DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 20 settembre 2004, n. 1865
Invito a presentare progetti da realizzare con il contributo del Fondo sociale europeo per il periodo 2004/2005 (Obiettivo 3)
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Richiamati:
- la decisione della Commissione Europea C/1120 del 18/7/2000 che
approva il Quadro Comunitario di Sostegno (in seguito denominato QCS)
Ob. 3 regioni centro nord per il periodo 2000/2006;
- la decisione della Commissione Europea n. C/1963 del 25/5/2004 che
modifica la decisione C(2000) 2066 del 21/9/2000 recante approvazione
del Programma Operativo Regione Emilia-Romagna per gli interventi
strutturali comunitari previsti dall'Ob. 3 in Italia;
- il Regolamento CE n. 1159/00 della Commissione Europea relativo
alle azioni informative e pubblicitarie e cura degli Stati membri
sugli interventi dei Fondi strutturali;
- il Regolamento (CE) n. 68/01 della Commissione Europea del
12/1/2001 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del
Trattato CE agli aiuti destinati alla formazione, pubblicato sulla
GUCE serie L n. 10 del 13/1/2001 e successive modifiche;
- il Regolamento (CE) n. 69/01 della Commissione Europea del
12/1/2001 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del
Trattato CE agli aiuti di importanza minore de minimis, pubblicato
sulla GUCE serie L n. 10 del 13/1/2001;
- la deliberazione del CIPE del 5/11/1999, n. 174 con la quale si
approva il quadro finanziario programmatico 2000-2006 per quanto
riguarda il contributo nazionale;
- gli "Indirizzi per il sistema formativo integrato dell'istruzione,
della formazione professionale, orientamento e delle politiche del
lavoro - Biennio 2003/2004" approvati con deliberazione del Consiglio
regionale n. 440 del 19/12/2002;
- la L.R. 40/01, recante "Ordinamento contabile della Regione
Emilia-Romagna, abrogazione delle L.R. 6/7/1977, n. 31 e 27/3/1972,
n. 4";
- la L.R. 43/01, recante "Testo unico in materia di organizzazione e
di rapporti di lavoro nella Regione Emilia-Romagna";
- la L.R. 29/03 "Bilancio di previsione della Regione Emilia-Romagna
per l'esercizio finanziario 2004 e Bilancio pluriennale 2004-2006";
- la L.R. 18/04, recante "Assestamento del Bilancio di previsione
della Regione Emilia-Romagna per l'esercizio finanziario 2004 e del
Bilancio pluriennale 2004-2006 a norma dell'art. 30 della L.R. 15
novembre 2001, n. 40. I provvedimento generale di variazione";
viste inoltre le proprie deliberazioni:
- 1263/04, "Approvazione disposizioni attuative del Capo II, Sezione
III finanziamento delle attivita' e sistema informativo della L.R.
12/03";
- 539/00, "Approvazione direttive regionali stralcio per l'avvio
della nuova programmazione 2000/2006" nonche' la determinazione del
Direttore generale Cultura, Formazione e Lavoro 8125/00 e la
determinazione del Responsabile del Servizio Gestione diretta delle
Attivita' della Direzione generale Cultura, Formazione e Lavoro
12602/01;
- 42/04 "Fondo sociale europeo Obiettivo 3 2000/2006 Programma
Operativo - Regione Emilia-Romagna - revisione per riprogrammazione
di meta' periodo";
- 1087/04 "Fondo sociale europeo Obiettivo 3 2000/2006 - Approvazione
del complemento di programmazione a seguito della revisione di meta'
periodo";
- 177/03, recante "Direttive regionali in ordine alle tipologie di
azione ed alle regole per l'accreditamento degli organismi di
formazione professionale" e successive integrazioni;
- 447/03 recante "Indirizzi in ordine alle relazioni organizzative e
funzionali tra le strutture e sull'esercizio delle funzioni
dirigenziali";
- 1265/04 recante "Approvazione nuovo regime di Aiuti alla Formazione
a seguito dei Regolamenti (CE) n. 363/2004 e 364/2004";
- 778/04 "Approvazione elenco degli organismi accreditati secondo la
normativa prevista dalla deliberazione di Giunta n. 177 del 10/2/2003
e successive integrazioni" e successive modificazioni e integrazioni
di cui alle proprie deliberazioni 849/04, 1001/04, 1110/04, 1151/04 e
1410/04;
considerato in particolare l'ambito di competenze assegnato, dagli
indirizzi regionali succitati, alla Regione e alle Province in merito
all'integrazione dei sistemi del lavoro, della formazione e
dell'istruzione;
tenuto conto che alla Regione compete il ruolo di indirizzo,
promozione, programmazione generale, sulla base di un ampio
coinvolgimento delle Province e dei partner economici e sociali, di
coordinamento, di monitoraggio, controllo e valutazione dell'intero
sistema e di anticipazione e sperimentazione di linee e modelli di
intervento innovativi;
ritenuto pertanto necessario focalizzare gli interventi per il
periodo 2004/2005 ad azioni connesse agli ambiti propri di
programmazione regionale;
preso atto di quanto contenuto nel "Documento di politica
economico-finanziaria 2004/2006", (di seguito denominato DPEF);
ritenuto, con il presente atto, di dare attuazione alle aree di
sviluppo strategico della Regione Emilia-Romagna cofinanziabili dal
FSE espresse nel DPEF sopra menzionato, piu' specificatamente a
quanto previsto all'interno delle schede in esso contenute, di
seguito riportate:
- area n. 2 "Welfare", in particolare per le politiche per
l'accoglienza e l'integrazione dei cittadini stranieri immigrati, per
contrastare l'esclusione sociale e la poverta' e favorire azioni di
mediazione per l'integrazione sociale;
- area n. 3 "Sapere, lavoro, sviluppo", in particolare per quanto
concerne azioni relative alle politiche per il lavoro e la qualita'
delle risorse umane, la scuola e la formazione, le politiche del
lavoro atte a sostenere la formazione all'interno delle imprese, la
mobilita' geografica dei lavoratori, le iniziative a sostegno dei
lavoratori atipici, il collocamento mirato dei disabili, le politiche
di genere per facilitare la conciliazione del lavoro con la vita
familiare, le politiche per lo sviluppo culturale;
- area n. 4 "Sicurezze": nelle strade, nelle citta', alimentare
sostenendo politiche di filiera, di qualita' e di sicurezza dei
prodotti agro-alimentari, la tutela dei prodotti tipici;
preso atto inoltre del "Patto per la qualita' dello sviluppo, la
competitivita', la sostenibilita' ambientale e la coesione sociale in
Emilia-Romagna" siglato in data 18/2/2004 tra la Regione
Emilia-Romagna e le Associazioni di categoria imprenditoriale e
sindacale;
dato atto:
- del Protocollo d'Intesa in materia di immigrazione straniera
sottoscritto in data 18/12/2001 dalla Regione Emilia-Romagna, dagli
Enti locali, dalle Parti sociali e dal Forum del Terzo Settore;
- dell'Accordo regionale in materia di azioni formative di supporto e
di tutoraggio ad assistenti familiari a domicilio regolarizzate a
seguito dell'attuazione della Legge 189/02 sottoscritto in data
28/4/2003 dalla Regione Emilia-Romagna con CGIL, CISL e UIL;
- della valutazione emersa dal gruppo di lavoro interassessorile
costituito a supporto della programmazione del Fondo sociale
europeo;
valutato pertanto opportuno approvare l'"Invito a presentare progetti
da realizzare con il contributo del Fondo sociale europeo per il
periodo 2004/2005 (Obiettivo 3)" Allegato A), comprendente la Parte I
"Interventi da realizzare con il contributo del "Fondo sociale
europeo per il periodo 2004/2005 Obiettivo 3 - Misure e azioni
finanziabili" e la Parte II "Piano finanziario", parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione;
tenuto conto che i progetti dovranno essere formulati ed inviati
secondo le modalita' e nei termini riportati nel succitato Allegato
A), Parte I;
dato atto:
- che la valutazione dei progetti, di cui al succitato Allegato A),
comprendente le Parti I e II, verra' effettuata da un Nucleo di
valutazione interno all'Assessorato Lavoro, Formazione, Scuola e
Universita' che verra' nominato con successivo atto del Direttore
generale "Cultura, Formazione e Lavoro";
- che il Nucleo di valutazione e' supportato dalla valutazione ex
ante dei progetti curata da Ervet-SpA, Bologna, in attuazione della
determinazione del Direttore generale Cultura, Formazione e Lavoro
7576/03, effettuata in base ai criteri di valutazione e per i
progetti che sono in possesso dei requisiti formali di ammissibilita'
definiti nel presente atto. In base agli elaborati del suddetto
soggetto, il Nucleo di valutazione regionale procede alla selezione
dei progetti tenendo conto altresi' del grado di sovrapposizione
degli stessi sul medesimo territorio, della distribuzione dei
