DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 2 novembre 2004, n. 2135
Rete di monitoraggio delle acque sotterranee della regione Emilia-Romagna ed integrazioni riguardanti le reti di controllo delle acque superficiali
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Premesso che:
- il DLgs 152/99 "Disposizioni sulla tutela delle acque
dall'inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE
concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della
direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque
dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti
agricole" aggiornato ed integrato dal DLgs 258/00:
- all'art. 4 "Disposizioni generali" comma uno, al fine della tutela
e del risanamento delle acque superficiali e sotterranee, individua
gli obiettivi minimi di qualita' ambientale per i corpi idrici
significativi;
- all'art. 44, comma tre, indica che: "il Piano di tutela contiene,
oltre agli interventi volti a garantire il raggiungimento o il
mantenimento degli obiettivi di cui al presente decreto, le misure
necessarie alla tutela quantitativa e qualitativa del sistema
idrico";
- all'Allegato 1 al punto 2 riguardante gli obiettivi di qualita'
ambientale, al punto 2.2 "Corpi idrici sotterranei" indica che: "lo
stato di qualita' ambientale dei corpi idrici sotterranei e' definito
sulla base dello stato quantitativo e dello stato chimico: tale
classificazione deve essere riferita ad ogni singolo acquifero
individuato. Per la classificazione quantitativa e chimica bisogna
riferirsi alle indicazioni riportate ai punti 4.4.1 e 4.4.2";
- all'Allegato 1 al punto 4 "Monitoraggio e classificazione: acque
sotterranee" precisa che il monitoraggio delle acque sotterranee e'
articolato in una fase conoscitiva iniziale ed una fase di
monitoraggio a regime;
- all'Allegato 3 "Rilevamento delle caratteristiche dei bacini
idrografici ed analisi dell'impatto esercitato dall'attivita'
antropica", al punto 2.1"Acquisizione delle conoscenze disponibili"
afferma che: "la fase conoscitiva ha come scopo principale la
caratterizzazione qualitativa degli acquiferi e deve avere come
risultato:
- definire lo stato attuale delle conoscenze relative agli aspetti
quantitativi e qualitativi delle acque sotterranee;
- costituire una banca dati informatizzata dei dati idrogeologici e
idrochimici;
- localizzare i punti d'acqua sotterranea potenzialmente disponibili
per le misure;
- ricostruire il modello idrogeologico, con particolare riferimento
ai rapporti di eventuale intercomunicazione tra i diversi acquiferi e
tra le acque superficiali e le acque sotterranee";
- la L.R. 21 aprile 1999, n. 3 "Riforma del sistema regionale e
locale" nella Sezione terza "Inquinamento delle acque" all'art. 110
"Funzioni della Regione" prevede che la Regione svolga la funzione di
coordinamento delle attivita' di rilevamento delle caratteristiche
qualitative e quantitative dei corpi idrici;
- la L. R. 19 aprile 1995, n. 44 "Riorganizzazione dei controlli
ambientali e istituzione dell'Agenzia regionale per la prevenzione e
l'ambiente (ARPA) dell'Emilia-Romagna" all'art. 4 afferma che:
"l'ARPA e' ente strumentale della Regione Emilia-Romagna preposto
all'esercizio delle funzioni tecniche per la prevenzione collettiva e
per i controlli ambientali, nonche' all'erogazione di prestazioni
analitiche di rilievo sia ambientale sia sanitario";
visto che:
- allo stato attuale la rete regionale di monitoraggio delle acque
sotterranee, cosi' come organizzata ed attiva gia' da molti anni, ha
permesso di acquisire molte conoscenze ed approfondimenti
sull'acquifero regionale nel suo insieme, ed ha consentito pertanto
di sviluppare agevolmente la fase conoscitiva prevista dal decreto
sopracitato;
- tale rete regionale e' stata recentemente sottoposta a verifica per
valutare le corrispondenze ai contenuti del DLgs 152/99, ed
aggiornata per porre in essere tutte le modifiche previste, sia nei
punti di monitoraggio che nell'indagine analitica e nelle cadenze
temporali dei rilievi da programmare;
visto inoltre che:
- in collaborazione con ARPA Ingegneria Ambientale, e' stato redatto
un elaborato, riportato in Allegato A "Criteri e metodi di
definizione della rete", che definisce la nuova rete di monitoraggio
delle acque sotterranee, quale "fase di monitoraggio a regime" come
indicato nell'All. 1, punto 4 sopracitato, pur tuttavia con la
previsione di ulteriori aggiustamenti, necessari per la prosecuzione
e l'ottimizzazione del lavoro fin qui svolto;
- tale elaborato indica inoltre le modalita' di restituzione dei dati
raccolti, al fine di consentire una conoscenza dei vari acquiferi,
cosi' che possa indicare in tempi utili eventuali trend evolutivi di
particolare interesse;
- l'Allegato C "Monografie dei pozzi" elenca, per ciascuna Provincia,
tutti i pozzi della rete con varie informazioni, quali la
localizzazione, i parametri da esaminare, le cadenze temporali dei
rilievi, ecc.;
valutato che:
- la delibera di Giunta regionale n. 1420 del 2 agosto 2002 "Elenco
dei corpi idrici superficiali significativi e revisione della rete di
monitoraggio delle acque superficiali ai sensi del DLgs 152/99"
nell'Allegato B, nella Sezione "Modalita' di campionamento, di
trasmissione dei dati" non forniva indicazioni sufficienti
sull'informatizzazione ed il conferimento dati verso un'unica sede,
che ora invece e' stata definita;
- risulta a questo punto opportuno fornire le indicazioni in merito,
che vengono espresse nell'Allegato B al presente atto e che sono da
intendersi come sostitutive al penultimo capoverso del sopracitato
capitolo "Modalita' di campionamento, di trasmissione dei dati";
si ritiene pertanto opportuno:
- validare la nuova rete di monitoraggio delle acque sotterranee
della regione Emilia-Romagna, quale strumento fondamentale da un lato
per rispondere alle aspettative del DLgs 152/99, confermando in tal
modo l'individuazione degli acquiferi significativi, oggetto del
Piano di tutela delle acque, e dall'altro per sviluppare gli studi di
interesse idrogeologico, gia' avviati da tempo su tutta la pianura
della Regione, e necessitanti di conferme ed approfondimenti;
- divulgare le caratteristiche della rete regionale, che verra'
gestita da ARPA, per consentire anche alle Amministrazioni
provinciali di prendere atto di questo strumento conoscitivo e di
supportare lo stesso con reti "ad hoc" a scala di dettaglio, e
soprattutto per dare seguito all'attuazione del Piano di tutela delle
acque, che prevede, come gia' detto, la classificazione qualitativa
dei principali corpi idrici sotterranei e la messa in essere delle
strategie per la loro tutela e il miglioramento;
dato atto che:
- con atto di Giunta regionale n. 2239 del 10 novembre 2003 e' stato
approvato il Documento preliminare del Piano di tutela delle acque
che e' stato proposto al Consiglio regionale, e quindi e' stato
avviato l'iter approvativo dello stesso Piano sulla base della L.R.
20/00;
visti:
- la L.R. n. 44 del 19 aprile 1995;
- la L.R. n. 3 del 21 aprile 1999;
- il DLgs n. 152 dell'11 maggio 1999;
- il DLgs n. 258 del 18 agosto 2000;
- la DGR n. 1420 del 2 agosto 2002;
- la DGR n. 2239 del 10 novembre 2003;
dato atto altresi' ai sensi della L.R. 43/01 e della propria
deliberazione 447/03:
- del parere favorevole espresso dal Responsabile del Servizio Tutela
e Risanamento risorsa acqua, dott. Giuseppe Bortone, in merito alla
regolarita' amministrativa del presente atto;
su proposta dell'Assessore all'Agricoltura. Ambiente e Sviluppo
sostenibile;
a voti unanimi e palesi, delibera:
1) di approvare i criteri e metodi di definizione della "Rete di
monitoraggio delle acque sotterranee della regione Emilia-Romagna"
riportati in Allegato A, parte integrante e sostanziale della
delibera;
2) di approvare l'integrazione alla delibera di Giunta regionale
1420/02 cosi' come riportato nell'Allegato B, parte integrante e
sostanziale della delibera;
3) di approvare l'Allegato C "Monografie dei pozzi" parte integrante
e sostanziale della delibera, allegato alla presente deliberazione;
4) di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna, comprensivo degli Allegati A, B e C.
(segue allegato fotografato)