COMUNICATO
Titolo III - Decisione in merito alla procedura di valutazione d'impatto ambientale (VIA) relativa al progetto per la costruzione di un impianto di cernita e valorizzazione per materiale proveniente da raccolta differenziata
L'Autorita' competente Provincia di Forli'-Cesena comunica la
decisione in merito alla procedura di valutazione d'impatto
ambientale (VIA) del
- progetto per la costruzione di un impianto di cernita e
valorizzazione per materiale proveniente da raccolta differenziata;
- localizzato: a Ginestreto in un sito denominato "Area Marconi",
ubicato in prossimita' della discarica per rifiuti non pericolosi di
Ginestreto in comune di Sogliano al Rubicone;
- presentato da: Sogliano Ambiente SpA - Via Ginestreto-Morsano n. 14
- Sogliano al Rubicone.
Il progetto appartiene alla seguente Categoria: B.2.45).
Il progetto interessa il territorio dei comuni di Sogliano al
Rubicone (FC), Borghi (FC), Torriana (RN), e delle province di
Forli'-Cesena e di Rimini.
Ai sensi del Titolo III della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 , come
modificata dalla L.R. 16 novembre 2000, n. 35, l'Autorita' competente
Provincia di Forli'-Cesena, con atto di Giunta provinciale prot. n.
40569/200 del 25/5/2004, ha assunto la seguente decisione:
LA GIUNTA DELLA PROVINCIA DI FORLI'-CESENA
(omissis) delibera:
a) la valutazione di impatto ambientale positiva, ai sensi dell'art.
16 della L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed
integrazioni, sul progetto per la costruzione di un impianto di
cernita e valorizzazione per materiale proveniente da raccolta
differenziata, presentato da Sogliano Ambiente SpA, poiche' il
progetto in oggetto, secondo gli esiti dell'apposita Conferenza di
Servizi conclusasi il 18 maggio 2004, e' nel complesso ambientalmente
compatibile;
b) di ritenere, quindi, possibile la realizzazione del progetto in
oggetto a condizione che siano rispettate le prescrizioni di seguito
sinteticamente riportate ed indicate ai punti l.C, 2.C. e 3.C. del
"Rapporto sull'impatto ambientale del progetto per la costruzione di
un impianto di cernita e valorizzazione per materiali provenienti da
raccolte selezionate in localita' Ginestreto in area denominata "Area
Marconi", che costituisce l'Allegato 1, parte integrante e
sostanziale del presente atto;
1) nella realizzazione dell'opera in progetto la Societa' proponente
dovra' rispettare tutti gli obblighi e le prescrizioni di cui ai
permessi di costruire n. 10/04 e n. 11/04 rilasciati dal Comune di
Sogliano al Rubicone rispettivamente con nota prot. n. 6694 del
17/5/2004 e con nota prot. n. 6696 del 17/5/2004;
2) conformemente a quanto previsto dalla delibera di Giunta
provinciale prot. n. 37595/181 dell' 11/5/2004 di approvazione del
progetto e autorizzazione alla realizzazione dell'impianto ai sensi
dell'art. 27 del DLgs 22/97 e successive modificazioni ed
integrazioni, la Societa' proponente e' tenuta al rispetto delle
prescrizioni di seguito riportate: 2.1) il proponente dovra'
presentare un nuovo elaborato descrittivo degli interventi di
schermatura arborea e inserimento vegetazionale dell'impianto, da
redigersi in conformita' agli esiti della procedura di VIA; 2.2) la
realizzazione al di fuori del perimetro dell'intervento, della fascia
alberata lungo le sponde del torrente Uso, dovra' comprendere anche
la parte interessata delle particelle 219-292; 2.3) dovranno essere
individuati i parcheggi privati P1, nell'ambito del perimetro del
PUA, pari a 4065 mq.; 2.4) i pali di fondazione, debitamente
calcolati, dovranno essere adeguatamente incastrati nel substrato
compatto in posto; 2.5) deve essere eseguita e mantenuta efficiente
nel tempo un'idonea regimazione idrica superficiale in tutta l'area
