DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE 19 maggio 2004, n. 569
Programma regionale degli interventi in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali. Obiettivi, linee di indirizzo e procedure per il triennio 2004-2006 (proposta della Giunta regionale in data 26 aprile 2004, n. 776)
IL CONSIGLIO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Vista la deliberazione della Giunta regionale progr. n. 776 del 26
aprile 2004, recante in oggetto "Programma regionale degli interventi
in materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali.
Obiettivi, linee di indirizzo e procedure per il triennio 2004-2006
(L.R. 24/3/2000, n. 18)" e che qui di seguito si trascrive
integralmente:
"La Giunta della Regione Emilia-Romagna, visti:
- la L.R. 24 marzo 2000, n. 18 "Norme in materia di biblioteche,
archivi storici, musei e beni culturali";
- in particolare l'art. 7 che prevede che la Giunta predisponga il
programma poliennale degli interventi da sottoporre all'approvazione
del Consiglio regionale;
- l'Allegato A, parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione, recante "Programma regionale degli interventi in
materia di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali.
Obiettivi, linee di indirizzo e procedure per il triennio 2004-2006
(L.R. 24 marzo 2000, n. 18)";
acquisiti i pareri della Conferenza Regione-Autonomie locali e
dell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali, a norma del
citato art. 7, rispettivamente in data 26/4/2004 e in data 5/4/2004;
dato atto, relativamente al contenuto della presente deliberazione,
ai sensi dell'art. 4, comma 6, L.R. 19 novembre 1992, n. 41 e della
propria delibera 447/03, con la quale sono state fissate le direttive
per l'esercizio delle funzioni dirigenziali del parere di regolarita'
amministrativa espresso dal Direttore generale Cultura, Formazione e
Lavoro, dott.ssa Cristina Balboni;
su proposta dell'Assessore competente per materia;
a voti unanimi e palesi, delibera:
1) di proporre al Consiglio regionale l'approvazione del "Programma
regionale degli interventi in materia di biblioteche, archivi
storici, musei e beni culturali. Obiettivi, linee di indirizzo e
procedure per il triennio 2004-2006 (L.R. 24 marzo 2000, n. 18)",
contenuto nell'Allegato A, parte integrante e sostanziale del
presente atto;
2) di dare atto che all'attuazione del presente Programma provvedera'
la Giunta regionale con propri atti deliberativi con le modalita' e
nelle forme contenute nel sopracitato Allegato A;
3) di pubblicare, integralmente, la presente deliberazione, ad
avvenuta approvazione da parte del Consiglio regionale, nel
Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna.
ALLEGATO A
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
ASSESSORATO ALLA CULTURA, SPORT
E PROGETTI PER I RAPPORTI CON I CITTADINI
Servizio Cultura, Sport e Tempo libero
PROGRAMMA REGIONALE DEGLI INTERVENTI IN MATERIA DI
BIBLIOTECHE, ARCHIVI STORICI, MUSEI E BENI CULTURALI
OBIETTIVI, LINEE DI INDIRIZZO E PROCEDURE
PER IL TRIENNIO 2004-2006 (L.R. 24/3/2000, N. 18)
Indice
1. Il contesto di riferimento 1.1 Il quadro istituzionale e
finanziario 1.2 Organizzazione bibliotecaria ed organizzazione
museale in Emilia-Romagna 1.2.1 Organizzazione bibliotecaria 1.2.2
Organizzazione museale
2. Obiettivi generali e specifici e azioni prioritarie 2.1
Valorizzazione dei beni e delle istituzioni culturali 2.2 Standard e
obiettivi di qualita' per biblioteche, archivi storici e musei 2.3
Sistema informativo e informatico
3. Linee di indirizzo per l'elaborazione dei piani provinciali 3.1
Biblioteche e archivi 3.2 Musei
4. Linee di indirizzo per l'attivita' dell'Istituto per i beni
artistici, culturali e naturali 4.1 Biblioteche e archivi 4.2 Musei
5. Risorse finanziarie, loro destinazione e soggetti beneficiari 5.1
Risorse per spese di investimento 5.1.1 Risorse assegnate tramite
convenzione 5.2 Risorse per interventi di spesa corrente
6. Procedure e scadenze 6.1 Procedure e scadenze per la presentazione
dei Piani provinciali bibliotecari e archivistici e dei Piani
provinciali museali 6.1.1 Procedure 6.1.2 Termini per la
presentazione dei Piani provinciali 6.2 Procedure e scadenze per la
presentazione delle proposte di Piano bibliotecario e di Piano
museale da parte dell'IBACN 6.2.1 Procedure 6.2.2 Termini per la
presentazione delle proposte
7. Modalita' di assegnazione delle risorse finanziarie
8. Modulistica
1. Il contesto di riferimento
1.1 Il quadro istituzionale e finanziario
Nell'individuare gli obiettivi e le linee di indirizzo che la Regione
intende perseguire con il Programma triennale 2004-2006, in
attuazione della L.R. 18/00 "Norme in materia di biblioteche, archivi
storici, musei e beni culturali", si ritiene importante richiamare
alcuni punti di riflessione, in particolare sugli elementi che
caratterizzano il contesto all'interno del quale ci si trova
attualmente ad operare. Un contesto caratterizzato - come gia'
sottolineato in occasione dell'assunzione di altri analoghi
provvedimenti regionali (Programma triennale dello spettacolo,
Programma triennale relativo alla promozione di interventi e
attivita' culturali) - dall'introduzione di modifiche rilevanti sul
piano normativo, conseguenti alla riforma del Titolo V della
Costituzione, ma anche dalla presenza di forti incertezze e
conflittualita' sul piano istituzionale e da una grave e generale
riduzione dei trasferimenti delle risorse finanziarie dallo Stato
alle Regioni.
Tra i cambiamenti normativi piu' significativi a livello nazionale,
il DLgs n. 42 del 22 gennaio 2004, relativo al nuovo "Codice dei beni
culturali e del paesaggio" e adottato in attuazione della Legge
137/02, costituisce certamente il provvedimento piu' rilevante, per
le innovazioni che con esso sono state introdotte in materia di
tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, sul piano delle
definizioni, dei contenuti, delle competenze, delle relazioni tra i
soggetti interessati, ecc.
Per quanto riguarda la tutela, al fine di garantirne l'esercizio
unitario, ai sensi dell'articolo 118 della Costituzione, le funzioni
sono attribuite al Ministero per i Beni e le Attivita' culturali, con
un'importante apertura, tuttavia, alla cooperazione delle Regioni e
degli altri Enti pubblici territoriali, da attuarsi attraverso
specifici accordi o intese e sulla base dei principi di
differenziazione e adeguatezza; per la valorizzazione, invece, dove
le Regioni hanno la potesta' regolamentare, il principio di
collaborazione con le altre Amministrazioni e' fortemente richiamato,
rendendo piu' costante e proficuo il confronto con gli Enti locali.
In particolare per quanto riguarda le funzioni di tutela sui beni
librari, gia' delegate alle Regioni dal DPR 3/72, l'approvazione del
nuovo Codice rende ora possibile definire con lo Stato uno specifico
accordo per un ampliamento delle stesse funzioni, ricomprendendo tra
gli interventi anche le raccolte librarie private, le carte
geografiche, gli spartiti musicali, fotografie, pellicole o altro
materiale audiovisivo, con negativi e matrici, non appartenenti allo
Stato.
