DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 16 dicembre 2002, n. 2581
Ridefinizione delle tariffe relative alla cessione del sangue e degli emoderivati fra le strutture sanitarie pubbliche e private della Regione Emilia-Romagna
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Visti:
- l'art. 1, comma 6 della Legge 107/90, che prevede che il prezzo
unitario di cessione delle unita' di sangue tra servizi sanitari sia
stabilito con frequenza annuale con decreto del Ministero della
Salute;
- l'art. 1, comma 5 della legge medesima che prevede, fra l'altro,
che i costi della raccolta del sangue siano a carico del Sistema
sanitario nazionale;
- il DM 5/11/1996, che nel definire il prezzo complessivo per le
unita' di sangue intero in sacca multipla tiene conto dei costi
associativi, dei costi di raccolta e dei costi per l'esecuzione dei
controlli;
- il DPCM 29/11/2001, che include le prestazioni trasfusionali nei
Livelli essenziali di assistenza da garantire sull'intero territorio
nazionale;
considerato:
- che la delibera di Consiglio 382/02 di approvazione del Piano
sangue e plasma regionale 2002/2003 riconferma che la disponibilita'
di sangue rappresenta la condizione essenziale per la realizzazione
di tutti i progetti maggiormente significativi della pianificazione
sanitaria regionale;
- che l'attuale sviluppo di attivita' complesse nell'ambito del
Sistema sanitario regionale quali il settore dell'emergenza
sanitaria, la cardiochirurgia, la traumatologia, l'attivita' di
trapianto e l'assistenza ai malati oncologici porta ad un
significativo aumento della necessita' di sangue;
- che e' impegno prioritario della programmazione sanitaria regionale
il mantenimento dell'autosufficienza di sangue ed emoderivati e, per
quanto possibile, il perseguimento dell'autosufficienza nazionale
mediante l'invio alle regioni carenti della quota eccedente il
fabbisogno interno;
dato atto che i costi delle Aziende sanitarie relativi al sangue
hanno subi'to, dalla data di ultima revisione nel 1996, una
maggiorazione dovuta sostanzialmente alle seguenti motivazioni:
- gli aumenti del costo del lavoro relativi al rinnovo dei contratti
del personale della dirigenza medica-sanitaria e del comparto;
- l'incremento dei costi per l'acquisto di beni e servizi;
- l'introduzione di nuove metodiche per la validazione biologica
delle unita' di sangue, quali la determinazione dell'antigene HCV con
tecniche immunoenzimatiche e del genoma dell'HCV mediante
l'amplificazione degli acidi nucleici (NAT), secondo quanto previsto
dalle circolari del Ministero della Salute 30/10/2000, n. 17 e
19/12/2001, n. 14;
tenuto conto che si e' gia' provveduto, con delibera di Giunta
590/02, al necessario adeguamento delle tariffe di rimborso relative
ai costi associativi e di raccolta sostenuti dalle Associazioni del
volontariato, e che gli oneri derivanti da tale opportuno adeguamento
graverebbero esclusivamente sui produttori di emoderivati nel caso
non si procedesse ad un adeguamento delle tariffe per la cessione
delle unita';
considerata l'opportunita', per le considerazioni di cui sopra, di
incentivare e sostenere l'attivita' delle Aziende sanitarie impegnate
nel delicato settore della raccolta del sangue e della produzione di
emocomponenti e plasmaderivati;
dato atto che il sistema di pagamento a tariffa ha dato riscontri
positivi nell'ambito della realta' regionale e come tale deve essere
sostenuto ed adeguato ai reali costi del sistema trasfusionale;
considerato:
- che il Comitato regionale per le attivita' trasfusionali (CRAT), in
applicazione del Piano sangue e plasma nazionale 1999/2001 e della
programmazione regionale che ne consegue, ha rilevato la necessita'
di pervenire ad una precisa conoscenza dei costi del Sistema
trasfusionale al fine di stabilire nuove tariffe;
- che allo scopo suddetto il Centro regionale di coordinamento e
compensazione (CRCC) nel corso dell'anno 2002 ha effettuato, con il
supporto di una figura dedicata con competenze economiche, una
rilevazione dei costi dei Servizi Immunotrasfusionali (SIT) di
quattro Aziende sanitarie, individuati quale campione rappresentativo
dell'intera realta' regionale in virtu' delle loro caratteristiche
strutturali e organizzative;
- che nel corso delle fasi operative il progetto e' stato condotto
con lo stretto coinvolgimento e la collaborazione delle Direzioni
aziendali, degli stessi SIT e degli Uffici per il Controllo di
gestione delle Aziende interessate;
- che la rilevazione ha preso in considerazione il numero delle sedi
nelle quali viene svolta la raccolta, le modalita' di validazione
biologica e di lavorazione delle unita', le attivita', la dotazione
organica, tecnologica, strumentale ed informatica presente nelle
diverse unita' operative;
- che, a seguito dell'analisi effettuata, e' stata prodotta una
relazione dettagliata acquisita agli atti del Servizio Presidi
ospedalieri, e dallo stesso Servizio valutata esaustiva al fine di
procedere ad un adeguamento delle tariffe di cui al DM 5/11/1996;
- che il DM 1/9/1995 "Disciplina dei rapporti tra le strutture
