DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 22 novembre 2004, n. 2354
Decisione in merito alla definizione dei contenuti del SIA (scoping) inerente la procedura di VIA sul progetto di adeguamento dell'idrovia ferrarese al traffico idroviario di Classe V (art. 12, L.R. 9/99)
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis) delibera:
1) di approvare, sulla base delle conclusioni dell'apposita
Conferenza di Servizi tenutasi il 15 novembre 2004, il Capitolo 4
"Contenuti dello Studio di impatto ambientale" del piano di lavoro -
che costituisce l'Allegato B parte integrante e sostanziale della
presente delibera - presentato dalla Provincia di Ferrara - Settore
Ufficio Tecnico e Lavori pubblici per la redazione del SIA relativo
al progetto di adeguamento dell'idrovia ferrarese al traffico
idroviario di Classe V e per il rilascio delle diverse autorizzazioni
accorpate nelle procedura di VIA, subordinatamente al recepimento
delle prescrizioni di seguito elencate:
1. ai fini di procedere alle eventuali varianti urbanistiche nei modi
consentiti dall'art. 17, comma 3 della L.R. 9/99 e successive
modifiche ed integrazioni:
- dovra' essere esplicitato, gia' nell'avviso di deposito degli
elaborati da pubblicare nel Bollettino Ufficiale della Regione ai
sensi dell'art. 14 della stessa L.R. 9/99, che il progetto comporta
variante allo/agli strumento/i urbanistico/i vigente/i;
- dovranno essere aggiornate le tavole del o dei PRG vigenti con le
modifiche conseguenti all'approvazione dell'opera, nonche' prodotte
sulla stessa base cartografica le tavole di individuazione delle
varianti.
Progetto
2. Si sottolinea che, ai sensi della Direttiva generale
sull'attuazione L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed
integrazioni, la VIA dovra' essere condotta sull'intero progetto
definitivo di adeguamento dell'idrovia ferrarese, comprensivo di
tutte le opere funzionalmente connesse, da Porto Garibaldi alla conca
di Pontelagoscuro.
3. Si rileva una mancanza di chiarezza sull'individuazione esatta dei
ponti sui quali e' previsto un intervento di innalzamento al di fuori
dei lotti definiti, in particolare non vi e' corrispondenza tra
quanto previsto in convenzione, nel progetto preliminare presentato
dalla Provincia al Servizio Pianificazione dei trasporti e logistica
della Regione Emilia-Romagna e nel documento presentato per lo
scoping; si ribadisce che il progetto definitivo dovra' garantire un
tirante d'aria minimo per tutti i ponti di m. 6,80, ad eccezione di
quelli del tratto del Po di Volano interno all'abitato di Ferrara per
i quali il tirante d'aria minimo deve essere comunque di m. 5,30.
Interferenze infrastrutture esistenti
4. Considerate le preoccupazioni avanzate da tutti gli enti gestori
delle infrastrutture di servizio interferite dal progetto in esame,
si ritiene indispensabile che la proponente Provincia di Ferrara si
raccordi tempestivamente con tutti i soggetti interessati al fine di
pervenire ad una programmazione economica condivisa degli interventi,
che tenga conto sia degli oneri derivanti per gli enti gestori dalle
concessioni in essere sia dell'effettiva fattibilita' del progetto
nel suo complesso.
5. L'ampliamento della sezione idraulica dell'alveo dell'Idrovia e
gli altri miglioramenti del suo tracciato, previsti dal progetto,
favoriscono i deflussi ed assumono pertanto una valenza positiva
anche ai fini della sicurezza idraulica del territorio ferrarese.
Tuttavia questo effetto idraulico positivo del progetto idrovia si
realizzera' soltanto se, sia durante l'esecuzione dei lavori (per
mezzo di eventuali opere provvisionali affidabili), sia
successivamente in via permanente (prevedendo eventuali appositi
interventi di ripristino, manutenzione e miglioramento funzionale),
sara' assicurata la piena efficienza, la sicurezza e la tempestivita'
di manovra dei sostegni di Valpagliaro, Tieni e Valle Lepri.
6. Il progetto definitivo non dovra' comportare, anche durante le
fasi di esecuzione dei lavori, modifiche dei livelli idrometrici
ordinari del sistema Idrovia-Volano-Primaro in corrispondenza delle
prese di derivazione e degli scarichi degli impianti idrovori
consortili; una variazione dei livelli idrometrici attuali
comporterebbe, infatti, uno stravolgimento delle attuali modalita' di
funzionamento del sistema di bonifica afferente (cadenti e
prevalenze) e renderebbe di conseguenza necessarie onerose modifiche
ai manufatti di presa e agli impianti di sollevamento dotati di pompe
idrovore. Durante l'esecuzione degli interventi in alveo si dovra'
tenere conto della necessita' di far transitare nella linea Po di
Volano-Navigabile sia le portate di piena che, nel periodo
marzo-settembre, una portata irrigua dell'ordine di circa 30 mc/sec.,
senza che si vengano a determinare anomali innalzamenti delle quote
idrometriche.
7. ACOSEA SpA ha fatto pervenire, indirizzandolo anche al Servizio
della Provincia di Ferrara proponente il progetto di adeguamento
dell'idrovia, un prospetto riassuntivo delle interferenze con le
condotte di propria competenza, segnalando, inoltre, che per tutta la
lunghezza del Canale Boicelli, risulta insediata nel corpo arginale
una condotta DN 550 in ghisa grigia che costituisce l'adduttrice dei
Comuni di Cento e Bondeno. ACOSEA SpA fa presente che per lo
spostamento delle condotte distributrici, nella maggior parte dei
casi, il servizio potra' comunque essere garantito, mentre per le
adduttrici si dovra' provvedere alla realizzazione delle opere di
sostegno ed al posizionamento delle nuove tubazioni prima della
demolizione di quelle esistenti; anche per la condotta DN 550 si
dovra' prima costruire una nuova condotta e successivamente
dismettere quella in esercizio.
8. Per quanto riguarda i servizi di competenza, AGEA SpA ha fatto
pervenire una nota relativa alle interferenze previste nell'ambito
del I lotto di progetto:
Servizio teleriscaldamento - per le condotte del TLR interessate dal
progetto, che costituiscono i feeder principali di alimentazione
della citta' di Ferrara, non e' ipotizzabile alcun tipo di opera
provvisionale atta a garantire la continuita' del servizio. Unica
modalita' operativa possibile per consentire l'adeguamento della
quota della passerella senza compromettere l'affidabilita' del
servizio TLR e' quella di realizzare i nuovi ponti Mezzana e "della
Pace" in modo tale da avere impalcati adeguati al posizionamento
delle coppie di condotte che in dettaglio sono, per il ponte Mezzana,
dei DN 450 - DE 630 con un peso indicativo di ciascuna condotta piena
d'acqua pari a 260 kg/m, e, per il Ponte della Pace, dei DN 350 - DE
450 con un peso indicativo di ciascuna condotta piena d'acqua pari a
circa 200 Kg/m. Dovranno essere allocate le polifore necessarie per
il telecontrollo costituite da due tubi in acciaio DN 125, con
presenza, per quanto relativo al ponte della Pace, anche di una
tubazione contenente il cavo primario di trasporto e distribuzione "a
fibre ottiche" gia' in esercizio. Successivamente alla realizzazione
di tali ponti sara' possibile posare le condotte nel relativo
impalcato e connetterle con le condotte esistenti. Tale operazione
potra' essere compiutamente definita solo una volta in possesso dei
progetti esecutivi dell'intervento di ricostruzione dei Ponti.
Si precisa che tale opera comportera' la messa fuori servizio di
tutta la linea, e pertanto sara' realizzabile solo nel periodo estivo
da giugno ad agosto, escludendo la contemporaneita' dei due
interventi sui ponti di Mezzana e della Pace. Al termine di tali
operazioni si potra' procedere allo smantellamento della passerella
esistente.
Servizi distribuzione gas ed illuminazione pubblica - le interferenze
tra i lavori previsti per la costruzione della nuova idrovia
ferrarese ed i servizi di distribuzione gas ed illuminazione pubblica
sono presenti in tutti gli attraversamenti previsti nel lotto n. 1.
Per tali servizi e', in linea di principio, possibile prevedere opere
provvisionali che consentano di continuare l'erogazione del servizio
in presenza della modifica dei manufatti di attraversamento. Tali
situazioni dovranno comunque essere valutate caso per caso in
occasione della redazione della progettazione esecutiva anche al fine
di concordare le tempistiche necessarie alla realizzazione,
soprattutto in relazione alla stagione di esecuzione delle
lavorazioni che e' determinante per la definizione esatta del tipo ed
entita' delle misure provvisionali.
Per quanto riguarda l'interazione dei lavori di potenziamento
dell'idrovia ferrarese afferenti agli ulteriori lotti di progetto con
le linee di trasporto e distribuzione gas gestite da AGEA SpA, la
societa' si riserva di analizzarla successivamente; si ritiene
comunque necessario che i progettisti incaricati si rapportino
tempestivamente con l'ente gestore per concordare modalita' e
tempistiche operative.
