COMUNICATO
Titolo II - Decisione relativa alla procedura di verifica (screening) - Progetto di realizzazione di un parcheggio privato di uso pubblico in Via Mattei a Bologna
L'Autorita' competente Comune di Bologna comunica la determinazione
relativa alla procedura di verifica (screening) concernente il
- progetto: realizzazione di un parcheggio privato di uso pubblico in
Via Mattei a Bologna;
- localizzato: in Via Mattei a Bologna;
- presentato da: Poligrafici Editoriali SpA.
Il progetto interessa il territorio del comune di Bologna e della
provincia di Bologna.
Ai sensi del Titolo III della L.R. 18 maggio 1999, n. 9, come
modificata dalla L.R. 16 novembre 2000, n. 35, l'Autorita' competente
Comune di Bologna con atto determinazione dirigenziale del 27/5/2004,
PG 116299 ha assunto la seguente decisione: verifica positiva ed
esclusione del progetto dalla ulteriore procedura di VIA, con
prescrizioni per la mitigazione degli impatti, con riferimento alla
successiva fase di rilascio del permesso di costruire, elencate di
seguito:
1) In riferimento alla regolamentazione dell'uso dei posti auto
complessivamente previsti, risulta necessario quantificare quanti di
essi saranno utilizzati dai dipendenti delle attivita' funzionalmente
collegate all'area corrispondente alla scheda di PRG MP5, nonche' con
quali modalita' ed in quali fasce orarie. Questo al fine di
determinare le modalita' di utilizzazione del parcheggio da parte
degli altri utenti diversi dai suddetti dipendenti. Tali modalita'
dovranno essere oggetto di convenzionamento a cura del Settore
Mobilita';
2) per le attivita' complementari dovra' essere garantita idonea
dotazione di parcheggi pertinenziali. Tali parcheggi aggiuntivi,
qualora aventi caratteristiche di Su, non potranno essere presi in
considerazione per la determinazione della Su da destinare agli usi
complementari;
3) il parcheggio temporaneo da utilizzare durante la realizzazione
dell'intervento puo' essere previsto solo nell'area di proprieta' dei
proponenti destinata a "zona stradale e per trasporti urbani in sede
propria e per parcheggi" adiacente al parcheggio in oggetto. Tale
parcheggio, provvisorio a tutti gli effetti e da considerare opera di
cantiere, dovra' essere realizzato con materiali che ne consentano,
al termine dei lavori, una facile rimozione, che dovra' essere a cura
del proponente. I termini temporali di utilizzo di tale parcheggio
dovranno coincidere con la scadenza del permesso di costruire, fatte
salve eventuali diverse indicazioni che l'ufficio comunale competente
per l'attuazione della Strada Lungosavena potra' fornire in virtu' di
modifiche nella tempistica di realizzazione di detta infrastruttura.
A tal fine negli elaborati grafici allegati alla richiesta del
Permesso di Costruire dovra' essere rappresentata l'area di
proprieta' con la sovrapposizione della zonizzazione di PRG e
l'individuazione dell'area oggetto di cantiere che dovra' comprendere
anche l'area destinata al "parcheggio provvisorio". Pertanto la
regolamentazione dell'utilizzo di tale area, nell'ambito delle opere
necessarie alla fase di cantiere dovra' definire almeno i seguenti
elementi: - stato in cui dovra' essere resa l'area; - mitigazione di
eventuali impatti derivanti dalla realizzazione dello stesso. Tale
regolamentazione dovra' essere concordata con la UO Strade - Settore
Ingegneria civile e infrastrutture;
4) contestualmente alla presentazione degli elaborati di cui al punto
precedente, ai fini della relativa approvazione da parte dei
competenti uffici comunali, dovra' essere prodotto uno studio di
mobilita' che fornisca i seguenti elementi di valutazione necessari a
definire una corretta gestione del sistema della mobilita' in fase di
cantiere: - durata temporale dei cantieri, distinguendo le macrofasi,
e orari di lavorazione; accessi alle aree di cantiere; -
movimentazione dei mezzi pesanti (camion/ora con indicazione di
eventuali ore di punta); - percorsi effettuati dai mezzi pesanti
