DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 22 novembre 2004, n. 2299
Approvazione del Piano di azione per la comunita' regionale. Una societa' per tutte le eta': invecchiamento della popolazione e prospettive di sviluppo
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Viste:
- la L.R. 21 aprile 1999, n. 3 "Riforma del sistema regionale e
locale";
- la L.R. 24 marzo 2000, n. 20 "Disciplina generale sulla tutela e
l'uso del territorio" e successive modifiche ed integrazioni;
- la L.R. 12 marzo 2003 , n. 2 "Norme per la promozione della
cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di
interventi e servizi sociali", di seguito indicata legge regionale;
- la L.R. 24 marzo 2004, n. 6 "Riforma del sistema amministrativo
regionale e locale. Unione europea e relazioni internazionali.
Innovazione e semplificazione. Rapporti con l'Universita'";
dato atto in particolare che:
- il comma 2 dell'art. 1 della L.R. 21 aprile 1999, n. 3 che indica
il principio di integrazione tra i diversi livelli di governo e la
garanzia delle necessarie forme di coordinamento quale fondamento
dell'azione della Regione;
- il comma 2 dell'art. 2 della L.R. 24 marzo 2000, n. 20 indica tra
gli obiettivi della programmazione territoriale il miglioramento
della qualita' della vita e la promozione del miglioramento della
qualita' ambientale, architettonica e sociale del territorio urbano;
- l'art. 9 della citata L.R. 24 marzo 2004, n. 6 prevede che "la
Regione pone a fondamento dell'intervento legislativo e della
disciplina sul conferimento delle funzioni amministrative a livello
locale, il principio dell'integrazione, con particolare riferimento
all'integrazione tra le politiche sociali, territoriali ed
economiche", e che a tale scopo e' previsto che la Regione e gli Enti
locali adottino strumenti di programmazione e progettazione ad
approccio integrato, valorizzando i collegamenti tra politiche
settoriali rivolte alle medesime categorie di destinatari tenendo
conto degli effetti reciproci di tali politiche;
- il primo comma dell'art. 19 della L.R. 12 marzo 2003, n. 2 prevede
che la Regione, nell'ambito dei propri strumenti di programmazione,
definisce politiche integrate tra i diversi settori della vita
sociale ed in particolare in materia di politiche sociali, sanitarie,
educative e formative, del lavoro, culturali, urbanistiche ed
abitative e che a tal fine gli atti di programmazione regionale di
settore devono contenere una specifica valutazione di impatto della
programmazione stessa nei confronti dei soggetti socialmente piu'
deboli;
considerato che:
- l'invecchiamento della popolazione e' una delle piu' profonde
trasformazioni sociali ed economiche che interessa i Paesi sviluppati
e nel prossimo futuro interessera' anche i Paesi in via di sviluppo,
e che alcune regioni, e l'Emilia-Romagna tra queste, sono
maggiormente interessate dai mutamenti connessi all'invecchiamento
della popolazione;
- come evidenziato dalla II Conferenza mondiale sull'invecchiamento
dell'ONU (Madrid 8/12 aprile 2002) l'invecchiamento della popolazione
ha ormai un carattere globale;
- l'invecchiamento rappresenta una delle piu' importanti conquiste
dell'umanita' ed e' in questo senso un trionfo. Al tempo stesso pero'
rappresenta anche una sfida, piena di opportunita' positive, sfida
che "chiede cambiamenti nelle attitudini, nelle politiche e nelle
pratiche a tutti i livelli in tutti i settori cosi' da valorizzare
l'enorme potenziale rappresentato dall'invecchiamento nel XXI secolo"
(ONU, Piano di azione, I, 9);
- le caratteristiche specifiche dell'invecchiamento della popolazione
nella regione Emilia-Romagna, tra le quali:
- la progressiva femminilizzazione della popolazione anziana (piu' di
2/3 dell'universo anziani e' composto da donne);
- il progressivo aumento dei grandi vecchi (ultraottantenni);
- le modifiche delle strutture familiari (aumento delle famiglie
unipersonali per circa i 2/3 composte da persone con eta' superiore a
60 anni - la riduzione del tasso nuzialita' - l'aumento del celibato
e nubilato nella fascia 30-49 anni - l'aumento degli anziani che
vivono soli, soprattutto donne ultraottantenni);
pongono per il futuro (anche prossimo) seri problemi di tenuta alla
circolarita' della famiglia, alla sussidiarieta', all'attivita' di
cura;
dato atto che:
- la Giunta regionale ha ritenuto necessario, sulla base delle
considerazioni fatte in precedenza, attivare un percorso di
elaborazione innovativa per affrontare con un nuovo approccio
l'invecchiamento della popolazione, che affronti i problemi del
welfare, dell'abitare, del vivere, delle cure, del muoversi, della
cultura, della sicurezza, dell'apprendere in modo integrato e
globale. Questo mutamento di approccio e' oggi assolutamente
prioritario rispetto allo sviluppo di politiche di settore di
ampliamento dell'offerta dei servizi. E' necessario superare il
confine settoriale delle politiche socio-sanitarie che sino ad oggi
ha quasi sempre caratterizzato le attenzioni e gli indirizzi politici
relativi alle persone anziane;
- la Giunta regionale ha promosso l'elaborazione di un documento di
indirizzo politico-programmatico per l'integrazione delle politiche a
favore della popolazione anziana, nella convinzione che
l'invecchiamento della popolazione interessa ed interpella l'intera