ed in particolare al ciglio superiore ed al piede delle scarpate, da
collegarsi alla rete di deflusso delle acque presenti in loco; 2.6)
il materiale di scavo riutilizzato per la sistemazione dell'area
dovra' essere ben sistemato e costipato con mezzi cingolati, in modo
da non creare zone di ristagno d'acqua e il terreno di risulta dovra'
essere conferito in discarica autorizzata; 2.7) tutti i movimenti di
terreno dovranno essere eseguiti in periodo stagionale favorevole;
2.8) relativamente ai codici rifiuti CER 2002, indicati nella
integrazione presentata, in particolare: - 16.01.17 "metalli
ferrosi"; 16.01.18 "metalli non ferrosi"; 16.01.19 "plastica"; si
rileva che tali rifiuti provengono dalla demolizione di veicoli,
pertanto nel loro trattamento, andra' rispettato quanto previsto dal
vigente DLgs 24/6/2003, n. 209; 2.9) relativamente, invece, ai
rifiuti di cui ai codici CER 2002: - 15.02.03 "assorbenti, materiale
filtrante, stracci, indumenti protettivi, diversi da quelli di cui
alla voce 15.02.03"; 17.9.2004 "rifiuti misti dell'attivita' di
demolizione e costruzione, diversi da quelli di cui alle voci
17.09.01, 17.09.02, 17.09.03; essendo gli stessi "codici a specchio",
il loro trattamento dovra' essere accompagnato da opportuni
certificati analitici che ne attestino la non pericolosita'; 2.10) si
da' atto che l'AUSL, qualora nel tempo vengano a modificarsi in modo
significativo i volumi e/o le tipologie dei materiali trattati, il
traffico indotto, la tipologia e la disposizione interna di
macchinari e apparecchiature, si riserva di esprimere in merito nuove
valutazioni; 2.11) il progetto esecutivo dovra' essere redatto nel
rispetto di quanto contenuto nella Legge 64/74 e nei suoi DM
attuativi o nell'ordinanza PCM n. 3274 del 20/3/2003, come modificata
dall'ordinanza PCM n. 3316 del 2/10/2003, e depositato presso il
Comune di Sogliano al Rubicone competente in materia che, per gli
eventuali pareri tecnici, si avvale del Servizio Tecnico Bacini Fiumi
Romagnoli; 2.12) il progetto dovra' inoltre essere realizzato nel
rispetto delle indicazioni tecniche esplicitate nell'Elaborato "All.
1 Tav. A: Relazione Geologica", a firma del dott. geol. Alfredo
Ricci;
3) conformemente a quanto previsto nell'Autorizzazione provinciale n.
246 del 17/5/2004, acquisita al prot. prov. n. 38987/04, la Societa'
proponente e' tenuta al rispetto delle prescrizioni di seguito
riportate: 3.1) per le acque reflue industriali provenienti dal
dilavamento delle due zone esterne di stoccaggio del materiale
proveniente da raccolta differenziata: - i parametri qualitativi
degli scarichi di acque reflue industriali originati dal dilavamento
delle due zone esterne di stoccaggio del materiale proveniente da
raccolta differenziata, dovranno essere mantenuti entro i limiti
fissati dalla Tabella 3 dell'Allegato 5 del DLgs 152/99 cosi' come
modificato dal DLgs 258/00; - dovra' essere previsto ed installato
apposito pozzetto di ispezione a valle del sistema di trattamento
della zona di stoccaggio identificata a destra nella planimetria, al
fine di consentire il prelevamento dei campioni delle acque reflue
industriali, per il controllo del rispetto dei parametri di cui alla
Tab. 3 del DLgs 152/99 e successive modificazioni ed integrazioni; -
i pozzetti nei quali devono essere rispettati i limiti di cui alla
Tabella 3 dell'Allegato 5 del DLgs 152/99 cosi' come modificato dal
DLgs 258/00 devono intendersi quindi quelli immediatamente a valle
dei due sistemi di separazione materiale sedimentabile e separazione
materiali flottanti (a valle dei punti E ed F della planimetria); -
tali pozzetti, idonei al prelevamento di campioni di acque di
scarico, dovranno essere mantenuti costantemente accessibili, a
disposizione degli organi di vigilanza ai sensi del comma 3 dell'art.
