DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 11 ottobre 2004, n. 2026
Procedura verifica (screening) relativa al progetto di completamento variante alla SS n. 63 in corrispondenza dell'abitato del Bocco dal Km. 88+600 al Km. 90+104 in comune di Casina (RE) (Titolo II, L.R. 18 maggio 1999, n. 9 e successive modificazioni ed integrazioni)
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
(omissis) delibera:
a) di escludere, ai sensi dell'art. 10, comma 1 della L.R. 18 maggio
1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il progetto di
completamento della variante alla SS n. 63 in corrispondenza
dell'abitato del Bocco, dal km. 88+600 al km. 90+104, in comune di
Casina (RE), presentato da ANAS SpA - Compartimento della Viabilita'
per l'Emilia e Romagna, dalla ulteriore procedura di VIA con le
seguenti prescrizioni:
1) la Societa' proponente, gia' in fase di predisposizione del
progetto definitivo, dovra' porre in essere un sistema di
monitoraggio dei corpi franosi esistenti lungo il tracciato stradale
di progetto, al fine di rilevare eventuali movimenti anche se di
entita' "strumentale" e di individuare con certezza la profondita'
delle eventuali superfici di scorrimento; il monitoraggio dovra'
poter diagnosticare precocemente eventuali riattivazioni che
potrebbero verificarsi nel corpo di frana permettendo di intervenire
con rapidita' ed efficacia, anche a lavori in corso o a lavori
finiti; si ritiene che il sistema di monitoraggio piu' indicato sia
costituito da piu' tubi inclinometrici spinti a profondita' di almeno
40 metri dal piano campagna, con frequente lettura manuale o
eventualmente in automatico/continuo (non con sonde di tipo fisso,
inadeguate al tipo di frana, ma di tipo mobile come nell'apparato
tipo "SIA-CNR"); il piano di monitoraggio dovra' essere
preventivamente concordato con il Servizio Tecnico dei Bacini Enza e
Sinistra Secchia (Via Emilia S. Stefano n. 25 - 42100 Reggio Emilia)
e con la Provincia di Reggio Emilia - Servizio Pianificazione
territoriale e Difesa del suolo (che adotteranno opportune forme di
coordinamento), a cui dovranno essere trasmessi i dati rilevati;
2) la Societa' proponente dovra' presentare al competente Comune di
Casina, al Servizio Tecnico dei Bacini Enza e Sinistra Secchia ed
alla Provincia di Reggio Emilia - Servizio Pianificazione
territoriale e Difesa del suolo, indicati dall'Amministrazione
comunale come enti preposti a fornire adeguato supporto tecnico e
tenuti al pronunciamento di un parere, lo studio di compatibilita'
dell'intervento richiesto dall'art. 9, commi 2 e 3 del PAI; detto
studio dovra' tenere conto degli effetti dei lavori che si intendono
realizzare sulle aree interessate da fenomeni di dissesto, e dovra'
essere validato dall'Amministrazione competente prima
dell'approvazione del progetto definitivo, di cui costituira' parte
integrante;
3) per la raccolta delle acque di dilavamento della piattaforma
stradale e degli eventuali sversamenti accidentali di sostanze
inquinanti, dovra' essere adottato un impianto di sedimentazione e
disoleazione che preveda lo scarico diretto delle acque trattate;
tale tipo di impianto dovra' essere costituito da
decantatore-disoleatore; sulla bocca di uscita del separatore di
idrocarburi dovra' essere installato un dispositivo a sifone con
otturatore automatico che chiuda l'uscita in occasione di eccessiva
presenza di idrocarburi all'interno del separatore;
4) dovra' essere predisposta idonea vasca a tenuta per la raccolta e
decantazione delle acque di drenaggio utilizzate per le palificazioni
e delle acque utilizzate per il lavaggio delle canale delle
autobetoniere; le acque opportunamente decantate nonche' il fango di
sedimentazione, dovranno essere opportunamente smaltiti presso ditte
autorizzate;
5) in merito al rifornimento e alla manutenzione dei mezzi in sede di
cantiere, dovra' essere predisposta idonea platea, eventualmente
coperta, per le operazioni di rifornimento e manutenzione, dotata di
vasca di raccolta in grado di contenere eventuali sversamenti;
6) dovranno essere realizzati tutti gli interventi di
mitigazione/bonifica acustica indicati in relazione ed in
particolare: - su entrambi i lati del viadotto Moncasale, che collega
la galleria di "Molino del Vaglio" con quella de "Il Bocco", dovranno
essere realizzate barriere acustiche artificiali; per gli schermi,
alti almeno m. 4 dal piano stradale, dovranno essere utilizzati
pannelli fonoassorbenti per un'altezza di m. 2,5 (necessari per
assorbire adeguatamente le emissioni dei mezzi pesanti) e pannelli in
polimetilmetacrilato per la restante quota; - gli imbocchi e gli
sbocchi delle gallerie in prossimita' di abitazioni, dovranno essere
rivestiti con pannelli fonoassorbenti, per circa m. 100; - si dovra'
provvedere alla ricostituzione delle formazioni vegetali abbattute
nel corso dei lavori, per la realizzazione della variante e/o per i
relativi cantieri, tramite reimpianto di specie autoctone e/o
naturalizzate;