La collaborazione sempre piu' ampia tra i diversi soggetti,
perseguita dalla Regione, in una logica di concertazione degli
obiettivi, degli impegni reciproci e delle risorse, potra' cosi'
affermarsi con piu' decisione, consentendo importanti sviluppi e una
maggiore efficacia delle azioni di valorizzazione dei beni culturali.
in questo quadro, del resto, che si inserisce anche il supporto che
potra' fornire la Commissione regionale per i beni e le attivita'
culturali, di cui al DLgs 112/98, artt. 154 e 155, formalmente
istituita con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 213
del 30 luglio 2003.
Sul versante regionale particolare rilievo assume invece il processo
avviato con l'adozione da parte della Giunta regionale nel marzo 2003
della direttiva relativa agli "standard e obiettivi di qualita' per
biblioteche, archivi storici e musei", pubblicata nel BUR n. 56 del
17 aprile 2003. Elaborata dall'Istituto per i beni artistici,
culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna (IBACN) ai sensi
dell'art. 10 della L.R. 18/00, in collaborazione con i soggetti
interessati e con le organizzazioni di settore, la direttiva
costituisce un provvedimento importante, in quanto strumento
operativo attraverso il quale raggiungere progressivamente maggiori e
piu' diffusi livelli di qualita', tali da incrementare la fruizione
pubblica degli istituti culturali e garantire un piu' adeguato
sviluppo dei servizi di conservazione, gestione e valorizzazione dei
beni librari, documentari e museali.
Coerentemente con tali obiettivi di qualita', la Regione
Emilia-Romagna, pur in presenza delle note difficolta' finanziarie,
determinate, come gia' accennato, da una grave contrazione dei
trasferimenti dallo Stato alle Regioni e piu' in generale da una
diminuzione delle risorse pubbliche, conferma con il presente
Programma il proprio impegno politico e finanziario, cosi' come
emerge del resto anche nel Documento di Programmazione economica e
finanziaria e dal Bilancio di previsione per l'esercizio 2004.
Si tratta di uno sforzo importante, al quale deve corrispondere un
impegno da parte di tutti i soggetti interessati a ricercare
modalita' di utilizzo delle risorse improntate a criteri
programmatici mirati, in una logica di condivisione degli obiettivi,
degli impegni e delle responsabilita', ma anche di efficacia degli
interventi e di produttivita' della spesa.
1.2 Organizzazione bibliotecaria ed organizzazione museale in
Emilia-Romagna
Un secondo ambito di riflessione, utile a comprendere meglio gli
obiettivi che la Regione intende perseguire nel prossimo triennio,
riguarda alcune prime valutazioni sugli effetti prodotti
dall'attuazione della L.R. 18/00 e sui processi attivati con il
Programma triennale 2001-2003, sia in ambito bibliotecario,
archivistico che museale.
1.2.1 Organizzazione bibliotecaria
In particolare per quanto riguarda l'organizzazione bibliotecaria,
tra i risultati del lavoro degli ultimi anni ritenuti piu'
significativi, due elementi vanno certamente sottolineati: lo
sviluppo di un servizio bibliotecario il piu' possibile omogeneo a
livello regionale, seppure erogato da piu' punti d'accesso;
l'informatizzazione di circa l'80% delle biblioteche pubbliche della
regione, nonche' la partecipazione al Servizio Bibliotecario
nazionale (SBN) anche di biblioteche di piccole dimensioni o di
piccoli centri in tutte le province, garantendo cosi' un costante
miglioramento in termini qualitativi e quantitativi dei servizi.
Se, da un lato, l'azione della Regione, attraverso la Soprintendenza
per i beni librari e documentari, si e' incentrata nella promozione e
nel coordinamento dei programmi e delle iniziative finalizzati
all'integrazione dei servizi e delle attivita' delle diverse
strutture bibliotecarie - in un'ottica di raccordo con le Province e
con gli altri istituti culturali, pubblici e privati, operanti nel
territorio - dall'altro lato, particolare attenzione e' stata posta
all'apertura di nuovi servizi bibliotecari e al potenziamento e alla
riqualificazione di quelli esistenti.
In merito al tema dei servizi, va rammentato che la L.R. 18/00
all'art. 12, comma 2, prescrive la gratuita' dei servizi essenziali
(consultazione, lettura e prestito).
Un positivo riscontro alle azioni intraprese sembra trovare conferma
anche nei dati relativi ad Internet: una recente indagine condotta da
ERVET ha infatti evidenziato che nella nostra regione l'85,5% dei
punti di accesso pubblici a Internet e' assicurato dalle biblioteche
di Enti locali. A cio' e' anche legato il forte aumento delle
opportunita' offerte dalle biblioteche pubbliche alle richieste di
alfabetizzazione informatica. Nello stesso tempo si e' dato nuovo
impulso all'attivita' di funzionamento e coordinamento
dell'automazione bibliotecaria, sviluppando l'unificazione delle
procedure tecniche, finalizzate allo scambio dell'informazione
bibliografica e documentaria.
Un ulteriore elemento che va sottolineato e' la scelta operata da
molti Comuni di ristrutturare e ampliare le sedi o procedere alla
costruzione di un nuovo edificio da destinare a biblioteca, spesso
prevedendo gia' in fase di progettazione l'organizzazione di spazi e
servizi dedicati al patrimonio documentario e in particolare
all'archivio storico comunale.
Una diretta conseguenza di questi interventi di edilizia
bibliotecaria e' rappresentata dall'incremento, ad esempio, delle
sezioni ragazzi (come emerge dalla recente pubblicazione dei volumi
relativi all'Emilia-Romagna del "Catalogo delle biblioteche d'Italia"
in cui sono descritte 1050 biblioteche), che ha permesso il recupero
di una fondamentale componente dell'utenza reale, oltre a rendere
piu' concreto, rispetto al passato, il collegamento e la cooperazione
con la scuola secondo quanto indicato dalla stessa L.R. 18/00.Anche
in ambito archivistico, sebbene perduri ancora la prassi della
"conservazione passiva" si registra un complessivo aumento di
operativita' dei servizi. Con l'ordinamento e l'inventariazione
informatizzata - premesse indispensabili per la consultazione e la
fruizione di archivi storici e raccolte documentarie - sono state
valorizzate le potenzialita' informative di qualificati servizi
archivistici, e sono aumentate nuove prestazioni in ambito
documentario da parte di istituti culturali presenti sul territorio,
nella maggior parte dei casi bibliotecari.
± inoltre proseguita l'azione di salvaguardia del patrimonio
archivistico degli Enti locali (anche in raccordo con l'azione di
tutela di competenza statale), resa necessaria dalla persistenza sul
territorio regionale di situazioni ad alto rischio conservativo,
favorendo, da un lato, l'acquisizione, attraverso donazioni, depositi
e cofinanziamenti per l'acquisto e, dall'altro, la valorizzazione
anche di archivi privati appartenenti a enti convenzionati.
1.2.2 Organizzazione museale
Anche per quanto riguarda l'organizzazione museale si ritiene
importante evidenziare alcuni punti, frutto dell'analisi su quanto
avvenuto con il Programma triennale precedente, unitamente ad alcune
riflessioni su aspetti decisamente positivi, ma anche su elementi
problematici.