28 del DLgs 152/99 cosi' come modificato dal DLgs n. 258 del
18/8/2000. Analoghe prescrizioni devono intendersi anche per il
pozzetto a valle della vasca di laminazione posto a monte
dell'immissione nel rio Morsano; - il responsabile dello scarico
dovra' garantire adeguati controlli e manutenzioni, eseguiti con
idonea periodicita', degli impianti di conduzione e di trattamento
dei reflui, installati prima dello scarico; - dovra' essere
effettuata una costante e periodica manutenzione ai due sistemi di
separazione dei materiali sedimentabili e flottanti. I fanghi e i
materiali raccolti dovranno essere allontanati con mezzo idoneo e
smaltiti presso un impianto autorizzato. I documenti comprovanti la
raccolta, il trasporto e lo smaltimento dovranno essere conservati
presso l'insediamento a disposizione degli Organi di vigilanza; 3.2)
per le acque di prima pioggia, considerando che la legislazione
attualmente vigente non impone alcun limite di emissione, si
prescrive: - il vano serbatoio degli oli dell'impianto di raccolta e
trattamento dovra' essere dotato di impianto di allarme visivo ed
acustico collegato a sonda che ne segnali il completo riempimento; -
dovra' essere effettuata una costante e periodica manutenzione e
pulizia delle vasche e filtri a coalescenza (identificato in
planimetria con C - disoleatore), cosi' come indicato dalla norma
tecnica DIN 1999 parte 2, par. 5 e nel libretto di uso e manutenzione
che la ditta costruttrice dovra' fornire a corredo dell'impianto. In
particolare la pulizia dei filtri a coalescenza dovra' avvenire
quando le particelle di olio, di grasso e di sabbia avranno saturato
il filtro. Dette pulizie dovranno essere eseguite in testa
all'impianto con getto d'acqua; - dovra' essere effettuata una
costante e periodica manutenzione del dissabbiatore (identificato con
B in cartografia) posto a monte del disoleatore; 3.3) dovranno essere
adottati tutti gli accorgimenti atti ad evitare impaludamento o
ristagni delle acque reflue onde impedire o evitare al massimo
esalazioni moleste o sviluppo di insetti; 3.4) dovra' essere data
immediata comunicazione alla Provincia ed al competente distretto
ARPA nel caso si verifichino imprevisti tecnici che modifichino
provvisoriamente il regime e la qualita' dello scarico, con
l'indicazione delle cause dell'inconveniente e dei tempi necessari al
ripristino della situazione di normalita'; 3.5) si dovra' provvedere,
almeno un anno prima della scadenza dell'autorizzazione provinciale
allo scarico n. 246 del 17/5/2004, di validita' quadriennale, ad
inoltrare domanda di rinnovo allegando la documentazione comprovante
l'avvenuto allontanamento periodico dei fanghi e degli oli, nonche'
l'eventuale documentazione relativa alle manutenzioni eseguite (ad
esempio sostituzione filtri) ai sistemi di trattamento dei reflui;
3.6) in caso di assoggettamento a diversa destinazione, ampliamento,
ristrutturazione o trasferimento dell'attivita' in altro luogo,
dovra' essere richiesta una nuova autorizzazione allo scarico;
4) conformemente a quanto previsto nell'Autorizzazione del Comune di
Sogliano al Rubicone prot. n. 6601 del 15/5/2004, la societa'
proponente e' tenuta al rispetto delle prescrizioni di seguito
riportate: 4.1) dovranno essere osservate le norme del regolamento
per le fognature che qui si intendono tutte richiamate; 4.2) dovranno
essere adottate tutte le misure necessarie per evitare un aumento,
anche temporaneo, dell'inquinamento; 4.3) dovra' essere notificata al
Comune ogni diversa destinazione dell'insediamento nonche' qualsiasi
modificazione che interferisca sullo scarico; 4.4) dovra' essere
realizzata idonea ventilazione; 4.5) dovranno essere rispettate le
prescrizioni inserite nel paragrafo "Acque reflue classificabili
domestiche in uscita dai servizi dell'attivita'" del parere di ARPA