9. Con riferimento agli interventi in progetto che andranno ad
interessare i ponti ferroviari su cui transitano i convogli delle
linee Suzzara-Ferrara e Ferrara-Codigoro si impartiscono le seguenti
prescrizioni:
a) il progetto definitivo degli interventi dovra' acquisire parere
favorevole di FER Srl ed essere sottoposto alla approvazione da parte
del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti- Sezione USTIF
Toscana-Emilia Romagna e della Regione Emilia Romagna - Agenzia
Trasporti;
b) gli attraversamenti fluviali dovranno essere realizzati
possibilmente con impalcato in travi in calcestruzzo; l'eventuale
utilizzo di travate metalliche dovra' essere autorizzato da FER Srl
per quanto riguarda la forma e le dimensioni; la realizzazione delle
eventuali travate metalliche dovra' ottemperare la tecnica
costruttiva delle strutture metalliche ferroviarie e le norme
tecniche vigenti al riguardo;
c) gli attraversamenti fluviali dovranno essere rettilinei e
perfettamente orizzontali;
d) le rampe ferroviarie di accesso ai ponti dovranno essere
realizzate, per quanto possibile, rettilinee; e' ammesso il raccordo
con la linea esistente con un raggio di curvatura non inferiore ai
3.000 metri;
e) le rampe devono essere costruite con materiali classificati idonei
e realizzate con la tecnica della compattazione stratificata dei
materiali;
f) le rampe di accesso dovranno essere realizzate con pendenza
uniforme massima dello 0,8%; pendenze maggiori dovranno essere
autorizzate da FER Srl, ma in ogni caso non potranno eccedere l'1%
per non piu' di 200 metri;
g) le rampe e gli attraversamenti cosi' realizzati dovranno essere
idonei per resistere al carico assiale di 25 tonnellate ed al carico
per metro corrente di 9 tonnellate alla massima velocita' in rango A
ammessa dalla linea aumentata del 10%;
h) lo strato superiore delle rampe, dello spessore di non meno di 50
centimetri, dovra' essere realizzato in super compatto misto a calce
al fine di ottenere un grado di rigidita' superiore idoneo per
resistere senza deformazioni ai carichi ferroviari sopra
specificati;
i) lo strato superiore del super compatto dovra' essere a sua volta
ricoperto con subballast di asfalto di spessore finito non inferiore
ai 10 centimetri;
j) le rampe ferroviarie e gli attraversamenti in calcestruzzo,
realizzati come ai precedenti punti, dovranno riportare lo strato di
pietrisco ferroviario di tipo basaltico, tale da realizzare le
sezione ferroviaria normalizzata tipo A;
k) l'armamento ferroviario dovra' essere realizzato con traversine in
c.a.p. e rotaie 60 UNI con attacco indiretto; dovra' essere prevista
sull'intera nuova infrastruttura la saldatura delle rotaie e la
realizzazione di lunga rotaia saldata senza soluzione di continuita'
con la linea esistente, compatibilmente con quanto previsto dalle
norme tecniche vigenti; qualora l'attraversamento fosse realizzato
con travate metalliche, le traversine dovranno essere comunque posate
trasversalmente mantenendo inalterato il modulo di posa; le stesse
dovranno essere superiormente aggrappate alle strutture metalliche
della travata;
l) a lato della nuova infrastruttura dovra' essere posato un cunicolo
affiorante a doppia gola con idoneo coperchio pedonabile; il cunicolo
potra' essere inglobato nel camminamento di sicurezza per il
personale di manutenzione;
m) la nuova infrastruttura ferroviaria dovra' essere realizzata per
accogliere gli impianti di trazione elettrica, in particolare per
quanto riguarda l'altezza delle eventuali travate metalliche e
l'aggrappamento della palificata alle travi in calcestruzzo degli
impalcati; per le linee gia' elettrificate, la nuova infrastruttura
dovra' essere realizzata con medesima tecnologia TE;
n) la nuova infrastruttura dovra' prevedere l'eliminazione dei
passaggi a livello interferenti mediante la realizzazione di opere
sostitutive per la viabilita' rappresentate da sottopassi e strade di
arroccamento;
o) la nuova infrastruttura dovra' esser dotata di idonee barriere per
eliminare o ridurre entro i limiti previsti il rumore prodotto dal
passaggio dei convogli, in ottemperanza delle vigenti normative
sull'abbattimento del rumore e dell'inquinamento acustico;
p) i ponti e le relative rampe d'accesso devono essere dotati di
apposite banchine e camminamenti per il transito in sicurezza del
personale addetto alla manutenzione ferroviaria; tali camminamenti
dovranno essere realizzati a distanza regolamentare e larghezza non
inferiore ai 60 cm;
q) devono essere adeguate le delle esistenti interferenze d'impianti
aerei e sotterranei attraversanti le linee ferroviarie;
r) dovranno essere adottati ponti con struttura tale da consentire la
posa delle rotaie su appoggi trasversali al binario, anziche'
longitudinali;
s) devono essere specificate le modalita' di esecuzione degli
interventi previsti, con particolare riferimento alle eventuali fasi
di interruzione dell'esercizio ferroviario relativamente alle quali:
- dovranno essere previste soluzioni progettuali tali da limitare al
minimo i periodi di interruzione del traffico ferroviario, che
dovranno limitarsi al tempo di allacciamento delle nuove opere
eseguite (variabile da 2 a 3 giorni); - dovra' essere progettualmente
contemplata la realizzazione di servizi sostitutivi su gomma durante
qualsivoglia periodo di interruzione dell'esercizio ferroviario; -
dovranno essere computati e inseriti nel Quadro Economico di progetto
gli oneri relativi alla effettuazione dei servizi sostitutivi di cui
al precedente punto;
t) deve essere verificato l'impatto degli interventi sulla viabilita'
stradale delle aree limitrofe;
u) deve essere verificata l'eventuale necessita' di procedere
all'espropriazione di terreni per l'allargamento e consolidamento
(banche) dei rilevati ferroviari;
v) devono essere effettuate opere di adeguamento e mantenimento della
corretta sistemazione idraulica delle aree interessate dagli
interventi e dei rilevati ferroviari.
10. Limitatamente alla problematiche relative alle linee di propria
pertinenza istituzionale indotte dall'innalzamento del ponte sul
Volano, FER Srl fa rilevare che:
1) l'innalzamento comportera' modifiche planoaltimetriche alle linee
Ferrara-Codigoro (e del costruendo servizio suburbano) e
Ferrara-Suzzara le cui caratteristiche si dovranno conformare alle
specifiche imposte da RFI in ragione delle pendenze che dovranno
essere adottate per i binari di corsa della linea Bologna-Padova;
2) sempre in riferimento alle pendenze che RFI adottera' per la
Bologna-Padova dovranno essere verificate eventuali interferenze con
l'imbocco del progettato tunnel facente parte del secondo lotto per
la realizzazione di un servizio suburbano per la citta' di Ferrara;
3) in ragione alle modifiche al piano del ferro interessanti i binari
di pertinenza di RFI, che si ritengono essere di notevole importanza,
la scrivente ritiene opportuno precisare che dovranno essere
mantenute tutte quelle condizioni di esercizio (es. possibilita'
accesso ai binari alti) attualmente possibili e non determinare nuove
soggezioni all'esercizio del traffico dei convogli FER;
4) dovranno essere verificati, planimetricamente e altimetricamente,
ed eventualmente adeguati i binari per l'attestamento dei convogli
dell'attivando servizio suburbano presso l'attuale scalo merci;
quanto sopra e' da ritenersi vincolo relativo alla sola FER e non e'
relativo ad alcun intervento che RFI dovra' prevedere per
l'adeguamento del piano del ferro della stazione di Ferrara alle
nuove esigenze imposte dall'intervento d'innalzamento del ponte.
11. Con riferimento agli interventi in progetto che andranno ad
interessare il ponte ferroviario su cui transitano i convogli di
competenza, e che coincide con quello di cui al punto precedente,
Rete Ferroviaria Italiana SpA fa presente che:
- la nuova rampa di raccordo del piano del ferro con la quota del
futuro ponte ferroviario di luce netta m. 24,00 deve contenere tutti
i deviatoi esistenti per garantire la continuita' dell'esercizio
ferroviario secondo le relazioni attuali in servizio;
- i deviatoi e le comunicazioni tra i binari attigui devono essere
posizionati su un unico piano, da cio' deriva la considerazione che
sicuramente necessita un'allungamento della rampa rispetto a quella
prevista;
- l'impalcato del futuro nuovo ponte, sembra sottodimensionato
rispetto alla luce, ai carichi ferroviari e alla sovrastruttura
(pietrisco, traverse e rotaia); per il dimensionamento del nuovo
ponte si dovra' tener conto della circolare FS - ASA Servizi di
ingegneria "Sovraccarichi per il calcolo dei ponti ferroviari"
Istruzione per la progettazione, l'esecuzione e il collaudo del 13
gennaio1997;
- ai fini della stesura del progetto definitivo i progettisti
incaricati dalla proponente Provincia di Ferrara dovranno
tempestivamente raccordarsi con i tecnici di RFI, che forniranno
copia della sopra citata Circolare.