Innanzi tutto va sottolineato come, il progressivo affermarsi, gia'
con il Programma precedente, grazie alla collaborazione tra IBACN e
Province, di una logica di sistema integrato sul territorio abbia
favorito lo svilupparsi di un maggiore raccordo intersettoriale e di
azioni finalizzate alla collaborazione fra istituti culturali,
accrescendo la consapevolezza che tale modalita' di lavoro
costituisce la forma piu' idonea per garantire un'ampia conoscenza e
fruibilita' pubblica del patrimonio culturale regionale.
L'attenzione, inoltre, negli anni piu' recenti, da parte dei soggetti
che concorrono a comporre il mosaico dei musei dell'Emilia-Romagna,
allo sviluppo di elementi di organizzazione sistemica, in particolare
per quanto attiene alla dimensione territoriale provinciale, ha
consentito, e consentira' ulteriormente, una maggiore integrazione
dei musei stessi con gli altri istituti culturali, attuando cosi' uno
degli obiettivi fondamentali della L.R. 18/00.
Come per le biblioteche e gli archivi, la qualita' dei servizi e
delle prestazioni - dalle proposte educative e di informazione
culturale, alle attivita' di conservazione e catalogazione -
rappresenta l'obiettivo primario e il terreno privilegiato di
intervento. Il passaggio dall'individuazione di precisi standard ed
obiettivi di qualita' alla loro messa a regime, unitamente alla
definizione degli strumenti e delle modalita' per la loro attuazione,
costituiscono l'impegno fondamentale del prossimo triennio, e in
questo senso andranno caratterizzati i Piani museali 2004-2006.
Un ulteriore elemento di riflessione riguarda la dimensione e le
modalita' di sviluppo dei musei sul piano quantitativo. La recente
rilevazione statistica sugli istituti museali (anno di riferimento
2000) ha evidenziato la presenza di 326 musei, mentre dalla
ricognizione attualmente in corso per l'aggiornamento della banca
dati musei (anno 2003) si rileva un consistente incremento.
Se cio' conferma la vitalita' dei musei e la loro capacita' di
soddisfare le esigenze piu' diverse - dalla conservazione dei
materiali alla conservazione della memoria di eventi o di personaggi,
all'approfondimento sui temi piu' disparati - va pero' sottolineato
come tale incremento presenti anche degli aspetti problematici,
evidenziando come le iniziative non si siano sviluppate in modo
organico e sulla base di un contesto di riferimento comune. In questo
senso la Direttiva sugli Standard puo' rappresentare un strumento
importante per definire alcune regole alle quali attenersi nel
momento in cui si decide l'apertura di una nuova istituzione
museale.
Piu' in generale, si puo' affermare che grande attenzione viene posta
dai musei emiliano-romagnoli sia alla sempre miglior conoscenza delle
raccolte (catalogazione), sia alla cura dei rapporti con il pubblico,
attraverso l'organizzazione di un'offerta didattica ed educativa
ampia e variata, cosi' come notevoli risultati si rilevano per quanto
riguarda le attivita' conservative, nonostante la limitatezza delle
risorse finanziarie disponibili.
Importanti sforzi sono stati compiuti anche nell'ambito della
promozione, nel miglioramento dei siti web e nella produzione di
strumenti multimediali. L'attenzione posta alla valorizzazione ed
alla comunicazione e' indice della volonta' da parte degli istituti
di raggiungere piu' ampie fasce d'utenza e di utilizzare a pieno le
nuove tecnologie per migliorare il servizio offerto. In sostanza il
quadro che emerge rimanda l'immagine di un'offerta complessa e vivace
anche dal punto di vista dei servizi al pubblico. Tra i cosiddetti
servizi aggiuntivi, ad esempio, si nota come in quasi la meta' delle
sedi museali e' attivato un punto vendita e come molti musei siano
dotati di un punto informativo.
Su un piano piu' strutturale, dalle rilevazioni effettuate emerge
come il sistema dei musei della regione sia costituito da musei di
dimensione contenuta: circa un terzo di essi ha spazi inferiori ai
200 mq. e quasi la meta' degli istituti ha superfici espositive
comunque inferiori a 400 mq. Siamo in presenza di un insieme di musei
che, per quanto attiene alle realta' minori, dimostra una propensione
alla fragilita' ed alla frammentazione.
Gli istituti che superano i 50.000 visitatori annui sono solo il 4%,
mentre il 70% dei musei ha meno di 5.000 frequentatori; si assiste
inoltre ad una forte polarizzazione delle visite in poche istituzioni
di prestigio e il dato significativo e' che i 20 musei piu' visitati
(pari al 6%) accolgono i due terzi dei visitatori.
In sintesi, emerge la necessita' di aumentare ancora la visibilita',
la capacita' di attrazione e l'accessibilita' dei musei,
incrementando le azioni di potenziamento e di valorizzazione degli
istituti.
2. Obiettivi generali e specifici e azioni prioritarie
Nel quadro dei principi e delle finalita' previste dalla L.R. 18/00,
e conseguentemente a quanto espresso in precedenza, gli obiettivi
generali che la Regione intende perseguire nel prossimo triennio sono
i seguenti:
a) promuovere e sostenere il consolidamento, la qualificazione dei
servizi e la valorizzazione dei beni culturali presenti sul
territorio regionale, in una logica di sistema e di equilibrio
territoriale, incentivando la cooperazione tra le varie istituzioni
interessate e le aggregazioni sistemiche;
b) accrescere la conoscenza e la fruizione, da parte dei cittadini
dell'Emilia-Romagna, del patrimonio e delle opportunita' culturali e
delle iniziative offerte dal sistema bibliotecario, archivistico e
museale presente sul territorio regionale, anche attraverso modalita'
di comunicazione innovative e l'utilizzo di strumenti tecnologici
mirati, e con particolare attenzione ai soggetti piu' in
difficolta';
c) attuare interventi che prevedano una maggiore concertazione tra
istituzioni pubbliche di governo, e tra esse e i soggetti pubblici e
privati, sia a livello regionale che territoriale, nonche' gli
interventi svolti in forma associata, anche in relazione a quanto
previsto dalla L.R. 11/01 "Disciplina delle forme associative e altre
disposizioni in materia di Enti locali";
d) accrescere l'efficacia dell'intervento regionale attraverso
un'azione di programmazione degli interventi e un utilizzo ottimale
delle risorse finanziarie, evitandone la frammentazione e
privilegiando le azioni piu' significative, piu' urgenti, ma anche
tali da consentire una piu' veloce spendibilita' delle risorse
stesse.
Nell'ambito degli obiettivi generali di cui sopra, si ritiene
opportuno indicare di seguito gli obiettivi specifici e le azioni
prioritarie che si intendono perseguire, con particolare riferimento
alla valorizzazione dei beni e delle istituzioni culturali, al
raggiungimento degli standard e obiettivi di qualita' e al
consolidamento e sviluppo del sistema informativo e informatico.