progetti rispetto ai vari settori produttivi e dei servizi ed altri
determinanti fattori quali, ad esempio, la continuita' rispetto agli
interventi che hanno prodotto esiti positivi e impatto sul sistema,
il consolidamento delle buone prassi, la messa a sistema delle
sperimentazioni, l'innovativita' dei progetti;
considerato:
- che al termine delle istruttorie relative ai progetti pervenuti, di
cui alla Parte I dell'Allegato A) sopra citato, verranno redatte
delle graduatorie di progetti per Assi, in ordine di punteggio
conseguito, che consentiranno di finanziare le attivita' in esse
comprese sulla base delle disponibilita' finanziarie e delle
priorita' programmatiche regionali, fatta eccezione per le Misure e
le Azioni indicate nell'articolo 11) della medesima Parte I;
dato atto che le azioni di cui alla Parte I dell'Allegato A), gia'
citato, troveranno copertura finanziaria come esplicitato nella Parte
II del medesimo allegato:
- nell'ambito del Programma Operativo Ob. 3 - FSE - 2000/2006 per un
importo di Euro 29.400.000,00;
- nell'ambito del Capitolo n. 75208 "Interventi relativi ad azioni di
valorizzazione dell'autonomia delle istituzioni scolastiche e di
innovazione per la qualificazione del sistema formativo e
dell'istruzione per esperienze di continuita' scolastica, compresi
progetti per l'integrazione di persone in stato di disagio e in
situazione di handicap (L.R. 30 giugno 2003, n. 12)" per un importo
di Euro 5.600.000,00;
- nell'ambito del Capitolo n. 75572 "Incentivi al reimpiego di
personale con qualifica dirigenziale e sostegno alla piccola impresa
(art. 20, Legge 7 agosto 1997, n. 266). Mezzi statali" per un importo
di Euro 46.000,00;
sentito il parere degli organismi di cui alla L.R. 12/03 e
precisamente il Comitato di coordinamento interistituzionale e la
Commissione regionale tripartita in ordine alle linee propedeutiche
per la progettazione FSE;
dato atto del parere in ordine al presente provvedimento, ai sensi
dell'art. 37, comma 4 della L.R. 26 novembre 2001, n. 43 e della
propria deliberazione 447/03 della regolarita' amministrativa
espresso dal Direttore generale "Cultura, Formazione e Lavoro",
dott.ssa Cristina Balboni;
su proposta dell'Assessore competente per materia;
a voti unanimi e palesi, delibera:
1) di approvare l' "Invito a presentare progetti da realizzare con il
contributo del Fondo sociale europeo per il periodo 2004/2005
(Obiettivo 3)" di cui all'Allegato A), comprendente la Parte I
"Interventi da realizzare con il contributo del Fondo sociale europeo
per il periodo 2004/2005 - Obiettivo 3 - Misure e azioni
finanziabili"; la Parte II "Piano finanziario", parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione;
2) di dare atto:
- che per la valutazione dei progetti ci si avvarra' del Nucleo di
valutazione regionale che verra' nominato con successivo atto del
Direttore generale "Cultura, Formazione e Lavoro" supportato dalla
preistruttoria tecnica e valutazione, curata da Ervet SpA, Bologna,
in attuazione della determinazione del Direttore generale Cultura,
Formazione e Lavoro 7576/03;
- he le istruttorie di cui alla Parte I dell'Allegato A) si
concluderanno con la redazione di graduatorie di progetti per Assi e
misure, fatta eccezione per le Misure e le Azioni indicate
nell'articolo 11) della Parte I del medesimo allegato;
- che all'approvazione delle suddette graduatorie e agli impegni di
spesa e alla definizione delle modalita' di erogazione dei
finanziamenti si provvedera' con propria deliberazione ai sensi della
L.R. 40/01 e della deliberazione 447/03, in coerenza con le direttive
regionali vigenti in materia di formazione professionale in premessa
citate;
3) di dare atto altresi' che le attivita' eventualmente finanziate
con le risorse regionali saranno gestite e rendicontate con le regole
del FSE Ob. 3 2000/2006, che tali risorse integrano il piano
finanziario del POR Ob. 3 2000/2006 e le attivita' potranno essere
utilizzate per effettuare operazioni di anticipazione con mezzi del
bilancio regionale a sostegno dell'indice di realizzazione sulle
risorse di FSE Ob. 3 della Regione Emilia-Romagna;
4) di pubblicare la presente deliberazione, comprensiva dell'Allegato
A) - Parte I e Parte II - nel Bollettino Ufficiale della Regione
Emilia-Romagna.
ALLEGATO A)
Invito a presentare progetti da realizzare con il contributo del
Fondo sociale europeo per il periodo 2004/2005 (Obiettivo 3)
Premessa
Il presente "Invito" fa riferimento:
- al Regolamento (CE) n. 1260/1999 del Consiglio del 21 giugno 1999
recante disposizioni generali sui fondi strutturali;
- al Regolamento (CE) n. 1784/1999 del Parlamento Europeo e del
Consiglio del 12 luglio 1999 relativo al Fondo sociale europeo;
- al Quadro Comunitario di Sostegno Ob. 3 approvato dalla Commissione
Europea il 18/7/2000;
- al Programma Operativo Ob. 3 della Regione Emilia-Romagna approvato
dalla Commissione Europea il 25/5/2004;
- al Complemento di Programmazione Ob. 3 della Regione Emilia-Romagna
approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 1087 del
7/6/2004;
- agli Indirizzi per il sistema formativo integrato dell'istruzione,
della formazione professionale, orientamento e delle politiche del
lavoro, biennio 2003/2004. Approvati con deliberazione del Consiglio
regionale n. 440 del 19/12/2002;
- alla propria deliberazione n. 1263 del 28 giugno 2004,
"Approvazione disposizioni attuative del Capo II, Sezione III
finanziamento delle attivita' e sistema informativo della L.R.
12/03";
- alle direttive regionali stralcio per l'avvio della nuova
programmazione 2000/2006 approvate con la deliberazione della Giunta
regionale 539/00, nonche' alle Modalita' di liquidazione/erogazione
dei contributi;
- direttive stralcio per l'avvio della nuova programmazione 2000/2006
e successive modificazioni/integrazioni, approvate con la
determinazione del Direttore generale Formazione professionale e
Lavoro 8125/00;
- direttive regionali in ordine alle tipologie di azione ed alle
regole per l'accreditamento degli organismi di formazione
professionale, approvate con la deliberazione della Giunta regionale
177/03.
PARTE I)
Interventi da realizzare con il contributo del Fondo sociale europeo
per il periodo 2004/2005 - Obiettivo 3 - Misure e azioni
finanziabili
Art. 1
Finalita' generali
Il presente avviso finanzia, su piu' misure del POR - Ob. 3 che
saranno di seguito specificate, interventi volti a conseguire:
- la stretta coerenza con quanto definito nel POR e nel Complemento
di programmazione - nella loro versione riprogrammata - in termini di
conseguimento delle priorita' e sulla base di una valutazione delle
azioni gia' promosse in passato e dei risultati ad oggi conseguiti;
- il collegamento alle scelte programmatiche fissate nella L.R.
12/03, nel DPEF 2004-2006 e in vista anche dei nuovi Indirizzi
regionali per il biennio 2005-2006 in termini di priorita' sia
trasversali sia di quelle individuate per il sistema regionale della
formazione e del lavoro. Un ulteriore criterio per la delimitazione
delle azioni e' stato dunque quello di selezionare queste ultime
all'interno degli ambiti prioritari di intervento definiti in sede di
Indirizzi programmatici. Come nel precedente bando, le azioni
proposte perseguono i due obiettivi trasversali dell'aumento dei
tassi di occupazione femminile e di quelli dei lavoratori anziani.
Sempre con riferimento alla programmazione regionale e alla sua
coerenza con il POR, le priorita' sui temi delle pari opportunita',
della societa' dell'informazione e dello sviluppo locale sono assunte
nel bando con la duplice modalita' di azioni finalizzate ad una
specifica priorita' (in particolare per le pari opportunita') e di
criteri da adottare nella fase di selezione dei progetti;
- la differenziazione degli obiettivi e dei contenuti dell'iniziativa
regionale rispetto a quella provinciale, in coerenza con il nuovo
Titolo V della Costituzione e in applicazione con quanto stabilito
nella L.R. 12/03 e negli Indirizzi. Questo orientamento, che ha
contraddistinto anche la programmazione attuativa delle precedenti
annualita', ha portato a sviluppare l'intervento regionale sulle
azioni di propria competenza, e a spostare l'asse degli interventi
dalla sperimentazione e messa a regime di dispositivi alla
progettazione di nuovi modelli di intervento sia nel campo delle
specifiche politiche di interesse regionale sia per cio' che attiene
ai soggetti deputati alla loro realizzazione.