12. All'altezza del km. 26,060 del canale navigabile (m. 385 a sud
della superstrada Ferrara Mare), si segnala la presenza di un
manufatto in attraversamento, di sostegno della condotta idrica
adduttrice Ro-Lidi, che rappresenta la principale alimentazione
idrica del comune di Comacchio, Lidi compresi. Poiche' e' essenziale
mantenere la continuita' dell'approvvigionamento idrico del
territorio servito, e la condotta interessata e' la principale
adduttrice che alimenta tutta la zona meridionale del suddetto
territorio, la prevista demolizione della struttura esistente dovra'
essere preceduta dalla costruzione di una nuova struttura adiacente,
con caratteristiche analoghe a quella attuale, contenente una nuova
tubazione uguale all'esistente da collegarsi, in corrispondenza delle
sponde dell'idrovia ed in zona opportunamente distante dai lavori di
allargamento del canale navigabile, alla condotta interrata. Al fine
di evitare interruzioni del servizio e ritardi nei lavori, i
progettisti incaricati dovranno rapportarsi tempestivamente con
l'ente gestore dell'acquedotto CADF SpA.
13. SNAM Rete Gas ha espresso, relativamente agli impianti del
Distretto Nord Orientale (Centro manutenzione di Porto Viro) e del
Distretto Centro Orientale (Centro manutenzione di Bondeno), parere
favorevole al progetto condizionato all'adeguamento dei propri
impianti la cui definizione tecnico/economica potra' avvenire solo
dopo la presentazione di elaborati grafici adeguati alla definizione
precisa delle interferenze.
14. Telecom Italia SpA, facendo seguito ai diversi incontri avvenuti
sull'argomento, con i progettisti, (ing. Vecellio) e con i funzionari
della Provincia (ing. Andrighetti), conferma che, limitatamente al 1
lotto del progetto denominato "Canale Boicelli", sono state valutate
le interferenze con gli impianti di competenza posti sui ponti
interessati da demolizione/ricostruzione (Bardella, Betto,
Confortino, Mizzana), nonche' la presenza di un cavo in parallelismo
al canale fra i ponti Mizzana e Ferroviario. Al fine di eliminare
tali punti di interferenza sono gia' state avviate le procedure
interne per richiedere, come concordato, i primi finanziamenti di
budget per il 2005. Tali interventi, come convenuto, saranno
realizzati, in base ad un programma che si andra' a concordare con la
Direzione Lavori.
Telecom Italia SpA, richiede al fine di contenere i costi e nel
rispetto delle normative vigenti, di potere eseguire gli interventi
di spostamento richiesti in un'unica soluzione, sia con ipotesi di
"ponte dedicato ai servizi" sia con perforazione con posa di un
"cavidotto multiservizi". Si rende tuttavia disponibile a valutare,
come proposto durante gli incontri, una progettazione e conseguente
realizzazione che consideri i seguenti presupposti:
- gli spostamenti provvisori saranno realizzati a nostra cura e spese
su "idonee strutture" messe a disposizione gratuitamente da parte
dell'Ente richiedente;
- la sistemazione definitiva, sempre a nostra cura e spese, verra'
effettuata sulle strutture all'uopo realizzate, a cura e spese
dell'Ente, sul nuovo ponte.
Per la definizione del tipo di infrastruttura da realizzare, la
Funzione Area Sviluppo Rete di Ferrara di Telecom Italia SpA, rimane
a disposizione per fornire gratuitamente la massima collaborazione in
ambito progettuale (riferimento per questa attivita' e' il p.i. Amati
tel. 0532 290369).
La Societa' ribadisce l'esigenza di avere una pianificazione annuale
degli interventi, finalizzata al reperimento delle risorse economiche
necessarie nell'anno, inoltre, dovendo richiedere alle ditte
costruttrici pezzature di cavo specifiche per ogni singolo
intervento, di conoscere le esigenze "operative" con almeno sei mesi
di anticipo.
Riguardo agli altri lotti del progetto Telecom Italia SpA attende i
contatti necessari per prendere visione dei progetti, analizzarne le
interferenze conseguenti al fine di esprimere un parere in merito.
15. ENEL Distribuzione SpA esprime nulla osta di massima alla
regolarizzazione delle interferenze con gli impianti MT/BT di
competenza preesistenti (15 e 0,400 Kv aerei ed in cavo sotterraneo).
La realizzazione dei lavori e' subordinata alla presentazione dei
progetti esecutivi dell'opera che dovranno essere presentati con
congruo anticipo al fine dell'elaborazione dei relativi preventivi di
spesa. ENEL Distribuzione SpA precisa che gli oneri di spesa saranno
regolamentati in base a quanto indicato negli atti di sottomissione a
suo tempo perfezionati, mentre i lavori indotti fuori delle aree di
pertinenza dell'idrovia saranno a carico del richiedente.
Lotto 2
Comune di Tresigallo
16. Non e' indicato l'uso della parte di canale del vecchio tracciato
in Final di Rero, specificatamente si rileva che viene realizzato il
nuovo tracciato sul territorio di Ferrara da Final di Rero mantenendo
in essere il vecchio tracciato per il quale non sono stabilite
funzioni particolari, pertanto si richiede di effettuare le dovute
integrazioni allo scopo di comprendere le reali intenzioni
progettuali per questa specifica parte.
17. Si osserva che la realizzazione di una zona umida fra il nuovo
tracciato e il tracciato esistente , a ridosso di un vitale centro
abitato, desta preoccupazioni per gli aspetti igienico-ambientali,
pertanto si richiede di modificare l'impostazione progettuale al fine
di garantire la salubrita' dell'abitato di Final di Rero, atteso
anche che non e' evidenziata alcuna motivazione improcrastinabile di
tale impostazione progettuale.
18. Si osserva che e' previsto l'adeguamento della strada comunale
Argine Sinistro Volano; necessita siano specificati gli interventi
puntuali, tenendo presente che:
a) l'Amministrazione comunale di Tresigallo, da diversi anni sta
effettuando iniziative ed interventi volti alla valorizzazione, alla
rinaturalizzazione e salvaguardia del patrimonio vegetativo che
costeggia la Strada Argine Sinistro Volano, da Final di Rero verso
Ponte Eredita', per la presenza di specie arboree ed arbustive
significative sotto il profilo ecologico e quindi degne di tutela.
Altresi' e' da porre in evidenza che sono gia' stati effettuati
diversi investimenti economici ed e' in programma per il 2005 la
realizzazione di un progetto di recupero di siepe naturalistica, da
parte dell'Assessorato per l'Agricoltura Protezione Flora e Fauna di
Ferrara, dell'importo di Euro 16.500,00;
b) e' prevista la realizzazione di pista ciclabile intercomunale fra
Tresigallo, Migliarino e Ostellato, in fregio all'argine del Po di
Volano, progetto che prevede un investimento complessivo di Euro
900.000,00 e che interessa sia l'argine del Po di Volano che la
viabilita' esistente quale Via Argine Sinistro Volano con interventi
mirati a sfruttare la struttura viaria per adeguarla al percorso di
progetto. Tale intervento e' candidato ai finanziamenti OB2 del 2
triennio in fase di discussione da parte dei Sindaci dalla Provincia
di Ferrara;
c) per l'intervento progettuale dell'idrovia, si presume che venga
interessata per l'allestimento della cantieristica e per la
realizzazione dell'opera, la esistente viabilita' quale Via Argine
Sinistro Volano e alcune strade interne di Final di Rero; si nutrono
preoccupazioni inerenti l'impatto ambientale e acustico determinato
dal passaggio di grossi automezzi; si richiede uno studio adeguato
alla mitigazione, nonche' integrazioni puntuali del ripristino delle
strutture tenendo conto anche dei precedenti punti a) e b);
d) l'area agricola in prossimita' del Po di Volano fra Via Argine
Sinistro Volano, dopo il Ponte Eredita' e l'abitato di Rero, e'
individuato dall'attuale PRG vigente quale zona agricola E2.S:
Ricostruzione del Passaggio Fluviale - Vocazione Turistica; in
ottemperanza al fabbisogno individuato dal PIAE di materiale inerte,
l'Amministrazione comunale sta redigendo il PAE comunale per
disciplinare puntualmente gli interventi che possono determinare
materiale inerte derivante da attivita' secondarie non estrattive;
con variante al PRG adottato, tale area e' vocata alla
riqualificazione del paesaggio mediante interventi preventivi
pianificati dal PAE, per lo sfruttamento delle peculiarita' presenti
(maceri, argine fluviale, ecc.); per quanto espresso si richiede che
tali elementi vengano tenuti in debita considerazione dalla
progettazione specifica, soprattutto per la tempistica, individuando
nel cronoprogramma tempi certi affinche' l'Amministrazione comunale
possa poi programmare le future progettazioni per l'attuazione del
PAE.