prot. n. 4023 del 4/5/2004, che vengono di seguito riportate: 4.5.1)
il pozzetto d'ispezione terminale, idoneo al prelevamento di campioni
di acque di scarico dovra' essere mantenuto costantemente
accessibile, a disposizione degli Organi di vigilanza; 4.5.2) il
responsabile dello scarico dovra' garantire adeguati controlli e
manutenzioni, eseguiti con idonea periodicita', degli impianti di
conduzione e di trattamento dei liquami installati prima dello
scarico; 4.5.3) la fossa Imhoff, di volume proporzionato alla
capacita' abitativa del fabbricato ai sensi della normativa vigente e
comunque con volume minimo del comparto di sedimentazione pari a
litri 50 per abitante equivalente e volume minimo del comparto di
digestione pari a litri 200 per abitante equivalente, dovra' essere
vuotata con periodicita' adeguata e comunque non superiore
all'annuale. I fanghi raccolti dovranno essere allontanati con mezzo
idoneo e smaltiti presso un depuratore pubblico autorizzato. I
documenti comprovanti la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei
fanghi dovranno essere conservati presso l'abitazione a disposizione
degli Organi di vigilanza. Tali prescrizioni valgono anche per il
pozzetto sgrassatore; 4.5.4) il responsabile dello scarico dovra'
curare ed eventualmente sostituire periodicamente le piante
posizionate sul letto assorbente ed il materiale filtrante in modo
tale da garantire con continuita' la perfetta funzionalita'
dell'impianto. Per tutto il perimetro dell'impianto dovranno essere
realizzati dei piccoli argini in terreno al fine di prevenire il piu'
possibile l'afflusso delle acque piovane di scorrimento all'interno
del filtro. Almeno due volte all'anno dovranno essere eseguiti idonei
lavaggi alle tubazioni di distribuzione onde garantire un perfetto
funzionamento del sistema. Si raccomanda di non utilizzare essenze
vegetali tipo Phragmites spl. in quanto il tipo di apparato radicale,
a stoloni, puo' otturare il sistema di distribuzione dei reflui;
4.5.5) il perimetro dell'impianto dovra' avere andamento irregolare e
non rettilineo (rettangolare), avendo cura di non creare zone in cui
la filtrazione dei reflui non sia efficace e non sia ridotta la
volumetria della massa filtrante; 4.5.6) nel caso in cui il
contenitore della massa filtrante sia eseguito in calcestruzzo
dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti al fine di garantire
una perfetta tenuta dello stesso; 4.5.7) dovranno essere adottati
tutti gli accorgimenti atti ad evitare impaludamenti o ristagni delle
acque reflue nel recettore onde impedire o evitare al massimo
esalazioni moleste o sviluppo di insetti; 4.5.8) in merito allo
scarico terminale delle acque reflue trattate, che risulta confluire
nel torrente Uso, si fa presente che nella documentazione allegata
all'istanza non vi e' alcun riferimento riguardante la disponibilita'
a ricevere tale scarico del proprietario o gestore del sistema idrico
recettore. Si prega di verificare che non sussistano in tal senso
controindicazioni allo scarico; 4.5.9) almeno un anno prima della
scadenza dell'autorizzazione allo scarico, di validita' quadriennale
ai sensi del DLgs 152/99 e successive modifiche e integrazioni,
dovra' essere inoltrata domanda di rinnovo allegando la
documentazione comprovante l'avvenuto allontanamento periodico dei
fanghi e l'eventuale documentazione relativa alle manutenzioni
eseguite ai sistemi di trattamento dei reflui; 4.5.10) il tecnico
progettista dovra' presentare, a fine lavori, all'Amministrazione
comunale la scheda tecnica ed il certificato di garanzia della
geomembrana installata redatto dalla ditta produttrice e/o
installatrice; 4.6) dovra' essere richiesta, per gli insediamenti la
cui attivita' sia trasferita in altro luogo ovvero per quelli
soggetti a diversa destinazione, ampliamento o ristrutturazione da