Art. 2
Priorita' trasversali e di misura
I progetti, ai fini della valutazione, dovranno tenere conto delle
linee prioritarie trasversali contenute nel POR Ob.3 Regione
Emilia-Romagna, ovvero in particolare:
- promozione delle pari opportunita' fra uomo e donna. In
particolare, nel pieno accoglimento dell'ottica di integrazione degli
obiettivi di pari opportunita' in tutti gli interventi da realizzarsi
nell'ambito delle politiche attive del lavoro. Tutte le Azioni
dovranno esplicitare il loro impatto potenziale rispetto al genere e
la ricaduta attesa sull'universo femminile in termini di
miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle donne;
- promozione della "Societa' dell'informazione", sia nel senso
dell'utilizzo di tecnologie informatiche e multimediali per
l'erogazione di attivita', sia intesa come settore di riferimento
nell'ambito del quale promuovere attivita' formative e di
inserimento/reinserimento lavorativo.
Nei successivi articoli, oltre alla specifica declinazione per misura
delle priorita' trasversali, vengono indicate ed esplicitate le
ulteriori priorita' valide per ciascuna misura.
Art. 3
Azioni finanziabili
MISURA A.1
Azione 1
Manutenzione, aggiornamento e gestione del sito web www.atipici.net.
La scelta istituzionale di individuare il sito www.atipici.net come
punto di riferimento per le informazioni sui servizi attivati, e le
iniziative in atto, erogazione incentivi pubblici, formazione, ed
altro, motiva la necessita' di avere sempre le informazioni
aggiornate.
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:
- manutenzione, aggiornamento e gestione dei servizi presenti nel
sito web www.atipici.net;
- sviluppo del servizio di consulenza on line, rivolto agli utenti,
in collaborazione con i centri per l'impiego.
Azione 2
Supporto e assistenza tecnica all'Amministrazione regionale per
l'elaborazione del modello di accreditamento e di autorizzazione per
i servizi per il lavoro.
Azione 3
Sviluppo qualita' dei servizi per l'impiego.
Accrescere la visibilita' delle componenti di sistema regionale dei
servizi pubblici e privati per l'impiego, attraverso lo sviluppo
della comunita' di pratiche dei dirigenti quadri ed operatori del
servizio pubblico ed in particolare delle competenze organizzative e
manageriali per il governo di un sistema misto, pubblico privato dei
servizi.
Azioni previste:
1) progettazione e realizzazione di interventi volti a rafforzare le
competenze manageriali delle figure di coordinamento dei servizi per
l'impiego;
2) realizzazione di interventi formativi rivolti agli operatori dei
CPI sulle innovazioni normative e di sistema e su aree di competenza
specifica.
MISURA A.2
Azione 1
Mobilita' transnazionale nei percorsi formativi dell'istruzione e
della formazione professionale, anche integrati.
Le attivita' da prevedere riguardano l'implementazione di servizi e
strumenti per la promozione e lo sviluppo della mobilita'
transnazionale degli studenti in obbligo formativo per
l'accrescimento di competenze e lo scambio di esperienze, con
particolare riferimento all'arricchimento delle informazioni sulle
realta' educative dei Paesi dell'Unione Europea disponibili a
realizzare scambi di studenti.
Azione 2
Azioni integrate finalizzate all'outplacement e al reinserimento
lavorativo dei disoccupati e dei lavoratori in CIG straordinaria e
contratti di solidarieta'.
L'obiettivo e' quello di realizzare pacchetti personalizzati per il
rientro al lavoro, anche a fronte di emergenze occupazionali,
composti da: analisi delle competenze, attivita' di orientamento,
pre-selezione, formazione, stage, supporto alla ricerca autonoma di
lavoro, consulenza per la costruzione di business plan individuali e
collettivi, ecc.
Sono ammissibili anche progetti promossi dagli enti bilaterali
relativi a settori interessati da processi di riorganizzazione
produttiva e conseguenti sospensioni dell'attivita' lavorativa.
L'azione sara' realizzata secondo modalita' just in time.
MISURA B.1
Azione 1
Sostegno all'offerta che opera su bacini di utenza di livello
nazionale, sovra-regionale o regionale, tramite il finanziamento di
interventi integrati, di formazione, work experiences, tirocini, ecc.
volti a particolari categorie svantaggiate (handicap fisici e mentali
medio-gravi e gravi, tossicodipendenti in fase di recupero, ecc.).
Azione 2
Azioni a sostegno dell'integrazione delle persone detenute attraverso
la qualificazione degli interventi di istruzione e formazione
all'interno degli istituti penitenziari.
In coerenza con il Protocollo d'intesa vigente tra Regione
Emilia-Romagna e Ministero di Grazia e Giustizia, si richiedono le
seguenti azioni:
- azioni di formazione congiunta rivolte agli operatori penitenziari
(agenti ed educatori), ai volontari della giustizia e ai docenti e
formatori che intervengono all'interno degli istituti, per
l'acquisizione di strumenti volti ad integrare le attivita' promosse
all'interno degli istituti per i diversi livelli dell'istruzione e
formazione, al fine di definire metodologie di intervento comuni che
migliorino il clima relazionale facilitando la comunicazione
interpersonale all'interno degli istituti penitenziari e rendano
maggiormente efficaci i percorsi di istruzione scolastica e di
formazione professionale rivolti ai detenuti;
- attivita' formative rivolte ai volontari della giustizia tese
all'acquisizione delle conoscenze degli strumenti sociali e
territoriali utili al reinserimento sociale dei detenuti e a favorire
le relazioni con gli altri operatori all'interno degli istituti
penitenziari al fine di agevolare lo sviluppo di azioni a supporto
dell'integrazione sociale dei detenuti.
Azione 3
Implementazione e consolidamento di un sistema integrato di servizi e
di azioni a supporto dell'inserimento lavorativo di persone
immigrate.
In continuita' con le sperimentazioni regionali realizzate negli
ultimi anni, l'obiettivo e' quello di trasferire le azioni
individuate come buone pratiche nei diversi territori provinciali.
L'intervento, rivolto ai lavoratori titolari di permesso di
soggiorno, si articola attraverso le seguenti azioni integrate:
- trasferimento dei servizi di informazione e consulenza (sportelli)
nei territori provinciali;
- azioni di accompagnamento e supporto all'inserimento lavorativo e
sul lavoro, integrate con percorsi formativi personalizzati;
- primo orientamento al lavoro, analisi delle competenze,
pre-selezione;
- collegamento con il sistema integrato degli interventi e dei
servizi previsto nei Piani di Zona che si occupa della accoglienza e
delle politiche di integrazione inter-culturale;
- supporto all'incrocio domanda-offerta di lavoro;
- tirocini, work experiences;
- formazione e qualificazione delle competenze anche in un'ottica di
conversione dei titoli di studio non riconosciuti dai nostri
ordinamenti in crediti formativi e relative certificazione di
competenza;
- supporto all'inserimento lavorativo;
- consulenza giuridica, amministrativa ed organizzativa di supporto
ai servizi per l'impiego, alle imprese, ai lavoratori, alle parti
sociali in merito all'ingresso e alla regolare permanenza nel
territorio regionale;
- azioni sperimentali di supporto alla regolarita' e alla qualita'
delle condizioni di lavoro;
- azioni sperimentali di supporto all'avvio di cooperative ed imprese
sociali promosse dagli immigrati;
- azioni formative, di supporto e di tutoraggio ad assistenti
familiari a domicilio regolarizzati a seguito dell'attuazione della
Legge 189/02 e all'accordo regionale siglato in data 28/4/2003 con
CGIL, CISL e UIL.
Azione 4
Azioni a supporto dell'inserimento lavorativo di persone disabili.
In particolare potranno essere previste le seguenti due azioni:
- sviluppo di una cultura di rete a supporto dell'inserimento
socio-lavorativo dei disabili, tramite: azioni formative congiunte a
favore di coloro che si occupano dell'inserimento sociale e
professionale; introduzione e sviluppo di metodologie per la "presa
in carico globale della persona"; sviluppo di strumenti operativi per
l'individuazione del posto di lavoro da proporre;
- formazione, inserimento lavorativo e accompagnamento rivolti a
persone con disagio psichico presso strutture operanti nell'ambito
socio-culturale.
Azione 5
Interventi volti a favorire l'inclusione sociale e lavorativa di
persone in situazione di poverta' estrema e a grave rischio di
esclusione sociale.
Si richiedono interventi di:
- formazione a sostegno di percorsi di inclusione sociale e
lavorativa;
- servizi di supporto all'integrazione;
- formazione di operatori della formazione, Enti locali e del privato
sociale che operino con questo target di utenza, al fine di
aumentarne le competenze necessarie per approcciare le specifiche
problematiche e fornire strumenti adeguati a supportare la crescita
dell'autonomia dei soggetti sui quali operano.
Azione 6
Immigrazione stagionale.