19. Il progetto definitivo dovra' prevedere una viabilita' di accesso
all'area "golenale" fra il vecchio e il nuovo tracciato, ai fini di
effettuare le necessarie manutenzioni e per poter utilizzare tale
isola ai fini turistici-ambientali.
20. I nuovi ponti del territorio di Tresigallo, dovranno essere
progettati tenendo conto di percorsi ciclabili in sintonia con gli
attuali indirizzi di sistemazione del territorio.
21. Tenuto conto che la cartografia allegata alla procedura scoping
quale TAV 4 per il Lotto 2 interessante il Comune di Tresigallo,
redatta in scala 1:20.000, risulta di difficile interpretazione per
la verifica della zonizzazione di PRG, si ritiene che
orientativamente il progetto investa le seguenti zone:
a) zona E3/A agricola di salvaguardia e di interesse paesaggistico
ambientale art. 19 PTCP art. 64 NTA;
b) zona E25 zona agricola speciale: ricostruzione
paesaggistico-fluviale - Vocazione turistica art. 61 e 63.1 NTA;
c) percorsi ippici e viabilita' storica e panoramica extraurbane
(percorsi paesaggistici), art. 46 NTA;
d) fascia di rispetto stradale e dei canali di cui all'art. 46 NTA;
e) invasi di alvei di fiumi e corsi di acqua e relative zone di
tutela e fascia di rispetto art. 65 NTA;
f) Pista ciclabile/pedonale.
Per quanto attiene la viabilita' storica e panoramica il PRG prevede
che non possa essere modificata o soppressa se non per motivi di
sicurezza (strade-argine) o pubblica incolumita', benche'
l'intervento preveda l'allargamento dell'asta navigabile, il progetto
di dettaglio deve tener conto di quanto previsto dalla normativa del
PRG, come da articoli su specificati, relativamente ai disposti che
impongono il rispetto e la ricostruzione dei paesaggi e percorsi
naturalistici.
L'intervento di allargamento della sezione dell'asta navigabile
costituisce variante al PRG e pertanto si deve aver riguardo di
presentare elaborati del PRG con le dovute modifiche conseguenti; per
quanto e' possibile stabilire in questa fase, gli elaborati che
possono essere oggetto di modifica sono:
Tav. B - Final di Rero 1:2000
Tav. A1 - Grande Viabilita' 1:10000
Tav. A2 - Zonizzazione agricola 1:10000
Tav. 2 - Final di Rero 1:5000
Tav. 5 - Rero 1:5000
Tav. 6 - Parasacco 1:5000
Tav. A4 - dei vincoli paesaggistici 1:10000 (adottata)
22. Gli elaborati progettuali della procedura di VIA dovranno essere
a scala piu' dettagliata per una puntuale localizzazione
dell'intervento nell'ambito della pianificazione territoriale e per
esprimere le dovute considerazioni inerenti le occupazioni di suolo
pubblico; le planimetrie e le sezioni devono rappresentare sia lo
stato di fatto che lo stato di progetto, in scala adeguata alla
comprensione degli elementi da esaminare; le sezioni, anch'esse
rappresentative di stato di fatto e progetto, devono essere redatte a
scala di elaborato esecutivo, cosi' pure per i manufatti puntuali
quali ponti oggetto di rifacimento. In riferimento al Ponte Eredita',
tenuto conto che attualmente la sistemazione carrabile e' costituita
da mattonelle di asfalto pressato, si richiede di mantenere
caratteristiche similari in sede progettuale, anche nel rispetto
degli indirizzi del PRG relativamente alla viabilita' storica e
panoramica.
23. Gli interventi sul suolo pubblico, dovranno essere effettuati nel
rispetto del Regolamento comunale per la disciplina degli interventi
su aree pubbliche o di uso pubblico approvato con delibera del
Consiglio comunale n. 25 del 25/3/2003.
24. I cantieri dovranno essere autorizzati espressamente quali
attivita' temporanee ai sensi del Regolamento comunale adottato.
25. Relativamente agli aspetti dell'autorizzazione paesaggistica, si
evidenzia la necessita' che il progetto sia corredato dalla
documentazione prevista dalla DGR n. 1183 del 23/6/2003, Allegato B.
Comune di Migliarino
26. Riguardo all'innalzamento del ponte pedonale e del ponte
carrabile che attraversano l'abitato di Migliarino non risultano
descritte opere di raccordo con le infrastrutture esistenti: per il
ponte pedonale situato in centro storico si dovra' tenere conto della
esistenza della pista ciclabile realizzata sulla sponda sinistra e
degli accessi agli edifici dalla strada posta sulla sponda destra al
piede del ponte pedonale (Tav 3 - A del vigente PRG recante le
destinazioni d'uso al piano terra: attivita' artigianali, direzionali
e commerciali); si osserva inoltre che il risezionamento fluviale
dovra' tenere conto del tracciato lungofiume della pista ciclabile.
27. L'intervento sulle sponde del fiume nel centro abitato,
costituito da diaframmi in cemento armato, pone problemi per
l'impatto visivo delle opere strutturali e per la eliminazione delle
specie vegetative esistenti che dovranno essere studiati in fase
esecutiva; si pongono inoltre problemi di interferenza delle opere
dell'idrovia con la recente realizzazione delle piste ciclabili e
della darsena fluviale; oltre a cio' si segnala l'esistenza di reti
di sottoservizi (rete di fognatura attualmente in gestione al CADF)
che attraversano il corso d'acqua in corrispondenza dei due ponti
pedonale e carrabile da innalzare.
28. E' prevista la realizzazione di ulteriori tracciati di piste
ciclabili intercomunali fra gli abitati di Tresigallo, Migliarino e
Ostellato, con interventi localizzati a ridosso degli argini
fluviali; per tali interventi sono individuati investimenti e
finanziamenti comunitari attualmente in fase di valutazione da parte
dei Comuni interessati.
29. Vi sara' un significativo impatto ambientale e acustico
determinato dal passaggio di grossi automezzi nei tratti interessati
dai lavori; si auspica uno studio adeguato alla mitigazione delle
ricadute negative legato anche ai necessari ripristini delle
infrastrutture esistenti interessate dai lavori.
30. Per quanto attiene le norme urbanistiche gli interventi di
realizzazione dell'idrovia riguardano: ampie zone agricole
individuate come Zone E dal vigente PRG, per le quali dovranno essere
tenute in considerazione le problematiche idrauliche e ambientali;
ampie zone edificate ed urbanizzate dell'abitato: Zone A, Zone B,
Zone C, Zone D, Zone G, sulle quali insistono opere realizzate a
ridosso delle zone di intervento dell'idrovia; zone di invasi ed
alvei di bacini e corsi d'acqua (art. 18 PTCP); dossi di pianura
(art. 20 PTCP); sistemi ambientali da tutelare (Zone E3 NTA- PRG); le
eventuali varianti da apportare alla cartografia potranno riguardare:
Tav. 3P - Usi del suolo 1: 5000; Tav. 2P - Analisi del paesaggio e
sistema dei vincoli; Tav. 3 - A Destinazioni d'uso al piano terra.
31. Data la particolare localizzazione degli interventi si ritiene
opportuna una definizione esecutiva delle opere che, al fine di
evidenziare gli eventuali elementi di conflitto, sia redatta sulla
base di una rilevazione dello stato di fatto a scala opportuna; cio'
in particolare per le opere di innalzamento dei ponti e per la
sistemazione delle sponde interessate dalla realizzazione dei
diaframmi in cemento armato.
32. Si tenga infine presente che e' agli atti di questo Comune la
verifica ( screening) del progetto "Opere di regolazione e controllo
delle piene della rete idraulica del Po di Volano - Traversa in
localita' Fiscaglia" di cui alla delibera della Giunta regionale n.
1091 del 7/6/2004; la realizzazione di tale traversa permettera' la
salvaguardia di territori attualmente in situazione idraulica critica
ed avra' come effetto un significativo innalzamento del livello
idrico ( fino ad un massimo di 50 cm) in caso di piena.
Lotto Arni
33. Con riferimento al lotto ARNI, dovra' essere posta particolare
attenzione nelle modalita' di attuazione dei lavori per il tratto che
corre parallelo alle Vallette di Ostellato, area ZPS e definita dalla
strumentazione urbanistica del Comune di Ostellato come "Zona di
tutela naturalistica".