cui derivi uno scarico avente caratteristiche quali-quantitative
diverse dal preesistente, una nuova autorizzazione allo scarico. Nei
casi in cui dette modificazioni non producano variazioni
quali-quantitative dello scarico, il titolare dello stesso e'
comunque tenuto a darne comunicazione all'Autorita' competente; 4.7)
si dovra' garantire nel tempo il corretto stato di conservazione,
manutenzione e funzionamento degli impianti ed il rispetto di ogni
altra condizione prevista dal provvedimento di autorizzazione; 4.8)
si dovra' provvedere, almeno un anno prima della scadenza
dell'autorizzazione comunale allo scarico prot. n. 6601 del
15/5/2004, di validita' quadriennale ai sensi del DLgs n. 152
dell'11/5/1999, ad inoltrare domanda di rinnovo allegando la
documentazione comprovante l'avvenuto allontanamento periodico dei
fanghi e l'eventuale documentazione relativa alle manutenzioni
eseguite ai sistemi di trattamento dei reflui;
5) l'area in esame non presenta, al momento, elevati caratteri di
naturalita' ma nonostante questo, dal punto di vista ecosistemico, e'
importante preservare e tutelare tale ambiente che si colloca in un
sistema potenzialmente critico e fragile, a causa della compresenza
del corso d'acqua (rio Morsane e torrente Uso) e delle attivita'
antropiche esistenti e di progetto. Inoltre, assume un significato
particolare la presenza del SIC Torriana, Montebello, fiume
Marecchia, ubicato nelle immediate vicinanze dell'area di intervento,
nel quale sono presenti habitat naturali e specie animali di
interesse comunitario. Alla luce di queste premesse e a
sottolineatura del fatto che c'e' una certa commistione tra gli
ambiti naturali e gli ambiti antropizzati, si ritiene che la
realizzazione della fascia arborata di progetto vada incrementata
estendendo la piantumazione fino al limite dell'area demaniale,
compatibilmente con la necessita' di realizzare eventuali strutture
impiantistiche e di provvedere alla manutenzione delle fasce
ripariali e delle sponde dei corsi d'acqua. Dovra' in via preliminare
essere acquisita la concessione per l'occupazione del demanio idrico
da parte del Servizio Tecnico di Bacino. Il sopra descritto
intervento avra' la doppia finalita' di migliorare l'aspetto
paesaggistico dell'area a fronte della nuova edificazione prevista e
di creare una zona "cuscinetto" che permetta di minimizzare le
interferenze tra l'attivita' di progetto e il SIC orriana posto in
destra orografica del corso d'acqua. Per quel che riguarda le essenze
e il sesto di impianto da utilizzare, e' necessario attenersi alle
indicazioni contenute nella "Relazione Tecnica - Sistemazione a
verde", nella quale vengono individuate le tipologie arboree e
arbustive e le modalita' di messa a dimora delle stesse. Tale
attenzione permettera' di realizzare un intervento omogeneo su tutta
l'area demaniale in continuita' con la fascia progettata nella zona
B, cioe' quella piu' a ridosso del rio Morsano e del torrente;
6) al fine di mitigare l'impatto paesaggistico dell'impianto in
oggetto, si ritiene necessario quanto segue: - le facciate del
fabbricato dovranno essere tinteggiate con colorazione tenue della
gamma delle terre naturali; - la copertura del fabbricato dovra'
essere realizzata con manto in laterizio o con pannelli di colore
verde tenue; - gli infissi dovranno essere verniciati con colorazioni
brunite, non riflettenti;
7) rilevato che non e' prevista alcuna schermatura verso la direzione
di S. Giovanni in Galilea, al fine di mitigare l'impatto
paesaggistico dovra' essere realizzata una cortina vegetale mediante
essenze rampicanti (tipo edera, vite americana), da posizionare sulla
recinzione dell'impianto lato nord;
8) il sistema di abbattimento delle emissioni previsto per l'impianto
di aspirazione e filtrazione deve garantire l'applicazione delle
tecnologie gia' selezionate come candidate a divenire "Migliori
