parte integrante della
domanda indispensabile ai fini dell'ammissibilita' al contributo.
Lo sportello e' aperto nei giorni feriali (escluso il sabato) nei
seguenti orari:
- dal quinto al penultimo giorno lavorativo antecedente la data di
scadenza: dalle ore 9 alle ore 13 e dalle 14,30 alle 17;
- il giorno di scadenza: dalle ore 9 alle ore 12.
Presso lo sportello, alla presenza del richiedente o di un suo
incaricato, e' effettuata seduta stante la verifica di ammissibilita'
formale dell'istanza.
Tale verifica accerta che l'istanza presentata soddisfi i seguenti
requisiti di ammissibilita' formale:
- l'istanza deve essere compilata in tutte le sue parti e
sottoscritta con le modalita' piu' sopra previste;
- l'istanza non deve contenere dati difformi con quanto contenuto nel
file elettronico allegato;
- il file elettronico deve essere nominato col titolo breve del
progetto e deve essere tecnicamente leggibile.
Se la verifica da' esito positivo, l'istanza e' considerata
ricevibile e l'addetto allo sportello rilascia apposita ricevuta. In
caso contrario, l'istanza non e' ricevuta e l'addetto allo sportello
segnala le carenze rilevate al fine di consentire al richiedente la
regolarizzazione dell'istanza che dovra' comunque essere ripresentata
allo sportello entro la data di scadenza.
Tutti i progetti ricevibili sono valutati secondo i criteri di
seguito stabiliti al fine di stilare una graduatoria di merito.
L'Amministrazione regionale si riserva di chiedere, qualora non siano
gia' depositati presso gli uffici e per i quali non sia possibile
l'accertamento d'ufficio, tutti i documenti ritenuti necessari, in
funzione della natura del beneficiario, atti a comprovare fatti,
stati e qualita' dichiarati sul modulo di presentazione dell'istanza
quali: statuto, atto costitutivo, libro dei soci, certificato di
affidabilita' modello MURST (solo per piccole e medie imprese,
cooperative e loro consorzi), documentazione idonea a comprovare la
facolta' a presentare istanze, pubblicazioni, copia dei contratti che
regolano i rapporti di partenariato, dichiarazione di eventuale
assoggettamento a IRES.
Ogni Ente, Istituzione di ricerca o organismo tecnico puo' far parte
di un solo progetto a valere sul presente bando.
Art. 11
Valutazione e selezione dei progetti
La valutazione dei progetti e' effettuata dal Comitato di progetto e
da una Commissione di tre esperti, appositamente incaricati, secondo
le seguenti modalita':
- il Direttore generale Agricoltura individua sulla base di
comprovate competenze, anche attingendo da specifici elenchi
predisposti da Enti pubblici o privati di livello regionale,
nazionale e comunitario, tre esperti esterni cui affidare la
valutazione tecnico-scientifica dei progetti;
- il responsabile del procedimento amministrativo affida
l'istruttoria dei progetti presentati al Comitato di progetto al
quale e' richiesta la definizione di proposte in merito alla
valutazione complessiva, alla congruita' tecnico-economica dei
progetti stessi ed alla ammissibilita' delle singole voci di spesa.
I punteggi attribuibili a ciascun progetto sono articolati per le
seguenti caratteristiche:
A - validita' tecnico-scientifica
B - integrazioni e sinergie con il sistema produttivo
C - corrispondenza agli obiettivi e priorita' definiti nel presente
bando
D - efficienza e impatto socio-economico del progetto
E - gestione del progetto, congruita' e grado di cofinanziamento.
Ad ogni caratteristica vengono attribuiti i seguenti punteggi
massimi:
Caratteristiche Totale
A B C D E
400 100 150 100 250 1000
La caratteristica A e' valutata dalla Commissione di esperti; le
restanti caratteristiche B, C, D ed E sono valutate dal Comitato di
progetto.La somma dei punteggi assegnati costituisce la valutazione
di merito di ogni progetto e determina l'ordine di inserimento nella
graduatoria.