Relazione d'incidenza
34. La relazione d'incidenza che dovra' essere prodotta nell'ambito
della procedura di VIA, dovra' essere strutturata nel modo seguente:
Motivazioni del progetto
Finalita' del progetto
Livello di interesse (locale, provinciale, regionale, nazionale o
comunitario)
Tipologia di interesse (privato, pubblico o di rilevante interesse
pubblico)
Eventuali esigenze di realizzazione del progetto connesse alla salute
dell'uomo, alla sicurezza pubblica o di primaria importanza
ambientale
Relazione tecnica descrittiva degli interventi (caratteristiche
tecniche e fisiche degli interventi previsti)
Tipologie delle opere/azioni previste
Dimensioni delle opere previste e/o ambito di riferimento
Periodicita' delle attivita' previste (fase di cantiere, fase
gestionale e fase di eventuale ripristino)
Complementarieta' con altri piani/progetti
Relazione descrittiva dell'area di intervento (stato di fatto) e del
sito
Inquadramento generale dell'area
Presenza di elementi naturali (boschi, zone umide, prati, ecc.)
nell'area di intervento
Descrizione del sito interessato dalle opere (SIC e/o ZPS)
Indicare se l'opera prevista e' interna al sito o incide
dall'esterno
Indicazione degli habitat e delle specie animali e vegetali di
interesse comunitario presenti nel sito con particolare riferimento a
quelli prioritari
Presenza di connessioni ecologiche
Presenza di aree protette
Descrizione delle interferenze tra opere/attivita' previste ed il
sistema ambientale (habitat e specie animali e vegetali presenti).
L'incidenza deve essere relativa alle diverse fasi di intervento
(fase di cantiere, fase gestionale e fase di eventuale ripristino)
Uso di risorse naturali:
- prelievo di materiali (acqua, terreno, materiali litoidi, piante,
animali, ecc.)
- taglio vegetazione (arborea, arbustiva, erbacea)
- altro
Fattori di alterazione morfologica del territorio e del paesaggio:
- consumo, occupazione, alterazione, impermeabilizzazione suolo
- escavazione
- costipamento terreno/impermeabilizzazione suolo interferenza con
deflusso idrico superficiale e/o sotterraneo
- intercettazione e modifica correnti litoranee
- modificazione zone umide
- alterazione delle pratiche colturali
- uso del suolo post intervento
- alterazione dinamiche naturali, inserimento specie alloctone
- altro
Fattori di inquinamento e di disturbo ambientale:
- suolo
- acqua (superficiale, sotterranea)
- aria (emissioni di gas, polveri e odori, aumento traffico
veicolare)
- produzione di rifiuti e scorie
- acustico (produzione di rumore/disturbo/vibrazioni
elettromagnetico/radiazioni ionizzanti o non ionizzanti)
- irraggiamento termico
- inquinamento luminoso
- altro
Rischio di incidenti: sostanze e tecnologie impiegate (esplosioni,
incendi, rilasci sostanze tossiche, ecc.), incidenti viabilistici
Rapporto tra opere/attivita' previste e componenti biotiche presenti
nell'area e nel sito
Rapporto tra opere/attivita' previste e componenti abiotiche presenti
nell'area e nel sito
Rapporto tra opere/attivita' previste e connessioni ecologiche
presenti nell'area e nel sito
Rapporto tra opere/attivita' previste ed habitat di interesse
comunitario presenti nell'area e nel sito, con particolare
riferimento a quelli prioritari (riduzione, trasformazione o
frammentazione habitat)
Rapporto tra opere/attivita' previste e specie animali di interesse
comunitario presenti nell'area e nel sito con particolare riferimento
a quelle prioritarie (alterazione habitat di riproduzione, di
alimentazione, di svernamento, ecc. o riduzione delle popolazioni)
Rapporto tra opere/attivita' previste e specie vegetali di interesse
comunitario presenti nell'area e nel sito con particolare riferimento
a quelle prioritarie (alterazione habitat di riproduzione, substrato,
ecc. o riduzione delle popolazioni)
Indicazione di eventuali ipotesi progettuali alternative
Aspetti migliorativi e peggiorativi (ambientali, economici, sociali,
ecc.) delle diverse soluzioni analizzate
Indicazione di eventuali misure di mitigazione dell'incidenza delle
opere/attivita' previste
Aspetti tecnici, economici, sociali ed ambientali delle misure di
mitigazione proposte
Indicazione di eventuali misure di compensazione
Aspetti tecnici, economici, sociali ed ambientali delle misure di
compensazione proposte
Conclusioni
Intervento con incidenza significativa, ma positiva
Intervento con incidenza nulla
Intervento con incidenza negativa, ma non significativa
Intervento con incidenza negativa e significativa
Allegati
Cartografia dell'area di intervento e del sito (o cartografia di
progetto)
Fotografie dell'area di intervento e del sito
Provenienza dei dati
Studio di impatto ambientale (SIA)
Quadro di Riferimento Programmatico
35. Con riferimento alla "Lista di controllo generale per la
procedura di VIA" di cui alla delibera di Giunta regionale n. 1238
del 15 luglio 2002, il SIA, oltre a quanto indicato nel piano di
lavoro proposto, dovra' contenere e sviluppare adeguatamente:
A.1.1. Descrizione sintetica dell'impostazione del SIA (composizione
gruppo di lavoro, metodi usati per selezionare alternative o fare
valutazioni, difficolta', carenze, ecc.; in allegato le descrizioni
estese);
A.1.3. Descrizione sintetica introduttiva del progetto specificando
la natura, la tipologia delle opere, le motivazioni, gli obiettivi da
conseguire ed i risultati attesi;
A.1.4. Descrizione del livello di copertura della domanda di
intervento (per ogni alternativa di intervento, anche in assenza
d'intervento, e in relazione all'evoluzione della domanda lungo la
vita tecnica dell'intervento);
A.1.8. Descrizione dei costi e dei benefici economici complessivi
dell'intervento;
A.2.2. Mappa uso reale del suolo esistente (con riportate aree
edificate: uso residenziale, insediamenti storici, attivita'
industriali, attivita' artigianali, servizi urbani e territoriali,
aree di tutela, aree a verde pubblico e privato, aree agricole,
etc.);
A.2.3. Mappa topografica con indicazione delle infrastrutture
esistenti (strade, ferrovie, gasdotti, elettrodotti, opere
acquedottistiche e fognarie, linee telefoniche, teleriscaldamento,
etc.);
A.2.5. Mappa delle proprieta' interessate e vicine al progetto (con
riportati i siti d'intervento, i riferimenti catastali e le
delimitazioni delle diverse proprieta');
A.3.15. Mappa mosaico dei vincoli
territoriali/paesaggisti/ambientali/naturalistici;
A.3.16. Mappa mosaico degli strumenti di pianificazione urbanistici
comunali che interessano i siti d'intervento;
A.3.17. Mappa delle infrastrutture principali esistenti e programmate
presso i siti di intervento;
A.3.19. Descrizione delle disarmonie reciproche eventuali di
previsione contenute in distinti strumenti programmatori, piani o
normative;
A.10.1. Descrizioni delle concessioni, autorizzazioni, intese,
licenze, pareri, nulla osta, assensi comunque denominati, preordinati
alla realizzazione del progetto proposto (specificare anche le
Amministrazioni interessate);
A.10.2. Descrizioni delle principali norme ed indirizzi tecnici che
regolano le tipologie di opere come quelle proposte (es. norme in
materia di tutela ambientale, etc.);
A.10.3. Descrizione delle conformita' o disarmonie eventuali delle
opere e degli interventi proposti alle norme ed indirizzi tecnici;
A.11.2. Descrizione delle modificazioni assunte formalmente,
intervenute o necessarie per il progetto.
36. Dovra' essere verificata la compatibilita' e la possibilita' di
integrazione degli interventi in progetto con:
- progetti di bonifica attivati e/o conclusi ai sensi della 471/99 in
siti coinvolti e/o confinanti;
- Piani particolareggiati ed altri strumenti di pianificazione
urbanistica gia' approvati e/o in corso d'istruttoria e con
interventi rilevanti pubblici o privati (con particolare riferimento
al previsto ponte di collegamento tra Via Arginone e l'area Eridania
e al previsto parco in zona Eridania, gia' in corso di
realizzazione);
- interventi di risanamento (realizzati o programmati) degli scarichi
fognari esistenti con recapito in acque superficiali.
37. Nel quadro di riferimento programmatico del SIA dovranno essere
trattati anche:
- Piano stralcio per l'assetto idrogeologico (PAI) del fiume Po;
- Piano provinciale per la gestione dei rifiuti (PPGR);
- Piano Infraregionale delle attivita' estrattive (PIAE);
- tutti gli atti di programmazione (accordi di programma,
convenzioni, ecc.) inerenti l'idrovia ferrarese all'interno del
sistema idroviario padano-veneto, e gli studi e gli strumenti di
pianificazione relativi (master-plan, piano regolatore del sistema
portuale di Comacchio/Porto Garibaldi/Lido Estensi nel comune di
Comacchio, ecc.).
38. Le analisi delle "previsioni e vincoli contenuti nei piani dei
trasporti" non dovranno limitarsi ad un inquadramento generico
dell'opera nella pianificazione di settore ma dovranno essere
effettuate con specifico riferimento al disegno di riassetto e
razionalizzazione delle infrastrutture logistiche promosso a scala
vasta dalla Regione Emilia Romagna; tale riflessione e' gia' stata
concretamente avviata dagli uffici tecnici regionali competenti e si
lega, nel caso di Ferrara, anche alla riconversione dello scalo
merci ed al destino dei raccordi ferroviari attualmente in esercizio
che collegano l'area industriale collocata in fregio al Canale
Boicelli per un suo lungo tratto. Questa analisi non potra'
prescindere da una valutazione dell'impatto che la nuova opera
determina (o, viceversa, degli effetti e dei condizionamenti che essa
potra' subire) in relazione alla presenza di altri scali e impianti
attrezzati per l'interscambio di merci e passeggeri tra vettori
idroviari e vettori terrestri ubicati nella media e bassa area padana
(Rovigo, Mantova, ecc.) e che risultano gia' operativi o lo saranno
entro breve tempo.