2.1. Valorizzazione dei beni e delle istituzioni culturali
L'obiettivo sostanziale in tale ambito e' quello di un rafforzamento
della cooperazione tra le istituzioni interessate, allo scopo di:
- attuare uno sviluppo programmato dell'intera rete dei servizi
bibliotecari, archivistici e museali, assicurando un efficace
coordinamento degli interventi e la promozione di attivita' di
valorizzazione efficaci e condivise;
- consentire una gestione coerente delle risorse finanziarie e umane,
ma anche la sperimentazione di forme innovative di gestione, che
tengano conto delle risorse istituzionali, sociali e associative del
territorio per favorire un piu' stretto rapporto con la societa'
civile;
- garantire un migliore livello qualitativo nelle modalita' di
accesso degli utenti, con particolare attenzione a quelli in
condizioni di svantaggio, nonche' nella diffusione delle conoscenze e
delle informazioni, nell'utilizzo delle nuove tecnologie e nello
scambio interculturale.
Nell'ambito della cooperazione di cui sopra, e in una logica di
sistema, particolare attenzione andra' prestata alle azioni di:
- consolidamento e sviluppo dei processi e degli strumenti di
raccordo interistituzionale e intersettoriale, tenendo conto anche
delle risorse documentarie, didattiche, scolastiche e di ricerca
presenti sul territorio;
- valorizzazione, che prevedano la costruzione di percorsi e reti
tematiche per ristabilire connessioni spazio-temporali, ricostruire
itinerari, ripristinare ambiti geo-politici e culturali.
2.2 Standard e obiettivi di qualita' per biblioteche, archivi storici
e musei
Con l'approvazione della Direttiva standard e obiettivi di qualita'
per biblioteche, archivi storici e musei ai sensi dell'art. 10 della
L.R. 18/00, la Regione si e' dotata di uno strumento operativo,
attraverso il quale favorire la crescita della qualita' dei servizi
di conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale
e incrementare la fruizione dei beni e istituti culturali da parte
degli utenti e visitatori.
La consapevolezza, tuttavia, della disomogeneita' delle istituzioni
culturali regionali, la molteplicita' di situazioni specifiche,
legate ai contesti storici, territoriali e culturali diversi,
unitamente alla novita' e alla complessita' del processo avviato,
hanno suggerito alla Regione un'applicazione della Direttiva nel
primo biennio in forma sperimentale e propedeutica, in un'ottica di
raggiungimento progressivo degli standard, in modo omogeneo e diffuso
su tutto il territorio regionale.
In tale prospettiva l'obiettivo sostanziale e' quello di favorire un
potenziamento generale del settore, agendo in particolare sulle
situazioni svantaggiate e tradizionalmente piu' deboli, per superarne
le carenze e i limiti, in modo da garantire una crescita qualitativa
omogenea dell'intero sistema culturale regionale.
In tale ambito particolare attenzione verra' prestata alle azioni che
prevedano:
- la predisposizione di strumenti operativi e di supporto agli Enti
locali, che consentano un'analisi e una verifica sul territorio delle
situazioni e dei problemi esistenti e delle cause che ne sono alla
base, ivi compreso l'esame particolareggiato di singoli casi e
situazioni;
- progetti e interventi espressamente finalizzati al raggiungimento
degli standard, con particolare riguardo a quelli all'interno dei
quali e' prevista un'organica cooperazione fra istituzioni;
- interventi formativi e di aggiornamento degli operatori del
settore.
2.3 Sistema informativo e informatico
Il sistema informativo-informatico dedicato ai beni culturali
costituisce una risorsa al servizio di tutti i cittadini e uno
strumento indispensabile di conoscenza e valorizzazione del
patrimonio esistente. La decisione della Regione Emilia-Romagna di
aderire fin dai primi anni ottanta al Servizio Bibliotecario
nazionale ha posto le premesse per elaborare un modello di
cooperazione fra le biblioteche, che ha portato all'informatizzazione
di circa l'80% delle biblioteche pubbliche del territorio regionale,
consentendo di estendere la partecipazione ad SBN anche di
biblioteche di medie e piccole dimensioni e di migliorare la qualita'
e quantita' dei servizi offerti all'utenza.
L'obiettivo sostanziale in tale ambito e' quello di potenziare e
aggiornare il sistema informativo e informatico su biblioteche,
archivi e musei, attraverso: la produzione di nuovi dati sul piano
culturale, gestionale e della fruizione da parte dei cittadini; la
predisposizione di strumenti piu' adeguati e omogenei ai fini
dell'acquisizione degli stessi dati e del loro utilizzo; la
predisposizione e l'uso di nuove tecnologie per favorire l'accesso di
nuovi segmenti di pubblico e di visitatori in condizioni di
svantaggio.
A tale scopo sono da ritenersi prioritarie le seguenti azioni:
- la produzione di nuovi dati inventariali per gli archivi e
catalografici nel settore delle biblioteche e dei musei e la
riorganizzione delle banche dati gia' disponibili, in modo tale da
disporre anche di uno strumento unitario e omogeneo di consultazione
dell'intero patrimonio regionale;
- il completamento della riprogettazione dei servizi (gia' attuata
nel 2003 nel settore delle biblioteche), prevedendo la convergenza
dei diversi strumenti catalografici in un unico ambiente, in grado di
gestire unitariamente, pur nel rispetto delle specifiche regole
descrittive, materiale bibliografico, archivistico e museale, con
cio' favorendo anche quelle istituzioni che dispongono di materiali
di diversa tipologia;
- i progetti e gli interventi che prevedano l'utilizzo di nuove
tecnologie per favorire l'accesso di nuovi segmenti di pubblico e di
visitatori in condizioni di svantaggio.
3. Linee di indirizzo per l'elaborazione dei Piani provinciali
Nel quadro degli obiettivi e delle azioni prioritarie di cui al
precedente punto 2., vengono indicate di seguito le linee di
indirizzo utili alla predisposizione dei piani provinciali, con
riferimento sia agli elementi di carattere piu' generale - che si
richiamano - sia a quelli relativi piu' specificamente a biblioteche
e archivi e ai musei.
Come indicato anche al precedente punto 2., in termini piu' generali
l'azione delle Province sara' finalizzata a promuovere e sostenere:
- la cooperazione fra le istituzioni culturali e fra esse e il
territorio, con particolare riguardo al rapporto con le istituzioni
scolastiche;
- l'integrazione fra i servizi bibliotecari, archivistici e museali e
il loro potenziamento in una logica di raggiungimento degli standard
previsti dalla Direttiva regionale;
- la rilevazione articolata e tempestiva dei dati relativi al
patrimonio e ai servizi;
- l'aggiornamento e la riqualificazione professionale degli operatori
al fine di migliorare l'erogazione dei servizi.
Le Province svolgeranno inoltre un'azione di sensibilizzazione nei
confronti degli Enti locali, affinche' vengano predisposti,
direttamente e preliminarmente, studi di fattibilita' per verificare
la sostenibilita' della gestione sia di istituzioni di nuovo
impianto, sia di istituzioni gia' attive per le quali sono previsti
consistenti progetti di sviluppo.