Sono inseriti in graduatoria i progetti che raggiungono almeno il 60%
del punteggio massimo assegnabile ed almeno il 40% del punteggio
relativo a ciascuna delle caratteristiche.
I progetti che non raggiungono entrambe le suddette soglie sono
ritenuti privi del livello minimo di qualita' e pertanto giudicati
non ammissibili.
Al fine di consentire la valutazione della caratteristica A dei
progetti il responsabile del procedimento invia copia integrale dei
progetti stessi alla Commissione degli esperti che di detta
valutazione dara' conto in apposito verbale sottoscritto.
Della valutazione complessiva e delle prescrizioni proposte per
ciascun progetto sara' dato conto in apposito verbale sottoscritto
dal Comitato di progetto.
La Regione Emilia-Romagna con determinazione dirigenziale, che verra'
pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna
anche a valere come notifica dell'esito della valutazione, approva,
recependo integralmente le prescrizioni e le eventuali condizioni
poste dal Comitato di progetto, la graduatoria di merito ed individua
il beneficiario del contributo.
La sopracitata determinazione dirigenziale verra' inviata al
beneficiario del contributo, titolare o soggetto capofila del
progetto, unitamente al verbale del Comitato di progetto.
Art. 12
Concessione ed erogazione contributo
La concessione del contributo complessivo relativo al progetto
risultato primo in graduatoria e' disposta dal dirigente competente,
previa acquisizione di apposita comunicazione da parte del
beneficiario dell'accettazione del contributo stesso e della data di
effettivo inizio delle attivita'.
Contestualmente alla concessione del contributo complessivo sara'
corrisposto un acconto pari al 50% del contributo relativo alla prima
annualita' del progetto.
Al termine della prima, della seconda e della terza annualita', a
presentazione della documentazione prevista al successivo articolo 14
e previa verifica da parte del Comitato di progetto del regolare
svolgimento dell'attivita', sara' corrisposto un ulteriore acconto
costituito dall'importo residuo dell'annualita' rendicontata e dal
50% del contributo previsto per l'annualita' successiva.
Al termine della quarta ed ultima annualita', a presentazione della
documentazione prevista al successivo articolo 14 e previa verifica
da parte del Comitato di progetto del regolare svolgimento
dell'attivita', sara' corrisposto il saldo del contributo.
Art. 13
Proroga e varianti del progetto
Il progetto di ricerca deve essere realizzato nel suo complesso
nell'arco temporale massimo di mesi 48 a decorrere dalla data
dichiarata di effettivo avvio delle attivita'.
Potranno essere richieste una proroga della durata delle attivita' e
varianti di progetto con le seguenti modalita':
Proroga
Il termine per il completamento dell'attivita' fissato nella
determinazione dirigenziale di concessione del contributo complessivo
potra' essere prorogato, per una sola volta, per giustificato motivo,
esclusivamente nel caso in cui non vengano alterati gli obiettivi, i
contenuti, i risultati attesi e l'attivita' complessiva prevista nel
progetto. La proroga potra' essere richiesta e concessa solo
relativamente all'ultima annualita' del progetto.
Il beneficiario che riscontri l'impossibilita' di completare
l'attivita' nel termine previsto dovra' far pervenire al Servizio
competente, entro i 30 giorni antecedenti la scadenza del predetto
termine, una motivata richiesta di proroga indicandone la durata.
Decorsi 30 giorni dalla data di ricevimento della richiesta di
proroga senza che sia stato comunicato il diniego o siano stati
richiesti chiarimenti con lettera del responsabile del procedimento,
previo parere espresso dal Comitato di progetto, la proroga si
intende autorizzata.
Varianti
Variazioni che modifichino in modo rilevante le azioni, gli obiettivi
e le ricadute del progetto dovranno essere approvate dal responsabile
del procedimento, sentito il parere del Comitato di progetto. Decorsi
30 giorni dalla data di ricevimento della richiesta di variazione
senza che sia stato comunicato con lettera del responsabile del
procedimento il diniego o siano stati richiesti chiarimenti, la
variazione si intende autorizzata.
Il beneficiario che, per giustificato motivo, non realizzi tutte le
attivita' previste nella singola annualita' di progetto ha la
facolta' di presentare, come previsto al comma precedente, una
variante tecnico-economica che ridefinisca gli specifici aspetti del
progetto.