Sperimentazione di servizi di facilitazione dell'incontro fra domanda
e offerta nel lavoro stagionale agricolo e di contrasto al lavoro
sommerso:
- adeguamento software applicativo autocandidatura lavoro
stagionale;
- assistenza tecnica e servizi di raccolta disponibilita' e
caratteristiche professionali immigrati, mediazione culturale ed
orientamento;
- sperimentazione locale del modello di servizio in due o tre realta'
territoriali significative, condivisa fra SPI provinciali, Direzioni
provinciali del Lavoro, Questure ed organizzazioni di categoria
datoriali e sindacali del settore.
MISURA C1
Azione 1
Implementazione di modelli di diffusione della cultura tecnica, del
lavoro, delle nuove tecnologie, dell'impresa, anche attraverso
l'utilizzo di nuove strumentazioni comunicative, in un'ottica di
genere.
Azione 2
Sostegno a piani di sviluppo, riorganizzazione e ristrutturazione
degli enti di formazione accreditati, finalizzati a migliorare
l'efficienza, l'efficacia e la specializzazione dell'offerta con
riferimento agli specifici ambiti oggetto di accreditamento, a
sviluppare nuovi prodotti e servizi formativi e di supporto alla
formazione anche in vista del nuovo periodo di programmazione FSE
2007-2013. Potranno essere presentati, pertanto, 2 progetti distinti,
(anche integrati fra loro), per il tema riorganizzazione e
ristrutturazione degli Enti accreditati e per il tema sviluppo degli
Enti accreditati in vista del nuovo periodo di programmazione FSE.
Relativamente al primo tema i progetti saranno sostenuti
esclusivamente con mezzi finanziari regionali.
Tali progetti, pena l'esclusione, dovranno essere supportati da un
accordo sindacale interno che accompagni tutto il processo di
riorganizzazione e ristrutturazione dell'ente; in particolare
potranno prevedere, dopo aver verificato la possibilita' di attivare
percorsi di mobilita' del personale dipendente, anche contributi per
accompagnare la flessibilizzazione degli enti relativamente al tema
delle risorse umane, le cui competenze non siano ulteriormente
utilizzabili a processo di ristrutturazione completato e comunque
almeno per cinque anni nell'ambito del sistema formativo regionale a
finanziamento pubblico.
Tali contributi non potranno comunque superare due annualita' di
costo aziendale delle risorse umane coinvolte, tenendo anche conto
dell'eta' pensionabile dei soggetti interessati.
In tal senso nella valutazione del progetto verra' considerata anche
l'incidenza del costo del personale dipendente rispetto al volume
complessivo dell'attivita', secondo i bilanci degli ultimi due anni
depositati presso gli uffici regionali competenti.
I progetti candidati sulla linea prioritaria di sviluppo saranno
valutati in rapporto alla coerenza con i piani di riorganizzazione.
Non saranno considerate prioritarie le azioni che sono state gia'
oggetto di finanziamento pubblico.
Azione 3
A fronte dell'innovazione introdotta nel sistema formativo regionale
dalla L.R. 12/03 con la strategia dell'integrazione fra istruzione e
formazione professionale, in particolare per l'offerta formativa
rivolta ai ragazzi dai 14 ai 18 anni, si rende necessario sostenere i
soggetti formativi (istituzioni scolastiche autonome ed organismi di
formazione professionali accreditati per l'obbligo formativo),
impegnati nella realizzazione dei percorsi integrati di istruzione e
formazione, attraverso la realizzazione di un'azione di sistema,
volta ad attuare attivita' e servizi nell'ambito della formazione
congiunta dei formatori dei due sistemi.
In considerazione di quanto gia' realizzato, a livello regionale e
provinciale, in materia di formazione dei formatori per
l'integrazione fra i sistemi, con particolare riferimento alle azioni
svolte per l'a.s. 2003-2004, l'obiettivo dell'azione e' quello di
sostenere la diffusione e lo sviluppo dei percorsi integrati rivolti
ai ragazzi dai 14 ai 18 anni attraverso l'attivazione di un Centro
regionale di supporto e consulenza, che deve occuparsi
prioritariamente dello svolgimento di azioni di formazione dei
formatori e di elaborazione/diffusione di documentazione e buone
prassi. Per il perseguimento delle finalita' assegnategli, tale
Centro regionale svolgera' pertanto un ruolo di promozione e di
sperimentazione, in stretto raccordo con la Regione, le Province e
l'Ufficio scolastico regionale, al servizio delle istituzioni
scolastiche del secondo ciclo e degli organismi di formazione
professionale accreditati per l'ambito dell'obbligo formativo.
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:
- raccolta e sistematizzazione dei materiali didattici e della
documentazione esistenti in tema di percorsi integrati di istruzione
e formazione;
- produzione di documentazione e materiali didattici ad hoc per la
formazione congiunta dei formatori, con particolare attenzione alla
valorizzazione di quanto elaborato a livello locale dai soggetti
formativi impegnati nei percorsi integrati;
- messa a disposizione dei soggetti formativi coinvolti nella
progettazione e realizzazione dei percorsi integrati dei suddetti
materiali al fine di ampliarne la conoscenza e di agevolarne la
fruibilita', anche attraverso la predisposizione di adeguate
modalita' informatizzate e telematiche;
- predisposizione, coerentemente con le indicazioni della Regione e
con quanto svolto a livello territoriale, di pacchetti formativi
centrati sulle tematiche piu' rilevanti dei percorsi integrati
(normativa di riferimento, progettazione formativa, standard di base
e professionalizzanti, monitoraggio ed autovalutazione del progetto
formativo, valutazione degli esiti formativi e certificazione),
impostati anche per lo svolgimento della formazione con modalita' di
e-learning/FAD.
Azione 4
Progettazione, modellizzazione, diffusione di buone prassi, compresi
percorsi formativi sperimentali in attuazione della L.R. 12/03, e
consolidamento di iniziative a sostegno della qualificazione degli
operatori nei settori interessati da interventi legislativi e da
programmi finalizzati in particolare allo sviluppo di attivita' e
produzioni eco-compatibili, eco-efficienti, orientati alla
sostenibilita' di territori, sviluppo sostenibile, imprese e di
sistemi di qualita' incentrati sul prodotto (politiche integrate di
prodotto, compresi interventi di prevenzione ambientale-sanitaria e
di aggiornamento per i tecnici del settore biologico).
Azione 5
Supporto all'Amministrazione regionale nella prima fase di negoziato
e programmazione inerenti il FSE per il periodo 2007-2013, e per lo
sviluppo di relazioni e scambi con i nuovi Paesi entranti nell'Unione
Europea. Per quest'ultima linea di attivita' dovra' essere prevista
anche la messa a disposizione di un esperto senior (part-time presso
l'Amministrazione regionale) per 12 mesi.
Azione 6
Progettazione di un modello regionale di educazione degli adulti.
L'obiettivo di questa azione di ricerca/intervento e' quello di
raccogliere elementi utili ad impostare l'offerta di educazione degli
adulti sul territorio regionale, in coerenza con quanto previsto
dalla Sezione V della L.R. 12/03.
A tal fine, la progettazione richiesta deve prevedere le seguenti
attivita':
- raccolta e analisi dei riferimenti normativi ed istituzionali in
materia;
- analisi di esperienze significative gia' svolte in ambito nazionale
e regionale, con particolare riferimento alla valorizzazione di
quanto realizzato sui territori provinciali, all'interno dell'EdA,
secondo le principali filiere che la compongono:
professionalizzazione (aggiornamento, riqualificazione, sviluppo
professionale); promozione della cittadinanza attiva, ivi compreso il
conseguimento dei titoli di studio (alfabetizzazione informatica,
linguistica, sociale); sviluppo degli interessi culturali
(acquisizione e approfondimento conoscenze in ambiti tematici
diversi, associazionismo, volontariato);
- individuazione di una possibile metodologia di intercettazione
della domanda locale cui fa corrispondere un'offerta di servizi e di
formazione, rimodulata in particolare secondo approcci diversificati
(personalizzazione/individualizzazione, apprendimento assistito e a
distanza, didattica attiva, specifica progettazione formativa
modulare, ecc.) in relazione alla forte differenziazione dei bisogni
e delle aspettative all'interno dell'ampio target cui si rivolge
l'educazione degli adulti.
Azione 7
Finanziamento di servizi per le imprese emiliano-romagnole.
L'azione e' finalizzata alla realizzazione di servizi di consulenza a
favore delle imprese localizzate nel territorio regionale, tramite il
finanziamento di progetti promossi dalle associazioni di categoria e
realizzate da strutture accreditate o da loro societa' di servizio
che possono prevedere anche la concessione di voucher per
l'acquisizione di tali servizi da parte delle imprese o l'erogazione
diretta del servizio. Non sono ammesse attivita' di formazione
professionale.
Azione 8
Azione sperimentale tesa ad aumentare l'attrattivita' della scuola e
la permanenza dei giovani nel percorso scolastico.
L'azione e' finalizzata alla lotta ed al contrasto del fenomeno della
dispersione scolastica sostenendo la funzione della scuola quale
luogo privilegiato di socializzazione ed orientamento formativo e al
lavoro dei giovani.