nelle fasi di cantiere sia per lo smaltimento dei materiali
provenienti dalle aree di cantiere sia per il trasporto dei materiali
necessari alle lavorazioni. Si precisa che in fase di valutazione di
tali studi potranno essere prescritte misure finalizzate alla
limitazione dei mezzi pesanti - da e verso il cantiere - relative
alle ore "di punta" del traffico veicolare;
5) in base a quanto stabilito in merito dal vigente Regolamento
Edilizio, dovra' essere fornita la specifica delle eventuali
interferenze del cantiere con le essenze vegetali presenti al
contorno del perimetro dell'area di intervento, individuando le
eventuali specie arboree ed arbustive da abbattere;
6) dal momento del possesso dell'area, dovranno essere eseguiti
sondaggi preventivi volti all'individuazione di eventuali
preesistenze antropiche. L'esito di tali sondaggi, da affidare in
caso di impossibilita' di tecnici della Soprintendenza per i Beni
Archeologici dell'Emilia-Romagna - Bologna, a personale tecnico
specializzato (archeologi) di cui la Soprintendenza stessa assumera'
solamente coordinamento e direzione scientifica, consentira' di
valutare le esigenze della tutela archeologica;
7) dovra' essere presentato al Servizio Tecnico di Bacino Reno, il
progetto esecutivo delle previste vasche di laminazione, con relativo
dimensionato e corredato dei criteri gestionali e manutentivi, al
fine dell'espressione del relativo parere di competenza richiesto dal
Piano di Bacino e PAI. Tale parere dovra' essere acquisito ai fini
del rilascio del permesso di costruire;
8) per la componente ambientale Rumore dovra' essere realizzato il
terrapieno previsto per la mitigazione della rumorosita' di Via
Mattei. Tale opera dovra' essere progettata in maniera da risultare
conforme alle specifiche Norme di settore, ed in particolare, dovra'
essere rispettato quanto disposto dal Codice della Strada,
soprattutto in merito al posizionamento del manufatto rispetto al
ciglio stradale. Le verifiche relativamente a tali aspetti saranno
effettuate dai competenti uffici del Comune di Bologna;
9) durante la fase di cantiere dovranno essere adottati interventi di
protezione acustica dei ricettori presenti, come ad esempio il
posizionamento di barriere mobili che consentano l'attenuazione delle
emissioni sonore prodotte dai macchinali utilizzati;
10) al momento della richiesta del Permesso di Costruire dovra'
essere presentata la DPCA che tenga conto della presenza della Strada
Lungosavena, verificando la necessita' di eventuali ulteriori
mitigazioni; nel caso in cui queste si rendessero necessarie, dovra'
essere valutata la fattibilita' di una loro realizzazione tramite un
terrapieno rinverdito e, a tal fine, si dovra' valutare la
possibilita' di prevedere un'area di stoccaggio temporaneo del
terreno risultante dalle attivita' di scavo a fine del loro
riutilizzo per la realizzazione del terrapieno;
11) i mezzi adibiti al trasporto di terreno dovranno essere coperti
da apposito telone, al fine di evitare fuoriuscite involontarie di
materiale, assicurando inoltre il lavaggio delle ruote degli stessi
mezzi;
12) in fase di cantiere dovra' essere garantita un'adeguata pulizia e
manutenzione delle prime vie interessate;
13) dovra' essere verificata la disponibilita' di incentivi pubblici
per realizzare l'impianto da 20 kWp nell'ambito del Programma Tetti
Fotovoltaici. Tale previsione dovra' essere inserita negli elaborati
che saranno presentati per l'ottenimento del permesso di costruire;
14) si prescrive di verificare la possibilita' di applicare alla
soluzione progettuale adottata i seguenti Requisiti Volontari
regionali (L.R. 33/90): R.V. 6.3 Risparmio energetico nel periodo
invernale; R.V. 6.5 Ventilazione naturale estiva; R.V. 6.6 Uso
dell'inerzia termica per la climatizzazione estiva. Inoltre, in
relazione alle superfici destinate ad uso ricettivo dovra' essere
verificata l'applicabilita' del requisito R.V.6.7 Uso dell'apporto
energetico solare per il riscaldamento dell'acqua.