39. Sempre con riferimento al tema logistico, appare necessario un
approfondimento delle relazioni e delle possibili sinergie tra la
nuova opera (ed in particolare le banchine attrezzate previste nel
primo tratto del canale Boicelli) e la collocazione di un terminal
ferroviario di smistamento "rapido" di concezione innovativa (cioe'
largamente automatizzato) per unita' di carico standardizzate,
ubicato tra Ferrara C.le e Pontelagoscuro facente parte di una rete
di relazioni ferroviarie di livello nazionale.
40. Analogamente a quanto previsto per il settore delle merci, si
ritiene indispensabile individuare le funzioni che potranno essere
svolte dalla nuova idrovia anche sotto il profilo dello sviluppo
turistico, inserendo una previsione specifica che dovra'
riconnettersi alle importanti azioni di promozione in atto e
programmate a livello locale, comprensoriale ed anche interregionale.
In proposito, con fondate ragioni, si ritiene che i benefici maggiori
ritraibili da una migliorata navigabilita' dell'asta idroviaria siano
conseguibili piu' che da un accrescimento del volume di traffico
merci trasferito/acquisito al vettore acqueo dall'incremento netto di
attivita' produttive, commerciali e di servizio connesse allo
sviluppo del trasporto acqueo per diporto e per motivi turistici e
ricreativi. Tale impatto, da classificare ovviamente tra quelli di
segno positivo, appare importante in termini assoluti e percio' deve
essere quantificato nel modo piu' accurato possibile per permettere
le successive valutazioni economiche tipiche di un bilancio
costi/benefici.
41. Sulla base delle analisi di cui ai punti precedenti, dovra'
essere sviluppata una valutazione sui traffici - e quindi sui
movimenti di natanti - che potranno utilizzare l'opera,
quantificandone la consistenza in termini di passaggi/giorno, da
effettuarsi distintamente per ciascuna tipologia ipotizzabile
(commerciale, industriale, turistica, diportistica) per due diversi
orizzonti temporali (medio e lungo termine). Tale valutazione e'
essenziale, in quanto essa sola permettera' di conoscere e fissare il
dato di input per le verifiche di carattere trasportistico sulla
capacita' della rete stradale. Infatti, qualora gli attuali ponti
stradali che attraversano l'idrovia in ambito urbano dovessero essere
sostituiti da ponti mobili, i tempi di attesa dei veicoli e le
conseguenze in termini di riduzione della capacita' di deflusso
potrebbero generare seri fenomeni di congestione - piu' o meno
localizzati e ripetuti nell'arco della giornata- su comparti anche
estesi intorno ai punti di intersezione detti. Per le conseguenti
valutazioni si rimanda allo specifico punto richiamato
successivamente nell'ambito dei riferimenti progettuali.
42. Le attivita' di studio dovranno considerare la congruenza tra le
opere infrastrutturali di accompagnamento dell'opera idroviaria (e
cioe' le nuove strade, gli eventuali bypass, i nuovi manufatti di
scavalco) e le infrastrutture viarie previste nel Piano strutturale
comunale (PSC), e nel PGTU (Piano generale del traffico urbano)
verificando, attraverso un'analisi comparata, la funzionalita' di
eventuali soluzioni alternative/concorrenti, in modo da individuare
le soluzioni che permettano la massimizzazione nell'uso delle risorse
economiche e/o territoriali.
Quadro di Riferimento progettuale
43. Il SIA dovra' chiarire quali provvedimenti saranno adottati
provvisoriamente nelle aree in cui non sono previste opere di
sistemazione idraulica per mancanza di fondi e se l'assenza di opere
in tali aree influira' sulla classe dell'idrovia.
44. Con riferimento alla "Lista di controllo generale per la
procedura di VIA" di cui alla delibera di Giunta regionale n. 1238
del 15 luglio 2002, il SIA, oltre a quanto indicato nel piano di
lavoro proposto, dovra' contenere e sviluppare adeguatamente:
B.1.16. Descrizione delle alternative considerate in relazione alla
diversa tempistica, scelta dei tempi di costruzione e di esercizio;
B.1.19. Descrizione e motivazione delle scelte compiute per le
alternative, tenendo conto degli impatti ambientali;
B.2.8. Descrizione dell'eliminazione della vegetazione in fase di
cantiere;
B.2.9. Descrizione delle demolizioni dei manufatti preesistenti;
B.2.10. Descrizione delle modalita' di smaltimento dei reflui dai
siti di cantiere, evidenziando le destinazioni previste;
B.2.13. Descrizione dei movimenti di terra interni alle aree di
cantiere;
B.2.14. Descrizione di scavi o dragaggi in acqua durante i lavori di
costruzione;
B.2.15. Descrizione dell'accumulo temporaneo in cantiere di materiali
di scavo, con particolare attenzione ai relativi strumenti di
pianificazione;
B.2.16. Descrizione di sbarramenti e/o deviazioni temporanei di corsi
d'acqua;
B.2.19. Descrizione delle modalita' di regolazione delle portate dei
corsi d'acqua interessate da attivita' di cantiere;
B.2.25. Disegni dei ponti provvisori;
B.2.30. Disegni delle opere di sbarramento e/o deviazione provvisoria
di corsi d'acqua;
B.2.32. Descrizione degli accumuli temporanei di materiale,
discariche speciali per i materiali di risulta, depositi di
carburante, depositi di materiali di scarto;
B.2.33. Disegno degli accumuli temporanei di materiale, discariche
speciali per i materiali di risulta, depositi di carburante, depositi
di materiali di scarto;
B.3.6. Mappa con impianti di trasporto di energia elettrica o di
gruppi elettrogeni;
B.3.12. Indicazione del tipo di mezzi di cantiere che vengono
utilizzati: ruspe, escavatori, automezzi pesanti, etc.
B.5.1. Descrizione delle quantita' e del tipo di materiali di risulta
dai cantieri, con le relative modalita' di smaltimento dei rifiuti,
evidenziando le destinazioni previste;
B.10.1. Descrizione delle possibilita' di incidente nella fase di
cantiere in riferimento ad esondazioni o allagamenti (effetti, danni
e possibilita' di accadimento);
B.10.2. Descrizione delle possibilita' di incidente nella fase di
cantiere in riferimento a franamenti di versante (effetti, danni e
possibilita' di accadimento);
B.10.4. Descrizione delle possibilita' di incidente nella fase di
cantiere in riferimento ad interazione dei lavori con gasdotti,
oleodotti, elettrodotti interrati (effetti, danni e possibilita' di
accadimento);
B.11.1. Descrizione delle misure che si sono considerate nella fase
di cantiere per mitigare gli impatti prodotti;
B.12.2. Descrizione della durata dei cantieri e dei lavori di
costruzione;
B.13.2. Planimetrie, piante e sezioni rappresentative delle opere
permanenti;
B.13.4. Descrizione dei flussi di traffico (su idrovia e su strada)
previsto nei vari scenari di esercizio considerati;
B.13.7. Descrizione di prescrizioni, servitu' e restrizioni all'uso
dei suoli indotti o conseguenti all'intervento (con particolare
riferimento all'esercizio attuale di certe zone, utilizzate ad es.
per attivita' sportive);
B.13.11. Descrizione delle modalita' di piantumazione e taglio di
vegetazione (n. di alberi e arbusti, specie, eta' e sesto d'impianto,
irrigazione, manutenzione);
B.13.12. Descrizione delle modalita' organizzative delle azioni di
manutenzione delle opere;
B.13.14. Profili longitudinali delle opere lineari permanenti
(strade, elettrodotti, pipe lines, collettori, etc.);
B.13.15. Disegno dei ponti, anche con inserimenti fotografici di
progetto che evidenzino opportunamente gli impatti visivi piu'
significativi;
B.13.20. Disegno delle opere fognarie;
B.13.22. Disegno delle opere permanenti per il consolidamento delle
sponde, anche con inserimenti fotografici di progetto che evidenzino
opportunamente gli impatti visivi piu' significativi;
B.13.26. Disegno delle opere permanenti di mitigazione degli impatti
ambientali;
B.16.3. Mappa del sistema drenante e fognario (con particolare
riferimento all'ubicazione degli scarichi)
B.18.3. Disegni delle opere di mitigazione previste per limitare il
rumore prodotto in fase di esercizio (barriere, ecc.)