Tecnologie Disponibili" (MTD) ai sensi della Direttiva CE 96/61,
recepita nell'ordinamento italiano con il DLgs 372/99;
9) deve essere previsto un sistema di controllo e monitoraggio degli
inquinanti emessi a camino, secondo quanto verra' disposto
nell'autorizzazione alle emissioni in atmosfera che la societa'
proponente dovra' acquisire;
10) devono essere eseguiti, secondo le modalita' stabilite dalla
normativa vigente, rilievi atti a determinare il rispetto dei valori
limite differenziali di rumore in periodo diurno in prossimita' dei
ricettori presenti maggiormente prossimi all'area dell'impianto
(ricettore 1). Tali rilievi vanno eseguiti all'interno degli ambienti
abitativi monitorando il rumore residuo in assenza di attivita' di
gestione e il livello equivalente di rumore ambientale con impianto
in attivita';
11) devono essere eseguiti, secondo le modalita' stabilite dalla
normativa vigente, rilievi significativi in esterno del livello di
rumore ambientale in periodo diurno, in prossimita' dei ricettori
maggiormente prossimi all'area dell'impianto (ricettore 1). Le
rilevazioni vanno effettuate e ripetute sia allo stato attuale
(assenza di impianto) sia durante le attivita' di cantiere previste
per la realizzazione dell'impianto, sia in periodo seguente alla
messa in esercizio dell'impianto;
12) il monitoraggio e le analisi di cui ai punti precedenti dovranno
essere eseguiti da ARPA, e portati a termine entro due mesi
dall'inizio attivita' di gestione e in situazione di funzionamento a
regime dell'impianto e delle sue componenti, secondo le modalita' e i
criteri da essa definiti e con oneri a carico della societa'
proponente. Tutti i risultati e le relative elaborazioni e
conclusioni dovranno essere trasmessi all'Amministrazione provinciale
di Forli'-Cesena, Servizio Pianificazione territoriale e Servizio
Ambiente, e alla Societa' proponente;
13) in caso di verifica da parte dell'ARPA del mancato rispetto dei
limiti vigenti dovuto all'attivita', dovranno essere messe in atto
dal proponente, a proprio carico entro 3 mesi dal ricevimento da
parte della stessa societa' proponente dei risultati del monitoraggio
effettuato da ARPA, idonee misure di mitigazione acustica al fine di
garantire il rispetto di tutti i limiti vigenti presso tutti i
ricettori presenti;
14) la comunicazione di inizio attivita' della gestione dell'impianto
dovra' essere trasmessa a cura del proponente, ad ARPA ed
all'Amministrazione Provinciale di Forli'-Cesena, Servizio
Pianificazione territoriale;
c) di esprimersi in merito alle controdeduzioni presentate dalla
Sogliano Ambiente SpA con nota prot. n. 308 del 13/5/2004, acquisita
al prot. prov. n. 38969 del 17/5/2004, conformemente a quanto deciso
dalla Conferenza di Servizi nel Paragrafo 5. "Allegati" del "Rapporto
sull'impatto ambientale del progetto per la costruzione di un
impianto di cernita e valorizzazione per materiali provenienti da
raccolte selezionate in localita' Ginestreto in area denominata Area
Marconi", di cui alla precedente lettera c);
d) di dare atto che l'Azienda Unita' sanitaria locale di Cesena, con
nota del 3/5/2004, acquisita al prot. prov. n. 35808 del 4/5/2004, ha
espresso il proprio nulla-osta, per quanto di competenza, alla
realizzazione dell'opera in oggetto, chiarendo che il proprio parere
e' reso ai sensi del DLgs 22/97 e successive modificazioni ed
integrazioni, della L.R. 9/99 e successive modificazioni ed
integrazioni e della L.R. n. 31 del 25/11/2002;
e) di dare atto che il Comune di Sogliano al Rubicone:
- con atto prot. n. 5611 del 28/4/2004 e con atto prot. n. 5613 del
28/4/2004 (Allegati 2 e 3, parti integranti e sostanziali del
presente atto), ha rilasciato, ai sensi dell'art. 151 del DLgs
490/99, l'autorizzazione paesaggistica relativa alla realizzazione
dell'edificio in progetto e alle opere di urbanizzazione ad esso