3.1 Biblioteche e archivi
In particolare per quanto attiene a biblioteche e archivi nella
predisposizione dei piani provinciali ci si atterra' alle seguenti
linee di indirizzo:
a) sviluppare una maggiore integrazione fra i servizi bibliotecari e
i servizi archivistici;
b) favorire l'uso di appositi sistemi di sicurezza, rilevamento e
condizionamento per la salvaguardia e la corretta conservazione del
patrimonio documentario e librario;
c) sostenere l'apertura di nuovi servizi tesi a favorire l'accesso di
nuovi segmenti di pubblico, facilitare l'accesso ai cittadini
stranieri, anche in una logica di confronto interculturale e
agevolare l'accesso di utenti in condizioni di svantaggio;
d) assicurare la piu' ampia visibilita' esterna dei diversi servizi
offerti;
e) favorire iniziative di promozione alla lettura per specifiche
fasce di eta', con particolare riguardo alle sezioni ragazzi,
potenziandone la funzionalita' o sollecitandone l'apertura di nuove;
f) aggiornare le banche dati per monitorare i servizi in relazione al
raggiungimento degli standard e facilitare il pubblico nell'utilizzo
delle risorse informative disponibili.
3.2 Musei
In particolare per quanto attiene invece ai musei nella
predisposizione dei piani provinciali ci si atterra' alle seguenti
linee di indirizzo, sostenendo in particolare le azioni finalizzate a
garantire:
a) l'adeguamento a norma degli impianti tecnici, antifurto, di
climatizzazione, di illuminazione d'ambiente, nonche' l'installazione
di dotazioni tecniche adeguate e la messa a norma degli impianti
anche nei depositi;
b) le opportune condizioni di climatizzazione di singoli reperti per
garantire la stabilita' dei diversi materiali costitutivi;
c) l'abbattimento delle barriere architettoniche e l'utilizzo di
supporti allestitivi e strumenti che permettano la leggibilita' dei
materiali esposti e degli apparati informativi a visitatori
diversamente abili;
d) la realizzazione di progetti di pronta fattibilita' volti a
favorire l'accesso di nuove fasce di pubblico, a migliorare
l'accoglienza, l'informazione e l'assistenza al pubblico sia
attraverso la produzione di materiali essenziali per l'orientamento e
l'informazione del visitatore, sia con apposite soluzioni
allestitive;
e) il potenziamento del servizio didattico-educativo, sia attraverso
iniziative di sostegno all'interno dei percorsi didattici
strutturati, sia attraverso iniziative per utenti singoli in
un'ottica di autoapprendimento;
f) la predisposizione da parte degli Enti locali di studi di
fattibilita' per verificare la sostenibilita' della progettazione e
della gestione sia di istituzioni museali di nuovo impianto, sia di
istituzioni gia' attive per le quali sono previsti consistenti
progetti di sviluppo.
4. Linee di indirizzo per l'attivita' dell'Istituto per i beni
artistici culturali e naturali
L'art. 3 della L.R. 18/00 individua, tra le funzioni della Regione,
quelle da esercitarsi di norma avvalendosi dell'IBACN (comma 1, lett.
c)-l) e comma 2), mentre l'art. 6 specifica le attivita' attribuite
allo stesso Istituto, fermo restando quanto indicato nella L.R. 29/95
"Riordinamento dell'Istituto dei beni artistici, culturali e naturali
della Regione Emilia-Romagna".
L'attivita' dell'Istituto e' complessivamente indirizzata alla
salvaguardia, potenziamento e migliore valorizzazione del patrimonio
e dei servizi culturali dell'organizzazione bibliotecaria e
dell'organizzazione museale regionali, attraverso la messa a
disposizione di servizi e supporti di consulenza e
tecnico-scientifici agli enti titolari di biblioteche, archivi, musei
e altri beni culturali.
Nel quadro degli obiettivi e delle azioni prioritarie di cui al
precedente punto 2., vengono indicate di seguito le linee di
indirizzo per l'attivita' dell'IBACN, per quanto riguarda
specificatamente le biblioteche e gli archivi e i musei e i beni
culturali.
4.1 Biblioteche e archivi
a. Tutela, conservazione e restauro
Nella prospettiva del raggiungimento degli obiettivi indicati dalla
Direttiva sugli standard, in particolare per le istituzioni con
compiti permanenti di conservazione, si ritiene opportuno favorire la
formazione degli operatori e dei conservatori per radicare prassi
operative piu' attente alla salvaguardia e tali da garantire livelli
qualitativamente elevati delle condizioni di conservazione.
Uguale attenzione dovra' essere rivolta alle indagini sulle
condizioni ambientali delle sedi deputate alla conservazione dei
patrimoni librari e documentari e verranno favoriti interventi tesi
alla salvaguardia dei cataloghi storici e dei materiali significativi
e di pregio maggiormente a rischio.
Con il concorso degli Enti locali potranno essere intraprese
acquisizioni di fondi, o singoli materiali, rari e di pregio per
incrementare le raccolte e quindi il valore storico-informativo del
sistema bibliotecario e archivistico emiliano-romagnolo.
b. Censimento e catalogazione retrospettiva
Per quanto riguarda la catalogazione retrospettiva si conferma la
necessita' di:
- proseguire il recupero nel programma SEBINA, delle ancora numerose
schede cartacee relative alle edizioni del XVI secolo e delle opere
grafiche;
- prevedere, per le opere grafiche, l'implementazione delle
informazioni bibliografiche e degli oggetti digitali del catalogo
collettivo on line dedicato a questi materiali;
- potenziare e coordinare la catalogazione condivisa e partecipata
nei poli del Servizio Bibliotecario nazionale della fotografia, anche
in collegamento con progetti nazionali come la Biblioteca Digitale
italiana;
- offrire, nell'ambito dell'attivita' di consulenza, un supporto
tecnico-scientifico, oltre alle biblioteche di Enti locali, anche a
quelle di altre istituzioni comprese le ecclesiastiche, impegnate
nella catalogazione dei cospicui e preziosi fondi antichi in loro
possesso, per consentire la miglior fruizione del loro patrimonio;
- gli interventi di catalogazione di fondi storici e speciali
nell'ambito dei poli locali per integrare i materiali storici nelle
basi dati locali e nazionali.
Per quanto riguarda l'ambito archivistico particolare attenzione
dovra' essere dedicata a:
- l'ordinamento e l'inventariazione informatizzata degli archivi
storici;
- il collegamento fra sistemi archivistici diversi e fra sistemi
archivistici e sistemi descrittivi o catalografici di altro genere
(bibliografici, museali, ecc.).
c. Automazione
Si dovranno favorire, anche attraverso l'evoluzione del programma
SEBINA, forme di accesso progressivamente piu' integrate e uniformi a
livello di organizzazione bibliotecaria regionale ed avviare sistemi
informativi integrati per ampliare l'offerta di servizi all'utenza,
anche personalizzati.
Gli interventi della Soprintendenza, nel triennio, saranno
prioritariamente rivolti a:
- favorire l'accesso alle informazioni documentali e alle risorse
informative in rete mediante strumenti uniformi;
- promuovere l'integrazione di tecnologie innovative nel nuovo Sebina
Open Library, utilizzato come infrastruttura applicativa e di
servizio per tutti i progetti territoriali di informatizzazione dei
servizi relativi ai beni culturali;
- elaborare e attuare protocolli di raccolta, gestione e
distribuzione delle informazioni, conoscenze e servizi su base
digitale;
- incrementare i servizi di virtual reference;
- promuovere servizi di prestito e prenotazione on line con
particolare riferimento ai servizi di rete.
d. Servizi al pubblico
L'obiettivo principale che interessa tutto il sistema bibliotecario e
archivistico della Regione e' il costante potenziamento e la
qualificazione dei servizi all'utenza.