B.19.1. Descrizione delle vibrazioni emesse nel terreno dalle
operazioni progettate e delle azioni di mitigazione previste
(indicare i fattori di emissione dei mezzi e delle operazioni, in
condizioni normali e peggiori in relazione ai recettori impattati);
B.19.2. Descrizione delle azioni di mitigazione previste per limitare
le vibrazioni prodotte nel terreno in fase di esercizio;
B.22.11. Descrizione degli incidenti per viabilita' (via terra e via
acqua) in condizioni di esercizio normali ed anormali, con fattori di
rischio, effetti, danni e probabilita' di accadimento;
B.22.17. Descrizione delle possibilita' di innescare "effetti domino"
cioe' possibile incremento degli effetti incidentali per la
prossimita' del progetto ad altri fattori di rischio (es. area
industrie chimiche Solvay - Polo chimico);
B.23.1. Descrizione delle possibilita' di degrado delle strutture;
B.23.2. Descrizione delle azioni di manutenzione previste nella fase
di esercizio (manutenzioni ordinarie e straordinarie);
C.1.4. Descrizione della presenza di ambiti contaminati da rifiuti e
da sostanze pericolose vicino alle zone d'intervento;
C.1.11. Descrizione del sistema esistente di captazione e smaltimento
delle acque meteoriche e reflue presso i siti di intervento;
C.1.14. Descrizione di scarichi inquinanti nei corpi idrici nel
bacino d'intervento (scarichi produttivi, civili, scolmatori fognari,
etc.);
C.2.1. Descrizione dei rischi d'incidente di origine antropica
presenti nella zona vicino all'intervento proposto;
C.2.3. Mappa delle zone a rischio d'incidente;
45. Il SIA dovra', inoltre, contenere:
- la descrizione delle alternative considerate in relazione
all'analisi costi/benefici;
- la descrizione delle modalita' operative previste in fase di
cantiere (es. uso diaframmi e/o altre modalita' di
impermeabilizzazione) e valutazioni circa il rischio idraulico
inerente sempre la fase di cantiere;
- la descrizione delle alternative considerate in relazione alle
diverse modalita' di smaltimento dei materiali di scavo, dei fanghi
da risezionamento dell'alveo, del materiale demolito e di rifiuti
vari, evidenziando le destinazioni previste;
- la descrizione, tramite l'utilizzo di modelli, delle variazioni di
traffico urbano indotto dalle varie fasi di cantiere previste, con
particolare riferimento alla chiusura dei ponti e all'utilizzo delle
strade dei mezzi di cantiere, evidenziando i volumi di traffico per
ciascun tracciato e per i vari momenti della giornata;
- la descrizione delle alternative considerate in relazione
all'impatto sul traffico causato dalle fasi di cantiere.
46. Nel SIA dovra' essere effettuata una valutazione comparata tra le
diverse possibili collocazioni delle nuove opere stradali di
attraversamento (previste come misure di accompagnamento del progetto
idroviario) in modo che il loro inserimento nella maglia viaria
esistente (e pianificata) massimizzi la connettivita' della detta
rete stradale (nel rispetto della gerarchizzazione stradale prevista
negli specifici documenti di piano). Un'analisi specifica e'
richiesta, in particolare, per l'allacciamento stradale della SS 64
(via Padova) con la zona ubicata ad ovest del canale Boicelli che
permetta di minimizzare gli impatti del traffico sulle zone insediate
circostanti.
47. Il SIA dovra' comprendere dettagliate analisi numeriche (svolte
con l'ausilio degli appropriati modelli di macro e microsimulazione
dinamica) per verificare l'inesistenza di fenomeni indotti di
saturazione (e/o congestione ) sulla maglia viaria urbana conseguenti
alla interruzione della circolazione, qualora fossero adottati ponti
mobili che comportassero l'arresto - pur momentaneo - dei flussi
autoveicolari. Qualora i risultati di queste analisi non fossero
soddisfacenti e non venisse garantito un adeguato livello di servizio
(LoS), nel senso previsto dalla manualistica di settore (HCM) lo
studio dovra' indicare le soluzioni di rimedio o mitigazione
possibili ed i loro costi.
48. Per entrambe le fasi di cantierizzazione e di esercizio
dell'idrovia, dovranno essere quantificati i relativi benefici e
costi indotti. Per quanto attiene alla fase di cantierizzazione
dovranno essere individuati i percorsi dei mezzi d'opera, la
consistenza dei loro flussi e valutato il maggior aggravio sui tempi
totali di percorrenza indotti sulla rete stradale coinvolta. Tutte le
informazioni dovranno tendere a comporre un quadro il piu' possibile
esaustivo dei fenomeni (positivi e negativi) generati dalla presenza
dell'opera idroviaria e a tradurli in valori monetari, al fine di
sviluppare una completa analisi costi/benefici. Tali analisi dovranno
essere condotte con le metodologie classiche e fornire i valori dei
relativi indici di efficacia ed efficienza (NPV, IRR, ecc). La
valutazione economica dovra' essere ovviamente comprensiva dei
benefici "allargati" all'economia locale, inclusi gli effetti attesi
in termini di sviluppo turistico e di indotto sulle attivita'
produttive locali, nonche' di incremento dei valori immobiliari in
relazione alla riqualificazione del water front cittadino.
Quadro di riferimento ambientale
49. Con riferimento alla "Lista di controllo generale per la
procedura di VIA" di cui alla delibera di Giunta regionale n. 1238
del 15 luglio 2002, il SIA, oltre a quanto indicato nel piano di
lavoro proposto, dovra' contenere e sviluppare adeguatamente:
D.1.4. Descrizione del regime pluviometrico (precipitazioni mensili,
piogge intense, curve di possibilita', etc.).
D.3.8. Descrizione dei regimi di magra presenti nei corsi d'acqua
interessati, con i relativi volumi minimi, durate e frequenze.
D.3.9. Descrizione dei regimi di piena presenti nei corsi d'acqua
interessati, con i relativi volumi, durate e frequenze.
D.3.10. Descrizione degli eventi di piena e di pioggia che creano
condizioni di crisi nella rete idrografica (specificando tempi di
ritorno, dimensioni degli eventi di pioggia e delle portate, minimi
franchi arginali, stime dei danni, etc.).
D.3.11. Descrizione degli acquiferi presenti nel bacino d'interesse
(escursioni piezometriche, velocita' di scorrimento, rapporti tra
falde superficiali e profonde e zone di ricarica, etc.).
D.3.12. Descrizione dello stato di qualita' esistente per le acque
sotterranee.
D.3.13. Descrizione delle aree di protezione di pozzi idropotabili.
D.3.16. Mappe delle aree potenzialmente oggetto d'esondazioni e delle
aree esondate in passato.
D.3.17. Mappa della vulnerabilita' degli acquiferi.
D.4.6. Descrizione litostratigrafica e idrogeologica valida per
l'area d'intervento.
D.4.12. Descrizione delle situazioni particolarmente sfavorevoli in
relazione alla stabilita' delle sponde.
D.4.13. Descrizione delle caratteristiche geotecniche dei terreni e/o
dei fondali in prossimita' di punti significativi (indicare le prove
di laboratorio geotecnico, i risultati, la capacita' portante,
etc.).
D.4.20. Descrizione dei fenomeni di subsidenza presso i siti di
intervento.
D.4.23. Descrizione del trasporto solido naturale dei corsi d'acqua
presso i siti d'intervento (con particolare riferimento alle
dinamiche erosive e di interramento attualmente presente negli
alvei).
E.1.2. Descrizione della valutazione e della scelta tra alternative
progettuali.
E.3.3. Descrizione e stima dell'evoluzione nel tempo di percolazioni
di sostanze inquinanti nel sottosuolo.
E.3.5. Descrizione e stima dell'evoluzione nel tempo delle
alterazioni indotte dal progetto sul regime idraulico.
E.3.6. Descrizione e stima dell'evoluzione nel tempo di diffusione di
sostanze inquinanti nei corpi idrici superficiali.
E.4.7. Descrizione e stima dell'impatto indotto dalla variazione del
trasporto solido, dalle modifiche di progetto, ed eventualmente dal
moto ondoso provocato dal passaggio dei natanti, sulle dinamiche di
erosione/ripascimento delle rive e, se del caso, della costa (scenari
a breve, medio e lungo periodo).
E.6.8. Descrizione delle possibilita' di sviluppo o di richiamo in
zona di specie animali indesiderate (es. ratti, nutrie, zanzare,
ecc.).
E.9.7. Descrizione delle possibilita' di sviluppo di organismi
fastidiosi o molesti (zanzare, ratti, ecc.) o di vettori di malattie
(popolazione coinvolta).
E.10.1. Descrizione d'inquadramento degli impatti conseguenti al
verificarsi di incidenti rilevanti.
E.12.3. Descrizione degli impatti per il sistema della mobilita'.
E.14.1 Descrizione d'inquadramento delle mitigazioni d'impatto
ambientale
E.14.2 Descrizioni degli impatti residui dopo le mitigazioni
E.14.4 Descrizione delle modalita' di monitoraggio/controllo degli
impatti prodotti e dell'efficacia delle misure di mitigazione, con
particolare attenzione agli impatti residui a medio-lungo termine,
irreversibili, incerti, emergenze o incidenti (responsabili,
obiettivi, enti coinvolti, modalita' di azione, scadenze dei rapporti
periodici, etc.)