Modalita' di presentazione
Sia la richiesta di proroga che di variante devono essere
sottoscritte dal legale rappresentante del soggetto richiedente o da
altro soggetto a cio' delegato.
Alle richieste deve essere allegato un file elettronico contenente la
nuova stesura integrale del progetto e le informazioni accessorie,
escludendo con cio' la presentazione della proroga e della variante
in forma cartacea.
Il file elettronico deve essere prodotto con lo specifico software
disponibile all'indirizzo internet: http://www.ermesagricoltura.it/
alla voce "Ricerca e Sviluppo" (per l'assistenza all'uso del software
contattare la sig.ra Stefania Ferriani - tel. 051/282679 oppure
051/284267).
Art. 14
Modalita' di rendicontazione
Al termine di ciascuna annualita' il legale rappresentante trasmette
il rendiconto finanziario e la relazione tecnica dell'attivita',
redatti attraverso l'uso dello specifico software.
Tale documentazione deve essere presentata entro quattro mesi dal
termine di ciascuna annualita' di progetto
ovvero
entro 30 giorni dall'approvazione del bilancio dell'esercizio in cui
si sono svolte in prevalenza le attivita', qualora alle scadenze
sopra indicate detto bilancio non sia ancora stato approvato.
La scelta della modalita' di rendicontazione avviene in sede di
presentazione dell'istanza; eventuali variazioni devono essere
comunicate prima del termine di ciascuna annualita'.
Rendiconto finanziario
Il rendiconto finanziario deve essere sottoscritto, ai sensi della
normativa vigente, dal legale rappresentante del soggetto
beneficiario - e nel caso di Ente pubblico o di Ente di diritto
pubblico anche dal responsabile di ragioneria dell'Ente - in ordine
alle spese effettivamente sostenute per la realizzazione delle
attivita'.
Nel caso che l'attivita' sia stata svolta nell'ambito di un contratto
di partenariato il rendiconto finanziario deve essere presentato da
tutti i partner.
Il rendiconto finanziario, redatto nella forma di dichiarazione
sostitutiva di atto notorio, deve contenere:
a) l'indicazione dell'ammontare complessivo delle spese sostenute per
l'attuazione dell'annualita' del progetto, articolato nei seguenti
aggregati di spesa: - ammontare complessivo delle spese sostenute per
il personale; - ammontare complessivo delle spese sostenute per la
realizzazione del progetto; - ammontare delle spese generali imputate
al progetto secondo quanto definito nel presente bando;
b) la dichiarazione che tutte le spese indicate sono state
effettivamente sostenute per l'attuazione delle attivita' relative al
progetto ammesso a contributo e che rientrano nella categoria delle
spese ammissibili;
c) la dichiarazione che tutte le spese indicate sono supportate da
titoli giustificativi, che sono regolarmente registrate nella
contabilita' e chiaramente identificabili per centro di costo o
all'interno della nota integrativa, e che i titoli giustificativi
sono ordinatamente conservati e disponibili presso la sede legale per
consentire l'effettuazione delle eventuali verifiche
tecnico-amministrative da parte della Regione;
d) la dichiarazione che la quota di contributo richiesta non e'
coperta da altri contributi pubblici;
e) l'indicazione dell'ammontare delle spese effettivamente pagate
supportata dalla dichiarazione che tale ammontare non e' inferiore
all'acconto percepito;
f) la dichiarazione che l'incidenza percentuale delle spese generali
e' conforme a quanto stabilito dal presente bando.
Ai fini della corretta indicazione delle spese sostenute si richiama
quanto previsto al precedente art. 8 "Spese ammissibili".
Relazione tecnica finale
La relazione tecnica finale corredata dai dati, dalla documentazione
e dai materiali prodotti nella realizzazione del progetto dovra'
essere prodotta sotto forma di file elettronico utilizzando lo
specifico software.