Nel quadro del miglioramento dei servizi essenziali, anche per
favorire l'accesso di nuove fasce di pubblico, la massima attenzione
dovra' essere rivolta a:
- le opportunita' offerte dalla tecnologia e dalla telematica;
- le potenzialita' informative offerte da Internet incoraggiando
l'introduzione di questo strumento ove non presente e incrementandone
l'uso, con un aumento delle postazioni, ove gia' esistente;
- favorire la consultazione di reti e risorse informative esterne, di
basi dati on-line;
- ampliamento del servizio di prestito interbibliotecario.
Per quanto riguarda gli archivi un miglior servizio all'utenza si
qualifichera' attraverso la progettazione e la realizzazione di
sistemi capaci di rappresentare l'articolazione tipologica e le
relazioni dei complessi documentari, in una logica di integrazione
delle risorse informative locali.
e. Indagini conoscitive e statistiche
Per definire un panorama completo dell'intera organizzazione
bibliotecaria e archivistica regionale, e' necessario che nel
prossimo triennio la Soprintendenza per i beni librari e documentari,
cooperando strettamente con le Province, anche ai fini
dell'applicazione di un modello di rilevamento omogeneo e condiviso:
- aggiorni con regolare periodicita' la base dati sulle biblioteche
(SIBIB), in stretta collaborazione con tutte le biblioteche degli
Enti locali e con quelle convenzionate e in accordo con l'Istituto
Centrale per il Catalogo Unico (ICCU) e l'ISTAT;
- proceda alla realizzazione di un'anagrafe informatizzata degli
archivi storici degli Enti locali o di interesse locale per fornire
agli utenti un quadro delle localizzazioni dei patrimoni e dei
servizi esistenti. Come passo ulteriore si puo' prevedere la
successiva predisposizione di una rete informativa regionale dei beni
archivistici locali anche in collegamento con il sistema nazionale in
corso di costituzione;
- effettui periodici rilevamenti per verificare l'operato delle
biblioteche e degli archivi in relazione al raggiungimento degli
obiettivi di qualita' e alla costruzione di un nuovo modello
organizzativo degli istituti bibliotecari e archivistici.
f. Attivita' formative e promozionali
Le attivita' formative saranno in particolare mirate a illustrare le
soluzioni e le proposte avanzate nella Direttiva sugli Standard e
alla diffusione di metodologie di intervento qualificate e aggiornate
per quanto riguarda la conservazione e la catalogazione anche in
ambiti tematici specialistici.
L'attenzione sara' rivolta alle metodologie capaci di rappresentare
le relazioni fra i fondi documentari per una efficace integrazione
delle risorse informative. Per quanto riguarda la fotografia, in
collaborazione anche con le associazioni professionali, saranno
promossi corsi per formare personale sui temi della catalogazione e
della conservazione di materiale fotografico. Corsi per un piu' ampio
utilizzo della catalogazione partecipata e condivisa delle opere
grafiche saranno previsti per i bibliotecari attivi nei poli
dell'Indice del Servizio Bibliotecario nazionale.
Per quanto riguarda l'attivita' promozionale si sottolinea
l'opportunita' di promuovere iniziative che favoriscano una maggiore
diffusione della lettura e la valorizzazione dei patrimoni posseduti
da biblioteche e archivi, privilegiando la pubblicazione di strumenti
di corredo (cataloghi, inventari, guide) e di repertori tematici.
4.2 Musei e beni culturali
a. Conservazione e restauro
Nel corso degli anni l'Istituto ha svolto continuativamente attivita'
di manutenzione, conservazione e restauro dei beni culturali.
Nel prossimo triennio si svilupperanno le attivita' tese a favorire
la conservazione preventiva in primo luogo attraverso il progetto
informativo sulle condizioni ambientali nei musei che, permettendo
una conoscenza dei fattori che intervengono negativamente sulla
conservazione delle opere, consente di elaborare soluzioni adeguate.
Saranno inoltre effettuate indagini a campione per la misurazione dei
parametri chimici, fisici e biologici che, in particolare condizioni,
possono attivare processi, anche rapidi, di deterioramento dei
materiali. Tali indagini saranno di supporto ai musei per il
raggiungimento degli standard e saranno elaborati anche percorsi
didattici per gli operatori, finalizzati al raggiungimento degli
standard conservativi previsti.Si proseguira' nella promozione degli
interventi di restauro e manutenzione in collaborazione con i musei
di Enti locali e i musei convenzionati e in rapporto con gli istituti
nazionali preposti alla conservazione, le universita' e i centri di
ricerca.
La programmazione degli interventi dovra' tener conto dei seguenti
criteri:
- precarieta' delle condizioni di conservazione (urgenza) e qualita'
dei beni di proprieta' pubblica e di soggetti privati convenzionati;
- prosecuzione dei cantieri gia' avviati;
- interventi inseriti in progetti complessivi finalizzati
all'integrazione di percorsi espositivi permanenti o di nuove sezioni
tematiche;
- catalogazione dei materiali presenti nelle collezioni, esposizioni
e studi in ambito conservativo.
Naturalmente dovranno sempre essere opportunamente analizzate e
valutate particolari esigenze che possono sopravvenire.
I risultati delle indagini, la presentazione delle attivita',
l'approfondimento di tematiche riguardanti i beni culturali saranno
presentati annualmente al Salone del restauro di Ferrara che si e'
attestato, in oltre dieci anni di vita, su livelli di alta
qualificazione tecnica e scientifica e di crescente coinvolgimento
degli operatori del settore, sia pubblici che privati. Inoltre
l'informatizzazione della documentazione tecnica degli interventi di
restauro, opportunamente sistematizzata, potra' diventare oggetto di
consultazione anche per un pubblico esterno, di studiosi e operatori
del settore, e al tempo stesso fornire un quadro complessivo, anche
dal punto di vista amministrativo, degli interventi.
b. Censimenti e catalogazione
Si dovra' procedere, come nel triennio precedente, alla definizione
di "progetti di schedatura" per il maggior numero possibile di
istituzioni museali, al fine di avere elementi per la valutazione dei
costi e delle priorita' nelle attivita' catalografiche necessarie al
completamento del Catalogo regionale unificato dei beni culturali
dell'Emilia-Romagna.
Sul piano operativo sara' ritenuta prioritaria la catalogazione di
materiali gia' esposti, o prossimi all'esposizione, in percorsi
permanenti e la catalogazione di beni mobili di particolare rilevanza
storica e culturale e maggiormente a rischio, sia di proprieta'
pubblica sia di proprieta' di soggetti privati convenzionati.
In attuazione dell'Accordo siglato tra Regioni e Ministero per i Beni
e le Attivita' culturali in tema di catalogazione, e della
convenzione attuativa sottoscritta nel 2003 tra l'IBACN e il
Ministero, si proseguira' il confronto, la collaborazione e il
raccordo con gli Organi periferici dello Stato per l'integrazione dei
rispettivi cataloghi.