connesse;
- con atto prot. n. 6601 del 15/5/2004 (Allegato 4, parte integrante
e sostanziale del presente atto), ha rilasciato alla societa'
proponente, l'autorizzazione allo scarico di acque nere non in
fognatura comunale con fossa Imhoff e sistema di fitodepurazione e
acque bianche a dispersione nel rio Morsano, provenienti
dall'insediamento in oggetto, dettando alcuni obblighi e prescrizioni
che sono riportate nel paragrafo 3.C.1. del presente documento;
- con nota prot. n. 6694 del 17/5/2004 e con nota prot. n. 6696 del
17/5/2004, a firma del Responsabile del Settore Edilizia privata
urbanistica ed Assetto del Territorio P.I. Elio Lorenzini, ha
rilasciato i permessi di costruire n. 10/04 e n. 11/04 (Allegati 5 e
6, parti integranti e sostanziali del presente atto) relativi alla
realizzazione dell'edificio in oggetto e delle opere di
urbanizzazione ad esso relative;
f) di dare atto che il parere del Comune di Sogliano al Rubicone,
espresso ai sensi dell'art. 5, comma 2 del DPR 16 aprile 1996, e'
contenuto all'interno del sopracitato "Rapporto sull'impatto
ambientale del progetto per la costruzione di un impianto di cernita
e valorizzazione per materiali provenienti da raccolte selezionate in
localita' Ginestreto in area denominata "Area Marconi";
g) di dare atto che la Comunita' Montana dell'Appennino Cesenate, con
parere n. 19/2004/A del 3/5/2004 (Allegato 7, parte integrante e
sostanziale del presente atto), acquisito al prot. prov. n. 35827 del
5/5/2004, ha espresso parere favorevole, nei riguardi del vincolo
idrogeologico, per la realizzazione dell'impianto in progetto, sotto
l'osservanza di alcune condizioni e prescrizioni;
h) di dare atto che l'ARPA - Sezione provinciale di Forli'-Cesena
distretto di Cesena, con nota prot. n. 4023 del 4/5/2004, acquisita
al prot. prov. n. 36168 del 6/5/2004, ha espresso parere favorevole
con prescrizioni nei confronti del progetto in esame, chiarendo che
si tratta di un parere reso, per le rispettive competenze, ai sensi
del DLgs. 22/97 e successive modificazioni ed integrazioni, della
L.R. 9/99 e successive modificazioni ed integrazioni e del DLgs
152/99 e successive modificazioni ed integrazioni;
i) di dare atto che la Provincia di Forli'-Cesena, con delibera di
Giunta prot. n. 37595/181 dell'11/5/2004 (Allegato 8, parte
integrante e sostanziale della presente delibera), ha approvato, ai
sensi dell'art. 27 del DLgs 5 febbraio 1997, n. 22 e DLgs 36/03, il
progetto in esame, autorizzandone, ai sensi del suddetto art. 27, con
alcune prescrizioni, la realizzazione;
j) di dare atto che il Servizio Risorse idriche, atmosferiche e
Smaltimento Rifiuti della Provincia di Forli'-Cesena, visto il parere
favorevole espresso da ARPA con nota acquisita al prot. prov. n.
36168 del 6/5/2004, ha rilasciato alla ditta Sogliano Ambiente SpA
autorizzazione allo scarico in acque superficiali ai sensi del DLgs
152/99 e della L.R. 3/99 e successive modificazioni ed integrazioni
con atto n. 246 del 17/5/2004, acquisito al prot. prov. n. 38987/04
(Allegato 9, parte integrante e sostanziale della presente delibera),
dettando alcune prescrizioni;
k) di dare atto che il Servizio Tecnico Bacini Conca e Marecchia non
ha partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza di servizi,
ma, con nota prot. n. 36367 del 6/5/2004, ha reso un parere relativo
alla procedure di cui alla L.R. 9/99 e al DLgs 22/97, in cui afferma
di ritenere condivisibili le analisi ed i risultati contenuti nella
"relazione geologica" del febbraio 2004, con il vincolo di intendersi
prescrittive le indicazioni tecniche contenute nella stessa;
1) di dare atto che l'Amministrazione provinciale di Rimini non ha
partecipato alla seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, ma ha
inviato la nota prot. n. 20171 del 20/4/2004, acquisita al prot.