pubbliche provviste di servizi trasfusionali e quelle pubbliche e
private, accreditate e non accreditate, dotate di frigoemoteche", nel
prevedere un aumento tariffario per la cessione del sangue e degli
emoderivati alle strutture sanitarie private considerava l'esistenza
di un maggiore onere in capo alle strutture sanitarie pubbliche
deputate alla gestione del sangue intesa quale conservazione,
distribuzione e movimentazione dello stesso;
- che il DM 5/11/1996 "Aggiornamento del prezzo unitario di cessione
del sangue e degli emocomponenti tra servizi sanitari pubblici e
privati, uniforme per tutto il territorio nazionale", nella sua
strutturazione tariffaria, considera le voci relative a costi
associativi, di raccolta e di esecuzione controlli, senza
espressamente prevedere una tariffa specifica per la gestione
complessiva dell'unita' di sangue comprensiva di conservazione,
distribuzione e movimentazione della stessa;
- che dall'analisi della ricerca sui costi delle Strutture
trasfusionali effettuata emerge la rilevanza della quota relativa
alla gestione dell'unita' di sangue di cui sopra, comprensiva delle
prestazioni di medicina trasfusionale;
ritenuto pertanto, alla luce delle ricerche effettuate, di dovere
intervenire ridefinendo le tariffe di cui sopra, per permettere alle
Aziende sanitarie della Regione Emilia-Romagna una sostanziale
copertura dei costi di gestione delle proprie attivita' in ambito
trasfusionale;
precisato che in alcun modo la Regione Emilia-Romagna viene meno
all'assunto della Legge 107/90, art. 1, comma 4, che il sangue umano
ed i suoi derivati non sono fonte di profitto, e che la loro
distribuzione al ricevente e' gratuita ed esclude addebiti accessori
ed oneri fiscali;
considerato che le tariffe in questione sono rimborsi di costi
effettivamente sostenuti applicabili unicamente agli scambi fra
strutture sanitarie;
dato atto che per quanto riguarda gli scambi con le altre Regioni le
tariffe di riferimento rimangono quelle nazionali di cui al DM
5/11/1996, salvo eventuali accordi interregionali;
dato atto inoltre, ai sensi dell'art. 37, IV comma della L.R. 43/01 e
della propria deliberazione n. 2774 del 10 dicembre 2001:
- del parere favorevole espresso dal Responsabile del Servizio
Presidi Ospedalieri, dr.ssa Kyriakoula Petropulacos, in merito alla
regolarita' tecnica della presente deliberazione;
- del parere favorevole espresso dal Direttore generale alla Sanita'
e Politiche sociali, dr. Franco Rossi, in merito alla legittimita'
della presente deliberazione;
acquisito il parere favorevole della Commissione consiliare Sicurezza
sociale espresso nella seduta del 12/12/2002;
su proposta dell'Assessore alla Sanita',
a voti unanimi e palesi, delibera:
1) di adeguare le tariffe agli effettivi costi sostenuti dalle
Aziende sanitarie relativamente alle seguenti voci:
- Costi associativi 15.57
- Costi di raccolta 42.18
- Costo esecuzione controlli 30.68
(comprese unita' eliminate)
- Costo esecuzione NAT 15.00
- Costo esecuzione HCV antigene con metodica immunoenzimatica
6.00
- Costo di gestione 62.57
(conservazione-esecuzione esami
pretrasfusione-distribuzione-movimentazione-
costi generali)
rideterminando pertanto le tariffe di sangue ed emocomponenti nelle
seguenti misure:
- Sangue intero 157.00
(con determinazione HCV antigene)
- Sangue intero 166.00
(con metodica NAT)
- Rimozione buffy-coat 4.00
- Globuli rossi concentrati privi di buffy-coat 161.00
(con determinazione HCV antigene)
- Globuli rossi concentrati privi di buffy-coat 170.00
(con metodica NAT)
2) che per gli emocomponenti non espressamente menzionati dal
presente provvedimento valgono le tariffe di cui al DM 5/11/1996;
3) che tale aumento e' a copertura dei maggiori costi delle Aziende
sanitarie, verificati attraverso una rilevazione effettuata presso i
SIT delle Aziende sanitarie di Bologna Citta', Modena, Rimini e
Ferrara, considerati quale campione rappresentativo dell'intera
realta' regionale;
4) che tale aumento e' valido quale tariffa massima di riferimento
all'interno del territorio regionale, con riserva di proporre il
riconoscimento delle tariffe definite al precedente punto 1)
all'interno del Consorzio interregionale per la lavorazione del
plasma e la produzione di emoderivati;
5) che considerato il fatto che l'esecuzione della nuova metodica per
la validazione biologica delle unita' di sangue (NAT) - prevista
dalle circolari ministeriali n. 17 del 30/10/2000 e n. 14 del
19/12/2001 - e' stata concentrata solo in alcune sedi di SIT, fra le
Aziende sanitarie fornitrici e quelle fruitrici del servizio devono
intervenire adeguati accordi;
6) che i costi relativi alla metodica descritta al precedente punto
(NAT) dovranno essere considerati solo a partire dalla data del
28/6/2002, mentre per il periodo compreso fra l'1/1/2002 e il
27/6/2002 dovranno essere considerati esclusivamente i costi relativi
alla determinazione dell'HCV antigene con metodiche
immunoenzimatiche;
7) che la definizione delle tariffe di cui al punto 1) ha decorrenza
dal primo gennaio 2002;
8) di pubblicare la presente delibera nel Bollettino Ufficiale della
Regione Emilia-Romagna.