Si procedera' inoltre a censimenti mirati in specifici ambiti
tematici, come ad esempio l'arte contemporanea.
c. Automazione
Nel quadro dell'Accordo siglato tra Regioni e Ministero per i Beni e
le Attivita' culturali, e della convenzione attuativa del novembre
2003 tra l'IBACN e il Ministero (Cfr. in particolare art. 3), potra'
essere avviata la costituzione, a partire dalle realizzazioni
esistenti, di un sistema informativo relativo ai beni culturali
capace di colloquiare con il sistema informativo nazionale. A tale
scopo potra' essere utilizzato, opportunamente ampliato ed evoluto,
il prodotto regionale Sebina, attualmente dedicato alle biblioteche.
Potra' essere elaborata anche un'interfaccia capace di rispondere
alle richieste degli specialisti e degli operatori e al tempo stesso
soddisfare le esigenze di conoscenza e di divulgazione degli utenti
non specialisti della rete. Dovranno essere infine potenziati la
raccolta e l'aggiornamento delle informazioni anagrafiche,
statistiche e gestionali in collaborazione con le Province e gli Enti
titolari delle istituzioni, per poter meglio conoscere il quadro
gestionale e di attivita' delle istituzioni culturali stesse.
d. Indagini conoscitive e statistiche
Nel prossimo triennio, al fine di assicurare una maggiore visibilita'
all'intero sistema museale e di disporre di uno strumento tecnico per
il controllo e la pianificazione degli interventi a livello
regionale, dovra' essere messa a regime una nuova versione della
banca dati, con i relativi aggiornamenti di quella esistente e che
miri anche al recupero di altri elementi conoscitivi di diversa
natura e provenienza.
Dovranno inoltre essere favorite le indagini tematiche e territoriali
sulla realta' museale regionale e i rilevamenti di tipo statistico,
per rendere piu' agevole la valutazione dei processi di applicazione
degli standard e degli obiettivi di qualita' indicati nella gia'
citata Direttiva e poter quindi elaborare coerenti strategie di
sostegno.
e. Attivita' formative e promozionali
L'attivita' formativa dovra' essere principalmente finalizzata alla
diffusione degli obiettivi e dei metodi previsti nella Direttiva
degli standard e degli obiettivi di qualita', per consentire, in una
situazione di disomogeneita', una crescita il piu' possibile armonica
dell'intero sistema museale.
Particolare attenzione dovra' essere inoltre rivolta ad iniziative
tese a promuovere i beni culturali emiliano-romagnoli presso il vasto
pubblico, anche attraverso iniziative di carattere esemplare, tese a
raggiungere nuove fasce di pubblico in luoghi di ampia aggregazione,
tradizionalmente non vocati alle attivita' culturali.
5. Risorse finanziarie, loro destinazione e soggetti beneficiari
Le risorse regionali disponibili per spese di investimento e spesa
corrente, finalizzate all'attuazione degli obiettivi e delle azioni
di cui sopra, verranno utilizzate sulla base dei criteri indicati di
seguito:
- per l'anno 2004, in relazione agli stanziamenti indicati nel
bilancio di previsione di cui alla L.R. 29/03 e con le modalita'
specificate ai successivi punti 5.1 e 5.2;
- per gli esercizi 2005 e 2006, sulla base di analoghi criteri e
modalita', in relazione agli stanziamenti determinati annualmente con
le rispettive leggi finanziarie.
5.1 Risorse per spese di investimento
Le risorse relative a spese di investimento per l'anno 2004 ammontano
complessivamente a Euro 4.700.000,00 di cui:
a) Euro 2.300.000,00 a favore delle Amministrazioni provinciali per
l'attuazione degli obiettivi e delle azioni di cui ai precedenti
punti 2) e 3);
b) Euro 2.300.000,00 a favore dell' Istituto per i beni artistici,
culturali e naturali per l'attuazione degli obiettivi e delle azioni
di cui ai precedenti punti 2) e 4);
c) Euro 100.000,00 per la realizzazione degli interventi diretti
della Regione di valorizzazione dei beni culturali, con riferimento
alla lettera b), comma 1 dell'art. 3 della L.R. 18/00.
Le risorse di cui alle precedenti lettere a) e b), anche in relazione
all'applicazione della direttiva regionale sugli standard, verranno
destinate: per l'anno 2004 sulla base delle percentuali indicate di
seguito, che potranno prevedere negli anni 2005-2006 un riequilibrio
tra i due settori fino al raggiungimento del 50%.
Per quanto riguarda l'anno 2004 tali risorse verranno destinate nel
modo seguente:
- quelle di cui alla precedente lettera a) per il 45% al settore
biblioteche e archivi e per il 55% al settore musei e beni
culturali;
- quelle di cui alla precedente lettera b) per il 55% al settore
biblioteche e archivi e il 45% al settore musei e beni culturali.
Le risorse di cui alla precedente lettera c) verranno destinate, di
norma tramite convenzione, a favore di soggetti pubblici e privati,
per la realizzazione di interventi di valorizzazione dei beni
culturali di particolare rilevanza e interesse regionale, in rapporto
alle disponibilita' finanziarie stabilite annualmente con legge di
bilancio.
5.1.1 Risorse assegnate tramite convenzione
Per quanto riguarda le risorse ricomprese tra quelle indicate alla
lettera b), assegnate tramite convenzione e accordi a favore di
soggetti pubblici e privati, si precisa quanto segue:
- le convenzioni non dovranno avere di norma una durata superiore ai
tre anni e verranno stipulate a fronte di programmi e azioni
espressamente finalizzati al miglioramento sia dei servizi erogati
all'utenza sia della conservazione e fruizione delle specifiche
raccolte;
- dopo il primo biennio di applicazione della Direttiva sugli
standard, le convenzioni potranno riguardare esclusivamente gli
istituti culturali, sia pubblici che privati, in possesso dei
requisiti previsti dalla Direttiva regionale sugli standard;
- le convenzioni non potranno caratterizzarsi come forme di sostegno
permanente alle strutture beneficiarie, ma quali strumenti operativi
dinamici, in rapporto alle caratteristiche, alle esigenze e
all'evoluzione del sistema regionale bibliotecario, archivistico e
museale complessivamente inteso.
5.2 Risorse per interventi di spesa corrente
Le risorse relative a interventi di spesa corrente per l'anno 2004 a
favore dell'Istituto per i beni artistici, culturali e naturali
ammontano complessivamente a Euro 250.000,00 e verranno destinate nel
modo seguente:
- il 50% per il settore biblioteche e archivi;
- il 50% per il settore musei e beni culturali.
6. Procedure e scadenze
6.1 Procedure e scadenze per la presentazione dei piani provinciali
bibliotecari e archivistici e dei piani provinciali museali
6.1.1 Procedure
In conformita' all'art. 8 della L.R. 18/00 e a quanto indicato nel
presente Programma, le Province, di concerto con i Comuni e previo
parere conforme dell'IBACN, approvano annualmente, con atto
deliberativo degli organi competenti, il Piano degli interventi per
gli istituti culturali e i beni culturali, specificando all'interno
degli stessi piani, per il settore bibliotecario, archivistico e
museale:
a) i criteri programmatici adottati nella definizione delle priorita'
di intervento e nelle modalita' di assegnazione e liquidazione delle
risorse ai soggetti interessati;
b) gli interventi che si intendono realizzare, indicando per ciascun
intervento il soggetto titolare dell'intervento stesso, la
descrizione sintetica del medesimo, la previsione dei costi ai fini
della sua realizzazione, la quota di spesa a proprio carico, a carico
della Regione e quella a carico di eventuali altri soggetti e
utilizzando a tal fine l'allegato modello A);
c) le proposte relative agli interventi di catalogazione e restauro
di competenza dell'IBACN, utilizzando a tal fine l'allegato modello
B);
d) le eventuali iniziative specifiche per il raggiungimento degli
standard di qualita' (di servizio e di professionalita' degli
addetti), indicati nella Direttiva di cui alla delibera della Giunta
regionale 309/03, e il relativo impegno finanziario a concorso, pari
almeno al 50% della spesa prevista, secondo quanto previsto dall'art.