Le attivita' che possono essere previste sono riconducibili alle
seguenti tipologie generali di intervento:
- iniziative didattico-culturali, anche finalizzate all'impiego del
tempo libero;
- strumenti di sostegno, anche a carattere individualizzato, atti a
rafforzare le motivazioni e l'orientamento allo studio.
MISURA C4
Azione 1
Rafforzamento delle politiche di sicurezza.
L'obiettivo e' quello di sostenere le politiche regionali nel campo
della sicurezza attraverso azioni di sensibilizzazione, comunicazione
e formazione nei seguenti ambiti:
- sicurezza nelle strade (l'attivita' formativa e di
sensibilizzazione dovra' essere rivolta in particolare a docenti
dell'istruzione e della formazione, a genitori, a docenti delle
scuole guida e agli utenti della strada). I progetti dovranno essere
coerenti con gli obiettivi e le metodologie di lavoro gia' attuate
dalla Regione Emilia-Romagna in materia di sicurezza stradale;
- sicurezza nei luoghi di lavoro (in particolare nel settore edile)
anche per l'accoglienza dei lavoratori di cui alla Legge 68/99
(l'attivita' dovra' essere rivolta alla formazione per docenti e
studenti della scuola superiore e della formazione professionale, per
lavoratori, ecc.);
- sicurezza alimentare ed educazione alla salute. Dovra' essere
prevista attivita' di formazione di insegnanti e formatori nel
settore dell'educazione alimentare, ed in particolare sui seguenti
argomenti di base: rapporto tra agricoltura, alimentazione e
territorio; modalita' di produzione e conseguenze sull'ambiente;
trasformazione, conservazione, distribuzione, commercializzazione dei
prodotti agro-alimentari; educazione al gusto. In questo ambito le
attivita' formative dovranno svolgersi in coerenza con le azioni
previste nel progetto regionale fattorie didattiche, finalizzato a
promuovere programmi di educazione ambientale ed alimentare, a
favorire la conoscenza dell'alimentazione e dei prodotti
agro-alimentari emiliano-romagnoli, a creare interesse per l'ambiente
e l'attivita' agricola, con particolare riferimento ad attivita'
rivolte agli allievi della scuola secondaria di primo grado, mirate a
far conoscere le professioni legate alla terra ed ad aiutarli a
superare i luoghi comuni e le barriere concettuali, anche di genere,
con i quali i ragazzi rappresentano l'ambiente rurale. Per favorire
la trasmissione corretta degli interessi educativi sopra menzionati,
occorre attivare azioni integrate di formazione per operatori e
docenti della formazione e dell'istruzione, nonche' percorsi mirati
alla acquisizione di competenze relazionali e tecnico-didattiche da
parte degli operatori agricoli aderenti all'iniziativa.
Azione 2
Progetti sperimentali e innovativi curati dai Centri Territoriali
Permanenti.
L'obiettivo e' quello di consentire ai Centri Territoriali Permanenti
lo sviluppo di nuova progettualita' finalizzata:
- a sperimentare moduli per l'apprendimento interattivo e a
distanza;
- ad applicare il riconoscimento dei crediti formativi e della
certificazione delle competenze acquisite in ambito non formale ed
informale, per l'acquisizione di "titoli" utili all'inserimento o
reinserimento lavorativo;
- a sperimentare percorsi formativi in orario compatibile con il
lavoro, che consentano un rientro a scuola per il conseguimento del
titolo di studio in un tempo ridotto ed in integrazione con la
formazione professionale.
MISURA D1
Azione 1
Azioni finalizzate all'aumento del tasso di attivita' dei lavoratori
adulti tramite l'aggiornamento e manutenzione delle competenze dei
lavoratori di eta' superiore a 45 anni, e il trasferimento di
competenze dai lavoratori esperti ai giovani neo-assunti.
L'azione e' finalizzata - in accordo a quanto previsto nel DPEF
regionale 2004-2006 - ad aumentare il tasso di attivita' dei
lavoratori adulti attraverso due tipologie interventi:
- il sostegno di percorsi formativi mirati ed individualizzati con
l'obiettivo di salvaguardare la posizione lavorativa all'interno
dell'impresa ed il ruolo nel processo produttivo aziendale;
- la valorizzazione dell'esperienza professionale acquisita in
azienda da parte dei lavoratori con maggiore anzianita', anche
tramite il trasferimento di saperi informali e competenze acquisibili
on the job per accompagnare l'inserimento lavorativo dei giovani
neo-assunti. In questo ambito le attivita' da realizzare dovranno
prevedere un percorso di affiancamento, oltre che di formazione, dei
neo-assunti centrato sul ruolo attivo del lavoratore esperto come
figura chiave del processo di apprendimento.
Azione 2
Interventi formativi e di sistema per l'innovazione e lo sviluppo
delle imprese, in particolare di quelle localizzate nei distretti
industriali, nei programmi d'area della Regione, nei seguenti ambiti
prioritari:
- formazione di competenze per la qualita' nelle imprese e nel
lavoro;
- orientamento alla qualita' nelle imprese del terziario;
- formazione di professionalita' nelle imprese e nel lavoro autonomo
per la ricerca, l'innovazione di prodotto e il trasferimento
tecnologico, in particolare nel settore del multimediale, della net
economy e della logistica;
- sviluppo organizzativo e valorizzazione delle figure strategiche
nelle PMI;
- strumenti e percorsi per la definizione delle variabili strategiche
nelle PMI;
- percorsi di sostegno ai processi di sviluppo nelle PMI e dei
sistemi locali;
- percorsi di sostegno ai sistemi di gestione ecoefficiente,
risparmio risorse idriche ed energetiche;
- percorsi di sostegno ai processi di internazionalizzazione, export
ed investimenti produttivi all'estero delle imprese;
- percorsi di sostegno ai piani di marketing nelle PMI;
- sostegno all'informatizzazione dei processi aziendali;
- strumenti e sostegno alla crescita manageriale dell'artigianato e
delle PMI.
Azione 3
Attivita' di formazione mirata e azioni integrate a sostegno dei
lavoratori atipici, in particolare prevedendo l'erogazione di voucher
formativi e di servizio. Non sono, comunque, ammissibili indagini e
ricerche relative alle tipologie contrattuali sopra citate.
MISURA E1
Azione 1
Percorsi integrati di inserimento lavorativo per donne adulte, donne
inserite in percorsi di protezione sociale e in accoglienza ai sensi
dell'art. 18 ex DLlgs 286/98, donne che hanno subito violenza,
fisica, sessuale, psicologica e/o di costrizione economica. Percorsi
di formazione per le operatrici e volontarie dei centri antiviolenza.
I progetti dovranno fare riferimento preciso ad uno dei target
indicati.
Azione 2
Orientamento di genere nell'eta' dell'obbligo formativo.
L'obiettivo dell'azione e' quello di realizzare modalita' di
orientamento e didattico/formative differenziate, per il superamento
della segregazione orizzontale, di stereotipi di genere e per
indirizzare le ragazze a reali condizioni di pari opportunita' nella
formazione e nel lavoro.
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:
- partendo dai rapporti e dati disponibili, prevalentemente neutri,
produrre dati disaggregati per sesso;
- progettazione di azioni differenziate per le attivita' di
orientamento per le ragazze verso percorsi non tradizionali (come
estetiste o parrucchiere) e forti per un inserimento qualificato nel
mercato del lavoro;
- progettazione di azioni di sensibilizzazione anche per i ragazzi
sulle differenze di genere, i lavori di cura e la conciliazione dei
tempi di vita e di lavoro;
- progettazione di strumenti di orientamento e didattici per
operatori e insegnanti;
- progettazione di azioni per sensibilizzare i tutor alle politiche
di genere;
- sperimentazione di attivita' di orientamento di genere su un
campione di ragazze;
- realizzazione di iniziative di diffusione delle attivita' di
orientamento di genere gia' attuate.
Azione 3
Sostegno all'inserimento lavorativo delle donne, comprese le
lavoratrici atipiche, e ai percorsi di carriera.
Non sono ammesse attivita' di ricerca ma azioni, anche sperimentali,
rivolte alle persone.
Tali azioni potranno essere accompagnate dalla concessione di voucher
per la conciliazione dei tempi di lavoro/formazione con gli impegni
familiari e di cura.
Azione 4
Potenziamento qualitativo e quantitativo della rete di servizi e
interventi pubblici e privati per l'orientamento, i bilanci di
competenze, la formazione e l'inserimento lavorativo delle donne
immigrate nel mercato del lavoro ufficiale con particolare attenzione
all'ambito del lavoro di cura (vedi Accordo regionale siglato in data
28/4/2003 con CGIL, CISL e UIL), e al tema della conciliazione.