15) Si prescrive l'utilizzo di sorgenti luminose ad alta efficienza
per l'illuminazione interna ed esterna (L.R. n. 29 19/03).
16) si segnala che, qualora gli scavi dovessero intercettare la falda
sara' necessario provvedere al monitoraggio della piezometria cosi'
come previsto nel progetto di monitoraggio contenuto nella "Relazione
di screening per la verifica di suolo, sottosuolo, acque", facente
parte della documentazione consegnata. Il livello della falda dovra'
essere misurato a cadenza mensile dall'inizio lavori fino alla fine
degli stessi e dovra' essere preceduto da un monitoraggio pari a 6
mesi di rilievo ante-operam;
17) in fase di realizzazione e di esercizio dell'opera dovranno
essere inoltre adottati gli accorgimenti tecnico-progettuali
necessari per contenere il rischio di contaminazione degli acquiferi
interferenti con l'opera di progetto;
18) i risultati e l'interpretazione del monitoraggio della
piezometria dovranno essere consegnati all'Unita' Qualita' Ambientale
con cadenza trimestrale;
19) si dovra' comunicare, all'inizio dei lavori, il sito di
destinazione finale del terreno di scavo, tenendo conto delle
considerazioni di seguito elencate: - in presenza di reti
tecnologiche, messe a terra di trasformatori, di reti fognarie, etc.,
si richiede di provvedere a caratterizzare il terreno sottostante in
modo da assicurarsi della buona qualita' dei suoli, con riferimento
al DM 471/99; - dovranno essere applicate le procedure della Legge
443/01, come modificata dalla Legge 306/03, a tal fine si richiede di
provvedere a uno screening analitico ogni 5.000 mc. di terreno. Tali
analisi dovranno essere fornite all'Unita' Qualita' Ambientale; -
dovra' inoltre essere eseguito lo screening indicato dall'Allegato E
del PAE 01 del Comune di Bologna; - in caso di ritrovamento di
terreno contaminato, dovra' esserne data comunicazione agli uffici
competenti di Comune, Provincia, Regione e ARPA, secondo quanto
previsto dal DM 471, artt. 4, 7 e 10; tale considerazione vale per
l'area di intervento nel suo complesso; - il materiale di risulta
dagli scavi dovesse superare i limiti di cui alla Colonna A, Tabella
1 del DM 471/99 non potra' essere conferito ad invasi di cava nel
territorio del comune di Bologna; - in caso di riscontro di terreno
con valori di contaminazione intermedi tra le Colonne A e B, si
dovra' privilegiare, per la destinazione dello stesso, il
conferimento ad impianti di trattamento; - e' vietato il conferimento
del terreno in discarica, tranne nel caso venga dimostrato agli
uffici competenti l'impossibilita' di eseguire conferimenti
alternativi;
20) al termine delle operazioni di scavo e smaltimento, si richiede
di presentare al Comune di Bologna (Unita' Intermedia Qualita'
Ambientale) e ad ARPA (Distretto Urbano) una relazione tecnica in cui
si documenti la destinazione del sito delle terre e rocce da scavo,
la volumetria effettivamente smaltita e la documentazione sulle
suddette analisi sui terreni richieste ai sensi della Legge 443/01 e
successive modifiche ed integrazioni;
21) si precisa inoltre che in caso di riscontro di pozzi nell'area -
inattivi o abbandonati - si dovra' provvedere alla chiusura degli
stessi secondo le prescrizioni del Servizio Tecnico di Bacino del
Reno, preventivamente all'inizio dei lavori;
22) dovra' essere verificato se le attivita' previste dal progetto
rientrano tra quelle elencate nel DPR 689/59 o nel DM 16/2/1982 e
quindi soggetta a controllo da parte dei Vigili del Fuoco; in caso
affermativo dovra' essere attivata la procedura stabilita dal DPR
37/98 finalizzata al controllo da parte del Comando provinciale.