comunita' regionale e non solo una parte di essa, rappresenta un nodo
decisivo di ogni possibile strategia di "sviluppo sostenibile" e
richiede un profondo mutamento, anzitutto culturale, nelle
attitudini, nelle politiche, nelle pratiche a tutti i livelli;
- per tale elaborazione e' stato costituito un gruppo di lavoro
interassessorile, che si e' avvalso di analisi ed approfondimenti
dell'ERVET svolte in base ad uno specifico incarico, ed inoltre e'
stato attivato un gruppo di ascolto e partecipazione con tutti i
soggetti istituzionali, pubblici e privati che agiscono in ambito
regionale coinvolti nelle problematiche della popolazione anziana;
- la proposta di Piano di azione regionale e' anche il risultato del
confronto con i documenti emersi e le proposte emerse dalla seconda
Conferenza mondiale dell'ONU sull'invec- chiamento della popolazione
(Madrid 2002), della Conferenza di Berlino (settembre 2002) ed in
linea con il contributo dell'Unione Europea;
- una prima bozza del documento e' stata presentata pubblicamente il
3 dicembre 2002 - a cura dell'Assessorato alle Politiche sociali in
collaborazione con ERVET - a tutti i soggetti istituzionali, pubblici
e privati che agiscono in ambito regionale coinvolti nelle
problematiche della popolazione anziana e contestualmente e' stata
avviata la discussione con tutti gli interlocutori significativi;
- sono state realizzate a cura dell'Assessorato alle Politiche
sociali in collaborazione con ERVET, numerose iniziative di
divulgazione e discussione dei contenuti della proposta di Piano di
azione regionale, tra le quali un secondo momento pubblico di
discussione regionale il 17 luglio 2003, rivolto in particolare alle
organizzazioni sindacali, professionali ed economiche operanti sul
territorio regionale;
- sono stati raccolti suggerimenti e proposte sia da singoli che da
associazioni, istituzioni, organizzazioni sindacali, professionali ed
economiche, sulla base dei quali e' stato riattivato il gruppo di
lavoro interassessorile ed elaborata una versione aggiornata del
Piano di azione per la comunita' regionale;
considerato che:
- il Consiglio regionale, con propria deliberazione n. 514 del
4/11/2003 ha destinato risorse (1.500.000 Euro) del fondo sociale
regionale per incentivare l'avvio a livello locale di programmi ed
iniziative di attuazione di politiche integrate per il miglioramento
della qualita' della vita della popolazione anziana anche attraverso
la realizzazione di metodologie, obiettivi ed azioni indicate nel
"Piano di azione per la comunita' regionale";
- la Giunta regionale, con propria deliberazione 30 dicembre 2003, n.
2750, in attuazione della citata delibera consiliare, ha approvato il
bando per l'accesso ai finanziamenti finalizzati ai programmi di
azioni per il miglioramento della qualita' della vita della
popolazione anziana ("Piano di azione per la comunita' regionale");
ritenuto opportuno di:
- approvare, anche sulla base dei contributi e dei suggerimenti
raccolti nelle fasi di consultazione, il "Piano di azione per la
comunita' regionale" quale documento di indirizzo politico -
programmatico per l'integrazione delle politiche a favore della
popolazione anziana, importante strumento per avviare nella comunita'
regionale un processo di profonda innovazione in tutti i settori per
raccogliere la sfida dell'invecchiamento della popolazione, in una
logica non tanto di tutela di una fascia di eta', la terza eta',
bensi' come garanzia di diritti di cittadinanza e di liberta' di
scelta in tutte le fasi della vita;
- definire gli strumenti per assicurare la coerenza delle diverse
programmazioni di settore con gli obiettivi indicati nel presente
Piano d'azione per la comunita' regionale, dando in tal modo concreta
attuazione per quanto riguarda la popolazione anziana a quanto
previsto dal primo comma dell'art. 19 della L.R. 12 marzo 2003, n.
2;
dato atto che sono state svolte consultazioni con le organizzazioni
sindacali regionali, le quali hanno espresso un parere positivo sul
"Piano di azione per la comunita' regionale";
dato atto del parere della Commissione consiliare Sanita' e Politiche
sociali espresso nella seduta del 3/11/2004;
dato atto del parere della Conferenza Regione Autonomie locali nella
seduta del 22/11/2004;
dato atto del parere di regolarita' amministrativa espresso dal
Direttore generale Sanita' e Politiche sociali, dott. Franco Rossi,
ai sensi dell'art. 37, comma 4 della L.R. 43/01 e della propria
deliberazione 447/03;
su proposta dell'Assessore alle Politiche sociali - Immigrazione -
Progetto giovani - Cooperazione internazionale, Gianluca Borghi;
a voti unanimi e palesi, delibera:
1) di approvare il "Piano di azione per la comunita' regionale. Una
societa' per tutte le eta': invecchiamento della popolazione e
prospettive di sviluppo", Allegato 1, parte integrante e sostanziale
della presente deliberazione;
2) di approvare gli "Indirizzi per l'attuazione del Piano di azione
per la comunita' regionale e l'attivazione di strumenti di
monitoraggio e verifica della sua attuazione" come dettagliatamente
indicato nell'Allegato 2, parte integrante e sostanziale della
presente deliberazione;
3) di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna.
(segue allegato fotografato)