F.5. Descrizione sintetica dei metodi, modelli, riferimenti
utilizzati per la valutazione e la stima degli impatti (allegare
esempi significativi completi delle stime modellistiche effettuate
rispetto alle diverse tipologie di impatto ambientale, con valori di
input, algoritmi di calcolo e relativi risultati di output; le
eventuali descrizioni dettagliate vanno inserite in allegato al
SIA).
50. Il SIA dovra', inoltre, contenere:
- la descrizione delle caratteristiche idrogeologiche di dettaglio
dell'area di intervento;
- la descrizione, relativa sia alla fase di cantiere sia alla fase di
esercizio, dell'evoluzione nel tempo della diffusione di sostanze
inquinanti nei corpi idrici superficiali e nelle falde sotterranee;
- valutazioni circa l'ingressione salina determinata
dall'allargamento del porto canale.
51. In relazione all'impatto acustico atteso sia in fase di cantiere
sia in fase di esercizio, dovra' essere prodotta una valutazione
d'impatto acustico, redatta da tecnico competente in acustica
ambientale coerentemente con le indicazioni della legislazione
nazionale e regionale in materia.
52. Si ribadisce la necessita' di provvedere ad indagini
archeologiche preventive e di redigere una ricerca storica,
bibliografica, archivistica, geologica e topografica che tenga conto
anche di quelle evidenze archeologiche che non siano gia' ricomprese
nelle aree tutelate o non siano gia' note a livello bibliografico e/o
cartografico. Lo studio dovra' essere redatto anche sulla base dei
dati piu' recenti in possesso della Soprintendenza per i Beni
Archeologici dell'Emilia Romagna, la quale ne rendera' disponibile la
consultazione presso il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, con
la cui direzione dovranno essere assunti gli accordi preventivi.
Al Museo Archeologico Nazionale si dovra' fare riferimento anche per
gli altri adempimenti finalizzati alla tutela archeologica (scavi e
controlli preventivi e in corso d'opera) che dovranno essere
attribuiti a personale tecnico specializzato di provata
professionalita' (archeologi) e di cui la Soprintendenza per i Beni
Archeologici assumera' solamente il coordinamento e la direzione
scientifica.
53. Lo studio sopra richiesto dovra' essere affiancato da una
rigorosa indagine storica relativa alla evoluzione del territorio
interessato, da un punto di vista sia architettonico che urbanistico.
Si reputa, infatti, del tutto indispensabile che il progetto si basi
sull'esauriente cognizione delle fasi evolutive dei centri abitati
coinvolti e delle caratteristiche storiche ed attuali dei luoghi
attraversati dall'Idrovia.
54. Come gia' sottolineato nella nota n. 1216 BN del 20/5/2003 della
Soprintendenza di Ravenna, il corso del Po di Volano attraversa la
citta' di Ferrara "in fregio a comparti urbani fortemente
caratterizzati dalla presenza di edilizia storica, a volte anche con
rilevante valenza monumentale o di sicuro interesse testimoniale con
riferimento ai primi insediamenti industriali della citta'.". In
considerazione del rischio che le opere idrauliche previste possano
determinare variazioni di falda capaci di produrre cedimenti o
dissesti delle limitrofe strutture storiche, la ricerca storica
dovra' essere affiancata dalle opportune verifiche di carattere
idrogeologico e geotecnico. Si richiama la medesima nota della
Soprintendenza di Ravenna per quanto relativo alle zone limitrofe
alla Basilica di San Giorgio e a Porta Romana, per le indicazioni
fornite relativamente al ponte di San Giorgio (del quale e' fin d'ora
esclusa la sopraelevazione) e per gli aspetti relativi alla
riqualificazione delle sponde del tratto urbano del Po di Volano.
Si ritiene, inoltre, opportuno estendere il campo di studio
all'intero percorso dell'Idrovia, acquisendo opportuni dati
storico-conoscitivi su tutte le strutture di attraversamento e di
contenimento, e sulle emergenze architettoniche limitrofe al
tracciato che possano essere in possesso di requisiti di interesse
storico-artistico ed analizzando con particolare attenzione gli
aspetti relativi al tratto in corrispondenza del centro urbano di
Comacchio.
55. Il progetto dovra' contenere gli opportuni approfondimenti volti
a verificare la compatibilita' paesaggistica dei nuovi interventi.
Dovranno essere previsti specifici elaborati di studio dei contesti
paesaggistici attraversati, corredati da opportune sezioni ambientali
e da tavole tematiche, atti a fornire un supporto in previsione del
progetto di interventi di mitigazione ambientale e di
riqualificazione paesaggistica.
56. In riferimento agli interventi previsti sul porto canale di Porto
Garibaldi, il SIA dovra' contenere:
- uno studio dei paraggi di Porto Garibaldi, in funzione dei
sedimenti provenienti dalla nuova sistemazione idraulica e degli
eventuali inquinanti;
- uno studio degli eventuali fenomeni erosivi in conseguenza delle
nuove opere;
- uno studio degli eventuali fenomeni connessi alla costruzione del
nuovo molo foraneo Sud;
- uno studio dell'impatto sulle opere a mare in caso di piena.
57. Dovra' essere verificata la possibilita' di utilizzare il
materiale proveniente dagli scavi relativi all'allargamento del porto
canale di Porto Garibaldi per il ripascimento del litorale, come
stabilisce la normativa in materia (art. 35 del DLgs 152/99 e DM
Ambiente 24/1/1996 ). Per motivi di economia globale, si ritiene
opportuno che il ripascimento sia, per quanto possibile, contestuale
agli scavi;
2) di dare atto delle conclusioni della Conferenza di Servizi
contenute nel verbale in data 15 novembre 2004, che costituisce
l'Allegato A parte integrante e sostanziale della presente delibera,
ed in particolare:
- di dare atto che, con riferimento alle piste ciclabili esistenti
e/o in progetto, segnalate dai Comuni di Tresigallo e Migliarino come
elementi cui fare attenzione in sede di progettazione definitiva
(prescrizioni 18. e 28.), ARNI ha inteso specificare che:
a) per le piste ciclabili esistenti e' stato rilasciato il nulla osta
n. 586 dell'8/7/2002 di questo Ufficio, che testualmente recita: "
..le opere che ricadono in zone demaniali sono assentite alla sola
condizione che qualora risultassero in conflitto con il progetto di
adeguamento dell'Idrovia citato vengano demolite a cura ed onere
dell'Ente richiedente";
b) la legislazione di riferimento e' il RD 11/7/1913, art. 52 che
dispone "I beni laterali ai fiumi sono soggetti alla servitu' di via
alzaia ... Dove la larghezza di questa non e' determinata da
regolamenti e consuetudini vigenti, si intendera' stabilita a m 5.".
In base a tale disposto di legge e' stato rilasciato il N.O. di cui
al precedente capoverso ed in base al medesimo disposto saranno
rilasciati i N.O. relativi a progetti di opere (anche piste
ciclabili) che insisteranno sulle strisce di terreno che attualmente
affiancano l'idrovia;
c) nel progetto in argomento rimane lecito effettuare interventi su
vegetazione, anche protetta o interessata da altri progetti di
valorizzazione, la cui presenza sia in contrasto con il RD 25/7/1904,
n. 523, art. 96, comma b), comma e), comma f);
- di dare atto che la Conferenza di Servizi ha preso atto delle
osservazioni avanzate dal proponente Settore Ufficio Tecnico e Lavori
pubblici della Provincia di Ferrara, non ritenendo di apportare
modifiche alle prescrizioni individuate, che dovranno essere recepite
sulla base delle precisazioni effettuate dall'Amministrazione
proponente;
- di dare atto che la Conferenza di Servizi, considerate le proposte
avanzate dalla Provincia di Ferrara, ritiene necessario che:
a) al SIA venga allegato il master plan in versione integrale;
b) sul piano di cantierizzazione sia attivato preventivamente un
tavolo tecnico con la presenza delle Amministrazioni comunali;
c) al gruppo di lavoro, che sara' costituito al fine di approfondire
le problematiche sollevate dall'attraversamento della citta' di
Ferrara, partecipi la Direzione regionale per i Beni Culturali e
Paesaggistici dell'Emilia-Romagna e la Soprintendenza per i Beni
Architettonici e per il Paesaggio di Ravenna;
3) di dare atto che l'assenso degli enti non intervenuti alla
Conferenza di Servizi del 5 aprile 2004 si intende acquisito
positivamente ai sensi dell'art. 14-ter, comma 7 della Legge 7 agosto
1990, n. 241;
4) di trasmettere copia della presente deliberazione alla proponente
Provincia di Ferrara - Settore Ufficio Tecnico e Lavori pubblici,
nonche', ai sensi e per gli effetti dall'art. 14-ter, comma 7 della
Legge 7 agosto 1990, n. 241, a tutte le Amministrazioni convocate in
Conferenza di Servizi;
5) di pubblicare, per estratto, nel Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna, il presente partito di deliberazione.