16 della L.R. 18/00. Per consentire la conduzione congiunta
dell'istruttoria per i piani provinciali fra l'IBACN e le
Amministrazioni provinciali, cosi' come previsto al comma 4 dell'art.
7 della L.R. 18/00, le richieste di contributo avanzate dagli enti
titolari degli interventi proposti dovranno essere inoltrate
contestualmente alla Provincia competente per territorio e all'IBACN.
Nella formulazione delle richieste gli enti interessati dovranno
fornire le informazioni necessarie, con riferimento agli allegati
moduli A) e B) di cui sopra.
6.1.2 Termini per la presentazione dei Piani provinciali
I piani provinciali dovranno essere presentati, contestualmente alla
Regione Emilia-Romagna e all'IBACN, per l'anno 2004 entro il 15
settembre ed entro la data dell'1 marzo di ogni anno per i successivi
anni 2005 e 2006.
6.2 Procedure e scadenze per la presentazione delle proposte di piano
bibliotecario e archivistico e di piano museale da parte dell'IBACN
6.2.1 Procedure
In conformita' all'art. 6 della L.R. 18/00 e a quanto indicato nel
presente Programma, l'IBACN, d'intesa con le Province e
contestualmente all'espressione del parere conforme sui Piani
provinciali, presenta alla Regione le proposte indicate di seguito,
ai fini della loro approvazione, con riferimento agli interventi
relativi alle spese di investimento e alle spese correnti.
A. Proposte relative a interventi di spese di investimento
Tali proposte dovranno contenere:
a) la suddivisione, d'intesa con le Province, delle risorse
disponibili per il settore bibliotecario e museale, di cui alla
lettera a) del precedente punto 5.1, coordinati con il programma
delle proprie attivita';
b) la destinazione delle risorse - tra quelle indicate alla
precedente lettera b) del punto 5.1 - per la realizzazione degli
interventi di catalogazione e restauro nell'ambito di quelli proposti
dalle Provincie nei propri Piani;
c) la destinazione delle risorse - tra quelle indicate alla
precedente lettera b) del punto 5.1 - per la realizzazione degli
interventi di competenza dell'Istituto - ai sensi della L.R. 29/95 e
della L.R. 18/00, art. 7, comma 5 - in particolare per quanto
riguarda: la costituzione e lo scambio di banche dati e di altri
supporti informativi condivisi; i progetti e le attivita' di
valorizzazione di beni, raccolte e istituti culturali di particolare
rilevanza; gli interventi per l'incremento, la tutela, la
catalogazione, la conservazione ed il restauro del patrimonio
culturale;
d) le eventuali proposte di concorso all'acquisizione di beni, fondi,
raccolte e collezioni di particolare valore artistico, storico e
documentario da destinare all'incremento del patrimonio culturale
delle organizzazioni bibliotecaria, archivistica e museale regionale
(art. 6, comma 3);
e) le convenzioni con soggetti pubblici e privati titolari di
istituti culturali o di raccolte di riconosciuto interesse culturale
per la partecipazione a specifiche iniziative nell'ambito della
programmazione regionale (art. 3, comma 2);
f) le convenzioni per programmi di collaborazione e cooperazione con
le altre Regioni, le Universita' degli studi, gli organi di Stato e
gli organismi internazionali operanti nel settore (art. 3, comma 1,
lett. c).
B. Proposte relative ad interventi di spesa corrente
Tali proposte dovranno contenere gli interventi diretti di promozione
culturale, con particolare riferimento alle iniziative espositive,
didattiche e divulgative del patrimonio culturale, nonche' le
attivita' di formazione specialistica e aggiornamento degli operatori
(art. 7, comma 5).
6.2.2 Termini per la presentazione delle proposte
Le proposte di cui ai precedenti punti 6.1.1 e 6.2.1 dovranno
pervenire alla Regione Emilia-Romagna, Servizio Cultura, Sport e
Tempo libero entro il 5 ottobre per il 2004, ed entro il 31 marzo di
ogni anno per gli anni 2005 e 2006.
7. Modalita' di assegnazione delle risorse finanziarie
All'assegnazione delle risorse finanziarie a favore delle Province e
dell'IBACN, nonche' a favore dei soggetti pubblici e privati per gli
interventi di cui alla lettera c) del precedente punto 5.1
provvedera' la Giunta regionale con propri atti deliberativi, con le
modalita' stabilite all'art. 7, comma 4 della L.R. 18/00 e
nell'ambito degli indirizzi e dei criteri di spesa contenuti nel
presente Programma. Negli stessi atti deliberativi verranno altresi'
indicate le modalita' di liquidazione delle risorse assegnate, i
termini per il loro utilizzo e le modalita' di rendicontazione, anche
a norma dell'art. 8, comma 3 della sopracitata legge regionale.
I soggetti assegnatari di contributi per gli interventi di cui al
presente provvedimento dovranno riportare adeguatamente, negli
strumenti pubblicitari ed informativi relativi all'attuazione delle
iniziative, il logo regionale e l'indicazione che gli interventi sono
stati possibili anche grazie al sostegno finanziario della Regione
Emilia-Romagna.
8. Modulistica
Unitamente ai Piani provinciali di cui al precedente punto 6.1.2, le
Province dovranno presentare alla Regione anche copia delle schede
(Modelli A e B) relative ai progetti inseriti negli stessi piani.
I modelli saranno disponibili anche nel sito della Regione
Emilia-Romagna (www.regione.emilia-romagna.it/fr_cultura.htm) in
"Documentazione e banche dati".
Per eventuali chiarimenti e informazioni si puo' fare riferimento
alla responsabile del procedimento amministrativo dott. Giampiera
Alessandrini, Regione Emilia-Romagna - Servizio Cultura, Sport e
Tempo Libero - Viale Aldo Moro n. 64 - Bologna - tel. 051/283195 -
e-mail galessandrini@regione.emilia-romagna.it.
(segue allegato fotografato)Visto il favorevole parere espresso al
riguardo dalla Commissione referente "Turismo Cultura Scuola
Formazione Lavoro" di questo Consiglio regionale, giusta nota prot.
n. 6330 del 12 maggio 2004, che ha segnalato un errore materiale a
pag. 1, terzo paragrafo della delibera di Giunta, per cui il
riferimento all'articolo 4, comma 6 della L.R. 19 novembre 1992, n.
41 deve intendersi all'articolo 37, comma 4 della L.R. 26 novembre
2001, n. 43;
previa votazione palese, a maggioranza dei presenti,
delibera:
di approvare le proposte formulate dalla Giunta regionale con
deliberazione in data 26 aprile 2004, progr. n. 776, riportate nel
presente atto deliberativo.