7) entro 60 giorni dalla messa in esercizio dell'opera, dovra' essere
avviata una campagna di monitoraggio strumentale sui livelli di
impatto acustico relativi ai ricettori sensibili individuati; tale
campagna, effettuata con le modalita' (tempi, modi, ricettori
sensibili) concordate con ARPA territorialmente competente, dovra'
verificare la veridicita' delle ipotesi assunte al fine di adottare
eventuali provvedimenti correttivi per il rispetto delle normative
vigenti;
8) per limitare le emissioni diffuse e puntuali di polveri derivanti
dalla movimentazione dei materiali, dall'esercizio di impianti fissi
e dalla movimentazione dei mezzi si reputa necessario: a) per
l'eventuale impianto di betonaggio e altri impianti fissi, prevedere
sistemi di abbattimento per le polveri in corrispondenza degli sfiati
da serbatoi e miscelatori durante il carico, lo scarico e la
lavorazione; b) predisporre periodiche bagnature delle aree e delle
eventuali piste di cantiere non pavimentate; c) ricoprire con
apposite telonature i cumuli di materiale estratto temporaneamente
stoccato (smarino); d) per il trasporto degli inerti prevedere un
sistema di ricopertura dei cassoni con teloni o l'uso di mezzi
appositamente attrezzati; e) predisporre idoneo lavaggio delle ruote
degli automezzi in uscita dal cantiere;
9) gli interventi di mitigazione/compensazione previsti, dovranno
essere precisati nell'ambito di un piano complessivo di inserimento
ambientale e paesaggistico dell'opera, che approfondisca le tematiche
paesaggistico-ambientali in particolare nell'area in cui sara'
realizzato lo svincolo nord di raccordo con SS 63, area che appare la
piu' interessante di tutto il tratto in esame dal punto di vista
naturalistico-ambientale (presenza del Pino silvestre autoctono,
emergenza geologica "muri del diavolo", ecc.); tale piano, che
costituira' elemento integrante del progetto definitivo, dovra'
contenere un dettaglio progettuale adeguato alla progettazione
definitiva, comprendere una relazione tecnica specifica relativa alle
opere in verde, il corrispondente computo metrico estimativo, gli
elaborati grafici esplicativi, nonche' il programma di manutenzione
dei previsti impianti di vegetazione arborea ed arbustiva per un
congruo periodo di tempo; nella realizzazione di opere in verde di
consolidamento e mitigazione, dovranno essere preferibilmente
utilizzate tecniche riferibili all'ingegneria naturalistica,
valutando le specifiche condizioni morfologico stazionali di ogni
ambito operativo; dovranno essere utilizzate specie autoctone e/o
naturalizzate che garantiscono un maggior successo ed una migliore
qualita' ecologica complessiva dei luoghi ripristinati;
10) con riferimento all'area di cantiere: - dovra' essere prevista
l'installazione di un idoneo impianto di trattamento, per gli
scarichi di tipo domestico in conformita' a quanto stabilito dalla
delibera regionale 1053/03; - dovra' essere predisposta una piazzola
per la raccolta dei rifiuti urbani; - dovra' essere predisposto
idoneo manufatto a tenuta per la raccolta delle acque di lavaggio
delle macchine operatrici; tali acque contaminate da materiali in
sospensione e oli minerali, dovranno essere opportunamente trattate
e/o smaltite presso ditte autorizzate;
11) la Societa' proponente dovra' predisporre ed attuare opportune
misure per regolare la circolazione dei mezzi di cantiere negli orari
di ingresso ed uscita dalle scuole, negli orari in cui la strada
viene utilizzata dai lavoratori pendolari e per tutto il periodo
estivo, in modo da non interferire con il traffico esistente;
12) la Societa' proponente dovra' verificare se i materiali di
risulta dagli scavi, in base alle loro caratteristiche, possano
essere esclusi dal campo di applicazione del DLgs 22/97, e pertanto
destinati non alla discarica ma recuperati, prevedendone un utilizzo
secondo gli usi consentiti dalla normativa vigente, tenuto conto
anche di quanto previsto dalla Legge 443/01;resta fermo che la
realizzazione dell'opera oggetto della presente procedura, e'
subordinata all'approvazione di una variante allo strumento
urbanistico del Comune di Casina che recepisca il progetto cosi' come
configurato negli elaborati depositati, ed al rilascio da parte delle
Autorita' competenti di tutte le autorizzazioni ed i pareri necessari
ai sensi delle vigenti disposizioni di legge (tra le altre si
ricordano le normative inerenti: vincolo idrogeologico, sismica,
tutela paesaggistico-ambientale);
b) di trasmettere la presente delibera alla proponente ANAS SpA -
Compartimento della Viabilita' per l'Emilia e Romagna; alla Provincia
di Reggio Emilia; al Comune di Casina; Servizio Tecnico dei Bacini
Enza e Sinistra Secchia; alla Comunita' Montana dell'Appennino
Reggiano; all'Autorita' di Bacino del Po ed all'ARPA - Sezione
provinciale di Reggio Emilia;
c) di pubblicare, per estratto, nel Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell'art. 10, comma 3 della L.R. 18
maggio 1999, n. 9 e successive modifiche ed integrazioni, il presente
partito di deliberazione.