prov. n. 31701 del 21/4/2004 (Allegato 10, parte integrante e
sostanziale del presente atto), con cui ha giudicato ambientalmente
compatibile il progetto in oggetto ai sensi dell'art. 5, comma 2 del
DPR 16 aprile 1996;
m) di dare atto che il Comune di Borghi non ha partecipato alla
seduta conclusiva della Conferenza di servizi, ma, con nota prot.
2609 del 15/4/2004, acquisita al prot. prov. n. 32275 del 22/4/2004
(Allegato 11, parte integrante e sostanziale del presente atto), ha
espresso, ai sensi dell'art. 5, comma 2 del DPR 16 aprile 1996,
parere di compatibilita ambientale favorevole alla costruzione
dell'impianto per la cernita e la valorizzazione delle frazioni
riutilizzabili dai rifiuti provenienti da raccolte specifiche, da
realizzarsi nel sito denominato "Area Marconi", in prossimita' della
discarica per rifiuti non pericolosi di Ginestreto;
n) di dare atto che il Comune di Torriana non ha partecipato alla
seduta conclusiva della Conferenza di Servizi, ma ha inviato la nota
prot. 2851 del 27/4/2004, acquisita al prot. prov. n. 35390 del
4/5/2004 (Allegato 12, parte integrante e sostanziale del presente
atto), con cui ha giudicato ambientalmente compatibile il progetto in
oggetto, ai sensi dell'art. 5, comma 2 del DPR 16 aprile 1996, a
condizione che vengano rispettate alcune prescrizioni mirate a
mitigarne l'impatto paesaggistico;
o) di dare atto che la presente procedura di VIA non accorpa
l'autorizzazione alle emissioni in atmosfera e la concessione per
l'occupazione del demanio idrico, che dovranno essere richieste
successivamente ai sensi della vigente normativa;
p) di stabilire, ai sensi dell'art. 17, comma 7 della L.R. 18 maggio
1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, che l'efficacia
temporale della presente Valutazione di impatto ambientale e' fissata
in anni 3;
q) di quantificare in Euro 1.690,00, pari allo 0,04 % del valore
dell'intervento, come determinato in parte narrativa, le spese
istruttorie che, ai sensi dell'art. 28 della L.R. 9/99 e successive
modificazioni ed integrazioni, sono a carico della societa'
proponente;
r) di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile stante
l'urgenza di provvedere in merito ai sensi dell'art. 134, comma 4 del
DLgs 18 agosto 2000, n. 267;
s) di trasmettere, ai sensi dell'art. 16, comma 3 della L.R. 18
maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, copia della
presente deliberazione alla societa' proponente Sogliano Ambiente
SpA;
t) di trasmettere, ai sensi dell'art. 16, comma 3 della L.R. 18
maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, per
opportuna conoscenza e per gli adempimenti di rispettiva competenza,
copia della presente deliberazione al Servizio Risorse idriche,
atmosferiche e Smaltimento Rifiuti della Provincia di Forli'-Cesena,
alla Regione Emilia-Romagna, alla Provincia di Rimini, al Comune di
Sogliano al Rubicone, al Comune di Borghi, al Comune di Torriana, al
Servizio Tecnico Bacini Marecchia e Conca, alla Comunita' Montana
dell'Appennino Cesenate, all'Azienda Unita' sanitaria locale di
Cesena, all'ARPA Sezione provinciale di Forli'-Cesena, all'Autorita'
di Bacino Interregionale Marecchia e Conca ed alla Soprintendenza
BBAA;
u) di pubblicare, per estratto, nel Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell'art. 16, comma 3 della L.R. 18
maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il presente
partito di deliberazione.