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:
- interventi formativi di base di cultura generale, linguistica e
informatica;
- interventi di orientamento e bilancio di competenze/capacita';
- interventi finalizzati ad incrementare capacita' personali e
competenze professionali;
- interventi mirati al sostegno della conciliazione tra le esigenze
relative ad attivita' lavorative e formative e quelle derivanti da
impegni familiari;
- azioni formative rivolte a mediatori culturali per stimolare la
riflessione sugli aspetti di genere dell'integrazione.
Azione 5
Costruzione di una rete per il sostegno ai bisogni di conciliazione
delle donne occupate, in cerca di occupazione, in formazione.
Le attivita' da prevedere sono le seguenti:
- definizione, a partire dalle esperienze sperimentali gia' condotte,
ed in relazione alle specificita' dei servizi, di modelli di
funzionamento e consolidamento, di una rete tra Centri per l'Impiego
e servizi/sportelli pubblici (Sportelli Donna, Centri per le
Famiglie, altro);
- sensibilizzazione, informazione e formazione sui temi della
conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di cura, mirata allo
sviluppo e all'integrazione delle competenze dei/delle operatrici e
operatori dei centri per l'impiego, degli sportelli donna, dei
servizi educativi e sociali, ecc.
Azione 6
Interventi a sostegno dell'integrazione sociale e lavorativa di donne
in situazione di estrema poverta'.
L'azione e' finalizzata a promuovere servizi e attivita' formative
che supportino gli interventi delle associazioni che operano con
questo target di donne.
A titolo indicativo si richiedono interventi di:
- formazione per operatori e volontari che supportino i percorsi di
acquisizione di autonomia di donne a forte rischio di esclusione
sociale;
- progettazione e realizzazione di servizi di primo contatto e
accoglienza delle utenti;
- realizzazione di laboratori innovativi per l'orientamento e la
valorizzazione delle competenze delle donne;
- percorsi di formazione per il lavoro, l'autoimpiego e a sostegno
dell'acquisizione di autonomia delle donne.
Azioni non cofinanziate dal fondo sociale europeo
Azione 1
Progetti sperimentali di alta formazione nell'ambito del contratto di
apprendistato di cui al DLgs n. 276 del 10 settembre 2003 (il
finanziamento di tali progetti e' subordinato all'attribuzione delle
risorse da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche
sociali).
Azione 2
Azioni utili alla ricollocazione lavorativa dei dirigenti disoccupati
iscritti alla banca dati regionale dei Dirigenti contenuta nel sito:
http://online.regione.emilia-romagna.it/mobydir.
Interventi da realizzare: pacchetti personalizzati per il rientro al
lavoro, composti da: analisi delle competenze, attivita' di
orientamento, pre-selezione, formazione, stage, supporto alla ricerca
autonoma di lavoro, consulenza per la costruzione di business plan
individuali, ecc.
Finanziamento a carico della Legge n. 266 del 1997 secondo l'art. 20.
Risorse assegnate alla Regione pari ad un importo di Euro 46.000.
Art. 4
Tipologia progettuale
Per la realizzazione delle attivita' ammesse a finanziamento sara'
possibile presentare progetti semplici e integrati, come previsto
dalla delibera di Giunta regionale n. 177 del 10/2/2003:
- i progetti semplici prevedono la realizzazione di singole
attivita'/azioni/iniziative; ciascuno di essi pertanto deve essere
riconducibile ad una sola tipologia d'azione e, di norma,ad un solo
soggetto attuatore;
- i progetti integrati prevedono contestualmente la realizzazione di
una pluralita' di progetti semplici prevedendo canali finanziari e/o
tipologie d'azione diversificate.
Art. 5
Durata dei progetti
La durata dei progetti sara' da considerarsi variabile in funzione
della complessita' e della numerosita' di azioni previste al loro
interno, comunque riconducibile ad una durata, di norma, biennale e
comunque cantierabili, di norma, entro 90 giorni dall'approvazione.
Per quanto attiene la durata delle specifiche tipologie formative si
rimanda alla delibera della Giunta regionale sopracitata n. 177 del
10/2/2003 "Direttive regionali in ordine alle tipologie di azione ed
alle regole per l'accreditamento degli organismi di formazione
professionale".
Art. 6
Definizioni delle priorita' e specifiche modalita' attuative
6.1) Definizione delle priorita'
La valutazione dei progetti terra' conto, nell'attribuzione dei
punteggi, del conseguimento di alcuni obiettivi prioritari della
programmazione comunitaria, che sono i seguenti:
- campi trasversali d'intervento del FSE: pari opportunita' e
societa' dell'informazione;
- progetti integrati;
- integrazione tra soggetti;
- percorsi individualizzati.
Tali priorita' sono da intendersi come segue.
A. - I progetti dovranno tener conto dei campi trasversali
d'intervento del FSE dati dalle pari opportunita' e dalla Societa'
dell'informazione, come indicati nel POR Ob. 3 della Regione
Emilia-Romagna, in particolare nella descrizione della strategia e
delle singole misure. In via generale tali priorita' possono essere
perseguite come segue:
- pari opportunita': e' perseguita con una logica di intervento
fondata sul mainstreaming sia garantendo una presenza femminile che
orientativamente rifletta la situazione del mercato del lavoro, sia
promuovendo azioni specifiche come enunciate nel POR e nel
Complemento di Programmazione. Per tutte le misure quindi i progetti
devono esplicitamente contenere azioni atte ad assicurare tale
priorita', indicando: un obiettivo quantificato della presenza di
destinatari per genere, le modalita' di accesso ed attuative tali da
favorire e consentire l'accesso e la fruizione da parte delle donne,
l'eventuale collegamento con azioni di sensibilizzazione,
informazione, promozione, e accordi tra le parti sociali realizzate
da altri soggetti/progetti gia' esistenti a livello locale oppure da
attivare nel caso della presentazione di un progetto integrato, il
collegamento con servizi finalizzati a conciliare la vita familiare
con l'inserimento in misure attive (per tutte le misure),
l'attivazione di servizi finalizzati a rimuovere le condizioni di
disagio e/o conciliare la vita familiare con l'inserimento in misure
attive. Ai fini dell'assegnazione del punteggio, le modalita' per il
perseguimento di tale priorita' devono essere chiaramente
esplicitate;
- societa' dell'informazione: e' una priorita' da perseguire sia
nell'ambito del sistema dell'apprendimento sia nell'ambito del mondo
del lavoro, sia nel sistema delle imprese. In relazione alla
specificita' di intervento delle singole misure messe a bando i
progetti dovranno esplicitare: l'utilizzo di tecnologie
dell'informazione e della comunicazione nella progettazione e nelle
modalita' di erogazione delle attivita' (es. FAD), l'erogazione di
moduli/percorsi formativi riferibili all'apprendimento di tecnologie
multimediali ed informatiche, l'eventuale sperimentazione di forme di
telelavoro, il sostegno alla nascita e al consolidamento di piccole e
medie imprese nel settore. Per dare luogo al punteggio di priorita'
tali aspetti non devono essere di impatto marginale, ma rappresentare
il nucleo essenziale delle attivita' proposte o comunque una parte
consistente nell'ambito del progetto. La sola produzione di CD, in
assenza di FAD on-line anche integrata con diverse metodologie
didattiche (frontali, esercitazioni ecc.), non da' di per se' diritto
al punteggio di priorita'.
B. - I progetti dovranno preferibilmente adottare un approccio
integrato in termini di azioni (progetto integrato) e di soggetti
(integrazione soggetti).
Per progetto integrato si intende un progetto che preveda al suo
interno differenti tipologie di interventi che definiscano una
filiera logica e sequenziale (ad es. informazione, orientamento,
formazione, bilancio delle competenze, esperienze di lavoro,
incentivi, ecc.). Tale integrazione deve essere coerente e funzionale
alla natura del progetto.
Per integrazione tra soggetti e' da intendersi specificatamente la
costituzione formale di un partenariato, al fine di proporre e
realizzare in comune il progetto. Per "costituzione formale di
partenariato" e' da intendersi l'associazione con l'indicazione dei
diversi soggetti delle attivita' e delle quote di riferimento. Forme
di partenariato non formalmente costituito non comportano
l'attribuzione di un punteggio di priorita', ma vengono comunque
tenute in debita considerazione in sede di valutazione di merito del
progetto.
Il riconoscimento della priorita' presuppone che il partenariato sia
costituito fra "soggetti pubblici e privati" che ricoprano
"ruoli-chiave" nell'ambito della specifica politica inerente la
singola misura o le azioni proposte e che si assumano un ruolo
specifico e significativo nell'ambito del progetto presentato;
presuppone altresi' la diversa natura dei suddetti soggetti (non e'
considerabile "integrazione fra soggetti", ad esempio, un
partenariato costituito da due o piu' agenzie formative).
C. - I progetti dovranno adottare un approccio/percorso
individualizzato tenendo conto delle caratteristiche dei singoli
destinatari degli interventi, dello specifico fabbisogno di sostegno
in relazione alla loro posizione sul mercato del lavoro e delle
potenzialita' di inserimento lavorativo esistenti, nonche' di
modalita' attuative dell'intervento flessibili, calibrate il piu'
possibile sulle esigenze individuali. Il punteggio viene attribuito
solo se sono sufficientemente esplicitate le modalita' operative con
le quali si intende attuare tale approccio.