Tutta la documentazione tecnica di supporto e gli allegati devono
essere presentati sotto forma di file elettronici utilizzando lo
specifico software ad eccezione dei prodotti che per la loro natura
tecnica non possono essere ivi contenuti (pubblicazioni,
videocassette, prototipi, ecc.) che dovranno essere invece consegnati
direttamente.
Tale documentazione sara' esaminata dal Comitato di progetto che
redigera' specifico verbale da trasmettere al responsabile del
procedimento per i successivi adempimenti.
Eventuali modalita' di controllo saranno definite dal responsabile
del procedimento, d'intesa con il Comitato di progetto.
Art. 15
Risultati della ricerca
La proprieta' dei risultati delle attivita' cui la Regione
contribuisce attraverso gli strumenti previsti dalla L.R. 28/98 resta
dei soggetti che hanno realizzato le attivita'.
Detti risultati - costituiti da dati, elaborazioni, documentazioni e
materiali in qualunque forma ottenuti - devono essere resi
disponibili, senza ulteriori oneri, per la Regione Emilia-Romagna, in
nome e per conto di tutte le Regioni aderenti all'iniziativa, che ha
facolta' di utilizzarli per finalita' da concordarsi in seno al
Comitato di progetto.
Per tutte le attivita' si applicano le norme di cui all'art. 7 della
L.R. 28/98 ed in particolare all'obbligo, per il beneficiario, di
rendere disponibili i risultati conseguiti alle imprese comunitarie
secondo criteri non discriminatori, conformemente alla disciplina
comunitaria.
In sede di utilizzazione, in qualsiasi forma, dei risultati delle
attivita' realizzate con il contributo pubblico il soggetto
beneficiario e' tenuto ad indicare che l'attivita' stessa e' stata
realizzata con il contributo di cui alla Legge 499/99 - Progetto
interregionale per lo "Sviluppo di metodi innovativi di gestione dei
frutti nella fase di post-raccolta: definizione degli indici di
raccolta in funzione della qualita' di consumo e delle modalita' di
conservazione e commercializzazione".
Art. 16
Disposizioni finali
Il presente bando verra' pubblicato nel Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna e, per estratto, sui quotidiani "Il Sole 24
Ore" e "Il Corriere della Sera"; sara' inoltre consultabile,
all'indirizzo Internet: http://www.ermesagricoltura.it/ alla voce
"Ricerca e Sviluppo", unitamente ad ulteriore documentazione di
dettaglio.
Per ogni aspetto non espressamente contemplato nel presente bando si
rinvia alle disposizioni contenute nella citata delibera della Giunta
regionale n. 1750 del 6/9/2004 recante "Nuovi criteri e modalita' per
l'attuazione dell'intervento regionale nel settore della ricerca e
sperimentazione in campo agricolo e linee guida per gli interventi di
assistenza tecnica di livello provinciale ai sensi della L.R. 28/98"
ed alla vigente normativa di settore della Regione Emilia-Romagna.
Per informazioni e chiarimenti sul presente bando e' possibile
rivolgersi al Servizio Sviluppo del sistema agroalimentare della
Direzione generale Agricoltura: (preferibilmente via e-mail)
Per gli aspetti tecnici e procedurali:
dott.ssa Marina Arias
Servizio Sviluppo del sistema agroalimentare
Viale Silvani n. 6
40122 Bologna - Italy
tel. +39.051 28.46.04 - 28.42.67 - fax 051 28.45.24
E-mail: marias@regione.emilia-romagna.it
Per gli aspetti informatici:
dott. Marcello Cannellini
Servizio Sviluppo del sistema agroalimentare
Viale Silvani n. 6
40122 Bologna - Italy
tel. +39.051 28.46.56 - 28.42.67 - fax 051 28.45.24
E-mail: mcannellini@regione.emilia-romagna.it
Per tutti gli aspetti di competenza del responsabile del procedimento
amministrativo e di coordinamento del progetto interregionale:
dr. Giancarlo Cargioli
Regione Emilia-Romagna
Responsabile del Servizio Sviluppo del sistema agroalimentare
Viale Silvani n. 6
40122 Bologna - Italy
tel. +39.051.28.48.43 - Fax +39.051.28.45.24
E-mail: agrissa@regione.emilia-romagna.it