6.2) Modalita' attuative delle priorita' finanziarie e della
normativa comunitaria sugli aiuti di Stato
A. - Approccio preventivo. Per quanto attiene agli aiuti alle persone
previsti nella Misura A.2, in fase attuativa andranno assicurate le
condizioni atte a garantire l'ammissibilita' delle azioni tenendo
conto della tipologia dei destinatari, che sono differenziati sulla
base della durata del periodo di disoccupazione.
La rilevazione del carattere preventivo o curativo delle azioni alle
persone richiede di individuare: i) la data da cui inizia a decorrere
il lasso di tempo entro cui procedere all'offerta di una misura
ricadente nella definizione europea di approccio preventivo; ii) la
data di offerta di una misura attiva del lavoro alla quale definire
la natura preventiva o curativa dell'azione che s'intende
realizzare.
Tali date consentiranno di definire la natura preventiva o curativa
dell'azione che si intende realizzare e dunque di garantire la
pertinenza dell'azione stessa con la misura in cui e' stata
finanziata.
1) In merito al primo punto, l'inizio del periodo temporale entro cui
procedere all'offerta di una misura preventiva puo' essere derivato
dalla ricostruzione della situazione soggettiva dei potenziali
destinatari delle azioni stesse. La data di inizio puo' intendersi
come segue: - nel caso di disoccupati in senso stretto, delle persone
in cerca di prima occupazione, dei soggetti che conservano o
sospendono lo stato di disoccupazione e delle persone in contratto di
apprendistato o altro contratto a causa mista, la data iniziale e'
rappresentata dalla data piu' recente tra le seguenti: la conclusione
di un'attivita' lavorativa che non comporta la perdita dello stato
di disoccupazione ai sensi dell'art. 5 del DLgs n. 297 che modifica
il DLgs 181/00; la conclusione della frequenza ad una misura di
politica attiva del lavoro; la conclusione di un percorso scolastico
(anche nel caso di abbandono); la data in cui si ha la dichiarazione
di immediata disponibilita' alla ricerca e allo svolgimento di
un'attivita' lavorativa; - nel caso delle persone in CIG
straordinaria, in mobilita' o inserite in contratti di solidarieta'
la data iniziale da assumere e' in questo caso rappresentata dalla
data piu' recente tra le seguenti: l'iscrizione alla CIG
straordinaria o alla mobilita', o l'accensione di un contratto di
solidarieta'; oppure la conclusione della frequenza ad una misura di
politica attiva del lavoro; - nel caso delle persone in condizione
professionale attuale inattiva, la data iniziale puo' essere
rappresentata dalla data di richiesta di partecipazione ad un'azione
di politica attiva del lavoro; - nel caso di stranieri immigrati le
date iniziali proposte nei casi di disoccupazione possono essere
sostituite da quelle che registrano l'inizio della presenza sul
territorio nazionale evidenziate nelle opportune documentazioni
previste; nel caso dei disabili la data iniziale puo' essere
rappresentata dall'iscrizione dei disabili nell'elenco speciale di
cui all'art. 8 della Legge 68/99.
2) In merito al secondo punto riguardante la data di offerta di una
misura di politica attiva del lavoro, essa e' rappresentata dalla
data di assegnazione, iscrizione, ammissione di una determinata
persona ad una attivita' finanziata dal FSE. Nel caso particolare
dell'apprendistato e di eventuali forme di contratti a causa mista la
data alla quale riferire la natura dell'approccio preventivo/curativo
e' rappresentata dal momento in cui il singolo individuo e' assegnato
a tale contratto prescindendo dal momento in cui viene erogata la
formazione esterna finanziata dal FSE.
B. - Aiuti di Stato. Gli interventi che configurano aiuti di Stato
dovranno ottemperare a quanto previsto dai regolamenti (CE) n. 68,
69, 70, 363 e 364 della Commissione Europea del 12/1/2001 relativi
all'applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato CE agli aiuti
destinati alla formazione e agli aiuti di importanza minore de
minimis, e a quanto previsto nella deliberazione della Giunta
regionale n. 1265 del 28/6/2004 "Approvazione nuovo regime di aiuti
alla formazione a seguito dei regolamenti (CE) nn. 363/04 e 364/04".
La regola del "de minimis" implica che il destinatario dell'aiuto non
puo' usufruire in 3 anni (quello per il quale si chiede il contributo
e i 2 precedenti) di finanziamenti pubblici complessivi, assegnati
sotto forma di "de minimis", superiori a 100.000 Euro a qualsiasi
titolo e da qualsiasi Amministrazione pubblica ottenuto. La
quantificazione dei finanziamenti ricevuti a tale titolo deve essere
calcolata, a ritroso, dalla data di concessione del finanziamento
delle attivita' candidate sul presente Invito.
Non entrano a far parte del tetto di contributo a titolo del "de
minimis" i contributi ricevuti a valere su regimi di aiuto
notificati alla Commissione Europea e da questa approvati.
La regola del "de minimis" si applica anche nel caso in cui il
beneficiario immediato del finanziamento sia altro soggetto (ad
esempio agenzia formativa o soggetto erogatore di servizi) che eroga
le attivita' finanziate a favore di una/piu' imprese specifiche anche
individuate successivamente alla presentazione del progetto.
Tenendo presente la natura delle attivita' oggetto del presente
bando, le azioni che si configurano come aiuti di Stato sono le
seguenti:
- finanziamento di servizi reali alle imprese emiliano-romagnole
(Misura C.1 Azione 7);
- trasferimento di competenze dai lavoratori esperti ai giovani
neoassunti (Misura D.1 parte dell'Azione 1);
- interventi formativi e di sistema per l'innovazione e lo sviluppo
delle imprese (Misura D.1 Azione 2).
A tali azioni sono applicabili le regole del de minimis ovvero, in
alternativa (ove applicabile), le regole contenute nel regime di
aiuto alla formazione adottato dalla Regione Emilia-Romagna,
precisandolo in sede di invio dei progetti.
Un elenco delle leggi nazionali e regionali notificate alla
Commissione Europea in materia di aiuti di Stato dalla Regione
Emilia-Romagna e' pubblicato sul sito: http://www.form-azione.it
I soggetti beneficiari del finanziamento possono optare per il "de
minimis" o per le condizioni poste nel regime di aiuto notificato. La
scelta di tale opzione deve essere chiaramente esplicitata
all'interno del progetto all'atto dell'invio dello stesso, pena la
sua non ammissibilita'.
Art. 7
Risorse disponibili e vincoli finanziari
Per l'attuazione del presente Invito, sono disponibili le risorse
previste nell'Allegato A) Parte II "Piano finanziario".
Non sono finanziabili azioni finanziate, in tutto o in parte, sul
Piano di sviluppo rurale della Regione Emilia-Romagna (Reg. CE
1257/99).
Nel caso delle seguenti azioni che si configurano come attivita' di
servizio e/o forniture, il costo complessivo non potra' superare i
236.000 Euro (ove non gia' diversamente indicato all'art. 3):
- Misura A1: azione 1; azione 2;
- Misura A2: azione 1;
- Misura B1: azione 6;
- Misura C1: azione 3; azione 5; azione 6; azione 8.
Art. 8
Soggetti ammessi alla presentazione dei progetti
I requisiti di ammissibilita' dei soggetti candidati a realizzare i
progetti proposti sul presente Invito, saranno quelli previsti dalle
delibere della Giunta regionale 177/03 e 1263/04.
In particolare, per quanto riguarda le iniziative formative e di
servizi di orientamento, sono tenuti alla realizzazione delle
attivita' gli organismi accreditati ai sensi della normativa
regionale vigente.
Nello specifico caso connesso alla presentazione di progetti da parte
di organismi misti, quali le Associazioni temporanee di impresa, gli
stessi dovranno indicare, all'interno del formulario, l'intenzione di
costituirsi in A.T.I. indicando specificatamente i ruoli, le
competenze e la suddivisione finanziaria dei singoli soggetti
nell'ambito della realizzazione del progetto presentato.
I raggruppamenti temporanei di imprese sono generalmente compatibili
con le disposizioni della normativa antitrust nella misura in cui
consentono ai soggetti che operano in fasi differenziate di una
stessa filiera di poter presentare la propria offerta a gare a cui
individualmente non potrebbero partecipare.
Alla luce di quanto sopra specificato la Regione esaminera'
l'effettivo valore aggiunto apportato dalle ATI nel criterio di
valutazione n. 10 Creazione di reti e partenariati.
In considerazione della particolare natura giuridica dell'istituto
dell'ATI, la cui validita' temporale risulta collegabile unicamente
alla realizzazione di un determinato progetto, e al fine di evitare
spese aggiuntive a carico del soggetto presentatore, la
formalizzazione di tale forma di collaborazione viene richiesta solo
successivamente all'avvenuta approvazione del progetto presentato e
prima dell'avvio dello stesso.
Per le seguenti azioni potranno candidarsi soggetti che abbiano come
finalita' prevalente le attivita' di servizi e assistenza tecnica:
- Misura A1: azione 1; azione 2; azione 3;
- Misura C1: azione 5; azione 6.
Gli enti di formazione professionale accreditati sono considerati
ammissibili nei casi di servizi collegati a sperimentazione e
modellizzazione di attivita' formativa e/o di orientamento e di
produzione di contenuti didattici.
Nell'azione 2 della misura C4 potranno candidarsi i CTP del
territorio emiliano-romagnolo.
Art. 9
Modalita' e termini per la presentazione dei progetti
I progetti, compilati su apposita modulistica, dovranno pervenire,
esclusivamente in formato elettronico, entro le ore 22 del 15
novembre 2004.
Le modalita' tecniche, operative e organizzative relative alla
presentazione dei progetti saranno illustrate a cura del Sistema
Informativo della Formazione professionale, in apposita giornata la
cui data verra' pubblicata sul sito
http://sifp.regione.emilia-romagna.it.
In tale sito e' anche disponibile la modulistica per la presentazione
dei progetti.
Il progetto, pena l'esclusione, deve obbligatoriamente indicare
l'Asse, la Misura e l'Azione su cui ci si candida.
Il proponente dovra' inviare un formulario per ogni tipologia
d'azione per cui si candida e dovra' indicare sul progetto la
quantificazione della spesa specificando quanto percentualmente
prevede di pagare per anno di pertinenza.
La richiesta di finanziamento, completa degli allegati previsti,
dovra' essere inviata, tramite servizio postale, in regola con le
vigenti normative sul bollo, firmata dal legale rappresentante del
soggetto presentatore o da un suo delegato. Tale richiesta dovra'
essere spedita all'Amministrazione regionale (Servizio Programmazione
e Valutazione progetti - Viale Aldo Moro n. 38 - 40127 Bologna) entro
e non oltre il terzo giorno successivo alla scadenza sopra indicata.
Nel caso dell'azione 2 della Misura A.2 i progetti potranno essere
presentati a partire dal giorno successivo alla pubblicazione nel
Bollettino Ufficiale della Regione del presente avviso.
Per qualsiasi informazione e/o chiarimento in merito ai contenuti del
presente Invito e' possibile contattare il Numero Verde per la
Formazione professionale tel. 800955157.
Art. 10
Ammissibilita' e valutazione
I progetti sono ritenuti ammissibili ed approvabili se:
- pervenuti almeno entro la data di scadenza indicata nel precedente
articolo 9), fatta eccezione per quanto previsto in merito all'azione
2 della misura A2;
- presentati da soggetto ammissibile;
- compilati sull'apposito formulario;
- coerenti con le misure e le azioni di riferimento, con le finalita'
generali e specifiche del presente bando e con le linee di
programmazione regionale;
- completi delle informazioni richieste;
- invio della richiesta di contributo entro e non oltre il terzo
giorno successivo alla scadenza (fa fede il timbro postale).
Un requisito indispensabile, inoltre, e' la presenza di moduli sulla
sicurezza sul lavoro in tutti i percorsi formativi finalizzati
all'inserimento lavorativo.
L'istruttoria di ammissibilita'/approvabilita' viene eseguita a cura
del Servizio regionale competente.
Le domande ammissibili sono sottoposte a successiva valutazione.
Le operazioni di valutazione verranno effettuate da un "nucleo di
valutazione regionale" interno all'Assessorato, con il supporto della
valutazione ex ante dei progetti curata da ERVET SpA, nominato con
successivo atto del Direttore generale. Sara' facolta' del nucleo di
valutazione regionale richiedere chiarimenti e audizioni sui progetti
candidati.
I criteri di valutazione per la valutazione dei progetti
prevalentemente formativi sono i seguenti:
Criteri e punteggi Punt. max
1) Obiettivi del progetto 7
1.1) Chiarezza della loro articolazione
ed efficacia/coerenza rispetto alle finalita'
dell'azione di riferimento
2) Integrazioni del progetto con
il Docup ob. 2 della Regione Emilia-Romagna 3
3) Struttura progettuale
3.1) Coerenza della struttura progettuale 10
- Corretta articolazione
delle azioni, coerenza dei contenuti
ed integrazione tra obiettivi progettuali
e strumenti di intervento
3.2) Qualita' delle attivita' proposte, 20
complessita',
integrazione, loro grado di
innovativita' /sperimentalita',
con correlati
elementi oggettivi di verifica
3.3) Occupabilita' 10
- Impatti attesi, diretti ed indiretti,
sui destinatari finali rispetto
al contesto di riferimento del progetto
4) Economicita' 8
- Parametri di costo
5) Interregionalita' dell'azione 8
- va dimostrata con lettere di adesione
e/o protocolli d'intesa fra Amministrazioni
regionali/Province autonome coinvolte
6) Trasferibilita' dell'esperienza 6
e validita' dei meccanismi
di pubblicizzazione e diffusione
7) Coerenza con le politiche 10
del "mainstreaming"
per le pari opportunita'
8) Sostegno alla Societa' dell'informazione 6
9) Realizzazione di percorsi integrati 7
e approcci individualizzati
10) Creazione di reti e partenariati 5
valore aggiunto rispetto ad obiettivi, contenuto
e modalita' realizzative del progetto
Totale 100
Qualora sia necessario valutare soggetti per i quali non e' richiesto
l'accreditamento, si prendera' in considerazione un ulteriore
criterio di valutazione concernente la qualita'/competenza del
soggetto, fino ad un massimo di 20 punti.
Nel caso delle azioni che si configurano come attivita' di servizio
e/o forniture i criteri di valutazione sono i seguenti:
Criteri e punteggi: Punt. max
1) Chiarezza e completezza
degli obiettivi del progetto 15
2) Coerenza dell'impianto
metodologico complessivo 20
3) Qualita' complessiva della proposta progettuale 20
4) Trasferibilita'/impatto dell'esperienza 5
progettuale su organismi, sistemi,
politiche, ecc.
5) Economicita' 10
6) Impatto sulle priorita' trasversali 10
7) Comprovata esperienza sui temi di
interesse dell'azione 20
Totale 100Nel caso delle proposte progettuali presentate a valere
sull'Azione 2 Misura C.1, i criteri di valutazione sono i seguenti:
Criteri e punteggi: Punt. max
1) Qualita' e coerenza progettuale complessiva
rispetto alla scelta di specializzazione
dell'ente relativamente agli ambiti di
accreditamento 30
2) Coerenza degli strumenti con il
piano di ristrutturazione e/o di sviluppo 30
3) Praticabilita' delle soluzioni proposte
rispetto alle criticita' evidenziate 30
4) Efficacia dell'intervento in una logica di rete 10
Totale 100
Art. 11
Tempi ed esiti delle istruttorie
Gli esiti delle valutazioni e delle selezioni dei progetti presentati
saranno sottoposti all'approvazione degli organi competenti, di
norma, entro 60 giorni dalla scadenza dei termini per la
presentazione delle candidature, a meno che il numero e la
complessita' dei progetti pervenuti non giustifichi tempi piu'
lunghi.
Le istruttorie dei progetti di cui alla presente Parte I) si
concluderanno con la redazione di graduatorie per assi e misure,
fatta eccezione per le seguenti azioni per le quali verra' finanziato
un solo progetto:
- Misura A1: azione 1; azione 2; azione 3;
- Misura A2: azione 1;
- Misura B1: azione 6;
- Misura C1: azione 3; azione 5; azione 6; azione 8.
La delibera di approvazione che adottera' la Giunta regionale sara'
pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione e sul sito
fttp://www.form-azione.it. Le schede tecniche contenenti i giudizi e
le valutazioni espresse per ogni singolo progetto saranno
consultabili presso la Segreteria del Nucleo di valutazione dai
soggetti aventi diritto.
Art. 12
Informazione e pubblicita'
I soggetti finanziati devono attenersi strettamente al Regolamento
comunitario vigente in tema di informazione e pubblicita' degli
interventi dei Fondi strutturali (Reg. CE 1159/2000 pubblicato sulla
GUCE L 130/30 del 31/5/2000).
Art. 13
Tutela della privacy
Tutti i dati personali di cui l'Amministrazione venga in possesso in
occasione dell'espletamento del presente procedimento verranno
trattati nel rispetto del DLgs 196/03 "Codice in materia di
protezione dei dati personali".
PARTE II)
Piano finanziario
FSE/FNR Bilancio Legge 266/97
/RER regionale
ASSE A Euro 400.000,00
ASSE B Euro 4.000.000,00
ASSE C Euro 11.000.000,00
ASSE D Euro 8.000.000,00
ASSE E Euro 6.000.000,00
Totale Euro 29.400.000,00 5.600.000 46.000